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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

Capelli a posto

Arrestiamo la caduta dei capelli

Capelli a posto - image  on https://rimediomeopatici.comL’alopecia (invece del termine generico calvizie) è il fenomeno configurante la perdita dei capelli, che interessa zone più o meno ampie della testa. Essa può avere diverse cause, tra cui ricordiamo i fattori genetici di tipo ereditario, gli abbassamenti delle difese immunitarie, gli stati di stress, ecc. Anche alcuni tipi di medicinali possono causare la caduta dei capelli (si pensi ad es. ai chemioterapici), che però è reversibile quando cessa il trattamento.

La forma più comune e innocua di perdita di capelli è l’alopecia androgenetica o calvizie comune. Solitamente non è associata a nessuna ulteriore sintomatologia, tranne che in alcuni casi a bruciore e prurito. E’ prevalente negli uomini (riguarda circa l’80% dei maschi entro i 60 anni), ove inizia dalla regione fronto-occipitale o dal vertice della testa per poi estendersi progressivamente, a seconda della gravità, fino alla quasi totale calvizie. Nelle donne il fenomeno è sempre meno aggressivo e consiste per lo più in un diradamento dei capelli.

I rimedi della nonna di seguito riportati tendono a diminuire la caduta dei capelli ed a favorirne la ricrescita, sempreché il bulbo non sia morto: essi infatti esercitano un’azione depurativa, tonica, rivitalizzante, nutritiva.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

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◊ Alloro: preparare una lozione con olio di garofano (1 parte), soluzione idroalcolica di lavanda (2 parti) in cui si fanno macerare le foglie di alloro (8 parti) per 24 ore. Massaggiare il cuoio capelluto 1 volta al dì.

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◊ Bardana (o Lappa), preparare il decotto di foglie: 50 g sminuzzate in 1 litro di acqua, bollire 10 min, filtrare comprimendo bene la parte solida. Frizionare il cuoio capelluto 3 – 5 volte a settimana.

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◊ Basilico: frizionare il cuoio capelluto con l’olio essenziale ricavato dalle foglie.

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◊ Bistorta, preparare un decotto con il rizoma: 60 g sminuzzati in 1 litro di acqua, bollire 15 – 20 min, filtrare comprimendo bene la parte solida, lasciare raffreddare. Frizionare il cuoio capelluto tutti i giorni.

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◊ Capelvenere: pianta erbacea appartenente al gruppo delle felci, il cui nome deriva dalla capacità di curare la salute dei capelli. Si prepara un infuso con le foglie di detta pianta, tenendo a bagno 10 – 50 grammi di foglie in 1 litro di acqua bollente per circa 15 min, si filtra spremendo bene il residuo e lo si applica sul cuoio capelluto come una lozione. Allontana anche la forfora.

Capelli a posto - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Cipolla, prepararne un estratto in questo modo: affettare 3 grosse cipolle e metterle a macerare in alcool 40° fino a coprirle, per 3 – 4 giorni, in luogo caldo. Bollire da parte 2 cucchiaini di corteccia di quercia in frammenti, in 500 ml di acqua, fino a quando la stessa non si è dimezzata, filtrare comprimendo bene il residuo. Unire tale preparato al precedente macerato, avendo anche qui la cura di spremere bene le fette di cipolla. Frizionare il capo ogni giorno per più settimane.

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◊ Crescione: il succo ricavato da 100 g di foglie di tale pianta pestate o centrifugate e impastato con poche gocce di olio di geranio, costituisce una lozione efficacissima. Ad integrazione è opportuno assumere il solo succo fresco alla dose di 2 – 4 cucchiai al dì.

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◊ Ginepro, preparare l’infuso di bacche: 2 – 3 g di bacche schiacciate in 1 tazza di acqua bollente, lasciare in infusione 10 – 15 min, filtrare spremendo bene le bacche. Bere alla dose di 1 tazza la mattina e 1 tazza la sera, a digiuno. Inoltre massaggiare il cuoio capelluto con olio del legno, delle foglie e delle bacche.

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◊ Noce, preparare il decotto con foglie e gemme: 5 g in 200 ml di acqua, bollire 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Frizionare il cuoio capelluto 2 volte al dì. Combatte anche la forfora.

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◊ Olmo: cospargere sul capo la linfa della pianta, che fuoriesce quando si tagliano i rami.

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◊ Ortica: cuocere 200 g di ortica tritata in 1 litro di acqua e 1/2 litro di aceto, per mezz’ora. Si fa raffreddare e si usa a mo’ di lozione una volta al dì sul cuoio capelluto, la sera prima di andare a letto. Se i capelli diventano ruvidi, in aggiunta a questo trattamento, si passa su di essi, una volta a settimana, olio di oliva. E’ ottimo anche contro la forfora.

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◊ Salvia: adoperare l’infuso di foglie (5 g in 100 ml di acqua) per frizionare il cuoio capelluto. Combatte anche la forfora.

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◊ Saponaria: preparare un decotto (50 g di foglie e fusto in 1 litro d’acqua) da usare come lozione tutti i giorni, almeno una volta al dì.

Contro i pidocchi

E’ chiamata pediculosi l’infestazione provocata dai pidocchi, che sono i parassiti che vivono soprattutto sul cuoio capelluto dell’uomo. Si manifesta con irritazioni e intenso prurito che costringe a grattarsi. Tale azione a sua volta causa dermatiti (infiammazioni della pelle che provocano prurito, bruciore, comparsa di eritema, vescicole, edemi seguiti da croste e desquamazione), impetigine (infezione batterica da streptococco che si manifesta con lesioni da cui fuoriesce pus che si secca e forma delle croste che si staccano senza lasciare segni) ed altre affezioni del cuoio capelluto del tutto simili a quelle dovute a stafilococchi. Può essere ricorrente nei bambini ed è sempre attribuibile a scarsa osservanza delle norme igieniche.

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◊ Centaurea minore (o Erythraea centaurium): usare un decotto molto forte, ad es. 60 g di pianta in 1 litro d’acqua, per frizionare capelli e cuoio capelluto allo scopo di uccidere i pidocchi e distruggere le loro uova (lendini).

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◊ Lavanda: olio di lavanda e aceto in parti uguali per frizionare la testa; in genere sono sufficienti poche applicazioni. L’olio si prepara facendo macerare una manciata di fiori di lavanda in 3/4 di litro di olio di oliva, per 3 – 4 settimane.

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Commenti

  1. Andrea dice

    15/09/2021 alle 21:39

    Buon giorno dott.ssa
    Ho 53 anni e negli ultimi anni la caduta dei capelli è incrementata sensibilmente. Si vede la testa soprattutto sopra fino al centro. Sto prendendo da qualche anno la serenoa repens 320mg (ultimamente mi hanno detto di prenderla la sera), un integratore per i capelli e Minoxidil 5%.
    A dire il vero non so quanto centri il famoso ormone alfa reduttasi con la mia alopecia; forse, molto la tensione nervosa: spesso ho infiammazioni all’intestino. Comunque ho letto tutti i rimedi omeopatici che lei consiglia (io uso già i rimedi omeopatici, a volte) ma, in questo caso, mi è difficile capire quale assumere perché ritrovo i miei sintomi in più rimedi ma anche di alcuni che non ho.
    Grazie mille,
    Andrea.

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      16/09/2021 alle 15:43

      Egregio Andrea, non necessariamente bisogna assomigliare in tutto e per tutto a un rimedio omeopatico, ossia riscontrare tutti i sintomi contenuti nella relativa patogenesi, ma soltanto quelli principali, quelli più disturbanti, quelli più significativi, i cosiddetti “sintomi-chiave”. Almeno tre di questi, secondo il noto omeopata Constantin Hering, uno dei più brillanti allievi di Hahnemann, il quale per l’appunto sosteneva che tre sintomi accuratamente selezionati sono sufficienti per l’individuazione del rimedio omeopatico giusto (la cosiddetta “regola del tripode”). Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.

  2. Kayia dice

    07/02/2020 alle 22:35

    Buonasera dottoressa ho 34 anni E miei capelli da cuoio capelluto sono molto pieni solo che non ho mai avuto capelli lunghi al massimo sopra le braccia si spezzano di continuo le punta Ho fatto tutti i trattamenti possibili ma purtroppo ho perso speranza se condo le cosa può essere che spezzano di continuo

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      10/02/2020 alle 18:56

      Gentile Kayia, in linea del tutto generale, i capelli si spezzano facilmente a causa di fattori esterni che li seccano (ad es. agenti atmosferici particolarmente aggressivi, lavaggi troppo frequenti, uso di shampoo aggressivi e sgrassanti, acqua di lavaggio troppo calcarea, acqua di piscina, colorazioni frequenti, frizioni vigorose, tensioni prolungate, calore eccessivo o stress termico, spazzolamento sbagliato, ecc.). Anche le carenze nutrizionali possono avere una loro precisa responsabilità (ad es. carenze di vitamina A, vitamine gruppo B, vitamina E, zinco, zolfo, proteine, ecc.). La Natura può venire in aiuto con diverse sostanze vegetali che contribuiscono al nutrimento, idratazione e ristrutturazione del capello: si citano ad es. burro di karitè, olio di semi di lino, olio di jojoba, olio di germe di grano, olio di mandorle dolci, olio di cocco. Per una diagnosi precisa, relativamente al suo caso specifico, le consiglio comunque di sottoporsi a visita tricologica da un dermatologo tricologo. Cordiali saluti.

  3. Carmen dice

    07/09/2018 alle 21:54

    Ciao sono Carmen ho 22 anni sento anche io dolore e bruciore al cuoio capelluto in particolar modo dal lato sinistro vicino alle tempie. Ho notato una forte caduta dei capelli in quella zona, ho pochissimi capelli e sottili. Cosa posso utilizzare per far crescere nuovamente i capelli e eliminare dolore e bruciore ? Grazie. Sono molto in ansia

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      10/09/2018 alle 11:55

      Gentile Carmen, su questa stessa pagina, la risposta del 13/01/2018 al commento della visitatrice Beatrice del 12/01/2018 e la risposta del 26/10/2016 al commento della visitatrice Sara del 25/10/2016 potrebbero interessarla. Cordiali saluti.

  4. Angela dice

    25/02/2018 alle 18:48

    Buonasera anche io ho dei dolori fortissimi al cuoio capelluto…sensazione di bruciore e indolenzimento e alopecia avevo una folta chioma …ora mi ritrovo con pochissimi capelli….non so più cosa fare….ma questi dolori si possono curare?grazie se mi rispondera

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      26/02/2018 alle 10:55

      Gentile Angela, legga la risposta del 26/10/2016, su questa pagina, al commento della visitatrice Sara, che tratta la stessa problematica. Cordiali saluti.

  5. Beatrice dice

    12/01/2018 alle 17:09

    Salve,
    Ho 22 anni e ho sempre avuto una chioma foltissima, forte e sana. Dall’età di 16 anni ho cominciato a fare colori, ma non ho mai avuto problemi con questo e non credo sia correlato. Da qualche mese ho cominciato a perdere i capelli in maniera esagerata e inspiegabile. Appena li tocco cadono, appena mi poggio rimangono dove ero poggiata, si spezzano e la cute mi brucia molto. Da qualche gg ho trovato anche un piccolo cerchio totalmente senza capelli. Da qui a poco avrò un appuntamento dermatologico, ma intanto domani mattina andrò a tagliare i capelli a caschetto, che ho sempre portato sotto l’ombellico e la cosa mi fa stare molto male. Necessito di diversi pareri.
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      13/01/2018 alle 19:45

      Gentile Beatrice, com’è noto, le cause di un’alopecia (termine generico calvizie) sono molteplici con una non trascurabile componente autoimmune e genetica che spesso si combina con altri fattori. Ad esempio si è osservato che la componente emotiva ha una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una concausa da non sottovalutare. Anche alcuni fattori esterni (alimentazione sbilanciata, shampoo non adatti, trattamenti cosmetici aggressivi, agenti chimici, ecc.) possono avere la loro parte di responsabilità. Relativamente all’Omeopatia, tra i rimedi che vengono spesso utilizzati per trattare un’alopecia troviamo Baryta carbonica, Ignatia amara, Kali phosphoricum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Thallium metallicum. Nel rispetto della legge di Similitudine su cui detta medicina pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio omeopatico adatto sarà quello che “assomiglia al paziente”, ossia il rimedio le cui caratteristiche psico-fisiche sono simili a quelle del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Relativamente alla Fitoterapia, sono diverse le piante del presente articolo che possono fornire un contributo, cui è possibile aggiungere Betulla, Equiseto, Garofano, Nasturzio, Pilocarpo, da adoperare in frizioni nei vari formati erboristici (tintura madre, estratto fluido, succo, ecc.). Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione. che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B, ma anche A, C, D, E) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.

  6. Elisa dice

    08/04/2017 alle 15:42

    Buonasera,
    Ho 34 anni e dall’età di 18 anni perdo capelli, tanto che ormai sono dimezzati in quantità. I capelli che perdo non provengono solo dalla sommità, come dell’alopecia androgenetica, ma anche dalla nuca. Avverto dolore sulla sommità, soprattutto se non lavo i capelli per qualche giorno, ma non c’è sempre. Tendono ad ingrassare facilmente e,pur non essendo presente forfora,grattando la cute si sente la presenza di una sorta di forfora umida e cremosa… non saprei come definirla… Anch durante la gravidanza, che in genere i capelli stanno bene, nonostante il migliore aspetto, ne ho comunque persi molti. Non ho problemi ormonali o di tiroide, nè di rossori o pelle squamata. So solo che, a 18 anni, dopo una tinta troppo scura, ho lavato i capelli anche 5 volte in un giorno, e da allora è iniziato il calvario, anche col dolore al cuoio capelluto. Talvolta, toccando la cute, sento qualcosa come una verruca, che scompare a seguito di tinta per capelli. Cosa potrei fare? Sto iniziando a mettere un distillato di bardana e olio di Tea tree… Faccio bene? Mi aiuti, La prego!!!

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      10/04/2017 alle 17:40

      Gentile Elisa, dalla descrizione fornita lei verosimilmente soffre innanzitutto di seborrea al cuoio capelluto, ossia di un’esaltata attività delle ghiandole sebacee che provoca un aumento di sebo e quindi un’accentuata untuosità dei capelli. La seborrea spesso si accompagna alla dermatite seborroica, che è un’infiammazione della cute caratterizzata da arrossamenti, prurito, dolore e presenza di squame untuose, che colpisce le zone del corpo ricche di ghiandole sebacee, ma soprattutto il cuoio capelluto. Con l’irritazione della pelle, le cellule, in seguito allo sfaldamento accelerato cui sono sottoposte, producono squame untuose, giallastre o biancastre, che si manifestano sotto forma di crosticine. A ciò può associarsi anche una follicolite. L’affezione è una conseguenza dell’iperattività delle ghiandole sebacee, come detto, ma anche dell’alterazione della composizione del sebo. I capelli perdono la loro naturale bellezza e vitalità, la lucentezza diminuisce, diventano arruffati o crespi e molto oleosi. La dermatite seborroica, pertanto, si accompagna spesso alla caduta dei capelli, diventando essa stessa una causa di alopecia. È una malattia cronico-recidivante le cui cause sono ancora poco chiare, ma si è osservato che presenta diversi fattori scatenanti, come ad es. cambio di stagione, condizioni climatiche predisponenti (caldo eccessivo, umidità), variazioni ormonali, stipsi, detersione con agenti irritanti, ecc. Anche la componente psicologica potrebbe avere una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una concausa da non sottovalutare. Lo stesso dicasi per l’alimentazione, che se troppo sbilanciata in grassi e zuccheri, potrebbe favorire o aggravare ulteriormente la situazione clinica. È consigliabile perciò un’alimentazione sana ed equilibrata (fibre, vitamine, sali minerali), riducendo il consumo di zuccheri semplici e di grassi saturi ed incrementando quello degli acidi grassi polinsaturi (pesce azzurro, ricco di omega-3). Anche il lavaggio dei capelli deve essere appropriato (shampoo neutri e delicati) e moderato in frequenza, tenendo presente che più i capelli vengono trattati con shampoo, più le ghiandole sebacee secernono sebo. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati per il trattamento della dermatite seborroica (o della seborrea in generale), con alopecia concomitante, sono numerosi, diversi nella patogenesi, tra cui occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Il rimedio omeopatico più prescritto è Selenium, in particolare quando la cute del cuoio capelluto è grassa, vi è perdita di capelli ed una marcata astenia. Tra gli altri principali rimedi omeopatici troviamo: Phosphoricum acidum, in caso di capelli grassi, forfora e alopecia dopo traumi o preoccupazioni; Oleander, seborrea accompagnata da prurito intenso e lesioni al cuoio capelluto; Viola tricolor, eruzione a croste di tipo eczematoso; Graphites, secrezione gialla, viscosa e densa come il miele, con localizzazione preferenziale su cuoio capelluto; Mezereum, essudato che fuoriesce dalle croste, prurito intenso che peggiora a letto, localizzazione prevalente a cuoio capelluto; Arsenicum album, desquamazione somigliante a forfora oppure a piccoli lembi, prurito bruciante che peggiora di notte; Arsenicum iodatum, pelle indurita e desquamazione a lembi, prurito molto intenso. La Fitoterapia suggerisce frizioni al cuoio capelluto con le tinture madri di Ortica, Olmo e Alchemilla o con il succo di Equiseto o con l’olio di Ginepro (di quest’ultima pianta è valido anche lo shampoo) ed in caso di alopecia diffusa con il succo di Betulla o con un decotto di radice di Bardana. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.

  7. Sara dice

    25/10/2016 alle 19:59

    Mi scusi mi sono dimenticata di aggiungere..è vero che non ne perdo tanti però in seguito a queste sensazioni i miei capelli sono più sottili ,soprattutto a partire dalla riga. Non li sento decisamente nutriti.
    Grazie Mille
    Sara

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      26/10/2016 alle 17:34

      Gentile Sara, potrebbe trattarsi di “tricodinia” ossia di un disturbo caratterizzato da dolore persistente a livello del cuoio capelluto, che può accompagnarsi a bruciore, formicolio, pizzicore o prurito alla testa. Il dolore di solito è percepito alla radice dei capelli e può essere spontaneo o evocato da contatto, come il semplice pettinarsi o accarezzarsi i capelli. Le cause del disturbo non sono ancora completamente chiare, ma si ritiene che l’abbassamento della soglia di attivazione delle terminazioni nervose distribuite sul cuoio capelluto (nocicettori) sia innescato da una microinfiammazione dei follicoli piliferi. Uno dei fattori rilevanti per l’insorgenza della tricodinia è pertanto la qualità del sebo, non solo la quantità, che può generare una dermatite seborroica responsabile dell’irritazione del cuoio capelluto e della perdita di vitalità dei capelli. Anche la componente emotiva potrebbe avere una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress sono spesso associati alla comparsa di dolore e prurito alla testa. In tutti i casi la tricodinia segnala un problema di salute dei capelli e spesso accompagna o precede la caduta. Ovviamente si tratta soltanto di un’ipotesi che solo un medico, un tricologo, può essere in grado di confermare. Se dovesse trattarsi di tricodinia, la stessa viene affrontata con i trattamenti finalizzati a combattere le alterazioni ed i sintomi correlati, variabili da caso a caso (dolore, bruciore, prurito, pizzicore, seborrea, sfibramento dei capelli, alopecia, ecc.). Relativamente all’Omeopatia, i principali rimedi omeopatici che vengono spesso adoperati sono Bryonia, Fluoricum acidum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Raphanus, Selenium, Silicea, Thuya. Per quanto riguarda la Fitoterapia, i preparati erboristici che vengono adoperati, da usare in frizioni sul cuoio capelluto, sono il succo di Equiseto o l’olio di Ginepro (di quest’ultima pianta è valido anche lo shampoo), oppure le tinture madri di Ortica, Olmo e Alchemilla. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata o con la diagnosi medica già acquisita, di cui in precedenza, o seguendo le indicazioni dello stesso medico omeopata che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.

  8. Sara dice

    25/10/2016 alle 19:30

    Buona sera Dottoressa, sono una ragazza di 27 anni ed è da circa 2 anni che soffro di dolore al cuoio capelluto: ho una sensazione di tiramento,di bruciore e pizzicore, con ogni tanto del prurito; al solo sfiorare i capelli sento dolore alla radice, soprattutto dove ho la riga. Per questo faccio fatica anche a legarli e li sento “leggeri ‘,come se non li sentissi attaccati in testa e sul resto delle spalle (sono lunghi poco dopo le spalle più o meno).
    Non ne perdo tanti ,anzi..al momento il mio problema è la sensazione di dolore che presento spesso anche quando non li lego e soprattutto dopo il lavaggio.
    Non presento tanta forfora e neanche un eccesso di sebo.
    Ad oggi non riesco ancora a risolvere il mio problema nonostante parecchie visite da dermatologi.
    Mi sa dire di cosa si tratta?può gentilmente consigliarmi qualche prodotto per avere un po di sollievo ?
    La ringrazio anticipatamente.

    Rispondi
  9. Silvia dice

    13/10/2016 alle 11:49

    Salve dottoressa, le chiederei qualche indicazione utile per attenuare o sconfiggere la dermatite seborroica, che mi affligge da tanti anni in forma più o meno violenta (intorno ai 18 anni era persistente e molto estesa, fino anche alla fronte e le tempie, negli anni, ora ne ho 33, si è un po’ attenuata e si presenta ogni tanto, a cadenza trisettimanale/mensile, con qualche giorno di prurito e crosticine localizzate, per lo più, sul perimetro del cuoio capelluto). Nelle fasi acute utilizzo lo shampoo/farmaco Nizoral ma vorrei lasciarlo a favore di rimedi fitoterapici e omeopatici.
    Mi piacerebbe molto avere un suo parere, seppure a distanza, per potermi orientare nella scelta.
    Un caro saluto e grazie della sua disponibilità.
    Silvia

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      13/10/2016 alle 20:56

      Gentile Silvia, com’è noto, la dermatite seborroica è un’infiammazione della pelle, caratterizzata da arrossamenti, prurito e perdita di squame untuose, che colpisce le zone del corpo ricche di ghiandole sebacee, come viso (specialmente attorno a bocca e naso, fronte e sopracciglia), condotto uditivo, ascelle, torace, parte superiore del dorso, inguine, ma soprattutto il cuoio capelluto. L’affezione è una conseguenza dell’iperattività delle ghiandole sebacee e dell’alterazione della composizione del sebo. È una malattia cronico-recidivante le cui cause sono ancora poco chiare, ma si è osservato che presenta diversi fattori scatenanti, come ad es. cambio di stagione, condizioni climatiche predisponenti (caldo eccessivo, umidità), variazioni ormonali, stipsi, detersione con agenti irritanti, ansia, stress, ecc. Anche l’alimentazione potrebbe avere una sua precisa collocazione, che se troppo sbilanciata in grassi e zuccheri, potrebbe favorire o aggravare ulteriormente la situazione clinica. È consigliabile perciò un’alimentazione sana ed equilibrata (fibre, vitamine, sali minerali), riducendo il consumo di zuccheri semplici e di grassi saturi ed incrementando quello degli acidi grassi polinsaturi (pesce azzurro, ricco di omega-3). Anche il lavaggio dei capelli deve essere appropriato (shampoo neutri e delicati) e moderato in frequenza, tenendo presente che più i capelli vengono trattati con shampoo, più le ghiandole sebacee secernono sebo. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati per il trattamento della dermatite seborroica sono numerosi, diversi nella patogenesi, tra cui occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Il rimedio omeopatico che viene più spesso prescritto è Selenium, specialmente quando vi è anche grande astenia. Tra gli altri rimedi omeopatici troviamo: Phosphoricum acidum (capelli grassi, forfora e possibile alopecia), Oleander (seborrea accompagnata da prurito intenso e lesioni al cuoio capelluto), Viola tricolor (eruzione a croste di tipo eczematoso), Graphites (secrezione gialla, viscosa e densa come il miele), Mezereum (essudato che fuoriesce dalle croste, prurito intenso che peggiora a letto), Arsenicum album (desquamazione somigliante a forfora oppure a piccoli lembi, prurito bruciante che peggiora di notte), Arsenicum iodatum (pelle indurita e desquamazione a lembi, prurito molto intenso). La Fitoterapia per la dermatite seborroica suggerisce frizioni al cuoio capelluto con le tinture madri di Ortica, Olmo e Alchemilla o con il succo di Equiseto o con l’olio di Ginepro (di quest’ultima pianta è valido anche lo shampoo). Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.

  10. aamir dice

    01/07/2016 alle 17:23

    Salve gentile dotoressa. Io ho il cuoio capelluto che fa male, prude molto, e ho capelli molto unti, producono sempre olio. Ho perso quasi la meta dei miei capelli..li perdo tantissimo..mi serve il suo aiuto .. ho 28 anni e ho gia provato diversi metodi non so piu`come fare

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      01/07/2016 alle 20:34

      Egregio Aamir, da quanto riferisce lei potrebbe essere affetto da “tricodinia”, che è una condizione di fastidio avvertita ai capelli e/o al cuoio capelluto, percepita come dolore, bruciore, formicolio e prurito, spontaneo o da contatto. La patologia spesso accompagna la fase di telogen, ovvero di caduta dei capelli e quindi può rappresentare un fenomeno di alopecia. La tricodinia è in realtà una microinfiammazione dei follicoli piliferi, le cui cause però non sono ancora completamente chiare, ma sembra certo che la componente emotiva ha una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress sono spesso associati al dolore al cuoio capelluto e ad altri sintomi, che a loro volta sono concomitanti con l’incremento della perdita di capelli. Come pure si è osservato che esiste una relazione tra la tricodinia e l’ipersecrezione sebacea del cuoio capelluto (“seborrea”), quest’ultima anch’essa influenzata dai fattori psichici, ma anche da un’alimentazione troppo ricca di grassi, da disturbi digestivi, da stipsi, dagli squilibri ormonali, ecc. La seborrea del cuoio capelluto diventa poi essa stessa una causa di perdita dei capelli. Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi che solo un medico, o meglio un tricologo, può essere in grado di confermare o meno. A livello sintomatico la tricodinia si può affrontare con dei trattamenti finalizzati a combattere la seborrea del cuoio capelluto e contemporaneamente la caduta dei capelli, oltre a contrastare i sintomi specifici, quali dolore, bruciore, prurito. Ciò lo si può effettuare sia con l’Omeopatia che con la Fitoterapia. Per quanto riguarda l’Omeopatia, i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati sono Bryonia, Fluoricum acidum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Raphanus, Selenium, Thuya. Per quanto riguarda la Fitoterapia, i preparati erboristici che vengono adoperati, da usare in frizioni sul cuoio capelluto, sono: il succo di Equiseto; le tinture madri di Ortica, Olmo e Alchemilla, da miscelare in parti uguali; le tinture madri di Nasturzio e Bardana, in caso di forte presenza di forfora grassa; l’olio essenziale di Ginepro già diluito o da diluire in olio o grasso vegetale neutro. Anche gli shampoo a base di Ginepro possono risultare utili. Per uso interno viene talvolta utilizzata l’associazione delle tinture madri di Ortica, Dulcamara e Viola tricolore. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale le consiglio comunque di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.

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