Arrestiamo la caduta dei capelli
L’alopecia (invece del termine generico calvizie) è il fenomeno configurante la perdita dei capelli, che interessa zone più o meno ampie della testa. Essa può avere diverse cause, tra cui ricordiamo i fattori genetici di tipo ereditario, gli abbassamenti delle difese immunitarie, gli stati di stress, ecc. Anche alcuni tipi di medicinali possono causare la caduta dei capelli (si pensi ad es. ai chemioterapici), che però è reversibile quando cessa il trattamento.
La forma più comune e innocua di perdita di capelli è l’alopecia androgenetica o calvizie comune. Solitamente non è associata a nessuna ulteriore sintomatologia, tranne che in alcuni casi a bruciore e prurito. E’ prevalente negli uomini (riguarda circa l’80% dei maschi entro i 60 anni), ove inizia dalla regione fronto-occipitale o dal vertice della testa per poi estendersi progressivamente, a seconda della gravità, fino alla quasi totale calvizie. Nelle donne il fenomeno è sempre meno aggressivo e consiste per lo più in un diradamento dei capelli.
I rimedi della nonna di seguito riportati tendono a diminuire la caduta dei capelli ed a favorirne la ricrescita, sempreché il bulbo non sia morto: essi infatti esercitano un’azione depurativa, tonica, rivitalizzante, nutritiva.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
◊ Alloro: preparare una lozione con olio di garofano (1 parte), soluzione idroalcolica di lavanda (2 parti) in cui si fanno macerare le foglie di alloro (8 parti) per 24 ore. Massaggiare il cuoio capelluto 1 volta al dì.
◊ Bardana (o Lappa), preparare il decotto di foglie: 50 g sminuzzate in 1 litro di acqua, bollire 10 min, filtrare comprimendo bene la parte solida. Frizionare il cuoio capelluto 3 – 5 volte a settimana.
◊ Basilico: frizionare il cuoio capelluto con l’olio essenziale ricavato dalle foglie.
◊ Bistorta, preparare un decotto con il rizoma: 60 g sminuzzati in 1 litro di acqua, bollire 15 – 20 min, filtrare comprimendo bene la parte solida, lasciare raffreddare. Frizionare il cuoio capelluto tutti i giorni.
◊ Capelvenere: pianta erbacea appartenente al gruppo delle felci, il cui nome deriva dalla capacità di curare la salute dei capelli. Si prepara un infuso con le foglie di detta pianta, tenendo a bagno 10 – 50 grammi di foglie in 1 litro di acqua bollente per circa 15 min, si filtra spremendo bene il residuo e lo si applica sul cuoio capelluto come una lozione. Allontana anche la forfora.
◊ Cipolla, prepararne un estratto in questo modo: affettare 3 grosse cipolle e metterle a macerare in alcool 40° fino a coprirle, per 3 – 4 giorni, in luogo caldo. Bollire da parte 2 cucchiaini di corteccia di quercia in frammenti, in 500 ml di acqua, fino a quando la stessa non si è dimezzata, filtrare comprimendo bene il residuo. Unire tale preparato al precedente macerato, avendo anche qui la cura di spremere bene le fette di cipolla. Frizionare il capo ogni giorno per più settimane.
◊ Crescione: il succo ricavato da 100 g di foglie di tale pianta pestate o centrifugate e impastato con poche gocce di olio di geranio, costituisce una lozione efficacissima. Ad integrazione è opportuno assumere il solo succo fresco alla dose di 2 – 4 cucchiai al dì.
◊ Ginepro, preparare l’infuso di bacche: 2 – 3 g di bacche schiacciate in 1 tazza di acqua bollente, lasciare in infusione 10 – 15 min, filtrare spremendo bene le bacche. Bere alla dose di 1 tazza la mattina e 1 tazza la sera, a digiuno. Inoltre massaggiare il cuoio capelluto con olio del legno, delle foglie e delle bacche.
◊ Noce, preparare il decotto con foglie e gemme: 5 g in 200 ml di acqua, bollire 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Frizionare il cuoio capelluto 2 volte al dì. Combatte anche la forfora.
◊ Olmo: cospargere sul capo la linfa della pianta, che fuoriesce quando si tagliano i rami.
◊ Ortica: cuocere 200 g di ortica tritata in 1 litro di acqua e 1/2 litro di aceto, per mezz’ora. Si fa raffreddare e si usa a mo’ di lozione una volta al dì sul cuoio capelluto, la sera prima di andare a letto. Se i capelli diventano ruvidi, in aggiunta a questo trattamento, si passa su di essi, una volta a settimana, olio di oliva. E’ ottimo anche contro la forfora.
◊ Salvia: adoperare l’infuso di foglie (5 g in 100 ml di acqua) per frizionare il cuoio capelluto. Combatte anche la forfora.
◊ Saponaria: preparare un decotto (50 g di foglie e fusto in 1 litro d’acqua). Usare il decotto come lozione tutti i giorni, almeno una volta al dì.
Contro i pidocchi
E’ chiamata pediculosi l’infestazione provocata dai pidocchi, che sono i parassiti che vivono soprattutto sul cuoio capelluto dell’uomo. Si manifesta con irritazioni e intenso prurito che costringe a grattarsi.
Tale azione a sua volta causa
- dermatiti (infiammazioni della pelle che provocano prurito, bruciore, comparsa di eritema, vescicole, edemi seguiti da croste e desquamazione),
- impetigine (infezione batterica da streptococco che si manifesta con lesioni da cui fuoriesce pus che si secca e forma delle croste che si staccano senza lasciare segni),
- altre affezioni del cuoio capelluto del tutto simili a quelle dovute a stafilococchi. Può essere ricorrente nei bambini ed è sempre attribuibile a scarsa osservanza delle norme igieniche.
◊ Centaurea minore (o Erythraea centaurium): usare un decotto molto forte, ad es. 60 g di pianta in 1 litro d’acqua, per frizionare capelli e cuoio capelluto allo scopo di uccidere i pidocchi e distruggere le loro uova (lendini).
◊ Lavanda: olio di lavanda e aceto in parti uguali per frizionare la testa; in genere sono sufficienti poche applicazioni. L’olio si prepara facendo macerare una manciata di fiori di lavanda in 3/4 di litro di olio di oliva, per 3 – 4 settimane.
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Nando dice
Carissima Dott.ssa Volpe buondi’ . Ho letto vari approfondimenti sul suo sito davvero chiaro e funzionale. Grazie.
Vorrei chiederle un informazione per quanto riguarda l’ortica per i capelli.
Io ho comprato un po di foglie secche .Poi documentandomi un po mi sembra che per i capelli risulti essere piu indicata la radice al posto delle foglie secche. So che la radice si usa per i decotti e le foglie meglio x le infusioni pero la mia domanda non riguarda il tipo di preparazione ma la parte della pianta da utilizzare per beneficiarne al meglio.Quindi vado sulle foglie o radici o addirttura puo essere piu efficace acquistare la tintura madre o simili ? Colgo l occasione per chiederle anche altri consigli a riguardo dell uso di questa pianta per questo scopo in modo che posso ampliare la mia conoscenza. In fine mi perdoni le rubo un altro minuto ,sembra che faccia bene anche bere degli infusi di ortica o spezzetarli nell insalata per esempio. In questi casi vanno bene le foglie secche o mi consiglia altro ?
Sempre grazie e a risentirci, buona giornata, Nando
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nando, l’articolo si riferisce alla pianta intera, innanzitutto le foglie, che è preferibile adoperare fresche per preparare l’infuso, tanto più che la pianta è facilmente reperibile, cresce infatti un po’ dappertutto. I formati erboristici, come la tintura madre o il succo, vengono utilizzati per le applicazioni esterne. L’ortica possiede numerose proprietà terapeutiche e benefiche, tra cui si ricordano quelle antianemiche, vasocostrittrici, emostatiche, remineralizzanti, ricostituenti, tonificanti, depurative, diuretiche, disintossicanti, digestive, astringenti, ecc. Inoltre la pianta combatte l’alopecia e concorre a ristabilire l’equilibrio sebaceo del cuoio capelluto. I risultati generalmente si ottengono sia con l’uso interno (infuso) che con l’uso esterno (frizioni con tintura madre o succo). Le foglie fresche possono essere mangiate crude, mischiate all’insalata o preparate in altro modo. Attenzione però a non esagerare. Cordiali saluti.
Nando dice
Salve , mi perdoni , ho acquistato la tintura madre alcool 45 %. puo suggerirmi per l uso esterno quindi ne metto un po’ sul cuoio capelluto, quante gocce devo mettere x 100 ml di acqua o di olio ? ringrazio. Nando
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nando, in genere vengono utilizzate 10-15 gocce di tintura per 100 ml di solvente. Cordiali saluti.
celeste dice
Gentilissima Dottoressa , un leggero approfondimento, quale diluizione vede generalmente piu adeguata per i rimedi unitari tipo lycopodium,Selenium e gli altri di cui sopra per l alopecia ?
Grazie, buon proseguimento, Celeste
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Celeste, in omeopatia, come lei dovrebbe sapere, ogni entità terapeutica è strettamente personale, non generalizzabile, intimamente legata al singolo caso (per questo l’omeopatia è definita la medicina che “veste su misura”) e proprio la diluizione, per essere la più attiva per il paziente, deve tener conto della reattività e sensibilità del singolo organismo, della profondità della patologia o disturbo, delle caratteristiche intrinseche del rimedio omeopatico, nonché del grado di somiglianza rimedio-paziente. Nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, come già consigliatole nelle risposte precedenti, spesso ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH) per un primo intervento sintomatico, le quali solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli più volte al dì lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
celeste dice
Gentilissima Dott.ssa Volpe buonasera , complimenti per il Suo sito.
come rimedio per l alopecia androgenetica graduale di un uomo di 50 anni potrebbe dirmi se Sabal serrulata puo essere piu indicato nella versione Compose’ o assoluto per esempio alla 15 ch ?
In farmacia ci hanno detto che il sabal normale e’ un po’ diverso dal sabal compose che in effetti e’ un mix di vari rimedi alla 3ch !
Quale vede meglio ?
Grazie mille , cari saluti Celeste
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Celeste, Sabal serrulata e Sabal serrulata Composè sono due rimedi diversi che appartengono a medicine diverse. Entrambi non sono specifici per trattare l’alopecia androgenetica o calvizie comune. Sabal serrulata è un rimedio omeopatico unitario dell’Omeopatia classica, quella propriamente detta, che si ottiene dalle bacche della palma Serenoa repens ed ha come principale organospecificità l’apparato urogenitale, per cui, laddove sussiste la somiglianza, è indicato nell’ipertrofia prostatica, prostatite, cistite, disturbi della minzione (per questo il rimedio è denominato il “catetere omeopatico”), epididimite. Sabal serrulata Composè è un rimedio complesso, costituito cioè da un mix sinergico di rimedi omeopatici unitari in basse diluizioni, tra cui Sabal serrulata, che non appartiene al mondo dell’Omeopatia classica bensì a quello dell’Omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, adotta orientamenti terapeutici, preparazione dei rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. Risulterebbe indicato per le infezioni urinarie in seguito ad infiammazione della prostata. I rimedi omeopatici unitari utili a contrastare l’alopecia sono altri, tra i quali troviamo Allium sativum, Arsenicum album, Cuprum sulphuricum, Fluoricum acidum, Kali phosphoricum, Lachesis, Lycopodium, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Selenium, Sepia, Silicea, Thallium metallicum, Thuya, ecc. Com’è noto, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Invece il fitoterapico che si ricava dalla palma Serenoa repens, precisamente il Saw palmetto, che è l’estratto del frutto della stessa, viene adoperato per la proprietà di trattare l’alopecia androgenetica e la dermatite seborroica, oltre l’ipertrofia prostatica benigna e le infiammazioni dell’apparato urogenitale. A tale preparato si riconoscono proprietà antiandrogeniche, nel senso che riduce la produzione di diidrotestosterone (DHT) attraverso un’azione diretta sui recettori specifici di detto ormone androgeno ed indiretta tramite l’inibizione dell’enzima 5-alfa-reduttasi che lo sintetizza dal testosterone. Anche se gli effetti collaterali sono rari e comunque lievi, ne viene sconsigliato l’uso in caso di epatopatie, ulcere gastroduodenali, malattie cardiache, ipertensione, asma e altri disturbi respiratori. Il prodotto va comunque utilizzato su parere medico. Anche i preparati fitoterapici del presente articolo hanno la loro validità. Sarebbe altresì importante avere riguardo per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio). Ovviamente il consiglio è di non fare da soli ma di rivolgersi ad un medico omeopata, al quale spetta la decisione se avvalersi dell’Omeopatia e/o dell’Omotossicologia o della Fitoterapia. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Enrica dice
Gentile dottoressa, ho 40 anni e da 4 ho saputo di essere affetta da endometriosi, e sono in menopausa indotta.Assumo cioè pillola anticoncezzionale per tre mesi a fila, evitando che arrivi il ciclo.Ho un eccessiva perdita di capelli e assotigliamento, che non riesco a fermare, cosa potrei provare per poter finalmente provare a fare crescere i capelii? li tengo molto corti per evitare di stressarli.Gli esami del sangue sono ok, anche la tiroide.La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Enrica, relativamente all’omeopatia i rimedi potenzialmente utili a contrastare la perdita e lo sfibramento dei capelli sono diversi e così come richiede l’omeopatia con la “legge di similitudine”, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia. Ad esempio tra i rimedi omeopatici più utilizzati troviamo: Thuya se il cuoio capelluto si presenta ricoperto da piccole squame bianche ed i capelli sono secchi e fragili; Fluoricum acidum se i capelli sono secchi e sfibrati e la caduta peggiora con il caldo; Selenium se la perdita di capelli interessa un soggetto esaurito sia psichicamente che fisicamente; Phosphoric acidum se il soggetto è cresciuto troppo in fretta oppure è esaurito da eccessivo impegno o ancora per dispiaceri o malattie; Thallium metallicum se i capelli cadono molto rapidamente. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, quali ad es. quelli del presente articolo o preparati erboristici come: Betulla succo, da usare in frizioni; Equiseto succo, da usare in frizioni in presenza di seborrea; Pilocarpo TM (tintura madre) + Garofano TM + Olmo TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di alopecia con cute secca; Nasturzio TM + Bardana TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di alopecia con forte presenza di forfora; Alloro EF (estratto fluido), da usare in frizioni alle prime avvisaglie di cadute di capelli. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che dovrà essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio). E’ comunque consigliabile ed anche opportuno rivolgersi ad un medico omeopata per la garanzia di vedersi prescritta la terapia personalizzata più appropriata. Cordiali saluti.
valeria dice
gentile Dott.ssa
Come per magia oltre che grandissima competenza Lei ha centrato quasi in pieno tutte le mia problematiche,cominciando dallo stress ed ansia che nn so come contenere dopo l’operazione e da quando ho iniziato la terapia con Arimidex e’ iniziata questo dolore al cuoio capelluto e infatti subito dopo sembra che i capelli cadano piu’ copiosi quasi fosse un sintomo che precede il danno
soffro di disturbi digestivi gia dalla mattina quando mi alzo faccio dei rottini come se dovessi ancora digerire quello che ho mangiato la sera soffro inoltre di reflusso gastroesofageo e di stipsi sembra proprio che nn mi faccia mancare nulla
Non c’e’ un medico competente solo Lei ha capito al volo tutto pero’ ho letto che nn visita ma si limita solo con dei consigli E’ un vero peccato
Cmq dottoressa per l,ansia lo stress cosa potrei prendere anche per la digestione
La prego mi consigli
Un grazie infinito e un Augurio di Buone Feste
Che Dio la benedica per la sua disponibilita’
Valeria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, se lei vuole avere delle concrete possibilità di superare con l’omeopatia le sue problematiche le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, perché solo con la visita medica omeopatica si può riuscire nell’intento. Difficilmente l’auto-prescrizione o gli interventi estemporanei o i tentativi possono essere in grado di assicurare gli effetti terapeutici degni di tale nome, a maggior ragione nelle situazioni complesse e quando è in gioco la componente psicologica. L’omeopatia in particolare è una medicina con una personalizzazione molto spinta, ove ogni paziente richiede la sua terapia che è facilmente diversa da quella di un altro, quand’anche entrambi affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Il medico omeopata con la visita procede all’esame ed allo studio del paziente, all’indagine dell’anamnesi, alla valutazione del quadro clinico, al vaglio della sintomatologia, sia a livello fisico che a livello psichico, alla considerazione dello stile di vita, alla disamina delle relazioni sociali e familiari ed alla valorizzazione di tutte quelle peculiarità che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri. Solo dopo di ciò l’omeopata perviene alla prescrizione della terapia più adatta all’individuo-paziente, decidendo i rimedi omeopatici somiglianti, le relative diluizioni (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), le posologie, le durate di cura, i cicli di cura, l’eventuale associazione di bioterapici di supporto (ad es. gemmoterapici e/o organoterapici), l’eventuale uso di fitoterapici, gli eventuali adattamenti in corso d’opera in base ai risultati che via via si conseguono, ecc. ecc. A titolo puramente informativo può consultare gli articoli “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” e “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi” e relativamente alla fitoterapia gli articoli “Digestione facile” e “Mai più stitichezza” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
valeria dice
gentile dott.ssa
La ringrazio per la sua risposta pero’ mi ero dimenticata di dirle che a volte ho anche un po’ di prurito in testa,ma quello che mi preoccupa di piu’ e’ a volte un certo indolenzimento del cuoio capelluto nn su tutta la testa ma a zone e nn sempre allo stesso punto.
toccandomi sento proprio la cute indolenzitaL’ho detto anche al dermatologo ma si e’limitato a darmi pastiglie e fialette per frizionare la cute senza spiegarmi cosa sia
Io nella mia ignoranza in merito credo che il dolore sia la premessa alla caduta poi dei capell? Sbaglio? Se puo’ darmi qualche ulteriore informazione Le sarei grata Grazie
valeria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, da quanto riferisce lei potrebbe essere affetta da un inizio di tricodinia, che è una condizione di fastidio avvertita ai capelli o al cuoio capelluto, percepita come dolore, bruciore, formicolio e prurito, spontaneo o da contatto. La patologia spesso accompagna la fase di telogen, ovvero di caduta dei capelli e quindi può rappresentare un fenomeno di alopecia. La tricodinia è in realtà una microinfiammazione dei follicoli piliferi, le cui cause però non sono ancora completamente chiare, ma sembra certo che la componente emotiva ha una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress sono spesso associati al dolore al cuoio capelluto ed agli altri sintomi di richiamo, che a loro volta sono concomitanti con l’incremento della perdita di capelli. Come pure si è osservato che esiste una relazione tra la tricodinia e l’ipersecrezione sebacea del cuoio capelluto (seborrea), quest’ultima anch’essa influenzata dai fattori psichici, ma anche da un’alimentazione troppo ricca di grassi, da disturbi digestivi, da stipsi, dagli squilibri ormonali, ecc. La seborrea del cuoio capelluto diventa poi essa stessa una causa di perdita dei capelli. Quindi se c’è tensione psichica sarebbe importante cercare di allentarla il più possibile, rimuovendo o limitando tutte quelle situazioni che determinano uno stress emotivo. Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi che solo un medico può o meno confermare, per cui le consiglio di rivolgersi ad un tricologo per una diagnosi precisa. Dopodiché ci si può indirizzare verso la terapia più opportuna. Cordiali saluti.
valeria dice
gent.ma Dott.ssa
Le scrivo per un problema di caduta di capelli
Circa due anni fa sono stata operata per un tumore al seno nn ho fatto chemio ma siccome il mio tumore era di tipo ormonale sto prendendo Arimidex un antiestrogeno che dovro’ prendere per 5 anni ora a parte dolori alle ossa anche i capelli sono sempre piu’ fini e cadono anche se pero’ vedo che si allungano sto prendendo bioscalin cps piu’ fiale per la cute
Ho scoperto da poco il suo sito e volevo un suo parere su cosa posso fare? omeopatia? fitoterapia?
La prego mi risponda sono disperata
Con fiducia La ringrazio
Valera
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, come lei certamente saprà la sua caduta di capelli è dovuta proprio al calo dei livelli di estrogeni indotto dal farmaco inibitore di tali ormoni. L’integratore che lei usa, in linea teorica, qualche contributo per i capelli lo dovrebbe fornire. Piuttosto che pensare a rimedi omeopatici che potrebbero confliggere con il farmaco antiestrogeni, si potrebbe provare con qualche preparato fitoterapico in uso locale. Oltre ai fitoterapici del presente articolo, tra i preparati erboristici che vengono utilizzati per contrastare la caduta dei capelli troviamo: Betulla succo, da usare in frizioni se la perdita è diffusa; Equiseto succo, da usare in frizioni in presenza di seborrea; Pilocarpo TM (tintura madre) + Garofano TM + Olmo TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di cute secca; Nasturzio TM + Bardana TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di forte presenza di forfora; Alloro EF (estratto fluido), da usare in frizioni alle prime avvisaglie di cadute di capelli. Prima di un eventuale uso sarebbe opportuno acquisire una conferma medica. Un rimedio casalingo per rafforzare i capelli consiste nel preparare un composto con quattro cucchiai di olio extravergine di oliva e il succo di un limone; si lascia in posa sui capelli per circa mezz’ora e poi si procede al lavaggio, risciacquando bene con acqua tiepida. Cordiali saluti.
Giorgia dice
Buongiorno Dottoressa, ho problemi di caduta di capelli, ho 39 anni. Gli esami del sangue vanno tutti bene e non ho problemi particolari. Ogni anno agli inizi di ottobre succede questa cosa e puntualmente assumo bioscalin per un mese o due e vedo parecchi risultati. Quest’anno però sto provando ad avere il secondo figlio e me lo hanno sconsigliato. Mi sa indicare gentilmente qualche rimedio efficace e innocuo x la salute ? Grazie mille. Un abbraccio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, ci si potrebbe orientare per dei rimedi omeopatici che generalmente sono ben tollerati in gravidanza, anche se per il caso specifico è opportuno richiedere una conferma medica. Tra i rimedi omeopatici più adoperati per la caduta dei capelli si citano: Thuya se il cuoio capelluto si presenta ricoperto da piccole squame bianche ed i capelli sono secchi e fragili; Fluoricum acidum se i capelli sono secchi, sfibrati e decolorati e la caduta peggiora con il caldo; Selenium se la perdita di capelli interessa un soggetto esaurito sia psichicamente che fisicamente; Phosphoric acidum se il soggetto è cresciuto troppo in fretta oppure è esaurito da eccessivo lavoro o ancora per dispiaceri o malattie; Thallium metallicum se i capelli cadono molto rapidamente. Cordiali saluti.
anna dice
Carissima dott. della Volpe
secondo lei è da sfatare il mito dell’ereditarietà sulla perdita dei capelli? Mio figlio, 31 anni, inizia a stempiare ai lati della fronte e presenta una perdita di capelli anche sulla testa in forma lieve. Anche mio fratello iniziò alla stessa età, mio padre da che me lo ricordo era sempre stato calvo. La sua precedente risposta a Mariano dà una speranza, benché mio figlio sia più giovane e più immediato è utile venire in suo soccorso…lui da sempre non sopporta shampoo a base di erbe, preferendo quelli di supermercato, che gli ungono i capelli, costringendolo a lavarseli più spesso. Inoltre quando Lei scrive del gruppo delle vitamine B , ha in mente determinati alimenti ed integratori e quali? La ringrazio se può fornirmi indicazioni anche sui rimedi omeopatici consigliati nel suo caso. Fa abuso di sale, che aggiunge agli alimenti, anche quelli già di per sé salati ed ha una digestione lenta e con eruttazioni.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, è molto probabile che suo figlio sia interessato dall’alopecia androgenetica o calvizie comune, la quale ha carattere ereditario, nel senso che esiste una predisposizione genetica dei follicoli piliferi a subire degli stimoli involutivi. La presenza di calvizie in suo padre e suo fratello sembrerebbe confermare tale ipotesi. Qualora poi coesistano altri fattori scatenanti, quali ad es. stress, disfunzioni ormonali, carenze alimentari, ecc., il fenomeno della perdita dei capelli può subire un’accelerazione, può anticiparsi e diventare più evidente. Qualsiasi rimedio purtroppo può solo contrastare e rallentare il fenomeno, senza però riuscire a risolvere completamente la problematica. Già questo potrebbe essere comunque un buon motivo per iniziare un trattamento, cioè avere la possibilità di allungare il più possibile la vita dei propri capelli, di rendere il fenomeno meno incalzante e quindi di controllare meglio anche gli inevitabili riflessi di carattere psicologico. Tra i principali rimedi omeopatici utili a trattare l’alopecia troviamo: Thuya se il cuoio capelluto si presenta ricoperto da piccole squame bianche ed i capelli sono secchi e fragili; Fluoricum acidum se i capelli sono secchi e sfibrati e la caduta peggiora con il caldo; Selenium se la perdita di capelli interessa un soggetto esaurito sia psichicamente che fisicamente; Phosphoric acidum se il soggetto è cresciuto troppo in fretta oppure è esaurito da eccessivo lavoro o ancora per dispiaceri o malattie; Thallium metallicum se i capelli cadono molto rapidamente. Anche i preparati fitoterapici del presente articolo possono essere di aiuto. Le vitamine del gruppo B, oltre che nelle carni, pesce, uova, latte e derivati, si trovano in diversi alimenti di origine vegetale, quali lievito di birra, grano intero, riso intero, erba medica, ortica, legumi, noci, nocciole, patate, ortaggi verdi freschi, ecc. Cordiali saluti.
Mariano dice
Gentile dottoressa, sono un uomo di circa 50 anni e da qualche mese ho un forte prurito al cuoio capelluto e mi sono accorto che i capelli si sono assottigliati e mi stanno cadendo.
Ho provato ad usare shampoo ed integratori in compresse anti caduta ma non mi fanno effetto e tendo a responsabilizzare questo sensibilità del cuoio capelluto che mi è tuttora rimasta, della caduta dei capelli.
Mi può suggerire qualcosa di specifico per questo problema?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mariano, il prurito in testa è un sintomo che segnala la presenza di un problema di salute al cuoio capelluto che può preannunciare o accompagnare una perdita precoce dei capelli. Si tratta quindi di individuare la causa che produce il prurito per contrastarla ed eliminarla, dopo di che si risolve anche il problema della caduta dei capelli. Le cause che possono provocare il prurito e che nello stesso tempo possono influenzare la caduta dei capelli sono diverse e sono riconducibili essenzialmente a: forfora grassa, eccessiva produzione di sebo (seborrea), dermatite seborroica, follicolite. Com’è noto la forfora grassa si ha quando le squame restano attaccate al cuoio capelluto grasso perché trattenute dal sebo in eccesso e ciò provoca prurito. La seborrea si verifica quando l’ipersecrezione sebacea occlude la parte terminale dei follicoli causando l’irritazione del cuoio capelluto e ciò provoca prurito e spesso anche dolore. Talvolta la forfora grassa è soltanto un sintomo della seborrea, per cui occorre intervenire con trattamenti anti-sebo e non anti-forfora. Come pure può succedere che la seborrea evolve in dermatite seborroica, quest’ultima riconoscibile dal fatto che l’infiammazione della cute, dovuta all’eccesso di sebo, genera delle squame untuose (forfora) che riguardano non solo il cuoio capelluto ma anche le altre aree ricche di ghiandole sebacee (sopracciglia, lati del naso, dietro le orecchie, condotto uditivo, ecc.); vi è prurito e dolore al cuoio capelluto. La follicolite, che è l’infezione del follicolo pilifero favorita dal grattamento, è facilmente riconoscibile in quanto si manifesta con papule rossastre senza pelo esterno sul cuoio capelluto e ciò provoca prurito e dolore. Se non riesce da solo ad individuare il problema sarebbe il caso di sottoporsi ad una visita medica per effettuare un esame del cuoio capelluto e dei capelli. I rimedi naturali erboristici per superare le suddette affezioni esistono e sono anche molto validi. Un importante aiuto può venire altresì da un’alimentazione ricca di vitamine (in particolare B1, B2, B3, B5, B8), di oligoelementi (in particolare zinco) e di grassi polinsaturi (omega3 e omega6). Cordiali saluti.