I rimedi naturali, tutti di origine vegetale, che la nonna qui propone sono particolarmente utili per dare risposta a disfunzioni, malesseri e problematiche che riguardano solo le donne.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Contro l’amenorrea
Con il termine amenorrea si identifica la mancanza di mestruazioni. Si parla di “amenorrea primaria” se interessa ragazze che, pur avendo superato l’età della pubertà, non hanno ancora avuto la prima mestruazione (menarca). Si parla invece di “amenorrea secondaria” se riguarda donne che, pur avendo avuto una funzione mestruale regolare, hanno un ritardo delle mestruazioni che si protrae per almeno 3 mesi. Le cause in genere sono patologiche e vanno sempre indagate. E’ possibile però che l’amenorrea sia anche la conseguenza di gravi traumi psichici.
I rimedi della nonna per combattere tale disturbo sono:
□ Assenzio selvatico (o Erba di S. Giovani o Canapaccio o Artemisia vulgaris): preparare un infuso con 30 g di foglie giovani e di fiori, entrambi sminuzzati, in 1 litro di acqua bollente, lasciare in infusione 30 min, filtrare avendo cura di spremere bene il residuo, dolcificare. Bere alla dose di 2 – 4 bicchieri al dì, iniziando la cura una settimana prima della data presunta del ciclo mestruale.
□ Cappero: preparare un decotto con 5 g di parti dell’intera pianta sminuzzate in una tazza di acqua, bollire per 10 min, filtrare comprimendo la parte solida. Bere alla dose di una tazza la sera prima di andare a letto.
□ Chelidonia maggiore (o Chelidonium majus): succo fresco della pianta in un decotto di fiocchi d’avena stimola la secrezione delle ghiandole in generale. Assumere alla dose di una tazza la sera, dopo cena.
□ Ginepro: preparare l’infuso con 15 – 20 bacche schiacciate in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 15 min, filtrare comprimendo bene la parte solida, dolcificare a piacere con zucchero o miele. Assumere tutte le sere una tazza prima di andare a letto, nel periodo che precede la presumibile comparsa del ciclo mestruale.
□ Origano: preparare l’infuso con 10 g di foglie e fiori entrambi sminuzzati in 200 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 10 – 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Bere alla dose di 1 tazza 3 volte al dì.
□ Poligala: preparare il decotto con 5 g di radice sminuzzata in 200 ml di acqua, far bollire per 10 – 15 min, filtrare comprimendo la parte solida. Assumere alla dose di 2 cucchiai da minestra 3 volte al dì.
□ Salvia: preparare l’infuso con 4 g di foglie sminuzzate in 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Assumere alla dose di 1 tazza 3 volte al dì.
Contro la dismenorrea
Con il termine dismenorrea si indicano le mestruazioni dolorose. E’ un disturbo che, nella sua forma più comune detta “primaria”, non associata cioè ad alcuna patologia della sfera ginecologica, affligge circa il 50% delle giovani donne. I dolori, dovuti a violente contrazioni dell’utero, compaiono all’inizio delle mestruazioni o alcune ore prima ed interessano il basso ventre, talvolta anche la schiena e la parte alta delle cosce. Possono presentarsi nausea, vomito, diarrea, mal di testa, vertigini, astenia.
I rimedi della nonna sono:
□ Arancio (foglie e buccia), Camomilla (fiori), Ginepro (bacche), Iperico (fiori e foglie), Melissa (fiori e foglie), Achillea (tutta la pianta), Origano (foglie), Pratolina o Margheritina (fiori e foglie), Rosmarino (foglie), Timo (fiori e foglie), Vischio (rami e foglie): gli infusi e i decotti di tali piante, dolcificati a piacere con zucchero o miele, sono calmanti del dolore e rilassanti.
□ Achillea, Camomilla, Fumaria, Ginepro e Rusco (o Pungitopo): utilissimo è il decotto preparato con un mix di tali piante (50 g di estremità fiorite di achillea, 50 g di fiori di camomilla, 50 g di parti aeree di fumaria, 50 g di bacche di ginepro, 50 g di rizoma di rusco) in 1 litro d’acqua, bollire 2 min, lasciar riposare 10 min, filtrare spremendo bene il residuo e berne 2 tazze al dì, mattino e sera, nei 14 giorni antecedenti la presunta data delle mestruazioni.
□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.
□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive ed è indicata proprio nei casi dismenorrea. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), da assumere 2 – 3 volte al dì lontano dai pasti.
□ Salice bianco: le foglie o i fiori (amenti) svolgono un’azione antispasmodica e calmante generale. Si prepara l’infuso versando in una tazza d’acqua bollente un cucchiaio di amenti essiccati, si lascia in infusione 10 min prima di filtrare. Si beve la sera prima di coricarsi come calmante del sistema nervoso e contro l’insonnia. Utile anche per combattere i disturbi legati al ciclo mestruale.
Contro l’ipermenorrea
Con il termine ipermenorrea si indica un ciclo mestruale caratterizzato da un flusso eccessivamente abbondante. Si tratta di un disturbo abbastanza diffuso che interessa almeno il 20% delle donne italiane Le cause sono di solito disfunzionali o, con minore frequenza, organiche e vanno sempre indagate. La persistenza può portare a seri problemi di anemia. L’ipermenorrea comprende tre condizioni legate all’aumento di perdite ematiche: menorragia (mestruazioni lunghe), menometrorragia (mestruazioni lunghe combinate con perdite intermestruali), metrorragia (perdite intermestruali).
I rimedi che la nonna consiglia sono:
□ Alchemilla: nei casi di ipermenorrea si utilizza l’infuso (5g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), da assumere alla dose di 3 tazze al dì lontano dai pasti.
□ Borsa del pastore (o Capsella bursa pastoris): si dimostra particolarmente utile un vino con tale pianta. In 1 litro di vino bianco si mettono a macerare, per 8 giorni, 180 g di pianta fresca (tutte le parti tranne le radici) minutamente tagliuzzate. Se ne assume 1 cucchiaio ogni ora, per poi allungare i tempi sulla base dei risultati ottenuti. Questo rimedio era molto usato nelle comunità contadine.
□ Equiseto: va bene un decotto (70 g di rami sterili secchi in 500 ml d’acqua) da assumere un po’ per volta, dapprima una tazzina da caffè e successivamente 1 cucchiaio ogni 1 – 2 ore.
□ Ortica: il decotto di tale pianta (5 – 10 g di foglie in 200 ml d’acqua) è un ottimo emostatico particolarmente indicato nei casi di mestrui abbondanti. Se ne prende 1 cucchiaio ogni ora o ogni mezz’ora o anche più spesso secondo necessità, allungando poi i tempi di somministrazione in base all’effetto ottenuto.
□ Piantaggine: decotto (5 g di tutta la pianta secca in 200 ml d’acqua) da assumere alla dose di 3 tazze al giorno.
□ Quercia: decotto (30 g di corteccia di giovani rami in 250 ml d’acqua). Poiché è amaro si può aggiungere zucchero, o vino aromatico, o acqua di menta. Se ne assume 1 cucchiaio ogni 5 – 10 – 15 min nella fase iniziale e poi, ai primi miglioramenti, si allungano i tempi. Si continua alla dose di 3 – 4 cucchiai al dì.
□ Rovo (o Rubus fruticosus): decotto (30 g di foglie fresche o 10 – 15 g di foglie secche in 500 ml d’acqua). Se ne assumono 3 – 4 tazzine al dì. Può essere dolcificato con miele rosato.
□ Tormentilla (o Potentilla): decotto (15 – 30 g di radice in 1 l d’acqua, da bollire 30 min). Se ne assume 1 cucchiaio ogni 20 min, poi ogni ora e così via.
□ Vischio: decotto (30 g di foglie e giovani rami in 1 litro d’acqua). Se ne assume una tazzina più volte al dì. Si può preparare anche un infuso aggiungendo, in parti uguali, foglie secche di equiseto (3 g di foglie di vischio + 3 g di foglie di equiseto, essiccate e ridotte in polvere, in 250 ml d’acqua bollente), oppure 1 o 2 pizzichi di polvere di ortica. Si beve a sorsi nell’arco della giornata.
Un beneficio per le mammelle
□ Fieno greco (o Trigonella foenum graecum): per gli indurimenti delle mammelle si rivelano molto efficaci i cataplasmi di farina di fieno greco. Si preparano nel modo seguente: si fa bollire una certa quantità di farina del seme di fieno greco in aceto e miele, mescolando continuamente, finché non si forma una pasta omogenea di consistenza simile alla polenta. Si filtra con una garza e si rimette a cuocere, però con solo miele. Si pone quindi la pasta fra più strati di tessuto ripiegato, si lascia leggermente raffreddare e si applica, ancora calda, sulle parti doloranti. Se occorre, si possono ripetere i cataplasmi più volte.
□ Crusca + Ruta: un decotto preparato con crusca di frumento e foglie di ruta (1 cucchiaio di crusca + 0,5 – 1 g di polvere di ruta, in 300 ml d’acqua), assunto secondo necessità, aiuta a risolvere le infiammazioni delle mammelle che si manifestano dopo il parto.