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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

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Fame nervosa

All’origine del disturbo alimentare definito fame nervosa ci sono quasi sempre fattori psicologici ed emotivi che occorrerebbe cercare di individuare e rimuovere, avviando nel contempo un percorso di rieducazione alimentare e di miglioramento del proprio stile di vita.

La fame nervosa si esterna con un desiderio ardente ma ingiustificato di cibo che non si riesce a gestire. È una risposta psicologica o psicosomatica negativa che sopravviene a fronte di una condizione di disagio.

Le cause sono per lo più di natura psico-emotive. Agitazione e/o ansietà, Calo del tono dell’umore e depressione sono le emozioni scatenanti.  A monte vi è principalmente la difficoltà nella metabolizzazione di un lutto, l’infedeltà del coniuge, le difficoltà economiche, il licenziamento, l’aborto, la separazione coniugale, la gestazione indesiderata, il divorzio ecc. Ma talora possono avere un peso enorme anche situazioni “normali” come un trasloco, il cambio di lavoro o dissapori con il capo, piccole frustrazioni, l’organizzazione delle ferie o il rientro dalle stesse ecc.

Il cibo viene visto come unico modo per sconfiggere la tristezza di un momento, oppure per calmare l’irrequietezza e l’agitazione dovuti all’ansia. Ma il cibo viene visto anche come un motivo per concedersi una pausa dal lavoro, dallo studio o da qualsiasi altra attività noiosa, o ancora un modo per scaricare e sfogare la rabbia. In tutti questi casi, si ricorre al mangiare non per soddisfare un bisogno fisiologico, ma per saziare una voglia di cibo scatenata da segnali emotivi.

Se è di lieve entità il problema può essere efficacemente fronteggiato e gestito con stratagemmi logici e facilmente applicabili.

Due elementi che ne favoriscono la gestione sono l’esercizio fisico e il rilassamento sia fisico che mentale. Alcune tecniche utili allo scopo sono il Training autogeno, il rilassamento guidato, la meditazione, gli esercizi di yoga ecc.

Dal punto di vista alimentare nei momenti critici sarebbe buona regola evitare gli snack e ciò che ci “suggerisce l’istinto”. Sarebbe meglio mettere sotto i denti ortaggi quali carote, rapanelli, sedano, pomodori, ecc., nonché evitare di nutrirsi con cibi molto calorici.

Senza dubbio la fame nervosa è un problema maggiore in chi segue una vita sregolata e una dieta altrettanto disordinata.

Un aiuto può venire dall’omeopatia

Spesso la cura omeopatica segue due linee di azione: una sintomatica e l’altra di fondo.

Fame nervosa
Fame nervosa

Tra i principali rimedi omeopatici che vengono utilizzati per la fame eccessiva, a bassa diluizione per controllare il sintomo, troviamo:

Abies nigra, Anacardium orientale, Antimonium crudum, Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Capsicum, China, Coffea, Gelsemium, Graphites, Hepar sulphr, Ignatia, Hypericum, Kali phosphoricum, Natrum muriaticum, Natrum sulphuricum, Nux vomica, Sulphur, Thuya.

Rimedi

Fame nervosa
Fame nervosa

La fame può essere definita come il bisogno di mangiare e rappresenta una sensazione in grado di determinare un comportamento complesso in cui lo scopo è quello di soddisfare questo bisogno. La sua esistenza è conosciuta in tutto il regno animale. Il suo periodico ripetersi che, con frequenza variabile, determina l’assunzione di nutrimento, è d’importanza vitale.

Cibarsi rappresenta un bisogno ineluttabile per tutti gli esser viventi e, se i mezzi biologici e fisiologici ad esso preposto variano considerevolmente secondo il posto occupato dagli animali nella scala zoologica, la soddisfazione di questo bisogno indispensabile ad ogni tipo di vita.

Per un certo periodo di tempo ogni essere vivente può condurre una vita autonoma, all’interno di un circuito chiuso, ma presto la possibilità di autoregolazione si esaurisce e diventa inevitabile attingere gli alimenti indispensabili al mantenimento della vita dall’ambiente esterno.

Meccanismi sempre più perfezionati si sono andati costruendo per permettere alcune regolazioni.

La vita cellulare dipende fondamentalmente dal rifornimento di ossigeno e dall’apporto di principi nutritivi diversi.

L’apparato digerente, attraverso le sue attività meccaniche e chimiche, è un fattore di regolazione e le ghiandole endocrine intervengono, a diversi livelli, con grande efficacia.

Il S.N.C. riceve l’insieme dei dati. Esso li integra, li coordina e scatena l’insieme delle reazioni psicomotorie che tendono a soddisfare questo bisogno.

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(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.

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Repellente per zanzare e formiche

Zanzare

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.comCon l’arrivo del caldo estivo si pone il problema di come difendersi dagli attacchi delle zanzare e dalle loro fastidiosissime punture. Da noi, ove è praticamente escluso il rischio della trasmissione di malattie, la puntura di zanzara non è particolarmente dannosa e si limita a produrre nella zona cutanea interessata una manifestazione irritativa infiammatoria, con arrossamenti e prurito, di gravità variabile a seconda del grado di sensibilità dell’individuo. E’ solo la zanzara femmina che punge, in quanto con la puntura essa succhia il sangue per nutrirsi e per rendere fertili le uova prima della deposizione. La saliva iniettata, avendo un potere rubefacente, agevola la suzione ma provoca nel malcapitato la reazione allergica descritta in precedenza. Non tutte le persone però attirano le zanzare: sembrerebbe che tali insetti siano particolarmente attratti dagli odori emanati da alcune sostanze presenti sulla pelle, in quantità variabili da persona a persona e dall’anidride carbonica emessa con la respirazione, anch’essa in quantità variabile da persona a persona. Un sistema valido per difendersi dalle zanzare è quello di fare uso di sostanze in grado, con il loro odore sgradevole, di tenere lontano gli insetti. In natura esistono diverse sostanze che hanno tali caratteristiche e che quindi possono essere utilizzate per preparare repellenti naturali di provata efficacia, con la sola accortezza, a differenza dei repellenti chimici, di doverli rinnovare più spesso per la loro minore durata. Se ne riportano alcuni adoperati dalla Nonna.  

 

□ In prossimità delle possibili aperture di casa (balconi, finestre, ecc.) e/o nella stanza in cui si soggiorna, mettere un piattino con mezza cipolla ed alcuni chiodi di garofano conficcati. L’odore terrà lontane le zanzare.

 

□ Analogamente si può usare dell’aceto con alcune fette di limone.

 

□ Un ottimo repellente per le zanzare, da cospargere sulle parti scoperte del corpo, può essere fatto con l’infuso di foglie e cime fiorite di menta, più qualche foglia di basilico. Se ne può usare anche lo spray.

 

□ La sera mettere su una candela a base larga qualche goccia di olio essenziale di neem o di citronella e geranio. L’odore sprigionato allontanerà le zanzare.

 

□ Le piante di gerani odorosi, citronella, lavanda, malvarosa, menta e basilico sono dei repellenti naturali perché le zanzare non sopportano il loro profumo.

 

□ Mangiare aglio o peperoncino o lievito di birra aiuta a tenere lontane le zanzare perché conferisce al sudore un odore a queste sgradito.

 

□ Preferire abiti di colore chiaro ed evitare quelli di colore scuro ed acceso che attirano le zanzare.

 

□ La crema corpo può diventare un ottimo repellente per zanzare se a 50 g di essa si aggiungono 10 gocce di olio essenziale di geranio e 10 gocce di olio essenziale di citronella.

 

□ Si può preparare un olio per il corpo che tiene lontane le zanzare, aggiungendo a 50 ml di olio di mandorle dolci 5 gocce di ognuno degli oli essenziali di menta piperita, lavanda, citronella, eucalipto e timo. Si può usare come base anche un altro olio, come ad es. olio extravergine di oliva o olio di jojoba.

 

□ L’olio di semi di soia, cosparso sulle parti scoperte del corpo, garantisce un’ottima protezione contro le zanzare, per efficacia e durata.

 

□ A 80 ml di acqua distillata aggiungere 20 ml di alcool alimentare e gli oli essenziali di tea tree, geranio, lavanda, menta piperita e timo, 15 gocce di ciascuno. Agitare bene e spruzzare sul corpo per allontanare le zanzare.

 

Formiche

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.comPer difendersi dalla visita delle formiche la prima cosa da fare è di eliminare dall’ambiente ogni traccia di cibo. Com’è noto le formiche sono onnivore e sono particolarmente golose delle sostanze zuccherine, per cui occorre stare attenti a non lasciare in giro avanzi di cibo (briciole sul pavimento, macchie di alimenti, piatti sporchi, granelli di zucchero, ecc.). La seconda cosa da fare è di individuare il percorso delle formiche, stabilendo da dove entrano e da dove escono. Laddove è possibile, occorre quindi ostruire le vie di accesso che lo consentono (fessure, tubature, cavidotti, ecc.). La zona o le zone d’ingresso ineliminabili vengono invece trattate con repellenti naturali che tengono alla larga le formiche. Trattasi cioè di sostanze naturali che emanano un odore sgradito alle formiche, le quali, com’è noto, hanno un olfatto molto sviluppato (tale ad esempio da percepire la presenza dello zucchero a notevole distanza) e non sopportano gli odori forti. Molti di questi ingredienti possono essere utilizzati lungo i percorsi abituali o per lavare le superfici di casa. Di seguito si riportano alcuni repellenti naturali adoperati dalla Nonna.

 

□ La polvere di peperoncino cosparsa lungo i percorsi o nei punti d’ingresso delle formiche, costituisce un efficacissimo repellente.

 

□ Lo stesso risultato lo si ottiene con una miscela di sale, polvere di origano e polvere di timo, oppure polvere di borotalco e fondi di caffè. Cosparsa lungo i perimetri e negli angoli tiene lontane le formiche.

 

□ Lavare le superfici con una miscela composta da 1 litro d’acqua, 100 ml di aceto bianco, 100 g di sale, in cui si possono aggiungere, per aumentarne l’efficacia, 10 gocce di ciascuno degli oli essenziali di menta piperita, lavanda, citronella e origano. L’azione repellente per le formiche è garantita.

 

□ Le superfici possono essere pulite anche con aceto bianco distillato o con succo di limone.

 

□ I punti d’ingresso delle formiche possono essere cosparsi con uno o più dei seguenti altri repellenti: chiodi di garofano, cannella, pepe, spicchi d’aglio, limone, ortica, sedano, canfora, cajeput, assenzio, pino, cedro, eucalipto, tanaceto e tutti gli odori forti.

 

□ Un detergente per pavimenti che funziona da ottimo repellente per le formiche può essere preparato unendo ad un secchio d’acqua 250 ml di aceto bianco, 50 ml di sapone liquido neutro, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto e/o menta piperita.

 

□ Un profumo per ambiente che tiene lontane le formiche può essere composto da 5 ml di olio essenziale di cajeput, 5 ml di olio essenziale di eucalipto e 20 ml di alcool etilico. Si può spruzzare anche lungo i percorsi e nelle zone più a rischio.

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Ok con depurativi e diuretici

I rimedi depurativi sono quelli che hanno un’azione cosiddetta disintossicante, cioè sono in grado di aiutare l’organismo ad eliminare le tossine ed a sostenere fegato e reni in maniera del tutto naturale. Le sostanze tossiche sono inevitabilmente presenti nel nostro organismo perché prodotte dai processi metabolici (le cosiddette tossine endogene) e dai processi digestivi, per la qualità dei cibi che mangiamo e dell’acqua che beviamo, nonché introdotte dall’aria che Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.comrespiriamo e dai farmaci che assumiamo (le cosiddette tossine esogene). Di norma l’organismo è in grado di eliminare spontaneamente le tossine attraverso gli emuntori fisiologici (fegato, reni, pelle, polmoni, intestino, ecc.). Esistono però delle situazioni in cui tale eliminazione non risulta sufficiente e questo comporta un accumulo nel sangue di queste sostanze tossiche (tossiemia o tossinemia) che, alterando la funzionalità di cellule e di svariati organi, compromette il nostro stato di benessere. I principali alleati dell’accumulo di tossine sono un’alimentazione particolarmente ricca di grassi che provoca una maggiore produzione di scorie tossiche ed una vita sedentaria che, rallentando il transito intestinale e riducendo la sudorazione, ostacola la naturale eliminazione delle tossine.

I rimedi diuretici sono quelli che favoriscono la diuresi, cioè che aumentano la produzione di urina, combattendo pertanto il fenomeno della “ritenzione idrica” (idropisia), caratterizzato da eccesso di liquidi nelle cavità sierose e nel tessuto sottocutaneo. Tale fenomeno è molto diffuso nella popolazione, specie in quella femminile, interessando il 30% circa delle donne italiane. Il ristagno dei liquidi si verifica maggiormente nelle zone del corpo più predisposte all’accumulo di grassi, come addome, cosce, glutei e si manifesta con la formazione di edemi, cioè con il gonfiore dei tessuti. Insieme a questi liquidi ristagnano anche numerose tossine. Spesso la ritenzione idrica, quando non dovuta a cause patologiche, è il risultato di uno stile di vita scorretto. Sono ad esempio cause predisponenti il fumo, il consumo eccessivo di alcool, l’abuso di farmaci e caffè, il sovrappeso, i cibi troppo salati, il bere poca acqua, la scarsa attività fisica, gli abiti stretti, i tacchi troppo alti, lo stare a lungo in piedi senza muoversi, ecc. Ovviamente notevoli benefici si possono ottenere correggendo tali comportamenti sbagliati e cambiando le proprie abitudini.

Un valido aiuto arriva anche dalla natura. I rimedi della nonna qui riportati sono insieme depurativi e diuretici, svolgendo in modo efficace e naturale entrambe le funzioni, che di solito si trovano associate nello stesso rimedio.

E’ il caso di sottolineare che in generale i diuretici vanno assunti con cautela e moderazione, considerata la loro ripercussione sul bilancio idrico dell’organismo.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

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□ Bardana (o Lappa): lo sciroppo fatto con tale pianta è un ottimo depurativo e diuretico. Si prepara facendo bollire a fuoco lento 150 g di radice fresca per mezz’ora in 1 litro d’acqua insieme a 1 kg di zucchero. Si lascia raffreddare, si filtra e si travasa in contenitori muniti di coperchio. Si conserva in luogo fresco ed al riparo dalla luce. Se ne bevono 30 – 100 ml al dì.

  

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□ Borragine (o Consolida): l’infuso (da 30 a 100 g di radice in 1 litro d’acqua bollente per 2 ore), assunto alla dose di 1 cucchiaio 3 – 4 volte al dì, è un ottimo depurativo per il sangue, fegato, reni, vescica.

  

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.comFame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Capelvenere + Scolopendrio: ottimo per le affezioni delle vie respiratorie, come espettorante e coadiuvante per la tosse, nonché come depurativo per fegato e milza, è il decotto delle due piante (4 g di foglie secche dell’una e 4 g dell’altra in 250 ml d’acqua); assumerne 1 tazza al mattino e 1 tazza la sera.

 

 

 

 

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□ Cardo santo: l’infuso o il decotto delle foglie (3 – 4 g in 150 – 200 ml d’acqua), di cui si beve una tazza la mattina ed un’altra la sera, ha azione tonica e diuretica. E’ consigliabile non superare le 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Cipolla: tritare una cipolla e metterla a macerare per 10 gg. in altrettanta quantità di alcool, filtrare avendo cura di spremere bene la parte ancora solida. Assumere il preparato alla dose di 10 gocce in un poco d’acqua, 3 volte al dì. E’ un efficacissimo diuretico e depurativo. Lo stesso risultato si ottiene lasciando macerare la cipolla tritata in 250 ml di vino bianco per 5 – 6 giorni e bevendone il liquido, dopo filtrazione e spremitura, alla dose di 1 bicchierino la mattina a digiuno negli ultimi 3 giorni di luna calante (ultimo quarto). Anche della cipolla e del rosmarino cotti in metà acqua e metà vino diventano un rimedio molto efficace.

 

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□ Equiseto: è diuretico il decotto di giovani rami e foglie (4 g in 200 ml d’acqua), di cui berne una tazza al giorno ripartita in 2 – 3 volte. Ha anche un’azione speciale sull’acido urico, che elimina rendendo le urine rossastre.

 

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Fave: si prendono i gusci dei baccelli delle fave fresche, si essiccano nel forno e si riducono in polvere. Mettere 1 – 2 g di questa polvere in 1 bicchiere di vino bianco e lasciare in infusione tutta la notte. L’indomani filtrare e prendere tutte le mattine, a digiuno, per più giorni 1 cucchiaio di tale sciroppo. Contro la renella è utile anche l’infuso dei fiori di fava nell’acqua o nel vino.

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Fragole: altrettanto valido è l’infuso preparato mettendo in una tazza di acqua bollente un cucchiaio di foglie di fragola tagliuzzate (6 – 8 grammi); lasciare in infusione per 15 min, filtrare e zuccherare preferibilmente con un cucchiaio di miele. Si può aggiungere un po’ di Asperula odorata (pianta erbacea perenne tipica del sottobosco) e un po’ di Salvia. Si assume in abbondanza, più volte al dì.

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Ginestra: preparare l’infuso con 25 g di fiori ancora in bocciolo in 1 litro di acqua bollente, lasciare in infusione 30 min, filtrare comprimendo la parte solida. Bere alla dose di 2 – 4 bicchieri al dì a piccole dosi per volta. E’ diuretico e tonico. Si utilizzano i fiori in bocciolo poiché quelli schiusi possono provocare disturbi gastrici. Per un rimedio ancora più efficace procedere come segue: assumere 1 cucchiaio di semi di senape mattino e sera, subito dopo bere 1 tazza di decotto di sommità verdi di ginestra; oppure assumere ogni 2 giorni polvere di semi di ginestra alla dose di 120 g in 200 ml di vino bianco, mitigando l’effetto un po’ irritante, con dell’olio di oliva.

 

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□ Mais (o granturco): le barbe del granturco sono un potente diuretico e si utilizzano in tutti i casi in cui è necessario promuovere abbondante diuresi, cioè nei casi di idropisia (ritenzione idrica), cistite, renella, ecc. Sotto la loro azione l’urina aumenta del triplo o del quadruplo. Il decotto si prepara con 30 – 50 g di barbe essiccate per 1 litro d’acqua. Se ne assume un bicchiere la mattina a digiuno e uno la sera prima di cena.

 

 

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□ Noce: è depurativo e diuretico il decotto preparato con le foglie di noce (20 g se fresche e 30 g se secche) in 1 litro di acqua, da far bollire per 10 – 15 min, lasciar raffreddare, filtrare ed aggiungere zucchero o miele. Assumere 2 – 3 tazze al dì.

 

 

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□ Ononide: il decotto di radici, fiori e foglie (8 g in 250 ml d’acqua), da assumere alla dose di 1 tazza 3 volte al dì, è un diuretico che aiuta anche nei casi di calcolosi.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Ortica: i teneri germogli e le foglie si possono consumare da soli o uniti agli spinaci, alle minestre, alle frittate. Si può inoltre usare in decotto (30 g di foglie di ortica in 1,5 l di acqua, da ridurre con l’ebollizione ai 2/3), che va consumato tutti i giorni, per un periodo più o meno lungo. E’ ottimo come depurativo dello stomaco, dell’intestino, dei reni, dei polmoni che vengono liberati dal catarro. Diventa diuretico se si usano le radici ed i fiori.

 

 

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□ Piantaggine: decotto delle foglie (5 g in 200 ml di acqua) da berne 1 tazza 3 volte al dì. E’ utile anche nei casi di calcolosi. Se si dispone delle foglie fresche, assumerne il succo in piccolissime quantità.

 

 

 

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□ Prugne: le prugne fresche o secche sono depurative e diuretiche.

 

 

 

 

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□ Ravanello: la buccia o la scorza della radice di ravanello (la parte rossa) aiuta ad espellere i calcoli urinari anche perché diuretica. Si prepara uno sciroppo tagliando di lungo alcune radici e ponendole in un recipiente di ceramica, a strati sovrapposti, ricoprendo ogni strato con zucchero. Si lascia il recipiente coperto a riposare finché non si è formato lo sciroppo. Di questo se ne prendono 2 cucchiai al dì, 2 – 3 ore prima dei pasti.

 

 

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□ Rosa canina: i ricettacoli dei fiori quando sono maturi e quindi di colore rosso (a fine autunno), privati del frutto interno e dei peli, essiccati possibilmente al forno e poi macinati, sono utili per preparare un infuso (1 cucchiaio di polvere in 1 tazza d’acqua bollente). Molto efficace nei casi di calcolosi e di renella.

 

 

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□ Rosmarino: preparare un vino al rosmarino ponendo alcuni rami freschi o secchi, tagliati a pezzi, in una bottiglia piena di vino bianco. Chiudere ermeticamente e lasciare macerare per 2 giorni. Assumere alla dose di 2 bicchierini al dì, ovverossia 7 – 8 cucchiai 2 volte al dì. Cura l’idropisia (eccesso di liquido nelle cavità sierose del corpo, solitamente in quella peritoneale).

 

 

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□ Rusco (o Pungitopo): il decotto di foglie e radici (3 g in 150 ml di acqua) è un ottimo diuretico, utile anche nei casi di calcolosi renali, renella, coliche renali.

 

 

 

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□ Saponaria: in decotto (30 – 60 g di foglie e fusto in 1 litro d’acqua) edulcorato con miele o zucchero, da bere a più riprese in un giorno per 6 – 8 gg. E’ depurativo e diuretico.

 

 

 

 

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□ Sedano: diuretico e sudorifero. E’ utile mangiare le foglie o bere il decotto (20 – 30 g di foglie in 1 litro di acqua) nei casi di idropisia, gotta, ecc.

 

 

 

 

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□ Solidago (o Verga d’oro): il decotto di foglie e sommità fiorite (10 g in 1 tazza d’acqua), di cui berne 1 bicchiere tutte le mattine, è diuretico ed è utile nei casi di idropisia ed anche per eliminare calcoli e renella.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Spirea ulmaria (detta anche Regina dei prati): i preparati con questa pianta sono un eccellente diuretico, perciò molto utili in caso di renella e portentosi nel trattamento dell’artrite acuta e della gotta. Si utilizza l’infuso e non il decotto in quanto con la bollitura si perdono gran parte delle proprietà curative dovute all’acido salicilico. L’infuso si prepara con 5 g di foglie e sommità fiorite in 250 ml d’acqua bollente; se ne beve 1/2 litro al giorno. In alternativa si può preparare uno sciroppo in questo modo: in un recipiente si mettono 200 g di foglie e sommità fiorite sminuzzate, su cui si versano 2 litri d’acqua portati quasi all’ebollizione (circa 90°C); si chiude con coperchio e si lascia in infusione 12 ore; si filtra spremendo bene il residuo; si dolcifica con zucchero in quantità doppia rispetto al peso del liquido e si mescola bene. Di questo sciroppo se ne prendono 100 – 200 ml al dì. Sia nell’infuso che nello sciroppo, per rendere il sapore più gradevole, si può aggiungere qualche foglia di menta.

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Tarassaco (o Dente di leone): è un ottimo depurativo il decotto di radice e foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da far bollire a lungo. Berne 2 – 3 tazze al dì. L’azione si migliora se si aggiungono cicoria, bardana, centaurea, saponaria. E’ utilissimo anche per le malattie eruttive della pelle. I fiori si consigliano contro le efelidi (macchie brune che compaiono in alcuni individui per accumulo di pigmento dopo esposizione al sole, soprattutto sul volto).

 

 

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□ Tormentilla (o Potentilla): il decotto della radice (4 g in 200 ml d’acqua, da bollire per 30 min), bevuto alla dose di 1 cucchiaio ogni 2 – 3 ore, è un ottimo depurativo del fegato. Poiché la pianta è ricca di tannini (polifenoli di sapore amaro e da spiccate proprietà astringenti, emostatiche, antinfiammatorie, antiossidanti, antimicrobiche), il preparato si dimostra molto utile anche per dolori al ventre, enteriti, diarree.

 

 

 

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□ Verbena: il decotto di foglie e radici (5 g in 200 ml d’acqua), di cui se ne assumono 2 cucchiai da minestra 3 volte al dì, è depurativo per fegato, milza e reni. Ottimo anche per l’eliminazione di calcoli e renella. Si può prendere anche la polvere di foglie e radici: 1 pizzico 2 volte al dì.

 

 

 

 

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□ Viola tricolore: come depurativo nei casi di malattie della pelle (eczema, impetigine, psoriasi, ecc.). Si usa sia in decotto (80 g di fusto e foglie, con e senza fiori, in 250 ml di acqua o latte) da assumere per 3 – 4 settimane, sia in infuso (2 – 4 g di fusto e foglie, con e senza fiori, in una tazza di latte bollente) addolcito con zucchero, da prendere la mattina. Sono utili inoltre, nei casi di crosta lattea, i cataplasmi da applicarsi localmente, ottenuti utilizzando la pianta pestata a poltiglia e mescolata con il latte.

 

 

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□ Vite: si fa bollire la cenere dei sarmenti di vite (residui della potatura), chiusa in un sacchetto, nel vino per circa mezz’ora. Si toglie poi il sacchetto, si fa riposare, si filtra e si assume alla dose di 2 – 3 bicchieri al giorno. E’ un diuretico efficace nei casi di idropisia e per l’eliminazione della renella.

 

Sono depurativi e digestivi i seguenti preparati, che esplicano anche un’attività coleretica e colagoga (cioè aiutano la secrezione biliare, stimolando, rispettivamente, il fegato e la colecisti):

□ Infuso con 10 g di menta piperita, 10 g di melissa, 10 g di agrimonia, 7 g di rabarbaro, 7 g di fragole e 20 g di chelidonia maggiore (o erba da porri), tutte triturate: si prende un cucchiaino di tale miscela e lo si versa in 200 ml di acqua, si lascia in infusione 10 min, si filtra spremendo bene il residuo. Se ne beve una tazzina la mattina e un’altra la sera.

□ Decotto con le radici sminuzzate di polipodio (20 g), liquirizia (10 g) e angelica (5 g): far bollire il tutto in 250 ml di acqua per 15 min, lasciar riposare per un paio d’ore, filtrare comprimendo la parte solida e dolcificare con miele o zucchero. Assumere 1 cucchiaio da minestra 2 volte al dì, per un periodo più o meno lungo.

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Digestione facile

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.comLa digestione difficile, il cui termine medico è dispepsia, indica un’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica (bruciori, acidità di stomaco), borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica (come ad es. la gastrite acuta e cronica, che è un’infiammazione della mucosa gastrica) o funzionale (come ad es. l’ulcera gastrica, che è un’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi una perforazione della parete dello stomaco).

Il ricorso ai rimedi della nonna qui riportati consente di superare tale difficoltà in maniera efficace e naturale. La digestione non sarà più un problema.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

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□ Alloro: in caso di digestione difficile, flatulenza, gastralgia, è utile un decotto preparato con le foglie di alloro.

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□ Anice e Finocchio: un ottimo rimedio carminativo (che aiuta ad espellere i gas dallo stomaco e dall’intestino) è l’infuso che si prepara mettendo in una tazza di acqua bollente un cucchiaio di una miscela di 9 parti di semi di anice e 1 parte di semi di finocchio con l’aggiunta di un pizzico di menta piperita. Protegge anche la microflora batterica dell’intestino, evitando le fermentazioni provocate dagli alimenti ingeriti. Aiuta a donare un ventre piatto. Attenua i dolori dovuti a coliche intestinali.

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□ Arancio: preparare un infuso con 2 grammi di foglie d’arancio per 150 grammi di acqua bollente. Si possono aggiungere anche fiori di tiglio o di camomilla. Bere l’infuso caldo la sera, prima di andare a letto. Quest’infuso è utile anche nei casi di crisi nervose. Ottimo altresì per aiutare la digestione lenta e difficile.

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□ Bardana (o Lappa): nelle infiammazioni dello stomaco (gastrite e ulcere) e problemi di digestione risulta efficace il decotto delle foglie (3 g in 200 ml d’acqua) da prendere alla dose di 3 cucchiai da minestra mattina e sera.

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□ Capperi: per favorire l’appetito e facilitare la digestione va bene mangiare i capperi messi sotto aceto.

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□ Cardo santo: in caso di dispepsia, dovuta ad atonia gastrica, si dimostra particolarmente efficace l’infuso fatto con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua bollente. E’ consigliabile non superare l’assunzione di 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito.

 

 

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□ Cariofillata (o Erba di San Benedetto): il decotto  di  radici (6 g in 200 ml d’acqua) è tonico e astringente, rinvigorisce lo stomaco e tutto l’apparato digerente; utile per i deboli di stomaco.

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□ Carota: il succo di carota bevuto fresco tutti i giorni facilita la digestione e guarisce dall’ulcera.

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□ Cipolla: mettere la cipolla tritata in un contenitore di vetro o porcellana, coprire con alcool alimentare, lasciar macerare per 1 h, filtrare comprimendo la parte solida, aggiungere miele in uguale quantità. Assumere alla dose di 1 cucchiaino da caffè, 3 volte al dì, dopo i pasti. E’ un ottimo digestivo.

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□ Farfaro (o Tussilago farfara): fortifica lo stomaco migliorando la digestione, il decotto di farfaro (5 g di fiori in 200 ml d’acqua; in mancanza 50 g di foglie secche in 1 l d’acqua).

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Finocchio: per facilitare la digestione, preparare un decotto con 1 cucchiaino di semi di finocchio (meglio il finocchio selvatico) in una quantità d’acqua pari ad una tazza da portare all’ebollizione, oppure preparare un infuso portando ad ebollizione 100 ml di acqua ed immergendovi, quando è ancora bollente, 5 g di semi di finocchio, interi o macinati grossolanamente, da lasciare in infusione per 15 – 20 min.

Il latte, bollito alcuni minuti con i semi di finocchio e bevuto quanto più caldo possibile, calma i crampi allo stomaco.

Per chi soffre abitualmente di problemi di digestione, può essere utile preparare un infuso con semi di finocchio e un po’ di rabarbaro.

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□ Genziana: 3 g di radice secca sminuzzata con cui preparare un decotto in 200 ml d’acqua, oppure messi a macerare in acqua o nel vino a temperatura ambiente per 4 ore. Si filtra e si spreme il residuo. Assumere alla dose di 6 – 8 cucchiai al dì prima dei pasti, per un lungo periodo e tutti i giorni. Ottimi per facilitare la digestione e nei casi di pesantezza di stomaco. Va bene anche masticare un pezzetto di radice. Ha anche un’ottima attività febbrifuga.

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Ginepro: la cura con le bacche serve ad eliminare e prevenire il bruciore di stomaco: il 1° giorno si prendono 5 bacche, si masticano bene e si ingoiano; il 2° giorno 6 bacche; il 3° giorno 7 bacche e così di seguito fino ad arrivare a 15 bacche; poi si regredisce di una bacca al giorno fino a completare la cura quando si arriva di nuovo a 5 bacche. Ripetere all’occorrenza.

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□ Inula (o Erba dello stomaco): in caso di dolori dovuti a difficoltà di digestione, gas e acidità, mettere a macerare la radice della pianta nella dose di 15 – 20 g in 1 litro di vino rosso (o di acqua distillata per uso alimentare), per 48 h; bere 1/2 bicchiere 2 volte al dì. Con le stesse dosi si può preparare anche un decotto.

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Lichene d’Islanda: il decotto con la parte aerea della pianta (10 – 20 g in 1 litro d’acqua, far bollire 1 h, fare intiepidire 10 min, filtrare e aggiungere zucchero o meglio miele a piacere), assunto alla dose di 3 – 5 cucchiai al dì prima dei pasti, è utile per la dispepsia e per i disturbi intestinali di origine nervosa, compresa la diarrea. Funziona anche come blando sedativo e quindi, assunto il pomeriggio-sera, può essere utilizzato nelle forme leggere d’insonnia. Inoltre risulta utile anche nelle manifestazioni spasmodiche delle vie respiratorie, come tosse stizzosa e asma.

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□ Limone: un infuso di fiori e foglie di limone agevola la digestione.

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□ Maggiorana: l’infuso di maggiorana selvatica toglie l’acidità di stomaco.

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□ Ortica: consumata regolarmente come verdura (si prepara allo stesso modo degli spinaci) o assunta in decotto, può guarire completamente le ulcere gastriche e duodenali nel giro di 4 – 5 settimane.

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□ Rosmarino: la digestione difficile, con dolori e formazione di gas nello stomaco e nell’intestino, si combatte con un infuso fatto con 2 g di fiori o foglie di rosmarino in una tazza d’acqua bollente.

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□ Salice bianco: per normalizzare la secrezione gastrica e per favorire la digestione è utile un macerato vinoso con la radice dei rami, che si prepara mettendo a macerare per 10 giorni 2 cucchiai di corteccia essiccata in 200 ml di vino bianco passito, per poi filtrare e conservare in bottiglia. Se ne beve 1 bicchierino prima dei pasti principali.

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□ Salvia: si prepara il decotto con 10 g di foglie sminuzzate di salvia in 250 ml di acqua, si porta ad ebollizione dolcemente per 5 min, si lascia riposare per altri 15 min, si filtra e si assume subito dopo i pasti. E’ utile nelle atonie digestive, dispepsie, gastralgie, per gas in stomaco e intestino.

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□ Sedano: gambi e foglie favoriscono la secrezione dei succhi gastrici e facilitano la digestione, costituendo pertanto un buon aperitivo. I semi invece sono carminativi (cioè eliminano i gas da stomaco e intestino) come quelli di anice e finocchio.

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□ Tarassaco: decotto di foglie e radici (50 g in 1 litro d’acqua, da far bollire a lungo), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì, nei casi di digestione difficile.

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□ Tiglio: in caso di digestione difficile è ottimo l’infuso di fiori di tiglio, camomilla, fiori di melissa e arancio (4 g di ciascuna pianta in 1 litro di acqua bollente, infusione per 15 min, zucchero a piacere).

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□ Timo: l’infuso con 2 – 5 g di foglie di timo in 200 ml di acqua bollente, è digestivo e carminativo. Le due varietà Thymus vulgaris e Thymus serpyllum hanno le stesse proprietà.

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□ Trifoglio fibrino (o Menyanthes trifoliata o Trifoglione d’acqua): ha proprietà molto simili alla genziana e quindi i preparati di questa pianta sono particolarmente indicati come tonico-stimolanti della funzionalità gastrica e contro la febbre. Si prepara l’infuso di foglie, versando in una tazza d’acqua bollente un cucchiaio da dessert di foglie essiccate e sminuzzate, si lascia riposare coperto per 10 min, si filtra spremendo bene il residuo. Se ne prendono 2 – 3 tazze al giorno prima dei pasti.

Sono depurativi e digestivi i seguenti preparati, che esplicano anche un’attività coleretica e colagoga (cioè aiutano la secrezione biliare, stimolando, rispettivamente, il fegato e la colecisti):

□ Infuso con 10 g di menta piperita, 10 g di melissa, 10 g di agrimonia, 7 g di rabarbaro, 7 g di fragole e 20 g di chelidonia maggiore (o erba da porri), tutte triturate: si prende un cucchiaino di tale miscela e lo si versa in 200 ml di acqua, si lascia in infusione 10 min, si filtra spremendo bene il residuo. Se ne beve una tazzina la mattina e un’altra la sera.

□ Decotto con le radici sminuzzate di polipodio (20 g), liquirizia (10 g) e angelica (5 g): far bollire il tutto in 250 ml di acqua per 15 min, lasciar riposare per un paio d’ore, filtrare comprimendo la parte solida e dolcificare con miele o zucchero. Assumere 1 cucchiaio da minestra 2 volte al dì, per un periodo più o meno lungo.

□ L’infuso con un mix di rabarbaro, liquirizia, china, menta piperita, in parti uguali, vanta anche proprietà digestive, toniche, astringenti e regola le funzioni intestinali.

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Ritorna la voce

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.comL’afonia è l’abbassamento o perdita totale della voce dovuta ad un’infiammazione della mucosa laringea. Più semplicemente può essere causata da un uso improprio ed eccessivo della voce, come potrebbe succedere a cantanti, attori, insegnanti, oratori ed in genere a tutte quelle persone che svolgono mestieri comportanti sforzi prolungati della voce. E’ più frequente in tali casi la formazione di noduli o polipi alle corde vocali. Può essere anche di tipo funzionale, non dipendente da lesione agli organi vocali, ma dovuta a fattori di ordine psichico, quali ad es. l’isterismo.

La raucedine invece è una variazione del timbro di voce ed un abbassamento della stessa che può arrivare fino all’afonia totale. Si dice “aspra” se il suono emesso nel parlare è più stridulo e acuto, oppure “secca” se è più roco e velato. Di solito è associata alle affezioni del cavo orale dovute a stati di raffreddamento. L’abuso o l’uso scorretto della voce, anche in tal caso, può portare alla raucedine in quanto sono fattori in grado di causare infiammazioni croniche della mucosa della laringe ed in particolare delle corde vocali. 

I rimedi qui consigliati dalla nonna danno sempre un buon risultato per un ritorno rapido della voce.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Agrimonia, prepararne un decotto: 100 g di foglie secche sminuzzate in 1 l di acqua, far bollire fino a che il liquido non si riduce di 1/3, filtrare spremendo la parte solida, dolcificare con miele nella quantità desiderata. Bere alla dose di 1 cucchiaio 3 volte al dì ed effettuare gargarismi 4 – 5 volte al dì.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine), utili per la voce di oratori e cantanti, oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili. 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Capelvenere, prepararne un infuso: 40 – 50 g di foglie sminuzzate in 1 l di acqua bollente, lasciare in infusione 10 min, filtrare comprimendo il residuo, dolcificare con miele a piacere. Assumere alla dose di 1 cucchiaio più volte al dì.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Carota, preparare un succo in questo modo: cuocere 3 – 4 carote tagliate a pezzi in poca acqua per 10 – 15 min, filtrare comprimendo le carote. Bere tale succo caldo in 5 – 6 volte al dì.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Erisimo, preparare l’infuso delle foglie: 1 parte di foglie in 12 parti di acqua bollente, tenere in infusione 15 min, filtrare comprimendo la parte solida, aggiungere 24 parti di zucchero. Assumere alla dose di 1 cucchiaio da minestra 3 – 4 volte al dì, per 8 – 15 giorni nei casi acuti, più a lungo nei casi cronici.. Gli effetti sono assicurati nei casi di laringite e di raucedine. Per la sua capacità di restituire la voce, la pianta di erisimo è chiamata anche “l’erba dei cantanti”. All’infuso si possono aggiungere dosi minori di Orzo, Uva essiccata, Cicoria, Liquirizia, Enula campana ed altre piante simili per avere anche un’azione espettorante su tutto l’apparato respiratorio.

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Fichi secchi: la nonna ci ricorda che sono utili anche i fichi essiccati al sole, tagliuzzati e fatti bollire per qualche minuto nell’acqua o nel latte; si può aggiungere un pizzico si sommità di Issopo, da lasciare in infusione per 15 – 20 min. Questa bevanda dà enorme sollievo agli asmatici ed a coloro che soffrono di raffreddori di petto tenaci, tossi ribelli, bronchiti, tossi convulse, ecc. Con la cottura nel latte si ottiene un ottimo gargarismo utile nei casi di gola irritata e di raucedine.

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Ginepro, preparare l’infuso con le bacche: 20 bacche schiacciate in 200 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 10 – 15 min, filtrare e comprimere. Effettuare suffumigi o gargarismi 3 – 4 volte al dì.

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Granturco: con le cariossidi (semi o acini di granturco) si prepara uno sciroppo utilissimo nei raffreddori di petto e nelle raucedini. Si fanno bollire 2 o 3 pugni di cariossidi frantumate in 2 litri di acqua, finché questa si riduce alla metà, agitando sempre con una spatola di legno; si lascia quindi raffreddare e se ne estrae il succo; a questo si aggiungono 150 grammi di zucchero o di miele e si riscalda a fuoco lento finché prende la consistenza di uno sciroppo.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Rapa: il decotto con il bulbo di rapa dolcificato con miele o zucchero, bevuto la sera prima di andare a letto, mitiga la tosse e riduce la raucedine.

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Rosmarino, prepararne l’infuso: 2 – 3 g di foglie e fiori, entrambi sminuzzati, in 1 tazza di acqua bollente, lasciare in infusione 10 – 15 min, filtrare spremendo bene la parte solida. Fare gargarismi 3 – 4 volte al dì.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Salvia: infuso con 5 g di foglie in 100 ml di acqua per gargarismi nei casi di affezioni catarrali acute e croniche. E’ tonico, antisettico, cicatrizzante. Si usa anche nella raucedine.

 

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Sedano, prepararne l’infuso: 40 – 50 g di gambo e foglie, entrambi sminuzzati, in 1 tazza di acqua bollente, tenere in infusione per 10 – 15 min, filtrare comprimendo la parte solida. Effettuare gargarismi 4 – 5 volte al dì.

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Susino: preparare un infuso con le prugne essiccate e ridotte in frammenti: 10 g in 1 tazza di acqua bollente, lasciare in infusione 20 min, filtrare spremendo il residuo. Fare gargarismi 3 – 4 volte al dì.

 

 

 

 

 

Fame nervosa - image  on https://rimediomeopatici.com□ Valeriana, prepararne l’infuso: 5 g di foglie sminuzzate in 250 ml di acqua bollente, tenere in infusione 10 min, filtrare comprimendo la parte solida. Effettuare gargarismi 3 – 4 volte al dì.

 

 

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