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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

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Poliposi

La poliposi è una condizione caratterizzata dalla presenza di polipi, che sono escrescenze anomale che si sviluppano sulla mucosa di diversi organi. Uno dei trattamenti naturali che spesso viene utilizzato per la poliposi, inclusa quella nasale, è l’omeopatia.

L’omeopatia è una forma di medicina alternativa che si basa sul principio della somiglianza, secondo il quale una sostanza che causa determinati sintomi in una persona sana può curare gli stessi sintomi in una persona malata. Nelle cure omeopatiche i rimedi per la poliposi sono scelti in base ai sintomi specifici di ogni individuo, piuttosto che alla malattia stessa.

Poliposi
Poliposi

Uno dei rimedi omeopatici più utilizzati per trattare la poliposi in generale, compresa quella nasale, è la Calcarea carbonica. Questo rimedio è spesso prescritto per coloro che hanno polipi che si sviluppano lenti e gradualmente, e che possono essere accompagnati da sintomi di stanchezza, ansia e sudorazione eccessiva.

Ma la costituzione di riferimento dove più facilmente possono nascere i polipi è quella carbonica e per tale motivo i rimedi omeopatici più adatti per la correzione del terreno fanno capo a tale costituzione. Tra essi il più importante, il più grande di tutti nella cura della “sicosi”, è certamente Thuya. Questo rimedio è tra i più prescritti ed è spesso utilizzato per la poliposi che si sviluppa dopo una infezione cronica del seno mascellare o dopo trattamenti precedenti con farmaci.

Altri rimedi omeopatici indicati per la cura della poliposi nasale e che possono apportare un miglioramento dei sintomi e una riduzione dei polipi includono:

  1. Medorrhinum: È prescritto per coloro che hanno polipi nasali associati a sintomi di congestione nasale, secrezioni mucose verdi o gialle e respiro affannato.
  2. Nitricum acidum: Questo rimedio viene spesso utilizzato per polipi nasali che sanguinano facilmente, in particolare quando vengono toccati o strofinati. In rimedio tra le sue organospecificità le mucose e perciò è utilizzato come rimedio sintomatico.
  3. Phosphorus: Quando i polipi nasali sono associati a emorragie nasali frequenti e secchezza delle fauci, il Phosphorus può essere un rimedio utile.
  4. Sanguinaria: È prescritto per coloro che hanno polipi nasali con sintomi di congestione nasale, specialmente nel lato destro, e mal di testa frontale.

Omeopatia

APRROFONDIMENTI 

Poliposi: una condizione comune ma sottovalutata

La poliposi, nota anche come poliposi adenomatosa familiare (FAP), è una patologia genetica caratterizzata dalla formazione di polipi all’interno del tratto gastrointestinale. Questi polipi possono svilupparsi in diversi organi, come il colon, il retto, lo stomaco e l’intestino tenue. Sebbene possa colpire persone di qualsiasi età, la poliposi è spesso diagnosticata in giovane età, tra i 10 e i 20 anni.

La causa della poliposi è un difetto genetico ereditato, che determina la crescita eccessiva di polipi nell’intestino. Questi polipi sono generalmente benigni, ma possono diventare cancerosi nel corso del tempo. Pertanto, è fondamentale per le persone affette da poliposi subire monitoraggio medico regolare per prevenire lo sviluppo di tumori.

I sintomi associati alla poliposi possono variare da persona a persona e dipendono dalla sede e dal numero di polipi presenti. Tra i sintomi più comuni vi sono il sanguinamento rettale, l’alterazione delle abitudini intestinali come la diarrea o la stitichezza, il dolore addominale e l’anemia da carenza di ferro. È importante sottolineare che molti pazienti non presentano alcun sintomo, quindi è essenziale sottoporsi a esami preventivi, come la colonscopia, per diagnosticare precocemente la condizione.

La diagnosi di poliposi è solitamente fatta mediante l’esame colonscopico, che consente di visualizzare i polipi e prelevare campioni per l’esame istologico. Un test genetico può anche essere effettuato per confermare la presenza del difetto genetico responsabile della condizione.

Il trattamento della poliposi dipende dalla gravità della malattia e dalla presenza di polipi precancerosi o cancerosi. In molti casi, la chirurgia è necessaria per rimuovere i polipi o l’organo interessato. Tuttavia, ciò può comportare complicazioni e avere un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente. Pertanto, la prevenzione e la gestione precoce dei polipi sono fondamentali.

Una corretta gestione della poliposi comprende regolari controlli medici, incluso l’esame colonscopico, per monitorare la progressione della malattia. I farmaci possono anche essere utilizzati per ridurre il numero e la dimensione dei polipi. Alcuni studi hanno suggerito che una dieta ricca di fibre e povera di grassi può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare polipi nella poliposi.

In conclusione, la poliposi è una condizione comune ma spesso sottovalutata, che può portare a gravi conseguenze se non diagnosticata e trattata precocemente. È fondamentale prestare attenzione ai sintomi legati alla poliposi, come il sanguinamento rettale, e sottoporsi a regolari controlli medici per identificare e gestire tempestivamente i polipi. La consapevolezza di questa patologia e l’adozione di uno stile di vita sano possono contribuire a ridurne il rischio e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti.

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(*) V. Note esplicative

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Aralia racemosa

DESCRIZIONE di Aralia racemosa

Tra i rimedi omeopatici più comuni c’è Aralia racemosa, preparato dalla radice fresca della pianta omonima appartenente alla famiglia delle Araliaceae.

Le Araliaceae sono piante angiosperme legnose, spesso rampicanti e principalmente originarie delle regioni tropicali.

CARATTERISTICHE

Organospecificità: Stati di irritazione della laringe e della trachea, tosse spasmodica e irritante, bronchite, asma.

Principali indicazioni cliniche: Disturbi respiratori, asma, febbre da fieno.

Aralia racemosa ha dimostrato di avere effetti benefici sulla laringe, sulla trachea e sui bronchi, e viene spesso indicato per disturbi respiratori come l’asma e la bronchite.

Aralia racemosa
Aralia racemosa

Questo rimedio omeopatico agisce principalmente sull’apparato respiratorio, causando una sindrome infiammatoria con spasmi e secrezioni. I pazienti che si adattano al rimedio Aralia racemosa spesso sperimentano una tosse spastica che li sveglia dopo il primo sonno e impedisce loro di continuare a dormire. La tosse può essere causata da solletico in gola e dispnea, costringendo il paziente a sedersi e a tossire violentemente. A volte, la tosse può essere attribuita alla sensazione di avere un corpo estraneo in gola.

Altre manifestazioni tipiche del paziente Aralia r. includono coriza abbondante, acquosa e salata, con starnuti che si aggravano con ogni minima corrente d’aria. Dopo essersi coricati, può verificarsi oppressione al petto e respirazione bruciante, con una inspirazione molto difficile rispetto alla espirazione. A mezzanotte, o poco dopo il riposo breve, compare una tosse secca con costrizione al petto.

Il rimedio Aralia r. è particolarmente indicato per la tosse irritativa che si manifesta sempre appena coricati. I pazienti che corrispondono al profilo di questo rimedio omeopatico spesso si sentono deboli, prostrati e sofferenti, con una sensazione vaga di nausea. Hanno paura di malattie polmonari e non riescono a liberarsene, avendo la sensazione di avere un tappo di muco nella gola e una sensazione di secchezza.

L’aggravamento dei sintomi si verifica di solito durante la notte, non appena il paziente si sdraia o dopo il primo sonno.

Aralia r. può essere utilizzato per diverse condizioni respiratorie, come il raffreddore e la rinite allergica con abbondanti starnuti e senza lacrimazione. È particolarmente efficace per l’asma con attacchi di tosse spastica a mezzanotte o poco dopo essersi coricati, dopo un breve sonno nella prima parte della notte. Anche la congestione nasale e la rinite vasomotoria possono essere alleviate da questo rimedio, con indolenzimento delle narici posteriori causato dal passaggio di muco acre e indolenzimento delle ali nasali come se fossero fessurate.

USO del rimedio Aralia racemosa

Rimedio

APPROFONDIMENTI

L’Aralia racemosa, conosciuta anche come Aralia da montagna o American Spikenard, è una pianta che fa parte della famiglia delle Apiaceae. È originaria delle regioni settentrionali dell’America del Nord, tra cui Canada e Stati Uniti. Questa pianta erbacea può raggiungere un’altezza di 1-2 metri e ha foglie grandi, composte da foglioline dentate. Le infiorescenze sono formate da numerosi fiori bianchi o verdognoli, che emettono un piacevole profumo.

Questa pianta è stata utilizzata per scopi medicinali dalle popolazioni native americane per secoli. Le radici dell’Aralia racemosa, in particolare, sono state impiegate nella medicina tradizionale per le loro proprietà curative.

Ecco alcuni dei principali benefici e usi di questa pianta:
  • Azione antinfiammatoria: le radici di Aralia racemosa contengono composti bioattivi, come saponine e flavonoidi, che hanno dimostrato di avere proprietà antinfiammatorie. Questo può aiutare a ridurre l’infiammazione nel corpo e alleviare i sintomi di condizioni come artrite e infiammazioni delle vie respiratorie.
  • Effetto adattogeno: l’Aralia racemosa è conosciuta come una pianta adattogena, che significa che può aiutare l’organismo ad adattarsi allo stress fisico e mentale. Si ritiene che questa pianta possa stimolare il sistema immunitario, migliorare la resistenza allo stress e aumentare la capacità dell’organismo di adattarsi a situazioni difficili.
  • Proprietà antiossidanti: le radici di questa pianta contengono antiossidanti che possono aiutare a combattere i radicali liberi nel corpo. Ciò può contribuire a ridurre il rischio di danni cellulari, invecchiamento precoce e malattie croniche legate allo stress ossidativo.
  • Effetto tonico: l’Aralia racemosa è noto per le sue proprietà toniche, che possono supportare il sistema nervoso centrale e dare una sensazione di energia e vitalità. Questa pianta è stata utilizzata tradizionalmente per combattere la stanchezza e la fatica.
  • Uso esterno: l’Araralia racemosa può essere utilizzata anche esternamente per il trattamento di lesioni cutanee, eczemi e altre affezioni della pelle. È possibile preparare decotti o impacchi con le radici essiccate e utilizzarli localmente per alleviare infiammazioni e irritazioni.

Come con qualsiasi erba medicinale, è importante consultare un professionista qualificato prima di utilizzare l’Aralia racemosa per fini terapeutici. Alcune persone potrebbero essere sensibili o avere reazioni avverse a questa pianta, quindi è fondamentale fare una valutazione individuale dei benefici e dei rischi prima dell’uso.

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(*) V. Note esplicative

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Crocus sativa

DESCRIZIONE di Crocus sativa

Crocus sativa, un rimedio derivato dai fiori autunnali di Crocus, comunemente noto come zafferano. È un fiore appartenente alla famiglia delle Iridaceae. Oltre ad essere un ingrediente comune in cucina, lo zafferano è stato anche impiegato nell’ambito dell’omeopatia per trattare una serie di disturbi e promuovere una buona salute generale. Questo rimedio è ottenuto tramite la diluizione e dinamizzazione dei fiori, seguendo i principi dell’omeopatia.

In campo omeopatico, lo zafferano trova impiego per il trattamento dell’epistassi, della dismenorrea, delle mestruazioni emorragiche e dell’isteria.

Nell’omeopatia, lo zafferano è conosciuto per le sue proprietà antispasmodiche e antidepressive. Si crede che possa alleviare i sintomi della sindrome premestruale, come irritabilità, ansia e depressione. La ricerca sugli effetti dello zafferano sull’umore ha dimostrato che può aumentare i livelli di serotonina nel cervello, che è una sostanza chimica che gioca un ruolo chiave nella regolazione dell’umore.

L’omeopatia utilizza lo zafferano anche per trattare disturbi come l’insonnia e l’ansia. Si dice che abbia un effetto rilassante sul sistema nervoso, aiutando così a promuovere il sonno e ridurre l’ansia e lo stress. Alcuni studi hanno anche suggerito che l’assunzione di zafferano può migliorare la qualità del sonno e ridurre la frequenza dei risvegli notturni.

CARATTERISTICHE

Organospecificità: S.N.C., utero, naso.

Principali indicazioni cliniche: Ansia. Acufene. Cefalea. Congestione dei genitali femminili. Disturbi mestruali. Disturbi nervosi spasmodici. Emorragie dal naso (vicarianti). Epistassi. Gravidanza immaginaria. Disturbi del sonno. Isteria. Metrorragia. Minacccia d’aborto. Sindrome premestruale.

Crocus sativa
Crocus sativa

Questo rimedio si è dimostrato efficace nel ridurre le emorragie da varie parti del corpo, come il naso e l’utero, caratterizzate da sangue nero e viscoso che si coagula e forma strie lunghe e nere. Inoltre, Crocus sativa è stato utilizzato con successo per alleviare sensazioni peculiari nell’addome o nel torace, come se qualcosa di vivo si stesse muovendo. Questo sintomo può essere definito come una sensazione o un’allucinazione e può essere associato a disturbi come gravidanza immaginaria o violenti movimenti del feto durante la gravidanza.

Un’altra caratteristica distintiva di Crocus s. è l’instabilità mentale, con un carattere mutevole e un umore che oscilla tra risate e pianto, collera e pentimento. Questo rimedio è particolarmente utile nei casi di manifestazioni isteriche e mostra un notevole alternarsi di sintomi opposti sia fisici che psichici.

Oltre a queste caratteristiche, Crocus sativa è stato utilizzato per trattare disturbi mestruali come mestruazioni irregolari, dolorose o abbondanti. È inoltre efficace nel lenire i sintomi associati alla sindrome premestruale come cefalea, irritabilità, ansia e gonfiore. Durante la menopausa, può aiutare a ridurre i sintomi delle vampate di calore, della sudorazione eccessiva e dell’umore instabile.

Studi hanno dimostrato che il rimedio omeopatico Crocus sativa può contribuire a migliorare la qualità di vita delle donne durante la menopausa, alleviando i sintomi associati a questa fase della vita.

Crocus s. è anche conosciuto per il suo effetto positivo sul sistema nervoso, ed è frequentemente prescritto a pazienti affetti da depressione, ansia e disturbi del sonno. Si ritiene che Crocus s. abbia la capacità di alleviare la tristezza e l’apatia e di promuovere uno stato emotivo equilibrato. C. è usato anche per l’acufene e per aiutare nei casi di lipoma.

Il rimedio mostra un’aggravamento in ambienti caldi, durante la sera e la notte, quando si fissa un oggetto, durante il digiuno e durante la luna nuova e piena e durante la gravidanza. D’altra parte, migliora all’aria aperta, sbadigliando e dopo aver mangiato.

In sintesi, Crocus sativa è un rimedio omeopatico utilizzato ampiamente per trattare disturbi del sistema riproduttivo femminile, come mestruazioni irregolari e sintomi della menopausa. Questo rimedio è efficace nel ridurre le emorragie e mostra un effetto positivo sul sistema nervoso, migliorando l’equilibrio emotivo dei pazienti.

USO di Crocus sativa

Uso

APPROFONDIMENTI

Una delle proprietà principali dello zafferano è la sua azione antiossidante. Gli antiossidanti aiutano a proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi, che possono causare infiammazione e danneggiare il DNA. Si crede che l’assunzione di zafferano come integratore omeopatico possa aiutare a prevenire l’invecchiamento precoce e a ridurre il rischio di malattie croniche come le malattie cardiovascolari.

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(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.

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Occhio secco

L’occhio secco è un problema che può colpire molte persone, causando fastidio, irritazione e scompensi nella vista dovuti alla disidratazione cronica della congiuntiva e della cornea. La disidratazione è dovuta principalmente ad una riduzione quantitativa o ad un’alterazione qualitativa del film lacrimale, che ricopre l’occhio e, di norma, lo lubrifica e lo protegge.

Spesso il problema della disidratazione

  • è una complicanza di blefariti, congiuntiviti (incluse le forme allergiche) o di altre malattie dell’occhio;
  • proviene dall’errato o eccessivo uso di lenti a contatto e/o colliri;
  • è provocato dall’uso di farmaci quali antipertensivi, ansiolitici, sonniferi, antistaminici e molti altri;
  • è dovuto all’atrofizzazione delle ghiandole lacrimali, come talvolta accade nelle donne in menopausa e negli anziani.
Occhio secco
Occhio secco

I sintomi più comuni sono prurito, bruciore, irritazione e fastidio alla luce (fotofobia). Inoltre, possono manifestarsi una sensazione di corpo estraneo nell’occhio, offuscamento della vista, difficoltà nell’apertura della palpebra al risveglio, dolore e arrossamento oculare. Possono anche comparire stanchezza o affaticamento degli occhi e, in alcuni soggetti, c’è la comparsa di muco all’interno o attorno l’occhio. Tutti questi disturbi aumentano in seguito a prolungati sforzi visivi o in particolari condizioni ambientali, come l’esposizione al vento o al caldo o la permanenza in ambienti polverosi, fumosi, con aria condizionata o riscaldamento.

Nei casi più gravi, si possono determinare cicatrizzazione, neovascolarizzazione, infezioni e ulcerazione.

Nel trattamento omeopatico dell’occhio secco, è importante tenere presente che ogni persona è unica e che i rimedi omeopatici sono selezionati in base ai sintomi individuali e alla costituzione del paziente. Pertanto, è fondamentale consultare il medico che valuta la situazione in modo dettagliato.

Esistono alcuni rimedi omeopatici che possono aiutare ad alleviare i sintomi dell’occhio secco in modo naturale e non invasivo.

Un rimedio omeopatico comune utilizzato per l’occhio secco è il “Euphrasia officinalis“, anche conosciuto con il nome di “Eufrasia”. Questo rimedio è spesso prescritto quando gli occhi sono arrossati, irritati e accompagnati da una sensazione di prurito. Può essere utilizzato sia in forma di collirio omeopatico che di globuli, seguendo le indicazioni del medico omeopata.

Un altro rimedio omeopatico che può essere considerato per l’occhio secco è la “Pulsatilla“. Questo rimedio è spesso utilizzato quando gli occhi sono sensibili alla luce, con sensazione di bruciore e lacrimazione. In particolare, pulsatilla ha secchezza al mattino, di sera, al risveglio, in una stanza calda.

Altri rimedi utili per la secchezza degli occhi sono:

Aconitum napellus: s. al mattino;

Alumina: s. la sera, soprattutto agli angoli palpebrali;

Arsenicum album: s. dopo esposizione alla luce artificiale;

Belladonna: congiuntivite con s.;

Lycopodium: s. al mattino, di sera e di notte;

Mezereum: infiammazione degli occhi con rossore e grande s.;

Natrum m.: sensazione di sabbia;

Nux moschata: s. degli occhi e vista debole;

Opium: s. andando a letto;

Sticta pulmonaria: gli occhi sembrano pesanti. Bruciore nelle palpebre con indolenzimento del globo chiudendo le palpebre o girando gli occhi; aumenta durante tutto il giorno. Occhi dolenti come se infiammati. Occhio destro dolente come se ci fosse qualcosa dentro;

Sulphur: secchezza dopo lacrimazione, in una stanza calda;

Veratrum album: s. al risveglio;

Zincum metallicum: s. al mattino, la sera.

Inoltre, alcuni semplici accorgimenti possono essere utili nel trattamento dell’occhio secco. Ad esempio, è importante evitare l’esposizione prolungata a schermi digitali o ambienti con aria condizionata, utilizzare un umidificatore nell’ambiente in cui ci si trova, bere molta acqua per mantenere idratato il corpo e gli occhi, e spesso chiudere gli occhi per alcuni minuti per riposarli e favorire la produzione di lacrime naturali.

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(*) V. Note esplicative

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Repertorio e repertorizzazione

Repertorio e repertorizzazione dei sintomi sono di grande utilità nella pratica omeopatica. Grazie ad essi il medico omeopata utilizza nel suo lavoro passaggi operativi confrontabili e quindi confutabili.

È da oltre un secolo che i più celebri omeopati utilizzano il Repertorio come strumento ritenendolo indispensabile al fine di orientarsi con semplicità e sicurezza tra i numerosi rimedi omeopatici.

Repertorio e repertorizzazione
Repertorio e repertorizzazione

Il Repertorio Omeopatico è un grosso libro suddiviso in rubriche che raggruppano anche i sintomi

  • “ mentali”
  • “ fisici” (raccolti in capitoli diversi a seconda dell’organo o il sistema che li esprime)
  • “generali”

del paziente. È uno strumento necessario per permettere al medico un veloce ingresso nel campo della clinica dei rimedi unitari.

In Omeopatia, ogni sintomo è importantissimo e, nel Repertorio Omeopatico, ognuno di essi è associato a un elenco di Rimedi Omeopatici che si sono dimostrati efficaci per la cura di quel sintomo.

Repertorizzare i sintomi omeopatici significa ricercare i sintomi del caso clinico in studio all’interno del Repertorio ed “incrociare” i rimedi corrispondenti al fine di poterne sceglierne uno, il più adatto per quel Paziente.

L’identificazione dei sintomi fu un arduo compito anche per Hahnemann, al punto tale che egli stesso compilò un piccolo repertorio dei sintomi principali.

Oggi esistono Repertori

  • Sintetici della Materia Medica omeopatica, piccoli e anche coincisi, capaci di concentrare in poche pagine un repertorio clinico per tutte le maggiori patologie che i medici incontrano nella pratica di ogni giorno;
  • grandi, completi e professionali come ad esempio è il noto repertorio meticoloso e preciso del Dr. James Kent;
  • intermedi ma comunque professionali come quello di Von  Boenninghausen, amico intimo ed allievo di Hahnemann.
Ogni repertorio si compone di varie rubriche dove propone alcuni rimedi omeopatici utili per il trattamento dei vari disturbi.

Il Repertorio più utilizzato storicamente é quello del Dr. James Kent, omeopata di Philadelphia del secolo IXX, che rieditò varie volte la propria opera rendendola più maneggevole e anche più completa.

Esempi di rubriche secondo il repertorio del Dr. Kent sono:

  • sintomi mentali,
  • vertigine,
  • testa,
  • occhio e visione,
  • orecchio e udito,
  • naso e olfatto,
  • faccia, bocca,
  • denti,
  • gola e collo,
  • stomaco, addome,
  • retto e feci,
  • vescica e urina,
  • reni e ureteri,
  • prostata uretra,
  • genitali maschili, genitali femminili,
  • laringe trachea e voce,
  • tosse ed espettorato,
  • respirazione,
  • torace,
  • schiena e dorso,
  • arti,
  • sonno e sogni,
  • sudore brividi febbre,
  • pelle,
  • generalità.

Questo Repertorio è impreziosito anche dal fatto che ha moltissime sotto rubriche con non molti rimedi e quindi è più agevole individuare il simile.

Nella rubrica “Psichismo” Kent riporta ad esempio la “delusione amorosa” con i seguenti rimedi:
  • (LOVE, ailments, from disappointed): Ant-c., aur., calc-p., caust., cimic., coff., hell., Hyos., Ign., kali-c., lach., Nat-m., nux-m., nux-v., Ph-ac., sep., staph., tarent.
  • sofferenze d’amore: Ant-c., til.
  • per una persona del suo stesso sesso: Calcp., lach., nat-m., phos., plat., sulph.
  • con gelosia, ira e conversazione incoerente: Hyos.
  • silenziosa: Ign., Nat-m., Ph-ac., phos.

Il Manuale di Terapia di Von Boenninghausen, è invece così costituito:

  • Psichismo; Testa;
  • Occhi;
  • Vista;
  • Orecchie;
  • Udito;
  • Naso;
  • Olfatto;
  • Viso;
  • Denti;
  • Bocca,
  • Gola;
  • Stomaco;
  • Addome;
  • Apparato urinario;
  • Apparato genitale;
  • Apparato respiratorio;
  • Collo;
  • Torace;
  • Dorso;
  • Arti superiori;
  • Arti inferiori;
  • Stati morbosi e sensazioni; i sintomi concomitanti,
  • Ghiandole e gangli;
  • Ossa;
  • Cute e fanere;
  • Sonno;
  • Sogni;
  • Circolazione;
  • Febbre, calore,
  • Freddo, sudori;
  • Aggravamenti
  • Miglioramenti
  • Relazioni fra i rimedi e Indice analitico.
Nella rubrica “Stati morbosi e sensazioni” Boenninghausen riporta ad esempio il “prurito” con i seguenti rimedi

“Acon. Æsc., Agar., Alum., AMBR., Am-c., Am-m., Anac., Ant-t., Arn., Asar., Bar-c., Bell., Bor., Bov., Bry., Calc., Caps., Carb-ac., Carb-v., Carbn-s., Caust., Cham., Chin., Cic., […]”

La repertorizzazione é una pratica che richiede precisione ed una certa dimestichezza. Spesso é necessario tradurre il sintomo nel linguaggio usato nel Repertorio, senza però alterarne il significato né dandone alcun tipo di interpretazione.

Oggi esistono anche programmi informatici in grado di aiutare l’omeopata nelle varie fasi del suo lavoro: repertorizzazione, cartella clinica, ricerca bibliografica, […].

Nei soli sintomi principali, tuttavia, non esiste niente di particolarmente caratteristico dal punto di vista dell’omeopatia. Finché non qualifichiamo i sintomi concomitanti, la localizzazione con la sensazione e anche con le condizioni di aggravamento e di miglioramento, non abbiamo alternative se non procedere empiricamente nella selezione del rimedio.

Repertorio e repertorizzazione

Sintomi

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