Contro l’acne
L’acne è una dermatosi
che colpisce il viso, raramente il tronco. E’ caratterizzata dalla formazione di comedoni (piccole masse di sebo e cheratina all’interno dei follicoli, noti come punti neri se aperti o punti bianchi se chiusi), papule (piccole chiazze rosse rilevate), pustole (piccole protuberanze contenenti pus) che si formano allo sbocco delle ghiandole pilo-sebacee per ristagno della secrezione e che possono lasciare anche delle cicatrici. E’ un tipo di malattia della pelle molto comune nell’adolescenza e si ipotizza che possa essere provocata dall’aumento di ormoni, da predisposizione genetica e dallo stress.
I rimedi della nonna di seguito riportati esercitano un’azione depurativa, tonica, cicatrizzante e disinfettante.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
◊ Agrimonia, prepararne l’infuso: 5 g di foglie e sommità fiorite entrambe sminuzzate in 200 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Bere alla dose di 2 – 3 tazze al dì a digiuno. Inoltre effettuare impacchi o cataplasmi di foglie fresche appassite in acqua calda, due volte al dì. E’ tonico, decongestionante e cicatrizzante.
◊ Bardana (o Lappa), prepararne un decotto: 50 g di foglie sminuzzate in 1 litro d’acqua, bollire 15 min, filtrare comprimendo bene la parte solida. Bere alla dose di una tazza al mattino e una tazza la sera a digiuno. Effettuare inoltre applicazioni locali con impacchi bagnando della garza nel decotto oppure direttamente con le foglie fresche, cotte in acqua. E’ depurativo e cicatrizzante.
◊ Gramigna, preparare il decotto della radice sminuzzata: 5 g in 200 ml d’acqua, bollire per 3 – 4 min, filtrare spremendo bene il residuo. Bere alla dose di 1 tazza 2 – 3 volte al dì. Applicare inoltre cataplasmi con il filtrato oppure impacchi usando la stessa radice direttamente sulla pelle. E’ depurativo, emolliente, disinfettante e diuretico.
◊ Nocciolo, prepararne il decotto: 5 g di foglie sminuzzate in 250 ml d’acqua, bollire per 15 min, filtrare comprimendo bene la parte solida. Berne una tazza 3 volte al dì. Effettuare inoltre impacchi locali imbevendo una garza con il decotto, oppure cataplasmi utilizzando il filtrato. E’ depurativo e cicatrizzante.
◊ Noce: effettuare bagni e cataplasmi localmente sulle eruzioni, utilizzando il decotto di noce per i bagni ed il suo filtrato per i cataplasmi. Il decotto si prepara con 5 g di foglie sminuzzate in 250 ml d’acqua, bollire per 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Inoltre l’infuso di noce, assunto alla dose di 3 tazze al dì tutti i giorni, funziona da depurativo e cicatrizzante. L’infuso si prepara con 20 g di foglie sminuzzate in 1 litro di acqua bollente, lasciare in infusione 15 min, filtrare spremendo bene il residuo.
◊ Trifoglio fibrino (o Menyanthes trifoliata o Trifoglione d’acqua), prepararne l’infuso: 5 g di foglie sminuzzate in 200 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Assumere alla dose di 1 – 3 cucchiai al dì prima dei pasti. Effettuare inoltre impacchi bagnando nell’infuso. E’ un depurativo.
◊ Sono altrettanto utili: Aglio, Arnica, Betulla, Calendula, Camomilla, Centaurea minore, Crescione, Equiseto, Farfaro, Ginepro, Mirtillo, Piantaggine, Pino, Quercia, Pratolina, Sambuco, Saponaria, Tarassaco, Viola tricolore.
Tutte le piante utili per l’acne lo sono anche per tutti gli altri casi di eruzioni cutanee.
Contro le efelidi
Le efelidi sono macchie brune che compaiono in alcuni individui per accumulo di pigmento dopo esposizione al sole, soprattutto sul volto.
◊ Arancia: il succo di arancia amara, cui aggiungere un po’ di sale, è utile per lavaggi della pelle del viso nei casi di lentiggini e di macchie scure. Da praticare spesso.
◊ Tarassaco (o Dente di leone): infuso dei fiori da applicare localmente a mo’ di impacchi. E’ un ottimo depurativo il decotto di radice e foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da far bollire a lungo. Berne 2 – 3 tazze al dì. L’azione si migliora se si aggiungono cicoria, bardana, centaurea, saponaria. E’ utilissimo anche per le malattie eruttive della pelle. I fiori si consigliano contro le efelidi.


per lo più da ricercare in calzature inadatte che non fanno appoggiare bene il piede o in posture non corrette, che provocano lo sfregamento e la compressione citata. La pelle in alcuni punti incomincia ad inspessirsi e, se non si rimuovono le cause, l’inspessimento spinge i tessuti sottocutanei sempre più in profondità fino alle terminazioni nervose, arrecando fastidio e dolore quando si cammina. I rimedi della nonna danno un grosso contributo alla soluzione del problema, in quanto provocano il distacco del callo e quindi alleggeriscono ogni pressione. Ovviamente a mo’ di prevenzione la prima cosa da fare è utilizzare calzature idonee.





freddo umido. Si localizzano di solito alle mani, ai piedi, al viso, al naso ed alle orecchie. Sono il risultato di un difetto della microcircolazione alle estremità, dovuta all’azione del freddo che causa un restringimento locale dei vasi sanguigni. Si presentano inizialmente con degli arrossamenti pruriginosi, dolorosi e pulsanti che possono poi trasformarsi in noduli rosso-bluastri, di consistenza molle, ancora pruriginosi e dolorosi. Se non curati possono ulcerarsi e dare luogo a fastidiose infezioni lunghe da guarire. Per contrastare i geloni occorre seguire una dieta ricca di vitamine, che rinforza i vasi sanguigni, aiuta a tenere tonica ed elastica la pelle, guarisce gli arrossamenti e bisogna fare attività fisica, che in generale migliora la circolazione ed anche l’elasticità dei vasi sanguigni rendendoli meno sensibili all’azione del freddo. Grazie ai rimedi della nonna, in modo molto semplice ed efficace, si può contrastare tempestivamente questo disturbo.




L’alitosi può avere diverse cause, tra cui le principali sono i problemi digestivi e quelli di denti e gengive. Recenti studi hanno dimostrato che il cattivo odore dell’alito è in genere dovuto alla proliferazione di alcuni tipi di batteri che si depositano sulla lingua. Occorrerebbe quindi adottare alcune norme aggiuntive di igiene del cavo orale (quali ad es. bere abbondante acqua per mantenere idratata e pulita la lingua, adoperare spatoline di legno o altri accessori adatti per pulire la lingua giornaliermente, usare colluttori orali) e tenere una più corretta alimentazione (quali ad es. fare uso di fermenti lattici, mangiare molte fibre, integrare la dieta con alimenti ricchi di vitamine A e betacarotene, B, C e contenenti calcio).







clima temperato e asciutto. Il suo principale impiego è quello culinario, come condimento, ma è anche adoperato a scopo terapeutico per le numerose proprietà benefiche e curative (da sempre è noto come vermifugo e antipiretico). E’ una pianta perenne rustica, coltivata come annuale, la cui altezza può andare da una ventina di centimetri ad oltre un metro. Presenta radici cordiformi e superficiali, che interessano i primi 30 cm di terreno; il bulbo è composto da più spicchi arcuati avvolti da membrane dalla consistenza cartacea; le foglie sono nastriformi di colore verde intenso e lucente; quando fiorisce, in tarda primavera o all’inizio dell’estate, emette uno stelo rigido alla sommità del quale appare un’infiorescenza ad ombrella; i fiori, in numero varabile, posti su un lungo e sottile peduncolo, possono essere bianchi, rosa, violetti, gialli, porpora o azzurri. La raccolta dell’aglio viene effettuata quando le foglie sono completamente secche e ciò avviene solitamente tra luglio e agosto a seconda della latitudine. I bulbi vengono quindi fatti seccare al sole, evitando che si bagnino con la pioggia, o in un luogo asciutto e areato. L’odore caratteristico dell’aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l’alliina e i suoi derivati, quali l’allicina e il disolfuro di diallile.