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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

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Alloro

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DESCRIZIONE DELLA PIANTA

L’Alloro o Lauro è una pianta aromatica, sempreverde e spontanea, il cui nome scientifico è Laurus nobilis, usata a scopo ornamentale ed in cucina per insaporire alcuni cibi, ma anche per le sue notevoli proprietà terapeutiche. Appartiene alla famiglia delle Lauraceae e fu introdotto in Europa dall’Asia Minore. Oggi è una delle piante più diffuse e tipiche della Macchia mediterranea. Le foglie si raccolgono durante tutto l’anno, anche se il periodo migliore è la primavera. Sia le foglie che le bacche (che invece si raccolgono in autunno) si possono essiccare, ponendole in un luogo asciutto e ventilato ma soprattutto buio e si conservano poi in un recipiente chiuso ermeticamente. La pianta ha foglie allungate di color verde scuro e dal bordo ondulato e fiori giallognoli, riuniti in ombrelle situate alla base delle foglie, che spuntano in primavera. Le bacche, presenti solo nella pianta femminile, sono di colore nero-violaceo (quando sono mature), di forma ovoidale e contengono un seme.

 

PROPRIETA’

Le bacche e le foglie contengono grassi polinsaturi, resine, tannini, sostanze amare e sono particolarmente ricche di oli essenziali (in maggiore concentrazione nelle bacche) responsabili della fragranza aromatica dell’alloro e che conferiscono alla pianta proprietà aperitive, digestive, carminative, stimolanti, toniche, calmanti, antipiretiche, diuretiche, leggermente antisettiche e antispastiche, espettoranti, anticatarrali, emostatiche, emmenagoghe, astringenti, vasoprotettrici, sudorifere e la rendono benefica ed utile nei casi di dolori reumatici, di strappi muscolari, di distorsioni, indigestione ed affaticamento, per la cura del sistema nervoso, della tosse e come coadiuvante nei casi di bronchite.

L’azione principale dell’alloro è però quella relativa all’apparato digerente, infatti si dimostra un vero e proprio toccasana per quanto riguarda lo stomaco, dal momento che è in grado di svolgere una fondamentale attività benefica poiché migliora la digestione e svolge un’azione riequilibrante, calmante dei dolori, tonificante e protettiva nei confronti della mucosa gastrica.

Quindi, fondamentalmente, l’alloro si rivela molto utile nel favorire la funzione digestiva e nello stimolare di riflesso l’appetito, esplicando inoltre una valida azione depurativa e carminativa, ma anche antispastica, sudorifera, espettorante e antisettica. Grazie alla sua attività emmenagoga è in grado altresì di regolare il ciclo mestruale delle donne ed è anche consigliato contro l’affaticamento per la sua azione tonica, ma nello stesso tempo riesce a combattere l’insonnia perché si rivela un blando sonnifero.

L’alloro si usa per preparare tisane corroboranti, infusi, decotti, oli e unguenti, creme, saponi, detergenti e profumi o trattato con alcool per ricavarne un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive. Anche l’estratto secco di foglie e/o bacche conserva tutte le proprietà benefiche della pianta. In cucina diventa uno degli aromi più apprezzati per la capacità di conferire alle pietanze un sapore unico ed inconfondibile.

L’olio essenziale è valido contro contusioni, dolori reumatici, psoriasi, alopecia. I suoi usi valgono persino per gli animali domestici, infatti qualche goccia di tintura oleosa sparsa sul pelo terrà lontano gli insetti.

Le foglie sono un ottimo rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi (ottime sostitute della canfora e più profumate) o da mettere nelle tasche degli abiti da conservare al cambio di stagione.

Fin dall’antichità l’alloro è stato assunto come simbolo della gloria, tant’è che si soleva cingere con corone di alloro il capo dei vincitori di guerre, degli imperatori e dei grandi poeti. Le corone di alloro venivano impiegate anche nelle cerimonie religiose e spesso utilizzate da pittori e scultori come simbolo iconografico di prestigio e magnificenza per uomini illustri.

Nel passato l’Alloro veniva usato come rimedio contro la peste.

USO TERAPEUTICO

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Infuso benefico (foglie di Alloro)

Sminuzzare le foglie secche di alloro in una tazza di acqua bollente, lasciare agire 10 minuti e filtrare spremendo bene il residuo. Dolcificare a piacere con zucchero o miele. Si ottiene così un ottimo infuso che, bevuto caldo prima di coricarsi, fa sudare abbondantemente riuscendo a contrastare raffreddori ed influenza. Sorseggiato dopo i pasti, o durante la giornata, rinforza lo stomaco, eccita l’appetito, facilita la digestione e concorre ad eliminare i gas intestinali che provocano meteorismo e flatulenza. L’infuso vince altresì la stanchezza e l’insonnia, specialmente se assunto prima di coricarsi.

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Infuso digestivo (foglie di Alloro, fiori di camomilla, foglie di malva, semi di anice)

Tritare le foglie, mischiarle ai fiori ed ai semi e versarne un cucchiaino da tè in una tazza di acqua bollente. Lasciare agire 5 minuti, filtrare e dolcificare prima di bere. Essendo un infuso che favorisce la digestione si consiglia di berlo dopo i pasti.

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Decotto contro l’affaticamento (foglie di Alloro)

Bollire per 5 minuti le foglie. Coprire il recipiente e lasciare riposare per altri 10 minuti. Filtrare, dolcificare con zucchero o miele e berne 2-3 tazze al giorno.

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Decotto oleoso per uso esterno (bacche di Alloro)

Una buona manciata di bacche fatte bollire a lungo in acqua non molto abbondante, danno un decotto oleoso di alloro che, applicato con impacchi, serve quale ottimo emostatico, astringente e rinforzante dei capillari sanguigni.

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Polvere contro influenza e raffreddore (bacche di Alloro)

La polvere ottenuta dalle bacche perfettamente essiccate, presa nella dose di un cucchiaino da caffè al giorno, è un rimedio efficace contro l’influenza e i raffreddori.

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Olio laurino per massaggi (bacche di Alloro, olio extravergine d’oliva)

Chiamato anche Olio di alloro, si ottiene con una grossa manciata di bacche pestate e fatte macerare per 3-4 settimane in olio extravergine d’oliva fino a coprire, quindi spremere e filtrare il tutto. Si utilizza per massaggi che servono a lenire gli spasmi reumatici o per facilitare la ripresa dell’uso delle articolazioni dopo ingessature o traumi di varia natura se frizionato adeguatamente sulle parti interessate alcune volte al giorno. Inoltre massaggiato sul ventre svolge un’azione rilassante sulla muscolatura liscia del sistema gastroenterico. E’anche un efficace rimedio per rinforzare i capelli e prevenirne la caduta; infatti. se usato con regolarità e costanza per massaggiare il cuoio capelluto, stimola la microcircolazione, favorendo l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti, contrastando quindi l’alopecia. Utile altresì per l’alopecia è una miscela costituita da olio di alloro, olio di garofano e spirito di lavanda.

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Olio essenziale di alloro per stomaco e intestino (da foglie di Alloro)

2 gocce di olio essenziale di alloro, che si estrae dalle foglie per distillazione in corrente di vapore, su una zolletta di zucchero o in un cucchiaino di miele sono un rimedio eccellente per le convulsioni, le coliche, le debolezze di stomaco, l’intestino irritabile e l’eliminazione dei fastidiosi gas intestinali. Assunto dopo i pasti, aiuta la digestione e calma i dolori di stomaco.

ATTENZIONE però all’uso degli oli essenziali, che devono essere adoperati con estrema cautela e moderazione (solo qualche goccia), in quanto, essendo una miscela complessa e concentrata di sostanze chimiche, hanno un basso indice terapeutico (rapporto tra dose massima tollerata e dose minima efficace), per cui anche piccoli aumenti del dosaggio possono produrre fenomeni indesiderabili.

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Unguento laurino (burro di Alloro, strutto)

Si ricava cuocendo in acqua, fino a coprire, per circa 30 minuti una certa quantità di bacche di alloro dopo averle frantumate; si lascia raffreddare e si raccoglie la sostanza oleosa (burro di alloro) che si forma in superficie; ad essa si aggiunge un ugual peso di strutto di maiale; infine si amalgama fino ad ottenere una pomata omogenea. L’unguento così preparato viene conservato in vaso ed utilizzato all’occorrenza per i massaggi. Ha un’azione calmante, tonica, analgesica e curativa nei casi di dolori reumatici e articolari, contusioni, torcicolli, ecc.

La sostanza oleosa di cui in precedenza, ottenuta come detto dalla bollitura in acqua delle bacche di alloro frantumate, la si può ottenere anche dalla spremitura a freddo delle bacche stesse, stavolta preferibilmente fresche; in tal caso però la resa è inferiore. Tale sostanza oleosa ha una consistenza butirrosa e per questo è chiamata “burro di alloro”; possiede il classico aroma dell’alloro, con sentori amari ed una colorazione verdastra.

USO ALIMENTARE

Le foglie di alloro trovano in cucina molteplici usi, grazie al profumo caratteristico ed al sapore molto particolare, per cui costituiscono un ingrediente importante della cucina europea e mediterranea in particolare. Ad esempio si adoperano per aromatizzare pietanze a base di carne quali gli stufati e gli arrosti, o a base di pesce, per le minestre, ma anche per patate, legumi e cereali, sughi vari, castagne, ecc.

Le foglie non perdono mai il loro aroma anche dopo la cottura. Possono essere adoperate sia fresche che secche, a seconda della pietanza, tenendo conto che le foglie essiccate hanno meno pronunciato il caratteristico gusto amaro.

Le foglie di alloro sono usate anche per la composizione di alcuni aceti aromatici, mentre le bacche per aromatizzare alcune birre inglesi.

Un’antica ricetta contadina, che impiega l’alloro come aroma principale, consente di recuperare il pane raffermo cucinando una zuppa molto gustosa e nutriente, adatta anche ai bambini.

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Pane cotto (pane raffermo, foglie di Alloro, pomodoro, aglio, olio extravergine d’oliva, sale, acqua)

Dorare lo spicchio d’aglio nell’olio ed eliminarlo, aggiungere l’acqua, le foglie di alloro, il pomodoro ed il sale. Portare all’ebollizione ed aggiungere il pane tagliato a tocchetti grossi. Cuocere per circa 20 minuti e servire caldo. Se ne può cambiare la consistenza aumentando o diminuendo la quantità di pane e/o di acqua.

Si può ottenere un delizioso liquore profumato, aromatico e dalle proprietà digestive mettendo a macerare le foglie e/o le bacche di alloro nell’alcool. Il liquore così prodotto è chiamato il Laurino. Una possibile ricetta risulta essere la seguente.

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Liquore laurino

In un capiente barattolo di vetro, munito di chiusura ermetica, mettere a macerare nell’alcool per 10 giorni 30 foglie fresche di alloro, dopo averle lavate ed asciugate. Tenere in un luogo al chiuso ed agitare di tanto in tanto. Preparare quindi lo sciroppo con l’acqua, lo zucchero e le restanti 10 foglie di alloro, facendo bollire a fuoco moderato per 10 minuti. Lasciare raffreddare, filtrare ed unire all’alcool già filtrato. Imbottigliare, tappare e conservare per almeno 1 mese in luogo chiuso e fresco.

USO COSMETICO

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Decotto per bagno anti-stress (foglie di Alloro)

Sminuzzare le foglie e lasciarle bollire in acqua per 1/4 d’ora, filtrare e spremere il residuo, versare nella vasca e rimanervi per almeno 1/4 d’ora. Dopo stendersi 10 minuti sul letto. E’ rilassante e deodorante. Lo stesso decotto aggiunto ai pediluvi, facilita il sonno e combatte i cattivi odori dei piedi.

In cosmetica il burro di alloro o l’olio di alloro (olio laurino) vengono usati per saponificare, rilasciando una caratteristica colorazione verdastra ed il tipico aroma. I saponi a base di alloro sono validissimi per la cura del corpo, grazie alla loro azione antisettica, purificante, lenitiva e idratante. Altrettanto dicasi per detergenti e creme.

L’alloro è anche utilizzato per la produzione di profumi e di acque profumate che riescono a donare un ottimo senso di freschezza.

Può essere altresì adoperato in diffusione ambientale per concorrere ad eliminare e tenere lontano gli insetti, oltre a rendere l’aria gradevolmente profumata; basta 1 goccia di olio essenziale di alloro, da mettere nell’apposito diffusore, per ogni mq di ambiente da trattare.

Il più noto dei saponi a base di alloro è il Sapone di Aleppo, il cui nome deriva dalla città di Aleppo in Siria ove anticamente è iniziata la produzione. E’ un sapone naturale, biodegradabile al 100%, senza additivi artificiali e Alloro - image  on https://rimediomeopatici.comconservanti. Ancora oggi è prodotto dall’industria cosmetica seguendo la ricetta tradizionale. Gli ingredienti sono: olio di oliva, soda caustica (idrossido di sodio NaOH) e olio di alloro (V. ricetta precedente). L’olio di oliva viene cotto lentamente per alcuni giorni aggiungendo la soda caustica per la saponificazione. Al termine della cottura, durante il raffreddamento, si aggiunge l’olio di alloro. Il sapone, che è ancora di colore verde, viene quindi colato negli stampi e lasciato essiccare per un anno intero, al termine del quale la colorazione diventa di un verde dorato. Il minore o maggiore pregio del sapone dipende dalla percentuale di olio di alloro contenuta, che in genere varia dal 5 al 60%.

Il Sapone di Aleppo non contenendo tensioattivi aggressivi e fragranze di sintesi, è particolarmente adatto per le pelli delicate e per chi è allergico ai profumi. Ha proprietà lenitive, antisettiche, antiossidanti, nutritive, idratanti ed emollienti. Si rivela un ottimo detergente per il viso, ove se lasciato agire per alcuni minuti diventa una vera e propria maschera di bellezza. Si può adoperare anche come struccante per le donne e come sapone da barba per la rasatura degli uomini.

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Aloe

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DESCRIZIONE DELLA PIANTA

L’Aloe è una pianta grassa perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae ed è xerofita, cioè in grado di conservare l’acqua al proprio interno, in modo da sopravvivere anche a lunghi periodi di siccità. Originaria dell’Africa oggi è utilizzata ed apprezzata in vari Paesi del mondo per le diverse proprietà mediche che da secoli le vengono riconosciute. La pianta può raggiungere un’altezza compresa tra 60 cm e 1 m, presenta lunghe foglie verdi carnose, lanceolate, incurvate verso il basso, che crescono direttamente dal terreno o da un fusto tozzo e che sono contornate da spine, simili a denti sporgenti. Le foglie sono rivestite da una triplice membrana protettrice, all’interno della quale si trova un gel incolore che possiede le note virtù medicinali. Dal centro della pianta, in autunno o in primavera, spuntano alti steli sui quali appaiono fiori dal colore cangiante che va dal bianco-verde al rosso, dal giallo all’arancio.

PROPRIETA’

La pianta contiene diversi principi attivi che le conferiscono proprietà lenitive ed idratanti, analgesiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, riepitelizzanti, rigeneranti, gastro-protettive, emmenagoghe, antiossidanti, lassative, antisettiche, antibiotiche, antimicotiche, antivirali, emostatiche, disintossicanti, stimolanti le difese dell’organismo. La gran parte delle proprietà benefiche è contenuta nel gel che si trova nella parte interna e carnosa delle foglie.

I tipi di Aloe più ricchi di proprietà e più utilizzati sono l’Aloe vera (o Aloe barbadensis) e l’Aloe arborescens. All’Aloe arborescens in particolare vengono attribuite anche proprietà antitumorali.

L’Aloe è una delle più importanti piante officinali visti i notevoli benefici che essa apporta alla salute. Il succo fresco risulta utile anche nelle piccole emergenze, quali ad esempio la cura delle scottature e di piccole ferite, poiché ne favorisce la cicatrizzazione e aiuta a prevenire le infezioni.

Le proprietà lassative attribuite alla pianta, sono in realtà dovute alla presenza di aloina, una sostanza contenuta sotto la parte esterna delle foglie, precisamente tra questa e il gel interno. Si tratta di uno strato liquido giallastro ricco di antrachinoni (aloina in particolare), che sono sostanze (glucosidi) che stimolano la peristalsi intestinale e quindi agiscono come lassativi. Tali sostanze, solo se assunte in quantità elevate, sono altamente irritanti per l’intestino. Per questo motivo il liquido dello strato giallastro, o l’estratto secco da esso ottenuto, non dev’essere assunto puro, bensì diluito. Ed è perciò che nei preparati casalinghi a base di Aloe viene eliminata la parte esterna delle foglie ed utilizzata solo la parte spugnosa interna contenente il gel. Qualora si volesse utilizzare l’intera foglia è opportuno aggiungere altri ingredienti in buona quantità e non eccedere nelle dosi per evitare gli effetti irritanti di cui sopra.

□ Le foglie devono essere raccolte da piante adulte tra i 3 e i 5 anni perché le proprietà benefiche della pianta matura sono maggiori.

□ Di solito è consigliabile che le piante da cui vengono raccolte le foglie non siano state irrigate nei 2 – 3 giorni precedenti cosi che la concentrazione di sostanze nutritive è maggiore nella foglia, ed il gel è più concentrato.

□ Si devono tagliare le foglie più grandi dalla parte inferiore della pianta, più vicine alla base del terreno ed il più vicino possibile al fusto. Il taglio si effettua con un coltello molto affilato o con delle forbici ed in maniera netta.

□ Tutte le operazioni riguardanti la preparazione dell’Aloe vanno eseguite in un ambiente poco illuminato e fresco, in quanto i principi attivi dell’Aloe risentono della presenza di luce e di calore.

USO TERAPEUTICO

Il gel, o la polpa delle foglie fresche, può essere usato puro per applicazioni locali nei casi di problemi cutanei e di pelle poco luminosa, di capelli spenti e deboli e/o con forfora e/o grassi; di cicatrici, anche quelle dovute all’acne o di piccole ferite, tanto vecchie che recenti, perché ne facilita la cicatrizzazione, di scottature, oltre che per un’azione anti-age. Non è mai nocivo, in qualunque caso venga usato, a meno che non si è allergici alla pianta Lo stesso gel diluito in acqua è ottimo per effettuare lavaggi oculari e del volto. Assunto per via interna migliora la digestione e, se consumato prima dei pasti, migliora l’appetito; tonifica e protegge l’apparato digerente; è un ottimo disintossicante ed antiossidante per l’organismo poiché contrasta la formazione dei radicali liberi; è utile nei casi di dolori di ogni tipo poiché analgesico; è ottimo per curare tutte le infiammazioni poiché antinfiammatorio; è un ottimo cicatrizzante e rigenerante, antibiotico, antimicotico, antivirale, emostatico, disintossicante, oltre che essere utile nella prevenzione e cura delle malattie poiché stimola le difese immunitarie.

L’aloina contenuta nel rivestimento delle foglie è un glucoside antrachinonico che ha azione lassativa ed emmenagoga (regola cioè le mestruazioni rare o scarse ed eventuali disturbi connessi). Tali proprietà, già note fin dall’antichità, oggi sono ampiamente riconosciute dal mondo scientifico, tant’è che l’Aloe è contenuta in molti prodotti farmaceutici utili per regolare l’intestino e le mestruazioni.

In Omeopatia si utilizza la soluzione in alcool del gel della pianta per ottenere il rimedio omeopatico Aloe socotrina.

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Contro l’acne (gel di Aloe, acqua sterile)

Per combattere l’acne, mescolare gli ingredienti e passare sul viso utilizzando una garza sterile.

 

 

 

 

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Contro le infiammazioni degli occhi (gel di Aloe, acqua tiepida)

Preparare una soluzione con qualche goccia di gel ricavato dalle foglie della pianta in acqua tiepida. Lavare gli occhi 3–4 volte al dì. Sul principio potrebbe manifestarsi bruciore o pizzicore, non preoccuparsi. Serve per le infiammazioni degli occhi e delle palpebre.

 

 

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Per curare piaghe, ferite, ulcere (gel fresco di Aloe)

Il gel delle foglie guarisce piaghe, ferite ed ulcere, tanto vecchie che recenti, perché ne facilita la cicatrizzazione. Non è mai nocivo, in qualunque caso venga usato, a meno che non si è allergici alla pianta.

 

 

USO ALIMENTARE

Sciroppo (foglie di Aloe, miele, grappa)

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.comE’ possibile preparare uno sciroppo avente tutte le proprietà dell’Aloe nel modo che segue. Recidere le foglie da una pianta di ALOE ARBORESCENS o di ALOE VERA non molto giovane, pulirle con uno straccetto asciutto o appena umido e poi privarle delle parti laterali spinose. Frullare insieme tutti gli ingredienti. Risulta un composto semiliquido che deve essere travasato in vasetti di vetro possibilmente scuro (altrimenti, in mancanza di contenitori di vetro scuro, possono essere utilizzati dei comuni vasetti di vetro che possono essere ricoperti con carta stagnola per evitare che prendano luce). Chiudere i vasetti e conservarli in frigorifero. Il tempo di conservazione è di alcune settimane. Se si vuole un composto cremoso, è possibile utilizzare al posto del miele una buona marmellata casalinga dal gusto che si preferisce, oppure unire la marmellata al miele, in parti uguali, per un peso complessivo di 150 grammi. Le operazioni descritte devono essere eseguite in un ambiente poco illuminato e fresco, in quanto i principi attivi dell’aloe degradano sensibilmente con la luce e con il calore. Il preparato, assunto alla dose di 1-3 cucchiaini al dì, può essere utilizzato anche come lassativo.

Tali preparati a base di Aloe arborescens si ritiene che abbiano proprietà antitumorali.

Frullati (gel di Aloe, cavolo rosso, mela, cannella, o cetriolo, mela, o frutta, carota, o zenzero, zucca)

E’ possibile inoltre preparare degli ottimi frullati aventi tutte le proprietà degli ingredienti usati per la preparazione delle bevande stesse. Alle preparazioni di seguito riportate, volendo, si può aggiungere un cucchiaio di grappa o di gin. ATTENZIONE per gel di Aloe s’intende solo la parte interna spugnosa delle foglie che pertanto devono essere private della parte esterna. Diversamente la bevanda risulterebbe un potente purgante.

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USO COSMETICO

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Crema viso-corpo (gel di Aloe, cetriolo, olio extra vergine d’oliva)

Per preparare una crema idratante casalinga, frullare la polpa di Aloe con il cetriolo privato della buccia e con l’olio extravergine d’oliva. Se invece di una crema si vuole preparare una maschera, sostituire l’olio con 50 grammi di acqua distillata. Il preparato può essere conservato in frigorifero per pochi giorni.

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Dopobarba (gel di Aloe vera, acqua distillata, estratto secco di hamamelis, olio essenziale a scelta)

Dopo aver miscelato gli ingredienti, conservare in un recipiente, preferibilmente di vetro, con coperchio. Adoperare all’occorrenza come dopobarba. Per un effetto più fresco si può tenere in frigo e si può usare anche come doposole. Il periodo di conservazione è di pochi giorni.

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Maschera detergente-esfoliante per il viso (gel di Aloe, farina di mandorle, argilla bianca, acqua di rose, olio essenziale di lavanda)

Frullare le mandorle e mescolare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto compatto piuttosto solido, da ammorbidire tra le mani al momento dell’uso. Conservare in frigorifero per circa una settimana. E’ un’ottima maschera detergente-esfoliante per il viso.

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Gel per le gambe pesanti (gel di Aloe, olio essenziale di menta)

Mettere il gel d’Aloe in una bottiglietta di vetro ambrato, aggiungere l’olio essenziale di menta ed agitare bene. Quindi spalmare il composto sulle gambe stanche e gonfie, con movimenti circolari, dal basso verso l’alto per stimolare la circolazione. E’ anche rinfrescante.

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Crema rigenerante e rinfrescante per il contorno degli occhi (gel di Aloe, camomilla)

Mischiare i due ingredienti e riporre il preparato in frigo per almeno mezz’ora. Stendere sul contorno degli occhi, picchettandolo leggermente sulle borse e sulle palpebre, e massaggiare invece dove compaiono le rughette; lasciare in posa per 10 minuti e rimuovere con un infuso fresco di camomilla.

 

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Latte detergente per pelli normali/secche (gel di Aloe, latte intero, olio extravergine d’oliva, miele)

Mescolare tutti gli ingredienti. Il latte detergente così preparato risulta idratante e lenitivo. Dopo l’uso risciacquare con acqua tiepida.

 

 

 

 

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.comCrema viso per tutti i tipi di pelle (gel di Aloe, olio di argan, olio di mandorle dolci)

Mischiare gli ingredienti fino ad ottenere una crema/gel adattissima per il viso (ma anche per mani e corpo) e per tutti i tipi di pelle. Secondo le proprie esigenze,  è possibile  modificare la quantità di oli: ad esempio, se la  pelle è particolarmente grassa ed il composto risulta  troppo pesante, diminuire opportunamente le gocce; se al contrario la pelle è secca, le gocce d’olio possono essere aumentate per ottenere un maggior effetto emolliente ed idratante. Da notare che questa formulazione non contiene sostanze che occludono i pori: per tale motivo questa crema/gel è adatta a tutte le stagioni, specialmente a quella estiva.

 

 

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Gel per le mani (gel di Aloe, olio di iperico, olio di calendula)

Con tali ingredienti si ottiene un preziosissimo gel per le mani. La calendula ha un potere lenitivo, essenziale per questa parte del corpo che sta sempre a contatto con l’esterno, l’iperico invece aumenta l’azione cicatrizzante dell’Aloe,  per cui questo gel è l’ideale in inverno quando le mani tendono a screpolarsi facilmente.

 

 

 

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Maschera anti-age (gel di Aloe, argilla, miele, bianco d’uovo)

Lavorare gli ingredienti per ottenere uma maschera di bellezza rigenerante. Spalmarla sul viso, tenerla un quarto d’ora, toglierla con l’acqua. Il risultato sarà sorprendente.

 

 

 

 

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Per maturare foruncoli e ascessi

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.comIl comune foruncolo è una piodermite, cioè è un’infiammazione suppurativa e necrotica di un apparato pilosebaceo, causata in genere dal batterio stafilococco, che normalmente si trova sulla superficie della pelle, quando questo penetra in un follicolo del pelo. Si manifesta come un rilievo arrossato e purulento della pelle, a volte doloroso. Quando perviene a maturazione si verifica la fuoriuscita del pus e quindi la guarigione. I foruncoli possono verificarsi in qualsiasi follicolo pilifero del corpo, ma più spesso interessano viso, collo, ascelle, glutei e cosce.

L’ascesso cutaneo o sottocutaneo è una raccolta di pus in una cavità formatasi per necrosi colliquativa dei relativi tessuti, cioè per un processo degenerativo che comporta la fluidificazione dei tessuti. E’ l’espressione di un processo infiammatorio locale, determinato quasi sempre da batteri. Si manifesta con tutte le caratteristiche dell’infiammazione: tumefazione, calore, rossore, dolore e limitazione funzionale della parte colpita. Se la cavità non si svuota naturalmente, è necessario l’intervento chirurgico. Nel caso di mancato svuotamento, l’ascesso di modesta entità può essere riassorbito con la formazione di una cicatrice altrimenti si avrà la formazione di una cisti. Una possibile complicanza della cisti, in particolare della cisti sacro-coccigea, è di andare incontro a un processo infettivo che evolve di nuovo verso l’ascesso, il quale spontaneamente si apre all’esterno, mediante un orifizio posto sulla cute, dando origine a una fistola.

I rimedi della nonna qui proposti risultano indicatissimi per maturare e guarire foruncoli, ascessi ed altro.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

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□ Aglio: cotto e messo in cataplasmi matura gli ascessi.

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□ Altea: le foglie riscaldate sono emollienti e cicatrizzanti, per cui applicate direttamente sull’ascesso ne facilitano la maturazione e la guarigione.

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Bardana (o Lappa): la polpa di radice fresca, applicata direttamente in loco, calma il dolore e facilita la maturazione dell’ascesso o del foruncolo. L’unguento fatto con il succo ricavato dalle foglie della pianta, da utilizzare per applicazioni locali risolve piaghe, crosta lattea, tigna, ulcere varicose, ecc. Si prepara mescolando a freddo uguali quantità di succo ricavato dalla premitura di foglie di bardana triturate con olio di oliva. Si agita finché l’olio non prende un bel colore verde omogeneo e si conserva in contenitori non trasparenti ben chiusi. Le applicazioni di tale olio sono altresì utili nei casi di ulcere varicose ed abbinate al massaggio alle gambe combattono l’insufficienza venosa.

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□ Cipolla: fette di cipolla calda applicate direttamente sull’ascesso o sul foruncolo, ne facilitano la maturazione. Si può utilizzare anche sui gonfiori dovuti all’ingrossamento delle ghiandole.

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Farina di fave: si utilizza la farina di fave mescolata con acqua calda fino ad ottenere una pasta abbastanza densa (se si eccede con l’acqua la si mette a colare). Si spalma questa pasta ancora tiepida (altrimenti la si riscalda a bagnomaria) per ottenere dei cataplasmi che vanno applicati più volte al dì sulle parti interessate. Il risultato è assicurato.

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□ Farina di grano: un cataplasma fatto con fiore di farina cotto in acqua, risolve ogni tipo di infiammazione. Se si aggiunge anche il lievito si ottiene un ottimo composto che accelera la maturazione di foruncoli, ascessi, paterecci, ecc. La nonna usava cataplasmi di pane bollito.

Ittiolo□ Ittiolo: l’ittiolo (o ictammolo) è un prodotto naturale a base di ammonio solfoittiolato (principio attivo), precisamente è un catrame minerale ottenuto per distillazione a secco, con successive solforazione e ammoniazione, di scisti bituminosi ricchi di resti fossili di pesci e rettili marini (detti ittioliti, da cui il nome). L’ittiolo si presenta sotto forma di unguento di colore nero-bruno ed applicato sull’infezione cutanea (foruncoli, brufoli, favi, follicoliti, paterecci, cisti, ascessi, ecc.), con rinnovi di un paio di volte al giorno, ne facilita la maturazione e la colliquazione, grazie ad un’azione antiflogistica, antirritante, antisettica, batteriostatica, cheratolitica e sebostatica. L’unguento di ittiolo si reperisce in farmacia.

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□ Lino: per maturare gli ascessi sono ottimi i cataplasmi con semi di lino, da applicare fino a quando non maturano e si risolvono. I semi di lino vanno cotti in acqua (200 g in 500 ml d’acqua), fino a quando questa non si consuma del tutto.

 

 

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□ Malva: Con la radice si ottengono cataplasmi dall’effetto risolvente sui foruncoli.

                          

 

 

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□ Olive: le olive mature schiacciate, applicate su foruncoli od ascessi, li fanno suppurare rapidamente.

 

 

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□ Patata: applicazioni di patata grattugiata o anche di fette di patata su foruncoli ed ascessi, tolgono il dolore e l’infiammazione. Si può usare anche la patata cotta ridotta in poltiglia e unita a decotti di piante mucillaginose (malva, semi di lino, ecc.) per un preparato che calma il dolore ed accelera la maturazione.

 

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□ Sambuco: il succo delle foglie tenere introdotto nelle orecchie, per 5 – 6 volte, matura a fa suppurare gli ascessi del condotto uditivo.

 

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□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime com’è noto sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe), ecc.

 

 

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□ Vischio: dalle bacche pestate si ricava un succo che messo sugli ascessi li matura e affretta la fuoriuscita del pus.

 

 

 

 

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□ Vite: la cenere dei rami di vite è utile per curare bolle e pustole, per la qual cosa si usano i sarmenti (residui della potatura). La cenere passata al setaccio si fa bollire nel vino bianco, in cui si bagnano delle salviette o delle garze che si applicano sulla parte malata. Utile anche in caso di herpes.

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Curiamo piaghe, ferite, ulcere

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.comLa piaga è una lesione della pelle o di una mucosa di origine non traumatica, di data antica, che tende alla guarigione per cicatrizzazione. La cosiddetta piaga da decubito è la conseguenza di una elevata o prolungata pressione su di una parte del corpo che, determinando la strozzatura dei vasi sanguigni, comporta la necrosi dei tessuti. Interessa l’epidermide, il derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, muscoli ed ossa.

La ferita è un’interruzione di continuità della pelle e/o delle altre strutture molli del corpo, di data recente, prodotta da un agente vulnerante. In relazione al percorso ed alla profondità le ferite possono essere distinte in: superficiali, se interessano esclusivamente lo strato cutaneo e sottocutaneo; profonde, se coinvolgono anche il muscolo e le strutture sottostanti; penetranti, se si aprono su una delle grandi cavità dell’organismo (cranio, torace, addome); interne, se riguardano organi interni. A seconda del mezzo vulnerante si possono distinguere in: ferite da taglio, ferite da punta, ferite lacere (dovute ad un’azione di strappamento o stiramento, oltre che di taglio), ferite contuse (ove l’azione vulnerante è quella di contusione con la formazione di ecchimosi), ferite lacero-contuse (tra le più ricorrenti), ferite da arma da fuoco ed altre ancora. I fattori da controllare sono l’emorragia ed il rischio di infezioni. Le ferite hanno tendenza alla guarigione spontanea che avviene mediante la cicatrizzazione. I tempi e gli esiti della guarigione, sotto l’aspetto estetico e funzionale, sono legati all’entità ed alle tipologie summenzionate.

L’ulcera è una lesione della pelle o di una mucosa che non tende a guarire spontaneamente, cioè è a lenta o difficoltosa o assente cicatrizzazione.

I rimedi della nonna qui proposti risultano utilissimi per curare piaghe, ferite e ulcere della pelle, accelerandone la cicatrizzazione e quindi la guarigione.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

□ Aceto di vino: messo con cotone idrofilo sulle ferite sanguinanti ferma il sangue e accelera la cicatrizzazione. A tal fine l’aceto si può anche diluire in acqua precedentemente bollita.

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□ Achillea: le foglie pestate applicate sui tagli e sulle ferite le disinfetta ed arresta la fuoriuscita di sangue. Si può utilizzare anche l’infuso acquoso (50 g di foglie fresche sminuzzate in 200 ml d’acqua bollente) o vinoso nel quale si imbeve del cotone idrofilo o una garza con cui tamponare la ferita.

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 –4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.

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□ Aloe: il gel delle foglie guarisce le ferite, tanto vecchie che recenti, perché ne facilita la cicatrizzazione. Non è mai nocivo, in qualunque caso venga usato, a meno che non si è allergici alla pianta.

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□ Bardana (o Lappa): cataplasmi con le foglie bollite in acqua o applicate direttamente sulla ferita, da rimuovere mattina e sera, facilitano la cicatrizzazione.

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Borragine (o Consolida): la polpa di radice e foglie fresche, ridotte in poltiglia, oppure le lavande o gli impacchi di queste, entrambi preparati con l’infuso (30 – 100 g di radice e foglie, anche secche, in 1 litro d’acqua bollente), si applicano più volte al dì su ferite, lesioni, graffi, piaghe, ustioni, scottature, gonfiori gottosi. L’azione è ancora più efficace se, oltre alle applicazioni esterne, si assume l’infuso alla dose di 1 cucchiaio 3 volte al dì. Il decotto non si usa perché con l’ebollizione il tannino (polifenolo presente in molte piante vascolari) con la mucillagine (sostanza che aiuta la pianta a trattenere l’acqua) formano un precipitato inutile.

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□ Cardo santo: il decotto concentrato di foglie e rami (3 –4 g in 150 – 200 ml d’acqua) può essere utilizzato per praticare impacchi sulla parte lesa. E’ possibile usare direttamente le foglie fresche.

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□ Carote: la nonna consiglia altresì di preparare un decotto con le foglie delle carote e di applicare lo stesso sulla parte lesa utilizzando delle garze.

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□ Cavolo cappuccio, Broccoli, Cavolfiore: procurarsi le foglie del cavolo cappuccio o dei broccoli o del cavolfiore. Lavarle bene, privarle delle nervature più sporgenti, schiacciarle e metterle a macerare per qualche ora in acqua boricata. Porre sulla parte lesa delle garze imbevute di questo liquido, rinnovando le stesse 2 – 3 volte al dì. Il trattamento dà subito una sensazione di sollievo ed in poco tempo guarisce la piaga.

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 –50 g di radice secca triturata in1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.

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□ Equiseto: preparare un decotto con 5 g di rami giovani e foglie in 200 ml d’acqua e lavare con il liquido, ottenuto per filtrazione, le ferite. Si rimarginano presto ed in modo meraviglioso.

□ Fagiolini: gli impacchi fatti con una garza imbevuta nell’acqua di cottura dei fagiolini sono utili per guarire le ulcere.

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Iperico (o Hypericum perforatum o Erba di San Giovanni): l’oleolito con tale pianta è utile nel trattamento di ulcere, piaghe, ferite, punture di insetti, scalfiture della pelle, ustioni, bruciature. La nonna lo preparava così. Mettere 2 pugni di sommità fiorite, insieme ai semi della pianta, in un recipiente di vetro trasparente con coperchio e versare olio di oliva fino a coprire. Esporre al sole per 3 settimane. Filtrare avendo cura di spremere bene la parte solida. Versare in altro contenitore di vetro però scuro, tappare e conservare in luogo fresco e buio. Le applicazioni con tale olio leniscono il dolore, moderano l’infiammazione, proteggono i tessuti lesi, evitano la suppurazione e favoriscono la rimarginazione.

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□ Issopo: per facilitare l’assorbimento di lividi, sono utili gli impacchi fatti con l’infuso di foglie e fiori (2 g in 100 ml d’acqua bollente).

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□ Piantaggine: sia la varietà major che quella lanceolata sono efficaci per la cura delle ferite, per le proprietà antinfiammatorie, astringenti, cicatrizzanti, batteriostatiche. La nonna racconta che i contadini quando nel loro lavoro si ferivano, mettevano subito sulla ferita un po’ del suo succo, oppure una fascia pulita imbevuta con esso, ottenendo una guarigione rapida senza suppurazione. Tale pratica veniva utilizzata anche per guarire dai morsi di cani, di serpenti (non velenosi), di insetti.

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□ Salvia: lavare localmente la parte lesa 3 – 4 volte al dì con acqua in cui sia stata bollita della salvia. Per un effetto più rapido bere anche l’infuso di salvia: è tonica, antisettica, cicatrizzante.

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□ Scolopendrio: le foglie fresche pestate ed applicate localmente facilitano la cicatrizzazione.

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□ Tormentilla (o Potentilla): va bene il decotto di radice (4 g in 200 ml d’acqua) per le lavande ed il filtrato per cataplasmi da usare localmente e da rinnovare 3 – 4 volte al dì.

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□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime com’è noto sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe), ecc.

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□ Verbena: curano le piaghe, ulcere ed i gonfiori in genere, i cataplasmi che si ottengono cuocendo in aceto le foglie sminuzzate della pianta. Vanno bene anche gli impacchi con il decotto di radice (5 g in 200 ml d’acqua), da rinnovare più volte al dì, che disinfettano ed accelerano la cicatrizzazione di piaghe, ulcere e ferite.

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Repellente per zanzare e formiche

Zanzare

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.comCon l’arrivo del caldo estivo si pone il problema di come difendersi dagli attacchi delle zanzare e dalle loro fastidiosissime punture. Da noi, ove è praticamente escluso il rischio della trasmissione di malattie, la puntura di zanzara non è particolarmente dannosa e si limita a produrre nella zona cutanea interessata una manifestazione irritativa infiammatoria, con arrossamenti e prurito, di gravità variabile a seconda del grado di sensibilità dell’individuo. E’ solo la zanzara femmina che punge, in quanto con la puntura essa succhia il sangue per nutrirsi e per rendere fertili le uova prima della deposizione. La saliva iniettata, avendo un potere rubefacente, agevola la suzione ma provoca nel malcapitato la reazione allergica descritta in precedenza. Non tutte le persone però attirano le zanzare: sembrerebbe che tali insetti siano particolarmente attratti dagli odori emanati da alcune sostanze presenti sulla pelle, in quantità variabili da persona a persona e dall’anidride carbonica emessa con la respirazione, anch’essa in quantità variabile da persona a persona. Un sistema valido per difendersi dalle zanzare è quello di fare uso di sostanze in grado, con il loro odore sgradevole, di tenere lontano gli insetti. In natura esistono diverse sostanze che hanno tali caratteristiche e che quindi possono essere utilizzate per preparare repellenti naturali di provata efficacia, con la sola accortezza, a differenza dei repellenti chimici, di doverli rinnovare più spesso per la loro minore durata. Se ne riportano alcuni adoperati dalla Nonna.  

 

□ In prossimità delle possibili aperture di casa (balconi, finestre, ecc.) e/o nella stanza in cui si soggiorna, mettere un piattino con mezza cipolla ed alcuni chiodi di garofano conficcati. L’odore terrà lontane le zanzare.

 

□ Analogamente si può usare dell’aceto con alcune fette di limone.

 

□ Un ottimo repellente per le zanzare, da cospargere sulle parti scoperte del corpo, può essere fatto con l’infuso di foglie e cime fiorite di menta, più qualche foglia di basilico. Se ne può usare anche lo spray.

 

□ La sera mettere su una candela a base larga qualche goccia di olio essenziale di neem o di citronella e geranio. L’odore sprigionato allontanerà le zanzare.

 

□ Le piante di gerani odorosi, citronella, lavanda, malvarosa, menta e basilico sono dei repellenti naturali perché le zanzare non sopportano il loro profumo.

 

□ Mangiare aglio o peperoncino o lievito di birra aiuta a tenere lontane le zanzare perché conferisce al sudore un odore a queste sgradito.

 

□ Preferire abiti di colore chiaro ed evitare quelli di colore scuro ed acceso che attirano le zanzare.

 

□ La crema corpo può diventare un ottimo repellente per zanzare se a 50 g di essa si aggiungono 10 gocce di olio essenziale di geranio e 10 gocce di olio essenziale di citronella.

 

□ Si può preparare un olio per il corpo che tiene lontane le zanzare, aggiungendo a 50 ml di olio di mandorle dolci 5 gocce di ognuno degli oli essenziali di menta piperita, lavanda, citronella, eucalipto e timo. Si può usare come base anche un altro olio, come ad es. olio extravergine di oliva o olio di jojoba.

 

□ L’olio di semi di soia, cosparso sulle parti scoperte del corpo, garantisce un’ottima protezione contro le zanzare, per efficacia e durata.

 

□ A 80 ml di acqua distillata aggiungere 20 ml di alcool alimentare e gli oli essenziali di tea tree, geranio, lavanda, menta piperita e timo, 15 gocce di ciascuno. Agitare bene e spruzzare sul corpo per allontanare le zanzare.

 

Formiche

Alloro - image  on https://rimediomeopatici.comPer difendersi dalla visita delle formiche la prima cosa da fare è di eliminare dall’ambiente ogni traccia di cibo. Com’è noto le formiche sono onnivore e sono particolarmente golose delle sostanze zuccherine, per cui occorre stare attenti a non lasciare in giro avanzi di cibo (briciole sul pavimento, macchie di alimenti, piatti sporchi, granelli di zucchero, ecc.). La seconda cosa da fare è di individuare il percorso delle formiche, stabilendo da dove entrano e da dove escono. Laddove è possibile, occorre quindi ostruire le vie di accesso che lo consentono (fessure, tubature, cavidotti, ecc.). La zona o le zone d’ingresso ineliminabili vengono invece trattate con repellenti naturali che tengono alla larga le formiche. Trattasi cioè di sostanze naturali che emanano un odore sgradito alle formiche, le quali, com’è noto, hanno un olfatto molto sviluppato (tale ad esempio da percepire la presenza dello zucchero a notevole distanza) e non sopportano gli odori forti. Molti di questi ingredienti possono essere utilizzati lungo i percorsi abituali o per lavare le superfici di casa. Di seguito si riportano alcuni repellenti naturali adoperati dalla Nonna.

 

□ La polvere di peperoncino cosparsa lungo i percorsi o nei punti d’ingresso delle formiche, costituisce un efficacissimo repellente.

 

□ Lo stesso risultato lo si ottiene con una miscela di sale, polvere di origano e polvere di timo, oppure polvere di borotalco e fondi di caffè. Cosparsa lungo i perimetri e negli angoli tiene lontane le formiche.

 

□ Lavare le superfici con una miscela composta da 1 litro d’acqua, 100 ml di aceto bianco, 100 g di sale, in cui si possono aggiungere, per aumentarne l’efficacia, 10 gocce di ciascuno degli oli essenziali di menta piperita, lavanda, citronella e origano. L’azione repellente per le formiche è garantita.

 

□ Le superfici possono essere pulite anche con aceto bianco distillato o con succo di limone.

 

□ I punti d’ingresso delle formiche possono essere cosparsi con uno o più dei seguenti altri repellenti: chiodi di garofano, cannella, pepe, spicchi d’aglio, limone, ortica, sedano, canfora, cajeput, assenzio, pino, cedro, eucalipto, tanaceto e tutti gli odori forti.

 

□ Un detergente per pavimenti che funziona da ottimo repellente per le formiche può essere preparato unendo ad un secchio d’acqua 250 ml di aceto bianco, 50 ml di sapone liquido neutro, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto e/o menta piperita.

 

□ Un profumo per ambiente che tiene lontane le formiche può essere composto da 5 ml di olio essenziale di cajeput, 5 ml di olio essenziale di eucalipto e 20 ml di alcool etilico. Si può spruzzare anche lungo i percorsi e nelle zone più a rischio.

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