DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Sulphur si ottiene dalla triturazione con alcool puro di cristalli di zolfo ridotti in polvere, successivamente portati ad ebollizione, filtrati e sottoposti a diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Lo zolfo (nome latino sulphur) è l’elemento chimico di simbolo S, appartenente al VI gruppo del sistema periodico. Conosciuto fin dalla preistoria, fu per la prima volta studiato da Antoine Lavoisier che nel 1777 convinse definitivamente la comunità scientifica a classificarlo come elemento e non come composto.
Lo zolfo è una sostanza cristallina trasparente di colore giallo, inodore, con caratteristiche essenzialmente non metalliche. E’ insolubile in acqua, poco solubile in alcool e solubile in etere, nella benzina e negli oli. Brucia all’aria con fiamma azzurra e odore irritante, producendo il diossido di zolfo (SO2, meglio noto come anidride solforosa).
Lo zolfo è abbastanza abbondante in natura (0,1%), dove esiste allo stato elementare (zolfo nativo) nelle vicinanze di regioni vulcaniche, come ad esempio in Sicilia ed in Giappone, o in giacimenti come quelli in Louisiana e Texas (USA), che sono tra i più vasti esistenti. Lo si trova pure allo stato combinato, soprattutto come solfuro (es. pirite FeS2, galena PbS, blenda ZnS) e come solfato (es. gesso CaSO4∙2H2O, barite BaSO4). Il caratteristico odore di uova marce è dovuto al solfuro d’idrogeno (H2S, noto anche come acido solfidrico o idrogeno solforato), rinvenibile in sorgenti minerali.
Lo zolfo ed i suoi composti trovano applicazione in molti processi industriali, di cui il più importante è la produzione di acido solforico (H2SO4) per batterie elettriche e detergenti, ma anche nella produzione di fertilizzanti, polvere da sparo, insetticidi e fungicidi (anticrittogamici), disinfettanti, lassativi e nel processo di vulcanizzazione della gomma. Altri usi sono nelle teste dei fiammiferi e nei fuochi d’artificio. I solfiti vengono usati per sbiancare la carta e come conservanti nella frutta secca e nei vini (qui sottoforma di diossido di zolfo SO2, con la sigla E220).
La presenza di SO2 nell’atmosfera è dovuta principalmente ai processi di combustione dell’industria e delle centrali elettriche che utilizzano combustibili fossili (carbone, olio combustibile di petrolio, gasolio). Tale gas è un forte irritante degli occhi, della gola e delle prime vie respiratorie ed inoltre reagendo con l’ossigeno ed il vapore acqueo dell’aria forma acido solforico (H2SO4), che precipitando al suolo dà luogo alle famose piogge acide tanto dannose per l’ambiente a causa dell’acidificazione dei terreni e delle risorse idriche.
Oltre che in omeopatia, lo zolfo è molto utilizzato in naturopatia ed in cosmetica per le sue riconosciute proprietà antinfiammatorie, astringenti e disintossicanti. Il sapone allo zolfo, ad esempio, è un classico per i problemi della pelle grassa.
Ma il ruolo importante lo zolfo lo svolge nella vita animale e vegetale, dove diventa un elemento indispensabile ed essenziale, in quanto responsabile della catalizzazione di reazioni biochimiche cellulari ed extracellulari di fondamentale importanza biologica. Nell’organismo umano, ove costituisce lo 0,25% della massa totale, è presente in tutte le cellule ed in particolare in due amminoacidi proteinogenici, la cisteina e la metionina, e di conseguenza in molte proteine. E’ contenuto nella cheratina, sostanza proteica necessaria per la salute ed il benessere di pelle, unghie e capelli. Per questo motivo è denominato anche il “minerale della bellezza”. Lo zolfo è contenuto anche nelle vitamine del gruppo B, quali tiamina (vitamina B1) e biotina (vitamina B8). Nel fegato stimola la produzione della bile ed aiuta nell’attività di disintossicazione. E’ presente nel tessuto connettivo (ad es. nelle articolazioni) e nell’insulina, ormone prodotto dal pancreas per la regolazione del livello di glucosio nel sangue. E’ necessario per la corretta struttura ed attività biologica degli enzimi, particolari proteine aventi la funzione di catalizzatori biologici. Svolge infine nell’organismo altre importanti funzioni a livello immunologico, neurologico, polmonare, renale, muscolare e scheletrico.
Gli alimenti più ricchi di zolfo sono uova (che ne hanno il più alto contenuto), legumi, cavoli, gemme di grano, carne, pesce, molluschi bivalve, formaggio e latte.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Sulphur è uno dei principali policresti omeopatici. La sua diatesi è psorica ed è un rimedio adatto a tutte le costituzioni, ma soprattutto a quella sulfurica. Il temperamento è sanguigno.
Il soggetto Sulphur è un auto-intossicato, in quanto, risultando alterato il metabolismo dello zolfo, non riesce ad espellere naturalmente le tossine prodotte nell’organismo, che in condizioni normali vengono espulse tramite gli organi emuntori quali reni, fegato, polmoni e pelle. In presenza di tale anomalia risulta compromessa la normale attività fisiologica ed i sintomi sono quelli tipici dell’intossicazione generale in cui l’organismo si trova. Tutti i sintomi tendono alla cronicità e questa è una delle caratteristiche chiave del rimedio.
Pertanto il soggetto Sulphur può presentare tipicamente problemi di insufficienza renale, infezioni delle vie urinarie, epatomegalia (fegato ingrossato), stasi a livello della vena porta (è la grossa vena che convoglia nel fegato il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente) con congestione epatica ed emorroidi, stasi della vena cava inferiore (è la grossa vena che drena verso il cuore il sangue che ritorna dalla metà inferiore del corpo) con varici alle gambe, adeniti acute e croniche (infiammazione dei linfonodi), suppurazione dei tessuti, eretismo cardio-circolatorio, ipertensione, problemi digestivi, patologie respiratorie.
Ma il vero punto debole di Sulphur è la pelle, che com’è noto è una delle principali vie di eliminazione delle tossine ed alla quale arrivano, nello stato di intossicazione generale in cui si trova il soggetto, tutti i rifiuti e le sostanze tossiche non eliminate altrove. La pelle pertanto si presenta malsana, secca, rugosa, raggrinzita e dominata da varie affezioni con eruzioni ed eczemi, oltre che da una sudorazione abbondante e fetida. L’odore sgradevole delle escrezioni è una delle caratteristiche di Sulphur, riconducibile a tutti i composti solforati, quali il solfuro d’idrogeno (H2S).
Proprio perché l’intossicazione è lenta anche la sintomatologia è a decorso lento e graduale, per cui ogni patologia compare lentamente ed altrettanto lentamente scompare.
Considerato inoltre che lo zolfo brucia, anche Sulphur brucia, per cui il soggetto ha sensazioni di bruciore sulla pelle e sulle mucose (bocca, intestino, ecc.), il sudore è bruciante (e maleodorante), le secrezioni sono brucianti, ha vampate di calore, le piante dei piedi a letto bruciano e questo è un altro sintomo caratteristico e peculiare del rimedio. Di giorno il soggetto diventa termicamente instabile, per cui una parte del corpo (testa) si fa calda ed un’altra si fa fredda (mani e piedi).
In Sulphur sono frequenti le cosiddette alternanze morbose tra varie patologie, come tra quelle cutanee, respiratorie, venose, muscolo-scheletriche o gastrointestinali, per cui ad esempio eczema, asma, emorroidi, cefalea, reumatismo o diarrea si alternano tra di loro, nel senso che scompare l’una e compare l’altra, in genere con una periodicità di 7 o 8 giorni.
E’ altresì presente una certa irregolarità dei sintomi, dovuta all’intossicazione ed alle improvvise reazioni dell’organismo nel tentativo di ripristinare la corretta eliminazione delle tossine. Pertanto ad esempio il soggetto sarà stitico o diarroico, anoressico o bulimico, mangerà molto e digerirà tutto oppure mangerà poco e digerirà male, e così via. Si presenteranno cioè i sintomi più contraddittori, per cui si può dire che «c’è tutto in Sulphur» e questo qualche volta rende più difficile la sua prescrizione.
Il soggetto che richiede il rimedio può essere di due tipi: un magro ossigenoide o un grasso pletorico, che corrispondono rispettivamente ai biotipi “sulfurico magro” e “sulfurico grasso”.
Il magro ossigenoide presenta un’accelerazione delle reazioni biochimiche di ossidazione (l’aggettivo ossigenoide sta proprio per un eccesso di ossigenazioni) e conseguentemente un aumento della quantità di scorie che il suo organismo non riesce ad eliminare con lo stesso ritmo con cui le produce. Diventa pertanto un auto-intossicato che cerca di eliminare i rifiuti, ad esempio, con la diarrea mattutina. E’ un soggetto sottile, magro, con pelle avvizzita e mucose arrossate ai bordi degli orifizi (bocca, narici, palpebre, orecchie, ano, ecc.).
Il grasso pletorico presenta invece un rallentamento delle ossidazioni e persino dell’intero metabolismo (l’aggettivo pletorico sta per una sovrabbondanza di effetti nocivi), con il risultato che si forma un altro genere di intossicazione. Il soggetto sarà, cioè, più corpulento, psorico, iperteso, sentirà sempre caldo, suderà abbondantemente al minimo calore, avrà congestioni e sensazioni di bruciore un po’ dappertutto, sarà diarroico o stitico a seconda se viene o no utilizzata tale via di eliminazione delle scorie.
Dal punto di vista neurologico il soggetto Sulphur è per lo più pigro e disordinato, apatico e trasandato, fino allo stato depressivo. A volte appare come un megalomane o preda di manie religiose. Spesso soffre di vertigini e di cefalea nevralgica di tipo congestivo. Non sopporta il calore, soprattutto quello all’interno di un ambiente chiuso. Ha sete intensa. Ha desiderio o ripugnanza per alcune categorie di cibo, a seconda del loro contenuto di zolfo: in effetti poiché è turbato il metabolismo dello zolfo, l’organismo non sa più trasformare e assimilare gli alimenti solforati, ossia quelli ricchi di proteine, per i quali proverà un’avversione (es. carne e latte), mentre al contrario sarà attirato da glucidi e lipidi che sono privi di zolfo (es. alimenti zuccherati, grassi animali e vegetali).
Il Sulphur omeopatico agisce aumentando i processi di eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo, accumulatesi eccessivamente, come abbiamo visto, per un’alterazione del metabolismo dello zolfo, al punto tale da determinare progressivamente uno stato di intossicazione generale. In questo modo Sulphur elimina, depura, purifica. E’ questa in sintesi la semplice chiave di lettura del rimedio. Sulphur è il “netturbino”, l’operatore ecologico dell’organismo che spazza via i rifiuti tossici mantenendo pulite tutte le strutture cellulari. Sulphur quindi «fa uscire» le tossine, per cui il rimedio agisce secondo una “tendenza centrifuga”, cioè dall’interno all’esterno dell’organismo.
Il rimedio è utilizzato anche come “rivelatore dei sintomi”, quando ad una malattia non corrisponde alcun rimedio ben definito, quando cioè i sintomi della malattia non sono ben marcati: in tal caso Sulphur fa apparire qualche caratteristica che indica il rimedio da somministrare.
E’ usato anche quando l’ammalato si trova nel cosiddetto “stato psorico”, cioè quando egli dimostra scarsa reattività alla cura di un rimedio, seppure ben scelto e correttamente somministrato: in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio di agire.
E’ altresì adoperato, dopo una malattia, per eliminare le tossine residue presenti nell’organismo o quando il paziente tarda ad entrare nella fase di convalescenza.
Tutti i sintomi peggiorano al caldo umido, in un letto troppo caldo ma anche al clima troppo freddo. Migliorano al caldo secco, all’aria aperta, con il sudore. La lateralità del rimedio è generalmente sinistra.
I principali sinergici (complementari) di Sulphur sono Aconitum, Aloe, Antimonium tartaricum, Ipeca, Nux vomica, Psorinum, Pulsatilla, Rhus tox, Silicea.
I principali antidoti (ma che aiutano nelle terapie)sono Aconitum, Camphora, Chamomilla, China, Mercurius solubilis, Pulsatilla, Rhus tox, Sepia, Thuja.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Sulphur si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Pelle secca, raggrinzita, screpolata, squamosa. Sudorazione maleodorante. Eruzioni cutanee di ogni tipo, fenomeni suppurativi e prurito intenso. Foruncoli. Acne. Esantema e malattie esantematiche. Eczema. Orticaria. Herpes. Erisipela. Verruche callose. Pitiriasi. Ulcere pruriginose e fistolose. Piaghe. Ecchimosi.
2) APP. DIGERENTE. Afte. Alito fetido e lingua con patina biancastra. Dispepsia di ogni genere. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Gonfiore addominale. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
3) APP. CARDIOVASCOLARE. Congestioni localizzate venose e arteriose. Stasi venose. Vampate di calore. Eretismo cardio-circolatorio. Aterosclerosi. Ipertensione arteriosa. Varici. Emorroidi.
4) SISTEMA LINFATICO. Ipertrofia e infiammazione dei linfonodi.
5) APP. URINARIO. Infezioni delle vie urinarie. Pollachiuria. Tenesmo vescicale. Ritenzione urinaria.
6) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite acuta o cronica. Rinite allergica. Rinorrea acquosa e irritante. Tosse spasmodica. Asma con attacchi soprattutto notturni.
7) SISTEMA NERVOSO. Apatia mentale. Lieve depressione ciclica. Tendenza a svegliarsi tardi al mattino. Sonnolenza diurna spesso associata a insonnia notturna. Vertigini. Cefalea nevralgica di tipo congestivo.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Possibile dismenorrea, con ciclo mestruale irregolare ed intermittente. Disturbi della menopausa.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Possibile prostatite. Ipertrofia prostatica in età adulta.
10) ORECCHIO. Otite con otorrea purulenta. Parotite. Prurito all’orecchio esterno. Escoriazione dietro le orecchie.
11) OCCHIO. Oftalmie brucianti. Congiuntiviti e lacrimazione, legate anche allo stato allergico. Prurito, solletico e bruciore alle palpebre. Orzaiolo.
12) APP. MUCOLOSCHELETRICO. Lombalgie e sacralgie. Reumatismi. Crampi muscolari. Bruciore alle piante dei piedi.
DOSI
In tutti i casi diluizione 7CH, 3 granuli o 5 gocce da una a tre volte al dì. In particolare nei casi di malattie esantematiche e di parotite solo nella fase terminale della malattia.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Marta dice
Buongiorno dottoressa della Volpe
Ormai da una decina di giorni sto assumendo sulfur 9ch (5 granuli per 3 volte al dì) ed ogni giorno si stanno verificando sempre più sintomi in relazione con tale rimedio, a livello psicologico sto veramente facendo fatica.
Tutto sempre più sta riconducendo alla candidosi che da anni in affligge.
I sintomi a lei associati sono, ovviamente, i più disparati: cistite, emicrania, cefalee, meteorismo, gonfiore, colite, ipersensibilità alle infezioni fungine, ipersensibilità alle sostanze chimiche (gas di scarico, profumi, pesticidi, additivi alimentari, anche se presenti in piccole quantità), mal d’orecchi, congestione mentale, congiuntivite, difficoltà di apprendimento, disfunzioni del sistema immunitario, scoordinamento dei movimenti, emicrania, sonnolenza, eruzioni cutanee di diverso genere, gonfiori dell’apparato digerente, indigestione, tachicardia, intolleranza al freddo, vertigini, capogiri, visione sfocata.
A questi si aggiungono poi stati mentali ed emotivi quali ansia, depressione (molto diffusa), calo della memoria, irritabilità
affaticamento, intontimento.
Vorrei dunque sapere se l’azione di sulfur ed i suoi effetti da “aggravamento omeopatico” sono sufficienti per la guarigione dalla candida o se necessito di altri rimedi da affiancare a tale cura.
A tal proposti vorrei anche sapere se l’assunzione in parallelo di probiotici potrebbe ostacolare la buona riuscita dei rimedi omeopatici.
Nella speranza di una completa guarigione le auguro una luminosa giornata.
Marta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marta, per la candidosi i rimedi omeopatici sono altri. A titolo esemplificativo: in caso di bruciore intenso i rimedi maggiormente adoperati sono Cantharis (anche sensazione di bruciore durante la minzione) e Kreosotum (anche perdite particolarmente irritanti); se è il prurito a risultare intenso i rimedi diventano Caladium (bisogno continuo di grattarsi) e Hydrocotyle asiatica (prurito intollerabile); se le perdite sono molto abbondanti il rimedio più comune è Alumina (soprattutto per perdite diurne); in caso di perdite bianche troviamo invece Borax (come la chiara d’uovo), Sabina (come amido), Luesinum (come acqua), Silicea (lattiginosa). Se dovesse trattarsi di un’affezione recidivante, il trattamento va completato con una cura omeopatica di fondo e di terreno, con l’adozione dei rimedi omeopatici suggeriti dalla propria costituzione e diatesi, onde evitare che le manifestazioni possano ripetersi successivamente. L’assunzione dei probiotici non causa alcuna interferenza con i rimedi omeopatici. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Viviana dice
Dottoressa,
D’innanzi la ringrazio per le informazioni che mi ha donato.
Vorrei inoltre chiedere, una volta che non accuserò più sintomi e saranno svaniti gli episodi di aggravamento omeopatico come potrò muovermi per concludere il ciclo di cura omeopatica?
Sapendo che bisogna andare a scalare, qual’è il metodo ottimale considerata la mia situazione già esposta?
(In questo momento sto assumendo sulfur 9ch, 5 granuli per 3 volte al giorno come da lei consigliato)
La ringrazio per la sua infinita dedizione e le auguro una splendida giornata
Viviana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Viviana, in genere le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi alcun limite temporale o limiti temporali particolarmente stringenti ed ovviamente si concludono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Durante la cura il ricorso a una diluizione superiore si giustifica solo quando, dopo un certo periodo di sollievo dei sintomi, il paziente torna a soffrire di nuovo, sebbene in maniera più blanda, oppure, dopo un iniziale miglioramento, entra in una fase di stallo in cui, benché attenuati, persistono gli stessi sintomi che hanno indotto la prima prescrizione. Cordiali saluti.
Viviana dice
Buongiorno Dottoressa,
È da un’anno ormai che soffro di forti eruzioni cutanee dettate da infezioni da streptococco e stafilococco, intolleranze alimentari, allergie, infezioni urogenitali recidive ed ovviamente sistema immunitario fortemente alterato.
Sto curandomi con l’aiuto di juglas regia m.g. + bardana in estratto integrale + probiotici.
Vorrei sapere se sulfur può essere assunto in sinergia con le altre cure ed in quale diluizione sulfur lavorerebbe meglio nel mio specifico caso.
La ringrazio per il tempo dedicatomi
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Viviana, un’azione sinergica di Sulphur si può sviluppare, specialmente con il gemmoterapico Juglans regia M.G. D1. Per quanto riguarda la diluizione, in genere ci si orienta verso una di entità medio-bassa (ad es. 9CH), che possiede una buona attività sintomatica, con un’attenzione anche al funzionale ed al sub-cronico e che solitamente si utilizza in ragione di 3-5 granuli pro-dose più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Con l’occasione consulti la pagina “Dermatite, Eczema, Dermatosi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Veronica dice
Buongiorno dottoressa, io e mio figlio di 4 anni stiamo assuendo, sotto consiglio di un medico omeopata, sulphur 5ch per un mese per gli ossiuri.
La mia domanda è : è necessario associare anche un prodotto con effetto purgante in un determinato momento?
La ringrazio in anticipo,
Veronica.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Veronica, non è necessario associare altro, come il medico omeopata potrà confermarle. È consigliato l’uso di probiotici al fine di sviluppare la flora batterica intestinale che possa interferire con gli ossiuri ed il contenimento dell’assunzione degli zuccheri per non agevolarne la proliferazione. Cordiali saluti.
Cinzia dice
Gentilissima Dott.ssa Della Volpe, sto assumendo Thuja alla 30ch da un mese per problemi di reumatismi, postumi di endometriosi, fibroma uterino. Potrei aggiungere Sulphur a Thuja? Ho avuto dei miglioramenti con Thuja, ma sembra che si siano fermati. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cinzia, Thuya e Sulphur non sono rimedi omeopatici tra loro incompatibili, per cui possono coesistere. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
alessandra dice
Buongiorno dottoressa, vorrei assumere il Sulpher , al 30 ch, per problemidi gambe gonfie , ritenzione idrica ,e per formazioni di ristagni liquidi dolorosi nelle gambe, può aiutarmi nella posologia? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, considerato che una 30CH ha una durata terapeutica di diversi giorni, la posologia può essere di una dose (in genere 3-5 granuli) da una volta al dì a una volta a settimana, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti
Angelo dice
Gentile dott.essa. Rita della Volpe. Una volta il mio medico Omeopata mi consigliò di prendere Sulfur. Rimedio che uso – specialmente di notte- per tenere a bada disturbi di vario genere ( come quelli della Prostata e della pressione che in mattinata tende a salire.
Dato che , mi capito di leggere un suo scritto nel quale diceva che non bisogna prendere medicamenti durante la notte- domando-: Posso continuare a usare questo rimedio?. Cordialmente . Angelo
P.S. Sulfur è alla 7ch.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Angelo, ho inteso dire che in una cura omeopatica non necessariamente i rimedi vanno assunti di notte, ma lo si può certamente fare senza alcun pregiudizio, soprattutto se ciò comporta maggiori benefici. Cordiali saluti.
Guido dice
Gentilissima Dott.ssa Volpe. Da più di un anno, ho varie eruzioni cutanei, avverto la pelle che prude e punge sotto i piedi, alle gambe, alle natiche, a volte saltuariamente, dopo un pasto, avverto interiormente una sensazione di calore, trasmettendomi dei brividi un po’ diffusi su tutto il corpo. Mi trovo in cura da un omeopata diagnosticandomi eczemi diffusi, in quanto visibili. Mi ha prescritto il Sulphur 6K-MK, da prendere per tre mesi. Lei come ben sa, questo rimedio di 30 capsule, scala dal centesimale al millesimale. La mia lacuna non è il prodotto (in quanto sicuramente valido), ma la modalità di assunzione, cioè ripetere la stessa formula per tre mesi. Le chiedo: essendo un prodotto a scalare, perché mi fa ricominciare daccapo per altre due volte? Secondo lei, il metodo del suo collega, appartiene tutto ad un suo mondo teorico o è previsto da una tecnica diversa (da quella Hahnemanniana) che si insegna in altre scuole di pensiero ? La risposta del medico è stata: ripetere la formula più volte, serve a creare una solida base omeopatica. Mi chiedo: una buona base omeopatica si forma ripetendo più volte un rimedio a scalare ? Lei condivide quest’ opinione ? La ringrazio. Distinti saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Guido, la forma farmaceutica del rimedio omeopatico cui lei si riferisce è la cosiddetta “potenziata ascendente”, che fa uso di contenitori numerati con diluizioni/dinamizzazioni/potenze viepiù crescenti, da assumere secondo l’ordine numerico. Tali forme farmaceutiche consentono da un lato di ridurre i tempi di guarigione, in particolare dei casi cronici o più ostinati di malattia, potendo ripetere il rimedio omeopatico giornalmente e dall’altro di scongiurare o attenuare ogni possibile fenomeno transitorio di aggravamento, cioè sia l’aggravamento omeopatico vero e proprio e sia l’aggravamento iatrogeno. Infatti l’utilizzo progressivo di dosaggi sempre più infinitesimali del rimedio omeopatico – scelto sul massimo grado di similitudine con il paziente – consente di accordarsi perfettamente alla componente infinitesimale dell’essere umano, come raccomandava Hahnemann. Dette forme vengono impiegate anche come rimedio di fondo (costituzionale/diatesico) per la cura del terreno. Una siffatta terapia si può ripetere per consolidare il trattamento e soprattutto per evitare il rischio di recidive, laddove vi sia la concreta possibilità che ciò possa accadere. Evidentemente saranno queste le valutazioni che avrà fatto il suo medico omeopata. Cordiali saluti.
Guido dice
Gentilissima Dott.ssa, le pongo un’ultima domanda: quindi lei ritiene che il metodo che sta adottando il mio medico, rientri nel pensiero di Hahnemann ??? Ringraziandola anticipatamente. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Guido, ritengo proprio di sì. Cordiali saluti.
Sabina dice
Gentilissima dott.ssa Volpe,
La mia omeopata ha prescritto a mia figlia di 8 anni un ciclo costituito da sulfur 6ch, 12ch e 1mk. 3 granuli per 3 volte al giorno. Per ogni diluizione una durata di 7 giorni.
La bambina soffre da ormai 2 anni di parassiti intestinali (ossiuri). Le ho provate tutte, oltre al classico vermifugo: semi di zucca, lvs32n, aglio, ananas ecc. La bambina soffre spesso di afte, patina bianca sulla lingua, alito cattivo e un eczema a livello lombare che si muove col passare dei giorni che mi ha fatto capire che molto probabilmente sono le tossine dei parassiti. Ciò che mi mette il dubbio sul sulfur è il fatto che venga indicato in caso di amenorrea. Per cui le chiedo se in qualche modo possa anticipare l’arrivo delle mestruazioni, cosa che non vorrei avvenisse, almeno non come controindicazione.
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabina, Sulphur non è un rimedio omeopatico indicato in caso di “amenorrea primaria”, la quale, com’è noto, riguarda ragazze che, pur avendo superato l’età della pubertà, non hanno ancora avuto la prima mestruazione (menarca). Sulphur si rivela invece adatto per la regolarizzazione del ciclo mestruale, laddove i mestrui siano in ritardo o interrotti e quindi eventualmente in caso di “amenorrea secondaria”, la quale, com’è noto, riguarda donne che, pur avendo avuto una funzione mestruale regolare, hanno un ritardo delle mestruazioni che si protrae da tempo. Ciò premesso, in ogni caso i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e indesiderati, ma trattano solo ciò che vi è da curare, ovvero la loro azione terapeutica è unicamente rivolta alla patologia, disturbo o disfunzione da curare, sempreché nel paziente si ritrovino i segni delle relative patogenesi. Ovviamente la dottoressa omeopata potrà fornirle tutte le ulteriori rassicurazioni del caso. Cordiali saluti.
Calogera dice
Buon giorno ho preso Sulfur come rimedio omeopatico alla 30 che come policresto e sono stata peggio. Quale rimedio potrei prendere simile per gli stessi problemi,grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Calogera, com’è noto, Sulphur, che è uno dei più importanti rimedi omeopatici ed è il policresto che viene più frequentemente prescritto, è un preparato costituzionale che identifica l’eliminazione, ossia la capacità di spingere all’esterno i mali presenti nel profondo dell’organismo. Ha molteplici organospecificità, tra cui si ricordano il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso vegetativo, vene e arterie, nervi periferici, pelle e mucose, polmoni, tratto gastrointestinale, fegato, apparato urogenitale, muscoli ed articolazioni. Le modalità generali sono di aggravamento con il riposo, stando in piedi, a mezza mattinata, di notte, con il calore del letto, lavandosi e di miglioramento con il tempo secco e caldo, stando coricato sul lato destro. La lateralità è sinistra. Il rimedio è pertanto in grado di trattare un gran numero di affezioni, sempreché si ritrovino i segni della sua patogenesi, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Per la ricerca di un rimedio omeopatico maggiormente somigliante, provi a consultare gli articoli nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.