DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Sulphur si ottiene dalla triturazione con alcool puro di cristalli di zolfo ridotti in polvere, successivamente portati ad ebollizione, filtrati e sottoposti a diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Lo zolfo (nome latino sulphur) è l’elemento chimico di simbolo S, appartenente al VI gruppo del sistema periodico. Conosciuto fin dalla preistoria, fu per la prima volta studiato da Antoine Lavoisier che nel 1777 convinse definitivamente la comunità scientifica a classificarlo come elemento e non come composto.
Lo zolfo è una sostanza cristallina trasparente di colore giallo, inodore, con caratteristiche essenzialmente non metalliche. E’ insolubile in acqua, poco solubile in alcool e solubile in etere, nella benzina e negli oli. Brucia all’aria con fiamma azzurra e odore irritante, producendo il diossido di zolfo (SO2, meglio noto come anidride solforosa).
Lo zolfo è abbastanza abbondante in natura (0,1%), dove esiste allo stato elementare (zolfo nativo) nelle vicinanze di regioni vulcaniche, come ad esempio in Sicilia ed in Giappone, o in giacimenti come quelli in Louisiana e Texas (USA), che sono tra i più vasti esistenti. Lo si trova pure allo stato combinato, soprattutto come solfuro (es. pirite FeS2, galena PbS, blenda ZnS) e come solfato (es. gesso CaSO4∙2H2O, barite BaSO4). Il caratteristico odore di uova marce è dovuto al solfuro d’idrogeno (H2S, noto anche come acido solfidrico o idrogeno solforato), rinvenibile in sorgenti minerali.
Lo zolfo ed i suoi composti trovano applicazione in molti processi industriali, di cui il più importante è la produzione di acido solforico (H2SO4) per batterie elettriche e detergenti, ma anche nella produzione di fertilizzanti, polvere da sparo, insetticidi e fungicidi (anticrittogamici), disinfettanti, lassativi e nel processo di vulcanizzazione della gomma. Altri usi sono nelle teste dei fiammiferi e nei fuochi d’artificio. I solfiti vengono usati per sbiancare la carta e come conservanti nella frutta secca e nei vini (qui sottoforma di diossido di zolfo SO2, con la sigla E220).
La presenza di SO2 nell’atmosfera è dovuta principalmente ai processi di combustione dell’industria e delle centrali elettriche che utilizzano combustibili fossili (carbone, olio combustibile di petrolio, gasolio). Tale gas è un forte irritante degli occhi, della gola e delle prime vie respiratorie ed inoltre reagendo con l’ossigeno ed il vapore acqueo dell’aria forma acido solforico (H2SO4), che precipitando al suolo dà luogo alle famose piogge acide tanto dannose per l’ambiente a causa dell’acidificazione dei terreni e delle risorse idriche.
Oltre che in omeopatia, lo zolfo è molto utilizzato in naturopatia ed in cosmetica per le sue riconosciute proprietà antinfiammatorie, astringenti e disintossicanti. Il sapone allo zolfo, ad esempio, è un classico per i problemi della pelle grassa.
Ma il ruolo importante lo zolfo lo svolge nella vita animale e vegetale, dove diventa un elemento indispensabile ed essenziale, in quanto responsabile della catalizzazione di reazioni biochimiche cellulari ed extracellulari di fondamentale importanza biologica. Nell’organismo umano, ove costituisce lo 0,25% della massa totale, è presente in tutte le cellule ed in particolare in due amminoacidi proteinogenici, la cisteina e la metionina, e di conseguenza in molte proteine. E’ contenuto nella cheratina, sostanza proteica necessaria per la salute ed il benessere di pelle, unghie e capelli. Per questo motivo è denominato anche il “minerale della bellezza”. Lo zolfo è contenuto anche nelle vitamine del gruppo B, quali tiamina (vitamina B1) e biotina (vitamina B8). Nel fegato stimola la produzione della bile ed aiuta nell’attività di disintossicazione. E’ presente nel tessuto connettivo (ad es. nelle articolazioni) e nell’insulina, ormone prodotto dal pancreas per la regolazione del livello di glucosio nel sangue. E’ necessario per la corretta struttura ed attività biologica degli enzimi, particolari proteine aventi la funzione di catalizzatori biologici. Svolge infine nell’organismo altre importanti funzioni a livello immunologico, neurologico, polmonare, renale, muscolare e scheletrico.
Gli alimenti più ricchi di zolfo sono uova (che ne hanno il più alto contenuto), legumi, cavoli, gemme di grano, carne, pesce, molluschi bivalve, formaggio e latte.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Sulphur è uno dei principali policresti omeopatici. La sua diatesi è psorica ed è un rimedio adatto a tutte le costituzioni, ma soprattutto a quella sulfurica. Il temperamento è sanguigno.
Il soggetto Sulphur è un auto-intossicato, in quanto, risultando alterato il metabolismo dello zolfo, non riesce ad espellere naturalmente le tossine prodotte nell’organismo, che in condizioni normali vengono espulse tramite gli organi emuntori quali reni, fegato, polmoni e pelle. In presenza di tale anomalia risulta compromessa la normale attività fisiologica ed i sintomi sono quelli tipici dell’intossicazione generale in cui l’organismo si trova. Tutti i sintomi tendono alla cronicità e questa è una delle caratteristiche chiave del rimedio.
Pertanto il soggetto Sulphur può presentare tipicamente problemi di insufficienza renale, infezioni delle vie urinarie, epatomegalia (fegato ingrossato), stasi a livello della vena porta (è la grossa vena che convoglia nel fegato il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente) con congestione epatica ed emorroidi, stasi della vena cava inferiore (è la grossa vena che drena verso il cuore il sangue che ritorna dalla metà inferiore del corpo) con varici alle gambe, adeniti acute e croniche (infiammazione dei linfonodi), suppurazione dei tessuti, eretismo cardio-circolatorio, ipertensione, problemi digestivi, patologie respiratorie.
Ma il vero punto debole di Sulphur è la pelle, che com’è noto è una delle principali vie di eliminazione delle tossine ed alla quale arrivano, nello stato di intossicazione generale in cui si trova il soggetto, tutti i rifiuti e le sostanze tossiche non eliminate altrove. La pelle pertanto si presenta malsana, secca, rugosa, raggrinzita e dominata da varie affezioni con eruzioni ed eczemi, oltre che da una sudorazione abbondante e fetida. L’odore sgradevole delle escrezioni è una delle caratteristiche di Sulphur, riconducibile a tutti i composti solforati, quali il solfuro d’idrogeno (H2S).
Proprio perché l’intossicazione è lenta anche la sintomatologia è a decorso lento e graduale, per cui ogni patologia compare lentamente ed altrettanto lentamente scompare.
Considerato inoltre che lo zolfo brucia, anche Sulphur brucia, per cui il soggetto ha sensazioni di bruciore sulla pelle e sulle mucose (bocca, intestino, ecc.), il sudore è bruciante (e maleodorante), le secrezioni sono brucianti, ha vampate di calore, le piante dei piedi a letto bruciano e questo è un altro sintomo caratteristico e peculiare del rimedio. Di giorno il soggetto diventa termicamente instabile, per cui una parte del corpo (testa) si fa calda ed un’altra si fa fredda (mani e piedi).
In Sulphur sono frequenti le cosiddette alternanze morbose tra varie patologie, come tra quelle cutanee, respiratorie, venose, muscolo-scheletriche o gastrointestinali, per cui ad esempio eczema, asma, emorroidi, cefalea, reumatismo o diarrea si alternano tra di loro, nel senso che scompare l’una e compare l’altra, in genere con una periodicità di 7 o 8 giorni.
E’ altresì presente una certa irregolarità dei sintomi, dovuta all’intossicazione ed alle improvvise reazioni dell’organismo nel tentativo di ripristinare la corretta eliminazione delle tossine. Pertanto ad esempio il soggetto sarà stitico o diarroico, anoressico o bulimico, mangerà molto e digerirà tutto oppure mangerà poco e digerirà male, e così via. Si presenteranno cioè i sintomi più contraddittori, per cui si può dire che «c’è tutto in Sulphur» e questo qualche volta rende più difficile la sua prescrizione.
Il soggetto che richiede il rimedio può essere di due tipi: un magro ossigenoide o un grasso pletorico, che corrispondono rispettivamente ai biotipi “sulfurico magro” e “sulfurico grasso”.
Il magro ossigenoide presenta un’accelerazione delle reazioni biochimiche di ossidazione (l’aggettivo ossigenoide sta proprio per un eccesso di ossigenazioni) e conseguentemente un aumento della quantità di scorie che il suo organismo non riesce ad eliminare con lo stesso ritmo con cui le produce. Diventa pertanto un auto-intossicato che cerca di eliminare i rifiuti, ad esempio, con la diarrea mattutina. E’ un soggetto sottile, magro, con pelle avvizzita e mucose arrossate ai bordi degli orifizi (bocca, narici, palpebre, orecchie, ano, ecc.).
Il grasso pletorico presenta invece un rallentamento delle ossidazioni e persino dell’intero metabolismo (l’aggettivo pletorico sta per una sovrabbondanza di effetti nocivi), con il risultato che si forma un altro genere di intossicazione. Il soggetto sarà, cioè, più corpulento, psorico, iperteso, sentirà sempre caldo, suderà abbondantemente al minimo calore, avrà congestioni e sensazioni di bruciore un po’ dappertutto, sarà diarroico o stitico a seconda se viene o no utilizzata tale via di eliminazione delle scorie.
Dal punto di vista neurologico il soggetto Sulphur è per lo più pigro e disordinato, apatico e trasandato, fino allo stato depressivo. A volte appare come un megalomane o preda di manie religiose. Spesso soffre di vertigini e di cefalea nevralgica di tipo congestivo. Non sopporta il calore, soprattutto quello all’interno di un ambiente chiuso. Ha sete intensa. Ha desiderio o ripugnanza per alcune categorie di cibo, a seconda del loro contenuto di zolfo: in effetti poiché è turbato il metabolismo dello zolfo, l’organismo non sa più trasformare e assimilare gli alimenti solforati, ossia quelli ricchi di proteine, per i quali proverà un’avversione (es. carne e latte), mentre al contrario sarà attirato da glucidi e lipidi che sono privi di zolfo (es. alimenti zuccherati, grassi animali e vegetali).
Il Sulphur omeopatico agisce aumentando i processi di eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo, accumulatesi eccessivamente, come abbiamo visto, per un’alterazione del metabolismo dello zolfo, al punto tale da determinare progressivamente uno stato di intossicazione generale. In questo modo Sulphur elimina, depura, purifica. E’ questa in sintesi la semplice chiave di lettura del rimedio. Sulphur è il “netturbino”, l’operatore ecologico dell’organismo che spazza via i rifiuti tossici mantenendo pulite tutte le strutture cellulari. Sulphur quindi «fa uscire» le tossine, per cui il rimedio agisce secondo una “tendenza centrifuga”, cioè dall’interno all’esterno dell’organismo.
Il rimedio è utilizzato anche come “rivelatore dei sintomi”, quando ad una malattia non corrisponde alcun rimedio ben definito, quando cioè i sintomi della malattia non sono ben marcati: in tal caso Sulphur fa apparire qualche caratteristica che indica il rimedio da somministrare.
E’ usato anche quando l’ammalato si trova nel cosiddetto “stato psorico”, cioè quando egli dimostra scarsa reattività alla cura di un rimedio, seppure ben scelto e correttamente somministrato: in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio di agire.
E’ altresì adoperato, dopo una malattia, per eliminare le tossine residue presenti nell’organismo o quando il paziente tarda ad entrare nella fase di convalescenza.
Tutti i sintomi peggiorano al caldo umido, in un letto troppo caldo ma anche al clima troppo freddo. Migliorano al caldo secco, all’aria aperta, con il sudore. La lateralità del rimedio è generalmente sinistra.
I principali sinergici (complementari) di Sulphur sono Aconitum, Aloe, Antimonium tartaricum, Ipeca, Nux vomica, Psorinum, Pulsatilla, Rhus tox, Silicea.
I principali antidoti (ma che aiutano nelle terapie)sono Aconitum, Camphora, Chamomilla, China, Mercurius solubilis, Pulsatilla, Rhus tox, Sepia, Thuja.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Sulphur si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Pelle secca, raggrinzita, screpolata, squamosa. Sudorazione maleodorante. Eruzioni cutanee di ogni tipo, fenomeni suppurativi e prurito intenso. Foruncoli. Acne. Esantema e malattie esantematiche. Eczema. Orticaria. Herpes. Erisipela. Verruche callose. Pitiriasi. Ulcere pruriginose e fistolose. Piaghe. Ecchimosi.
2) APP. DIGERENTE. Afte. Alito fetido e lingua con patina biancastra. Dispepsia di ogni genere. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Gonfiore addominale. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
3) APP. CARDIOVASCOLARE. Congestioni localizzate venose e arteriose. Stasi venose. Vampate di calore. Eretismo cardio-circolatorio. Aterosclerosi. Ipertensione arteriosa. Varici. Emorroidi.
4) SISTEMA LINFATICO. Ipertrofia e infiammazione dei linfonodi.
5) APP. URINARIO. Infezioni delle vie urinarie. Pollachiuria. Tenesmo vescicale. Ritenzione urinaria.
6) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite acuta o cronica. Rinite allergica. Rinorrea acquosa e irritante. Tosse spasmodica. Asma con attacchi soprattutto notturni.
7) SISTEMA NERVOSO. Apatia mentale. Lieve depressione ciclica. Tendenza a svegliarsi tardi al mattino. Sonnolenza diurna spesso associata a insonnia notturna. Vertigini. Cefalea nevralgica di tipo congestivo.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Possibile dismenorrea, con ciclo mestruale irregolare ed intermittente. Disturbi della menopausa.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Possibile prostatite. Ipertrofia prostatica in età adulta.
10) ORECCHIO. Otite con otorrea purulenta. Parotite. Prurito all’orecchio esterno. Escoriazione dietro le orecchie.
11) OCCHIO. Oftalmie brucianti. Congiuntiviti e lacrimazione, legate anche allo stato allergico. Prurito, solletico e bruciore alle palpebre. Orzaiolo.
12) APP. MUCOLOSCHELETRICO. Lombalgie e sacralgie. Reumatismi. Crampi muscolari. Bruciore alle piante dei piedi.
DOSI
In tutti i casi diluizione 7CH, 3 granuli o 5 gocce da una a tre volte al dì. In particolare nei casi di malattie esantematiche e di parotite solo nella fase terminale della malattia.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Michela dice
Buongiorno, dopo due vaccini covid e guarigione da contagio, ora l, essendo io operatore sanitario, devo obbligatoriamente fare la terza dose. Mi è stato prescritto sulphur MK subito dopo e sulphur XMK dopo 3 ore. Leggendo su vari blog parlano di effetti molto forti del sulfhur da contrastare eventualmente con altri rimedi…mi fa un po paura a tal punto da essere in dubbio se assumerlo. Cosa mi posao aspettare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, in genere i rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione, non avendo controindicazioni o effetti collaterali, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Si potrebbe solo verificare, in una fase iniziale, l’aggravamento omeopatico, che è terapeutico e temporaneo, gestibile eventualmente con l’adozione dei relativi “antidoti” (sono rimedi omeopatici che contemplano la sintomatologia transitoria da contrastare). Non si tratta quindi di un fenomeno legato esclusivamente a Sulphur, ma riferibile a qualsiasi altro rimedio omeopatico, sempreché si verifichi. Allo scopo consulti l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”. Cordiali saluti.
Angelo dice
Gentile Dott.ssa Rita. Già altre volte vi ho chiesto note su rimedi omeopatici. Sono alcuni mesi, che ho notato di soffrire di un malessere che si presenta, puntualmente con il vento di scirocco. Pensi che abito al terzo piano, e non riesco a salire le scale, dato la grande fiacca.
Ritenendo questo sintomo piuttosto particolare; domando: Può indicarmi qualche rimedio altrettanto particolare tendente a risolvere il problema? Rimanendo in fiduciosa attesa…. Cordialmente la saluto e ringrazio. Angelo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Angelo, facendo seguito a una precedente risposta che richiama analoghe modalità, le riporto di seguito i principali rimedi omeopatici che contemplano aggravamenti con il caldo-umido, tipico del vento di scirocco: Aloe socotrina, Antimonium crudum, Carbo vegetabilis, Colchicum, Gelsemium, Iodum, Kali bichromicum, Lachesis, Lilium tigrinum, Pulsatilla, Secale cornutum, Sulphur. Più specificamente contro l’astenia (stanchezza) psico-fisica i rimedi omeopatici più tipicamente utilizzati sono: Argentum nitricum (nonostante la frettolosità), Arnica montana (dopo un trauma, uno spavento, una gran fatica, con debolezza che arriva alla prostrazione), Arsenicum album (intensa con paresi e ansietà), Calcarea carbonica (con lentezza e torpore delle reazioni), Gelsemium (dopo un’emozione), Graphites (con repulsione per tutte le attività), Hypericum (secondaria a traumi, ferite o interventi chirurgici), Ignatia amara (per contrarietà, dispiaceri, lutti), Kali phosphoricum (alternata a eccitazione, per eccesso di fatica intellettuale), Nux vomica (subito dopo il pasto con bisogno di dormire), Phosphoricum acidum (profonda, con indifferenza per tutto, soprattutto dopo stress psico-fisico), Sepia (notevole e persistente), Silicea (soggetto esile, gracile, debole, con voglia di far nulla). Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Vanessa dice
Buongiorno, complimenti per le spiegazioni e per i consigli.
La mia bimba di 3 mesi lunedì farà un vaccino, e lei già soffre di reflusso. In farmacia mi hanno dato Sulfur 200CH e THuya 200CH e di darle la sera prima qualche goccia di thuya diluita in acqua, il giorno del vaccino, subito dopo il vaccino, qualche altra goccia e dal giorno dopo qualche goccia di Sulfur per 4/5gg per disintossicare. Qui leggo che sarebbe meglio invece darlo prima il Sulfur e dopo la Thuya..cosa è meglio fare secondi Lei?
Grazie mille per la risposta.. questu vaccini ci fanno sempre un po’ preoccupare, visto che al primo non abbiamo reagito benissimo!
Grazie dottoressa, aspetto sue notizie!!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vanessa, quello da me riportato, nella risposta cui lei fa riferimento, è il protocollo terapeutico più spesso adoperato, ma ce ne sono anche altri che vedono l’utilizzo degli stessi rimedi omeopatici. Tutto dipende dall’esperienza e dalla formazione del medico omeopata che fa la prescrizione, che tiene anche conto del fatto che l’Omeopatia è una medicina piuttosto individuale, dove non esiste l’universalità. Cordiali saluti.
Carla dice
Buongiorno Dottoressa.
le scrivo per sapere il dosaggio, la posologia e la modalità di fruizione del SULPHUR e del THUYA prima di una vaccinazione, in persone ultraottantenni, in buona forma fisica.
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carla, i rimedi omeopatici che trovano più larga applicazione per contrastare gli effetti iatrogeni dei vaccini sono effettivamente Sulphur e Thuya. I protocolli terapeutici che vedono l’uso di tali rimedi sono diversi, ma molti concordano sul fatto che è opportuno somministrare Sulphur prima della vaccinazione, mentre dopo è consigliabile Thuya. Relativamente alla diluizione e alla posologia, queste, come ogni entità terapeutica omeopatica, rimedi compresi, sono parecchio individuali, non sempre generalizzabili, in quanto legate al caso specifico. Le posso riportare un protocollo terapeutico abbastanza adoperato, che vede l’impiego della 30CH, che è una diluizione centrale, molto versatile, che può adattarsi bene a qualsiasi circostanza: Sulphur 30CH, 3-5 granuli, 24 ore prima della vaccinazione; Thuya 30CH, 3-5 granuli, la sera della vaccinazione, poi una volta alla settimana per 3-4 settimane. Ovviamente la prescrizione giusta la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Franca dice
buongiorno,
devo sottopormi ad un’estrazione di un dente del giudizio inferiore ed il mio dentista mi ha prescritto l’antibiotico prima, durante e dopo l’intervento….ho provato a contestarne la necessità ma lui è stato intransigente….la mia domanda è questa: c’è un rimedio (sulfur?) che posso prendere per contrastare o almeno alleviare gli effetti collaterali dell’antibiotico, in quale diluizione e modalità?
Grazie
Franca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Franca, per disintossicare l’organismo e limitare gli effetti collaterali o iatrogeni dovuti all’uso di farmaci, spesso vengono adoperati rimedi omeopatici come Sulphur o Nux vomica. Se si fa ricorso alle basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), queste vengono solitamente utilizzate in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), secondo necessità, lontano dai pasti. Se si fa ricorso alle medie diluizioni (ad es. una 30CH), queste generalmente richiedono una sola somministrazione (3-5 granuli o monodose), eventualmente da ripetere al primo accenno di un’esacerbazione dei sintomi. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Angelo dice
Gentilissima dottoressa Rita. Questa estate trascorsa – un po come tutte – quando la temperatura sale tanto e umida : la soffro molto. Pensi che; quando ho osservato il primo temporale …. ho provato un piacere talmente forte, che mi sono sentito fuso con lui. Dopodiche, con l’avvento con gli ultimi temporali seguiti uno dopo l’altro; ho incominciato a soffrire di una produzione di acidi gastrici, al punto che sono stato costretto a usare un rimedio allopatico ( Maalox) , in quanto il rimedio consigliatomi ( Ipeca della Heel) non è stato efficace.
Grazie Dottoressa per tutto quanto potrà dirmi.
Cordialmente. angelo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Angelo, le posso riepilogare i rimedi omeopatici che come modalità presentano gli aggravamenti durante il caldo-umido estivo. Aggravamenti d’estate: Cina, Croton tiglium, Gelsemium, Kali bichromicum, Natrum carbonicum. Aggravamenti con il calore (in generale): Antimonium crudum, Antimonium tartaricum, Apis, Drosera, Iodum, Ledum, Pulsatilla, Secale, Sulphur. Aggravamenti con l’umidità: Ammonium carbonicum, Calcarea carbonica, Calcarea fluorica, Calcarea phosphorica, Chimaphila umbellata, Colchicum, Dulcamara, Graphites, Iodum, Manganum metallicum, Mercurius solubilis, Natrum sulphuricum, Nux moschata, Phytolacca decandra, Rhododendron, Rhus toxicodendron, Ruta, Syphilinum, Thuya. Sono tanti, ma ho preferito elencarglieli praticamente tutti, ovvero quelli dove la modalità è più netta, in modo da avere una panoramica completa. Ovviamente, come lei sa, il rimedio omeopatico più adatto sarà quello che contempla la sintomatologia maggiormente somigliante. Ad esempio, in caso di disturbi gastrici potrebbero essere appropriati rimedi come Antimonium crudum, Calcarea carbonica, Kali bichromicum, Nux moschata, Pulsatilla, Sulphur…, tenendo comunque presente che il rimedio più comune per l’acidità di stomaco è Sulphuricum acidum. Cordiali saluti.
Alice dice
Gentile drssa,
la mia bimba ha una ossiurasi recidivante che non risponde alle terapie convenzionali, attualmente un medico omeopata ha prescritto sulfur 6 LM tre granuli per un mese…nessun miglioramento!
Lei può consigliare in terapia complementare?
Grazie per i consigli che vorrà darmi
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alice, Sulphur è certamente uno dei rimedi omeopatici che viene prescritto in caso di ossiuriasi – l’infestazione dagli ossiuri dell’intestino crasso dei bambini – a condizione di ritrovare i segni della sua patogenesi contemporaneamente alle caratteristiche della parassitosi e quindi particolarmente in presenza di eruzioni cutanee pruriginose e/o prurito anale intenso. A titolo informativo, i rimedi omeopatici più comuni contro gli ossiuri sono Cina (soprattutto al cospetto di sintomi nervosi dovuti ai vermi, fame esagerata, prurito nasale e anale) e Spigelia (contrazioni provocate dai vermi, sensazione di qualcosa che striscia nell’ano, prurito locale). A tali rimedi talvolta viene associato un rimedio omeopatico di fondo, tra cui proprio Sulphur se somigliante (oppure per altri soggetti Calcarea carbonica, Graphites, Lycopodium, Psorinum, Silicea…), come modificatore del terreno del paziente, allo scopo di rendere stabilmente l’organismo refrattario all’infestazione. Tra gli altri rimedi omeopatici altresì adoperati si citano: Teucrium marum (frequente prurito e formicolio nell’ano, spesso dopo le evacuazioni), Urtica urens (bruciore, prurito e dolore pungente intorno all’ano, se l’infestazione è associata a orticaria), Ratanhia (bruciore e sensazione di schegge di vetro nell’ano, ano secco e pruriginoso, ragadi anali), Sabadilla (formicolio e prurito all’ano, bruciore violento dopo averlo grattato, prurito dell’ano alternato a prurito del naso e dell’orecchio). È opportuno l’uso di probiotici al fine di sviluppare la flora batterica intestinale che possa interferire con gli ossiuri ed il contenimento nell’assunzione degli zuccheri per non agevolarne la proliferazione. Le consiglio comunque di informare il medico omeopata e di fare con lui il punto della situazione. Cordiali saluti.
hermes dice
GRAZIE mille della disponibilità, davvero molto esaustiva la risposta.
Infine, le chiedo se può suggerirmi un testo che contenga una tipologia di informazioni simili a quelle da lei ricevute in merito ai rimedi. Ho acquistato diversi testi di omeopatia, ma sempre parziali nella descrizione analitica dei rimedi. Grazie ancora dei suggerimenti e complimenti per il servizio che offre con sana passione. Le auguro ogni bene
Hermes
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Hermes, le potrei consigliare due testi, precisamente: 1) “LA METODOLOGIA DI HAHNEMANN. Testo di Omeopatia Classica” – Autore Luc De Schepper – Editore Salus Infirmorum. 2) “Omeopatia per la famiglia” – Autori R. Ullman e J. Reichenberg Ullman – Editore Red Edizioni. Cordiali saluti.
hermes dice
Gentile Dottoressa, grazie della risposta.
Mi perdoni, ma nella domanda non ho menzionato quali aspetti psichici o psicosomatici sono associati al rimedio; se possibile, gentilmente, ricevere ulteriori informazioni a riguardo.
Grazie ancora della preziosa disponibilità
Buona serata
Hermes
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Hermes, il profilo psichico di Veratrum viride si può così riassumere: Stupor, congestione cerebrale. Confusione mentale, perdita di memoria. Litigioso e delirante, colpisce e dà calci con la mano e il piede dx (a volte questi movimenti sembrano involontari), poi passa a uno stato sereno. Depressione e prostrazione. Grande paura della morte. Quando non vomita è in uno stato di stupor. Psicosi puerperale: silente, sospettosa, teme di essere avvelenata. Loquacità con idee esaltate. Veratrum viride quindi è il rimedio degli stati congestizi acuti, di certe sindromi neurologiche, del delirio che si instaura all’improvviso, con ipereccitazione motoria e verbale. È pertanto molto vicino a Belladonna. Cordiali saluti.
hermes dice
salve dottoressa,
complimenti per il sito e per la semplice dialettica con cui espone la materia medica omeopatica.
Le scrivo in merito al Veratrum Viride, rimedio non presente alla voce rimedi del sito. Le chiedo gentilmente se è possibile ricevere informazioni più dettagliate in merito all’utilizzo e alle patologie a cui di solito è associato. Si trova davvero poco a riguardo. La ringrazio sin d’ora della disponibilità.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Hermes, Veratrum viride è un rimedio omeopatico la cui patogenesi si può così sintetizzare: stati congestizi dall’inizio brusco e violento. Le principali indicazioni cliniche sono: affezioni cardiache, apoplessia, brachicardia, broncopolmonite, corea, congestione cerebrale, congestione polmonare, convulsioni, dismenorrea, endocardite, erisipela, ipertensione arteriosa, polmonite, reumatismo, singhiozzo. Non bisogna dimenticare che Veratrum viride aggrava i malati che hanno un cuore indebolito con polso lento e debole (azione primaria del farmaco). Le modalità generali sono di aggravamento con il movimento, il camminare, al mattino svegliandosi e di miglioramento con la pressione, la frizione. Cordiali saluti.