DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
La silice è il biossido di silicio avente formula chimica SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato. Dopo l’ossigeno è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
La silice è di fondamentale importanza per moltissimi animali e piante in quanto è utilizzata come impalcatura per lo sviluppo delle strutture scheletriche.
Era conosciuta fin dai tempi più antichi e veniva utilizzata correntemente per la fabbricazione del vetro.
Ancora oggi la silice è impiegata dall’industria del vetro, la quale assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti. E’ altresì adoperata nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento. Altri utilizzi ne vedono l’impiego come materiale refrattario nei forni, come composto di isolanti termici ceramici, come abrasivo, come mescola nei pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare la tenuta sul bagnato ed altro ancora.
I cristalli di quarzo possiedono un’importante proprietà, la piezoelettricità, scoperta nel 1880 dai fratelli Jacques e Pierre Curie, che oggi viene utilizzata per tantissime applicazioni industriali. La piezoelettricità è la capacità di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico (effetto diretto) e viceversa di vibrare ad una frequenza costante, impostabile dal particolare taglio del cristallo, se sottoposti ad una sollecitazione elettrica (effetto inverso). L’effetto diretto consente la realizzazione di diversi strumenti ed apparecchiature, dal semplice accendigas da cucina, agli strumenti sismici, ai microfoni, ai dispositivi musicali, ai rivelatori di pressione, ecc. L’effetto inverso, combinato con quello diretto, trova la sua più nota applicazione nella fabbricazione degli orologi al quarzo, ove la misura dello scorrere del tempo è determinata dalle oscillazioni di un cristallo di quarzo.
La silice è anche la materia prima per la produzione del silicio elementare che, per la sua natura di semiconduttore, è ampiamente usato dall’industria elettronica per la costruzione di transistor, circuiti integrati, chip ed altri componenti elettronici. Cristalli di silicio costituiscono il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione dei moduli fotovoltaici atti a convertire l’energia solare in energia elettrica.
La silice per l’uso omeopatico viene ottenuta come precipitato di un processo chimico che utilizza del quarzo puro in polvere.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse è il maggiore fra tutti, atteso che il silicio ed il suo ossido, contenuti nell’organismo umano in quantità infinitesimali, svolgono un ruolo importantissimo attraverso le trasformazioni biologiche a bassa energia (il cosiddetto “effetto Kervran”). La silice è presente nei tessuti connettivi, per la qual cosa agisce su pelle, tendini, legamenti, corde vocali, cartilagini, ossa, mucose, ecc. ed è fondamentale per gli scambi nutritizi cellulari dell’organismo, per la qual cosa una sua carenza può determinare astenia fisica e mentale, nonché un rallentamento dello sviluppo nei bambini.
Per una migliore comprensione delle caratteristiche del rimedio è utile ricercare la sua “similitudine” con la sabbia dei litorali marini di cui, per l’appunto, la silice è il principale costituente.
Pertanto il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. E’ longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
E’ un soggetto perennemente stanco, sia fisicamente che cerebralmente (e questo richiama la sua costituzione). Qualsiasi attività lo stanca facilmente, è privo di energia, astenico, ancor prima di iniziare la giornata ha già esaurito le sue forze, ha grosse difficoltà di concentrazione, si sente stressato. Nello stesso tempo è uno sfiduciato per eccellenza (probabilmente Silicea è il più sfiduciato di tutta la Materia Medica), ripone poca fiducia in sé stesso e negli altri. Ciò lo rende tendenzialmente apatico, depresso, abulico, senza volontà, privo di qualsiasi stimolo ad agire, annoiato dalla vita e dal mondo che lo circonda. Si sente inadeguato, insicuro, indifeso, per cui teme che chiunque possa essere nei suoi confronti offensivo, aggressivo e pericoloso. Di conseguenza rivela una vera e propria fobia degli oggetti appuntiti (aghi, spilli, forbici, coltelli, ecc.), al punto che la sola vista gli provoca uno stato di ansia e di tensione. Il sonno è agitato e disturbato da incubi.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo temperamento è quindi prevalentemente nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico, alla rabbia la calma, all’aggressività l’indifferenza e viceversa.
Inoltre il soggetto Silicea è molto freddoloso, sente sempre freddo, spesso è scosso da brividi anche durante l’esercizio fisico, ha piedi e mani gelidi, le donne avvertono ancora più freddo nel periodo mestruale. Prende freddo alla minima corrente d’aria e questo gli procura angine, dolori, nevralgie, cefalee. Sta bene solo al caldo o esponendosi al sole e ciò ricorda proprio la spiaggia d’estate (continua la similitudine).
Questo biotipo stanco, sfiduciato, nervoso e freddoloso suda abbondantemente, ha cioè una traspirazione eccessiva alla testa, alle mani e soprattutto ai piedi ove il sudore si manifesta con un odore insopportabile. Facilmente è affetto dal cosiddetto “piede d’atleta”, termine con il quale si indica una micosi che colpisce prevalentemente i piedi degli atleti che frequentano luoghi umidi come piscine e docce comuni. D’altro canto poiché è sabbia, Silicea inevitabilmente tiene tutto il giorno i piedi a macerare nell’acqua di mare e ciò crea le condizioni per l’attecchimento e la proliferazione dei funghi (ritorna la similitudine).
Ma la caratteristica fondamentale del soggetto Silicea, ossia il sintomo chiave più importante, è la spiccata tendenza alla suppurazione, talché ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il grande rimedio dei processi di suppurazione cronica (Hepar sulphur lo è per le suppurazioni recenti), che cioè si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione. E’ il caso ad esempio degli ascessi che non si svuotano completamente e che ricompaiono formando delle fistole (tipica è quella anale). Si può pertanto affermare che Silicea è pus (cronico).
Altri segni di richiamo sono la voglia di cibi e bevande freddi (nonostante la freddolosità), l’avversione per il latte, la sensazione di avere un capello sulla punta della lingua, le labbra secche e screpolate, la pelle delicata, la stipsi ostinata, le mestruazioni abbondanti accompagnate da sensazioni di freddo.
I sintomi peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
I principali sinergici (complementari) di Silicea sono Calcarea carbonica, Pulsatilla, Sanicula, Thuya.
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Camphora, Fluoricum acidum, Hepar sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Silicea si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Eczemi, foruncoli, piaghe suppuranti, ascessi cronici, fistole, psoriasi, unghie deformate o incarnite con macchie biancastre, micosi. Sudorazione abbondante alla testa, al collo, alle mani, ai piedi ove è particolarmente fetida.
2) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite o rinite cronica con rinorrea purulenta. Sinusite. Adenopatie infantili. Laringite con raucedine cronica. Tosse con espettorato muco-purulento. Tracheiti. Bronchiti con tendenza alla suppurazione. Asma bronchiale.
3) ORECCHIO. Otiti frequenti con ostruzione della tromba d’Eustacchio. Otorrea purulenta.
4) OCCHI. Dolore, prurito e bruciore agli occhi, specie al mattino, come da presenza di sabbia. Infiammazione degli occhi. Fistola lacrimale. Orzaiolo. Annebbiamento del cristallino.
5) DENTI. Parodontite. Ascessi gengivali. Odontalgia da cibo caldo o da introduzione di aria fredda in bocca.
6) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Dolori dorsali e articolari, alle dita della mano o alle piante dei piedi. Stanchezza cronica, astenia. Fratture che guariscono molto lentamente.
7) SISTEMA NERVOSO. Nervosismo, irritabilità, cambio repentino di umore, ipersensibilità agli stimoli esterni, esagerazione dei riflessi, episodi di sonnambulismo e di epilessia, sonno disturbato, nevralgie, cefalee croniche.
8) APP. DIGERENTE. Stipsi cronica con la caratteristica che le feci escono un poco per poi risalire nel retto (feci a molla). Fistola anale. Disgusto marcato per gli alimenti caldi. Vomito e diarrea nei neonati dopo la poppata. Stati di denutrizione dovuti a cattiva assimilazione.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni abbondanti con sensazione di freddo in tutto il corpo. Perdite intermestruali. Possibile blenorragia.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Blenorragia. Erezione notturna senza libido.
11) APP. URINARIO. Tenesmo vescicale. Stranguria. Iscuria. Possibili infezioni delle vie urinarie con urine torbide purulenti.
12) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni ad ogni movimento. Polso impercettibile.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 2-3 granuli 1-3 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Francesca dice
Buongiorno…posso associare silicea 6ch con hepar sulfur 6ch…in caso di raffreddore catarro tosse
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, Silicea e Hepar sulphur non sono rimedi omeopatici tra loro incompatibili, per cui possono coesistere. Tra l’altro Hepar sulphur è un antidoto di Silicea, vale a dire che ne può aiutare l’azione nei momenti acuti, potendone combattere i sintomi specifici e quindi diventa un alleato in tali circostanze. Cordiali saluti.
Elena dice
Buongiorno dottoressa, sono molto appassionata di omeopatia e leggo molti libri in merito. Mio figlio ha 7 anni e da quando è nato ha sempre tenuto il pannolino la notte. Abbiamo provato a svegliarlo a lasciarlo senza ma durante la notte non si accorge e fa frequentemente la pipi. Ho letto che silicea avrebbe potuto fare al caso nostro, quindi gli ho dato tutte le sere 3 granuli alla 200 Ch. Dal secondo giorno ha inizato a svegliarsi asciutto per 4 gg consecutivi, poi un giorno bagnato, altri 4 consecutivi e stamattina ancora bagnato. Non so se continuare o sospendere. Ho letto che anche la tintura madre di Cupressus semperviren a volte è utile. Ha qualche consiglio da darmi? Grazie infinite
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, com’è noto, l’enuresi notturna dei bambini è quasi sempre su base psico-affettiva e si manifesta quindi in risposta ad una situazione emotiva stressante. Può essere dovuta, ad esempio, ad un ambiente troppo severo o troppo permissivo, oppure ad una circostanza che possa influenzare lo status psico-affettivo del bambino (nascita di un fratellino, ingresso a scuola, separazione dei genitori, ecc.). Il disturbo tende a risolversi spontaneamente con la crescita. È opportuno comunque mettere in atto alcuni semplici interventi, come, ad esempio, essere il più possibile indifferenti, evitare i rimproveri o le manifestazioni di rabbia e di frustrazione, viceversa non lodare il bimbo quando non bagna il letto (il tutto deve apparire normale), eliminare, soprattutto la sera, le bevande che contengono caffeina (cola o cioccolata calda), ecc. L’Omeopatia può fornire il suo prezioso contributo, in un tempo ragionevole, certamente non breve (parliamo di mesi). Tra i rimedi omeopatici più spesso prescritti troviamo: Belladonna (bambino timido, inquieto, con tendenza a spaventarsi e sonno agitato con soprassalti), Causticum (pauroso, agitato, apprensivo, con sonno inquieto), Equisetum arvense (irritabile, che si affatica facilmente, con sonno turbato), Hyosciamus niger (eccitato, con sussulti agli arti), Plantago (irrequieto, irritabile, impaziente, con sonno disturbato), Sepia (timoroso, nervoso, con sonno agitato ed enuresi che si verifica specialmente nel primo sonno), Silicea (esile, gracile, con poca energia, si stanca facilmente, ma facilmente si innervosisce). Ovviamente la prescrizione giusta per suo figlio la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Grazia dice
Gent.ma Dott. Rita Della Volpe, io uso da parecchi anni l’Omeopatia ed ho ottenuto parecchi risultati positivi. La uso anche x i miei animali. Conosco Silicea 200ch soprattutto come rimedio Costituzionale che mi e’ stata data da un Buon Omeopata x mio figlio. Ho scoperto poi che esiste Silicea 30ch globuli monodose e l’ho usata parecchio x i miei cani . Ora io prendo Vitamina Dibase 25.000 x osteoporosi e vorrei aggiungere Silicea. Potrei prendere una monodose 30ch globuli una volta alla settimana? E un’altra domanda, si potrebbe prendere anche una monodose 200ch anche se non fosse il proprio rimedio costituzionale? La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Grazia, il concetto è che un rimedio omeopatico per poterlo considerare a sé adatto deve contemplare nella patogenesi una sintomatologia simile alla propria, ovvero deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio omeopatico è in grado di trattare) sovrapponibile al proprio quadro clinico e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Se poi il rimedio in questione appartiene anche alla nostra costituzione, ossia è il nostro costituzionale, vorrà dire che l’organismo sarà più sensibile di altri all’azione del rimedio stesso. Pertanto un rimedio omeopatico, benché di costituzione diversa da quella del paziente, potrà senz’altro espletare efficacemente la propria azione terapeutica, a condizione, come detto, che sia “somigliante”, vale a dire che sia scelto sul massimo grado di similitudine. È perciò sempre la patogenesi a dettare legge e non necessariamente la costituzione del paziente, anche se la clinica insegna che certi rimedi trovano più spesso riscontro in certi tipi di malati. Per quanto riguarda la posologia, in linea del tutto generale, una diluizione 30CH, avendo una copertura terapeutica di diversi giorni, può richiedere una somministrazione a settimana, mentre una 200CH, avendo una copertura terapeutica molto più lunga, può richiedere anche una sola somministrazione, eventualmente da ripetere se i sintomi si ripresentano in maniera significativa, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire silo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Cristina dice
Buongiorno dott.ssa, mi chiamo Cristina, da più di un anno assumo Silicea 9 ch in granuli,per l’ esattezza 5 granuli tutte le mattine subblingualmente, D Base 50.000 ui al mese,risultato Moc migliorata. Per quanto tempo devo ancora assumere la Silicea? La devo somministrare a vita o a cicli? Grazie mille per la sua risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, in genere le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi alcun limite temporale ed ovviamente si sospendono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Cordiali saluti.
Serafina dice
Buongiorno, avrei da chiedere un consiglio: previa visita medico omeopatico per risolvere un problema di emicrania, ho cominciato circa da 1 mese la cura del terreno con nux vomica mk 1 volta alla serrimana e silicea 6 ch 2 granuli ogni 2 ore. Dopo 2 settimane dall’inizio mi si è presentato il mal di testa e la dott. ha suggerito la dimanizzazione in acqua con 10 granuli di Sulfur 6ch che ha fatto effetto cavandomela con solo 2 gg di trattamento. Dopo 3 giorni però ho cominciato ad avere mal di stomaco e dissenteria acquosa e di odore acido che si è manifestata il primo giorno con una sola scarica e il secondo giorno tutto il giorno a partire da dopo pranzo. Ho pensato fosse colpa della pesante alimentazione di quei giorni per via di un pranzo fra amici e successive riscaldamenti delle pietanze. Sono stata bene il giorno successivo fino alla sera tarda quando in seguito ad un ulteriore mal di testa ho ribevuto l’acqua dinamizzata con Sulfur 6ch. Solo qualche ora e ho riavuto 2 scariche di diarrea. Ora mi chiedo: potrebbe ere Sulfur 6ch la causa della diarrea? E ancora, posso continuare a prendere la silicea 6ch normalmente nonostante queste scariche? Grazie per l’ascolto. Sono molto confusa, forse perché all’inizio…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Serafina, se il medico omeopata le ha prescritto la cura in parola è perché evidentemente ha fatto le proprie valutazioni, potendo quindi stabilire che la stessa è la più adatta al suo caso specifico. Non si può escludere che i disturbi manifestati siano dovuti ad un temporaneo aggravamento omeopatico o iatrogeno e se così fosse il tutto dovrebbe gradualmente rientrare senza lasciare alcuna conseguenza. Le consiglio comunque, se non l’avesse già fatto, di informare il medico omeopata. Cordiali saluti.
Donato dice
Buonasera dottoressa,
Sarebbe possibile associare l’assunzione di silicea a quella di nux vomica 30LM 0,75 gr ogni due giorni per RCU? Se si in quale potenza e frequenza?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Donato, Silicea e Nux vomica non sono rimedi omeopatici tra loro incompatibili, per cui possono coesistere. Per quanto riguarda la diluizione, questa, com’è noto, viene scelta in base a ciò che si deve effettivamente curare (acuto, lesionale, funzionale, sub-cronico, cronico, mentale, terreno…) e che la 30 (CH o LM) è una diluizione centrale molto versatile, la quale quindi anche se viene prioritariamente prescritta per i casi sub-cronici e cronici, per i sintomi generali e per il funzionale, ha effetto anche sui sintomi acuti e sulla componente psicologica. Avendo una copertura terapeutica di diversi giorni, la frequenza di assunzione può andare da una volta al dì a una volta a settimana. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Massimiliano dice
Salve dott.ssa Della Volpe
Sto assumendo Silicea come coadiuvante nella cura per delle fistole entero-addominali. Pensa che il rimedio possa essere valido per permettere la cicatrizzazione e della cute e del breve tratto intestinale?
Prendo silicea 6 Ch, assieme a Mercurius Solubilis 30 Ch.
La ringrazio in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimiliano, bisogna premettere che il percorso di guarigione di una fistola è quasi sempre molto lungo ed articolato, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia del paziente che l’evoluzione della formazione patologica. Silicea è certamente un rimedio omeopatico che può aiutare, essendo particolarmente adatto in caso di fistole (o ascessi) che stentano a guarire e di suppurazioni croniche. Anche Mercurius solubilis può essere di aiuto, ma ci sono anche Hepar sulphur, Belladonna, Apis, Lachesis… Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata con la visita, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Marina dice
Gent dottoressa
Può la silicea 30ch aver avuto un effetto boomerang?
La prendo da due settimane per la CFS (consiglio del mio omeopata) ogni due giorni . Alla 7 volta ho avuto di nuovo un calo e astenia forte.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marina, potrebbe trattarsi del temporaneo aggravamento omeopatico, per cui, se così fosse, la situazione dovrebbe gradualmente migliorare in un arco di tempo variabile (da qualche giorno a qualche settimana), senza lasciare alcuna conseguenza. Se invece dovesse persistere, allora il fenomeno non è attribuibile all’uso del rimedio omeopatico. Sarebbe comunque opportuno informare il suo medico omeopata. Cordiali saluti.
Letizia dice
Salve dottoressa, mi rispecchio nel rimedio silicea. Sono 5 giorni che ho un tremolio sotto la palpebra, va bene Cmq il rimedio silicea? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Letizia, se lei si riconosce nelle caratteristiche psico-fisiche di Silicea, allora il rimedio omeopatico può esserle di aiuto, tanto più che la relativa patogenesi contempla anche il tremore agli occhi e alle palpebre. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Silvia dice
Buonasera Dottoressa
Prima di tutto vorrei ringraziarla per la sua celere risposta e per l’elenco dei possibili rimedi in caso di orzaiolo.
Nel fine settimana in cui le ho scritto, essendo impossibile ordinare altro, mi sono decisa a prendere Silicea 9CH in preda a un dolore insopportabile ed ha agito in maniera clamorosa! Il dolore è infatti scemato già durante la prima assunzione dei granuli per poi rimanere stabile nelle 24 ore successive e cessare definitivamente durante la terza assunzione della giornata.. La dottoressa che mi ha consigliato Silicea è un’amica di famiglia che ho sentito telefonicamente visto che già in passato me lo aveva indicato per la stessa causa, quasi 25 anni fa . In questa occasione mi ha consigliato di continuare ad assumerlo per due mesi. Secondo lei è un tempo congruo? ho letto che non bisogna abusare del rimedio che tra l’altro ho già preso per tre settimane non continuative a Novembre, quando il tutto è ricominciato. Lei cosa ne pensa? Intanto le palpebre sono ancora un po’ gonfie, specie se piango, con scagliette di pelle tra le ciglia che devo pulire al mattino ed ogni tanto l’occhio in questione è soggetto a congiuntivite.. Silicea può agire col tempo anche su questi disturbi o posso prendere in considerazione qualcos’altro?
Gli integratori mi sono stati invece prescritti dal medico contattato poco tempo fa in cerca di una cura omeopatica che mio malgrado non ho ottenuto, tra questi c’è AMRITA 4 che con quel che costa mi spiacerebbe buttare, olio di Enotera, Ginomap e Stabilium. Secondo lei con tutta questa roba posso assumere anche un rimedio omeopatico per aiutare la circolazione? Se si e se fosse necessario, sarei disponibile per un consulto on line per individuare il rimedio adatto.
Ancora grazie infinite per il servizio che offrite ai pazienti
Silvia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, in genere le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti e logicamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Per quanto riguarda la restante parte di questo commento, nella risposta precedente credo di averle già fornito diverse notizie di possibile interesse. Ancora a titolo informativo, per gli occhi gonfi, in particolare per l’edema delle palpebre, i rimedi omeopatici sintomatici più specifici e più utilizzati sono Apis, Arsenicum album, Kali carbonicum, Rhus toxicodendron, Urtica urens, Tellurium metallicum… Faccia comunque sempre riferimento alla dottoressa. Cordiali saluti.