DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Lachesis si ottiene dal veleno del serpente Lachesis mutus sottoposto a diluizioni e dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il Lachesis mutus è un grosso serpente velenoso appartenente alla famiglia dei Viperidi che vive nelle foreste dell’America centrale e meridionale. E’ noto anche come Crotalo muto o Terrore dei boschi ed in Brasile come Surucucù. E’ simile ai crotali, ma la sua coda non è munita di sonagli (da cui il termine muto o in latino mutus) anche se, quando è in allarme, la alza e la fa vibrare proprio come fanno i serpenti a sonagli. Ha una lunghezza che può raggiungere i 3 m ed oltre; corpo robusto a forma quasi triangolare; dorso ricoperto da numerose file di scaglie giallastre, marroncine o rossastre con disegni romboidali di colore nero o marrone scuro e chiazza chiara al centro; testa grossa, appiattita, allargata nella parte posteriore e caratterizzata da una stria nera che corre dagli occhi alle mandibole; collo stretto. La bocca è dotata di grosse ghiandole velenifere e di due lunghi denti ricurvi, che possono superare i 5 cm, situati nella parte anteriore del mascellare e che sono canalicolati, cioè provvisti di canale interno attraverso cui viene iniettato il veleno all’atto del morso. Per tale caratteristica detti serpenti sono detti solenoglifi.
Questo temibilissimo rettile, molto aggressivo, predilige vivere lungo i corsi d’acqua delle zone boscose, mimetizzato nella vegetazione, dove attende le ore del tramonto per cacciare le proprie prede, che sono in genere piccoli mammiferi. Quando attacca dispone la parte anteriore del corpo ad S e con uno scatto repentino morde la preda. Il suo morso è quasi sempre letale per molte specie animali ed anche per l’uomo. La dose mortale per via endovenosa è di circa 4,5 mg/kg.
Il veleno del Lachesis mutus ha una composizione chimica molto complessa ed è costituito da diverse classi distinte di tossine responsabili, in più o in meno, di attività devastanti sul sistema nervoso e sul sistema vascolare con azione neurotossica (alterazione e distruzione delle attività di determinati neuroni tali da impedire la propagazione degli impulsi neuronali), miotossica (dannosa ai muscoli), cardiotossica (nociva al cuore), convulsivante (induzione di contrazioni involontarie ed incontrollate di muscoli volontari), emolitica (distruzione dei globuli rossi mediante lisi, cioè con la rottura della membrana cellulare), vasodilatatrice (aumento del calibro dei vasi sanguigni per rilassamento della muscolatura liscia delle loro pareti che determina ipotensione arteriosa), nonché induzione di coagulopatia (disfunzione emostatica che determina un difetto e/o un eccesso di coagulazione del sangue), con conseguenti emorragie (soprattutto interne ma anche esteriorizzate attraverso gli orifizi naturali), trombosi (formazione di coaguli all’interno dei vasi sanguigni in sede cerebrale e/o coronarica e/o venosa profonda) ed edemi (gonfiori dovuti ad accumulo di liquidi extravascolari nei tessuti).
L’avvelenamento da Lachesis mutus, come tutti gli avvelenamenti, si sviluppa caratteristicamente in due fasi sistemiche distinte: una fase di reazione, iniziale, nella quale l’organismo reagisce al veleno ed una successiva fase di cedimento, ritardata, nella quale si entra in uno stato di intossicazione estremamente grave ove prevale la forza distruttrice del veleno e l’organismo non oppone più alcuna resistenza. Le durate di tali fasi, e le entità degli effetti in esse prodotte, dipendono dalla quantità di veleno inoculata e se lo stesso entra in tutto o in parte direttamente in vena o in intramuscolo. La fase iniziale di reazione può durare fino a 24 ore, mentre la fase ritardata di cedimento può arrivare anche a qualche giorno.
Cosicché l’azione del veleno sul sistema nervoso centrale e periferico determina inizialmente un rapido stato di eccitazione, di ansia, di respirazione accelerata, di tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), di ipertensione arteriosa, di ipercinesia (disordini del movimento), di esasperazione sensoriale e di iperestesia (eccessiva sensibilità cutanea), cui segue uno stato grave di prostrazione, di depressione, che culmina in un’estrema debolezza generale, con situazioni crescenti di crampi muscolari, paresi e paralisi (rispettivamente diminuzione e perdita completa della motilità volontaria), bradicardia (abbassamento della frequenza cardiaca), offuscamento della vista, diarrea, ipotensione arteriosa (aggravata dalla perdita di liquidi) fino allo shock, sintomi vago-mimetici (tra cui alterazione dell’udito e della fonazione, difficoltà di deglutizione, nausea, vomito, rossori in viso, salivazione ridotta, cefalea, vertigini, sudorazione fredda, disturbi gastrici e intestinali), riduzione dell’attività respiratoria fino all’arresto.
Il sangue e la circolazione subiscono gravissime alterazioni: ad una iniziale intensificazione del processo di coagulazione del sangue con formazione di trombi, segue uno stato di incoagulabilità e di infiammazione generale con emolisi (distruzione dei globuli rossi), leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi), edemi diffusi (in particolare a fegato e milza), irritazione delle mucose, emorragie, ulcerazioni, trombosi, insufficienza venosa, necrosi dei tessuti, miolisi (degenerazione e distruzione dei tessuti muscolari), insufficienza renale.
Anche la riserva alcalina del sangue subisce una fatale diminuzione: all’inizio si abbassa leggermente per poi scendere drasticamente durante l’agonia in una situazione che si aggrava ulteriormente per l’insufficienza respiratoria e renale, determinando un compromettente stato di intossicazione per acidosi.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lachesis è un importante rimedio costituzionale che riguarda più usualmente il sesso femminile, soprattutto nel periodo del climaterio e della menopausa. La sua sfera di azione interessa principalmente il sistema nervoso, sia centrale che periferico, l’apparato cardiovascolare e l’apparato genitale femminile, ma anche l’apparato digerente (fegato in particolare), l’apparato respiratorio, la pelle, le mucose.
La chiave di comprensione del rimedio la si trova nelle modalità di azione del veleno del serpente Lachesis mutus, da cui trae origine (Legge di Similitudine). Occorre quindi considerare le due fasi, descritte in precedenza, secondo le quali si sviluppa l’avvelenamento: la fase di reazione e la successiva fase di cedimento. Nel Lachesis sono ben presenti e distinte entrambe le fasi ed in particolare la prima fase (quella iniziale di reazione dell’organismo), non sempre molto sviluppata in altri veleni di serpenti (ad es. in Crotalus si passa rapidamente alla seconda fase, quella di cedimento dell’organismo).
Il tipo Lachesis, pertanto, si caratterizza proprio perché avverte entrambe le sintomatologie, le quali in genere si manifestano alternativamente in periodi diversi o in circostanze diverse.
Infatti sul piano mentale presenta un’alternanza di eccitazione e di depressione su base quasi sempre giornaliera, nel senso che al mattino sarà depresso, triste, pessimista, pauroso, taciturno, astenico, mentre viceversa nel tardo pomeriggio e di sera diventerà attivo, eccitato, ansioso, irrequieto, pieno di energia, amante della vita, con voglia di uscire e di divertirsi. Di notte ha un sonno agitato, pieno di incubi e di sogni angosciosi.
Anche dal punto di vista temperamentale presenta la stessa bipolarità, passando cioè dalla sua natura di timido, riservato, schivo (per la sua diffidenza), ad atteggiamenti di grande reattività ed aggressività nelle situazioni negative.
Altro sintomo chiave di questa donna Lachesis (ma possibilmente anche uomo) è una loquacità particolare, che si manifesta particolarmente nella fase di eccitazione, connotata da un parlare rapido e continuo, ininterrotto, che passa incoerentemente da un argomento all’altro senza alcuna logica e senza possibilità di interlocuzione. L’estrema iperestesia le comporta inoltre un’insofferenza al minimo contatto fisico ed un’avversione particolare per l’abbigliamento che stringe troppo in vita ed intorno al collo. Anche la sua percezione sensoriale è ai massimi livelli (eccessiva sensibilità alla luce, ai rumori, agli odori, al calore, ecc.), unita ad una marcata lateralità sinistra.
Le turbe mentali le portano intanto un vero e proprio deragliamento dei sentimenti, spingendola verso il delirio di persecuzione (teme che tutti tramino contro di lei), la diffidenza, la gelosia ossessiva e incontrollata, l’invidia, il desiderio di vendetta, le manie religiose (si sente una peccatrice che deve essere punita attraverso le malattie).
La sola componente psicologica già consente di individuare la costituzione di Lachesis, confermata anche nelle componenti morfologica e fisiologica, la quale evidentemente è di tipo fosforico, con un’impronta di tipo fluorico.
Analogamente il temperamento sarà nettamente nervoso, con qualche connotazione anche del sanguigno.
L’apparato cardiovascolare è uno dei punti deboli del soggetto, che accusa diverse disfunzioni di tipo circolatorio, vampate di calore, flebopatie, emorragie, palpitazioni cardiache e senso di soffocamento alla minima ansia, tanto che spesso si sveglia oppresso, boccheggiante e sente il bisogno di aprire la finestra per respirare aria fresca.
L’apparato digerente sarà afflitto da una serie di turbe infiammatorie, soprattutto a carico del fegato (che in fondo è l’organo maggiormente intossicato dal veleno), con varie epatopatie fino alla degenerazione per cirrosi. Come pure si ritroveranno vomito e diarrea (che sono le reazioni con cui stomaco ed intestino tentano di eliminare il veleno).
Nell’aspetto il soggetto si presenta con il volto congestionato, con zigomi e naso che hanno un colorito violaceo per un eccesso di vascolarizzazione, in contrasto con le labbra cianotiche. La testa è accaldata, spesso con cefalea e con la sensazione curiosa di avere gli occhi tirati all’indietro, mentre le estremità degli arti sono fredde. La pelle è secca e sensibile al punto tale che ogni trauma determina ecchimosi o ematomi ed ogni lesione tende all’ulcerazione. Le mucose sono irritate, ulcerate, specie quelle della bocca, del cavo oro-faringeo, della laringe e della trachea. L’apparato respiratorio può soffrire di bronchiti con tosse secca di tipo spasmodico e prevalentemente notturna.
Quanto esposto fa ben comprendere perché in omeopatia Lachesis è considerato uno dei migliori rimedi contro i disturbi della menopausa e dell’alcolismo.
E’ individuabile anche la diatesi del rimedio che è prevalentemente luesinica, confermata dalla tendenza all’ulcerazione, alla cianosi ed alla necrosi.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con una temperatura ambiente moderata, nel tardo pomeriggio e la sera, alla comparsa del ciclo mestruale o di qualsiasi secrezione (es. urine, feci, sudore, catarro) anche patologica (es. emorragie, essudazioni sierose o purulente).
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con il caldo intenso, con l’esposizione al sole, in estate, con il sonno, di mattina al risveglio, con il contatto fisico, prima del ciclo mestruale, con la soppressione di una secrezione.
I principali sinergici (complementari) di Lachesis sono Hepar sulphur, Lycopodium, Nitricum acidum, Phosphorus.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Glonoiunum (nell’ipertensione), Phytolacca (nelle angine di gola), Sulphur (nei disturbi della menopausa), Zincum sulphuricum (per la regolarizzazione del ciclo mestruale).
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lachesis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione e astenia al mattino, eccitazione e nervosismo la sera, ove si accentua una loquacità incontrollata e spesso incoerente. Eccessiva percezione sensoriale (rumori, odori, luce, calore, ecc.). Estrema sensibilità al contatto (iperestesia) ed avversione per l’abbigliamento che stringe al collo ed in vita. Gelosia morbosa. Mania di persecuzione. Sensi di colpa. Sonno agitato con incubi e sogni angosciosi. Cefalea pulsante. A volte tremori, debolezza alle gambe e vertigini all’atto di chinarsi. Tosse emotiva con costrizione toracica.
2) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni cardiache con senso di costrizione alla regione del cuore. Tachicardia. Ipertensione arteriosa. Emorragie. Flebiti e tromboflebiti. Varici. Emorroidi pulsanti.
3) APP. GENITALE FEMMINILE. Disturbi della menopausa con i classici sintomi quali vampate di calore (accompagnate da sudorazione, palpitazioni ed a volte vertigini), nervosismo, irritabilità, depressione, cambio di umore, cefalee, insonnia, ecc. (l’altro grande rimedio della menopausa è Sepia che però si riferisce ad una donna costantemente depressa, debole, pallida e priva di tono). Irregolarità del ciclo mestruale. Dismenorrea. Dolori localizzati a livello dell’ovaia sinistra.
4) APP. DIGERENTE. Pirosi gastrica. Aerofagia. Gastrite. Addome gonfio e teso con borborigmi. Spasmi addominali. Epatopatie. Cirrosi epatica. Stipsi che può alternarsi a diarrea. Disturbi digestivi dovuti ad abuso di alcool (Lachesis può considerarsi un inibitore degli effetti dell’alcool).
5) APP. RESPIRATORIO. Angina di gola acuta o cronica che spesso inizia dal lato sinistro, accompagnata da sensazione di pienezza della gola e del collo, difficoltà di respirazione e senso di soffocamento al momento di dormire. Rinite cronica con rinorrea acquosa. Faringite con possibili spasmi della faringe. Tonsillite. Laringite. Tracheite. Bronchite. Tosse secca e spasmodica, prevalentemente notturna, dovuta all’irritazione delle vie respiratorie.
6) PELLE. Pelle secca con ecchimosi spontanee. Foruncoli e ascessi. Erisipela. Sudorazione calda. Alopecia. Cellulite. Piaghe ed ulcere sanguinanti senza alcuna tendenza alla guarigione.
7) MUCOSE. Irritazione ed infiammazione delle mucose (per le patologie infiammatorie Lachesis può considerarsi una sorta di “aspirina omeopatica”), in particolare di bocca, lingua, gengive e delle vie respiratorie (già trattate in precedenza). Otalgia. Congiuntivite.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Francesca dice
Buongiorno,
mi è stato consigliamo questo prodotto per dei problemi alla gola, in particolare infiammazione nella parte sinistra vicino le tonsille.
Può essere utile?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, Lachesis è certamente uno dei rimedi omeopatici che trova indicazione nel mal di gola, specie al lato sinistro o che comincia a sinistra e poi migra a destra. L’angina di gola di Lachesis in genere è associata a faringe e tonsille color porpora con sensazione di costrizione, deglutizione dolorosa, talvolta respirazione difficile, tosse e dolore che si irradia all’orecchio sinistro o che passa da sinistra a destra. Le modalità sono di peggioramento con una leggera pressione, dopo il sonno e con l’assunzione di liquidi caldi. Se lei quindi si riconosce in una sintomatologia simile, allora il rimedio può considerarsi adatto, altrimenti occorrerà individuarne un altro maggiormente somigliante. Consulti pertanto l’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Cecilia dice
L’ ho fatto, dottoressa, ma inspiegabilmente si rifiuta di darmi ascolto. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cecilia, anche stavolta le possibilità sono praticamente due: o si fida dell’operato o cambia medico, tenendo però presente che molte volte il punto di vista del medico non coincide con quello del paziente. Mi spiego meglio: il paziente considera che va meglio quando constata il miglioramento dei sintomi locali, invece il medico omeopata bada più che altro ai sintomi generali del paziente, che sono il vero punto di importanza capitale e perciò considera che la cura sta andando nella direzione giusta se vi è un miglioramento dello stato generale, indipendentemente da quello che può succedere in una fase interlocutoria ai sintomi locali o se si innesca una reazione di eliminazione (attraverso qualcuno degli organi emuntori come fegato, intestino, reni, pelle, polmoni). Non dobbiamo dimenticare che l’Omeopatia è la medicina per la cura del malato e non della malattia in sé. Solo se sin dall’inizio della terapia sia lo stato di salute generale che quello locale non accennano a migliorare o addirittura peggiorano, allora la cura omeopatica deve essere modificata. A distanza di circa tre mesi un bilancio del genere sarebbe opportuno farlo. Cordiali saluti.
Cecilia dice
Dottoressa, ho posto la domanda perché assumo Lachesis da un mese e mi sta dando problemi digestivi. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cecilia, le possibilità sono praticamente due: o il dosaggio è elevato o il rimedio omeopatico non è quello giusto. Sarebbe pertanto opportuno informare il medico omeopata curante. Cordiali saluti.
Cecilia dice
Buongiorno, il mio omeopata mi ha prescritto Lakesis e Chelidonium. Non riesco a ritrovarmi nelle caratteristiche psicologiche del primo rimedio. Entrambi mi hanno dato un aumento dei disturbi a livello digestivo. Cosa ne pensa? Grazie per la risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cecilia, se il suo medico omeopata le ha prescritto i rimedi in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni, potendo quindi stabilire che gli stessi sono i più adatti al suo caso specifico. Non necessariamente bisogna assomigliare in tutto e per tutto ad un rimedio omeopatico, l’importante è che la parte di quadro clinico da curare sia contenuta nella relativa patogenesi. Ovviamente l’omeopata potrà fornirle ogni ulteriore ragguaglio. Cordiali saluti.
Daniela dice
Buonasera mi chiedevo se si può utilizzare in gravidanza.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, in genere i rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche in gravidanza, non avendo controindicazioni o effetti collaterali, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e perciò secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
Vincenzo dice
Dottoressa vorrei chiederle se il lachesis può essere utile per ipertensione oppure che tipo di veleno di serpente posso usare come ipotensivo sono uomo 56 enne
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Vincenzo, Lachesis è un rimedio omeopatico che viene prescritto nell’ipertensione arteriosa, potendo essere di aiuto, ma non è il solo essendocene altri di pari importanza. Pertanto, se lei si riconosce nelle caratteristiche di Lachesis, come desumibili da quest’articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto, altrimenti occorrerà individuarne un altro maggiormente somigliante. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. All’uopo consulti l’articolo “Ipertensione arteriosa” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Bernardina dice
Soffro di vampate di calore molto frequenti come posso prendere lachesis 6ch e x quanto tempo? Grazie sto provando di tutto ma niente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Bernardina, Lachesis è uno dei principali rimedi omeopatici che trova prescrizione nelle vampate di calore, in particolare in quelle dovute alla sindrome climaterica. Com’è rilevabile dal presente articolo, il rimedio si addice segnatamente a una donna che si aggrava al mattino, che è depressa al mattino e nervosa la sera, che è gelosa e diffidente, che soffre di forti manifestazioni vasomotorie, come la vampate di calore, di sudorazioni abbondanti, di senso di soffocamento, di palpitazioni cardiache, di insonnia, ecc. Un altro importante rimedio omeopatico, che come Lachesis risponde bene in un’alta percentuale di casi e quindi viene anch’esso frequentemente prescritto, è Sepia. Tale rimedio si addice prevalentemente a una donna in stato depressivo permanente, debole, stanca sia fisicamente che moralmente, inquieta, indifferente, tendente all’isolamento, con organi allentati e privi di tono, con vampate di calore talvolta accompagnate da vertigini al mattino alzandosi, con sudorazioni abbondanti, con insonnia di notte e spesso sonnolenza durante la giornata, ecc. Per quanto riguarda la posologia, una 6CH solitamente si utilizza in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Il trattamento avrà durata finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi alcun limite temporale e logicamente terminerà alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo la visita di un medico omeopata, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Ale dice
Buongiorno, ho letto che questo rimedio può essere usato anche per curare l’hpv, ma posso sapere quale usare precisamente? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ale, è utile precisare che i rimedi omeopatici non vengono scelti in base al nome della patologia o dell’agente patogeno, bensì in base alla migliore somiglianza tra le manifestazioni, segni e sintomi del paziente (quadro clinico) e quelli contemplati dal rimedio (quadro patogenetico, ovvero l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio omeopatico è in grado di trattare). Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Sarà pertanto la sintomatologia del paziente a suggerire l’individuazione del rimedio omeopatico giusto, ossia, ripeto, del rimedio il cui quadro patogenetico sia sovrapponibile al quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Pertanto se la sintomatologia specifica provocata dal virus in parola è riconoscibile in quella contemplata da Lachesis, allora il rimedio può essere di aiuto. Però sull’opportunità dell’uso, sulla diluizione e sulla posologia, è necessario che si esprima un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Alina dice
Buona sera io ho preso lachesis 7 ch ,mi hanno detto di prenderlo una volta alla settimana,mi sono rimasti 9 ch:15ch:30ch:200ch devo continuare a prendere???grazie mille buona serata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alina, probabilmente lei si riferisce alla forma omeo-farmaceutica cosiddetta “potenziata”, che fa uso di contenitori numerati con potenze/diluizioni viepiù crescenti, da assumere secondo l’ordine numerico. La cura normalmente prevede l’utilizzo di tutti i contenitori. Tali forme farmaceutiche consentono di ridurre i tempi di guarigione, in particolare dei casi cronici o più ostinati di malattia e di scongiurare o attenuare ogni possibile fenomeno transitorio di aggravamento omeopatico, dal momento che impiegano progressivamente dosaggi sempre più infinitesimali del rimedio omeopatico – scelto sempre sul massimo grado di similitudine con il paziente – in modo da accordarsi perfettamente alla componente infinitesimale dell’essere umano, come raccomandava Hahnemann. Sarebbe comunque opportuno chiedere ogni conferma, relativamente al suo caso specifico, al medico omeopata che le ha prescritto la cura. Cordiali saluti.
Alina dice
Lachesis 200 per la menopausa,si può prenderne solo quando hai bisogno(vampate)???
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alina, per un intervento tempestivo alla bisogna, è preferibile utilizzare le basse diluizioni (quelle fino a 7CH) che hanno una risposta più rapida, intervenendo più efficacemente sul sintomatico. Le alte diluizioni, qual è una 200CH o una 200K, sono meno adatte, sia perché hanno tempi di risposta più elevati e sia perché hanno un’azione meno orientata alla gestione delle situazioni acute. Ovviamente cambia la posologia, che da più volte al dì per le basse diluizioni passa ad una volta al mese per le alte diluizioni, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.