DESCRIZIONE
Kalium chloratum o anche Kalium muriaticum è il cloruro di potassio (formula chimica KCl), cioè è il sale di potassio dell’acido cloridrico. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina bianca. E’ solubile in acqua e piuttosto insolubile in etanolo. In natura si rinviene nella silvite che è un minerale proveniente da giacimenti salini e da emanazioni vulcaniche.
Il rimedio omeopatico Kalium chloratum (o anche Kalium muriaticum) si ottiene per triturazione del cloruro di potassio con lattosio e successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica. Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
Il sale minerale cloruro di potassio si trova in quasi tutte le cellule dell’organismo ed è particolarmente abbondante nelle cellule del cervello, dei nervi, dei muscoli e negli eritrociti (globuli rossi). Regola la formazione della fibrina, che è la proteina responsabile del processo di coagulazione del sangue.
Quando le cellule perdono cloruro di potassio conseguentemente ad uno squilibrio dovuto a malattia, la fibrina viene in superficie assumendo l’aspetto di una massa bianca o bianco-grigiatra (se secca forma desquamazione farinosa della pelle), oppure sottoforma di essudati o di gonfiori (edemi). Quindi una secrezione farinosa è indice di carenza di KCl.
Lo ione potassio k+ (catione) ha una funzione vitale nel corpo umano. Quello presente nei liquidi intracellulari regola l’eccitabilità neuromuscolare e la ritmicità del cuore; insieme al sodio controlla il bilancio idrico, ossia la distribuzione dei fluidi all’interno ed all’esterno delle cellule e ne mantiene l’equilibrio acido-base; stimola i reni a produrre urina e quindi regola la ritenzione idrica; svolge un’azione fondamentale nella sintesi delle proteine e degli acidi nucleici (DNA e RNA); stimola la secrezione di insulina; aiuta la trasformazione del glucosio in glicogeno (forma in cui il glucosio può essere immagazzinato nel fegato e poi adoperato dall’organismo); contribuisce a mantenere la pelle sana. Quello presente nei liquidi extracellulari è coinvolto nel processo di trasmissione degli impulsi nervosi, nel controllo della contrazione muscolare e della pressione arteriosa. Normalmente il 95% del potassio è contenuto nei liquidi intracellulari mentre il restante 5% si trova nei liquidi extracellulari. Tale equilibrio è mantenuto dalla pompa sodio-potassio, che è responsabile del mantenimento, all’interno delle cellule, di una elevata concentrazione di potassio e di una bassa concentrazione di sodio.
Una carenza di potassio provoca debolezza muscolare, ipereccitabilità, aritmie ed alterazioni elettrocardiografiche. Un eccesso di potassio provoca astenia, crampi muscolari, ipotensione, bradicardia (riduzione della frequenza cardiaca), arresto cardiaco.
Sono particolarmente ricchi di potassio i seguenti alimenti: barbabietola rossa, cavolfiore, cavolo, crescione, dente di leone, fichi, lattuga, cappuccio, lenticchie, mele, more, noce di cocco, noci, olive, orzo, pastinaca, pomodori, pompelmi, limoni maturati sulla pianta, sedano, spinaci.
Il cloruro di potassio ha un’azione disintossicante: la cura con questo sale minerale ha dato buoni risultati per ridurre gli effetti collaterali nei casi di vaccinazione o di assunzione di medicinali o di sostanze narcotiche o di metalli.
Oltre all’uso farmaceutico, il cloruro di potassio trova impiego nella produzione di fertilizzanti ed è un additivo alimentare identificato dalla sigla E508.
Kalium chloratum è anche uno dei sali del dott. Schüssler, medico tedesco (1821 – 1898) cui si deve la paternità di un metodo terapeutico che adopera come farmaci 12 sali minerali inorganici (ai quali successivamente se ne sono aggiunti altri 12 detti complementari). Egli sosteneva che gli organi ed i tessuti si ammalano perché le cellule che li costituiscono non contengono più le quantità di sali minerali necessarie al mantenimento dello stato di buona salute. Integrando a piccole dosi la perdita di tali sali si guarisce la cellula e con essa tutto l’organismo. Questo modo di curarsi, anche se i sali si preparano con un metodo molto simile a quello omeopatico, per i presupposti terapeutici sinteticamente suesposti non è definibile omeopatico.
Hahnemann, in ogni caso, affermava che i rimedi omeopatici sono molto più efficaci se assunti insieme ai sali minerali. Secondo le teorie odierne i sali minerali aiutano a trasferire le informazioni dettate dai rimedi omeopatici.
Spesso una carenza di sali minerali nell’organismo, come pure la presenza di sostanze tossiche, quali ad es. i metalli pesanti, ne può alterare l’equilibrio interno abbassando le difese immunitarie e favorendo quindi la proliferazione microbica, nel senso che si può determinare un ambiente favorevole alla vita di virus e batteri che normalmente vivono da saprofiti (cioè che sono inoffensivi) nel nostro organismo e che possono trasformarsi in patogeni (cioè che causano malattie).
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Kalium chloratum è un rimedio turbercolinico (in Omeopatia si definisce turbercolinico un soggetto che presenta una “reattività” simile a quella dell’ammalato di tubercolosi), come lo sono Natrum muriaticum, Silicea, Pulsatilla, Iodum, Kalium carbonicum, ed altri.
Il rimedio è utile nel II stadio di un processo infiammatorio, quando cioè subentra l’infiltrazione e l’essudazione (produzione di un liquido infiammatorio extravascolare, l’essudato, ad elevata concentrazione proteica che si raccoglie nei tessuti a seguito dell’infiammazione), ad es. nello stato catarrale che segue ad un’infiammazione acuta. E’ usato quando il catarro ha un aspetto fibrinoso, denso, di colore bianco-latte o bianco-grigiastro, nei casi di stati cronici delle alte e basse vie respiratorie, nelle otiti tubariche; il muco non riesce ad essere eliminato e occlude le vie respiratorie ed i canali uditivi, l’esofago, la laringe, la faringe, la trachea, dove ristagna. E’ adoperato altresì nella diarrea cronica, nelle perdite vaginali ed in alcune forme di dermatite.
Il soggetto Kalium chloratum presenta colorito bianco-latteo (ma anche latteo-bluastro, latteo-rossastro) soprattutto localizzato alle palpebre, come veri e propri occhiali. Ha la radice della lingua di colore biancastro, senza muco. Le feci sono molto chiare e soffre di stipsi. L’appetito è ridotto. Ha vertigini. E’ un dogmatico, non infrange mai le regole, non scende a compromessi, non conosce le vie di mezzo, teme tutto ciò che non riesce a controllare, le malattie, il futuro.
Le persone che hanno bisogno del rimedio sono ottimi consiglieri, riescono sempre a fornire suggerimenti saggi e giudiziosi, molte volte individuano con rapidità le cause dei problemi altrui. Solo con loro stessi tutto questo non funziona. Hanno inquietudine interiore; sono indolenti, taciturni, indifferenti ad ogni piacere; sono ostinati, irrisoluti; stanno molto davanti al televisore e al computer; hanno una patina bianco-grigiastra sulla lingua. Le donne hanno mestrui di sangue scuro e leucorrea lattiginosa.
I disturbi e i dolori si fanno sentire solo con il movimento; peggiorano con l’assunzione di cibi pesanti, grassi, freddi, di bevande fredde, dopo uno sforzo e con il freddo umido; migliorano con il calore.
Il rimedio aiuta a cicatrizzare le ferite con gonfiore insieme a Calcium fluoratum; cura le congiuntiviti insieme a Calcium sulphuricum, Ferrum phosphoricum, Natrium phosphoricum e se purulenti insieme a Silicea. Si dimostra utile nei casi di cataratta, glaucoma, retinite, irite, orzaiolo insieme con altri sali minerali, secondo necessità. E’ adoperato altresì nelle fratture ossee con gonfiore e nelle gengiviti, con gengive moderatamente sanguinanti e tumefatte, insieme a Kalium phosphoricum e Calcium sulphuricum.
In sintesi il rimedio omeopatico Kalium chloratum si rivela particolarmente efficace in tutti i casi di gonfiori e nello stato catarrale che seguono un’infiammazione acuta, quando il secreto è denso, fibrinoso, bianco-grigiastro e, parlando della cute, vi è presenza di squame dello stesso colore.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
1) GONFIORI e tumefazioni di ogni tipo causati da infiammazioni. Se l’infiammazione riguarda le ghiandole linfatiche viene aggiunto Natrium phosphoricum. Il rimedio infatti aiuta le ghiandole nel loro compito di disintossicazione dell’organismo. Si usa nei casi di ingrossamento delle ghiandole dovuto a parotite, nella tenosinovite (infiammazione che coinvolge i tendini e le guaine sinoviali, cioè le membrane che li avvolgono), nelle tonsille gonfie; per queste tre patologie si sono dimostrati efficaci gli impacchi con la pomata a base di Kalium chloratum. Inoltre è usato nei gonfiori di tipo articolare dovuti ad artrosi o reumatismo articolare, unitamente ad una dieta alimentare povera di acidi; nel colpo della strega con gonfiore; nei casi di borsite (processo infiammatorio della borsa sierosa di un’articolazione) ove si adopera insieme a Ferrum phosphoricum, Natrium phosphoricum e Silicea; nei casi di gengiviti con gonfiore; contusione con gonfiore; ferite con gonfiore; emorroidi; negli edemi ove si usa con Natrium chloratum e Natrium sulphuricum; nei casi di pericardite, peritonite, pleurite, poliartrite, flebite ove si adopera insieme ad altri sali minerali, a seconda dei casi.
2) RAFFREDDORE con muco biancastro o bianco-grigiastro e denso. Sordità temporanea per aumento di secrezione nell’orecchio. Muco difficile da espellere che permane nella faringe (faringite), nella laringe (laringite) con deglutizione difficile, nella trachea (tracheite) provocando tosse con espettorazione difficile di muco bianco-latteo e raucedine cronica.
3) OTITE (infiammazione dolorosa a carico dell’orecchio) media acuta catarrale conseguente a rinite acuta, con muco biancastro che determina sordità temporanea e intermittente, senso di pienezza con catarro nella tromba di Eustachio, fischi auricolari, OTALGIA (dolore all’orecchio dovuto a processi patologici in altre sedi, quali ad es. laringite, faringite, nevralgia del trigemino, ecc.).
4) OCCHI: cataratta, congiuntivite, irite, glaucoma, retinite, orzaiolo accompagnati da secrezione di muco bianco dagli occhi.
5) PELLE: acne (dermatosi che colpisce il viso, caratterizzata dalla formazione di comedoni, papule, pustole che si formano allo sbocco delle ghiandole pilo-sebacee per ristagno della secrezione); psoriasi (malattia infiammatoria della pelle solitamente cronica e recidivante che si presenta in varie forme; si manifesta con la comparsa di macchie rossastre e rotondeggianti, ricoperte di squame; colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, gomito e ginocchio, la zona lombo-sacrale); verruche; eruzioni cutanee secche e farinose; efelidi (macchie brune che compaiono in alcuni individui per accumulo di pigmento dopo esposizione al sole, soprattutto sul volto) ove si usa insieme a Kalium sulphuricum; comedoni (alterazioni della pelle caratteristiche dell’acne, formate da grassi e cheratina, che possono presentarsi sotto forma di punti bianchi o neri) ove si usa con Ferrum phosphoricum; erisipela (infezione acuta della pelle che si manifesta con febbre e con chiazze calde, rosse, dolenti, tendenti alla diffusione, specie su braccia, gambe e volto); geloni ove si usa con Natrium sulphuricum; orticaria ove si usa con altri sali minerali; unghie incarnite; foruncoli; herpes labiale (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra); crosta lattea; forfora.
6) MUSCOLI, NERVI, CARTALIGINE: il rimedio favorisce la formazione di cellule muscolari e di fibre nervose. Regola l’attività muscolare in caso di convulsione muscolare e l’attività dei nervi in caso di carichi elettromagnetici. E’ utile in caso di ematomi traumatici dovuti a strappi muscolari, ove si può associare a Calcium fluoratum, Ferrum phosphoricum, Silicea. Aiuta a ricostruire la cartilagine delle articolazioni.
7) INTOSSICAZIONE: il rimedio lega le sostanze tossiche dei vaccini e quelle dei farmaci portandole all’eliminazione. E’ utile nel caso di anestesia totale, quando permangono a lungo effetti collaterali quali malessere, nausea e smemoratezza. E’ usato anche nei casi di disturbi epatici, ingrossamento del fegato, cirrosi, nonché per diarrea cronica, leucorrea lattiginosa nelle donne.
DOSI
In tutti i casi diluizione 15CH, 3 granuli 3 volte al dì.
Ad integrazione:
• nei casi 1) e 6) utilizzare anche la pomata Kalium chloratum per applicazioni locali; nel caso 1) meglio con impacchi tiepidi se il gonfiore riguarda organi interni;
• nel caso 2) usare anche impacchi tiepidi di pomata Kalium chloratum sul torace e sulla schiena.
(*) V. Note esplicative
Gabriele dice
Buongiorno, da un po’ di tempo mi diagnosticano una pressione oculare troppo elevata, dell’ordine dei 25 mmhg, nonostante mi abbiano già fatto i forellini nell’iride per abbassare la pressione e scongiurare il rischio di glaucoma.
L’oculista mi propone un trattamento con un collirio da prendere per tutta la vita, oppure un intervento operatorio.
Volevo domandare se è possibile un qualcosa di curativo
GRAZIE
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gabriele, purtroppo l’omeopatia, o qualsiasi altra medicina naturale, non riesce a trattare con successo l’ipertensione oculare, per cui i farmaci convenzionali risultano essere insostituibili. Però l’omeopatia, od anche la fitoterapia, possono essere adoperate come coadiuvanti per contrastare gli eventuali effetti dovuti alle controindicazioni del farmaco convenzionale. Cordiali saluti.
cristina dice
Buongiorno, ho 48 anni e la cataratta presente in entrambi gli occhi, più marcatamente nel sinistro. Vorrei sapere se il rimedio KALIUM CHLORATUM può essere curativo per questa patologia o se viene usato solo per rallentare il processo già in corso o prevenirlo.
Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, purtroppo non esistono terapie mediche, convenzionali o alternative, che possano curare efficacemente una cataratta già in atto. Esistono senz’altro dei trattamenti che possono contribuire a ritardare l’insorgere della malattia o a rallentare il suo peggioramento. Tra i rimedi omeopatici in grado di fare ciò è possibile annoverare proprio Kalium chloratum. In linea teorica, inoltre, l’assunzione di cibi particolarmente ricchi di vitamine antiossidanti (vitamine A, C ed E) dovrebbe contrastare i fenomeni di ossidazione delle proteine del cristallino, responsabili della cataratta. Cordiali saluti.
Laura dice
Buongiorno dottoressa, a seguito di un volo aereo a fine 2011 ho sofferto di otite con ristagno di catarro nelle tube di Eustachio. L’otite è passata nel giro di alcune settimane e la sensazione di catarro nelle orecchie è nettamente migliorata solo alcuni mesi dopo (estate 2012), dopo un ciclo di cure termali a tabiano con insufflazioni. Ad oggi però ho ancora sensazione di catarro tubarico, che mi sembra peggiorare col clima umido e con sbalzi di pressione (anche solo andando in montagna), e vorrei provare perciò il rimedio Kalium muriaticum. Anche nel mio caso è indicata la posologia di 15CH, 3 granuli 3 volte al dì? Ci potrebbero essere controindicazioni? Ho 30 anni, non ho problemi di salute e non prendo farmaci. Grazie in anticipo!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, probabilmente lei è affetta da una forma, ormai cronicizzata, di “otite media secretiva”, comunemente denominata “catarro tubarico”, che è una condizione spesso infiammatoria dell’orecchio medio (la parte di orecchio che si trova dietro al timpano) caratterizzata dalla presenza di essudato nella cassa del timpano. L’affezione è causata dalla chiusura anomala, parziale o totale, della tuba di Eustacchio (canale di comunicazione tra faringe e orecchio medio), conseguente ad un’infezione delle alte vie respiratorie (rinite, sinusite, faringite, laringite), ma anche ad un ingrossamento delle adenoidi, oppure ad un’allergia respiratoria. Tale ostruzione determina l’accumulo delle secrezioni nella cassa del timpano, responsabile dell’abbassamento dell’udito, della sensazione di ovattamento, dei ronzii, fruscii e acufeni in generale. Se le secrezioni invece diventano purulente, perché è subentrata l’infezione favorita dalla loro stasi, esse tendono a perforare il timpano e quindi a fuoriuscire all’esterno lungo il condotto uditivo. In questo caso si parla di “otite media purulenta” che è quasi sempre accompagnata da dolore e febbre. Ma l’otite media secretiva può essere causata anche da una “disfunzione tubarica” che, non consentendo l’apertura completa della tromba di Eustacchio, provoca una riduzione dell’areazione e della ventilazione e di conseguenza una pressione negativa nell’orecchio medio. Il sintomo principale è l’abbassamento uditivo con necessità di eseguire manovre di compensazione a naso chiuso per liberarsi del senso di ovattamento. L’omeopatia riesce a trattare con successo l’otite media con più di un rimedio ed in particolare per l’otite media secretiva i rimedi omeopatici maggiormente utilizzati sono Kalium chloratum (o muriaticum) o Mercurius dulcis, alle basse diluizioni dovendo agire preferibilmente a livello sintomatico, quale ad es. la 7CH che spesso viene prescritta in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, allungando i tempi con i miglioramenti. La parola però spetta sempre al medico omeopata. Infine per quanto riguarda le controindicazioni, le preciso che i rimedi omeopatici generalmente non hanno effetti collaterali, intesi questi nel senso tradizionale del termine, cioè essi non sono in grado di provocare alcun danno fisiologico, in quanto non contengono sostanze a livello ponderale, ma solo a livello infinitesimale, e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo. Questo però non significa che possono essere assunti senza cautela e senza prescrizione medica, in quanto, soprattutto con le alte diluizioni, se si dovesse assumere un rimedio omeopatico sbagliato si potrebbero avere disturbi organici, psichici o mentali abbastanza seri e fastidiosi. Cordiali saluti.
lucia dice
Buongiorno ;mio figlio di 7 anni soffre spesso di mal di gola e mal d’orecchio, non sente molto bene gli e stata diagnosticata un ‘otite catarrale e una dermatite all’interno dell’orecchio,il rimedio prescritto è stato Kalium muriaticum 9ch 5 granuli 2 volte al di per un mese,mi chiedevo se posso somministrargli dei sali minerali e se si quali e che tipo.Grazie e complimenti,molto interessante l’articolo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucia, gli oligoelementi, com’è noto, sono fondamentali per la biochimica del nostro organismo e quindi indispensabili per la salute ed il benessere. Molti di essi sono essenziali per le difese del sistema immunitario. Laddove se ne riscontra una carenza se ne può prevedere un’apposita integrazione dall’esterno. Però questo lo deve stabilire necessariamente il medico, perché una loro assunzione arbitraria potrebbe essere controindicata. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
marco dice
La ringrazio dott.ssa Rita,
so che non vi sono certezze nella cura della DMB ma solo speranze.
La disturbo per un ultimo chiarimento, se le è possibile, mi puo’ spiegare la causa della formazione del muco nel condotto uditivo ??
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, la formazione di secrezioni nel condotto uditivo è dovuta all’otite, che è un’infiammazione dolorosa a carico dell’orecchio solitamente di natura infettiva. In relazione alla sede le forme più comuni sono l’otite esterna, che interessa il condotto uditivo esterno, e l’otite media, che interessa l’orecchio medio (la parte di orecchio che si trova dietro al timpano). L’otite esterna può essere provocata da manovre errate nella rimozione del cerume oppure da eccessiva umidità (per questo è nota anche come “otite del nuotatore”) o secchezza del canale udivo. Si presenta con dolore, prurito, secrezioni biancastre o giallastre, diminuzione della percezione uditiva. L’otite media, anch’essa dolorosa ed a volte con febbre e che riguarda prevalentemente i bambini, è spesso conseguente ad un’infezione delle alte vie respiratorie (raffreddore, faringite, laringite) i cui edemi (gonfiori) possono provocare la chiusura parziale o totale della tuba di Eustacchio (canale di comunicazione tra faringe e orecchio medio) e quindi la stasi delle secrezioni con conseguente possibile infezione batterica. Finché le secrezioni sono costituite da solo muco, esse si accumulano nella cassa del timpano determinando un abbassamento dell’udito ed una sensazione di ovattamento. Se invece sono purulente, perché è subentrata l’infezione, tendono a perforare il timpano e quindi a fuoriuscire all’esterno lungo il condotto uditivo. Spero di essere stata sintetica e sufficientemente chiara. Cordiali saluti.
marco dice
Buongiorno Dott.ssa Rita,
articolo molto interessante.
Mio figlio spesso ha otiti, la posologia vale anche per bambini di 10 anni ??
Il cloruro di potassio può aiutare i malati di distrofia muscolare di Becker ??
La ringrazio per le risposte che potrà darmi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, generalmente la posologia dei rimedi omeopatici è uguale sia per gli adulti che per i bambini, però è bene che questo lo stabilisca il medico. Relativamente all’altro quesito, purtroppo non sono a conoscenza di casi trattati con l’omeopatia e né mi risulta che le Materie mediche riportino detta malattia nelle patogenesi di qualche rimedio. In linea di principio Kalium chloratum potrebbe aiutare, ma ripeto non conosco esperienze in tal senso. Grazie per l’apprezzamento riguardante l’articolo. Cordiali saluti.
Giovanni dice
Complimenti per l’articolo, ho un problema di cataratta (sclerosi nucleare all’occhio sx con visus quasi 0 e sottocapsulare ad entrambi gli occhi) per causa sconosciuta, solo il mineralogramma ha rilevato un eccesso di metalli pesanti tossici in particolare piombo e una riduzione dei metalli e oligoelementi antagonisti. I miei sintomi in generale rispecchiano quanto indicato per il kalium cloratum se non fosse che peggiorano con il caldo. E’ indicato cmq il kalium cloratum? Potrei associarlo ad estratti diluiti di cristallino, ad estratti della malattia cataratta, ad chelanti per il piombo e dechelanti per gli oligoelementi? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giovanni, poiché esistono molte somiglianze, Kalium chloratum potrebbe esserle di aiuto anche se la corrispondenza non è completa. D’altro canto è abbastanza difficile che vi possa essere una sovrapponibilità totale. In linea di principio le associazioni da lei citate non sono controindicate, stante il contenuto infinitesimale del cloruro di potassio nel rimedio omeopatico. Altri rimedi specifici per i problemi legati alla cataratta sono Silicea, Sulphur, Kali muriaticum, Secale cornutum, Causticum, Lycopodium. Se fra essi si trova il rimedio con elevato grado di similitudine ci si può spingere con le alte diluizione, altrimenti i risultati migliori le danno le basse diluizioni che agiscono a livello sintomatico. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Cesal dice
Eccellente descrizione, chiara e completa.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Grazie per l’apprezzamento. Continui a visitare il sito che è in continuo aggiornamento e potrà sempre trovare nuove ed interessanti pubblicazioni. Cordiali saluti.
marcella dice
MI è stato prescritto qs rimedio kalim chloricum in gocce ma è impossibile trovarlo nelle farmacie omeopatiche della città di Milano. POtete damri una mano per favore?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marcella, il rimedio omeopatico Kalium chloratum normalmente lo si trova in granuli. Probabilmente il formato in gocce si riferisce ad uno dei sali di Shussler in diluizione omeopatica. Cordiali saluti.
elena dice
buongiorno, il mio bambino di 6 anni soffre di stitichezza da lungo tempo. ci sono sali schussler che possono aiutarlo a risolvere il problema? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
La stitichezza, secondo il metodo terapeutico del dott. Schüssler, può essere dovuta a carenza di vari sali minerali. I relativi rimedi potenzialmente indicati sarebbero: Ferrum phosphoricum, Kalium phosphoricum, Magnesium phosphoricum, Natrium chloratum, Natrium sulphuricum. Onde evitare inutili o addirittura dannosi tentativi, il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un medico. Tenga comunque presente che spesso la stitichezza è originata da cattive abitudini alimentari, personali, fisiche e psicologiche. Anche la natura può venire in aiuto come risulta nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.