DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomica che ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore.
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze.
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare.
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc.
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate.
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa.
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi.
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc.
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica.
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori.
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti.
Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda.
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestine, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e scompaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via.
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur).
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo.
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra.
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio: Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica.
I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione, Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi.
I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, attacchi di panico, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia.
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori.
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione.
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo.
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. .
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte.
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube.
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni.
DOSI
Nei casi 1) e 2), diluizione 9CH, 3 granuli o 8-10 gocce una volta al dì.
In tutti gli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 8-10 gocce 3-6 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Stefania dice
Buongiorno Dottoressa.
Sto facendo una cura omeopatica con Ingatia Amara.
Il primo mese l’ho assunta alla potenza 1M e attualmente alla potenza 6 LM.
Con la potenza 1M ho avuto un generale miglioramento dell’umore e degli stati depressivi e malinconici, una sferzata di energia e un importante miglioramento dei dolori intercostali alla schiena, come anche la sparizione della sciatica.
Attualmente sto prendendo in gocce, mattina e sera e al bisogno, la LM6 che intanto non noto di avermi portato ulteriori miglioramenti significativi dopo quello che non abbia già fatto la potenza 1M.
Da ieri sera sento un’oppressione al cuore e dolori intercostali nella zona cardiaca. Secondo lei è il lavoro che svolge l’Ingatia?
Inoltre, secondo il suo parere, devo andare avanti nelle diluizioni LM alte, oppure posso scendere di potenza?
L’Ignatia Amara è stata individuata come il mio rimedio costituzionale di fondo e nonostante abbia anche altre problematiche, come la claustrofobia altamente limitante, non posso prendere altro.
La ringrazio della sua cortese attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefania, se la prescrizione di Ignatia amara, con le relative diluizioni, è stata fatta da un medico omeopata sarebbe opportuno informarlo di quanto le accade, in modo che possa approfondire ogni valutazione e, se necessario, apportare gli adattamenti del caso. Tenga comunque presente che le diluizioni adoperate sono molto diverse tra loro e quindi anche gli effetti terapeutici sono diversi. La 1M, che dovrebbe essere una 1.000CH, è un’altissima diluizione centesimale che ha un’azione maggiormente mirata e incisiva, forte e decisa, per cui viene prescritta a pazienti normalmente reattivi. Invece la 6LM è una bassa diluizione cinquantamillesimale che ha un’azione più graduale e dolce, pur mantenendo il proprio potenziale energetico, per cui viene generalmente prescritta a pazienti deboli o piuttosto sensibili. Un piano terapeutico che viene comunemente adottato in una cura omeopatica, laddove la stessa necessiti di un’azione progressivamente profonda e sistemica, consiste nell’aumentare gradualmente la diluizione, verificandone di volta in volta i risultati, oppure, laddove occorrente, si può ricorrere direttamente ad un’alta o altissima diluizione, che richiede generalmente una sola somministrazione, eventualmente da ripetere se i sintomi si ripresentano, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. L’articolo “Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM” nella sezione del sito “Approfondimenti” riprende proprio i suddetti concetti. Cordiali saluti.
Catia dice
Buongiorno da 6 anni prendo antidepressivi per ansia e attacchi di panico iniziati dopo la morte di mia mamma,mi riconosco nei sintomi dell articolo,vorrei smettere con questa cura e provare una strada omeopatica,ignazia amara può essere adatta per il mio caso?che controindicazioni a con altri medicamenti?grazie cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Catia, le caratteristiche psico-fisiche di Ignatia amara sono ampiamente descritte nel presente articolo, per cui se lei si riconosce abbastanza in esse, in particolare nel profilo psicologico, allora il rimedio omeopatico può considerarsi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Per una comparazione con gli altri rimedi omeopatici che vengono più spesso adoperati nei vari disturbi emotivi o psichici, consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrà trovare anche diverse notizie di possibile interesse. Per quanto riguarda le controindicazioni, i rimedi omeopatici non ne hanno e non hanno neanche effetti collaterali, in particolare se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Le consiglio pertanto di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico, stabilendo anche le modalità con cui effettuare lo scalaggio degli antidepressivi in uso. Cordiali saluti.
Emanuela dice
Buongiorno
esco da un periodo di forte stress psico-fisico e, ho extrasistole quotidiane che si accenutano durante il ciclo mestruale. Vorrei sapere se questo rimedio potrebbe aiutarmi. Ovviamente ho fatto i dovuti accertamenti con visita cardiologica, cardiogramma anche da sforzo e holter 24 ore e non è emerso nulla di patologico. Ma le extrasistole mi agitano e innervosiscono ed entro in un circolo vizioso. Può esseremi di aiuto questo rimedio? Grazie mille in anticipo per la risposta. Emanuela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, se lei si riconosce nelle caratteristiche di Ignatia amara, in particolare nel profilo psicologico, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto ed essere di aiuto, atteso che è uno dei maggiori psicosomatici in grado di risollevare il paziente da emotività, sintomi da stress (tra cui le extrasistole), somatizzazioni, disturbo d’ansia, depressione reattiva innescata dalle difficoltà dell’esistenza (contrarietà, dispiaceri, delusioni, preoccupazioni eccessive, turbamento affettivo, ecc.), oppure da esperienze dolorose o comunque negative. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, in base alla quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve “assomigliare al paziente”, ossia deve contenere una sintomatologia psico-fisica simile a quella del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Per una comparazione (diagnosi differenziale) con gli altri principali rimedi omeopatici che vengono più spesso adoperati nei vari disturbi emotivi o psichici e sintomi associati, consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrà trovare anche diverse notizie di possibile interesse. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
lisa dice
salve….
racconto la mia vita cercando di nn esssere troppo logorroica :
premetto che sono sempre stata una persona tropppo sensibile ed empatica, colpa forse di mia madre che avendo perso 2 figlie mi ha cautelato in modo quasi ossessivo evitandomi la conoscenza con il mondo esterno…..
purtroppo nn si puo evitare di crescere e cosi ho avuto i duri impatti con la vita crescendo…..
33 anni di ansie e depressioni dopo eventi traumatici quali lutti , separazioni dalla famiglia, malattie, sofferenze varie….io sempre in prima linea a cautelare e a seguire le persone malate nei loro soggiorni ospedalieri….
il crollo è avvenuto quasi subito, ero appena sposata ed un bimbo di 20 gg……..avevo 24 anni……
ho conosciuto innumerevoli psichiatri, psicologi, un infinita di benzodiazepine, antidepress e ansiolitici, alla fine ormai drogata un dottore molto paziente è riuscito a disintossicarmi nel giro di 3 anni……
[…]
un mese fa un amica mi ha parlato dell ignatia amara e di un bravissimo omeopata, e mi ha convinta a contattarlo…
[…]
nn so quasi nulla sull omeopatia, volevo capire gli eff collaterali, le dosi, la dipendenza, i tempi di reazione sia neg che pos le esperienze altrui x poterle riconoscere nelle mie…..
ringrazio tutte le persone ed i professionisti che vorranno darmi qualche delucidazione al riguardo…..
buona vita e guarigione a tutti….davvero con il cuore..
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lisa, innanzitutto occorre precisare che i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali, non hanno alcuna tossicità, in quanto non introducono sostanze, grazie all’estrema diluizione (le sostanze sono presenti a livello pressoché infinitesimale) e la loro azione non è chimica. Il rimedio omeopatico è solo un veicolo di informazione, quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. I rimedi omeopatici sono pertanto sicuri e senza effetti indesiderati, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Venendo al suo stato emotivo, bisogna tenere presente che quando è in gioco la componente psicologica gli effetti terapeutici significativi si manifestano in tempi mai brevi, come pure mai brevi saranno i tempi del trattamento, dove facilmente si possono alternare alti e bassi e dove ciò è tanto più pronunciato quanto più il disturbo è radicato o cronicizzato. Una cura omeopatica è quindi quasi sempre lunga e laboriosa (come del resto lo è qualsiasi altro tipo di terapia), può richiedere più di un passaggio per la risoluzione del problema, può andare avanti per gradi, dove ciascun grado può richiedere un suo particolare adattamento terapeutico. La cura necessita quindi di una vera e propria strategia terapeutica, con l’adozione degli opportuni piani terapeutici e degli aggiustamenti del caso. Nel frattempo cerchi di vivere una vita la più sana possibile, seguendo alcuni consigli di carattere generale che possono essere di grande aiuto e sostegno unitamente alla terapia:
– non resti a rimuginare, faccia di tutto per portare avanti le attività quotidiane e vedere delle persone;
– si interessi a quanto le accade intorno;
– poiché lo spirito è malato, lo dimentichi e si occupi del corpo;
– faccia ginnastica, il che sarà uno sforzo all’inizio, ma con il tempo le sarà indispensabile;
– quando si sente giù di morale, non si preoccupi di giudicare se una cura le fa bene o le fa male: le idee nere portano a dare una valutazione negativa ingiustificata, con il rischio di abbandonare la cura proprio nel momento in cui comincia ad agire.
Non si lasci andare e sappia che dall’ansia e dalla depressione si guarisce, ma ci vuole molta pazienza e fiducia. Cordiali saluti.
eleonora dice
salve ho un dubbio sulle controidicazioni, nella prima parte del testo ho letto che la pianta in questione è utilizzata come veleno in alte dosi come per i topi, quindi mi chiedo ha conseguenze a lungo termine ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eleonora, ad essere velenosi sono i semi della pianta Strychnos Ignatia per l’alto contenuto degli alcaloidi stricnina e brucina, ma non il rimedio omeopatico Ignatia amara che ha solo funzione terapeutica e dove le suddette sostanze, per effetto delle opportune diluizioni, sono presenti a livello infinitesimale, in quantità inapprezzabili. Perciò Ignatia amara, come del resto tutti i rimedi omeopatici, è un rimedio sicuro e non ha controindicazioni o effetti collaterali, anche a lungo termine. L’azione terapeutica di un rimedio omeopatico deriva dalla Legge di Similitudine, che consente alla sostanza di origine (nel nostro caso la tintura dei semi della pianta Strychnos Ignatia), dopo che è stata fortemente diluita e dinamizzata, ovvero dopo che è divenuta rimedio omeopatico, di curare proprio i sintomi che la stessa sostanza di origine indurrebbe se venisse assunta così com’è, ossia in dosi ponderali. Per la ricchezza delle patogenesi – l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che ciascun rimedio è in grado di curare – molti rimedi omeopatici sono ottenuti da sostanze velenose: si pensi, ad esempio, ai preziosissimi rimedi omeopatici quali Lachesis, ottenuto dal veleno dell’omonimo serpente, o Aconitum napellus, ottenuto dalla velenosa pianta omonima, o Belladonna, ottenuto dalla pianta velenosa Atropa Belladonna, o Nux vomica, ottenuto dai semi velenosi della pianta Strychnos Nux vomica, o Arsenicum album, ottenuto da un composto dell’arsenico, che com’è noto è un veleno particolarmente potente, o Mercurius, ottenuto dal mercurio metallico, notoriamente molto tossico e tanti altri. Per ulteriori informazioni sull’Omeopatia e sui rimedi omeopatici consulti qualche articolo nella sezione del sito “Approfondimenti”. Anche la presente pagina riprende diversi concetti utili. Cordiali saluti.
Francesco dice
Buongiorno, mi hanno consigliato ignatia amara per ansia da studio, per sostenere esami e colloqui.
Non capisco però la differenza tra le diluizioni: una diluizione alta ha un effetto più forte e viceversa?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, la scelta della diluizione di un rimedio omeopatico dipende dal caso clinico ed anche dalla formazione e dall’esperienza del singolo medico omeopata. Esistono tuttavia delle regole generali, cui si ispira la maggioranza dei medici:
– nei casi acuti, si fa ricorso alle basse diluizioni (ad es. fino a 7CH);
– nei casi sub-acuti, alle medie diluizioni (ad es. superiori a 7CH e fino a 30CH);
– nei casi cronici, alle alte diluizioni (ad es. superiori a 30CH).
Inoltre:
– per un’azione drenante e per il lesionale, si utilizzeranno le basse diluizioni;
– per un sintomo in un gruppo di sintomi e per il funzionale, le medie diluizioni;
– per il mentale e per i fattori costituzionali, le alte diluizioni.
Comunque, la strategia terapeutica del medico omeopata, come accennato, può avere la sua incidenza: infatti certi omeopati qualificati sono prevalentemente dei “bassi diluizionisti”, mentre altri non meno qualificati sono degli “alti diluizionisti” quasi esclusivi. La regola fondamentale, unica e imprescindibile, da seguire sempre e comunque, consiste nella corretta applicazione della Legge di Similitudine, su cui, com’è noto, l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, qualunque sia il metodo per il quale si propende. In base a tale legge un rimedio omeopatico per essere curativo deve “assomigliare al paziente”, ossia deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) sovrapponibile al quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Pertanto, se lei si riconosce nelle caratteristiche di Ignatia amara, come rilevabili dal presente articolo, in particolare nel profilo psicologico, allora il rimedio può considerarsi adatto al suo stato emotivo. Cordiali saluti.
Giovanna dice
Ho problemi di ansia…depressione..paure…incubi dovuti a lutti…ignatia amara mi è stata consigliata da una dottoressa in farmacia nella dose 30 ch..quante ne dovtei prendere?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, una 30CH, che è una diluizione medio-alta, solitamente viene utilizzata in ragione di 3 granuli pro-dose, da una volta al dì a una volta alla settimana, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica per il caso specifico. Cordiali saluti.
elisabetta dice
buongiorno
articolo bellissimo e chiaro.
mi riconosco moltissimo in questo rimedio. Stavo appunto cercando qualcosa che mi aiutasse a diminuire i mieu attacchi ‘isterici’ in famiglia, le mie arrabbiature continue e di conseguenza malumore e sensi di colpa continui, inadeguatezza a gestire la famiglia e totale mancanza di pazienza.
Per quanto riguarda poi le caratterstiche fisiche e psicologiche del soggetop Ignatia mi ci riconosco a pieno…eccetto che il nervosismo non scompare così rapidamnete come è venuto ma permane anche per giorni …
Ha qualche altro suggerimeneto di rimedio da aggiungere per aumnetare la pazienza e ritrovare buonumore rapidamnete dopo la crisi ‘isterica’?
Grazie mille
Elisabetta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisabetta, Ignatia amara è certamente uno dei migliori rimedi omeopatici utile a trattare un esaurimento nervoso, un’emotività, uno stato di stress, una depressione reattiva innescata dalle difficoltà dell’esistenza (contrarietà, dispiaceri, delusioni, preoccupazioni eccessive, turbamento affettivo, ecc.), oppure da esperienze dolorose o comunque negative. Tale stato depressivo di base convive frequentemente con uno stato ansioso e di ipernervosismo, che rappresenta l’altro aspetto della depressione reattiva. Entrambi gli stati sono responsabili di instabilità emotiva, sbalzi di umore, nevrosi, insonnia, comportamenti discordanti, sintomatologie paradossali ed altro, che sono le manifestazioni più tipiche del rimedio in parola, che raggiungono il culmine durante le “crisi” ed anche al di fuori stentano sempre a rientrare del tutto. Un altro importante rimedio omeopatico, che è un ottimo sinergico di Ignatia amara e quindi ad esso associabile, è Natrum muriaticum, dove le parti sono praticamente invertite, ossia dove il nervosismo, l’irritabilità, l’impazienza, l’ira e la scontrosità predominano sullo stato depressivo. Sempre a titolo informativo, in diversi casi, in particolare nei periodi più critici, viene altresì associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Tilia tormentosa M.G. D1 che è un regolatore del sistema nervoso, un ottimo tranquillante, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, possono essere utili le piante che hanno un’azione calmante e rilassante sul sistema nervoso centrale, come ad es. passiflora, valeriana, melissa, da assumere sempre dietro parere medico, od anche le tisane di camomilla. Quindi, se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
marzia dice
salve,
da 6 mesi sono assillata dagli scatti ma anche tic al volto o suoni all’addormentamento che purtroppo non mi permettono di addormentarmi se non continuando a prendere bdz o sonniferi che poi sono gli stessi ( insieme ad altri farmaci che presi 6 mesi …..azitromici e cortisone….deniban per depressione……e levofloxacina per la bronchite che non mi passava ) che mi hanno portato a questo stato che non so come difenire ( iper eccitazione o cosa ).
un omeopata mi ha data per tre volte al giorno ignazia hamarcord 10 gocce ed ingantia hell 1 pasticca. all’inizio le presi ma senza effetto. Ha commenti in merito? li vede cmq adatti e quindi da insistere?
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marzia, giusto per tenerla informata, Ignatia Homaccord e Ignatia Heel non sono rimedi unitari dell’Omeopatia classica, bensì rimedi complessi dell’Omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira (in particolare alla scuola complessista), adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. Le indicazioni cliniche a corredo di Ignatia Homaccord sono: depressione esogena, sintomi paradossi, afonia isterica, mentre quelle di Ignatia Heel sono: disordini psicosomatici, nevrosi climaterica. L’Omeopatia classica dispone anch’essa di diversi rimedi in grado di aiutare a superare i tic nervosi, tra i quali, così come richiede la Legge di Similitudine su cui tale medicina pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. A solo titolo informativo, tra i rimedi omeopatici unitari più spesso utilizzati per i tic al volto ed i concomitanti acufeni di origine nervosa troviamo: Ignatia amara (in particolare tic di volto, palpebre, gola), Mygale (volto, palpebre, collo), Agaricus muscarius (occhi, tremori in generale), Anantherum (testa), Hyoscyamus (faccia, gola), Lachesis (testa, gola), Lycopodium (volto, collo, denti), Silicea (testa, occhi, denti, estremità), Stannum (occhi, mani). Ovviamente non prenda alcuna iniziativa senza il parere dell’omeopata, con il quale sarebbe opportuno fare il punto della situazione. Cordiali saluti.
Fabio dice
Gentile Dottoressa, per una tosse nervosa persistente, Ignazia amara potrebbe andar bene?
Ed eventualmente con quale dose e per quanto tempo?
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, com’è noto, la cosiddetta «tosse nervosa», di natura psicogena, si fa ricondurre a una reazione verso condizioni che vanno a toccare significativamente il piano emotivo-affettivo, come espressione fisica di un disagio psichico. Ignatia amara è indubbiamente uno dei principali rimedi omeopatici psicosomatici, in grado quindi di trattare anche una tosse nervosa, laddove esiste una sufficiente somiglianza rimedio-paziente. Pertanto, se lei si riconosce nelle caratteristiche psico-fisiche di Ignatia amara, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto a lei. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve “assomigliare al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Altri rimedi omeopatici che possono trovare impiego in un siffatto disturbo di origine nervosa sono consultabili all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Invece tra i rimedi sintomatici troviamo: Drosera (tosse secca, straziante, violenta, spasmodica, che si aggrava parlando, ridendo, mangiando, bevendo), Bryonia (tosse secca, spasmodica, gola secca e sintomi che peggiorano con il movimento), Sticta pulmonaria (rimedio che si associa spesso a Bryonia), Sambucus nigra (tosse secca, improvvisa, con senso di soffocamento), Rumex crispus (tosse secca, continua, spossante, con lieve prurito alla gola), Corallium (accessi di tosse incessanti, molto soffocanti). Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, anch’esse comunque molto individuali, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le medio-basse diluizioni (ad es. 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 2-3 volte al dì), lontano dai pasti. Relativamente alla durata, generalmente le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti e logicamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo la visita di un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.