DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Hypericum si ottiene dalla tintura dell’intera pianta fresca in fiore di Hypericum perforatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Hypericum perforatum (nome italiano Iperico) è una pianta perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Clusiaceae (precedentemente Hypericaceae o Guttiferae), molto comune in Italia, in Europa, in Asia occidentale e in Nord Africa. Cresce nei luoghi asciutti, soleggiati ed erbosi, colline ed oliveti, ai margini delle strade di campagna ed oggi viene anche coltivata. Alta 30 – 80 cm e comunque non oltre 1 m, ha un fusto eretto, angoloso, percorso da due strisce longitudinali in rilievo. Le foglie sono piccole, sessili, oblunghe-ellittiche. Quando non è in fioritura tali foglioline viste in controluce appaiono bucherellate, da cui il nome perforatum. Trattasi in realtà di vescichette traslucide contenenti resine ed oli essenziali incolori. I fiori, a cinque petali di colore giallo-oro, sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura verso il 24 giugno, da qui il nome popolare di Erba di San Giovanni. Ai margini dei petali sono visibili dei punti neri per la presenza di strutture ghiandolari contenenti un succo oleoso di colore rosso-violaceo, chiamato volgarmente sangue di San Giovanni (perché ricorda il sangue versato dal Santo fatto decapitare da Erode intorno al 35 d.c.), che deve la sua colorazione alla ipericina, sostanza di cui è particolarmente ricco. I frutti sono capsule ovali che a maturazione si aprono scoprendo i semi cilindrici di colore nero o bruno scuro.
L’iperico è conosciuto sin dall’antichità, a partire dall’Età Classica, per le sue proprietà medicinali e veniva utilizzato per curare molte malattie. Nel Medioevo era ritenuto utile per tenere lontano i demoni e per questo gli venne attribuito l’appellativo popolare di “erba scacciadiavoli”.
Oggi alla pianta si riconoscono diverse proprietà terapeutiche, tra cui ricordiamo quella antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, riepitelizzante, analgesica, diuretica, depurativa, ipotensiva, astringente, antiossidante, vasoprotettrice, ma soprattutto l’attività sedativa e antidepressiva.
Tale ultima proprietà è stata scientificamente provata agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso da alcuni studiosi americani e ciò ha prodotto un più consistente uso della pianta per la cura della sindrome della depressione, in alternativa ai tradizionali farmaci di sintesi, tanto che attualmente negli Stati Uniti ed in Germania il 50% circa degli antidepressivi che si vendono sono a base di iperico. La pianta agisce con un’efficacia del tutto equivalente a quella dei comuni farmaci antidepressivi, con il vantaggio di non presentare controindicazioni alle dosi consigliate. L’attività però non è immediata, ma necessita di almeno 15 – 20 giorni per dare i primi risultati significativi.
La proprietà antidepressiva dell’iperico è attribuibile al contenuto di sostanze, che costituiscono i principi attivi più importanti, quali l’ipericina, l’iperforina ed alcune classi di flavonoidi, particolarmente presenti nelle foglie e nelle sommità fiorite. L’azione combinata di tali sostanze favorisce nel sistema nervoso centrale l’aumento dei livelli di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto principalmente nella regolazione dell’umore, e modula la secrezione di melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-sveglia. Ciò si traduce in un’attività biologica spiccatamente antidepressiva, che contrasta i disturbi dell’umore ed aiuta a ristabilire l’equilibrio emotivo. Per tali caratteristiche la pianta si è procurato l’ulteriore appellativo di “antidepressivo vegetale”.
L’iperico, inoltre, è considerato il rimedio per eccellenza di tutte le lesioni della pelle, soprattutto le ustioni ma anche piaghe e ferite, nonché per il trattamento degli stati infiammatori dei bronchi e delle vie urinarie, per la protezione dei vasi sanguigni e per combattere l’ipertensione arteriosa grazie alla sua azione vasodilatatrice.
Oltre che in omeopatia la pianta è molto utilizzata nella farmacologia tradizionale, nella cosmesi ed in fitoterapia.
Ad esempio le tisane e le tinture, oltre alla già trattata azione antidepressiva, trovano impiego come espettoranti e come sedativi della tosse, tant’è che la pianta si trova nella maggior parte delle preparazioni degli sciroppi contro la tosse, anche di quella di tipo convulsivo dei bambini.
La pomata o meglio l’olio di iperico applicato sulle ustioni (eritemi solari in primis) consente di calmare rapidamente il dolore e di accelerare la cicatrizzazione delle piaghe. Esplica inoltre un’importante azione antivirale locale per cui si rivela utile per il trattamento dell’herpes simplex (responsabile dell’herpes labiale e genitale) e dell’herpes zoster (responsabile della varicella nei bambini e del Fuoco di Sant’Antonio negli adulti). Usato nei massaggi fornisce sollievo ai dolori muscolari, nevralgici e reumatici.
I lavaggi con il decotto di iperico sono efficaci per tutte le infiammazioni della pelle ed i cataplasmi dei fiori freschi sono ottimi lenitivi e cicatrizzanti. Le foglie ed i fiori aggiunti all’acqua da bagno hanno un effetto tonificante e nutriente.
L’iperico ha un’azione fotosensibilizzante, per cui durante l’assunzione occorre evitare una lunga esposizione al sole. Inoltre ne è sconsigliato l’uso in gravidanza, durante l’allattamento ed in pediatria e quando si stanno assumendo alcune tipologie di farmaci con i quali potrebbe interagire riducendone l’efficacia.
Tra gli effetti indesiderati che si possono manifestare, specialmente se nell’uso degli estratti della pianta si superano le dosi consigliate, ce ne sono alcuni comuni agli antidepressivi di sintesi, come astenia e agitazione, affaticamento, tachicardia, incremento della frequenza delle minzioni, irritazioni gastrointestinali, secchezza della bocca, riduzione della libido, o reazioni allergiche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Hypericum è un rimedio omeopatico che agisce principalmente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico, con un’azione che sembra essere di tipo centripeto, cioè che risale dalle terminazioni nervose al sistema nervoso centrale. Per questo motivo il rimedio corrisponde maggiormente alle irritazioni ed alle infiammazioni dei nervi sensitivi che sono essenzialmente centripeti. In generale quindi Hypericum è il rimedio adatto in tutti i casi di nevrite, quando si verifica una degenerazione, di natura traumatica, infettiva, tossica od altro, di un nervo o di un gruppo di nervi con il dolore che risale lungo il tragitto del nervo.
E’ un ottimo rimedio per la terapia del dolore di qualsiasi origine, in modo particolare di quello a carattere nevralgico (sciatica, nevriti, nevralgie, ecc.), di quello dovuto a traumi (ferite, contusioni, distorsioni, ecc. e più specificamente di quello al coccige o alla schiena per caduta o per colpo violento), di quello dovuto a reumatismi (artriti, artrosi, ecc.), a interventi chirurgici, a estrazioni dentarie, al post-partum, al ciclo mestruale, alle vene varicose, ecc.
Il rimedio è in grado di rimuovere manifestazioni dolorose di traumi anche antichi ed è particolarmente specializzato per le lesioni prodotte da strumenti acuminati, anche se risulta ugualmente efficace per qualsiasi tipo di trauma che interessa zone molto innervate con dolori brucianti, acuti, pungenti, irradiati (come ad es. lo schiacciamento delle dita).
I traumi vertebrali possono essere accompagnati da febbre con sete intensa, pupille dilatate, timore del minimo contatto e del minimo movimento (come in Belladonna che però viene preferito in caso di malattia infettiva e non di trauma).
Hypericum favorisce anche la cicatrizzazione di tutti i tipi di ferite (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc) e ne evita l’infezione. In tal caso è spesso associato o susseguente a Ledum palustre che è il miglior rimedio per le ferite da punta (coltello, chiodo, cacciavite, ecc.) e per l’azione di prevenzione sul tetano.
Hypericum è altresì indicato per i disturbi respiratori, quali tosse stizzosa o pertussoide e crisi di asma, migliorate dall’espettorazione, nonché per i problemi dell’apparato digerente (soprattutto se di origine nervosa) accompagnati da grande sete e sensazione di calore in bocca, lingua bianca, senso del gusto diminuito, cefalea post-prandiale, diarrea estiva, desiderio di bevande calde, di vino e di sottaceti.
Il soggetto Hypericum in una prima fase è ansioso, ipersensibile, stenico e reattivo, è eccitato, si sveglia di notte con le carotidi pulsanti, con le pupille dilatate, avverte i battiti cardiaci nella testa (e ciò gli impedisce di dormire), è ansioso, agitato e non vuole essere toccato (come Arnica), non vuole cambiare di posto neppure per farsi rifare il letto, ha vertigini, ronzii alle orecchie e spesso perde il filo del discorso.
In una seconda fase evolve progressivamente verso la depressione, avendo esaurite le sue riserve di energia nervosa. Appartiene pertanto alla categoria di persone che a seguito di un trauma, di una paura, di uno shock, cadono nella depressione nervosa.
Hypericum è uno dei migliori rimedi per la cura della depressione (non a caso la pianta da cui trae origine è definita l’antidepressivo vegetale) ed anche per la nevrosi della menopausa.
Il rimedio, anche se per certi sintomi di eccitazione mentale somiglia a Belladonna, ha uno psichismo molto più vicino a quello di Arnica, essendo entrambi dei traumatizzati. Tra l’altro Hypericum è spesso utilizzato in associazione con Arnica o quando questa ha terminato il suo lavoro e cessa di agire.
I sintomi peggiorano con il freddo (tranne la tosse che è aggravata sia dal freddo che dal caldo), con la nebbia che scatena le crisi d’asma, con il contatto, con il movimento.
Migliorano piegando la testa all’indietro. Il dolore delle nevralgie dentarie migliora, fino a scomparire del tutto, se ci si corica sul lato dolente e si resta immobili (è questo un sintomo chiave da ricordare, che si trova anche in Bryonia in altre circostanze).
I principali sinergici (complementari) di Hypericum sono Aconitum napellus, Arnica montana, Ledum palustre, Magnesia phosphorica.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Arsenicum album, Chamomilla, Sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Hypericum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione reattiva o con stanchezza e letargia. Depressione post traumatica e post operatoria. Stati depressivi dopo commozione cerebrale. Shock da trauma fisico o emotivo. Stati di ansia e di ipersensibilità generale spesso accompagnati da cefalee congestizie. Anche per la nevrosi della menopausa. Vertigini. Nevriti e nevralgie in genere, spontanee o insorte dopo un trauma accidentale o chirurgico. Sciatica.
2) DOLORI. Dolori di qualsiasi natura e in ogni sede, in particolare quelli provocati da traumi. Sono tipici i dolori, dopo una caduta o un colpo violento, per una lesione al coccige, per una contusione alla colonna vertebrale, per un traumatismo che interessa mani, piedi, collo, spalle, braccia e gambe con difficoltà di movimento. Torcicollo. Lombalgia cronica. Mal di denti e dolori da interventi dentari. Dolori o fitte agli occhi per piccoli traumi. Dolori da ferite e da ustioni. Dolori post-partum. Sintomatologie dolorose legate a processi infiammatori. Dismenorrea. Alluce valgo.
3) FERITE. Ferite di qualsiasi tipo (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc), per le quali il rimedio attenua il dolore, evita l’infezione e favorisce la cicatrizzazione. Ferite in zone fortemente innervate (polpastrelli delle dita, labbra, ecc.). Ferite penetranti provocate da oggetti appuntiti (spine, chiodi, ecc.), da morsi di animali, da interventi chirurgici. Unghia incarnita.
4) PELLE. Dermatosi fotosensibili. Ustioni ed in particolare eritemi solari. Eruzioni cutanee, tipo orticaria, sulle mani. Herpes labiale e herpes zoster.
5) APP. RESPIRATORIO. Tosse lacerante e secca di tipo nervoso. Asma in ambiente umido, migliorata dall’espettorazione, le cui crisi sopraggiungono o sono aggravate per un traumatismo del sistema nervoso.
6) APP. DIGERENTE. Pressione allo stomaco anche mangiando poco. Distensione addominale (pancia gonfia) migliorata con l’evacuazione. Cefalea, eruttazioni e malessere di stomaco dopo ogni pranzo. Nausea e stimolo di vomitare. Diarrea per lo più estiva, alternata a stipsi.
7) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni. Eretismo cardiovascolare da stress fisico o emotivo. Sensazione che di sera il cuore debba cadere. Polso accelerato e duro. Emorroidi dolorose e sanguinanti.
DOSI
In tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli o 10 gocce 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
Nei casi 3) e 4) sono preferibili, in associazione o in esclusiva, applicazioni con preparati per uso esterno.
(*) V. Note esplicative
ENRICO dice
buonasera , ho un dolore , da giorni , che parte dall’anca sinistra e s’irradia per tutta la gamba sempre tutto a sinistra . è come se mi “tirassero” i nervi , faccio fatica a stare seduto ed ho fastidi anche a letto .
cosa posso usare?
GRAZIE
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Enrico, se non l’avesse ancora fatto, sarebbe opportuno consultare un medico, iniziando dal proprio medico di medicina generale, per avere una diagnosi precisa. Relativamente all’Omeopatia, consulti l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono adoperati nei disturbi dolorosi dell’apparato osteoarticolare e muscolare, con una sintesi delle relative sintomatologie di copertura. Potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come Chamomilla, Colocynthis, Ferrum metallicum, Hypericum, Iris versicolor, Magnesia carbonica… Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
antonio dice
buona sera d.ssa ho letto la sua gentile risposta…io mi consulto sempre con un omeopata farmacista…le volevo chiedere il prodotto menyantthes triofiolata lo devo assumere da solo o unitamente alla mangnesia pghosporica ,quanti granuli e quante volte al giorno,,,avevo provato anche il cuprum consigliatomi da un medico omeopatico ma non ho trovato alcun beneficiomillle grazie per la risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, i due rimedi omeopatici non sono tra loro incompatibili, per cui possono convivere e quindi volendo possono essere anche associati. Per un intervento prioritariamente sintomatico, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
antonio dice
gent,ma d.ssa una mia amica sensitiva nel toccarmi il collo mi ha consigliato di usare l’olio di iperico per far si che i miei nervi che partono dal collo, e che si accavallano mi producono un addormentamento lungo il braccio destro e poi una vibrazione vicino all’oreccho,….quando mi tocca con le sue mani lei con la sua energia dopo dolore iniziale mi dice che mi prolunga questi nervi che trova duri e uniti…..devo confessarle che al termine della seduta mi trovo bene anche se pon per qualche giorno causa trattamento ho del leggero dolore……tenga presente che da diversi anni come da risonanza magnetica ho il mioclono facciale destro…ho provato ad usare il cuprum e poi new era 8 ma senza successo,lo stesso dicasi con l’agopuntura e botulino…..in sostanza il mio occhio destro e una parte del viso si contrae.poi semai si rilassa…questo mi provoca personalmente fastidio e di conseguenza nervosismo …ora da due giorno sto usando l’olio di iperico… mattina e sera .volevo chiederle potrebbe andare bene o devo aggiungere qualche altro prodotto omeopatico…p.s. prendo 3 gocce al mattino e 5 gocce alla sera di alprazolan…grazie e buona pasquetta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, le posso indicare alcuni rimedi omeopatici che vengono utilizzati nel trattamento di una mioclonia, come coadiuvanti a livello sintomatico: Menyanthes trifoliata, Magnesia phosphorica, Cuprum metallicum, Zincum cyanatum, Arsenicum album. Le applicazioni di Olio di Iperico possono risultare utili, con la raccomandazione di non esporre le parti al sole o a fonti di radiazioni ultraviolette dopo l’uso, per l’azione altamente fotosensibilizzante dell’iperico. Le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Milena dice
Gent.dottoressa ,sto attraversando un periodo caotico, operata al tunnel carpale che mi tormentava da anni e che mi ha lasciato lo strascico di forte formicolio e intorpidimento alle prime 3 dita ,mio marito appena operato alla prostata per un carcinoma , la morte di mamma 1 anno fa che mi ha lasciato un grande vuoto e la morte ogni tanto di uno dei miei molti animali , tutte cose che non riesco a sopportare .Ora mi ritrovo con uno stress altissimo e vivo nel terrore che succeda qualcosa alla persone che amo , e mi ritrovo a non stare bene . con extrasistoli, tachicardia , pressione che va su e giù e vertigini, siccome sono portatrice di forame ovale pervio mi spavento molto e peggioro la situazione .Non voglio andare dal medico perché mi rimbambisce con lexotan o xanax. Oggi ho fatto arrivare in farmacia Ignazia amara 7 CH e Hipericim perforatum 7 CH e vorrei appunto chiederle se secondo lei vanno bene e se posso prenderli alternati ogni mezz’ora . La ringrazio infinitamente se potrà rispondermi. Milena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Milena, i rimedi omeopatici in parola potrebbero essere appropriati, considerato che Ignatia amara è per eccellenza il rimedio della depressione reattiva che compare dopo un lutto, dispiacere, contrarietà, eccessiva preoccupazione, in soggetto dall’umore variabile, ipersensibile, che si turba molto per un’offesa o una delusione e Hypericum è tipicamente il rimedio della depressione nervosa conseguente a un trauma accidentale o chirurgico. Quando i rimedi omeopatici sono più di uno, è preferibile alternarli nelle assunzioni. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Marzia dice
Gentile Dott.ssa,l’hypericum può essere indicato anche contro la nevralgia del nervo pudendo?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marzia, Hypericum è certamente uno dei rimedi omeopatici che trova indicazione nella nevralgia del pudendo (neuropatia del nervo pudendo), essendo un ottimo rimedio del dolore e di tutte le conseguenze legate a traumi di nervi, in particolare con aggravamenti da contatto e scosse. Tra gli altri rimedi omeopatici che possono trovare indicazione si citano: Magnesia phosphorica (dolore violento che si manifesta bruscamente e migliora con il caldo e/o esercitando una forte pressione sulla zona dolente); Bryonia (dolore pungente aggravato dal minimo movimento e migliorato coricandosi); Kalmia latifolia (dolore improvviso come un lampo, che risale lungo il tragitto del nervo); Nux vomica (se si avvertono sensazioni di crampi); Gnaphalium (in caso di intorpidimento e parestesie); Colocynthis (dolore errante); Phytolacca decandra (dolore come una scossa elettrica); Arsenicum album (dolore urente migliorato dal caldo); Coffea (dolore migliorato da applicazioni fredde). L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Mario dice
Gentile Dott.ssa ci sono rimedi omeo che si comportano esattamente come la canapa agendo efficacemente sul sistema nervoso ?
Gentili saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, non esiste alcun rimedio omeopatico in grado di replicare gli effetti sul sistema nervoso indotti dall’uso della canapa. Esistono però diversi rimedi omeopatici capaci di contrastare le sintomatologie psico-fisiche che possono averne richiesto l’uso o gli effetti collaterali che ne derivano, da valutare caso per caso. Cordiali saluti.
Ema dice
Dottoressa buongiorno
vorrei chiederle se l’iperico può essere indicato come rimedio in caso di infiammazione dei nervi del pavimento pelvico (vulvodinia con dolore pungente e bruciori post minzionali) e se può essere associato a qualche altro rimedio per potenziarne l’effetto antinfiammatorio delle vie urinarie.
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ema, Hypericum è certamente uno dei rimedi omeopatici utili al trattamento di nevriti e nevralgie, spontanee o conseguenti a un trauma accidentale o chirurgico e quindi, in linea generale, può rivelarsi idoneo. Più specificamente, in caso di vulvodinia, vulvite o vulvo-vaginite, i rimedi omeopatici talvolta adoperati sono Actaea racemosa, Cubeba, Cantharis, quest’ultimo particolarmente adatto anche per le infiammazioni delle basse vie urinarie. L’eventuale associazione con Hypericum non è controindicata. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Marilena dice
Buonasera dottoressa,
soffro di emicrania trasformata (l’emicrania con il tempo si è cronicizzata e a giorni ho emicrania e a giorni ho cefalea tensiva), sono disperata.
I neurologi più volte hanno provato a darmi degli antidepressivi (es Laroxil) in quanto utili per le cefalee ed in effetti con il mal di testa sto meglio ma mi creano una fortissima agitazione, da non essere in grado di fare nulla, mi hanno detto che mi provocano l’effetto paradosso.
Ho visto che l’iperico è un antidepressivo naturale e a quanto ho capito il rimedio omeopatico di iperico non dovrebbe dare effetti collaterali, secondo lei mi può aiutare?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marilena, Hypericum è un buon rimedio omeopatico per il trattamento della depressione, in particolare della depressione reattiva conseguente a un trauma accidentale o chirurgico e dei dolori di qualsiasi natura ed in ogni sede, in particolare quelli provocati da traumi. Pertanto, in linea generale, può essere anche utile per una cefalea, specie se, come detto, di origine traumatica. I rimedi omeopatici più specifici per combattere le cefalee sono altri, come quelli di cui alla pagina “Cefalea, Emicrania, Mal di testa” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, che la invito a consultare. Provi a individuare, in detta pagina, il rimedio omeopatico che contempla la sintomatologia maggiormente somigliante (segni, sintomi e modalità di manifestazione). Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Marica dice
Gentile dottoressa è possibile avere maggiori dettagli circa l’associazione tra hypericum e ledum palustre quale prevenzione sul tetano?
Sarebbero da assumere in concomitanza? Per quanto tempo e con quale frequenza? La ringrazio anticipatamente. Cari saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marica, Ledum palustre e Hypericum sono certamente i primi rimedi omeopatici da prendere in considerazione in caso di puntura o di ferita da punta: se la parte colpita è calda o fredda al tatto è meglio utilizzare Ledum palustre; se sono presenti indolenzimento e dolori lancinanti è meglio utilizzare Hypericum. Arnica montana si adopera invece in caso di ecchimosi o emorragie. Relativamente alla durata, generalmente le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi alcun limite temporale o limiti temporali particolarmente stringenti e logicamente si concludono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Relativamente alla posologia, in genere per un intervento prevalentemente sintomatico ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Ovviamente in ogni caso è richiesta la vigilanza medica. Cordiali saluti.
Anna dice
gent.le dr.ssa qualche tempo fa ho avuto una contusione al secondo dito della mano ,da allora dolore nei movimenti di opposizione o ad esempio se giro la chiave nella toppa, l’ortopedico dice tendinite estensori secondo dito. Vorrei un suo consiglio cosa posso prendere , arnica già presa e fatta fisioterapia ma nessun miglioramento. Anche una soluzione o tintura locale oltre che granuli per os. La ringrazio anticipatamente e porgo saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, oltre a Arnica montana, che è il primo rimedio omeopatico da utilizzare subito dopo la lesione, ci sono anche altri rimedi omeopatici che possono risultare idonei per trattare una tendinite, da scegliere sulla base della sintomatologia prevalente. Consulti allo scopo la pagina “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, nella circostanza, potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come: Actaea spicata (specifico per i dolori alle piccole articolazioni, che si aggravano con il movimento, la fatica, il tocco), Bryonia (tendinite che duole al minimo movimento, accompagnata da rigidità della parte colpita), Causticum (tendini contratti, sensazione di avere i tendini troppo corti, desiderio di allungare o flettere la parte interessata), Rhus toxicodendron (tendinite con dolore e rigidità, che migliora se il paziente muove, allunga o flette la parte colpita), Ruta graveolens (se la lesione ai tendini non fornisce alcun sintomo che possa suggerire l’uso di un particolare rimedio). Relativamente ai prodotti fitoterapici, possono essere di aiuto le applicazioni locali con crema/pomata a base di Arnica o Artiglio del diavolo, per una pronta azione antinfiammatoria e analgesica. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.