I rimedi omeopatici (o anche farmaci omeopatici o prodotti omeopatici) sono i farmaci adoperati nelle cure omeopatiche che agiscono secondo la legge “SIMILIA SIMILIBUS CURANTUR”, chiamata Legge di Similitudine, che vuol dire che il simile è curato dal simile.
Secondo questa legge una sostanza naturale, che assunta in grandi dosi da un individuo sano provoca una serie di sintomi, è in grado, se opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche (infinitesimali), di curare quegli stessi sintomi in un individuo malato.
Ecco perché parlare delle caratteristiche della sostanza o di quelle della malattia è la stessa cosa e quindi i rimedi omeopatici devono essere scelti in base alla somiglianza tra gli effetti che producono nell’individuo sano ed i sintomi che l’individuo malato manifesta.
Processo di individualizzazione
All’interno del quadro dei sintomi occorre tenere conto non solo dei sintomi fisici ma anche delle caratteristiche individuali del malato, costituite dall’insieme delle caratteristiche morfologiche, fisiologiche (metaboliche-funzionali) e psicologiche in grado di influenzarne la reattività.
Si analizzeranno quindi la costituzione, che comprende anche lo studio del temperamento laddove si includono anche le caratteristiche somatiche, il carattere e la diatesi, che rappresentano il cosiddetto terreno dell’individuo.
L’analisi di tale terreno, diverso da persona a persona, assume un notevole interesse clinico perché consente di ricavare informazioni indispensabili sulle caratteristiche del paziente e sulle sue predisposizioni patologiche, al fine di prescrivere il rimedio più adatto, il rimedio più “simile” a lui. Ciò permetterà di attuare sia una terapia nei confronti delle malattie in atto, rimuovendone le cause profonde, sia una a carattere preventivo particolarmente mirata nei confronti delle predisposizioni morbose. Il concetto base, di ispirazione ippocratica, è che l’omeopatia è la medicina del malato più che della malattia.
Quindi in presenza di una qualsivoglia malattia, occorre analizzare l’individuo nel suo insieme e valutarne tutti gli aspetti, non limitandosi al solo quadro dei sintomi fisici (processo di individualizzazione). E’ tale tipo di indagine e di analisi che deve condurre il medico omeopata per poter giungere alla individuazione del rimedio omeopatico più adatto all’individuo affetto da una determinata patologia.
Caratteristiche del rimedio omeopatico
Ciascun rimedio omeopatico possiede delle caratteristiche proprie che lo distinguono dagli altri e lo rendono esclusivo. Anche qui tali caratteristiche sono indicative non solo della malattia che il rimedio è in grado di curare in relazione ai sintomi fisici, ma di un quadro molto più ampio ed articolato, che comprende le modalità di comparizione dei sintomi, la loro localizzazione, le sensazioni, gli aggravamenti ed i peggioramenti, le manifestazioni tipiche, gli aspetti psicologici ed emotivi, i comportamenti, la sfera di azione, la compatibilità con altri rimedi ed altro ancora.
La scelta del rimedio omeopatico “giusto” deve essere, quindi, fatta cercando di sovrapporre il più possibile l’insieme dei sintomi fisici e delle caratteristiche individuali (vale a dire gli esiti del processo di individualizzazione) con le caratteristiche del rimedio. Solo in questo modo tra i tanti rimedi omeopatici potenzialmente in grado di curare la stessa patologia, si sarà individuato quello più adatto alla persona che ne è affetta.
Preparazione dei rimedi omeopatici
Le sostanze attive da cui traggono origine i rimedi omeopatici appartengono ai tre regni della natura: animale, vegetale, minerale.
Al medico tedesco Christian Friedrich Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, si deve il processo di preparazione dei rimedi omeopatici ancora oggi utilizzati.
Tale processo deve seguire procedimenti ben codificati, tali da garantire ai rimedi l’assenza di tossicità e la preservazione dell’efficacia.
Il processo consiste essenzialmente di due fasi: la diluizione e la dinamizzazione (o succussione). La prima fase serve per ridurre a dosi omeopatiche (infinitesimali) la sostanza attiva, rendendo così possibile l’azione terapeutica secondo la Legge di similitudine. La seconda fase, intervallata con la prima, serve per conferire al rimedio il potere omeopatico in concomitanza con la suddetta legge. Viene presa, quindi, la pianta o la sostanza minerale o la sostanza di origine animale, la si elabora preventivamente e la si diluisce, nella maggioranza dei casi, in una soluzione idroalcolica (acqua depurata + alcool etilico) con opportuna titolazione, tante volte quant’è la diluizione desiderata, pervenendo alle diluizioni decimali, contrassegnate dalla sigla D, o alle diluizioni centesimali, contrassegnate da CH (fase di diluizione). Si scuote e si percuote energicamente la provetta ad ogni diluizione (fase di dinamizzazione o succussione).
L’elaborazione preventiva della sostanza attiva di base, che forma il cosiddetto ceppo omeopatico, si rende indispensabile per portare correttamente in soluzione i principi attivi contenuti nella sostanza stessa. Tale trattamento si differenzia a seconda della natura della materia prima utilizzata e tiene principalmente in considerazione il grado di solubilità della sostanza in acqua o in alcool. Più usualmente per le sostanze di origine vegetale, abbastanza solubili, si ricorre alla Tintura Madre, per quelle di origine minerale o animale, in genere solide non completamente solubili, si ricorre alla Triturazione con lattosio. Ovviamente, anche se meno ricorrenti, sono possibili situazioni diverse.
I rimedi omeopatici sono confezionati in vario modo. Quelli più utilizzati sono sotto forma di granuli, gocce, pomate, creme. Esistono anche fiale orali, globuli, compresse, capsule, ovuli, colliri, supposte, ecc.
Fasce di diluizione
A scopo puramente indicativo, e quindi con la dovuta flessibilità, è possibile distinguere schematicamente tre fasce di diluizione dei rimedi omeopatici:
Basse diluizioni: D2 – D8, 1CH – 4CH.
Medie diluizioni: D9 – D23, 5CH – 11CH.
Alte diluizioni: > D24, >12CH ove si supera il numero di Avogadro e le preparazioni non contengono alcuna molecola della sostanza originale.
Somministrazione dei rimedi omeopatici
Al momento della somministrazione, occorre tenere presente che i rimedi omeopatici si assumono lontano dai pasti (in genere mezz’ora prima o due ore dopo) e non necessariamente di notte. I granuli non vanno toccati con le mani e si assumono o ponendoli direttamente sotto la lingua tramite il coperchio dell’apposito contenitore e lasciandoli sciogliere lentamente o si sciolgono in un poco d’acqua. In tal caso prima dell’assunzione occorre effettuare il travaso rapido del liquido dal contenitore di origine ad un altro contenitore idoneo per un numero pari di volte (in genere si ritengono sufficienti 20 – 30 travasi). Se invece il preparato è in gocce, occorre agitare più volte il contenitore prima dell’assunzione.
Denominazione dei rimedi omeopatici
I rimedi omeopatici possono assumere le seguenti denominazioni, che aiutano a comprenderne meglio il tipo di azione.
◊ Rimedi omeopatici sinergici: si dice “sinergico” un rimedio che agisce completando o migliorando l’azione del rimedio che lo precede. I rimedi sinergici usualmente vengono distinti nelle due categorie: Rimedi complementari, che sono quelli con grado di sinergia alto e Rimedi che seguono bene, che sono quelli con grado di sinergia medio e basso. I sinergici possono essere adoperati nelle cure omeopatiche che già si prevedono lunghe, come quelle per guarire completamente da un’affezione cronica. In tal caso il processo curativo va avanti per gradi ed ogni grado richiede un adattamento terapeutico particolare che avviene proprio con i sinergici.
◊ Rimedi omeopatici asinergici: si dice “asinergico” un rimedio che ha la caratteristica di controllare o annullare l’azione di un altro rimedio. I rimedi asinergici si dividono nelle seguenti due categorie:
• Rimedi omeopatici antidoti: si dice “antidoto” un rimedio che ha la proprietà di controllare l’azione del rimedio somministrato in precedenza, attenuandone o eliminandone le manifestazioni esagerate. Si ricorre al rimedio antidoto per contrastare gli effetti disturbanti del primo rimedio quando ci si trova di fronte o ad un eccesso di uso o ad un aggravamento omeopatico, del tutto naturale ma non sopportabile dal paziente, che possono entrambi tradursi in una condizione di tracollo generale, fisico e psichico. Questo in genere si verifica con le alte diluizioni. Si ricorre altresì ad un rimedio antidoto quando nel corso della terapia omeopatica compaiono nuovi sintomi fastidiosi e sgradevoli che è opportuno attenuare o eliminare. In tal caso il rimedio antidoto sarà individuato tra quelli in grado di curare questi nuovi sintomi. L’antidoto omeopatico non annulla l’azione del rimedio precedente, ma incanala correttamente le reazioni del malato e per questo ne rafforza lo stato generale.
• Rimedi omeopatici incompatibili: si dice “incompatibile” un rimedio completamente opposto ad un altro rimedio, cioè che ha una patogenesi diametralmente opposta. Un rimedio è incompatibile con un altro rimedio quando è in grado di attenuare o annullare l’azione di quest’ultimo. Pertanto è di fondamentale importanza conoscere l’incompatibile di ciascun rimedio omeopatico se la cura prescrive più rimedi. Anche alcuni alimenti possono avere tali caratteristiche. Ad es. gli incompatibili generali sono caffè, tisane di menta e di camomilla, caramelle a menta, aceto, spezie dal profumo molto forte.
◊ Rimedi omeopatici sintomatici o ad azione locale: si dice “sintomatico” o “ad azione locale” un rimedio per la cui scelta si è avuto maggiore riguardo al quadro sintomatologico, pur considerando altri fattori quali la causalità, le modalità, le concomitanze, le sensazioni del paziente ed altro. In genere sono rimedi somministrati per gli eventi acuti e solitamente hanno una bassa diluizione: la loro azione è locale, di organo, più superficiale, non sistemica ma più veloce. Possono essere adoperati anche per le malattie croniche, in tal caso però occorre allungare i tempi ed il periodo di somministrazione.
◊ Rimedi omeopatici costituzionali o di fondo: si dice “costituzionale” un rimedio omeopatico le cui caratteristiche principali corrispondono ai caratteri morfologici, fisiologici e psicologici propri della costituzione del paziente. La scelta del rimedio viene fatta analizzando, oltre il quadro sintomatologico, tutte le altre manifestazioni del soggetto che consentono di individuare la sua costituzione ma anche la sua datesi, verificando quindi le sue tendenze morbose acquisite e congenite, le malattie pregresse, le modalità proprie di reazione, gli aspetti mentali ed altro. Viene osservato quindi quello che è chiamato il terreno del paziente. In genere si tratta di rimedi somministrati per curare le malattie croniche e solitamente hanno un’alta diluizione: la loro azione è più generale, più profonda, anche se non completamente sistemica, ma più lenta. Il rimedio costituzionale è pertanto un rimedio “di fondo”.
◊ Rimedio omeopatico simillimum: si dice “simillimum” un rimedio per la cui scelta si è avuto scrupoloso riguardo alla globalità delle manifestazioni del paziente, cioè oltre al quadro sintomatologico si sono analizzate tutte le altre caratteristiche individuali (somatiche, psichiche, ereditarie, acquisite, ecc.) di cui al processo di individualizzazione. Si tratta in sostanza di un rimedio altamente personalizzato, cioè simile al paziente e per questo può essere somministrato alle alte ed altissime diluizioni. La sua azione terapeutica è sistemica, profonda e veloce. La Scuola Medica Omeopatica Unicista, rimasta fedele al pensiero di Hahnemann, che prescrive un solo rimedio alla volta, fa uso proprio del simillimum.
◊ Rimedi omeopatici acuti: si dice “acuto” un rimedio in grado di curare meglio i sintomi di una malattia che inducono reazioni forti e/o improvvise, tipiche degli stati acuti, rispetto ad un altro rimedio ugualmente indicato che è il suo cronico. Il rimedio omeopatico acuto in genere ha un’azione rapida e breve e per questo nelle cure precede il suo cronico. I due rimedi in effetti sono dei sinergici, cioè che si completano vicendevolmente e l’azione dell’uno migliora quella dell’altro. Ad es. Aconitum napellus è l’acuto di Sulphur, Apis è l’acuto di Natrum muriaticum. Viceversa Sulphur è il cronico di Aconitum napellus, Natrum muriaticum è il cronico di Apis.
◊ Rimedio omeopatico cronico: si dice “cronico” un rimedio che è in grado di curare meglio i sintomi di una malattia quando questi hanno superato la fase acuta, rispetto ad un altro rimedio ugualmente indicato che è il suo acuto. Il rimedio omeopatico cronico in genere ha un’azione lenta e lunga e per questo nelle cure segue il suo acuto. I due rimedi in effetti sono dei sinergici, cioè che si completano vicendevolmente e l’azione dell’uno migliora quella dell’altro. Ad es. Sulphur è il cronico di Aconitum napellus, Natrum muriaticum è il cronico di Apis. Viceversa Aconitum napellus è l’acuto di Sulphur, Apis è l’acuto di Natrum muriaticum.
◊ Rimedi omeopatici policresti: si dice “policresto” un rimedio ad ampia azione, cioè un rimedio che ha un’azione generale riequilibrante utilizzabile per curare varie patologie. I policresti sono i grandi rimedi della Materia Medica Omeopatica.
Cure omeopatiche
Nelle cure omeopatiche la regola che in generale si segue è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si prescrivono rimedi omeopatici a bassa diluizione (ad azione più superficiale), mentre per le malattie allo stato cronico si assumono rimedi a media ed alta diluizione (ad azione più profonda). Più grande è la sovrapponibilità di cui in precedenza (lo ripetiamo dell’insieme dei sintomi fisici e delle altre caratteristiche individuali, con le caratteristiche del rimedio), più ci si può spingere con le diluizioni e quindi l’azione del rimedio sarà tanto più profonda.
La guarigione avviene seguendo un iter scandito da una legge ben precisa di eliminazione dei sintomi: dall’alto al basso, dall’interno all’esterno ed in ordine inverso rispetto all’apparizione dei sintomi stessi. Spariranno prima i sintomi comparsi più recentemente e successivamente, con un’eventuale nuova prescrizione, quelli che hanno un’origine più remota. Il miglioramento avviene prima a livello mentale poi a livello fisico. E’ possibile inizialmente un certo peggioramento di alcuni sintomi.
Le cure omeopatiche si rifanno a diverse scuole di pensiero: la Scuola Medica Omeopatica Unicista, rimasta fedele al pensiero di Hahnemann, prescrive un solo rimedio chiamato simillimum, capace di coprire tutti i sintomi del paziente, la Scuola Medica Omeopatica Pluralista prescrive più rimedi sinergici associati, ma alternati tra di loro, di cui generalmente almeno uno sintomatico e uno di fondo, la Scuola Medica Omeopatica Complessista prescrive più rimedi sinergici insieme, i cosiddetti complessi, di solito tutti sintomatici.
Per ulteriori informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti” e per altri chiarimenti riguardanti l’omeopatia consultare gli articoli specifici della stessa sezione.
Nella presente sezione, per completezza e semplicità di consultazione, sono riportati in ordine alfabetico i principali rimedi omeopatici, organizzati in schede nelle quali si fornisce:
□ La DESCRIZIONE della sostanza di origine.
□ Le CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO, che come detto è opportuno riscontrare nella persona malata, secondo il citato processo di individualizzazione indispensabile per la individuazione del rimedio “giusto”.
□ L’USO DEL RIMEDIO, legato ai sintomi manifestati dal malato, che per essere meglio curati devono corrispondere e si devono associare alle caratteristiche del rimedio di cui immediatamente sopra.
□ Le DOSI relative consigliate dai medici omeopati, con l’indicazione delle diluizioni, delle quantità e dei tempi di somministrazione.
(*) V. Note esplicative
elena dice
Buongiorno dott.ssa,
le sto scrivendo per chiedere un suo gentile parere. Il mio bimbo Giulio di 5 anni produce quotidianamente muco dal naso in quantità davvero importanti. Il muco è di colore giallo/verde/marroncino, è denso e vischioso. Il naso è quasi sempre ostruito. Sottopongo il bimbo a continui lavaggi con fisiologia, rinowash con fisiologica ed ipertonica almeno 2 volte al giorno. Questa situazione si è cronicizzata dalla scorsa primavera, dopo aver avuto la varicella. Abbiamo terminato due settimane fa la cura della pediatra (rinowash con fluimucil antibiotico e clenil), ma dopo 3 giorni tutto è ricominciato. La visita otorinolaringoiatra ha dato esito negativo, nel senso che il medico ci ha indicato di rivolgerci all’allergologo di un’altra struttura ospedaliera. In effetti, Giulio ha fatto i prick test 1 anno e mezzo fa: un + per le graminacee ed un + per le muffe. Ultima segnalazione che forse può aiutarla ad inquadrare meglio il bimbo, è che in questo periodo ha i linfonodi del collo molto evidenti, duri al tatto, ma non dolenti. Se vado dalla pediatra sono sicura che gli da l’antibiotico per almeno due settimane per sinusite. Grazie mille. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, i principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sulle prime vie respiratorie e che quindi vengono più spesso utilizzati nelle affezioni relative sono consultabili all’articolo “Raffreddore e Rinite allergica” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contempla la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Ad esempio, in caso di secrezioni giallastre o verdastre, dense, vischiose, aderenti e difficili da espellere, tra i rimedi da poter prendere in considerazione si citano Hydrastis, Kali bichromicum, Pulsatilla. La differenza fra i tre è che Hydrastis migliora con il freddo, all’aria aperta, al vento secco e si aggrava con il calore, Kali bichromicum è maggiormente predisposto all’ulcerazione, al sanguinamento e migliora con il calore, Pulsatilla è freddoloso ma paradossalmente teme il calore e ricerca il fresco, si aggrava in una camera troppo calda e migliora all’aria fresca (infatti tipicamente il naso si libera all’aria fresca e si ottura entrando in un luogo chiuso) ed ha una secrezione non irritante. Tutti i rimedi presentano tra i sintomi l’ingrossamento delle linfoghiandole del collo causato dallo stato infiammatorio. Ovviamente si tratta di rimedi sintomatici che possono risolvere la situazione acuta ma non possono aiutare a risolvere la causa delle manifestazioni, verosimilmente le allergie, per le quali occorrerà indispensabilmente una cura di fondo e di terreno. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al caso specifico del suo bimbo, orientata nel breve periodo a superare la fase acuta e nel medio-lungo periodo a superare le allergie e le relative reazioni. Cordiali saluti.
Rita dice
Gentile dottoressa, poichè la pomata Brionia non la trovo più in farmacia, vorrei sapere perchè è stata sospesa la vendita ed eventualmente dove si può reperire. La ringrazio e saluto cordialmente. Rita-
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rita, ovviamente lei si sta riferendo a Bryonia omeopatico, perché la pianta di Bryonia in quanto velenosa, rubefacente e vescicante in applicazioni esterne prolungate, a causa del contenuto di cucurbitacine, che sono glucosidi molto tossici, non è più utilizzata né nella medicina tradizionale e né in fitoterapia, ma solo in omeopatia. Per il reperimento di Bryonia omeopatico in pomata, che non ha mai avuto un largo utilizzo, potrebbe tentare una ricerca in rete per verificarne la disponibilità. Cordiali saluti.
Luigi dice
Buongiorno Dottoressa,
dovrei chiederle consiglio a proposito dei problemi che ho con la psoriasi.
ho la psoriasi da circa 11 anni, ho 61 anni e ho iniziato a usare la pomata Arnica forte, vorrei sapere da lei che rimedio omeopatico mi consiglia.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Luigi, i rimedi omeopatici utili a trattare una psoriasi sono diversi, ognuno con proprie caratteristiche e patogenesi, tra cui, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. I rimedi omeopatici potenzialmente idonei per una psoriasi sono Arsenicum album, Berberis aquifolium, Formicum acidum, Graphites, Hydrocotyle, Kali arsenicosum, Natrum sulphuricum, Psorinum, Sepia ed altri. Quelli più frequentemente utilizzati sono Arsenicum album e Natrum sulphuricum. Arsenicum album si adopera soprattutto quando la desquamazione somiglia a forfora oppure a piccoli lembi, il prurito è bruciante e peggiora durante la notte. Natrum sulphuricum si adopera soprattutto quando le squame si presentano larghe, sottili e trasparenti, tanto che si intravede il derma sottostante di color rosso acceso. Sempre a titolo informativo, in diversi casi viene utilizzato, in associazione alla cura omeopatica o da solo, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come Cedrus libani M.G. D1 che è particolarmente indicato nel trattamento degli eczemi secchi e delle psoriasi e nell’invecchiamento cutaneo. Com’è noto per la psoriasi esistono delle norme igienico-comportamentali che possono alleggerire la situazione, quali ad esempio limitare l’uso di detergenti che favoriscono la desquamazione, evitare il contatto prolungato con l’acqua che può favorire lo sviluppo di infezioni batteriche, evitare di grattarsi, evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde, evitare i capi d’abbigliamento irritanti per le zone del corpo interessate, ecc. Potrebbero essere utili anche applicazioni locali con l’olio di jojoba o l’olio di mandorle dolci. Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
V.Bianca dice
Buon pomeriggio,
vorrei chiederle un consiglio per la cistite: sia ai primi sintomi che conclamata.
Ho letto Aconite oppure Cantharis, mi potrebbe dire posologie etc.?
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile V.Bianca, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sulle vie urinarie e che quindi vengono più spesso utilizzati nelle affezioni relative, come la cistite, è consultabile all’articolo “Infezioni delle vie urinarie” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, queste, come tutte le altre entità terapeutiche omeopatiche, sono molto personali, non generalizzabili, in quanto legate alle peculiarità individuali del paziente, in particolare alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Invece le entità terapeutiche riportate nel suddetto articolo o in altre parti del sito sono inevitabilmente generiche, non personalizzate, possono orientare per un primo approccio e per un’azione prevalentemente sintomatica, nelle more che in merito si esprima un medico omeopata. Sempre a titolo informativo, in diversi casi viene utilizzato, in associazione o da solo, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Calluna vulgaris M.G. D1 che è particolarmente indicato per gli stati infiammatori e infettivi delle vie urinarie, cistiti e uretriti, cistiti recidivanti ed altro. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia un’occhiata all’articolo “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici utili sia alla cura che alla prevenzione. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Giorgio dice
Buongiorno dottoressa,
Soffro da più di un anno di lingua a carta geografica ed esofagite da reflusso, in passato ho usato arsenicum album 9ch granuli, e phosphorus9 ch e arum triphillum 5ch con pochissimi miglioramenti
La mia domanda è potrei assumere arsenicum album 9ch granuli insieme a natrium muriaticum, che ho visto che serve per la lingua a carta geografica.. Se è sì quanti granuli mi consiglia? O secondo lei cosa dovrei prendere?
Grazie mille dottoressa
Saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giorgio, Arsenicum album e Natrum muriaticum, poiché non sono incompatibili, possono essere associati. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, queste, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono molto personali, non generalizzabili, in quanto legate alle peculiarità individuali del paziente, in particolare alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Per un’azione prevalentemente sintomatica, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. non superiori a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli più volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Ezio dice
Buongiorno dottoressa,
soffro di emmoroidi e volevo provare nuxvomica 9ch e pomata avenoc perchè non ho trovato benefici con altre terapie.Comunque il problema non è grave ma alquanto fastidioso.Volevo sapere se sono in contrasto con antiticoagulante e antiarittmico.
In attesa di una sua risposta invio cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Ezio, la risposta al suo commento è stata formulata stamattina alle ore 09:31 sulla pagina “Nux vomica” della presente sezione del sito, dove lei ha rilasciato il primo commento. Cordiali saluti.
Luisa dice
Buongiorno Dottoressa,
dovrei chiederle consiglio a proposito dei problemi di mio figlio che, ormai diventato grande senza aver trovato alcuna soluzione, mi preoccupano sempre di più. Lui soffre da sempre di emicrania. Siamo andati per ben due volte nei centri per la cefalea, lo hanno imbottito di farmaci che invece di farlo star meglio lo hanno ridotto a star peggio con tremori, amnesie e quasi nessun risultato sul dolore. A me pare che questo disturbo si acutizzi molto in occasione di situazioni particolarmente stressanti, infatti ora sta facendo degli stage (che deve interrompere a causa di questi attacchi emicranici violenti che lo debilitano per giorni), e quando comincio a vedere cenni di cedimento per quel che riguarda il suo inserimento nello staff o di soddisfazione o riuscita negli impegni lavorativi, ecco che si scatena la crisi emicranica. Devo dire che comunque anche nei periodi in cui è stato a casa, le crisi emicraniche ci sono state, specialmente quando non riesce a riposare a sufficienza. Un altro elemento che si è aggiunto infatti recentemente è quello dell’insonnia. Fatica ad addormentarsi (e quindi sta fino a molto tardi davanti al computer), si risveglia molto presto senza riuscire a riaddormentarsi e quando si sveglia, ovviamente stanco e con l’emicrania, è semplicemente intrattabile. Il letto solitamente è bagnato di sudore, che faccia più o meno caldo. A me è sembrato che con la somministrazione di ignatia lo stato generale migliorasse, ma la formulazione della Heel contiene lattosio e lui è intollerante a questo enzima, quindi dopo poco deve smettere di assumere il rimedio senza riuscire a vedere benefici. Inutile dire che è sfiduciato, non crede più in nessuna terapia, è sempre nervoso, non vede futuro e anche per noi che gli stiamo vicini è molto difficile. Ora lo sto convincendo prendere il Migrasoll che ho letto che ha dato benefici a diversi emicranici, ma oltre a questo vorrei poterlo aiutare a stare meglio senza rischiare gli effetti collaterali di farmaci allopatici come antidepressivi o altro. So bene che i dati sono pochi, ma spero lei riesca a farsi un’idea del “problema” e possa quindi darmi un suggerimento in merito. La ringrazio molto per la sua disponibilità,
le auguro di cuore una buona giornata,
Luisa
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luisa, com’è noto la cefalea è un sintomo molto comune, relativamente frequente, che può avere diverse origini, ad esempio può essere sia di origine vascolare che causato da tensione muscolare o altre cause. Anche lo stress, la carenza di sonno, il lavoro intellettuale, l’affaticamento degli occhi, le posture sbagliate, ecc. possono essere causa del mal di testa. Dal punto di vista omeopatico invece è più interessante conoscere il tipo di dolore, o meglio la sensazione provata dalla persona, la localizzazione precisa del disturbo, i sintomi concomitanti, le modalità di aggravamento e di miglioramento, i riflessi psicologici, ecc. Bisognerà poi individuare la tipologia del soggetto, sempre dal punto di vista omeopatico, su cui andare a collocare il suddetto quadro sintomatologico, tenendo cioè presente che l’Omeopatia è la cura per una persona che ha un certo sintomo o malattia e non per un disturbo in generale. I rimedi omeopatici sintomatici utili a superare la fase acuta di una cefalea sono tantissimi e la scelta deve essere effettuata secondo i criteri detti poc’anzi, sulla base della migliore somiglianza rimedio-paziente. Poi generalmente per ottenere un risultato stabile e duraturo o pervenire alla risoluzione definitiva del disturbo, bisognerà procedere alla individuazione di un rimedio omeopatico di fondo, probabilmente ad alta diluizione, che assomiglia in tutto e per tutto al paziente, interpretandone i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici, allo scopo di espletare un’azione profonda e sistemica che possa intervenire sul “terreno” costituzionale del paziente, legato al patrimonio genetico e comportamentale. Tutto ciò nel rispetto della legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. E’ questo il “lavoro” che svolge il medico omeopata con la visita medica omeopatica e che gli permette di individuare il rimedio (o i rimedi) più adatto, quello (o quelli) cioè che più facilmente darà l’effetto terapeutico desiderato. Tra i rimedi omeopatici potenzialmente utili a trattare una cefalea, che vengono più spesso utilizzati, troviamo, ad esempio, Anacardium orientale, Belladonna, Bryonia, Calcarea phosphorica, China, Gelsemium, Ignatia amara, Iris versicolor, Lycopodium, Natrum muriaticum, Nux vomica, Phosphorus, Sanguinaria, Silicea, Spigelia, Sulphur ed altri. Tali rimedi sono in grado di trattare anche l’insonnia. In molti casi vengono utilizzati, in associazione o da soli, alcuni gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come Ribes nigrum, Pinus montana, Vitis vinifera, Rosa canina, Tilia tormentosa, Betulla linfa, tutti M.G. D1. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica dia un’occhiata agli articoli “Addio mal di testa” e “Per riposare meglio” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Relativamente all’alimentazione sono considerati utili i cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B. Il consiglio comunque è di non fare da soli ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al caso specifico di suo figlio, perché difficilmente con l’auto-prescrizione si potrà riuscire ad ottenere dei risultati veramente efficaci. Cordiali saluti.
Tiziana dice
Gentile dottoressa le chiedo un consiglio per il mio mal di gola. Ho bruciore e una sensazione di pizzico re da giorni, accompagnato da tosse e sensazione di prurito anche sul collo. Nei primi giorni in cui il dolore si sinfonia verso le orecchie go assunto bella donna e mercurio 6ch ed è migliorato, ma adesso ho senso di nausea e bruciori allo stomaco soprattutto la sera. Grazie per l’attenzione. Saluti Tiziana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tiziana, la migliore condizione da soddisfare è di riuscire ad individuare dei rimedi omeopatici che riescano a trattare sia i fastidi della gola e la tosse e sia la nausea ed i bruciori di stomaco. L’Omeopatia dispone di una ricchezza di rimedi e di patogenesi da rendere ciò potenzialmente possibile. Tra i rimedi indicati per i fastidi alla gola (consultabili all’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”) e quelli per la tosse (consultabili all’articolo “Tosse” nella medesima sezione del sito), sono quindi da individuare quelli che contengono anche sintomi come la nausea ed i bruciori di stomaco (consultabili all’articolo “Disturbi gastrici” sempre nella stessa sezione del sito). Ad esempio, tra i rimedi omeopatici che rispondono a tali requisiti e che quindi possono essere presi in considerazione, troviamo Arsenicum album, Belladonna, Kalium bichromicum, Nux vomica, Phosphorus, Sabadilla. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la Fitoterapia, diversi preparati utili sono consultabili agli articoli “Digestione facile” e “Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Ovviamente la prescrizione della terapia più adatta al caso specifico la può offrire solo un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Francesca dice
Buonasera dottoressa, le scrivo per chiederle un consiglio. Sono una ragazza di 27 anni, minuta, che ha sempre sofferto di acne sul viso e sulla schiena. Facendo tutta una serie di analisi, negli anni, ho riscontrato sempre un valore molto alto di Gamma GT (che però tutti in famiglia abbiamo) e di transaminasi (che riesco a far abbassare un po’ mangiando meglio), motivo per cui la mia ginecologa non si è mai sentita di prescrivermi la pillola. Dopo le ennesime analisi con questi risultati, ho iniziato a seguire un’alimentazione sana e l’acne è migliorata notevolmente, ma c’è ancora, e ad essa si è unita anche la pelle grassa, in alcuni periodi, e molto secca in altri. Soffro anche di disquamazione del cuoio capelluto, simile a forfora. Prendo un composto di cardo mariano, curcuma e tarassaco ogni sera, e in più, per curare l’ipertiroidismo, prendo il Tireoage Low. Ora, il motivo per cui le scrivo è quest’acne di cui non riesco a liberarmi, ma soprattutto le macchie dovute all’acne che ho sulla schiena, e che mi creano problemi di autostima e molto imbarazzo. Inoltre ho problemi di peluria anche sulla schiena. Ho letto online che tra i rimedi adatti potrebbe esserci la Thuya, ma non c’era scritta nessuna diluzione, quindi ho pensato di chiederle: secondo lei potrebbe andare bene per me? e a quale diluzione? c’è il pericolo che contrasti con le cure che sto già facendo? La ringrazio per l’attenzione
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, specificamente per l’acne le possibili soluzioni sono o omeopatiche o fitoterapiche. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati, in base alla sintomatologia prevalente, sono: Antimonium crudum per acne su viso e dorso in soggetti stressati; Arnica montana per acne dalle eruzioni simmetriche con pustole violacee dolorose e indurite; Belladonna per acne dolorosa e bruciante in cui le nuove manifestazioni insorgono rapidamente; Graphites per acne foruncolosa con prurito; Hepar sulphur per acne purulenta che sul viso può interessare particolarmente il mento; Kali bromatum per acne pustolosa e indurita che si manifesta in soggetto giovane seborroico; Kali chloratum per acne con pustole su viso e dorso; Natrum muriaticum per acne su viso e dorso in soggetti tendenti all’isolamento; Pulsatilla per l’acne, a volte dolorosa, della ragazza adolescente timida, fragile, molto emotiva; Selenium per acne con comedoni; Sepia per acne che si aggrava prima delle mestruazioni; Sulphur per acne pruriginosa e bruciante con pustole; Sulphur iodatum per acne puntiforme in soggetti magri e nervosi; Viola tricolor per lesioni acneiche con prurito urente; ecc. Thuya non è un rimedio omeopatico specifico per l’acne, ma più che altro per le foruncolosi sul dorso. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Quando occorre intervenire a livello sintomatico generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli diverse volte al dì lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. I rimedi omeopatici non sono in grado di contrastare alcun altro farmaco, semmai potrebbe avvenire il contrario. In diversi casi vengono utilizzati, in associazione alla cura omeopatica o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come ad esempio: Junglas regia M.G. D1 che per le proprietà antisettiche, depurative e eudermiche risulta particolarmente indicato per l’acne pustolosa, per le dermatosi pustolose e le micosi; Platanus orientalis M.G. D1 che è indicato per l’acne giovanile ribelle, per le affezioni dermatologiche e per le flogosi recidivanti; Ulmus campestris M.G. D1 che è un ottimo drenante cutaneo, regolarizza la secrezione delle ghiandole sebacee, per cui è indicato in tutti gli eczemi umidi o vescicolari e nell’acne giovanile. Relativamente alla Fitoterapia classica sono diversi i preparati ad azione depurativa, tonica, antinfiammatoria, cicatrizzante e disinfettante, molto utili per l’acne, come ad esempio quelli di cui all’articolo “Solo per il viso” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per quanto riguarda l’ipertricosi (di ciò si dovrebbe trattare), un rimedio omeopatico costituzionale (che cioè assomiglia in toto al paziente e ne interpreta i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici), probabilmente in alta diluizione, potrebbe apportare dei grossi benefici poiché andrebbe a riequilibrare l’intero organismo sistemando qualsiasi scompenso. Solo la visita medica omeopatica può riuscire in tale scelta con la dovuta precisione. Solitamente vengono consigliati alimenti a base di soia, tè alla menta e applicazioni locali di preparati vegetali a base di estratti di soia e di oli essenziali di rosmarino e di menta, che aiutano ad allungare i tempi di ricrescita dei peli. Anche il fegato va tenuto in ordine. Ovviamente tutto quanto detto finora richiede un’approvazione medica, con valutazioni da fare sul caso specifico e, se lei intende ricorrere all’Omeopatia e dintorni, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, al quale spetta la decisione se avvalersi dell’Omeopatia e/o della Gemmoterapia o della Fitoterapia. Cordiali saluti.
Marco dice
Gentile dottoressa, il problema è che abito in un piccolo centro e non ci sono medici omeopati. Comunque cercherò qualcuno nelle vicinanze. Per quanto riguarda il prodotto in questione non ho ben capito se effettivamente potrebbe giovare nel mio caso. Vorrei provare a prenderlo nel frattempo che cerco uno specialista in materia, ma solo se può essermi di aiuto. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, la risposta alla sua domanda la può fornire solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica. Ho cercato solo di fornirle, come faccio sempre, notizie, chiarimenti, chiavi di lettura di carattere assolutamente generale, con lo spirito di fornire un’informazione oggettiva e responsabile. Non più di tanto. Il resto tocca al medico, che rimane sempre la figura centrale di riferimento, imprescindibile e insostituibile. Cordiali saluti.