DESCRIZIONE
Belladonna, il cui nome scientifico è Atropa belladonna, è una pianta erbacea perenne appartenente, come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae. E’ caratterizzata da un grosso rizoma e da un fusto robusto, eretto e ramificato, sottilmente scanalato, che può raggiungere l’altezza di 150 cm ed oltre. Le foglie sono semplici, di forma ovale-lanceolata, alterne, con una più piccola dell’altra nella zona superiore. Come il fusto, esse sono ricoperte di una peluria responsabile dell’odore sgradevole emanato dalla pianta. I fiori, che compaiono nel periodo estivo, sono piccoli, caliciformi, poco attraenti, di colore porporino-violaceo. Il frutto è una bacca nera lucida, contornata da un calice a stella, delle dimensioni di un’amarena, dall’aspetto invitante e può essere confusa con i frutti del sottobosco come i mirtilli. La pianta cresce sporadica nelle zone montane e submontane dell’Europa centrale, Africa settentrionale ed Asia occidentale. In Italia la si può trovare nei boschi delle Alpi e degli Appennini. L’intera pianta è velenosa ed in modo particolare le sue bacche, nonostante abbiano un sapore dolciastro e gradevole. L’ingestione di solo alcune di esse può provocare la morte. I sintomi sono contenuti in una vecchia filastrocca inglese, che recita: “caldo come una lepre” (febbre), “cieco come un pipistrello” (dilatazione pupillare e inibizione dell’accomodazione), “secco come un osso” (blocco di salivazione e sudorazione), “rosso come una barbabietola” (congestione di volto e collo), “matto come una gallina” (allucinazioni, eccitazione). Proprio a questi effetti letali si deve il termine Atropa che compone il nome della pianta. Atropa infatti, era una figura della mitologia greca che aveva il compito di recidere il filo della vita. Il termine Belladonna, che è il nome comune dato alla pianta, invece deriverebbe dall’uso cosmetico che ne facevano le donne del Rinascimento, le quali la utilizzavano per migliorare il colorito del viso e per dilatare le pupille allo scopo di rendere lo sguardo più luminoso ed ammaliante.
La pianta contiene tre alcaloidi, che sono i suoi principi attivi, e precisamente: l’atropina, la iosciamina e la scopolamina. L’atropina agisce sul sistema nervoso parasimpatico ed espleta attività sedative ed anestetiche, ma è pericolosissima in quanto è proprio questa la sostanza mortale. Ancora oggi è usata nel campo dell’oculistica per dilatare le pupille onde osservare il fondo oculare. La iosciamina è uno stimolante del sistema nervoso centrale. La scopolamina è un depressivo del sistema nervoso centrale. Entrambe hanno capacità antispasmodiche. Alle opportune dosi, le parti della pianta (foglie, radici, semi) possono essere utilizzate nella cura di diverse malattie, come asma, nevralgie, cefalea, dolori reumatici e muscolari, spasmi e coliche gastrointestinali e biliari.
Il rimedio omeopatico Belladonna si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, della Tintura Madre di tutta la pianta Atropa belladonna quando comincia a fiorire.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Belladonna è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Il rimedio è adatto per tutti i problemi in cui c’è una forte stimolazione del sistema nervoso. Caldo, rossore e bruciore sono i tre grandi sintomi chiave che si manifestano costantemente nella patogenesi. Si tratta di malattie con congestione localizzata o generalizzata i cui sintomi compaiono in modo acuto, improvviso e violento, accompagnati dall’arrossamento (che è visibile solo nei casi di malattia delle parti esterne del corpo), da sensazione di calore, bruciore e dolore pulsante, da ipereccitabilità di tutti i sensi, spesso da febbre a volte accompagnata da delirio e allucinazione. Il soggetto non sopporta il minimo rumore o il minimo urto, non sopporta particolarmente la luce. Il rimedio è adatto anche per qualsiasi problema, esterno o interno al corpo, che si manifesta con tumefazione (gonfiore) rapida.
Il tipo Belladonna è estremamente influenzabile, è una persona gradevole, di compagnia, ma solo quando sta bene; al contrario quando si ammala diventa violento e spesso delira: guai a dargli fastidio. Il più delle volte si tratta di donne e bambini con capelli chiari ed occhi azzurri, carnagione chiara, cute delicata, nervosi con tendenza alle convulsioni. Possiamo immaginare Belladonna proprio come una bella donna, formosa e piacente nell’aspetto ma estremamente sensibile, che scatta e si tinge di rosso se viene disturbata, facilmente influenzabile e stimolabile dal punto di vista emotivo.
Belladonna è particolarmente indicato per coloro che sono molto sensibili al freddo, che non sopportano di scoprirsi. Inoltre il rimedio non ha profondità di azione, cioè non penetra abbastanza profondamente nell’organismo e la sua azione dura qualche giorno. Il dolore di Belladonna si manifesta con fitte che vanno dall’alto verso il basso e compaiono dopo aver preso freddo alla testa (a differenza di Aconitum e Pulsatilla i cui disturbi cominciano dopo essersi bagnati i piedi e vanno dal basso verso l’alto ed anche di Rhus toxicodendron i cui malesseri compaiono dopo che il soggetto si è bagnato ed i dolori si localizzano sulle parti bagnate). Altra caratteristica di Belladonna è che il soggetto non può rimanere coricato sul fianco malato, sulla parte infiammata, al contrario di Bryonia che invece deve coricarsi sul lato dolente.
Belladonna è l’acuto di Calcarea carbonica, che è il suo sinergico, ma è anche l’antidoto di Lachesis. E’ un rimedio destro (cioè agisce meglio per i problemi che interessano la parte destra del corpo) ed ha costituzione carbonica.
Riepilogando i sintomi di Belladonna si aggravano al tatto, con il movimento, con il rumore, con la luce, con le correnti d’aria, stando sdraiati, di notte, scoprendosi il corpo, con il taglio dei capelli, con gli urti e le scosse (il soggetto non sopporta che gli si tocchi il letto su cui è sdraiato). Migliorano con il riposo, stando in posizione eretta, in una camera calda.
Uno degli usi più appropriati e più conosciuti di Belladonna è quello inerente alle affezioni dell’apparato respiratorio, tipiche dell’influenza con i suoi vari sintomi. Quindi come Aconitum, che è un altro grande policresto dell’omeopatia, è il rimedio delle situazioni acute, che scoppiano all’improvviso. E’ altresì il rimedio delle malattie esantematiche dei bambini, ove le eruzioni della pelle si allargano rapidamente.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Belladonna si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) APP. RESPIRATORIO. Tendenza a raffreddarsi con facilità, specie se dopo aver tagliato i capelli o dopo aver lasciato la testa scoperta. Nei casi di raffreddore, rinite allergica, tosse, influenza, pneumopatie di origine batterica o virale con febbre che si manifesta improvvisamente e può raggiungere i 40°C. Nel raffreddore con interessamento oculare è utile l’associazione con Euphrasia; nella rinite allergica con Hydrastis, Kalium bichromicum e Sambucus; se la febbre è accompagnata da indolenzimento e dolore muscolare con Arnica; se la tosse è stizzosa e spasmodica con Drosera; se la tosse è accompagnata da nausea e vomito e abbondante salivazione con Cina o Coccus cacti o Ferrum phosphoricum o Ipecacuana; se la tosse è cronica ed è accompagnata da espettorazione con Solidago; se la tosse è secca ed insistente con Cuprum metallicum.
2) GOLA. Nei casi di gola molto arrossata e secca, angina di gola, tosse senza senso di costrizione, deglutizione difficile, dolore che si irradia verso le orecchie (più forte a dx). Se c’è gonfiore dell’ugola e senso di soffocamento è utile l’associazione con Apis; se c’è presenza di pus con Phytolacca o Mercurius.
3) ORECCHIE. Nei casi di otite sia interna che esterna, soprattutto dell’orecchio dx. Dolore alle parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola). Parotite.
4) OCCHI. Nei casi di congiuntivite con dilatazione pupillare.
5) MALATTIE ESANTEMATICHE. Nei casi di scarlattina, morbillo e rosolia.
6) APP. GENITALE. Nei casi di mestruazioni in anticipo o in ritardo, ipermenorrea con perdite ematiche di colore rosso chiaro (come Sabina), dismenorrea. Secchezza della vagina. Dolori all’ovaio dx, al sopraggiungere delle mestruazioni, che compaiono e scompaiono bruscamente. Vampate di calore della menopausa con rossore del viso e sudorazione. Mammelle gonfie, infiammate o dure.
7) SISTEMA NERVOSO. Nei casi di convulsioni infantili, epilessia, depressione, insonnia, delirio con ipereccitazione motoria e verbale accompagnato da allucinazioni, nevralgie atroci attenuate da pressione esterna, cefalea con sensazione che il sangue affluisca e pulsi dentro la testa e che migliora apponendovi una fascia stretta. Belladonna è un rimedio eccellente per le cefalee.
8) PELLE. Nei casi di eczema, erisipela, acne, ascessi, foruncoli, che insorgono con rapido gonfiore, bruciore, dolore battente, calore e rossore. Eritema solare, geloni.
9) APP. GASTRO-INTESTINALE. In tutti i casi di sindromi gastro-intestinali, in special modo gastrite e ulcera gastroduodenale, coliti con coliche accompagnate da stitichezza e gonfiore al ventre, senso di pienezza. Si può associare con Arsenicum album, Bryonia, Colocinthis, Magnesium phosphoricum ed altri.
10) DOLORI. Nei casi di dolori articolari causati da eccessiva esposizione al freddo umido, che peggiorano con il contatto e migliorano con il riposo. Dolori ai denti con gengive gonfie, rosse e sanguinanti, al lato dx.
DOSI
In tutti i casi diluizione 4CH, 3 granuli o 5 gocce da 3 a 6 volte al dì a seconda delle necessità.
(*) V. Note esplicative
Davide dice
mi scusi io ho gastrite reflusso cronico ed erinia iatale, che mi crea un sacco di problemi dolori bruciori alla schiena crisi di bradicardia e tachicardia e dispnea. l’atropa belladonna non dovrebbe stimolare un pe per bradicardia? in medicida usano latropina ma io volevo prendere questa che è naturale.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Davide, bisogna stare attenti a non confondere tra di loro l’Atropa Belladonna nella forma di fitoterapico e l’Atropa Belladonna nella forma di rimedio omeopatico, i cui effetti terapeutici sono differenti e per certi versi completamente opposti. Il fitoterapico di Atropa Belladonna, che in quanto pianta velenosa va utilizzato solo come specialità medicinale sotto forma di estratto titolato e standardizzato, ha azione anticolinergica, narcotica, midriatica, sedativa, antispasmodica, antiasmatica, antidiaforetica. L’attività anticolinergica, dovuta all’alcaloide “atropina”, induce un aumento della frequenza cardiaca ed esercita un’azione broncodilatatrice e di riduzione della secrezione tracheo-bronchiale. Le apposite preparazioni medicinali trovano quindi indicazione per il trattamento della brachicardia sinusale, soprattutto se complicata da ipotensione e per la medicazione preanestetica onde contenere le eccessive secrezioni del tratto respiratorio. La sindrome da accumulo di preparati della pianta, l’avvelenamento per quantitativi fuori controllo, può manifestarsi con una moltitudine di sintomi quali tachicardia, aritmia, difficoltà respiratorie, secchezza di bocca, gola e della pelle, difficoltà di deglutizione, alterazione del timbro vocale, ipertermia, viso rosso scarlatto, midriasi intensa, vertigini, disturbi gastro-intestinali, disturbi urinari, crampi, paralisi, depressione, delirio, allucinazioni e coma nei casi più gravi. Sono in effetti proprio i sintomi che invece il rimedio omeopatico di Atropa Belladonna (semplicemente Belladonna) è in grado di curare, in virtù della Legge di Similitudine (“similia similibus curantur”, ossia i simili si curano con i simili). Grazie a tale legge, la sostanza che a dosi ponderali (fitoterapico) provoca nell’individuo sano i sintomi di una malattia, è viceversa capace di curarli se assunta diluita (rimedio omeopatico) dall’individuo malato. I rimedi omeopatici, per l’appunto, vengono preparati diluendo opportunamente le sostanze di origine (scale D, CH, K, LM). Tornando ai disturbi cardio-circolatori, il rimedio omeopatico Belladonna trova indicazione, tra l’altro, in caso di tachicardia, palpitazioni, aritmia, ipertensione arteriosa, congestione vascolare con arrossamenti, vampate di calore delle donne in menopausa. I vari disturbi del digerente e sintomi concomitanti, tra cui quelli della gastrite e della malattia da reflusso gastroesofageo, vengono prevalentemente trattati con i rimedi omeopatici di cui all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, tra i quali lo stesso Belladonna. Sempre per la Legge di Similitudine, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Il consiglio comunque è di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Alina dice
Ciao///vorrei chiedere se si puo usare la belladonna quando ce malatia –orticaria//// e se si po–in dosaggio…grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alina, Belladonna è uno dei rimedi omeopatici che viene adoperato nel trattamento dell’orticaria, in particolare quando l’eruzione cutanea risulta essere di colore rosso intenso. Tra gli altri rimedi omeopatici indicati troviamo: Apis (gonfiore intenso e colore rosato), Rhus toxicodendron (prurito intenso in soggetto molto irrequieto), Urtica urens (pomfi che pungono, bruciano e prudono ed il gonfiore non risulta eccessivo). Il rimedio omeopatico che in genere ha maggiori possibilità di riuscita nell’orticaria è Urtica urens. È nota la reazione che il contatto con la pianta riesce a provocare: in accordo con la legge dei simili l’Ortica in preparazione omeopatica guarisce gli stessi sintomi. Per un intervento sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, spesso ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti) più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Cordiali saluti.
Elisabetta dice
buingiorno, nel caso di convulsioni febbrili infantili qual’è il dosaggio della Belladonna? Ed è possibile usare la Belladonna a livello preventivo e se si con quale dosaggio? Grazie.
Elisabetta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisabetta, è utile precisare che in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto legata a quella serie di fattori e di peculiarità individuali che rendono il paziente unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Pertanto se il paziente è unico, unica sarà anche la cura omeopatica. Ecco perché più persone, quand’anche affette dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo, possono vedersi prescrivere cure omeopatiche diverse. In effetti, un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, cioè deve contenere una sintomatologia simile a quella del paziente, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Per tale motivo non è possibile individuare a priori un farmaco omeopatico sintomatico che possa fare prevenzione, in quanto ciò richiederebbe la conoscenza in anticipo dei sintomi individuali caratteristici del paziente, ossia dei modi di fare malattia, diversi di volta in volta, che ovviamente non possono essere noti prima che il paziente si ammali. Una possibilità è però data da una cura omeopatica di fondo, che fa uso di rimedi costituzionali, in modo da intervenire sul terreno del paziente legato al patrimonio genetico e comportamentale, espletando un’azione profonda e sistemica in grado di potenziare le difese del sistema immunitario, incrementare la resistenza alle malattie, migliorare lo stato di salute generale, migliorare l’atteggiamento psichico, ecc. Ovviamente una cura del genere la può prescrivere solo un medico omeopata con la visita. Infine, per quanto riguarda la diluizione e la posologia di un rimedio omeopatico sintomatico, anch’esse personali, non sempre generalizzabili, come detto, per un primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, spesso ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Cordiali saluti.
dalila dice
Vorrei sapere se l’assunzione della belladonna è controindicato in gravidanza. Vorrei riuscire a sconfiggere l’emicrania che mi sta affliggendo da 20 gg, sono a 31+4 settimana di gravidanza, con pressione arteriosa regolare e assunzione di tachipirina 1000 ormai da giorni senza nessun beneficio. Vi ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Dalila, in genere i rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche in gravidanza, non hanno controindicazioni o effetti collaterali, in quanto non introducono praticamente sostanze, grazie all’estrema diluizione (le sostanze sono presenti a livello pressoché infinitesimale) e la loro azione non è chimica. Il rimedio omeopatico è solo un veicolo di informazione, quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. Belladonna è uno dei rimedi omeopatici utili a trattare l’emicrania, ma non è l’unico. Infatti i rimedi omeopatici contro l’emicrania o la cefalea sono tantissimi (sono talmente tanti che farne un elenco completo è praticamente impossibile), ma solo uno potrà risultare adatto all’individuo-paziente. In Omeopatia un rimedio per essere curativo deve assomigliare al paziente, cioè deve contenere una sintomatologia simile a quella del paziente, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Nello specifico Belladonna si rivela idoneo a combattere le emicranie che si presentano con le caratteristiche del rimedio, ossia in modo improvviso e con decorso rapido e violento. Il dolore di testa è pulsante, aggravato da luce, rumore e movimento. Il lato preferenziale è quello destro. La persona è vivace, emotiva, agitata, pletorica e allegra quando sta bene, profondamente abbattuta quando sta male. Se lei si riconosce nelle caratteristiche di Belladonna, ampiamente rilevabili dal presente articolo e qui appena sintetizzate, allora il rimedio omeopatico può considerarsi adatto a lei. Tra gli altri rimedi omeopatici che trovano più spesso impiego si citano: Apis, Bryonia, Coffea, Gelsemium, Glonoinum, Iris versicolor, Kali bichromicum, Natrum muriaticum, Natrum sulphuricum, Paris quadrifolia, Psorinum, Sanguinaria, Spigelia, Silicea. Per lenire il mal di testa possono essere utili anche alcune manovre e accorgimenti, come ad es.: avvolgere un panno umido e freddo intorno alla testa; premere in profondità i due punti sotto l’occipite, sulla parte posteriore del cranio, a circa 5 cm dal centro, allentando la pressione con il diminuire del dolore; massaggiare il cuoio capelluto e i punti del collo e delle spalle da cui eventualmente si dirama il dolore; fare un bagno caldo; respirare a fondo, lentamente; stendersi in una stanza buia e silenziosa; ascoltare una musica dolce e rilassante. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia, le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Gilda dice
Salve, sto usando , dietro prescrizione di un Medico omeopata, 5 granuli 7ch ogni giorno,da più di un mese, per un esoftalmo ‘stabile da 27 anni)….ma non ho avuto alcun aiuto…
Un parere, grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gilda, Belladonna è uno dei rimedi omeopatici più efficaci per trattare i processi infiammatori, in particolare quando questi si presentano con le caratteristiche del rimedio, ossia in modo acuto, improvviso e violento. Pertanto se il suo esoftalmo è ascrivibile a cause infiammatorie, oramai però di vecchia data e quindi cronicizzate, Belladonna omeopatico potrebbe essere comunque di aiuto. In assenza di risultati, che ad ogni modo potrebbero iniziare a concretizzarsi in tempi più lunghi, sarà opportuno fare il punto della situazione con il medico omeopata curante. Cordiali saluti.
Anna dice
Mi chiamo Anna,sono 10 mesi che combatto con cefalea muscolo tensiva,finalmente dopo tanti neurologi ,medicine prese ho trovato una cura laroxyl che ho preso per 25 giorni cominciando con una goccia per volta poiché ho problemi di colon irritabile ….devo dire che stavo bene tutti i sintomi passati ma purtroppo ho avuto problemi con la pancia e pressione bassissima quindi ho dovuto sospendere ….siccome ho curato le mie coliche con l’omeopatia volevo sapere se c’è qualcosa per queste cefalee perché credetemi non ce la faccio più….Aspetto con ansia notizie.Cordiali saluti..
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, la particolarità dell’Omeopatia sta nel fatto che un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, ossia deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) che combaci con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Se non viene rispettata questa condizione gli effetti non saranno quelli auspicati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Di conseguenza, fra i tanti rimedi omeopatici idonei a trattare una cefalea (sono talmente tanti che farne un elenco completo è praticamente impossibile), occorrerà individuare quello che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente, considerando la tipologia del dolore, o meglio, la sensazione provata dalla persona, la localizzazione precisa, le causalità, le modalità di aggravamento o di miglioramento, i sintomi concomitanti, i riflessi psicologici, ecc. Ad esempio, volendo soffermarci sulle sensazioni e sulle modalità, i rimedi omeopatici più spesso utilizzati sono: Belladonna (dolore intenso pulsante, più forte sul lato dx, aggravato dal minimo movimento e dall’esposizione solare), Bryonia (cefalea esplosiva e penetrante che peggiora con il movimento, persino di quello degli occhi), Coffea (sensazione come di un chiodo, peggioramento con i rumori e con il freddo), Gelsemium (testa pesante e difficile da sollevare, palpebre pesanti, peggioramento con il calore, spaventi ed eccitazioni), Glonoinum (terribile cefalea esplosiva e martellante, pulsazioni alla carotide, aggravamento con l’esposizione al sole, soprattutto la testa), Iris versicolor (cefalea con turbe visive, più dolorosa a dx o che passa da un lato all’altro, aggravamento a cadenza settimanale), Natrum muriaticum (come se tanti martelletti picchiassero sul cervello, peggioramento con il caldo), Paris quadrifolia (come se gli occhi fossero tirati all’indietro, aggravamento muovendo gli occhi, la sera, con l’eccitazione), Sanguinaria (dolore dx che dal collo o dalla parte superiore della schiena si irradia all’occhio e alla tempia, peggioramento con il sole, la luce, il rumore, le vibrazioni), Spigelia (dolori violenti e brucianti sul lato sx, sopra l’occhio sx, sensazione di avere conficcato un ago o un ferro rovente, aggravamento con il tocco, con la luce solare), Silicea (cefalea periodica occipito-frontale, migliorata stringendo il capo con qualcosa di caldo), ecc. Non è escluso, inoltre, che debba rendersi necessaria una cura di fondo, con rimedi omeopatici costituzionali, per un’azione profonda e sistemica, molto utile nella cura e nella prevenzione delle forme croniche o recidivanti. Le consiglio, pertanto, di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
giovanna dice
Esistono interazioni tra belladonna e la pillola anticoncezionale. ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, in genere i rimedi omeopatici non interferiscono mai con i farmaci di sintesi, semmai potrebbe avvenire il contrario, cioè che un farmaco può inficiare l’azione di un rimedio omeopatico quando in particolare entrambi servono a curare la stessa patologia o lo stesso disturbo. Ovviamente è sempre preferibile un parere medico relativamente al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Mileba dice
Mio figlio ha 5 anni ed ha avuto già la scarlattina curata dal pediatra con antibiotici. La cugina ha contratto in questi giorni la scarlattina e lui oggi era stanco, apatico .. Solo 37 di febbre , niente bolle ma solo dei puntini sulla lingua bianca. Il pediatra non mi ha dato l’antibiotco perché avendo già avuto la scarlattina(sempre in forma lieve) ha già sviluppato gli anticorpi. Posso dargli comunque granuli di Belladonna? Lui prende già da novembre l’oscillococcinum in granuli… Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mileba, in generale non ci sono particolari controindicazioni ad utilizzare anche Belladonna omeopatico, però per il caso specifico sarebbe opportuno acquisire un parere medico. Cordiali saluti.
Sara dice
Buona sera, ho acquistato una confezione di belladonna rimedio omeopatico 9CH. quali devono essere i dosaggi in questo caso?
Questo rimedio può essere preso insieme ad altri? Ho acquistato anche Pollantinum 30ch e Gelsemium 30ch … grazie :)
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto strettamente legata alla situazione clinica del singolo paziente ed a tutte quelle peculiarità che rendono lo stesso unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, In pratica in Omeopatia non esistono le cure standardizzate o i protocolli terapeutici universalmente validi, ma ogni volta occorrerà adattarsi al caso in esame. Ciò lo stabilisce il medico omeopata con la visita. Un criterio orientativo che viene adottato per la posologia, di carattere generale e quindi assolutamente impersonale, salvo, ripeto, a verificarne l’applicabilità alla singola situazione, è di tenere in debita considerazione la durata di copertura terapeutica del rimedio omeopatico, la quale è fortemente legata alla diluizione. La 9CH è una media diluizione che si usa nei casi sub-acuti e per il funzionale ed ha una copertura terapeutica di alcuni giorni, per cui la posologia può andare da una dose (3 granuli sono sufficienti) al giorno a una ogni qualche giorno. Per quanto riguarda l’associazione, i rimedi da lei citati non sono incompatibili con Belladonna. Sarebbe comunque opportuno non fare da sé ma rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
vale dice
Stavo usando belladonna 5ch 3 granulj prima di dormire per aiuto al bruxismo e problemi ai denti.
Ma ho smesso perche ho notato ha creato una forte sensibilità alle gengive ebil dolore e peggiorato.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vale, potrebbe trattarsi del temporaneo aggravamento omeopatico, che anche se fastidioso non deve preoccupare perché è indicativo di un percorso terapeutico favorevole, in quanto rappresenta la reazione positiva dell’organismo allo stimolo del rimedio omeopatico. Con l’occasione si legga l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”. Se così fosse il fenomeno dovrebbe regredire in un arco di tempo relativamente breve (da alcune ore ad alcuni giorni), fino a scomparire del tutto senza lasciare alcuna conseguenza. Se invece dovesse persistere allora si tratta di un episodio completamente estraneo all’assunzione del rimedio omeopatico e quindi sarà opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.