DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
sandra dice
gentile dott.ssa
qualche giorno fa ho avuto una contusione al collo del piede che ho curato con antinfiammatori (orale e locale), riposo e ghiaccio per tre giorni. Avendo dolori allo stomaco per l’uso di antinfiammatorio ho pensato di assumere arnica in granuli 30 Ch mi potrebbe consigliare la posologia indicata per il mio trauma?
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sandra, il contenuto è lo stesso della risposta al visitatore Younes appena sottostante. Cordiali saluti.
younes dice
buongiorno io soffro della fibromialgia con un elevato cpk il reumatologo mi ha descritto 5 mesi normast (antinfiammatorio antidolorifico) per l’infiammazione muscolare non mi sono trovato bene con questo integratore e in farmacia mi hanno consigliato l’arnica l’ho usata e mi sono sentito bene solo che non so la dose e la durata (ho arnica 30ch)
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Younes, la 30CH è una diluizione medio-alta che solitamente viene utilizzata in ragione di 3-5 granuli pro-dose da una volta al dì a una volta a settimana, salvo diverso parere medico per il caso specifico. Relativamente alla durata, generalmente le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti e logicamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Ovviamente la prescrizione a lei appropriata la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Massimo dice
Buongiorno, scrivo per un problema di balbuzie che mi affligge da quando avevo 4-5 anni; ora ne ho 49.
La balbuzie si presenta solo quando parlo con persone che hanno più potere di me.
Ho provato inutilmente diverse psicoterapie, fiori di bach, tecniche di rilassamento, autoipnosi. Anni fa ho provato da solo alcuni rimedi omeopatici come stramonium 1000ch (che mi procurò incubi per diverse notti consecutive), argentum nitricum 1000ch, gelsemium 200ch ma non ho notato nessun effetto sul mio problema.
Secondo uno psicologo il mio problema potrebbe avere un’origine traumatica, come la correzione del mancinismo o qualche spavento infantile che non ricordo. Se fosse così potrebbe essermi utile Arnica ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimo, è probabile che lei sia affetto da balbuzie secondaria, detta anche balbuzie vera (si distingue dalla balbuzie primaria, o pseudobalbuzie, o balbuzie di rodaggio, che generalmente tende a regredire ed a risolversi spontaneamente), che generalmente insorge in età scolare e richiede un trattamento specifico diversificato, comprendente anche un intervento rieducativo logopedico. Relativamente all’Omeopatia, le confermo che il rimedio omeopatico più adoperato è Stramonium, il quale spesso è associato con Causticum e Gelsemium allo scopo di completarne e rafforzarne l’azione. Ovviamente occorrerà verificarne l’applicabilità al suo caso personale ed individuarne correttamente le diluizioni. Sempre a titolo informativo, tra gli altri rimedi omeopatici potenzialmente idonei troviamo Atropinum, Belladonna, Cannabis sativa, Dulcamara, Euphrasia, Hyosciamus niger, Kali bromatum, Lachesis, Lycopodium, Natrum carbonicum, Nux moschata, Nux vomica, Phosphorus, Ruta graveolens, Secale cornutum, Selenium, Spigelia, Sulphur, Veratrum album. Anche Arnica montana potrebbe essere un rimedio omeopatico adatto laddove l’origine della balbuzie è effettivamente di natura traumatica. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) giusto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Le consiglio pertanto di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
caterina isabella dice
Gentile dottore, da molto tempo soffro di dolore al trigemino con anche cervicale non sono ancora riuscita a trovare alcun rimedio neanche l’agopuntura. Ho deciso di prendire arnica montana dose unica da 200 ch e di ripetere con mezza dose nei prossimi due giorni.
Leic osa ne pensa?
grazie
caterina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina Isabella, Arnica montana è per eccellenza il rimedio omeopatico di tutti i tipi traumi, che si aggravano al minimo contatto, con il riposo, con il movimento, con il freddo umido, per cui se la sua nevralgia del trigemino, con cervicalgia concomitante, è di natura traumatica e presenta le suddette modalità di manifestazione, allora il rimedio piò considerarsi adatto. Un altro importante rimedio omeopatico del dolore e di tutte le conseguenze legate a traumi di nervi, con aggravamenti da contatto e scosse, all’aria fredda e umida, è Hypericum. Per quanto riguarda la posologia, le alte diluizioni, come una 200CH, richiedono di solito un’unica somministrazione, eventualmente da ripetere se i sintomi si ripresentano in forma grave, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. A titolo informativo, altri rimedi omeopatici che vengono spesso utilizzati nelle nevriti e nevralgie sono: Magnesia phosphorica (in primis), Bryonia, Kalmia latifolia, Nux vomica, Gnaphalium, Colocynthis, Phytolacca decandra, Arsenicum album, Coffea, ecc. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Molto sinteticamente: Magnesia phosphorica, se il dolore è violento, si manifesta bruscamente e migliora con il caldo e/o esercitando una forte pressione sulla zona dolente; Bryonia, se il dolore è pungente, aggravato dal minimo movimento e migliorato coricandosi, con tendenziale lateralità destra; Kalmia latifolia, se il dolore, improvviso come un lampo, risale lungo il tragitto del nervo interessato; Nux vomica, se si avvertono sensazioni di crampi con marcata lateralità destra; Gnaphalium, in caso di intorpidimento e parestesie; Colocynthis, se il dolore è errante; Phytolacca decandra, se il dolore è come una scossa elettrica; Arsenicum album, se il dolore urente è migliorato dal caldo; Coffea, se è migliorato da applicazioni fredde. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia giusta per lei. Cordiali saluti.
icsa dice
Buongiorno. Tra tre giorni devo sottopormi ad un intervento chirurgico per l’asportazione di un fibroma peduncolare nell’utero.
Non prendo medicine e non voglio prendere i classici antibiotici post intervento.
Vorrei sapere come prepararmi all’intervento e quale rimedio usare per prevenire le infezioni post operatorie.
Posseggo i globuli di Arnica D6 (Arnica montana HAB 4a).
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Icsa, Arnica montana è il rimedio omeopatico per eccellenza di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici e quindi anche degli interventi chirurgici, per cui trova spesso prescrizione sia prima (qualche giorno) che dopo (qualche settimana). Nel post-operatorio possono trovare altresì prescrizione Staphysagria, che è un rimedio omeopatico con marcata azione sull’apparato genitale, in grado quindi di facilitare la cicatrizzazione e Silicea, che è utile se dovesse subentrare qualche complicazione, come una suppurazione. Ovviamente la prescrizione a lei appropriata la può garantire solo l’esame specifico di un medico omeopata, al quale è opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Laura dice
Buongiorno , vorrei sapere se arnica 200 ch va bene per il male di gola. Allato una bimba di 2 mesi
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, considerato che Arnica montana è per eccellenza il rimedio omeopatico di tutti i tipi di trauma, esso trova particolare indicazione nel mal di gola causato da una laringite dovuta a un sovraffaticamento delle corde vocali, in conseguenza di un uso improprio ed eccessivo della voce. Per una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei mal di gola di varia origine, consulti l’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. I rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali, sono sicuri in qualsiasi condizione, anche in allattamento, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo la prescrizione di un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Yan dice
Buonasera sera, mia madre dopo un intervento alla tiroide una settimana fa, intorno alla cicatrice è tutto gonfio …
L’arnica potrebbe aiutare?
Grazie mille per la sua gentile risposta!
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Yan, com’è rilevabile dal presente articolo, Arnica montana è un rimedio omeopatico con importanti attività analgesiche, antinfiammatorie e riabilitanti, divenendo per eccellenza il rimedio di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici, e perciò trova indicazione anche nel post-operatorio. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico di sua madre la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Aliso dice
Salve, in caso di traumi un medico omeopata consigliò di assumere una monodose di Arnica 1000CH.
In caso di trauma (caduta per es. con ematoma o forte dolore) è sufficiente una sola somministrazione ovvero va ripetuta nei giorni seguenti?
Spesso trovo con più facilità la preparazione di 200CH e Borion produce un’Arnica K che non saprei far coincidere con quella CH.
Mi sa dare qualche chiarimento in merito? Grazie, Saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Aliso, le alte o altissime diluizioni (da 200CH e 200K a salire) richiedono di solito un’unica somministrazione (monodose), eventualmente da ripetere se i sintomi si rimanifestano in forma grave, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. Le diluizioni CH (hahnemanniane) e le diluizioni K (korsakoviane), pur essendo entrambe centesimali, presentano delle differenze che sono riepilogate nell’articolo “Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM” della sezione del sito “Approfondimenti”, che la invito a consultare (link: https://rimediomeopatici.com/approfondimenti/diluizioni/). Le diluizioni dei due metodi di preparazione che possono ritenersi abbastanza equivalenti, dal punto di vista terapeutico, sono quelle contrassegnate dalla stessa cifra numerica, avendo entrambe la stessa dinamizzazione: ad esempio, una 200K è molto vicina a una 200CH, una 1000K (o MK) è molto vicina a una 1.000CH e così via. Cordiali saluti.
Tina dice
Gentma dott.ssa, stò prendendo arnica 7ch per problemi muscolari, questi giorni ho la pressione alta, arnica può farla aumentare?
Grazie T.M.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tina, i rimedi omeopatici, in base alla legge dei simili, agiscono unicamente sui sintomi contenuti all’interno della propria patogenesi che trovano riscontro nel paziente, nei confronti dei quali riesce ad essere curativo Ad esempio, se un rimedio omeopatico ha come sintomo patogenetico l’ipertensione arteriosa, o l’ipotensione arteriosa, con una determinata modalità di manifestazione, che è presente anche nel paziente, esso sarà in grado rispettivamente di abbassarla o di aumentarla. Se non esiste una tale somiglianza rimedio-paziente, il rimedio omeopatico sarà assolutamente ininfluente. Arnica montana, che è il rimedio principe di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici ed è un buon rimedio cardiovascolare. al limite può contribuire a controllare la pressione arteriosa, ma mai ad alzarla. Comunque, in generale con le basse diluizioni, qual è una 7CH, non c’è mai nulla da temere. Ovviamente è opportuno un consulto medico. Cordiali saluti.
Virginia dice
Buona sera dottoressa, sono alla 37 esima sett di gravidanza, mi hanno consigliato due concentrazioni diverse di arnica( in gocce) , per prima e dopo il parto. Per dopo il parto la soluzione è al 18%XMK, e l altra sempre 18 %MK per prima del parto. Volevo chiedere quali possono essere le dosi da prendere e quanto tempo prima cominciare a farne uso! La ringrazio anticipatamente! Virginia .
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Virginia, è bene precisare che in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è individuale, personale, non generalizzabile, in quanto legata a quella serie di fattori e di peculiarità che rendono il paziente unico rispetto a tutti gli altri affetti dallo stesso disturbo. Non a caso l’Omeopatia è definita la medicina che «veste su misura», come si è soliti sintetizzare. La diluizione, in particolare, va scelta in base alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, all’entità e profondità del disturbo, al livello d’intervento necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. La posologia, o per meglio dire la frequenza delle somministrazioni, oltre alla citata risposta dell’organismo, è legata alla diluizione del rimedio, nel senso che detta frequenza dovrà diminuire con l’aumentare della diluizione, allorché con il crescere di quest’ultima cresce anche la durata di copertura terapeutica del rimedio. In linea del tutto generale, ciò che si può dire è che la MK e la XMK, che sono delle altissime diluizioni, di solito richiedono un’unica somministrazione (o la monodose o 3-5 granuli pro-dose), eventualmente da ripetere se i disturbi si ripresentano in forma grave, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. Inoltre, poiché le suddette diluizioni impiegano qualche settimana per agire pienamente, è utile iniziare con un congruo anticipo rispetto alla data presunta del parto. Ovviamente la prescrizione giusta per il suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.