DESCRIZIONE
Argentum nitricum è il nitrato di argento (formula chimica AgNO3), cioè è il sale di argento dell’acido nitrico. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina incolore molto solubile in acqua ed abbastanza solubile in etanolo. Si ottiene sciogliendo l’argento metallico nell’acido nitrico e facendo evaporare la soluzione.
Il nitrato di argento è un reattivo molto usato in chimica analitica, specialmente come precipitante degli ioni cloro, bromo e iodio, ed in medicina e veterinaria per cauterizzare ferite infette, ove assume la nota forma di pietra infernale o caustico lunare (nitrato d’argento fuso con altri sali e colato in forma di bastoncini o coni di colore bianco o grigiastro). E’ altresì adoperato per produrre il materiale fotosensibile nelle pellicole fotografiche (l’alogenuro d’argento, ottenuto dalla reazione di nitrato d’argento con sali alogenuri, come il bromuro d’argento, AgBr), grazie alla proprietà che esposto alla luce solare diretta tende a decomporsi liberando argento metallico. Per lo stesso motivo in caso di contatto con la pelle, ma anche con gli indumenti, produce caratteristiche macchie scure difficili da eliminare. Il contatto con la pelle può provocare anche delle ustioni. Il nitrato d’argento viene anche utilizzato per la purificazione dell’acqua deionizzata che è molto usata nei laboratori chimici.
Il rimedio omeopatico Argentum nitricum si ottiene per triturazione del nitrato di argento con lattosio e successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio agisce principalmente sulle mucose e sul sistema nervoso. E’ un caustico e perciò produce irritazione ed ulcerazione delle mucose che possono talvolta sanguinare (in quanto il rimedio ha anche tendenza emorragica) e suppurare. L’interessamento della pelle è un carattere secondario. Le ulcere possono comparire alla gola, alle palpebre, alla vescica, alla vagina, allo stomaco.
Il soggetto che richiede Argentum nitricum è irritabile, nervoso, ansioso, agitato, ha la sensazione che il tempo passi troppo in fretta, ha una costante frenesia, deve sempre fare qualcosa, appena si rilassa per riposare deve di nuovo alzarsi per mettersi in attività, vorrebbe aver terminato ancor prima di iniziare, cammina in fretta. E’ un tipo apprensivo ed emotivo. La sua ansia è massima quando deve recarsi in un luogo pubblico, tra la folla, a teatro, in riunioni, in chiesa, ad un appuntamento, a scuola per un’interrogazione, ad un incontro galante, a prendere il treno, ad un esame: è allora che compaiono i sintomi fisici quali emicrania, tremori agli arti inferiori, diarrea, palpitazioni. E’ cioè sensibile ad ogni minima emozione. Soffre inoltre di agorafobia (teme gli spazi aperti) e di claustrofobia (teme i luoghi chiusi). I suoi sogni sono angosciosi.
Argentum nitricum somiglia in un certo senso a Gelsemium, però mentre quest’ultimo ha paura solo al momento dell’esame, dell’incontro o dell’avvenimento, Argentum nitricum è colto da angoscia anticipatoria, cioè alcuni giorni prima dell’evento è agitato ed ansioso, teme di non riuscire ad affrontare la situazione ed a superare le difficoltà, vede tutto nero e sono scuri anche i bordi gengivali e la zona intorno alle unghie.
Il rimedio si dimostra efficacissimo nei disturbi del sistema nervoso ed in particolare nell’epilessia, quando qualche giorno prima della crisi le pupille incominciano a dilatarsi e nelle convulsioni precedute da grande agitazione.
Argentum nitricum è un tipo dall’aspetto appassito, vecchio, con gocce di sudore sul volto che è di colore bluastro, respira pesantemente ed ha un polso impercettibile. E’ triste, malinconico, confuso, nervoso, soffre di astenia (stanchezza) e di dispepsia (digerisce male e soffre di flatulenza). Argentum nitricum è il rimedio più flatulento della Materia Medica Omeopatica.
La sua nota caratteristica è la sensazione di avere una scheggia di legno o una lisca di pesce nello stomaco, nel retto o in gola durante la deglutizione (come Hepar e Nitricum acidum). Il soggetto inoltre ha desiderio di dolci, di zucchero, che però non digerisce e che aumentano la flatulenza. Ha eruttazioni violente, acidità di stomaco e diarrea. Ha nausea dopo ogni pasto e fa sforzi dolorosi per vomitare (di solito vomito e diarrea sono presenti contemporaneamente).
Argentum nitricum è il rimedio principe della gastrite e dell’ulcera gastrica, nonché delle convulsioni e dell’epilessia.
Le donne soffrono di dismenorrea (mestruazioni dolorose) e di metrorragia (perdite intermestruali) e tutti i sintomi peggiorano nel periodo mestruale. L’atto di coricarsi sul lato dx aggrava le palpitazioni. L’individuo è un congestionato e pertanto è aggravato dal calore, in estate, con il caldo del letto. Il freddo migliora alcuni sintomi, peggiora altri.
In estrema sintesi al rimedio si può attribuire l’etichetta: Argentum nitricum è il rimedio omeopatico di colui che vive male l’attesa, che prova ansia ed agitazione in vista di qualsivoglia evento, che soffre cioè di angoscia anticipatoria. Per molti autori è il rimedio delle parole che iniziano con la lettere “a” (ansia, agitazione, angoscia anticipatoria).
Argentum nitricum è anche un ottimo rimedio della sfera mentale.
Dal punto di vista terapeutico è un cosiddetto policresto, cioè è un rimedio di fondo che ha un’azione generale riequilibrante utilizzabile per curare varie patologie.
USO DEL RIMEDIO
Argentum nitricum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) APP. GASTROINTESTINALE: gastrite (infiammazione della mucosa gastrica) e ulcera gastrica (erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi perforazione della parete dello stomaco). Per tali affezioni si rivela un ottimo rimedio. I sintomi sono: aerofagia con eruttazioni rumorose, violente e brucianti, che sopraggiunge subito dopo i pasti con palpitazioni, senso di gonfiore, rigurgiti acidi e dolore acuto all’epigastrio che si irradia verso la colonna vertebrale all’altezza della scapola sx, con tendenza emorragica. Il soggetto è frettoloso e mangia troppo rapidamente. Il desiderio di zuccheri o di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato, che egli possiede è una manifestazione molto importante per la scelta del rimedio.
La “diarrea emotiva” che sopraggiunge alla vigilia di un evento è caratterizzata da feci espulse insieme ad abbondanti gas brucianti. Le feci sono verdi come gli spinaci tritati e la diarrea si manifesta soprattutto dopo aver mangiato dolci. Possono essere presenti tracce di sangue. Il soggetto ha la sensazione di avere una scheggia nello stomaco. Il rimedio è usato anche nei casi di diarrea dei lattanti nel corso della dentizione.
2) SISTEMA NERVOSO: affezioni nervose con vertigini, tremori delle mani e degli arti inferiori, convulsioni (contrazioni involontarie di alcuni muscoli volontari), paresi (diminuzione della mobilità volontaria di un distretto muscolare), perdita delle nozione del tempo (ciò che determina l’ansia) e dello spazio (ciò che determina paura, timore, agitazione, inquietudine, irritabilità, malinconia, angoscia, attacchi di panico). Per tali affezioni si rivela uno dei rimedi più importanti
In tutti i casi in cui manca la coordinazione nervosa e muscolare, come nell’epilessia (condizione cronica neurologica caratterizzata da crisi epilettiche, dovute all’iperattività di alcune cellule nervose cerebrali, i neuroni, che si manifestano con una varietà di sintomi quali brevi episodi di perdita di conoscenza e/o alterazioni sensitive, psichiche e motorie accompagnate da spasmi o da convulsioni) e nella balbuzie con aggravamento di notte o al mattino al risveglio. Anche nei casi in cui il soggetto durante il sonno è agitato ed ha soprassalti.
Argentum nitricum è altresì un magistrale rimedio mentale. Si usa ad es. per gli studenti colti da ansia e da agitazione prima di interrogazioni o di esami. In tal caso la cura con Argentum nitricum inizia nei 2 – 3 giorni antecedenti l’evento, sostituendo lo stesso con Gelsemium nel giorno dell’evento.
3) GOLA e NASO: sensazione di avere una scheggia di legno conficcata in gola quando si deglutisce; accumulo di muco nella faringe e nella laringe; ulcerazione del naso e delle tonsille con suppurazione e perdita dell’olfatto; raucedine o afonia; laringite cronica tipica dei cantanti. La laringe è il luogo di elezione del rimedio poiché il radicale argento agisce sui tessuti cartilaginei e fibrosi. La tosse è scatenata dalla sensazione di un capello o della scheggia alla gola.
4) OCCHI: congiuntivite (infiammazione della congiuntiva, che è la membrana sottile e trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio e la parte interna delle palpebre) con secrezione abbondante, muco-purulenta e non irritante, che incolla le palpebre tra loro; stanchezza visiva con fotofobia. I sintomi si aggravano con il calore e migliorano con applicazioni fredde e con aria fredda.
5) APP. URO-GENITALE: incontinenza urinaria, bisogno urgente di urinare con emissione di abbondante urina chiara, dolori brucianti, soprattutto durante la minzione e sensazione di avere una spina o una scheggia nel condotto urinario.
Anche nei casi di dismenorrea (mestruazioni dolorose), metrorragia (perdite intermestruali), le cui perdite ematiche spesso compaiono due settimane dopo le mestruazioni, e cervicite (infiammazione acuta o cronica della cervice uterina) con perdite vaginali di colore giallo-verdastro, a volte purulenti ed abbondanti, in genere accompagnate da dolori brucianti. Sussiste la sensazione di presenza della scheggia o della lisca.
6) PELLE: ulcere varicose (complicazioni delle vene varicose, che sono dilatazioni permanenti e patologiche di alcune vene, soprattutto delle gambe, dovute ad una perdita di tonicità delle loro pareti), verruche (piccole escrescenze della pelle, di natura benigna, causate da virus, che colpiscono prevalentemente i piedi), erisipela (infezione acuta della pelle che si manifesta con febbre e con chiazze calde, rosse, dolenti, tendenti alla diffusione, specie su braccia, gambe e volto), orticaria (infiammazione della pelle di natura allergica, caratterizzata da pomfi pruriginosi, cioè da rigonfiamenti del derma di colore rosso o bianco, tondeggianti e lisci), prurito, pelle ruvida con sensazione di avere una tela di ragno sul viso. La cute tende al colore scuro.
7) DOLORI: cefalea (il comune “mal di testa”) con la sensazione che la testa aumenti di volume; il dolore migliora fasciando strettamente la testa o con la pressione delle mani sulla testa (come Bryonia, Apis e Pulsatilla). Anche nei casi di lombalgie (dolori che colpiscono la regione lombare e sacrale), associate ad una forte debolezza alle gambe, che si manifestano o si aggravano quando ci si alza da una sedia e che migliorano stando in posizione eretta e camminando.
DOSI
◊ Nel caso 1), diluizione 30CH, 2 – 3 granuli 3 volte al dì. Iniziare la cura 2 – 3 giorni prima dell’evento. In assenza di un evento specifico e quindi di una particolare situazione emotiva, diluizione 4CH, 3 granuli inizialmente ogni 3 ore. Per gastrite ed ulcera gastrica, diluizione D4 – D6, 3 granuli o 5 – 10 gocce ogni 1 – 2 ore e poi 4 volte al dì.
◊ Nel caso 2), diluizione 15CH o 30CH secondo i casi, 3 granuli ogni 10 – 15 giorni.
◊ Nei casi 3), 4), 5) e 6), diluizione 4CH, 3 granuli ogni 3 ore e poi continuare con 3 granuli mattino e sera per un periodo piuttosto lungo, specie nei casi 5) e 6).
◊ Nel caso 7), diluizione D6, 3 granuli o 5 – 10 gocce 3 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Giulia dice
Buona sera, mio figlio ha 6 anni e da poco più di 1anno è seguito da un medico omeopata che ha trovato in lycopodium il suo rimedio costituzionale. Da quando ha cominciato la prima elementare però ho notato la comparsa di balbuzia che diventa molto accentuata all’uscita da scuola, nei momenti di stanchezza o quando vuole dire assolutamente la sua idea al di là che possa p meno. Premettendo che è un bimbo molto ansioso e con ansia da prestazione, volevo chiedere se il rimedio di ignatia amara 5ch al mattino e zincum valerianicum alla sera che mi è stato consigliato in farmacia può essere efficace e se nel frattempo posso comunque dare lycopodium come dovrei. Grazie mille per l’attenzione
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giulia, con riferimento all’inizio di balbuzie sarebbe opportuno parlarne con il pediatra di famiglia o con il medico omeopata curante per stabilire se è il caso di sottoporre il bambino ad una visita medica specialistica, finalizzata ad una diagnosi precisa ed all’opportunità di un intervento terapeutico. Bisognerebbe innanzitutto comprendere se trattasi di balbuzie primaria, detta anche pseudobalbuzie o balbuzie di rodaggio, che generalmente tende a regredire ed a risolversi spontaneamente, oppure di balbuzie secondaria, detta anche balbuzie vera, che generalmente insorge in età scolare e richiede un trattamento specifico diversificato, comprendente un intervento rieducativo logopedico. Per quanto riguarda l’Omeopatia, a titolo esclusivamente informativo, il rimedio omeopatico più adoperato in caso di balbuzie è Stramonium, il quale spesso è associato con Causticum e Gelsemium allo scopo di completarne e rafforzarne l’azione. Ovviamente occorrerà verificarne l’applicabilità al caso specifico del suo bambino. Lycopodium, in quanto individuato come rimedio omeopatico costituzionale, può sempre essere utilizzato, tanto più che trova indicazione anche per la balbuzie. Tra gli altri rimedi omeopatici specificamente idonei a trattare una balbuzie troviamo Atropinum, Belladonna, Cannabis sativa, Dulcamara, Euphrasia, Hyosciamus niger, Kali bromatum, Lachesis, Natrum carbonicum, Nux moschata, Nux vomica, Phosphorus, Ruta graveolens, Secale cornutum, Selenium, Spigelia, Sulphur, Veratrum album. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico. Sempre a titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati nei disturbi emotivi e comportamentali è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Qualsiasi nuova cura omeopatica, ammesso che sia necessaria, è opportuno che venga stabilità dal medico omeopata che ha in cura il bambino. Cordiali saluti.
Lucrezia dice
Salve Dott.ssa Della Volpe, io credo proprio di essere come lei descrive il caso 1, soffro d ansia da molto tempo e colite spastica di origine nervosa! Sono un eterna insicura, ho sempre paura di non essere all altezza nelle cose che faccio, di fare brutta figura, spesso arrosisco, ma la cosa che piú mi affligge é che quando ho un appuntamento, di qualsiasi genere esso sia(lavoro o divertimento) mi viene l ansia, perché soffrendo di colite giá mi vengono le crisi per paura di dover scappare in bagno, e per questo motivo evito molto le mie uscite, cerco sempre di trovare una scusa per non andare!
Secondo lei la diluizione 30 Ch come spiega lei, può andare bene per me? ed é un rimedio che posso usare sempre al bisogno? mentre nei gg diciamo normali posso prendere la diluizione piú leggera per curare finalmente questo mio problema? Grazie anticipatamente per la sua dispinibilitá
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucrezia, com’è noto, in Omeopatia tutte le entità terapeutiche (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) sono molto personali, non generalizzabili, in quanto intimamente legate alle peculiarità proprie del paziente. Solo la visita medica omeopatica è in grado di poterle individuare con la dovuta precisione. I valori riportati nell’articolo (relativamente a diluizione e posologia in particolare) sono inevitabilmente generici, non personalizzati, sono quelli maggiormente riportati in letteratura, quindi hanno solo un carattere informativo e orientativo, mentre, come già detto, una cura omeopatica è individuale, connessa al singolo caso. La 30CH è una diluizione medio-alta, centrale, importantissima, di grande versatilità, che rappresenta un buon compromesso per soddisfare diverse esigenze. Infatti anche se viene prescritta prioritariamente per i casi sub-acuti e cronici, per il funzionale e per i sintomi generali, ha effetti importanti anche sui sintomi acuti e sulla componente psicologica. Perciò, laddove il rimedio individuato è quello giusto per il paziente, la 30CH potrebbe andare bene anche per molti ma certamente non per tutti. Lo stesso dicasi per le altre diluizioni. Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico, perché difficilmente con l’auto-prescrizione potrà risolvere, a maggior ragione quando sono in gioco le problematiche psichiche e psicosomatiche. Cordiali saluti.
Vittoria dice
Buonasera Dottoressa,
mentre cercavo soluzioni possibili al mio problema sono imbattuta in questo forum, ne approfitto per chiedere un parere medico.
Soffro ormai da 4 anni di colite nervosa a periodi alterni ma molto frequenti, mi rispecchio molto nel soggetto Argentum Nitricum, mi capita infatti di avere forti scariche di diarrea prima di qualsiasi evento, da un esame ad una semplice cena, può capitarmi prima dell’evento se è particolarmente importante o durante, se fino quel momento non gli ho dato troppo peso, e allora l’ansia di avere una colica in una situazione scomoda me la genera. Non mi reputo una persona insicura tutt’altro mi reputo una persona appagata su tutti i punti di vista e non riesco a capire da cosa derivi questo problema, è più paura di aver paura che mi genera queste violenti coliche (non so se mi spiego),il mio carattere tenace e ottimista mi porta sempre a pensare che prima o poi questo problema passerà e cerco di non dargli troppo peso ma vedo che ormai questa situazione è una costante e non ho voglia di privarmi della tranquillità della mia vita.
Secondo lei potrei provare una cura omeopatica e magari se questa funziona rivolgermi ad uno specialista?? Ho provato a dirlo alla mia dottoressa ma prendere dei tranquillanti o ansiolitici non fa proprio per me. La ringrazio anticipatamente per i suoi pareri sono davvero importanti per chi come me vuole provare una medicina alternativa senza dover ricorrere all’uso di farmaci pesanti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vittoria, la cura omeopatica esiste, a condizione però che si individui quella “giusta”, a cominciare dalla individuazione del rimedio omeopatico che deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia dal punto di vista fisico che psichico. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico e quanto maggiore è la suddetta somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Vi è poi da decidere la diluizione, quella più attiva per il paziente, che è anch’essa una scelta strategica per il successo della terapia. Infine si definiscono la posologia e la durata della cura. Ovviamente un “lavoro” del genere lo può svolgere solo un medico omeopata. A titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi dell’apparato gastrointestinale è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Argentum nitricum è un importante rimedio omeopatico che, laddove esiste la somiglianza, risulta essere adatto per diversi disturbi del digerente, soprattutto di natura psicosomatica ed in particolare proprio per la diarrea emotiva in vista di un qualsiasi evento. Sempre a titolo informativo, tra gli altri rimedi omeopatici utili in caso di coliche intestinali troviamo Arsenicum album, Belladonna, Carbo vegetabilis, Chamomilla, Ignatia amara, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Pulsatilla, Sepia. Sono tutti rimedi in grado di controllare in maniera importante anche la componente psicologica. Specificamente per i disturbi intestinali, in diversi casi vengono utilizzati, in associazione alla cura omeopatica o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e intestino, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, agisce sull’interfaccia epiteliale dell’intestino regolarizzando il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, per cui risulta indicato per turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, meteorismo, gonfiore addominale, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo ed altro. Altro gemmoterapico utilizzato è Vaccinum vitis idaea M.G. D1, che spesso viene associato a Ficus carica proprio per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale e viene prescritto quando il transito intestinale è perturbato in senso “iper” (per le sindromi diarroiche) o in senso “ipo” (nella costipazione), per cui diventa il rimedio del colon irritabile, del meteorismo, del gonfiore addominale, degli spasmi addominali e delle alterazioni dell’alvo. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, con specifico riferimento alla diarrea, dia un’occhiata all’articolo “Fermiamo la diarrea” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio comunque è di non prendere iniziative personali ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Ciò si rende particolarmente indispensabile quando sono in gioco gli aspetti psichici e psicosomatici. Cordiali saluti.
Stefano dice
Gentilissimi Dottori buonasera,
desidero farvi una domanda: sono un ragazzo di 25 anni,alto 1,87 e peso 92 kg. Faccio palestra tre volte alla settimana e da circa tre anni ho iniziato a notare una sudorazione delle ascelle che si accentua con il caldo.tuttavia da due anni a questa parte ho iniziato a soffrire di sudorazione alla schiena pur non avendo mai prima avuto questo problema,anzi non sudavo quasi per niente in nessuna parte del corpo(giusto quando praticavo attivita fisica intensa).non riesco a capire questa improvvisa comparsa di sudorazione nella zona della schiena e delle ascelle che si presenta non appena faccio due passi con il caldo.vorrei precisare che con temperaturenmolto alte si presenta sudore anche sulla fronte.
É possibile avere qualche rimedio omeopatico?!c’é qualche rimedio?!
Ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefano, com’è noto la sudorazione è un fenomeno assolutamente normale e indispensabile al nostro organismo per regolare la temperatura interna e per espellere le tossine. Se però la quantità di sudore diventa eccessiva, allora si può parlare più propriamente di disturbo che assume il nome di “iperidrosi”. E’ l’effetto di un’attività più elevata di una parte del sistema nervoso vegetativo (il sistema nervoso simpatico), rispetto a quella necessaria per le suddette funzioni fisiologiche. In generale l’iperidrosi può essere ascrivibile a cause patologiche (ad es. disfunzioni tiroidee, diabete, ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca, dispepsia, reflusso gastroesofageo, ecc.), ma può essere anche dovuta, come avviene non di rado, agli stati di ansia e di stress. Sarebbe pertanto opportuno porre una diagnosi medica precisa. I rimedi omeopatici in grado di trattare l’iperidrosi sono numerosi, diversi nelle patogenesi, tra i quali, per citare i più adoperati, troviamo Argentum nitricum, Baryta carbonica, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Gelsemium, Ignatia amara, Lycopodium, Magnesia carbonica, Mercurius solubilis, Pulsatilla, Sepia, Silicea, Sulphur, Thuya ed altri. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Anche una dieta alimentare appropriata può fornire il suo contributo, come ad es. privilegiare gli alimenti ricchi di silicio, che è un minerale che regola la sudorazione e di vitamine del gruppo B, che sono utili a ridurre la sudorazione eccessiva, nonché diminuire le quantità di grassi ed evitare il consumo di alcool e di pietanze piccanti. Un ulteriore aiuto può venire ancora dalla natura con la Salvia comune, che è una delle piante officinali più adoperate ed efficaci per limitare la sudorazione eccessiva, di cui si può preparare l’infuso di foglie. Sarebbe altresì opportuno adottare alcuni accorgimenti altrettanto utili ed efficaci, come ad es. sciacquare ogni sera le parti interessate con acqua e bicarbonato di sodio, lavare le parti utilizzando saponi delicati, indossare indumenti di cotone, meglio se di colore chiaro e comunque traspiranti, ecc. Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Sofia dice
Salve dottoressa,
Sono una studentessa universitaria. Sto facendo una terapia,prescrittami dal mio omeopata,a base di licopodium,ignatia amara,gelsenium e fiori di bach per il trattamento dell’ ansia da circa 20giorni. A dir la verità mi sta aiutando molto,mi sento più rilassata,tranquilla. Ho notato peró che la mia memoria a breve termine comincia ad avere qualche problema. Per farle un esempio,ho difficoltà a ricordare la lezione studiata e ripetuta più volte il giorno prima, questo é strano poiché io ho sempre avuto una gran bella memoria sia a lungo sia a breve termine.Vorrei sapere da lei se questo disturbo che ho riscontrato potrebbe essere una conseguenza di questa terapia omeopatica. Nell’attendere la sua risposta la ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sofia, potrebbe trattarsi del noto fenomeno temporaneo dell’aggravamento omeopatico o molto più probabilmente, considerato che la smemoratezza non era un sintomo da curare, dell’aggravamento iatrogeno, dovuto all’assunzione dei rimedi omeopatici (con l’occasione si legga l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”). Infatti sia Lycopodium, sia Ignatia amara e sia Gelsemium contengono nelle loro patogenesi il sintomo della debolezza di memoria. In particolare Lycopodium presenta proprio il sintomo della perdita di memoria che riguarda gli avvenimenti recenti e più specificamente il non ricordare ciò che si è letto e studiato. Se fosse così, tale condizione dovrebbe scomparire progressivamente in un arco di tempo ragionevolmente breve, che generalmente arriva a qualche settimana, senza lasciare alcuna conseguenza. Sarebbe però importante che lei informasse il medico omeopata curante per la conferma o meno di quanto sopra esposto e per gli eventuali adattamenti alla cura. Cordiali saluti.
Assunta dice
Salve Dottoressa,
Sono una studentessa universitaria di 24anni e soffro di ansia pre esame. Circa un mese prima dell’ esame inzio a soffrire di insonnia,sn arrivata a non dormire anche 7notti consecutive sentendomi malissimo, nel corso della notte avverto tachicardia, sudorazione, mal di testa, difficoltà respiratoria e diarrea nervosa. Il mio profilo é esattamente qll dell’ argentum nitricum e del gelsenium. Vorrei consigliato da lei quale qualche rimedio omeopatico per l’insonnia. Io sto già facendo una cura con ignatia e lycopodium che però nn mi sta aiutando a risolvere né il problema dell’ ansia né qll dell’ insonnia.
Nell’ attendere la sua risposta la ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Assunta, come potrà rilevare dall’articolo, Argentum nitricum è un rimedio omeopatico particolarmente adatto a trattare l’ansia che prende in vista di un evento ritenuto importante, come ad es. un esame universitario. Gelsemium, che ha delle caratteristiche specifiche molto simili, si rivela maggiormente adatto a trattare l’ansia in prossimità dell’evento stesso. Frequentemente viene utilizzato Argentum nitricum come trattamento di base e la mattina dell’esame esso viene sostituito da Gelsemium. Ovviamente tali rimedi, come tutti i rimedi adatti a curare l’ansia, combattono anche l’insonnia o i disturbi del sonno. Con l’occasione dia un’occhiata all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. In diversi casi si ricorre anche a dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali alla prima diluizione decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Tilia tormentosa M.G. D1 che è un regolatore del sistema nervoso, un ottimo tranquillante, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia. Per contrastare l’insonnia potrebbe essere importante adottare anche alcuni accorgimenti di sicuro giovamento. La sera consumare un pasto leggero, limitando i cibi grassi, le salse, i farinacei che appesantiscono la digestione e introdurre gli alimenti che esercitano un’azione sedativa, come aglio, cipolle, scalogni, basilico, avena, cavolo, zucca, maggiorana, lattuga, melissa, mela, albicocche, pesche, miele. Preferire sempre un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine, con un buon contenuto di fibre e di sali minerali e abolire le sostanze eccitanti come tè, caffè, tabacco. Prendere l’abitudine di bere la sera, prima di andare a letto, una tisana di foglie d’arancio o di tiglio o di passiflora o di melissa o di escolzia o di biancospino o di camomilla, ecc. Controllare anche alcuni fattori nella camera da letto, come ad es. la temperatura, la rumorosità, l’idoneità del letto, del materasso, del cuscino, delle coperte, del pigiama. Ritornando all’alimentazione, spesso trascurata nella terapia dell’insonnia, essa assume un ruolo importante sia per quantità che per qualità. Va infatti osservato che l’equilibrio nutrizionale mette abbastanza al riparo dal rischio d’insonnia, perché gli ormoni che facilitano il sonno, ossia la serotonina e la melatonina, necessitano del giusto apporto di triptofano, di carboidrati complessi, di vitamine (in particolare B1 e B6) e di sali minerali (in particolare calcio e magnesio). Il triptofano, che è un precursore della serotonina (quest’ultima a sua volta è un precursore della melatonina), è contenuto maggiormente negli alimenti di origine animale, come carni, uova, latte e derivati, yogurt, ma anche in semi di soia, semi di sesamo, semi di girasole, patate, banane, riso, cereali integrali, verdure a foglia verde, noci, mandorle, arachidi, ecc. Infine dia un’occhiata all’articolo “Per riposare meglio” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto utili per una regolarizzazione del sonno sia in quantità che in qualità. Comunque la garanzia per una terapia adatta al proprio caso specifico la può offrire solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Lamberto dice
Buongiorno d.ssa Della Volpe,
La ringrazio della Sua cortese e tempestiva risposta, che rivela davvero notevole competenza nella materia.
In realtà, i sintomi che si stanno ripresentando fanno tutti parte del quadro attuale, piuttosto complesso, come pure sintomi per me costituzionali.
Probabilmente, ho sbagliato a pernsare all’Argentum Nitricum per la Coxartrosi (pensavo all’effetto sulle cartilagini, più la copertura del quadro complessivo). In questo momento, si é aggravata l’ernia jatale, dopo mangiato mi vengono sudorazioni, mi agito e sono arivato ad avere momenti di vero e proprio panico.
Al di là della coxartrosi, il quadro di quel medicamento mi sembra coprire molti dei miei disturbi, anche attuali, sebbene gestiti con medicinali allopatici.
Molti anni orsono ero seguito a Roma da un medico omeopatico di livello internazionale, uno dei fondatori, ora lavoro e risiedo fra Trento e Treviso, per cui non conosco e ho difficoltà a trovare medici di livello, quanto meno del livello di competenza che Lei sta dimostrando nella materia (le assicuro che un pò me ne intendo, non é piaggeria…). Se fosse possibile essere seguito da Lei, mi sentirei veramente tranquillo….
Comunque, da due settimane ho sospeso del tutto il medicamento.
Se i problemi che ho dipendono realmente dal medicinale, spero che passino in una o due settimane: contavo di essere un pò tranquillizzato da Lei, perché in certi momenti mi sono davvero spaventato, ho perso diversi kg., avendo difficoltà e poca voglia di mangiare.
In generale, anche per altre vicende, sto vivendo un periodo di forte stress emotivo.
Colgo l’occasione per chiederLe cosa intende per “quando vengono violati i tempi di copertura terapeutica”.
Cordiali saluti e infiniti ringraziamenti.
P.S.Complimenti anche per il Sito, veramente notevole, sopratutto per la materia…..
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Lamberto, innanzitutto è utile precisare, come rilevabile nella sezione del sito “Chi sono”, che non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di Omeopatia che cerca di fornire con il presente sito web un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che l’Omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile, cui consiglio sempre di rivolgersi. Con l’espressione “quando vengono violati i tempi di copertura terapeutica” ho inteso dire che l’assunzione del rimedio omeopatico viene ripetuta senza aspettare di arrivare verso la fine del suo periodo di copertura terapeutica. Il rischio di incorrere nell’aggravamento iatrogeno, assolutamente da evitare perché complica inutilmente il percorso di guarigione, si verifica infatti quando il rimedio viene incautamente somministrato a distanze inferiori al suo tempo di copertura terapeutica, che è crescente con la diluizione. Durante il tempo di copertura terapeutica o per buona parte di esso il rimedio non andrebbe nuovamente somministrato. Tali aspetti sono diffusamente trattati nell’articolo “Aggravamento omeopatico” della sezione del sito “Approfondimenti”, che l’ho invitata a leggere. Ad esempio, nella fattispecie, la 30CH è una diluizione medio-alta che generalmente impiega alcuni giorni per agire pienamente ed ha una copertura terapeutica di un paio di settimane circa. Pertanto le somministrazioni dovrebbero andare da una a settimana ad una ogni due settimane o più, a meno di casi specifici legati alla situazione personale del paziente e quindi secondo prescrizione medica. Le rinnovo il consiglio di cercarsi un altro bravo medico omeopata, che sicuramente esisterà nella sua zona. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Lamberto dice
Buongiorno d.ssa Della Volpe,
le scrivo per un Suo parere, perché sono molto preoccupato.
Nella settimana dopo Ferragosto ho assunto per qualche giorno, più volte al giorno, ARGENTUM NITRICUM 30CH. Nelle settimane precedenti NUX VOMICA, SULFUR e CALCAREA CARBONICA sempre 30 CH.
Tenga presente che ho 70 anni e mi curo omeopaticamente da quando ero bambino, sebbene saltuariamente. Si tratta quindi di medicamenti costituzionali anche se sono molti anni che non li prendevo così.
Pensavo, con l’Argentum Nitricum, che corrisponde anche alla mia emotività fortissima prima degli esami, di aiutare la cartilagine, perché da poco mi é comparsa una dolorosa coxartrosi.
Il problema é che, da quando ho preso questo medicamento, mi sono comparsi dei sintomi psichici molto fastidiosi, che corrispondono molto ad alcuni dei sintomi da Lei descritti sul medicamento: SISTEMA NERVOSO: tremori delle mani, ansia, paura, timore, agitazione, inquietudine, malinconia, angoscia, attacchi di panico con dificoltà di respirazione e sudorazione.
Non so se questi sintomi sono (tutti) dovuti all’aggravamento omeopatico del medicamento.
In parte potrebbero essere dovuti ad una ernia iatale che mi procura difficoltà dopo mangiato, ma alcuni appaiono decisamente psichici.
Non so in questi casi quanto può durare l’aggravamento omeopatico, se é il caso di attendere ancora, sperando che passino, oppure preoccuparsi o prendere qualche antidoto.
Sono circa 15 gg che ho cessato di prendere quel medicamento.
Cosa ne pensa?. Ha qualche indicazione sulla durata di questo possibile aggravamento?
Cordiali saluti e ringraziamenti.
P.S. Le sarei grato se potesse rispondermi anche all’indirizzo e-mail (non ho ben capito come funziona il sito, ma sarei grato comunque di una Sua risposta).
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Lamberto, innanzitutto la invito a consultare l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”, dove potrà trovare le risposte alle sue domande. Potrebbe trattarsi o di aggravamento iatrogeno o di apparizione di vecchi sintomi. L’aggravamento iatrogeno (quello non terapeutico), che comporta la comparsa di alcuni dei sintomi contenuti nel rimedio, per lo sviluppo del suo potere patogeno, si può verificare per un uso ripetuto ed eccessivo dello stesso, come potrebbe avvenire con una 30CH, che è una diluizione medio-alta, quando vengono violati i tempi di copertura terapeutica. La riapparizione di vecchi sintomi, che sono quelli del proprio passato patologico, si possono ripresentare in sintonia con la legge di guarigione di Hering ed in tal caso ci si trova nell’ambito del naturale aggravamento omeopatico (quello terapeutico). Entrambi i fenomeni sono transitori e dovrebbero regredire fino a scomparire completamente in un arco di tempo variabile, che può arrivare a qualche settimana, senza lasciare alcuna conseguenza. Nel frattempo è buona norma diradare opportunamente le somministrazioni del rimedio o sospenderle del tutto. Se non fosse così, è da prendere in considerazione la possibilità che si tratti di un fenomeno estraneo all’assunzione del rimedio. In tal caso bisogna ripetere l’analisi repertoriale, mettendo in primo piano i nuovi sintomi e quindi individuare il rimedio omeopatico in grado di curarli, che in pratica è come individuare un antidoto omeopatico. Ovviamente una buona analisi repertoriale dovrà consentire di individuare il rimedio (o i rimedi) che possa coprire l’intero quadro clinico. Comunque, giusto per informarla, Argentum nitricum non è tra i rimedi omeopatici più specifici per la cura della coxartrosi, anche se come policresto un contributo lo potrebbe fornire, laddove esiste la somiglianza, ma al più è adatto per le sindromi dolorose nella bassa schiena, quali ad es. le lombalgie. Con l’occasione, sempre a titolo informativo, consulti l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. In conclusione, il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia attualmente più adatta a lei, tenendo presente che non è affatto scontato che i rimedi omeopatici del passato possano essere ancora riproposti nella situazione attuale e/o con gli stessi parametri terapeutici. Cordiali saluti.
viola dice
Gentile dott.ssa mi ritrovo a chiederle un altro consiglio, i precedenti hanno dato ottimi risultati. questa volta però è una cosa del tutto diversa in quanto riguarda la mia sfera emotiva.
Da un anno circa ho difficoltà a guidare, premetto che sono stata una grandissima guidatrice in solitaria. ormai ho 40 anni, non ho ancora figli e seguo una terapia psicologica da 3 anni perché ho paura di averne. Non soffro più di panico da almeno 10 anni, qualche ricaduta in momenti difficili ma genericamente mai più di uno all’anno dovuto allo stress da lavoro. Come le dicevo da un anno a questa parte ho paura di guidare, appena entro in tangenziale comincio ad avere i peggiori pensieri ovvero che mi sentirò male all’ultima galleria come del resto poi avviene spesso. Inutili sono i precetti sulla calma, il respiro, la musica. Arrivata là mi viene un giramento di testa e vado nel panico. Questo mi accade anche in autostrada. Guido in città senza problemi, ho un motorino e lo guido, ho la bici e la uso. Non riesco a capire cosa mi stia succedendo eppure le dirò amo guidare ma ormai anche solo entrare in tangenziale mi comporta scompensi assurdi. Questo rimedio argentum potrebbe servirmi? l’ansia della guida in autostrada mi viene ore prima, addirittura giorni prima. Tengo sempre con me ignatia amara 5ch quando sono alla guida per sicurezza così che possa prenderlo appena ho dei sintomi. Ma mi rifiuto di vivere così. Non sono io e vorrei venirne fuori aiutandomi con qualche rimedio. Come sempre la ringrazio tanto. saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Viola, il consiglio più saggio ed opportuno che le si può dare è di rivolgersi ad un medico omeopata, perché difficilmente con l’auto-prescrizione riuscirà a superare completamente e definitivamente i suoi disturbi emotivi. Argentum nitricum, che è per eccellenza il rimedio omeopatico delle “mille paure”, potrebbe essere adatto a condizione però che lei si riconosca anche nelle altre caratteristiche del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nelle varie problematiche psichiche, tra cui Argentum nitricum, è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ripeto, solo il medico omeopata con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico, decidendo il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’uso di eventuali bioterapici di supporto, la durata della cura o dei cicli di cura, ecc. Cordiali saluti.
Silvio dice
Gentilissima dottoressa..ho 35 anni cardiopatico, e sono stato vittima di un priapismo iatrogeno 3 anni fa.. Esso e’ sfociato in una fibrosi peniena di tipo diffuso da non confondere con l’ induratio pensi plastica ma con caratterisitche simili: riduzione volumetrica, dolore, curvature e strozzature. Le visite e le terpie convenzionali non hanno fatto nulla su questa fibrosi che nel tempo va avanti dandomi solore e disfunzione erettile con deformazione dell’ organo. Dato che non credo piu’ nella medicina convenzionale vorrei sapere se esite qualche cura omeopatica che puo’ ridurre questa fibrosi donandomi un po’ di serenita’ .. Mi hanno proposto la protesi peniena ma a 35 anni e’ una coltellata.. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Silvio, in situazioni simili alla sua i rimedi omeopatici che vengono utilizzati, come trattamento coadiuvante e quindi senza avere la pretesa di risolvere completamente la patologia, sono Badiaga, Berberis vulgaris, Hydrocotyle asiatica, Phytolacca decandra, Sepia, Thiosinaminum, Thuya ed altri. Com’è noto, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.