DESCRIZIONE
L’ape (o apis) è un insetto della famiglia delle Apidi, appartenente all’ordine degli Imenotteri. Con il termine ape si indica comunemente l’ape domestica (Apis mellifica), di cui si allevano varie razze, tra le quali quella italiana (Apis mellifica ligustica), assai pregiata per docilità e laboriosità.
Le api vivono in società matriarcali e pluriennali, costituite da una sola ape regina, che ha la funzione di deporre le uova per la rigenerazione continua dell’alveare, da poche centinaia di fuchi, che sono i maschi la cui unica funzione è quella di accoppiarsi con la regina e da varie migliaia di api operaie, che sono le femmine lavoratrici indispensabili per la vita dell’alveare.
Come tutti gli insetti, l’ape ha il corpo diviso in tre parti: testa, torace e addome. Possiede tre paia di zampe attaccate al torace e due ali trasparenti per il volo veloce. Ha due occhi grandi composti da migliaia di faccette che consentono di vedere in ogni direzione. Nella parte superiore della testa sono posizionati a triangolo altri tre piccoli occhi, gli ocelli, adatti per vedere da vicino e nell’oscurità. Sulla fronte sono ubicate due antenne orientabili che funzionano da organi di senso e di tatto. La bocca è fornita di due mandibole per plasmare la cera, raccogliere la propoli e rompere le antere dei fiori contenenti il polline. In fondo alla bocca si trova la ligula, una sorta di proboscide che serve per aspirare il nettare dei fiori e l’acqua nella borsa melaria (una specie di pre-stomaco). Subito dopo la suzione, già durante il viaggio di ritorno all’alveare, grazie all’azione enzimatica della saliva, il nettare incomincia a trasformarsi in miele che viene poi immagazzinato in apposite celle all’interno dell’alveare. Le zampe posteriori sono provviste di spazzole che servono per raccogliere il polline che viene accumulato negli appositi cestelli. In fondo all’addome si trova il pungiglione collegato ad una ghiandola velenifera, che costituisce l’arma di difesa: infatti quando l’ape deve difendersi da un nemico gli inietta il veleno tramite il pungiglione, che però non è più in grado di ritrarre per cui poco dopo muore.
Il veleno dell’ape provoca un’intensa reazione infiammatoria a carico dei tessuti. Tale veleno infatti è formato da una complessa miscela di sostanze dotate di effetti tossici e di capacità allergizzanti. Sotto l’effetto della puntura d’ape si forma un gonfiore a forma di tronco di cono, simile ad una montagnetta (ponfo). Il dolore è il primo sintomo ed è immediato e pungente, poi subentra il prurito e successivamente un dolore bruciante ancora più forte con un bisogno impellente di raffreddare la parte interessata con acqua. La reazione infiammatoria può essere localizzata, oppure generalizzata o sistemica. Mentre la prima è limitata alla regione cutanea colpita, la seconda coinvolge tutto l’organismo e se interessa soggetti allergici può determinare una reazione violenta, in medicina nota con il termine di “shock anafilattico”, che può essere letale. Infatti il malcapitato subisce una vasodilatazione generalizzata ed il gonfiore della glottide (organo cartilagineo della laringe che serve ad isolare l’esofago dalla trachea) con prurito, pallore, angoscia, raffreddamento e coma fino al decesso.
Il rimedio omeopatico Apis si ottiene dalla tintura dell’ape intera e del veleno diluito in alcool.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio ha grande affinità con la superficie del corpo. I sintomi che richiedono Apis sono quelli della puntura dell’ape, con inizio immediato, brusco e violento: il primo segno è un dolore urente, cioè un dolore bruciante e pungente come aghi roventi, segue il prurito e poi un aumento della sensazione dolorosa che porta il soggetto a gridare per la sua intensità. La parte dolente è molto sensibile al tatto (anche i peli sono dolenti al tatto), è gonfia, calda e lievemente congestionata. Si forma cioè l’edema cutaneo che non è mai rosso ma si presenta bianco, al più rosato.
I sintomi di Apis sono sempre aggravati dal caldo (come Antimonium crudum e Antimonium tartaricum) e sono, viceversa, migliorati dal freddo e da applicazioni fredde. Sono altresì aggravati dalla pressione e dal contatto dei vestiti. Hanno tendenza a cambiare sede molto rapidamente, in particolare il dolore, e vanno da dx a sx, dall’alto in basso.
Il rimedio ha una lateralità dx. Alcuni suoi antidoti sono Ipeca, Lachesis, Ledum. Alcuni suoi incompatibili sono Coffea, Rhus toxicodendron.
In Apis vi è assenza di sete, anche in caso di febbre e diminuzione delle urine, che diventano scarse. Infatti il segnale che indica che il rimedio sta agendo è proprio un aumento graduale delle urine.
Apis interessa la pelle, le mucose, le membrane sierose, nonché le membrane sinoviali.
E’ un rimedio prezioso nei casi di infiammazioni acute, quali l’erisipela, l’orticaria, l’eritema solare, il reumatismo, l’angina di gola, la nefrite, l’albuminuria, le infiammazioni dell’apparato genitale, con dolori pungenti.
Apis ha una grande astenia: il soggetto è molto stanco ed ha la sensazione di contusione in tutto il corpo, come se avesse lavorato duramente. E’ irritabile, irrequieto, non sopporta di essere lasciato solo; è ansioso, nervoso, brontola continuamente; è incontentabile; è maldestro; ha tremori; ha scarsa coordinazione motoria (come Agaricus muscarius si lascia cadere le cose dalle mani, ma a differenza di quest’ultimo è aggravato dal caldo); ha sussulti e contrazioni; è ipersensibile. Inoltre è diffidente e geloso, ha una certa predisposizione al pianto. Per questo il rimedio è particolarmente adatto ai bambini piagnucoloni, che non possono fare a meno di piangere e che lanciano grida improvvise durante il sonno.
Il rimedio è indicato anche in tutti i casi di malattia acuta e cronica che presenta uno stato idropico, cioè affetto da idropisia.
Apis è un rimedio ad azione locale ed è l’acuto di Natrum muriaticum, che viceversa è il cronico di Apis.
Il tipo Apis ha una costituzione fosforica e un temperamento nervoso. Inoltre, poiché il rimedio interessa pelle e mucose, si riscontra una diatesi psorica.
In estrema sintesi Apis è il rimedio della sindrome infiammatoria acuta che ha sintomatologia simile alla puntura d’ape.
USO DEL RIMEDIO
Apis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) PELLE: infiammazioni acute che evolvono rapidamente con oliguria (diminuzione delle urine), assenza di sete, edema e versamento, come l’orticaria, l’erisipela (soprattutto al viso), l’eritema solare. Anche nei casi di morbillo e di rosolia.
Le eruzioni spesso cominciano a dx, se interessano il viso successivamente compaiono anche a sx. La pelle, con o senza eruzioni, è ipersensibile al minimo contatto, è rugosa e tale rugosità è ben percepibile al tatto. Può esserci febbre alta. Le labbra (in particolare il labbro superiore) e la lingua possono gonfiarsi improvvisamente e divenire calde, rosate e secche. Ciò si verifica spesso quando il soggetto allergico ha mangiato fragole, molluschi od altri alimenti. I sintomi migliorano con applicazioni fredde.
2) GOLA: stati infiammatori acuti ed angine di gola con febbre alta, faringe arrossata, palato gonfio, gola gonfia, ugola allungata e rossa. Tutta la gola è edematosa con dolori brucianti e pungenti e con difficoltà a deglutire. Laringite e infiammazione della glottide con difficoltà di deglutizione e tosse secca con senso di affaticamento, come si ha nella difterite.
I sintomi che richiedono il rimedio insorgono improvvisamente con un’intensità a dir poco eclatante. Il soggetto non sopporta alcun contatto né alla gola né al petto. I dolori sono aggravati dal caldo.
Il rimedio spesso è associato a Phytolacca, Belladonna, Mercurius, Aurum triphyllum, Phosphorus.
3) OCCHI: infiammazione accompagnata da edema, secrezione lacrimale con sensazione di punture e di bruciore ardente che migliora con lavaggi e con applicazioni fredde. Nei casi di irite, congiuntivite, oftalmia nei soggetti affetti da reumatismo. Il rimedio inoltre è indicato per prevenire le recidive degli orzaioli, nei casi di palpebre inferiori gonfie (borse agli occhi) ed in tutti i casi in cui c’è infiammazione, congestione, vasodilatazione, edema. E’ un eccellente rimedio per gli occhi. Si può associare a Euphrasia e Kali bichromicum.
4) APP. DIGERENTE: dolore e bruciore allo stomaco. Vomito e diarrea aggravati dal movimento.
5) OVAIO: annessite acuta (infiammazione che coinvolge gli annessi uterini, cioè l’ovaio e la tuba) della parte dx. Spesso anche nei casi di amenorrea, dismenorrea, quando sono presenti cisti all’ovaio dx in fase iniziale per impedire che si ingrandiscano. A volte il rimedio si adopera in associazione con Arnica.
6) TESTICOLI: infiammazione del testicolo dx.
7) APP. URINARIO: nei casi di infiammazione ove le urine sono scarse e contengono un elevato tasso di albumina (albuminuria), come nella nefrite, sia acuta che cronica, conseguente ad un’altra malattia (scarlattina, difterite, erisipela od altro). Il rimedio è indicato anche nei casi di cistite.
8) MEMBRANE SIEROSE: tutte le infiammazioni con edema.
9) MEMBRANE SINOVIALI: reumatismo delle articolazioni con edema, con sensibilità al contatto, alla pressione, al minimo movimento. La pelle delle articolazioni è tesa, rosea e calda. Edema delle mani con intorpidimento delle dita. Caviglie e piedi edematosi. Gonfiore delle ginocchia.
10) TESTA: mal di testa che peggiora con il contatto e con la pressione delle mani. Anche per alcuni casi di meningite.
11) FEBBRE: in tutti gli stati acuti in cui è presente una febbre alta ed il soggetto è agitato, ansioso e, caratteristica essenziale, non avverte sete, alternando febbre a sudorazione profusa.
DOSI
Apis, in quanto rimedio acuto, viene utilizzato alle basse diluizioni.
□ Nel caso 1), diluizione D10, 5 granuli o 10 gocce, 3 – 4 volte al dì. Associazione consigliata con Graphites, Rhus tox, Sulphur. Integrazione consigliata con pomata.
□ Nel caso 2), diluizione D8, 5 granuli o 10 gocce, 6 volte al dì.
□ Nei casi 3), 4), 5), 6), 7), 8) e 10), diluizione 5 CH, 3 granuli o 5 gocce, ogni 3 ore.
□ Nel caso 9), diluizione D6, 5 granuli o 10 gocce, 4 volte al dì. Associazione consigliata con Aesculus hippocastanum, Rhus tox. Integrazione consigliata con pomata.
□ Nel caso 11), diluizione 5CH, 3 granuli o 5 gocce, secondo necessità anche ogni ora. Associazione consigliata con Bryonia, Ferrum phosphoricum.
(*) V. Note esplicative
SARA dice
Buonasera, ho una ciste ovarica destra 6×8 cm, ho preso Apis thuya e ovaricum quali sono le dosi da prendere? Volevo vedere se potevo ridurre la ciste ed evitare l operazione
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, i principali rimedi omeopatici che trovano spesso indicazione nelle cisti ovariche sono: Thuya (lateralità sx), Lachesis (lateralità sx o da sx a dx), Apis (lateralità dx), Lycopodium (lateralità dx o da dx a sx), Aurum muriaticum natronatum (senza lateralità). Per un intervento prevalentemente sintomatico, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni, che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti. Ovarinum è un organoterapico in preparazione omeopatica, che interviene sull’ovaio e sull’ovulazione, dove la relativa diluizione determina e indirizza l’attività terapeutica: di norma, le basse diluizioni (3CH, 4CH, 5CH) sono stimolanti, le medie diluizioni (6CH, 7CH) sono regolatrici e le alte diluizioni (da 9CH a salire) sono inibenti. La posologia generalmente utilizzata è di una supposta o una fiala orale 3 volte a settimana. Però sull’opportunità d’uso di un rimedio, sulla diluizione e sulla posologia, è indispensabile che si esprima un medico omeopata, previa visita medica omeopatica. Cordiali saluti.
Serena dice
Buongiorno dottore, ho una orticaria cronica non si sa bene dovuta a cosa, sto prendendo apis associato a graphites tre volte al giorno un’ora dopo i pasti.
Appena iniziata la terapia, l’orticaria è pegguorata è un effetto normale o dovrei interrompere?
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Serena, Graphites, a differenza di Apis, non è un rimedio omeopatico particolarmente adatto per un’orticaria. Se vuole conoscere quelli maggiormente indicati, consulti l’articolo “Dermatite, Eczema, Dermatosi”, paragrafo “Dermatite con pomfi” (tipica dell’orticaria), nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove per ciascun rimedio è riportata una sintesi della relativa sintomatologia di copertura e dove potrà trovare diverse notizie di possibile interesse. Il peggioramento dell’orticaria, se temporaneo, può essere dovuto all’aggravamento omeopatico, se invece persiste allora verosimilmente si tratta di un fenomeno completamente estraneo all’assunzione dei rimedi omeopatici che richiede di essere indagato. Se ne vuole sapere di più, consulti l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Patrizia dice
Gentile dott.ssa,
qualche mese fà a mio marito è stato diagnosticato un epatocarcinoma che interessa anche i linfonodi, dopo un primo ciclo di Sorafenib (che non è servito a nulla), la oncologa ha sospeso i trattamenti farmacologici per eccessiva tossicità. Ci siamo rivolti ad omeopata per risolvere qualcuno dei problemi causati dai farmaci (forti dolori addominali, gonfiore allo stomaco, senso di nausea, inappetenza, ascite ecc.), in prima battuta gli sono stati prescritti: Phosphorus LM VI due gocce due volte al dì in poca acqua, Hepeel compresse tre volte al dì, Colocynthis ch 3 per tre volte al dì. Successivamente è sopraggiunta una forte infiammazione ai piedi e alle caviglie dovuta ad una concentrazione di acidi urici,per la quale è stata prescritta Apis mellifica 5ch. Le chiedo se esiste una accertata interazione fra questi farmaci visto che mio marito continua a stare malissimo con i dolori e il gonfiore al ventre, e se si, cosa posso fare per aiutarlo.
La ringrazio sentitamente e le porgo distinti saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Patrizia, i rimedi omeopatici prescritti sembrerebbero tutti appropriati: Phosphorus per i vari disturbi gastrointestinali come gastrite, reflusso, nausea, epatite, meteorismo, alterazioni dell’alvo, ecc.; Hepeel, che è un rimedio complesso, per disordini epatici, meteorismo, inappetenza, ecc.; Colocynthis per tenesmo gastrointestinale, coliche, addome gonfio e dolente, nevralgie, ecc.; Apis per edemi, reumatismo articolare, versamenti articolari, gonfiore alle articolazioni, ecc. Relativamente all’interazione, c’è solo da annotare che esiste una leggera incompatibilità tra Apis e Phosphorus, nel senso che le azioni possono reciprocamente attenuarsi. Sarebbe pertanto opportuno, se non l’avesse ancora fatto, informare il medico omeopata e fare con lui il punto della situazione. Cordiali saluti.
barbara dice
buonasera, vorrei sapere se il rimedio apis mellifera può avere controindicazioni?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Relativamente a Apis mellifica, l’unica accortezza è di non associarlo ai suoi incompatibili, che sono i rimedi omeopatici Coffea, Phosphorus e Rhus toxicodendron. Cordiali saluti.
Patrizia dice
Buona sera dott.ssa apis oti va bene per la ciste ovarica dx con associazioni gocce r 38 grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Patrizia, Apis è uno dei rimedi omeopatici unitari che viene utilizzato in caso di cisti ovarica destra. Tra gli altri rimedi omeopati unitari potenzialmente idonei si citano Lycopodium, Aurum muriaticum natronatum, Carbo animalis, Iodum. R 38 gocce del dr. Reckeweg invece è un rimedio complesso in preparazione omeopatica dell’Omotossicologia, la quale pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia classica, cui si ispira, adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. R 38 troverebbe indicazione per le cisti ovariche prevalentemente destre. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita medica omeopatica. Cordiali saluti.
Anna dice
Salve dottoressa,
Mi chiamo Anna e da due mesi circa soffro di ugola allungata ed edematosa dovuta a reflusso gastro esofageo, le vorrei chiedere se l’utilizzo di apis e belladonna potrebbero andar bene per migliorare questo problema e se si mi servirebbe sapere anche la modalità di assunzione e la tipologia di prodotto da assumere(gocce,spray..) grazie mille. Anna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Apis e Belladonna sono tra i rimedi omeopatici che vengono impiegati per gli edemi. La forma farmaceutica risulta essere indifferente, ma quelle maggiormente adoperate sono le forme in granuli o in gocce. Per un intervento prevalentemente sintomatico, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli o 10-15 gocce pro-dose, per via sub-linguale, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Anna dice
Gentile dottoressa,
Vorrei chiedere un Suo parere sulla situazione con mio padre. Ha 59 anni e da un paio di anni abbiamo scoperto che è allergico alle punture delle api. Gli si gonfia il punto della puntura e inizia a soffocarsi. E finisce in ospedale dove gli fanno iniezioni di adrenalina e altri farmaci. E con il passare degli anni diventa sempre peggio. Adesso inizia a tossire e gli cola il naso anche al solo annusare i prodotti di apicoltura (tranne il miele).
Ci potrebbe consigliare qualche prodotto omeopatico per prevenzione e trattamento di questa allergia? Forse si potrebbe pulire l’organismo in qualche modo?
Purtroppo lui non potrà venire da un omeopata in Italia perchè viviamo in un’altro paese dove l’omeopatia non è molto sviluppata. Però visto che io ci vengo ogni tanto, potrei comprare qualche prodotto in farmacie italiane.
La ringrazio in anticipo di qualsiasi suggerimento.
Cordiali saluti,
Anna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, per la prevenzione delle punture d’api viene generalmente utilizzato il rimedio omeopatico Ledum palustre. Infatti questo viene tipicamente adoperato dagli apicultori qualche tempo prima di avvicinarsi all’alveare. Invece in caso di punture il primo rimedio omeopatico da prendere in considerazione è Apis, che può essere anche alternato a Ledum palustre. Ovviamente è sempre richiesta la vigilanza medica. Cordiali saluti.
elisa dice
Buongiorno, sono la mamma di un bimbo di due anni allergico al latte vaccino ma nell’ultimo periodo sembra avere reazione di eritema anche per uova,legumi, voelvo sapere se Apis potrebbe aiutarlo almeno nella fase acuta di prurito a calmare la reazione. grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, Apis è certamente uno dei rimedi omeopatici utile a trattare diverse problematiche della pelle e sintomi associati, tra cui prurito e bruciore, in particolare in caso di eritema, rash cutaneo, orticaria e stati infiammatori acuti, violenti che si accompagnano a edemi rosacei, che peggiorano con il calore e migliorano con le applicazioni fredde. Con l’occasione consulti l’articolo “Dermatite, Eczema, Dermatosi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per il suo bimbo la può garantire solo la visita di un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Angelo dice
Gent.ma dottoressa,
Avendo iniziato a frequentare un corso di apicoltura, mi è capitato…come era prevedibile, di essere punto, siccome mi sono ricordato di un farmaco omeopatico “apis” proprio specifico per queste punture, vorrei sapere come prenderlo e in quale diluizione, e se c’è anche qualche altro rimedio.
La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Angelo, il primo rimedio omeopatico da prendere in considerazione in caso di punture d’ape è proprio Apis, il quale può essere alternato con Ledum palustre, che è un altro rimedio omeopatico particolarmente indicato. Ledum palustre, inoltre, risulta utile anche per fare prevenzione: infatti viene spesso adoperato dagli apicultori una mezz’oretta prima di avvicinarsi all’alveare. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, che comunque sono abbastanza individuali, non sempre generalizzabili, solitamente ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che vengono utilizzate in ragione di 3-5 granuli pro-dose più volte al dì (ad es. 3-6 volte), inizialmente anche ogni 10-15 min. Passando ai fitoterapici, le preparazioni vegetali di cui all’articolo “Per scottature-punture d’insetti” nella sezione del sito “Rimedi della nonna” possono rivelarsi altresì efficaci. Come pure una crema alla Calendula può ridurre efficacemente il prurito e l’irritazione. Sono sempre validi anche alcuni accorgimenti: applicare impacchi di ghiaccio o compresse di acqua fredda, per ridurre il gonfiore; applicare bicarbonato di sodio disciolto in acqua, sempre per attenuare il gonfiore; lavare la parte con acqua e sapone; in mancanza d’altro, applicare una piccola quantità di dentifricio. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Massimiliano dice
Gent.ma dottoressa,
Sono sempre stato molto attivo, mi piacciono i lavori che mi portano fuori casa ogni tanto, mi piace aiutare la gente, mi piace insegnare e l’ho fatto per molti anni, sono diplomati isef. Dopo tanti anni nelle palestre ormai da circa 13 anni sono osteopata e gradualmente ho quasi totalmente abbandonato l’attività fisica per dedicarmi alla mia professione. Ho passato periodi da grande fumatore per poi lasciare prima per 8 poi per 13 anni. Ora ho ripreso da 4 anni a circa 20 al giorno, dopo aver avuto problemi con mia moglie, ora risolti nella forma ma penso nn totalmente dentro. Mi sento stanco, apatico, faccio difficoltà a concentrarmi, mi sento irritabile, facile al pianto, emotivamente instabile, rimando le decisioni, poi magari se devo chiudere un impegno mi massacro per settimane e lo chiudo. Di inverno specie la sera ho freddo, durante il giorno sono bollente. L’estate soffro il caldo la notte spesso mi addormento a terra sul marmo. Ho quasi 50 anni. Sento di poter fare molto ma sembra che il tempo nn basti mai. Mi sento sempre scontento come se potessi fare di più. Sul lavoro sono loquace è disponibile, ma in situazioni diverse specie dove nn mi conoscono sono silenzioso. So che le chiedo molto ma una indicazione di massima sul mio similum o un rimedio poli potrebbe darmelo? Dimenticavo intestino spesso infiammato con alvo regolare 2 o più volte al giorno, urine frequenti, meglio la mattina che la sera. Grazie anticipatamente per la risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimiliano, intanto la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso adoperati nei vari disturbi emotivi o psichici e dove potrebbe trovarsi il rimedio giusto per lei. Come potrà rilevare, i rimedi omeopatici che contengono in misura variabile i sintomi da lei descritti sono diversi. Pertanto, in prima analisi, il lavoro da fare è di cercare di individuarne un ristretto numero che possa fornire la migliore copertura. Successivamente, in seconda analisi, introducendo le peculiarità distintive individuali, si procederà alla diagnosi differenziale che potrà consentire, senza margini di errore o con margini di errore accettabili, di scegliere il rimedio omeopatico adatto, quello maggiormente somigliante, nella condizione ideale il simillimum. I sintomi-guida da utilizzare, comprese le loro modalità di manifestazione, devono essere considerati con il seguente ordine gerarchico: 1. Sintomi che colpiscono la volontà (amore, odio, gelosia, avversioni, desideri, ecc.). 2. Sintomi che colpiscono la sfera razionale (ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, ossessioni, manie, ecc.). 3. Sintomi che colpiscono la memoria. 4. Sintomi generali. 5. Sintomi fisici che riguardano l’intero corpo. 6. Sintomi fisici che riguardano singole parti del corpo e sintomi locali. 7. Sintomi minori. Ovviamente non occorrerà che il paziente possegga tutti i sintomi-guida (noti anche come sintomi-chiave) o gli altri sintomi del rimedio, ma sarà sufficiente che possegga quelli ritenuti maggiormente significativi e strategici, pesati secondo l’ordine suddetto. Il noto omeopata Constantin Hering, uno dei più brillanti allievi di Hahnemann, sosteneva che tre sintomi accuratamente selezionati sono sufficienti per l’individuazione del rimedio omeopatico giusto, ossia del simillimum o del rimedio simile (la cosiddetta “regola del tripode”). In base a tutto quanto finora esposto e dalla descrizione fornita, i rimedi omeopatici che potrebbero essere presi in considerazione, in prima analisi, sono: Apis, Argentum nitricum, Baryta carbonica, Ignatia amara, Kali phosphoricum, Lycopodium, Natrum muriaticum, Silicea. In seconda approssimazione (ovviamente non in seconda analisi, cosa possibile solo con la visita medica omeopatica), esaminando i tratti psico-fisici di Lycopodium, con tutti i limiti e la prudenza invocabili, sembra che lei abbia importanti punti di contatto con tale rimedio e quindi che lo stesso possa rivelarsi adatto. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.