DESCRIZIONE
L’Alumina (o in italiano Allumina) è l’ossido dell’alluminio caratterizzato dalla formula chimica Al2O3. Alla temperatura ambiente, assume l’aspetto di polvere cristallina bianca, inerte, inodore, igroscopica, pressoché insolubile in acqua o in alcool.
Il rimedio omeopatico Alumina si ottiene per triturazione dell’allumina con lattosio e successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica. Il trattamento preventivo dell’allumina con il metodo hahnemanniano della triturazione con lattosio, si rende indispensabile per l’insolubilità di detta sostanza minerale e serve quindi per portare in soluzione i principi attivi che altrimenti sarebbero insolubili; dopo di ché si può procedere con il metodo delle diluizioni in soluzione idroalcolica, intervallate dalle dinamizzazioni, fino alla potenza desiderata.
Per ulteriori informazioni in merito, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
L’allumina si produce industrialmente dalla bauxite, tramite il processo di Bayer.
La bauxite è un minerale che presenta la maggiore concentrazione di allumina esistente in natura, anche se questa comunque non supera mai il 60%; la restante parte è formata principalmente da silice (ovvero biossido di silicio, SiO2), ossido di ferro (Fe2O3) e altri ossidi o fluoruri. E’ una roccia vulcanica o sedimentaria di colore che va dal giallo al rosso bruno, come aumenta il quantitativo di ferro in essa contenuto. Deve il suo nome a “Le Baux de Provence”, località francese nei Pirenei ove nel 1822 furono aperte le prime miniere. I maggiori giacimenti di questo minerale si trovano in Australia e nell’America Centro-Sud, ma anche negli USA, in Russia e per quanto riguarda l’Europa in Ungheria e nella ex Jugoslavia.
Il processo di Bayer (il cui nome si deve al chimico austriaco Karl Joseph Bayer che nel 1888 mise a punto tale metodo che consentì di ridurre enormemente i costi di produzione dell’allumina e quindi dell’alluminio metallico dalla bauxite) si compone essenzialmente di due fasi, una chimica per produrre allumina e l’altra elettrolitica per produrre alluminio. Nella prima fase (chimica) si utilizza la soda caustica (ovvero idrossido di sodio, NaOH) ed un riscaldamento a circa 1200°C (calcinazione) per estrarre l’allumina dalla bauxite. Nella seconda fase (elettrolitica) con l’elettrolisi dell’allumina fusa in criolite (sale complesso di alluminio, fluoro e sodio, Na3AlF6) si separa l’ossigeno dall’allumina per ottenere l’alluminio.
Quantità alquanto significative di allumina sono contenute altresì nell’argilla pura ed in modo particolare nell’argilla bianca, ove le stesse possono raggiungere la consistenza del 36% ed oltre. Il processo di estrazione però è molto costoso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
L’intossicazione di Alumina provoca irritazione, secchezza, aridità delle mucose e della pelle, nonché paralisi dei muscoli involontari, in modo particolare della vescica e dell’intestino retto.
Il soggetto che necessita di Alumina è disidratato, esile, triste ed imbronciato, ipocondrico, apprensivo, lamentoso e brontolone, disattento al punto da commettere errori quando parla. E’ indeciso, si spaventa facilmente, ha umore mutevole, ha la fobia dei coltelli e del sangue. Il suo sonno è disturbato, agitato, per cui non si sveglia riposato.
Il soggetto Alumina ha rossore e pallore che si alternano; l’appetito è irregolare così come tutte le altre sue funzioni; gli alimenti irritanti gli provocano la tosse, una tosse secca. Si raffredda facilmente e quando è raffreddato diventa afono la mattina e la sera. Alza e muove le braccia con difficoltà, le gambe sono intorpidite e pesanti. Capelli, ciglia, peli del corpo cadono. Ha la sensazione di un ferro rovente alla schiena, di una corda stretta intorno al collo, di una ragnatela sul viso.
Alumina è un rimedio adatto a coloro che soffrono di malattie croniche, persone con la carnagione scura, deboli, che si stancano facilmente, donne che si affaticano dopo le mestruazioni (quest’ultimo sintomo è particolarmente importante per le donne).
Gran parte dei sintomi si presentano al mattino, al risveglio.
In Alumina tutto è secco (Alumina non suda), tutto è lento: deglutizione, digestione, evacuazione. Alumina colpisce il retto talché rende difficile la defecazione anche quando le feci sono piccole e molli. Spesso è associato a Sepia o a Bryonia. E’ considerato la forma cronica di Sepia ed il complementare di Bryonia.
I sintomi compaiono periodicamente: a giorni alterni, o dopo un certo periodo; peggiorano, poi migliorano e viceversa; vanno e vengono.
Il tipo Alumina è freddoloso; i sintomi peggiorano con il freddo secco, la mattina quando si alza, se assume la posizione seduta, dopo aver mangiato patate; migliorano con il caldo, ad eccezione del prurito, e con l’umidità.
Alumina corrisponde ad una costituzione che si può definire psorica: anziani stanchi, persone deboli, che hanno tendenza ad affezioni catarrali ed alla tubercolosi, vertigini, disorientamento, confusione della parola, amnesie. Il rimedio è un antipsorico la cui azione è lenta e si prolunga per mesi; per questo è utile nei raffreddori, nelle influenze, nelle malattie cutanee recidivanti, allo stesso modo di Silicea, Graphites, Sulphur ed altri.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
1) APP. RESPIRATORIO: aridità e secchezza del naso, con secrezioni dense, crostose e screpolature all’esterno delle narici; secchezza della bocca e della faringe che costringe il soggetto a raschiare la gola ed a tossire per schiarire la voce; salivazione quasi assente; difficoltà a deglutire; raucedine. E’ usato nei casi di angina cronica dei cantanti e dei vecchi oratori.
2) APP. GASTRO-INTESTINALE: gastrite, rigurgito acido e amaro dopo i pasti, debolezza di stomaco, stipsi cronica accompagnata da secchezza e infiammazione del retto, avversione per le patate perché aggravano i sintomi. Alumina è un ottimo rimedio omeopatico nei casi in cui manca lo stimolo per la defecazione, anche quando le feci sono molli: manca la peristalsi ed il soggetto riesce ad espellere solo con grande sforzo, ha ragadi e secchezza anale. Differisce da Bryonia e da Ammonium muriaticum, in quanto il primo è caratterizzato da feci piccole e dure emesse con meno sforzi, il secondo da feci dure e spezzettate emesse con sensazione di bruciore al retto.
3) APP. URINARIO: anche le urine sono emesse con difficoltà e generalmente insieme allo sforzo per la defecazione. Alumina è spesso usato per curare alcuni problemi della prostata.
4) PELLE arida, avvizzita, senza traspirazione, senza sudore. La pelle sul dorso delle mani è ispessita, dà prurito, si screpola. Il prurito aumenta la notte, con il calore del letto e costringe il soggetto a grattarsi a sangue; solo allora si placa; migliora con l’umido. Alumina può presentare eruzioni pruriginose di ogni tipo con sensazione che la pelle del viso sia coperta da albume d’uovo secco o da una ragnatela. Inoltre presenta prurito e rossore alle dita dei piedi, come se ci fossero i geloni, che peggiorano in inverno, con il freddo. Il rimedio somiglia a Petroleum poiché anche questo presenta screpolature della pelle, però non peggiora con il calore del letto. Somiglia anche a Graphites per le screpolature, però in questo c’è secrezione.
5) OCCHI: strabismo, a causa della paresi dei muscoli dell’occhio, nei bambini.
6) CAPELLI, CIGLIA, PELI di tutto il corpo, che cadono.
7) DOLORI alla pianta dei piedi quando si cammina, con la sensazione che il terreno calpestato sia cedevole. Dolori periodici cui seguono periodi di remissione, che si verificano a giorni alterni, a periodi più lunghi, compaiono e poi scompaiono, ricompaiono e così via. Dolori alla colonna vertebrale.
8) ARTI: atassia locomotoria (perdita di coordinazione di movimenti muscolari, dovuta a lesione del sistema nervoso). Difficoltà a sollevare e muovere le braccia. Torpore alle gambe stando seduti. Gambe e braccia pesanti. Il rimedio è in grado di arrestare l’evoluzione dell’atassia locomotoria se utilizzato ai primi sintomi.
9) ALZHEIMER: anziani che soffrono di tale morbo.
10) CONCENTRAZIONE MENTALE che si rivela particolarmente scarsa. Il rimedio è in grado di migliorare la capacità di concentrazione poiché influisce positivamente sulle funzioni cerebrali.
11) VERTIGINI che aumentano chiudendo gli occhi.
DOSI
◊ Nei casi 1), 3), 4) e 6) diluizione 4CH o 5CH, 3 granuli ogni 3 ore fino a miglioramento.
◊ Nel caso 2) diluizione 7CH 3 granuli o 5 gocce 3 – 4 volte al dì.
◊ Nei casi 5), 7) e 11) diluizione 9CH, 3 granuli 3 volte al dì.
◊ Nei casi 8), 9) e 10) diluizione 15CH, 3 granuli al dì.
(*) V. Note esplicative
cristina dice
Chiedo cortesemente se il rimedio alumina è utile in caso di fecalomi dell’anziano e di lichen sclero atrofico da menopausa, e se sì in che diluizione va prescritto.
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, Alumina è un rimedio omeopatico che può essere utile per trattare un fecaloma, considerato che viene adoperato per la defecazione difficile dovuta a mancanza di peristalsi dell’intestino o ad una insufficiente motilità del colon. Tra gli altri rimedi omeopatici potenzialmente idonei troviamo: Opium (atonia intestinale senza alcun stimolo), Graphites (cronicizzazione con assenza di stimolo), Plumbum (dolore addominale o spasmi dolorosi), Hydrastis (mancanza di defecazione dovuta ad abusi di lassativi), Magnesia carbonica (atonia intestinale e spasmi), Nux vomica (mal di pancia senza riuscire a defecare), Lycopodium (stipsi cronica ed ostinata che deriva da scarsa produzione biliare), Sulphur (come rimedio di fondo). Per quanto riguarda il lichen sclerosus, comunemente noto come lichen scleroatrofico, che, com’è noto, è una variante del lichen planus, i rimedi omeopatici che trovano più spesso prescrizione sono: Mercurius corrosivus, Sulphur iodatum, Aurum muriaticum natronatum, Berberis vulgaris, Arsenicum album. Relativamente alla diluizione, che, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, è comunque individuale, non sempre generalizzabile, come primo approccio, per un intervento prevalentemente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopatia, spesso ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH). Le consiglio però di non prendere iniziative personali, ma, come accennato, di rivolgersi ad un medico omeopata che visitando il paziente potrà essere in grado di prescrivere la terapia meglio appropriata al caso specifico. Cordiali saluti.
FRANCESCA dice
Gent.ma dottoressa,
a mio padre che ha 94 anni e una forma piuttosto accentuata di demenza, è stata prescritta l’alumina 5CH per il controllo dell’ipersecrezione salivare. Non soffre di particolari patologie e non assume farmaci. Leggendo quanto riportato dai vari siti internet, riguardo delle proprietà dell’alumina, mi sembra di aver capito che questo prodotto è indicato nei casi in cui vi è secchezza delle fauci e non nell’ipersecrezione. Cosa mi consiglia? Mi potrebbe indicare un farmaco omeopatico che lo possa aiutare a risolvere detto problema?
Grazie, cordiali saluti.
Francesca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, se il medico omeopata ha prescritto Alumina è perché fa fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che il rimedio omeopatico è adatto a suo padre, con riguardo all’intero quadro clinico. Alumina è per antonomasia il rimedio della secchezza in generale, certamente della secchezza delle fauci, ma anche dei casi in cui si verifica un accumulo di saliva dolciastra o aspra in bocca, come effetto di una salivazione abbondante. Inoltre può essere di aiuto anche per le problematiche legate alla demenza senile. Sarebbe perciò opportuno sciogliere ogni perplessità con il medico omeopata curante. A titolo informativo, i rimedi omeopatici sintomatici che vengono comunemente utilizzati nella salivazione eccessiva (nota anche come scialorrea o ptialismo), per un intervento focalizzato esclusivamente sul disturbo, sono Mercurius solubilis e Jaborandi, per il trattamento di base, cui viene aggiunto Ipeca se è concomitante la nausea o Chamomilla se l’ipersalivazione si manifesta maggiormente di notte. Cordiali saluti.
Francesca dice
Grazie gentile dottoressa,
qual è la dose quotidiana di mercurius solubilis in gocce da somministrare al paziente con scialorrea?
Grazie. Francesca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, come primo approccio, per un intervento prevalentemente sintomatico, solitamente ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che si somministrano in ragione di 10-15 gocce, o 3-5 granuli, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), per via sub-linguale, o direttamente o in mezzo bicchiere d’acqua, lontano dai pasti. Le ricordo di acquisire il parere del medico omeopata per non correre il rischio di interferire con la cura attuale. Cordiali saluti.
Fulvia dice
Buongiorno Dottoressa,
Alcuni mesi fa ho cercato il rimedio Alumina (Boiron) in farmacia, ma mi è stato detto che questo rimedio non è in vendita in Italia. E’ possibile? Lo volevo provare perchè di tanto in tanto soffro di paralisi intestinali per le quali non funziona nè Bryonia nè Nux Vomica.
La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fulvia, non mi risulta che il rimedio omeopatico Alumina non sia più in commercio in Italia. Provi a cambiare farmacia. Cordiali saluti.
Danilo dice
Salve, volevo chiedere un consiglio, di fronte al mio problema di stipsi (legato anche a congestione emorroidaria che sto curando attualmente) posso inserire anche la cura omeopatica?
Inoltre sono indeciso su quale scegliere tra Alumina, Silicea e Graphites:
Alumina mi convinceva più di tutte per la questione di mancato stimolo e feci che rimangono attaccate anche se non dure;
Silicea perchè ho letto che è utile se la situazione di fronte alla difficoltà prevede l’aiuto con le dita (mi è successo appunto)
Graphites per il fatto che è consigliato di fronte alla presenza di feci in presenza di muco e patologie rettali (anche emorroidi).
Quale mi consiglia? Grazie in anticipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Sig. Danilo, i due ulteriori commenti da lei poco fa inoltrati non le fanno certamente onore: il primo ingiustificato e privo di fondamento, atteso che non ho proceduto ad alcuna cancellazione ed il secondo assolutamente volgare. Non li pubblico per non farla vergognare. Di fronte a tanta maleducazione sono stata tentata a non risponderle, ma ho deciso di farlo esclusivamente a vantaggio di altri visitatori che ne potrebbero beneficiare. Tenga comunque presente che il rispondere ai commenti costituisce per me il piacere di offrire un servizio del tutto gratuito, oggettivo, responsabile e disinteressato, ma certamente non costituisce alcun obbligo. La risposta è la seguente:
«La scelta per essere giusta deve ricadere sul rimedio omeopatico che contiene un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) combaciante quanto più possibile con l’intero quadro clinico del paziente o con la maggior parte di esso e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Si tratta in sostanza di applicare correttamente la Legge di Similitudine, su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Il suggerimento sarebbe quindi di non limitarsi a considerare soltanto la sintomatologia associata alla stipsi, ma di includere anche quella delle emorroidi, che tutti e tre i rimedi in parola presentano. Tanto più, come da lei osservato, che sono proprio le emorroidi, potendo insorgere o aggravarsi nel soggetto stitico in conseguenza degli sforzi eccessivi per defecare, a diventare una causa ulteriore di stitichezza in conseguenza del blocco psicologico che subentra per il timore di avvertire dolore durante l’evacuazione. In tal caso le feci, rimanendo più a lungo nell’intestino, si disidratano e diventano più dure, rendendo l’evacuazione ancora più difficile e dolorosa. In Alumina le emorroidi sono sporgenti, umide, dure, pruriginose e causano dolori lancinanti. In Silicea le emorroidi sono molto dolorose, umide, prospicienti durante l’evacuazione e difficilmente rientrano con la costrizione spasmodica dell’ano. In Graphites le emorroidi sono pungenti, brucianti, pruriginose e sanguinanti, con dolore come da escoriazione, specialmente dopo l’evacuazione. Il rimedio omeopatico che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente e le modalità delle relative manifestazioni potrà considerarsi maggiormente adatto. Per quanto riguarda la Fitoterapia, che potrebbe rappresentare un’altra valida soluzione, dia un’occhiata agli articoli “Emorroidi e vene varicose ko” e “Mai più stitichezza” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Ovviamente la garanzia della prescrizione appropriata la può fornire solo un medico omeopata con l’esame del caso specifico». Saluti.
Marilena dice
Gentilissima Dott.ssa, vorrei chiederLe se posso somministrare Alumina 9ch a mia madre che ha 86 anni ed è perseguitata dalle vertigini.
E’ una donna nel complesso sana, nessuna patologia grave per fortuna ma, una brutta scoliosi che le dà disturbi alla colonna vertebrale e, nello specifico alla cervicale.Ogni esame diagnostico è risultato buono e compatibile con l’età,per cui il medico le ha consigliato Cocculus heel per questa patologia ma, purtroppo non abbiamo visto risultati evidenti.La sua vertigine è più un’instabilità e una sensazione di “testa in barca” che una vera vertigine…si acuisce con il cambiamento del clima e poi si quieta col tempo tiepido e asciutto.Fra i vari rimedi omeopatici ho pensato ad Alumina perchè mia madre ha pelle secca e sottile, e’ scura di carnagione e suda poco, longilinea, con disturbi digestivi e difficoltà di evacuazione per mancanza di peristalsi.E’ ansiosa quando deve uscire da sola (anche se poi lo fa e, non ha mai avuto grossi problemi anche se deambula un pò a zig zag per causa della schiena curva e della “vertigine”)….ha anche un problema di pelle alla zona coccigea, un eczema che appare calloso senza essudazione ma le dà bruciore e fastidio quando si siede sul divano, col caldo peggiora. La secchezza è un pò ovunque, occhi, mucose, cute….al di là dell’età è comunque molto in gamba, anche se pretende molto da se stessa!
Che ne pensa? possiamo provare Alumina? se no, che cosa potrebbe aiutarla in questo disturbo cervicale? Grazie infinite Mari
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marilena, dalla descrizione che lei ha fornito di sua madre, Alumina sembrerebbe il rimedio omeopatico adatto. Altri due importanti rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Sepia e Silicea, che contengono entrambi quadri clinici analoghi, vertigini e senso di stordimento compresi. Sepia è il classico rimedio della donna adulta o in età avanzata, dove tutto è sotto tono, tutto è giù, tutto è nero (proprio come il nero di seppia), sia a livello fisico che psichico. Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse il maggiore fra tutti, in grado di curare un gran numero di disturbi, i cui sintomi si ritrovano nella sua patogenesi (le caratteristiche sono proprio quelle del granello si sabbia). Infine, giusto per fornirle una visione completa, un altro importante rimedio omeopatico da valutare potrebbe essere Baryta carbonica, che è un ottimo rimedio geriatrico in grado di aiutare l’anziano in molti dei guai dovuti all’età, quali ad es. le vertigini che sono spesso collegate all’artrosi cervicale o al deficit della circolazione cerebrale dovuto all’aterosclerosi, i disturbi vascolari, l’ipertensione arteriosa dovuta all’arteriosclerosi, la depressione del soggetto anziano che ha paura di tutto e manca di fiducia in sé stesso, le perdite di memoria che solitamente riguardano gli avvenimenti recenti, ecc. Consulti perciò gli articoli omonimi nella presente sezione del sito. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico di sua madre la può garantire solo un medico omeopata con la visita, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Maria dice
Salve ho una bimba di 6 mesi che dopo 5 mesi di allattamento al seno esclusivo sto ora svezzando. Ho introdotto frutta e verdura passata due volte al giorno piu farina di mais con latte di mandorla e seno a richiesta. Per giorni faceva fatica a evacuare per feci dure. Le ho dato dell allumina che ha sbloccato situazione. Che dosaggio mi consiglia e per quanti giorni per evitare assuefazione? Le ho dato 10 granuli in un biberon ma ne é bastato pochissimo per fare effetto. Grazieeee!! Maria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, i rimedi omeopatici non sono in grado di produrre assuefazione, intesa questa nel senso tradizionale del termine, in quanto non introducono praticamente sostanze, dal momento che grazie alla forte diluizione esse sono ridotte a livello estremamente basso, pressoché infinitesimale. La loro azione consiste unicamente nel veicolare una bio-informazione, una sollecitazione energetica, esattamente quella occorrente ai sistemi di difesa e di regolazione dell’organismo per correggersi e quindi guarire. Pertanto, in linea del tutto generale, le cure omeopatiche possono proseguire finché comportano benefici e finché risultano ancora necessarie. Ovviamente come si perviene alla guarigione o si raggiunge un risultato soddisfacente e stabile, è opportuno diradarle fino alla loro completa sospensione. Cordiali saluti.
margherita dice
Buonasera dottoressa ho una bimba di 3 mesi allattata esclusivamente al seno,fin dalla nascita ha presentato difficoltà ad andare d’intenstino. Il mio medico,dopo un periodo di blocco,cui si liberava solo con l’intervento del sondino,mi ha prescritto alumena30ch e graphites in fiale della hell. A giorni la situazione va meglio ma non É assolutamente regolare. Lei cosa può consigliarmi?grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Margherita, se il medico ha prescritto i rimedi in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che essi sono i più adatti alla situazione della sua bimba. Alumina è uno dei rimedi omeopatici che viene adoperato nella defecazione difficile in assenza di stimolo e in mancanza di peristalsi dell’intestino. Lo stesso dicasi per Graphites injeel Heel in fiale (di questo rimedio complesso dovrebbe trattarsi), con diluizioni a scalare D12, D30, D200. Tenga comunque presente che è abbastanza improbabile che un neonato, per di più allattato al seno, possa soffrire di stitichezza. Nella grandissima maggioranza dei casi si tratta di “dischezia”, che è il termine medico con cui si indica una incoordinazione tra la spinta, che deriva da una contrazione addominale, ed il rilassamento dello sfintere anale. In pratica il neonato si sforza ma non riesce ad evacuare perché non rilascia gli sfinteri. La dischezia non è altro che una immaturità funzionale ed è destinata a risolversi spontaneamente nel giro di pochi mesi. Nel frattempo un aiuto può venire dalla stimolazione perianale, che fa rilasciare lo sfintere ed emettere le feci, la quale però non deve diventare una consuetudine onde evitare che la bimba non si abitui ad evacuare da sola. Può essere anche utile praticare alla bimba un appropriato massaggio dell’addome che favorisce il rilassamento della muscolatura ed accentua l’azione della fisiologica peristalsi intestinale. Sarebbe altresì opportuno che lei osservasse una dieta alimentare sana ed equilibrata, semplice e varia, come certamente già starà facendo. Informi il medico di come procedono le cose, per consentirgli ogni valutazione. Cordiali saluti.
carla dice
Buongiorno sto assumendo alumina 7 ch 4 granuli mattina e sera, da alcuni mesi. Ho provato a sospendere alcune volte ma i sintomi tornavano in particolare stitichezza e secchezza. Ora invece che la sto assumendo ho ricominciato ad essere stitica, in particolare mi sento gonfia e non riesco ad evacuare se non con fatica e poco alla volta. Non so se ci sia la concomitanza con altre problematiche tipo colite, ma mi è venuto il dubbio di aver ecceduto nel periodo di assunzione. Le chiedo se è possibile che un sovradosaggio di alumina provochi i sintomi di stitichezza . Grazie per la sua risposta Carla
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carla, è alquanto improbabile che possa trattarsi di aggravamento omeopatico, il quale, quando si verifica, è transitorio, si presenta all’inizio della terapia, non lascia alcuna conseguenza e quasi mai risulta essere eccessivo o debilitante con una bassa diluizione come la 7CH e con la posologia adottata. E’ invece molto più probabile o che Alumina nella situazione attuale non è più il rimedio omeopatico adatto a lei, considerato che si è modificato il quadro clinico o che occorra operare un cambio della sua diluizione in aumento e/o che lo stesso Alumina debba essere affiancato da qualche altro rimedio omeopatico, in modo da coprire l’intero quadro clinico. I principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi dell’apparato digerente, come stitichezza, gonfiore addominale, meteorismo, colite, ecc., sono consultabili all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più appropriato sarà quello contenente la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Per quanto riguarda specificamente la stipsi, diversi preparati fitoterapici (e consigli) molto utili sono riportati nell’articolo “Mai più stitichezza” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per gli altri disturbi potrebbero essere interessanti anche gli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” della stessa sezione del sito. Sarebbe comunque opportuno che lei si rivolgesse ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Block dice
Gentile dottoressa! La ringrazio per la sua risposta celere e da bollettino omeopatico se non intestinale! Consigli utili e sani ma purtroppo devo dirle che la rapidità con cui lei ha risposto è la stessa con cui mi è stato cambiato “farmaco”! O magri non ne ero consapevole io ed era da mesi così!
Il mio attuale lavoro, che purtroppo è lo stesso da alcuni anni, mi ha indotto involontariamente a compiere degli atti che hanno leso la mia persona in modo drastico! Le spiego un attimo velocemente! Non sono una ragazza immagine ma mi si è cercato di portarmi a questo durante questi anni di intenso lavoro per di più faticoso! Ho sempre avuto chi mi diceva che mangiavo troppo, o troppo poco, che ero musona o troppo accondiscendente, lavoratrice o nullafacente! Oltre a tutto questo i miei ritmi ferratissimi han fatto si che dovessi avere una regolarità intestinale solo in alcuni momenti della giornata e non quando “lo dicevano” dei lassativi! Quindi mi sono state tolte tutte di un colpo delle pastiglie ottime x me è per il mio corpo introducendo prima una cosa omeopatica e poi , ormonale! O magari è sempre stata la seconda :-), in modo che le pastiglie continuassi a prenderle con un effetto unicamente psicologico perché prive di Senna e utili cmq x il corpo ma di certo non per una funzione specifica quale doveva essere la mia!
Sto provvedendo a licenziarmi da questo ambiente….si è cambiato il mio modo di essere peggiorandolo, il mio modo di fare, il mio fisico( perché abituata ad una regolarità intestinale di 3 volte al giorno lei capisce che quando ho lo stimolo causato da una dose troppo bassa di ormone ho dei dolori pazzeschi alla pancia senza x di più riuscire ad evacuare)!
La mia nuova domanda perciò è:in tale situazione, con questo ormone interno che ha un dosaggio troppo basso e che mi porta a non avere fame perché piena, non riuscendo a evacuare e se lo faccio in modo dolorante, che mi provoca anche mutamenti mestruali perché il continuo cambiare dosaggio mi porta a sua volta a non mangiare a volte , a mangiare poco, a volte troppo, a volte x niente e per paura di rimanere bloccata totalmente e quindi avere dolori atroci devo smettere completamente di cibarmi causando concatenamente problemi in altre sfere del corpo,cosa potrei fare ? Ho provato a parlarne col medico ma sembra faccia orecchie da mercante e mi aumenta o mi diminuisce il dosaggio proprio per paura che io diventi troppo magra non capendo che tutto dipende da come si usa questo ormone! Inoltre non posso permettermi questo perché il rischio è che mi fissi in qualche altro aspetto….tipo x mantenere il mio peso “ideale” o che cmq può variare di un kg massimo due sn costretta a fare troppo sport che unito al non mangiare provoca problemi gravi al corpo! Devo essere libera di mangiare e fare ciò che voglio riuscendo in una regolarità di tre volte al giorno, come posso farglielo capire al mio medico?
Ha visto che rapidità? Credo che nessuno ha mai fatto una domanda omeopatica per poi passare a una ormonale nell’arco di due giorni! Block è anche questo!!!! Saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Block, credo che lei, ma sembra che già si sta convincendo di avviare un tale percorso, debba riprendere il controllo della propria vita e cercare di raggiungere un equilibrio tra il suo ambiente e le sue esigenze personali, tra il suo lavoro e la sua salute, tra le decisioni degli altri e quelle proprie, senza rinunciare ad esprimere il proprio punto di vista, cercando di partecipare il più possibile ed evitando quindi di subire soltanto, senza però sottrarsi alla responsabilità delle proprie scelte. Una scelta importante riguarda lo stato della sua salute, che nessuna circostanza o situazione può mettere in discussione o in pericolo e che lei deve decidere di affidare a mani sicure ed esperte. Il consiglio perciò, ripeto, è di rivolgersi ad un bravo medico specialista, cambiando eventualmente quello attuale, che potrebbe essere un gastroenterologo se decidesse per la medicina tradizionale, oppure un medico omeopata se decidesse per l’omeopatia, ma comunque sempre un medico. Perché è a tale figura professionale che lei deve esporre tutti i suoi problemi ed ottenere in cambio le relative soluzioni, fatte di diagnosi e di prescrizioni, ma anche di suggerimenti, consigli, precauzioni, modifiche di comportamenti, di abitudini e di stili di vita, il tutto in una cornice di collaborazione e di dialogo. Cordiali saluti.
BLOK dice
Salve. Più che un commento il mio vuole essere una domanda per poter capire meglio con che tipo di “sostanza” ho a che fare.
Rientro pienamente nel caso 2) delle cause di assunzione ALUMINA 5ch (stitichezza cronica ed ereditaria dalla nascita) . Considerando che non mi piacciono le imposizioni e che, quindi, se c’è qualche alimento che va in contrasto con la “cura” , io lo mangerò comunque, chiedo:” Posso assumere qualunque tipo di cibo e se volessi un giorno , facciamo due, se non tre, o magari tutte le sere concedermi un intero pacchetto di biscotti ripieni con crema al cioccolato , o una busta intera di patatine, o ancora due filoni interi di pane , o 3 hg di pasta con la panna e varie spezie , posso farlo senza alcun problema che magari il giorno dopo sono completamente bloccata fuori della porta del bagno o posso sperare che , anche con un’ora di ritardo, riesca ad entrare in quel luogo un po’ angusto da tempo per me, senza “gravi” conseguenze sul mio corpo?”.
Ho fatto una cura omeopatica tantissimi anni fa e proprio per il fatto che non potevo mangiare qualche tipo di cibo ho ritenuto giusto concluderla senza troppi problemi , avendomi dato , per di più, conseguenze di aumento di peso.
Il mio corpo è sempre stato una macchina perfetta che tanto mangiava e tanto espelleva, assorbendo tutto quello che gli serviva (grazie all’aiuto di lassativi) e da anni a questa parte è abituato ad una “regolarità” indotta ma pur sempre regolarità che se stoppata provoca dolori e , in un futuro, malattie per la presenza a lungo corso di feci all’interno non espulse. Spero di essere stata abbastanza chiara alla domanda circoncisa e forse troppo generica in un contesto molto particolare e preciso. Ringrazio comunque anticipatamente per la risposta se arriverà e saluto cordiale nel caso in cui non ci fosse.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Blok, proprio perché la sua stitichezza è presente dalla nascita, fino a quando non si riesce ad intervenire sulle cause, una volta individuate, è opportuno tenere uno stile di vita consono che passa anche attraverso l’alimentazione, la quale quantomeno deve essere ricca di fibre e di acqua per pulire e stimolare l’intestino. Tra l’altro poiché il farmaco o il rimedio miracoloso non esiste, ammesso che si riesca a individuare quello giusto che possa agire sulle cause e contribuire quindi a regolarizzare la funzionalità intestinale, nelle more che questo non avvenga inevitabilmente bisognerà aiutarsi anche con l’alimentazione, per non introdurre dei fattori disturbanti che possono pregiudicare qualsiasi terapia, oltre a creare le tante problematiche che inesorabilmente peggiorano la qualità delle vita. Anche l’uso continuativo dei lassativi andrebbe assolutamente evitato, per evitare di rendere sempre più pigro l’intestino e perciò più difficoltoso il recupero della sua corretta funzionalità, con il risultato che nel tempo occorrerà adoperare dosi sempre più massicce e però sempre meno efficaci. D’altro canto fare qualche sacrificio alimentare è il minimo che si possa richiedere per una posta in gioco così alta, che, ripeto, potrebbe anche essere temporaneo se si riuscisse a correggere definitivamente il disturbo. L’omeopatia ci potrebbe provare, a condizione però di individuare la terapia giusta e la giusta strategia terapeutica, a partire dalla scelta dei rimedi e delle loro diluizioni. Probabilmente occorrerà intervenire con due linee di azione: con la prima si utilizzeranno dei rimedi sintomatici, quasi sempre a bassa diluizione, per agire abbastanza rapidamente sul disturbo, con la seconda si utilizzeranno rimedi costituzionali, ad azione profonda e sistemica, quasi sempre a più alta diluizione, per una terapia di fondo che possa correggere il “terreno”, legato al patrimonio genetico e comportamentale. Alumina è senz’altro un importante rimedio omeopatico sintomatico per la stitichezza, ma tale potere curativo, com’è noto, è sviluppabile solo se il rimedio rispecchia al meglio il quadro sintomatico del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili. Alumina è particolarmente adatto quando le feci, dure o morbide che siano, sono sempre difficili da espellere, con un intestino che sembra paralizzato, che non provoca alcun stimolo e che richiede uno sforzo enorme per espellere, contraendo violentemente i muscoli addominali; l’ano può essere irritato e sanguinare dopo aver evacuato. Inoltre potrebbe essere utile associare un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione di una cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che vengono scelti in base all’indicazione terapeutica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere, ad esempio, a gemmoterapici come Ficus carica M.G. D1, per ristabilire una fisiologica peristalsi intestinale e Vaccinum vitis idaea (Mirtillo rosso) M.G. D1, per regolarizzare tutta la funzionalità intestinale. Anche la fitoterapia classica potrebbe fornire il suo contributo, ad esempio, con i preparati (ed i consigli) dell’antica tradizione di cui all’articolo “Mai più stitichezza” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare, quali l’infuso di scorza d’arancia o la premuta d’arancia, il decotto di carciofo, l’infuso di cicoria, l’infuso di malva, l’infuso di rosmarino, l’infuso o il decotto di tarassaco, tanto per citare le preparazioni più casalinghe. Anche il succo di Aloe vera, da reperire eventualmente in erboristeria, può essere molto valido per vincere la stitichezza e per regolarizzare le funzioni intestinali. Ovviamente la migliore garanzia è costituita dalla diagnosi e dalla prescrizione del medico ed in particolare del medico omeopata se decidesse di percorrere la strada dell’omeopatia e dei rimedi naturali. Cordiali saluti.