DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla Tintura Madre dei frutti con capsula di Aesculus hippocastanum o Hippocastanum vulgaris o Castagno d’India che è un albero appartenente alla famiglia delle Sapindaceae. Il nome deriva dal greco ippos (cavallo) e castanon (castagno) per l’uso dei frutti, che si faceva in passato, come alimento stimolante per i cavalli. Originario dell’India, Grecia, Iran e Turchia del Nord, è coltivato ed utilizzato a scopo ornamentale per le alberate. In Italia è diffuso in tutte le regioni. E’ un albero molto grande, con una chioma molto fitta. Le foglie sono opposte, palmato-composte, a sette foglioline sessili aventi il margine seghettato. I fiori sono bianco-avorio, rosa o rossi, a grappoli. Fiorisce a maggio. I frutti sono a capsula spinosa e coriacea, di colore verde e contenenti ciascuno due o tre semi globoso-depressi e bruni, simili a castagne; maturano in settembre – ottobre e non sono commestibili. La corteccia della pianta e i semi contengono un glucoside, l’esculina. La sansa del frutto contiene argirina, un sale d’argento, che provoca intossicazione cronica (è un principio amaro). Dal vero castagno si distingue per la forma delle foglie: il castagno le ha semplici, l’ippocastano le ha composte.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
E’ un rimedio efficace contro le varici e le emorroidi. L’avvelenamento da Aesculus hippocastanum si ha in seguito a ingestione di grandi dosi della corteccia verde della pianta e provoca CONGESTIONE VENOSA, TRISTEZZA, IRASCIBILITA’, IRRITABILITA’, PERDITA DI CONCENTRAZIONE, DEBOLEZZA DELLA MEMORIA.
Il soggetto che richiede Aesculus perde facilmente la calma, soprattutto quando si dice o si fa qualcosa che a lui non piace, per poi riacquistarla lentamente. In Aesculus tutto è lento, anche la digestione.
Lo stato di congestione venosa coinvolge il fegato, gli arti, la faringe, l’apparato respiratorio, lo stomaco, l’intestino retto con la comparsa di emorroidi di colore porpora-violaceo, le vene con la comparsa di varici e gonfiore, le mani e i piedi che si gonfiano senza edema. Il soggetto avverte localmente pulsazioni, pienezza, sensazione di pesantezza, bruciore, prurito, secchezza, sensazione di punture di aghi, ha artrosi con dolori che partono dalla nuca e percorrono tutta la schiena: questa è una delle caratteristiche più salienti del rimedio, pertanto, a conferma della diagnosi differenziale con altri rimedi simili, se sono presenti questi sintomi, Aesculus è il rimedio giusto.
I sintomi peggiorano al mattino, come in tutti i casi di congestione venosa, poi, nel corso della giornata, migliorano lentamente con il regolarizzarsi della circolazione. Il soggetto Aesculus si alza al mattino con aria inebetita, è disorientato, ha bisogno di un po’ di tempo per carburare e per mettersi al lavoro.
Lo stato di congestione venosa spesso è dovuto a tossine che l’organismo non riesce ad eliminare, per cui è utile, in molti casi, affiancare Aesculus con alcune dosi di Sulphur che è il grande depuratore dell’organismo, cioè è lo spazzino.
I disturbi migliorano con tutto ciò che favorisce la circolazione venosa: freddo, esercizio fisico; invece si aggravano con tutto ciò che la rallenta: sonno, bagno caldo, digestione.
In estrema sintesi, al rimedio si può attribuire l’etichetta: Aesculus è un congestionato.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i relativi sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
1) VARICI: sensazione di pesantezza e di pienezza con colorazione porpora-violaceo delle venule; sensazione di punture di aghi; dolore.
2) EMORROIDI di colore porpora-violaceo, sia interne che esterne, quando c’è sensazione di pesantezza, costipazione, stitichezza, secchezza rettale e anale. Il soggetto avverte localmente pulsazioni, bruciore, prurito, dolore, sensazioni di aghi nel retto e di pezzi di legno nell’anno. Il dolore si estende anche alla regione sacrale ed alle anche. Raramente sanguinano.
3) APPARATO RESPIRATORIO – GOLA: quando c’è secchezza, bruciore, congestione con colorazione rosso-purpurea delle mucose, sensazione locale di punture d’aghi e pulsazioni.
4) STOMACO: digestione lenta e sensazione di pienezza, pulsazioni a livello dello stomaco, bruciore.
5) TESTA: dolore, sensazione di pesantezza, pienezza, pulsazioni, con viso rosso e polso veloce.
6) SCHIENA: artrosi con dolori che partono dalla nuca e percorrono tutta la schiena.
7) OCCHI: congestione con lacrimazione, bruciori e dolori simili a punture, a piccole fitte. Aesculus è un ottimo rimedio per gli occhi.
DOSI
□ Nei casi 1), 2) e 7) la dose consigliata è 5CH, 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 h nei casi acuti, poi si allungano i tempi di somministrazione. Nei casi sub-acuti e cronici la dose è 12CH, 3 granuli 3 volte al dì, oppure 25 gocce mattino e sera. Si possono effettuare anche applicazioni locali con Aesculus pomata per le emorroidi e Aesculus crema o Hamamelis crema per le varici, da effettuare 3 – 4 volte al dì. Nei casi di congiuntivite o di problemi agli occhi si può usare anche il collirio Aesculus + Hamamelis.
□ Nei casi 3) e 4) la dose è 6CH, 3 granuli o 5 gocce ogni 3 h, o anche più frequentemente nei casi acuti. Nei casi sub-acuti e cronici la dose è 12CH 3 granuli 3 volte al dì, oppure 25 gocce mattino e sera.
□ Nei casi 5) e 6) la dose è 6D, 3 granuli o 10 gocce ogni 2 – 3 h nei casi acuti. Nei casi sub-acuti e cronici la dose è 12CH 3 granuli 3 volte al dì, oppure 25 gocce mattino e sera. Nel caso 6) si possono fare anche applicazioni locali 3 – 4 volte al dì con Aesculus crema, alternando con Arnica compositum crema.
(*) V. Note esplicative
Laura dice
Buongiorno,
Soffro di ragadi anali e piccole emorroidi interne. Le ragadi sanguinano sopratutto prima del ciclo quando ho un po’ di congestione intestinale. Rare volte però sanguinano molto anche se solo durante l’atto di andare in bagno. Il medio mi ha prescritto deflon e una crema che quando metto risolve il problema.
Questo prodotto naturale può aiutarmi efficacemente?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, probabilmente lei intende riferirsi al Daflon che è un farmaco a base di flavonoidi (o bioflavonoidi), i quali, com’è noto, sono composti chimici naturali di origine vegetale cui si riconoscono diverse proprietà salutistiche, essendo dei potenti antiossidanti. Il farmaco, in particolare, è a base della frazione flavonoidica purificata e micronizzata, costituita da diosmina per il 90% e da esperidina per il 10%. Il Daflon, pertanto, è indicato come terapia coadiuvante nel trattamento delle varici, delle emorroidi e di tutte le complicanze legate a stati di insufficienza venosa e fragilità capillare. Cordiali saluti.
maria dice
Gentile dottoressa,
soffro di emorroidi che sanguinano, ho assunto per 20 gg. daflon e sto assumendo da c.ca 20 gg AMAMELIDE TM
30 g x2.ho avuto un buon risultato. In erboristeria mi hanno confermato che il rimedio non ha effetti collaterali e di assumerlo sempre. Soffro di gastrite e diverticoli. Potrei avere per favore un suo giudizio di quanto mi e stato detto in quanto in rete ho letto che ci sono delle controindicazioni e per quanto tempo devo assumerlo ?Inoltre potrei sapere se l’IPPOCASTANO ha delle controindicazioni?
In attesa di una Sua gradita risposta, porgo cordiali saluti. Maria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, tutti i fitoterapici possono avere controindicazioni e/o effetti collaterali, che dipendono in buona misura dai livelli di concentrazione dei principi attivi del singolo preparato e dai dosaggi di assunzione. Sono quasi sempre sconsigliati durante la gravidanza, l’allattamento e nei bambini piccoli. L’Amamelide contiene diversi principi attivi (tannini, flavonoidi, triterpenici, ecc.) che conferiscono alla pianta proprietà antinfiammatoria, astringente, vasoprotettrice e antiemorragica, giacché risulta indicata nel trattamento dei disturbi del sistema circolatorio, come emorroidi, flebiti, varici, fragilità capillare, insufficienza venosa, cellulite, ecc. I preparati della pianta possono provocare sudorazione e salivazione abbondante. I dosaggi eccessivi possono causare stipsi e danni alla mucosa gastrica, specialmente nei soggetti sensibili ai tannini. La pianta è sconsigliata a chi soffre di epatopatie. L’Ippocastano per il contenuto di diversi principi attivi (tannini, flavonoidi, saponine, cumarine, ecc.) ha potere antinfiammatorio, antiossidante, decongestionante e vasoprotettivo, che rende la pianta indicata nelle flogosi di vene superficiali, nel migliorare la microcircolazione del sangue, nell’evitare i ristagni venosi, nel combattere le dilatazioni dei capillari, ecc. È utile quindi nel trattamento di emorroidi, ragadi anali, varici, flebiti, fragilità capillare, cellulite, lividi, ecc. I preparati della pianta non presentano particolari controindicazioni, se non in caso di ipersensibilità verso uno o più componenti. Sono possibili interazioni con farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. I dosaggi elevati possono provocare irritazioni alla mucosa gastrointestinale ed aggravare un’insufficienza renale preesistente. Per le TM di Amamelide e Ippocastano non vengono suggeriti particolari limiti di durata dei trattamenti: è comunque buona norma generale non superare un paio di mesi ed in caso di ripetizione osservare una pausa di qualche settimana, salvo diversa prescrizione di un professionista esperto relativamente al caso specifico. Cordiali saluti.
Valentina dice
Gentile dottoressa,soffro di emorroidi avendo partorito 2 settimane fa,in anticipo di 2 mesi.Mi tiro il latte e lo porto in neonatologia per darlo al mio piccolo,in questo caso posso assumere i granuli do Aesculus ipp.?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valentina, i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali, in quanto non introducono praticamente sostanze, grazie all’estrema diluizione (le sostanze sono presenti a livello pressoché infinitesimale) e la loro azione non è chimica. Il rimedio omeopatico è solo un veicolo di informazione, quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica. Cordiali saluti.
Davide dice
Gentile Dottoressa,
In attesa di operazione di varicocele di 3° grado sto cercando qualcosa per ridurre i sintomi di pensantezza e dolore; questo prodotto potrebbe essere utile alle mie esigenze?? Che tipo di dosaggi dovrei usare??
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Davide, Aesculus hippocastanum è un rimedio omeopatico che potrebbe essere di aiuto, poiché si rivela adatto per il trattamento delle varici in qualsiasi sede, giacché irrobustisce le pareti dei vasi sanguigni e ne aumenta l’elasticità, ma soprattutto perché espleta una spiccata azione vasocostrittrice ed antinfiammatoria che si concentra in modo particolare sul sistema venoso. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere per un intervento prevalentemente sintomatico ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Relativamente alla Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati utili sia alla cura che alla prevenzione delle varici. Il consiglio comunque è di non fare da solo ma, come accennato, di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Francesca dice
Buongiorno, mi trovo alla 13 settimana di gravidanza e da due settimane soffro di emorroidi, probabilmente si sono trombizzate in quanto sono esterne e non riesco a farle rientrare. Non sanguinano. Vorrei sapere se esistono controindicazioni in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, generalmente i rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche in gravidanza, non hanno controindicazioni o effetti collaterali (intesi questi nel senso tradizionale dei termini), in quanto non introducono praticamente sostanze, dal momento che grazie alla forte diluizione esse sono ridotte a livello estremamente basso, pressoché infinitesimale. La loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Aesculus hippocastanum è un rimedio omeopatico che viene prescritto quando le emorroidi sono brucianti, pruriginose, sanguinano raramente o non sanguinano affatto, migliorano con le applicazioni fredde. Spesso in presenza di trombosi, ossia di piccolo grumo di sangue nella vena, viene prescritto anche Lachesis, che viene alternato al precedente. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica. Cordiali saluti.
paoletta dice
Gentile dottoressa. Soffro di fragilità capillare e di rmorroidi. Ultimamente le emorroidi mi danno molti fastidi. Ho riconosciuto i miei sintomi nei punti (1e2) .vorrei prendere il macerato di ippocastano,ma non capisco cosa significa ( 5ch,12ch) . Cosa mi consiglia per un veloce e maggiore effetto,le gocce o i granuli? La ringrazio e attendo la sua risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paoletta, anche se hanno lo stesso nome stiamo parlando di due prodotti terapeutici diversi. Un conto è il rimedio omeopatico, descritto in quest’articolo, dove 5CH, 12CH … sono le diluizioni e un altro conto è il macerato glicerico. Se vuole documentarsi sull’Omeopatia e sui rimedi omeopatici, consulti la sezione del sito “Approfondimenti”. I macerati glicerici (M.G.), chiamati anche gemmoterapici o gemmoderivati, sono i rimedi della Gemmoterapia che si ottengono dalla macerazione in una miscela di acqua-alcool-glicerina di gemme vegetali fresche e successiva diluizione alla prima decimale hahnemanniana (D1) in una miscela della stessa composizione, il tutto con titolazioni standard. Essi sono perciò identificati con il nome della pianta da cui provengono le gemme, seguito dal suffisso M.G. D1, nel nostro caso Aesculus hippocastanum M.G. D1. I gemmoterapici si pongono quindi a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia, sia per la diluizione dei principi attivi e sia soprattutto per l’identità vegetale delle piante da cui provengono le gemme. Hanno un’azione terapeutica generalmente più importante dei fitoterapici classici, grazie al contenuto di componenti particolarmente attivi nei giovani tessuti embrionali, meno presenti o assenti nella pianta adulta ed esercitano anche un’attività drenante stimolando i normali processi di depurazione dell’organismo. Vengono scelti in base alla specifica azione terapeutica che esercitano ed al particolare tropismo che manifestano nei confronti di organi o apparati. Aesculus hippocastanum M.G. D1, gocce, è un flebotonico che migliora la circolazione venosa periferica e combatte la fragilità venosa e capillare, per cui risulta particolarmente indicato per le emorroidi e le varici. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, tra le piante più preziose e adoperate troviamo Centella asiatica, Amamelide, Vite rossa, Mirtillo nero, Ippocastano ed altre, sotto forma di diversi preparati (pomata, tintura madre, estratto secco o fluido, infuso, decotto, ecc.). Dia perciò un’occhiata all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. In moltissimi casi per la decongestione e la cura delle emorroidi si dimostrano particolarmente efficaci le applicazioni locali di una pomata fitoterapica a base del mix di piante come Hamamelis virginiana, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Ratanhia. Ovviamente qualsiasi iniziativa richiede un’approvazione medica legata al caso specifico. Cordiali saluti.
Massimo dice
Dottoressa buongiorno,
da qualche mese, dopo un presunto TIA, mi è stata prescritta la cardioaspirina 100, che assumo regolarmente una volta al giorno. Purtroppo da una decina di giorni si sono ripresentate le emorroidi sanguinanti, che negli episodi saltuari del passato avevo curato con successo ricorrendo a Triade H bustine. Questa volta sembra assolutamente inefficace, pertanto l’ho affiancato con hamamelis virginiana 5CH 2, granuli 2 volte al giorno. Saprebbe consigliarmi qualche altro timedio o è solo una questione di pazienza?
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Massimo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimo, generalmente per il trattamento delle emorroidi si ottengono buoni risultati sia in campo omeopatico che in ambito fitoterapico, con tempi di cura, sicuramente mai brevi, legati alla situazione clinica individuale. Per quanto riguarda l’Omeopatia i rimedi sono diversi, tra i quali, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui la stessa Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia specifica somigliante a quella del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ad esempio, tra i rimedi omeopatici più spesso utilizzati troviamo: Aesculus hippocastanum, quando le emorroidi sono brucianti e pruriginose, dolorose, sanguinano raramente o non sanguinano affatto, il paziente avverte una sensazione di pienezza rettale ed i disturbi migliorano con le applicazioni fredde; Muriaticum acidum, quando le emorroidi si presentano bluastre e molto dolorose, aggravate anche dal minimo contatto, con sanguinamento scarso o assente ed i disturbi migliorano con le applicazioni calde; Hamamelis virginiana, come il precedente quando però si produce un sanguinamento; Pulsatilla, se le emorroidi sono protuse, sanguinanti, pruriginose, brucianti e dolorose come se fossero escoriate; Aloe socotrina, quando le emorroidi si presentano a grappolo, il paziente a volte non riesce a trattenere le feci e il muco ed i disturbi migliorano con il freddo; Lachesis, se i sintomi peggiorano con il caldo; Ratanhia, se il dolore si presenta soprattutto dopo l’evacuazione. E l’elenco potrebbe continuare. Sempre a titolo informativo, sappia che in diversi casi viene adoperato, in associazione alla cura omeopatica o in esclusiva, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come ad es. Aesculus hippocastanum M.G. D1 che è particolarmente indicato per le emorroidi e per le varici, in quanto migliora la circolazione venosa periferica e combatte la fragilità capillare, oppure Sorbus domestica M.G. D1 che è indicato nelle turbe della circolazione venosa in generale e nelle emorroidi o varici in particolare. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica tra le piante più preziose e adoperate troviamo Centella asiatica, Amamelide, Vite rossa, Mirtillo nero, Ippocastano ed altre, sotto forma di diversi preparati (pomata, tintura madre, estratto, infuso, decotto, ecc.). Dia perciò un’occhiata all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. In moltissimi casi per la decongestione e la cura delle emorroidi si dimostrano particolarmente efficaci le applicazioni locali di una pomata fitoterapica a base del mix di piante come Hamamelis virginiana, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Ratanhia. Le consiglio comunque di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico, tenendo anche conto del presunto problema ischemico e dell’uso della cardioaspirina, spettando a lui la decisione se ricorrere all’Omeopatia e/o alla Gemmoterapia o alla Fitoterapia. Cordiali saluti.
Matteo dice
Buonasera Dott.ssa Rita dalla Volpe
Soffro saltuariamente di emorroidi, sto assumendo haesculus ippocastanum tintura madre, mi hanno detto di assumere un quantitativo di gocce equivalente al mio peso ossia circa 87/90 gocce al giorno, è corretto ?
Inoltre soffro di reflusso gastroesofageo, ci sono delle controindicazioni con haesculus ippocastanum ?
La ringrazio molto, un saluto
Matteo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Matteo, anche se non esistono delle regole universalmente valide, generalmente le tinture madri vengono utilizzate in ragione di una media di 30 gocce pro-dose per 2 o 3 volte al giorno e per un periodo non superiore al mese. L’Aesculus hippocastanum, sia in tintura madre che in altre preparazioni fitoterapiche, è da evitare in caso di insufficienza renale o cardiaca e di patologie a carico dello stomaco e dell’intestino, come gastriti e ulcere. Sarebbe pertanto opportuno un parere del proprio medico curante. Cordiali saluti.
pam dice
Buongiorno Dott.ssa Rita dalla Volpe, le riassumo il mio quadro.Soffro da anni di colon irritabile ed emorroidi,ho eliminato piccante alcool e cibi che peggioravano la situazione; adesso pero’ ho emorroide interne senza sangiunamento trombizzata che a volte si infiamma piu’ del normale , ma che non mi permettono di defecare , seguendo una dieta vegana con fibre e prodotti integrali: cosa posso usare ausculus hippocastanum con sulphur in quale dosi? oppure aesculus hippocastanum e nux vomica, sempre in quale dosi? ho seguito un piano nutrizionale inoltre faccioyoga e piscina , ma vorrei un aiuto per risolvere il problema della stitichezza correlata a quest’emorroide interna, quale rimedio mi consiglia, e in quale dose e durata? la ringrazio in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Pam, la soluzione dei suoi disturbi, ossia le emorroidi e la stitichezza, è possibile trovarla sia in ambito omeopatico che in ambito fitoterapico. Logicamente occorrerà trattare contemporaneamente entrambi i disturbi, tanto più che le stesse emorroidi, che possono insorgere nel soggetto stitico in conseguenza degli sforzi eccessivi per defecare, diventano una causa ulteriore di stitichezza a seguito del blocco psicologico che subentra per il timore di sentire dolore durante l’evacuazione. In tal caso le feci, rimanendo più a lungo nell’intestino, si disidratano e diventano più dure, rendendo l’evacuazione ancora più difficile e dolorosa. I rimedi omeopatici più frequentemente adoperati in assoluto per la cura e la decongestione delle emorroidi sono Aesculus hippocastanum e Hamamelis, i quali sono utili anche per la stitichezza. Il primo si adopera quando le emorroidi sono brucianti, pruriginose e raramente sanguinano, il secondo invece quando sanguinano. Potrebbe anche essere utile associare, o utilizzare da solo, il gemmoterapico Aesculus hippocastanum M.G. D1 (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, che è particolarmente indicato per le emorroidi e per le vene varicose in quanto migliora la circolazione venosa periferica e combatte la fragilità capillare. Relativamente alla Fitoterapia, in molti casi si dimostrano altresì utili le applicazioni locali con una pomata fitoterapica a base di piante come Hamamelis virginiana, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Ratanhia. Dia un’occhiata anche all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per quanto riguarda più specificamente la stitichezza, i principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sull’apparto gastrointestinale e che quindi vengono più spesso adoperati, sono riportati nell’articolo “Disturbi gastrici” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Tra i rimedi potenzialmente indicati a trattare sia la stipsi che le emorroidi troviamo Arsenicum album, Carbo animalis, Carbo vegetabilis, Ignatia amara, Lycopodium, Nitricum acidum, Nux vomica, Sanguinaria, Sepia, Sulphur. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Anche per la stitichezza e gli altri disturbi gastrointestinali può essere utile adoperare, in associazione o da soli, gemmoterapici come ad es. Ficus carica M.G. D1 che normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, agisce sull’interfaccia epiteliale dell’intestino regolarizzando il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, aiuta a ristabilire la fisiologica peristalsi intestinale, per cui risulta indicato per disfagia esofagea, pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali, aerofagia, meteorismo, gonfiore addominale, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo, stitichezza ed altro. Un altro gemmoterapico che viene adoperato è Vaccinum vitis idaea M.G. D1, che spesso viene associato a Ficus carica proprio per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale, per cui diventa il rimedio del colon irritabile, del meteorismo, del gonfiore addominale, delle alterazioni dell’alvo e della stitichezza. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, diversi preparati fitoterapici (e consigli) molto utili sono riportati nell’articolo “Mai più stitichezza” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico, spettando a lui la decisione se avvalersi dell’Omeopatia e/o della Gemmoterapia o della Fitoterapia. Cordiali saluti.
valentina dice
Buongiorno! Soffro da più di un mese di emorroidi molto dolorose, mio figlio ha 58 giorni e lo allatto esclusivamente al seno, vorrei sapere se posso utilizzare questo rimedio e, se si, in quali dosi!
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valentina, se lei si ritrova nelle caratteristiche di Aesculus hippocastanum e nella sintomatologia che esso contiene, allora il rimedio può ritenersi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. I rimedi omeopatici potenzialmente utili a trattare le emorroidi sono diversi, ma i più adoperati in assoluto sono Aesculus hippocastanum e Hamamelis. Il primo si adopera prevalentemente quando le emorroidi sono brucianti, pruriginose e raramente sanguinano, il secondo invece quando sanguinano. Relativamente alle dosi, ossia diluizione e posologia, queste come tutte le entità terapeutiche omeopatiche non sono generalizzabili, ma molto personali, in quanto dipendenti dalla profondità della patologia o disturbo, dalla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, nonché dal grado di somiglianza rimedio-paziente. Solo la visita medica omeopatica può riuscire a determinare ciò con la dovuta precisione. In genere quando occorre intervenire a livello sintomatico vengono adoperate le basse diluizioni (quelle non superiori a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli più volte al dì lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. I rimedi omeopatici sono abbastanza sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche durante l’allattamento, in quanto non introducono sostanze, perché ne contengono solo a livello infinitesimale e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione o di regolazione dell’organismo. Per il caso specifico ogni valutazione spetta comunque al medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.