DESCRIZIONE
E’ un rimedio omeopatico ottenuto dalla Tintura Madre di ACTAEA RACEMOSA, che è una pianta erbacea perenne rizomatosa dell’America Settentrionale, appartenente alla famiglia delle Ranuncolaceae. Il rimedio è noto anche con il nome Cimicifuga.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
E’ un rimedio prevalentemente femminile. Ad alte dosi è un veleno che colpisce il sistema nervoso provocando cefalee, nevralgie, vertigini, vampate di calore e viso pallido, ronzii alle orecchie, nausea al mattino e vomito, disturbi agli occhi; inoltre il veleno stimola i muscoli causando crampi e contrazioni, scosse simili a quelle elettriche, indolenzimento e sensazione di torpore agli arti, sia quando si è in movimento che quando si è fermi, dolori alla nuca e alla schiena.
Il soggetto Actaea è isterico, insofferente, con muscoli contratti, non riesce a trovare una posizione comoda a causa degli spasmi e dei dolori. I suoi dolori cambiano sede continuamente ed anche l’umore è variabile: loquacità, esuberanza e allegria si alternano a mutismo, scoraggiamento e abbattimento. Questo squilibrio mentale, come del resto tutti i sintomi che caratterizzano il rimedio, peggiora la notte (il sonno è agitato e disturbato), con il freddo (tra l’altro sente molto freddo e si copre con abiti pesanti per sentirsi ben coperto), con il sopraggiungere del ciclo mestruale (tra l’altro più il flusso è abbondante, più intensi sono i dolori e le sofferenze).
Stato fisico e stato psichico si alternano: ad es. lo stato psichico migliora con il comparire della cefalea o di una nevralgia o di un dolore.
Il rimedio ha un’azione di normalizzazione dell’EQUILIBRIO ORMONALE; possiede proprietà ANTIREUMATICHE, ANTITUSSIVE (riduce i colpi di tosse), SEDATIVE, EMMENAGOGHE (regola le mestruazioni rare o scarse ed eventuali disturbi connessi); aiuta nei casi di OSTEOPOROSI poiché favorisce la permanenza del calcio nelle cellule ossee.
I suoi effetti non sono immediati ma si vedono dopo un certo tempo dall’inizio della cura.
In estrema sintesi, al rimedio si può attribuire l’etichetta: Actaea è la donna isterica.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i relativi sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
1) OSTEOPOROSI, è un grande rimedio per la prevenzione e la cura dell’osteoporosi.
2) MENOPAUSA, è altresì un grande rimedio per i problemi di menopausa.
3) DISMENORREA, cioè per ciclo mestruale irregolare.
4) DENTIZIONE dolorosa dei bambini.
5) CEFALEE durante le mestruazioni o il climaterio, con sensazione di stordimento e frastornamento, cioè come se la testa fosse avvolta in una nube, con pressione alla sommità del capo come un grosso peso sulla testa e sensazione di testa che sta per scoppiare. Le cefalee partono dalla regione occipitale e si irradiano agli occhi provocando CEFALEE OCULARI, sensibilità alla luce e si aggravano con il movimento sia degli occhi che della testa.
6) ORECCHIO: tintinnii, ronzii, sensibilità ai rumori.
7) TOSSE e DISPNEA (difficoltà di respirazione con sensazione di “fame d’aria”) nervose.
8) TORCICOLLO, SCIATICA, LOMBAGGINE, DOLORI REUMATICI, DOLORI ALLA NUCA E ALLA SCHIENA dovuti alla postura: è il caso dei sarti, musicisti, segretarie, di coloro che lavorano al computer, ecc. I dolori somigliano a scosse elettriche.
9) CRAMPI ai polpacci, ai muscoli interni della coscia ed ai muscoli in genere.
10) MESTRUAZIONI DOLOROSE con dolori che si irradiano alla schiena.
11) PARTO: facilita il parto, abbrevia i tempi del travaglio.
12) OGNI GENERE DI MALESSERE: Actaea guarisce ogni genere di malessere che colpisce donne nervose, emotive, instabili, che soffrono di dolori reumatici, che non possono restare ferme, che sono freddolose, che hanno crampi e dolori simili a scosse, con sintomi che cambiano sede.
DOSI
□ Nel caso 1) la dose consigliata è di 20 gocce, 3 volte al dì lontano dai pasti, di Tintura Madre.
□ Nel caso 2) la dose è di 20 gocce, 3 volte al dì 1 h prima dei pasti, diluizione 3D.
□ Nel caso 3) la dose è di 3 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì, diluizione 5CH.
□ Nel caso 4) la dose è di 1 – 2 granuli, 3 volte al dì, diluizione 6CH.
□ Nei casi 5), 6), 7), 8) e 9), la dose è di 3 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì, diluizione 6CH.
□ Nel caso 11) secondo specifica prescrizione del medico omeopata.
□ Nei casi 10) e 12) la dose è di 3 granuli o 5 – 10 gocce, ogni 3 h, diluizione 5CH.
(*) V. Note esplicative
barbara dice
gentile dottoressa, ho 53 anni e sono in menopausa da circa un paio di anni. Soffro di vampate in media ogni mezz’ora, molto forti, divento molto calda e sudo (gocciolando) in maniera copiosa. La notte poi è un tormento. Sono ipertesa da quando in menopausa e seguo una terapia a base di omeltec 20mg (mattina) + norvasc 5mg (sera).
Ho letto un articolo sugli effetti benefici della ACTAEA RACEMOSA e vorrei provarla. Solo che non capisco quale tipo (estratto secco o granuli o tintura madre) dovrei acquistare e in dosaggio/diluizione.
Se parliamo del caso 2) di cui sopra, sembra che debba assumere 20 gocce 3 v al di (tintura madre?) diluizione 3D, che però in farmacia non trovo.
Potrebbe darmi un consiglio?
La ringrazio
Barbara
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, Actaea racemosa è senz’altro uno dei rimedi omeopatici in grado di contrastare le vampate di calore della menopausa, però, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, occorrerà verificare che ci sia un buon grado di somiglianza con le caratteristiche del rimedio, a partire innanzitutto dalla sintomatologia, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Actaea racemosa è indicato per una paziente con frequenti vampate di calore, che vuole stare all’aria aperta, che ha un comportamento di base depressivo e isterico. Se lei si ritrova almeno in ciò, allora il rimedio potrebbe essere adatto, in caso contrario occorrerà pensare ad altri rimedi. A titolo informativo, tra gli altri principali rimedi omeopatici indicati per le vampate di calore della menopausa troviamo: Lachesis, nel caso in cui la paziente ha vampate di calore con emicrania, può essere gelosa e logorroica, con alternanza di eccitazione e depressione e con il sonno disturbato; Belladonna, quando le vampate di calore sono accompagnate da notevoli rossori in viso, sensazione intensa di calore e traspirazione profusa; Sepia, in caso di vampate di calore non visibili esternamente riguardanti una paziente dal temperamento malinconico e con sensazione di pesantezza pelvica; Sulphur, in caso di donna calorosa, robusta, amante dell’aria aperta, soggetta a eruzioni cutanee recidivanti e turbe vascolari, per cui, oltre alle vampate di calore, potrebbe presentare ipertensione arteriosa; Sanguinaria, in caso di vampate molto violente, con rossori molto evidenti, generalmente circoscritti alle guance, seguiti da bruciori intensi; Veratrum viride, in caso di vampate di calore con sudori freddi; Glonoinum, in caso di vampate con sudori caldi; eccetera. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, come ad esempio le tinture madri di Salvia o di Rovo (quest’ultima quando oltre alle vampate vi sono frequenti vertigini), oppure un gemmoterapico come Sequoia macerato glicerico (M.G.) D1, in caso di coesistenza con uno stato depressivo e per un’attività di drenaggio. Sarebbe anche importante un’alimentazione semplice e sana, varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, preferendo i cibi freschi, evitando i cibi troppo grassi, abolendo i cibi piccanti e le spezie, non trascurando di bere abbastanza acqua, ecc. Anche un regolare esercizio fisico, pur se moderato, può contribuire ad aumentare la capacità termoregolatoria dell’organismo. Per quanto riguarda il quesito relativo alle gocce, quelle riportate nell’articolo, che hanno solo un carattere orientativo e non intendono sostituire alcuna prescrizione medica, si riferiscono al rimedio omeopatico in forma liquida con diluizione 3D (o D3) e non alla tintura madre che invece è un fitoterapico. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Ilse dice
Gentile dottoressa, ho un quesito urgente da sottoporle: sono incinta del 2. bimbo alla 38ma settimana (38+3)e mi hanno appena comunicato che devono indurre il parto causa di un rallentamento della crescita del feto. Ho concordato di recarmi all’ ospedale domani sera ma vorrei sapere se può essere utile la tintura di actacea racemosa o qualche altro rimedio naturale per portarmi avanti con un travaglio senza interventi medici. Aggiungo che già da qualche giorno ho delle sporadiche contrazioni ma i medici non vogliono aspettare oltre.
Tra l’altro mio 1.figlio è nato a termine e in tempi brevissimi in acqua. La prego si darmi qualche suggerimento perché non avevo proprio considerato questa eventualita’. Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ilse, piuttosto che alla tintura madre di Actaea racemosa, che ad alte dosi può essere tossica ed in ogni caso gli effetti si manifestano dopo terapie di lunga durata, o a qualche altro fitoterapico che è sempre meglio evitare in gravidanza, sarebbe più opportuno pensare a rimedi omeopatici che in genere sono ben tollerati. I due grandi rimedi omeopatici femminili, soprattutto dell’ostetricia, sono Caulophyllum e Actaea racemosa. In particolare, Caulophyllum è più efficace per il ritardo del parto e quindi per favorire lo stesso, mentre Actaea è più efficace per contrastare i dolori del parto. L’associazione dei due rimedi produce il risultato migliore. Quando occorre intervenire a livello sintomatico le diluizioni che in genere si utilizzano sono quelle basse, come ad es. una 4CH, solitamente in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, alternando i rimedi. Tenga però presente che è indispensabile il parere del medico, in assenza del quale non si deve iniziare alcuna terapia. Cordiali saluti.
Martina dice
Gentile dottoressa,
vorrei qualche indicazione sui dosaggi di un integratore a gocce a base di tintura madre di Cimicifuga Racemosa…il motivo è un ciclo particolarmente doloroso (prendevo Feldene Fast prima di provare rimedi naturali). Non ho un medico omeopata di riferimento, sono giunta a conoscenza dell’Actea Racemosa documentandomi da sola. Per questo la pregerei di consigliarmi circa il tipo di assunzione che di solito si consiglia in questi casi.
Grazie dell’attenzione,
Martina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Martina, Actaea racemosa o Cimicifuga in forma di tintura madre, che è un fitoterapico, è oggetto di contrastanti opinioni nel mondo scientifico in merito alla sua sicurezza d’uso, soprattutto relativamente alle dosi e alla durata del trattamento, per cui in linea esclusivamente precauzionale sarebbe opportuno acquisire il parere del medico. Invece il rimedio omeopatico è assolutamente innocuo ed è uno di quelli più frequentemente utilizzato per la dismenorrea, come riportato nel presente articolo, specialmente quando i dolori sono proporzionali al flusso. Cordiali saluti.
Rosalia dice
salve vorrei sapere quanto tempo si potrebbe fare una cura con l’actaea racemosa ???soffro di endometriosi è sto facendo una cura in cui mi hanno bloccato il ciclo ….diciamo che sono in una finta menopausa ….da qualche mese soffro dei vari sintomi dolori alle ossa , crampi al petto , vampate di calore ,emicranie, depressione , sbalzi di umore ….vorrei sapere se una cura di questa farmaco omeopatico potrebbe aiutarmi a stare meglio , se in si x quanto tempo posso assumerlo ? spero rispondiate al più presto grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosalia, l’omeopatia fonda i suoi principi curativi sulla “legge dei simili”, secondo la quale un rimedio omeopatico è in grado di esprimere la sua azione terapeutica solo se assomiglia al paziente, cioè solo se è somigliante quanto più possibile al paziente, sia nella sintomatologia che nelle caratteristiche fisiologiche e psicologiche, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Perciò il rimedio omeopatico curativo viene scelto unicamente sulla base della suddetta somiglianza e può essere diverso da persona a persona anche se affette dalla stessa patologia. Invece, com’è noto, nella medicina tradizionale il farmaco viene scelto in base al sintomo o alla malattia da curare e va bene per qualsiasi persona che ne è affetta. Relativamente alla sintomatologia occorrerà osservare se nel rimedio omeopatico sono riscontrate le modalità di manifestazione dei sintomi, con particolare riguardo ai loro modi di insorgenza, alla loro localizzazione, ai disturbi associati, alle circostanze di aggravamento e di miglioramento, ecc. Actea racemosa è un rimedio omeopatico che praticamente contiene tutti i sintomi da lei descritti e quindi potrebbe esserle di aiuto nella misura delle precisazioni precedenti. Per quanto riguarda la durata della cura, anche se ancora stavolta non esiste la regola generale ma molto dipende dalla singola persona e dal singolo caso, in genere finché continuano i miglioramenti non ci si pone orizzonti temporali e si continua fino alla guarigione. Però sarebbe meglio che tutto ciò lo stabilisca un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi per essere certi di vedersi prescritta una terapia strettamente personale (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, eventuale adattamento in corso d’opera, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Cordiali saluti.
maria rosaria dice
gentile dottoressa, vorrei cheiderle un consiglio, in quanto da un anno sono in menopausa e circa sei mesi ho delle terribili vampate di calore, la mia ginecologa mi ha consigliato come rimedio, la actaea racemosa. Le premetto che io soffro da vari anni di trombocitemia e sono in cura con idrossiurea e vorrei sapere se posso assumere tranquillamente la actaea e se ci sono interazioni col farmaco che assumo. ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Rosaria, l’uso di Actaea racemosa omeopatico non dovrebbe interferire con il farmaco che lei assume, però a conferma lo chieda anche alla ginecologa. Cordiali saluti.
marilena massano dice
Gentilissima Dottoressa Volpe,
tempo fa Le scrissi per avere il Suo consiglio per un rimedio omeopatico che mi attenuasse il dolore del ciclo che è,purtroppo, molto forte..ricordo che pensavo a Chamomilla e, Lei mi consigliò di parlarne col mio ginecologo…attualmente il mio Dott.mi sta curando con Progesteronum 4ch ,5 granuli tutte le sere ed Ovarinum scalare progressivo,1 fiala lun.-merc-ven.
Devo dire che la terapia mi ha decisamente diminuito l’ipermenorrea e, fatto leggermente regredire i 2 piccoli miomi uterini..il ciclo però è molto irregolare..a volte dopo 18 gg, alle volte dopo 31 gg ecc.Il mio Dott.dice di aver pazienza perchè sono prossima alla menopausa ed è nella norma questo “sballo” ) Ho quasi 50 anni :-).Il problema è però un’altro: il dolore che aumenta con l’aumento del flusso…su quello il Ginecologo non mi sa dare un rimedio omeopatico che aiuti veramente…così assumo Spasmomen 40mg ogni 12 ore circa, nei momenti critici ( per altro mi aiuta perchè soffro di colon irritabile da sempre)..oltre al dolore mestruale, ho anche dei problemi alla cervicale ed al dorso dovuti ad una caduta anni fa ed alla postura di lavoro su computer e,cucito,a cui mi dedico spesso..l’ultimo giorno del ciclo, mi viene sempre un mal di testa strano e, mal di schiena come avessi la febbre..anche quando lavo i capelli, è come se assorbissi l’umidità e, questo mi procura “reumatismi”(anche se non ve n’è riscontro negli esami del sangue, per fortuna!)al collo, alla testa e al dorso..ultimamente ho adoperato Rhus Tox 7 ch per stare un pò meglio ma, non è che faccia molto. Cuprum heel non ha fatto effetto, Arnica neppure…Actea racemosa potrebbe alleviarmi questi dolori e,quelli mestruali?Può avere controindicazioni con la mia terapia attuale o con la patologia che stiamo curando, secondo il Suo giudizio di Omeopata? La ringrazio INFINITAMENTE per la Sua disponibilità! Grazie e Cari Saluti Marilena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marilena, Actaea racemosa, come già indicato nella risposta al suo precedente commento del 25/06/2013 rilasciato sull’articolo “Chamomilla”, potrebbe essere il rimedio omeopatico in grado di farle superare tutti i sintomi da lei particolarmente segnalati o buona parte di essi. Infatti il rimedio è adatto al trattamento di: dismenorrea quando i dolori sono intensi e proporzionali al flusso; dolori articolari e muscolari dovuti soprattutto alle posture sbagliate, tra cui la cervicalgia, che peggiorano con il tatto e con il movimento e che beneficiano poco finanche del riposo; cefalea che migliora all’aria aperta e peggiora in ambiente caldo; disturbi gastroenterici vari; disturbi del climaterio. Si consulti però sempre con il suo medico. Cordiali saluti.
Angela dice
Gentile dottoressa, sono incinta alla 21 settimana. A volte avverto dei doloretti tipo indurimenti al basso ventre che sono state identificati come contrazioni uterine. Mi hanno prescritto Prontogest inframuscolo 1 al giorno. Vorrei sapere se Actaea Racemosa potrebbe aiutarmi in questo problema poiché spero di non dover fare queste punture per il resto delle gravidanza dato che mi danno molti effetti collaterali (oltre a essere dolorose, mi danno stitichezza, nausea, mal di testa, a volte respiro affannoso…)
La ringrazio, cordiali saluti,
Angela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, Actaea racemosa potrebbe esserle di aiuto considerato che è uno dei principali rimedi omeopatici utilizzati per le varie problematiche che possono presentarsi in gravidanza, tra cui più specificamente le contrazioni uterine con associati dolori e indurimenti del basso ventre ed anche per le minacce d’aborto in generale. Però prima di prendere qualsiasi iniziativa le consiglio di sentire il parere del medico. Cordiali saluti e auguri.
chiara dice
Buongiorno,
ho 48 anni, 8 anni fa mi è stata tolta l’ovaia dx per una ciste dermoide, ma i cicli sono tornati regolari e non ho avuto altri particolari disturbi (a parte 2 piccoli polipi tolti ambulatorialmente). Da alcuni mesi ho iniziato ad avere cicli irregolari (per 3 mesi molto ravvicinati, da agosto invece solo 2 cicli). A maggio ho avuto inoltre 2 ascessi ghiandola Bartolini sx risoltisi spontaneamente con scoppio.
Giorni fa ho fatto una visita ginecologica e mi è stata diagnosticata una ciste ovarica di 4,7×3,6. La dott.ssa mi ha detto di fare analisi per markers tumorali e controllo fra 2-3 mesi. Nel frattempo, prima di effettuare una visita da un medico omeopatico, sto prendendo Rubus Idaeus e vorrei associare Thuya e Actea Racemosa, cosa ne pensa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, i rimedi da lei indicati per il trattamento di una cisti ovarica sono tutti appropriati, tenga solo presente che Thuya e Actaea racemosa non hanno alcun rapporto omeopatico che ne giustifichi l’associazione, nel senso che non sono dei sinergici e quindi, nello specifico, possono essere solo due rimedi alternativi per la cura della stessa affezione. Però, così come richiede l’omeopatia, un rimedio omeopatico va scelto sulla base del maggior grado di somiglianza con il paziente e, volendo intervenire a livello sintomatico, la somiglianza riguarderà la sintomatologia, con riferimento alle modalità d’insorgenza dei sintomi, alla localizzazione dei dolori, ai disturbi associati, alle circostanze di aggravamento e di miglioramento, ecc. E’ vero che entrambi i rimedi omeopatici sono indicati per le cisti ovariche ed in particolare per quelle sinistre avendo una predisposizione alla lateralità sinistra, però Thuya si rivela più adatto quando, ad esempio, il dolore (se presente) dalla zona inguinale a volte si estende anche alla gamba e può diventare urente soprattutto camminando, le mestruazioni sono in anticipo, scarse e brevi, i sintomi migliorano con il freddo secco, dopo un’attività e con la sudorazione ed invece peggiorano con il freddo umido e con il letto troppo caldo. Invece Actaea racemosa si rivela più adatto quando il dolore (se presente) nella regione ovarica è caratterizzato da fitte dal basso verso l’alto, le mestruazioni sono abbondanti e in anticipo o scarse e in ritardo, oppure irregolari o assenti e spesso dolorose, i sintomi peggiorano durante le mestruazioni, di notte e al mattino. Ma questi ovviamente non sono gli unici rimedi omeopatici adatti, ad esempio un altro grande rimedio omeopatico altresì indicato per le cisti ovariche sinistre è Lachesis, ove le mestruazioni possono essere assenti o scarse ed in quest’ultimo caso regolari o in anticipo e brevi, i sintomi migliorano all’aria aperta, con una temperatura ambiente moderata, nel tardo pomeriggio e la sera, alla comparsa del ciclo mestruale ed invece peggiorano con il freddo intenso, con il caldo intenso, con il sonno, di mattina al risveglio, prima del ciclo mestruale. Tra l’altro Lachesis è un sinergico complementare sia di Thuya che di Actaea racemosa, nel senso che è in grado di migliorare l’azione di uno dei due che lo precede. Però è meglio che tutto questo lavoro di individuazione lo faccia il medico omeopata, che è anche colui preposto alla prescrizione della terapia personalizzata più appropriata (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura). Cordiali saluti.
anna dice
Cara dr.ssa Rita della Volpe, gli interessi delle Case Farmaceutiche sono enormi e guai a discuterle, si vede dall’andamento in Borsa dei loro Titoli, gli unici a non svelare amare sorprese bensì sempre in crescita. Ciò rende le lobbies particolarmente potenti. Le ricadute su noi pazienti omeopatici sono a dir poco drammatiche: tanto per cominciare per anni non abbiamo potuto detrarre i costi dei rimedi dalle dichiarazioni dei redditi e ancora oggi si cavilla sulla ricetta di accompagnamento, la figura dell’omeopata non è contemplata negli ospedali ( mi sembra solo in Toscana, terra felice) in tal modo si toglie sostegno a chi si cura abitualmente, i rimedi stessi hanno un costo non trascurabile che in molti casi incidono sul budget familiare. La legislazione latita e avalla lo scoraggiamento di chi vi si dedica anima e corpo con la ricerca e correndo a destra e a manca per l’Europa per corsi e aggiornamenti a proprie spese. Gravissimo poi il fatto che un omeopata per poter esercitare debba infiltrarsi in uno Studio Polispecialistico Privato per mettersi al riparo da eventuali attacchi legali da parte di esponenti particolarmente aggressivi di una certa casta medica. Ho descritto il mio omeopata che ne ha passate tante.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, sono perfettamente d’accordo, sicuramente la medicina omeopatica meriterebbe maggiore spazio ed attenzione da parte del Legislatore, della Sanità, degli Ordini dei Medici e delle loro associazioni. Cordiali saluti.
anna dice
Il suo impegno le fa onore, carissima dr.ssa Rita della Volpe! Sapesse quanti oppositori ho trovato all’inizio delle mie cure omeopatiche. Quando ho deciso di abbracciare tale “filosofia di vita” mi sono imbattuta in tanti pregiudizi: ” Medicina dei Talebani” e “I granuli contengono sale e solo sale visibile al microscopio” ancora “L’Omeopatia genera brutte malattie” e la classica frase di chiusura ” Meglio curarsi con la medicina tradizionale”. Ha deciso per me il mio corpo intollerante alle dosi massicce contenute nei farmaci. Mi sono fatta forte di una realtà che credo inconfutabile: francesi e tedeschi da decenni si curano con l’omeopatia e non a caso sono tra i popoli più incisivi culturalmente ed economicamente della nostra Vecchia Europa. Pertanto dico viva Samuel Hanhemann e la sua prodigiosa intuizione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, i detrattori della medicina omeopatica o sono in mala fede o sono schiavi dei pregiudizi della loro ignoranza. Certamente nessuno potrà negare l’evidenza dei fatti, che cioè da 200 anni (da Hahnemann ai nostri giorni) l’omeopatia ha curato e guarito milioni e milioni di persone e non può quindi trattarsi di suggestione collettiva o di effetto placebo. Ogni qualvolta si diffondono informazioni o addirittura campagne demolitorie e spesso denigratorie, nasce sempre il dubbio che dietro ci siano soltanto gli interessi economici e non la preoccupazione della salute delle persone. Io credo che ognuno debba essere rispettoso delle scelte degli altri ed astenersi dall’esprimere giudizi, specialmente quando ci si trova di fronte alla concretezza dei risultati, come nel caso dell’omeopatia. Ma noi andiamo avanti per la nostra strada, nella convinzione che non stiamo abbracciando una fede, ma che stiamo adottando una medicina che è naturale, che non è invasiva, che è rispettosa del malato e che soprattutto guarisce. Non sanno gli altri cosa si perdono. Tanti cordiali saluti.