Avere cura dei propri occhi deve diventare una consuetudine necessaria ed indispensabile per salvaguardarne l’integrità e la salute, considerato che si tratta di organi molto delicati. Come al solito la migliore cura è la prevenzione e quindi oltre ad effettuare le periodiche visite dall’oculista, bisogna adottare una serie di cautele che consentano di evitare agli occhi ogni affaticamento o l’esposizione a fattori ambientali che possono risultare nocivi. Si pensi ad es. all’uso smisurato di computer, alla visione prolungata e troppo ravvicinata dell’apparecchio tv, a letture in ambienti scarsamente illuminati, all’esposizione eccessiva degli occhi ai raggi solari, a vento, polvere, fumo, ecc. ecc. Avere occhi belli e sani, oltre a darci una visione chiara, permette di fornire una magnifica espressione al nostro volto.
L’affezione più ricorrente che può interessare gli occhi è la congiuntivite. Trattasi di un’infiammazione della congiuntiva, che è la membrana sottile e trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio e la parte interna delle palpebre. E’ una malattia molto comune in quanto la congiuntiva è particolarmente esposta agli agenti esterni. Essa può essere causata da infezioni (batteri, virus, funghi) ed in tal caso è molto contagiosa, da allergie (la più frequente è la congiuntivite primaverile), o da irritazioni (da fumo, corpi estranei, eccessi di luce, vento, polvere, cosmetici, saponi, lenti a contatto, ecc.). I principali sintomi sono arrossamento degli occhi, lacrimazione intensa, intolleranza alla luce, gonfiore delle palpebre, sensazione di sabbia negli occhi, cui si aggiunge nel caso della congiuntivite infettiva la secrezione, nel caso della congiuntivite allergica prurito e gonfiore della congiuntiva, nel caso della congiuntivite irritativa il bruciore.
La cheratite è l’infiammazione, acuta o cronica, della cornea, che è il tessuto trasparente delimitante la parte anteriore del bulbo oculare, sempre bagnata dal film lacrimale e che costituisce la prima lente del percorso ottico. I sintomi comuni sono vascolarizzazione della cornea (che in condizioni normali non ha vasi), dolore agli occhi, calo della vista, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, fotofobia (intolleranza alla luce). Possono manifestarsi piccole erosioni superficiali e opacità disseminate della cornea, spesso accompagnate da edemi corneali, cioè da un eccesso di contenuto acquoso all’interno della cornea. Le cause delle cheratiti sono attribuibili a diversi fattori: agenti biologici (infezioni da virus, batteri, protozoi, funghi), agenti fisici e chimici (raggi ultravioletti, lesioni della cornea, lenti a contatto, cosmetici, polvere, polline, inquinamento, sostanze acide o alcaline, ecc.), malattie sistemiche (come artriti reumatoidi o vasculiti). Se non curate le cheratiti possono provocare danni permanenti alla vista, andando a compromettere la trasparenza della cornea (leucoma corneale) ed a creare ulcere corneali (perdita di tessuto), le quali a loro volta degenerano in cicatrici che se centrali ostacolano la visione. Trattasi in questi casi di cheratiti profonde, per distinguerle da quelle superficiali, molto più comuni, che dopo la guarigione non lasciano cicatrici. La forma infettiva più insidiosa, in grado di provocare la disgregazione del tessuto corneale, è dovuta al protozoo Acanthamoeba hystolitica, molto resistente, che può trovarsi nelle acque di piscine, fiumi, laghi e che può essere contratto in caso di microlesioni della cornea, spesso presenti nei portatori di lenti a contatto. Altra causa frequente di cheratite infettiva è quella legata agli Herpes virus.
Si parla di cheratocongiuntivite quando sono presenti l’infiammazione sia della cornea che delle congiuntiva (la malattia ha quindi i caratteri sia della cheratite che della congiuntivite).
La blefarite è l’infiammazione dei bordi delle palpebre degli occhi. Può essere causata da infezione batterica (spesso da stafilococco), da malattie della pelle (dermatite seborroica, acne), da allergie, da problemi alimentari, da fattori ambientali (fumo, vento, polvere, lenti a contatto, cosmetici, ecc.). L’infezione batterica produce una blefarite ulcerativa; le altre cause in genere producono una blefarite squamosa o seborroica (non ulcerativa). I primi sintomi sono prurito, lacrimazione eccessiva, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, sensibilità alla luce, talvolta accompagnati da arrossamento e gonfiore delle palpebre. La forma ulcerativa si manifesta con piccole pustole (lesioni rilevate della pelle contenenti pus) all’altezza dei follicoli piliferi delle ciglia; la forma non ulcerativa si manifesta con squame untuose ai margini delle palpebre. La malattia è soggetta a recidiva.
Con il termine generico oftalmia si è soliti indicare le malattie infiammatorie degli occhi.
I rimedi naturali che la nonna qui propone consentono di apportare sollievo e beneficio in risposta ai piccoli e fastidiosi disturbi cui possono andare incontro i nostri occhi, prima che si complichino.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
◊ Alchemilla: con l’infuso di foglie secche (60 – 100 g per 500 ml d’acqua bollente) lavare gli occhi più volte al dì. Serve per le congiuntiviti e per le altre infiammazioni degli occhi. Se si vuole rafforzare l’effetto, assumere anche per via interna l’infuso più leggero (metà dose di foglie), bevendone 2 tazze al dì.
◊ Aloe: preparare una soluzione con qualche goccia di gel ricavato dalle foglie della pianta in acqua tiepida. Lavare gli occhi 3 – 4 volte al dì. Sul principio potrebbe manifestarsi bruciore o pizzicore, non preoccuparsi. Serve per le infiammazioni degli occhi e delle palpebre (blefarite).
◊ Altea: cuocere 1/2 cucchiaino di fiori secchi in una tazza e mezzo d’acqua per 5 min. Lavare gli occhi più volte al dì oppure bagnare una garza e tenerla sugli occhi fino a miglioramento, avendo cura di cambiarla ogni tanto. Utile nelle congiuntiviti.
◊ Assenzio selvatico (o Erba di S. Giovani o Canapaccio o Artemisia vulgaris): con il decotto di foglie e sommità fiorite essiccate (4 – 5 g in 1 tazza grande d’acqua), lavare gli occhi 3 volte al dì. Utile nelle infiammazioni degli occhi, congiuntiviti comprese.
◊ Camomilla: con l’infuso di fiori di camomilla (6 – 9 g per 1 litro d’acqua bollente) tiepido, lavare gli occhi più volte al dì. Serve nelle congiuntiviti e nelle altre infiammazioni degli occhi.
◊ Cipolla: nei casi di occhi gonfi ed infiammati lavarli 3 – 5 volte al dì con un decotto di cipolla (alcune cipolle sbucciate, lavate ed affettate in una pentola d’acqua). Si può aggiungere qualche rametto di rosmarino.
◊ Equiseto: il decotto di giovani rami e foglie entrambi essiccati (5 g in 200 ml d’acqua), cui aggiungere una manciata di petali di rosa rossa, da utilizzare per impacchi locali più volte al dì, è utile per l’infiammazione degli occhi e delle palpebre (blefarite).
◊ Eufrasia (o Euphrasia officinalis): preparare un infuso con fiori e foglie della pianta secca (10 g per 1 litro d’acqua bollente) in cui bagnare delle garze da applicare sugli occhi per tutta la notte, trattenendole con una benda. Efficace per le congiuntiviti e per gli occhi arrossati. Inoltre migliora e rinforza la vista, per cui è particolarmente indicato nelle debolezze della vista e nella miopia. Il rimedio era già conosciuto nell’antica medicina. Oggi molto più comodamente si può utilizzare il collirio, meglio se in associazione con camomilla.
◊ Finocchio: nell’antica medicina il finocchio era molto usato come oftalmico. Per preparare il collirio, far bollire in 250 ml d’acqua per 10 min 1/2 cucchiaio di semi ridotti in polvere, lasciar intiepidire e lavare gli occhi più volte al dì. Serve nelle congiuntiviti e per conservare e migliorare la vista.
◊ Fumaria: la pianta deve il nome al fatto che il suo succo messo sugli occhi li fa lacrimare, come un fumo molto acre, rischiarando la vista. Utile in tutte nelle infiammazioni degli occhi, che diventano rossi e doloranti.
◊ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.). Con l’acqua di cottura si possono lavare gli occhi.
◊ Maggiorana: preparare un infuso (30 g di sommità fiorite per 1 litro d’acqua bollente) con cui effettuare fumenti o lavaggi agli occhi più volte al dì. Sono indicati nelle congiuntiviti.
Malva: utile nelle oftalmie.
◊ Noce: ungere con 2 – 3 gocce di olio di noce, ogni giorno almeno 1 volta, le palpebre e le ciglia. E’ un rimedio prezioso contro le macchie degli occhi.
◊ Olio di ricino: in caso di congiuntivite passare sulle ciglia un batuffolo di cotone imbevuto di olio di ricino. Elimina anche le desquamazioni delle palpebre.
◊ Olivo: la resina che cala dal tronco degli olivi era apprezzatissima nella vecchia medicina. Con essa si producevano dei colliri per curare le congiuntiviti e tutte le infiammazioni degli occhi. La resina veniva spesso utilizzata anche in vapori.
◊ Prezzemolo: le foglie fresche pestate ed applicate sugli occhi sono utili nelle congiuntiviti e nelle oftalmie purulenti.
◊ Rosa canina: si prepara l’infuso dei petali secchi (10 g per 1 litro d’acqua bollente) e si lavano gli occhi più volte al dì. E’ eccellente nelle infiammazioni degli occhi con lacrimazione e delle palpebre (blefarite). E’ ancora più efficace se vi si aggiunge un cucchiaio di equiseto.
◊ Ruta: mangiare spesso qualche foglia e lavare gli occhi con un leggero decotto di tale pianta, rischiara la vista. Buoni risultati si ottengono anche orientando i vapori del decotto verso gli occhi. La Scuola Salernitana insegnava: «nobilis est Ruta, quae lumina reddit acuta». Plinio invece diceva: «Ruta commesta visum acuit».
◊ Sambuco: sciacqui tiepidi agli occhi da fare con l’infuso di fiori (3 g in 200 ml d’acqua bollente), sono un ottimo rimedio contro le congiuntiviti e le oftalmie (infiammazioni) croniche.
◊ Timo: con l’infuso caldo di foglie secche (5 – 10 g in 100 ml d’acqua bollente) effettuare fumenti indirizzati verso gli occhi. Sono utilissimi nei casi di congiuntiviti catarrali. Assumerne, inoltre, per via orale 2 – 3 cucchiai al dì.
◊ Verbena: l’infuso di foglie e fiori (5 g in 1 tazza d’acqua bollente) mitiga il gonfiore degli occhi.
◊ Vite: la linfa della pianta che si ricava in primavera dal fusto, incidendolo, è efficace nella cura delle oftalmie.
Paolo dice
Buongiorno Dott.ssa! Da qualche anno soffrro di miodesopsie ad entrambi gli occhi (vedo le famose mosche volanti) che aumentano sempre di più e sono diventate davvero strazianti, saprebbe consigliarmi qualche rimedio omeopatico?
Inoltre 6 mesi fa ho avuto l’herpes zoster all’occhio sx che mi ha aggredito la cornea, in seguito a cure di zovirax e poi collirio cortisonico si è cicatrizzata la cornea quindi la mia vista risulta appannata da quell’occhio. Confido nei suoi preziosissimi consigli anche per questo mio problema.
Grazie infinite!!!!!!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, esistono diversi rimedi omeopatici che potrebbero trattare sia la miodesopsia che la cicatrizzazione della cornea, nel senso di alleviare e di rendere più sopportabili i disturbi visivi, senza avere la pretesa di poterli risolvere. Per entrambe le problematiche i rimedi omeopatici adatti appartengono sia ai rimedi ad “azione generale”, i cosiddetti policresti, cioè rimedi ad attività profonda e polivalente e sia ai rimedi “ad azione locale”, cioè rimedi che agiscono più specificamente sul sintomo. Relativamente alla miodesopsia, tra i rimedi omeopatici ad azione generale si citano China, Mercurius, Nux vomica, Phosphorus, Sulphur, Thuya; tra quelli ad azione locale si citano Ammonium carbonicum, Chloroformum, Coffea tosta, Digitalinum, Lactuca, Lilium tigrinum, Nitricum acidum, Paraffinum, Primula veris, Solanum nigrum, Terebinthina. Relativamente alla cicatrizzazione della cornea, tra i rimedi omeopatici ad azione generale si citano Argentum nitricum, Belladonna, Calcarea carbonica, Calcarea fluorica, Causticum, China, Hepar sulphur, Pulsatilla, Sulphur; tra quelli ad azione locale si citano Antimonium sulphuratum aureum, Apis, Cadmium sulphuratum, Cannabis sativa, Cineraria maritima, Euphorbium, Euphrasia, Hydrastis, Ipeca, Kali bichromicum, Magnesia carbonica, Nitricum acidum, Senega, Spongia, Tarentula, Zincum sulphuricum. Per quanto riguarda la fitoterapia, tra le piante quella che sembra avere delle proprietà più interessanti è il Salice bianco, al quale si attribuisce la capacità di rivitalizzare il visus e di combattere le forme di intorbidamento del corpo vitreo, della cornea e del cristallino. Anche qualche preparato fitoterapico del presente articolo potrebbe di aiuto. Sarebbe comunque utile un’alimentazione particolarmente ricca di vitamine antiossidanti (vitamine A, C ed E) e bere molta acqua per idratare il corpo vitreo. Ovviamente è consigliabile tenersi sotto controllo medico oculistico. Cordiali saluti.
eleonora dice
Buongiorno Dott.ssa, da gennaio ho utilizzato un prodotto per far crescere le ciglia (Revitalash)non so se questo prodotto ha influito, ma alla sua sospensione, le mie ciglia hanno iniziato a cadere e ad aprile sull’occhio sinistro è comparso un orzaiolo, poi a giugno la mia vista si è offuscata (solo l’occhio sx) . Ho effettuato diversi esami e risultano tutti negativi ma a tutt’oggi ho ancora la palpebra gonfia, blefarite e la vista offuscata.
Le chiedo un consiglio per risolvere questo problema ormai preoccupante e fastidioso.
Grazie per l’attenzione.
Cordialmente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eleonora, un rimedio omeopatico che sembrerebbe ricalcare fedelmente i disturbi del suo occhio sinistro è Thuya (in omeopatia, com’è noto, un rimedio per essere curativo deve rispecchiare al meglio la totalità dei sintomi del paziente). Infatti Thuya è un importante rimedio omeopatico (è il principale rimedio nella cura della diatesi hahnemanniana detta “sicosi”) che ha una spiccata lateralità sinistra ed è utile a trattare diverse problematiche dell’occhio, tra cui, come per il suo caso, orzaioli, blefarite, gonfiore delle palpebre, vista annebbiata ed oftalmie varie. Ha anche un’importante azione sulla sfera emotiva, per cui potrebbe aiutarla a superare lo stato di ansia e di preoccupazione che potrebbe accompagnarsi. L’orzaiolo e la blefarite, che sono infiammazioni localizzate alle palpebre, potrebbero essere il risultato di manifestazioni allergiche provocate proprio dall’uso di matite per gli occhi o mascara, per cui non è escluso che il prodotto per le ciglia da lei citato possa essere stato la causa di tutto ciò. Per tale motivo (e non solo) potrebbe essere utile associare al rimedio omeopatico qualche gemmoterapico (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere delle proprie attività terapeutiche, è in grado di effettuare un’azione di “drenaggio” che stimola gli organi emuntori, libera l’organismo dalle tossine e lo rende più recettivo alla cura omeopatica o qualsiasi altra terapia. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a gemmoterapici come: Ribes nigrum (Ribes nero) M.G. D1 che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui è indicato anche in caso di allergie; Betula pubescens (Betulla) M.G. D1 che è un drenante generale, con proprietà toniche e di rafforzamento delle difese immunitarie; Quercus peduncolata (Quercia) M.G. D1 che ha un’azione simile e complementare a quella di Betula pubescens. I rimedi fitoterapici riportati nel presente articolo sono tutti validi per trattare le infiammazioni agli occhi di qualsiasi origine, quali ad esempio il lavaggio delle palpebre con il gel diluito di Aloe vera, o con l’infuso di Camomilla, o con l’infuso di Eufrasia, o con un collirio della stessa Eufrasia, o con l’infuso di Rosa canina, o con l’infuso di Sambuco. Gli stessi lavaggi di acqua calda, previa sterilizzazione tramite bollitura, con l’aggiunta di acido borico potrebbero essere molto utili per un’azione antisettica, antinfiammatoria, depurativa, lenitiva, ecc. Sarebbe altresì importante tenere un’alimentazione sana ed equilibrata, con molta frutta e verdura, che sono ricche di vitamine, di sali minerali e di antiossidanti. Ovviamente la conferma di tutto ciò la può fornire solo un medico ed in particolare un medico omeopata se decidesse di seguire la strada dell’omeopatia e dei rimedi naturali. Cordiali saluti.
Davide dice
Gentile dottoressa,
Sono il papà di Mattia un bimbo di 6 anni affetto da congiuntive di vernal chiamata anche cheratocongiuntivite.
Esiste una cura omeopatica per questa patologia?
La ringrazio sentitamente,
Davide
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Davide, poiché la cheratocongiuntivite Vernal è una malattia rara, in letteratura non sono riportati casi trattati con l’omeopatia. Però l’omeopatia, che guarda più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia in sé, potrebbe fornire un contributo, quantomeno per controllare i sintomi e per fornire un adeguato sollievo. I rimedi omeopatici da utilizzare potranno essere quelli che generalmente vengono adoperati nelle cheratocongiuntiviti e saranno scelti sulla base dei sintomi prevalenti. Ad esempio per un trattamento di fondo i rimedi omeopatici potrebbero essere Apis, Argentum nitricum, Cantharis, Centaurea cyanus, Euphrasia, Kali bichromicum, Hepar sulphur, Pulsatilla, Rhus toxicodendron, Thuya. Però, se intendesse percorrere la strada di una terapia omeopatica, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che possa approfondire la situazione, esaminare ogni aspetto, vagliare tutti i sintomi e prescrivere la cura esclusiva più adatta al suo bimbo (rimedi, diluizioni, posologie, eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Cordiali saluti.
Massimo dice
vorrei chiederle dottoressa una cura omeopatica con eventuali integratori per la corioretinopatia sierosa centrale.grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimo, purtroppo, che io sappia, in letteratura non sono riportati casi di corioretinopatia sierosa centrale curati con successo a mezzo di rimedi omeopatici. Possono però risultare di supporto alcuni preparati fitoterapici, come ad esempio quelli derivati dalla Vitis vinifera, che è una pianta con proprietà terapeutiche vasoprotettrici, capillarotrope, antinfiammatorie e antiossidanti, oppure dal Meliloto officinalis, che è una pianta con proprietà terapeutiche antiedemigene, flebotoniche, antinfiammatorie e sedative. Si ritiene altresì utile un’alimentazione ricca di antiossidanti, in particolare beta-carotene (precursore della vitamina A), vitamina C, vitamina E, luteina, licopene, selenio ed altro, di alcuni minerali (in primis rame e zinco) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3). Cordiali saluti.
tiziana dice
gent.le dr.ssa Della Volpe, da fine giugno scorso soffro di blefarite. Poco dopo mi è venuta dermatite seborroica sui capelli (che tengo sotto controllo con uno shampo) e un po’ di desquamazione a livello di sopracciglia.
Ho provato molte cose ma il fastidio persiste (disfunzione lacrimale, sens. di copo estraneo come se avessi marmellata negli occhi) seppure un po’ attenuato. Ora faccio impacchi di acqua calda con garze sterili 2 volte al dì e lacrime al bisogno. Il mio oculista mi vorrebbe far provare le tetracicline per bocca (Miraclin).
Le chiedo se esite qualcosa di naturale a livello topico da applicare sulle palpebre tipo gel o pomata e/o tisane-infusi che possano riequilibrare la mia produzione di sebo, causa della blefarite.
Andata poi dall’omeopata, mi ha prescritto solo Ignatia 200 CH (sono al 19° giorno) per la depressione che ne è conseguita (o che forse c’era già prima).
La ringrazio tanto per i consigli che potrà darmi. Sono molto giù perchè ho messo tanti colliri, speso tanti soldi ma non guarisco.
Tiziana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tiziana, succede abbastanza spesso che la blefarite accompagna un’affezione cutanea come, nel suo caso, una dermatite seborroica. La stessa blefarite può essere provocata dall’uso di matite per gli occhi o rimmel, ma in ogni caso è da considerarsi un’affezione benigna, anche se spesso tenace. I rimedi fitoterapici riportati nel presente articolo sono praticamente tutti validi per il trattamento delle infiammazioni degli occhi e quindi anche della blefarite, come ad esempio il lavaggio delle palpebre con il gel diluito di Aloe vera, o con l’infuso di Camomilla, o con l’infuso di Eufrasia, o con un collirio della stessa Eufrasia, o con l’infuso di Rosa canina, o con l’infuso di Sambuco. Abbia anche fiducia nell’importante aiuto che potrà darle Ignatia omeopatico per il superamento della sua depressione, atteso che è il più grande e più utilizzato rimedio per la cura degli stati ansiosi e depressivi ed inoltre è un valido coadiuvante per la blefarite. Cordiali saluti.
anna dice
La ringrazio. Va bene applicarlo sul capo prima di andare a letto o meglio rimandare al mattino, appena sveglia?E inoltre come si può detergere una parte così delicata? Lavando prima con l’acqua come si fa col viso? Oppure l’olio di jojoba copre tutte le fasi della pulizia del cuoio capelluto? Un saluto affettuoso!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, è completamente indifferente quando applicare l’olio di jojoba, di mattina potrebbe essere preferibile per meglio proteggersi dai raggi solari. Per la detersione del cuoio capelluto si può utilizzare un sapone o uno shampoo delicato. Cordiali saluti.
anna dice
Gent.ma dr.ssa Della Volpe mi consigli, la prego, un impacco o una crema leggera o un latte, insomma qualcosa da applicare uso esterno sulla cute del capo di mia figlia, rasata a zero dopo la copiosa perdita di capelli, dovuta alle chemioterapie. La ringrazio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, i rimedi naturali da adoperare sarebbero tanti. Ad esempio potrebbe essere molto utile applicare sul cuoio capelluto l’olio di jojoba, che penetra nella pelle senza ungere eccessivamente e che contiene vitamina E, vitamine del complesso B, vari minerali, diverse altre sostanze antiossidanti, ha proprietà nutritive, disinfettanti, sebo regolatrici, protettive, lenitive, idratanti, anti invecchiamento, è un coadiuvante nella protezione solare ed inoltre nutre e rinforza i capelli in crescita. Cordiali saluti.
Giusy dice
Gent. dott.ssa Le sarei grata se mi può rispondere.
Sono affetta da cheratite virale ad entrambi gli occhi da un anno. Essendo un soggetto intollerante ai farmaci sono stata curata con alfa flor solo parte liquida in quanto i vari unguenti antivirali che generalmente si usano in questi casi mi hanno creato un edema e un ulcera. Dopo un anno di cortisone non lo sopporto più. Gli infiltrati sono ancora presenti sulla cornea, gli occhi sono doloranti e sono fotofobia. Le chiede se esiste un rimedio omeopatico o naturale per alleviare e ridurre i miei fastidi. Ho usato anche un collirio alla euphrasia senza risultati. In attesa di una sua risposta Le porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giusy, ritengo che lei sia sotto controllo medico-oculistico, perché la cheratite infettiva, se non adeguatamente trattata, tende a progredire arrivando a compromettere irreversibilmente la trasparenza della cornea ed a causare quindi danni permanenti alla vista. D’altro canto l’uso dei corticosteroidi, cui lei si sottopone da un anno, rimane comunque palliativo, poiché destinato ad attenuare i sintomi della malattia senza rimuoverne la causa, oltre a poter indurre gli effetti collaterali tipici di tali farmaci. L’utilizzo dei colliri cortisonici deve essere comunque suggerito dal medico, giacché questo tipo di colliri, in caso di infezione virale, potrebbe perfino aggravare il problema. Fermo restando che i rimedi naturali riportati nell’articolo possono essere di aiuto, quali ad es. il sambuco, le consiglio comunque di rivolgersi ad un bravo oculista. Cordiali saluti.
Anna maria dice
Gentile dottoressa, mi curo con l’omeopatia da molti anni per varie problematiche legate soprattutto all’ipertiroidismo. Ultimamente mi si e’ ripresentato un fastidio che si manifesta nel vedere proiettata su uno sfondo chiaro una macchia nera e degli sfarfallii chiari. Anni fa feci delle ricerche piuttosto approfondite, ma non mi fu data nessuna terapia. Puo’ aiutarmi con l’indicarmi qualche rimedio omeopatico? Ho 55 anni e lavoro al computer piu’ di 8 ore al giorno. La ringrazio davvero se potra’ aiutarmi. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna Maria, il suo problema potrebbe essere attribuito ad un eccessivo affaticamento degli occhi, per cui un rimedio omeopatico particolarmente indicato potrebbe essere Ruta graveolens. Sarebbe però consigliabile riconsultare il medico. Cordiali saluti.
Patrizia dice
Gentile dottoressa,
grazie per aver scelto questo tipo di comunicazione veramente molto utile a chi si vuole avvicinare all’omeopatia.
Ho letto con interesse l’articolo “Vediamoci chiaro” e mi interesserebbe approfondire la conoscenza della ruta come rimedio omeopatico.
Da alcuni mesi soffro di un disturbo agli occhi che mi causa fastidio e grossi disagi,li ho perennemente molto arrossati e dolenti .L’oculista non ha riscontrato nessuna patologia,e attribuisce questo rossore al lavoro al computer:sono una designer della comunicazione e le ore passate al PC sono veramente tante.
Per il momento sto assumendo macerato glicerico di ribes nigrum e perle di olio di perilla,curo l’alimentazione e ogni tanto metto delle gocce di eufrasia.C’è stato un miglioramento,ma da due giorni sono di nuovo sotto attacco.Pensavo di introdurre anche un rimedio omeopatico,ho letto che la ruta potrebbe essere utile in casi come questi.
Grazie ancora.
Pat
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Patrizia, il rimedio omeopatico Ruta è utilizzato tipicamente nei casi di indebolimento della vista dovuto a sforzo degli occhi, per cui potrebbe essere appropriato. I principali sintomi caratteristici sono sensazione di affaticamento per aver sforzato troppo la vista, dolore oculare debole, di tipo pressante con offuscamento della vista, sensazione di bruciore e di caldo agli occhi durante la lettura, a volte lacrimazione. Grazie per i suoi apprezzamenti. Cordiali saluti.