La stitichezza o stipsi non è una malattia, ma un sintomo, un disturbo della defecazione consistente nella difficoltà ad evacuare le feci. E’ dovuta ad un malfunzionamento dell’intestino, le cui cause possono essere le più diverse. E’ caratterizzata da defecazione irregolare, infrequente, insufficiente, con feci dure e senso di pesantezza, costipazione, insoddisfazione e malessere diffuso. Si stima che oltre il 10% della popolazione dei paesi industrializzati soffra di stitichezza, in modo particolare anziani e donne, per le quali l’incidenza è quasi quattro volte più degli uomini. Si dice acuta se è di carattere occasionale e passeggero, conseguente ad es. ad un intervento chirurgico che obbliga all’immobilizzazione forzata, ad una malattia acuta, all’assunzione di farmaci che possono aver indebolito la flora batterica intestinale, ad un lungo viaggio che comporta modifiche alimentari e di abitudini, ecc. In genere superato il momento contingente, tutto ritorna alla normalità. La stitichezza invece si dice cronica se permane nel tempo e, qualora non dipenda da altre cause patologiche che devono essere indagate dal medico, è generalmente dovuta ad uno stile di vita errato ed a fattori di carattere psicologico. Le stesse emorroidi, che possono insorgere nel soggetto stitico in conseguenza degli sforzi eccessivi per defecare, diventano una causa ulteriore di stitichezza per l’inibizione che subentra nel temere il dolore. In tal caso le feci, rimanendo più a lungo nell’intestino, si disidratano e diventano più dure, rendendo l’evacuazione difficile e dolorosa.
I modi per sconfiggere la stitichezza sono essenzialmente riconducili: 1) all’alimentazione adeguata, 2) all’attività fisica, 3) alla modifica delle abitudini, 4) all’aspetto psicologico.
1) L’alimentazione deve seguire una dieta ricca di fibre e povera di carboidrati raffinati. Le fibre vegetali e la crusca (quest’ultima è l’involucro fibroso che ricopre i semi del frumento e di altri cereali), essendo insolubili, assorbono rilevanti quantità d’acqua rendendo quindi le feci più voluminose e più morbide, con il risultato che aumenta la velocità di transito intestinale e si facilita l’evacuazione. Inoltre le fibre modulano l’assorbimento dei nutrienti grazie alla capacità di trattenere i grassi ed il colesterolo, nonché di controllare i livelli di glicemia nel sangue. Vanno bene quindi frutta e verdura, cereali integrali (frumento, farro e orzo in chicchi, fiocchi d’avena, pane e pasta integrale ed altri) ed anche alimenti ricchi di fermenti lattici (yogurt) che aiutano a rinforzare la flora batterica dell’intestino. Infine bere molta acqua aiuta ad idratare le feci.
2) L’attività fisica giornaliera, anche leggera ma costante, come ad es. camminare o andare in bicicletta, diventa fondamentale per dare tonicità ai muscoli addominali onde favorire la peristalsi intestinale.
3) La modifica delle abitudini personali può dare un grosso contributo alla soluzione del problema, come ad es. consumare i pasti senza fretta e ad intervalli regolari, rispettare gli orari in cui solitamente si defeca, assecondare lo stimolo senza rinviare l’evacuazione, assumere una posizione corretta durante la defecazione, come la posizione accovacciata (meglio se sotto i piedi si mette un rialzo) che favorisce la spinta dei muscoli addominali.
4) Anche l’aspetto psicologico può avere la sua incidenza, ad es. stress, ansia, nervosismo, situazioni emotive, paura, possono essere in grado di compromettere la normale mobilità gastrica e intestinale, per cui una rilettura da parte del soggetto stitico della propria sfera psicologica ed emotiva, cercando di rimuovere i fattori critici, può dare una risposta sensibilmente positiva.
Il ricorso ai classici lassativi andrebbe evitato o comunque dovrebbe essere occasionale e non sistematico, in quanto essi non rimuovono le cause della stitichezza, portano all’assuefazione per cui la loro risposta si indebolisce, alterano l’assorbimento delle vitamine e dei minerali nell’intestino, possono ostacolare il riassorbimento intestinale dell’acqua provocando disidratazione ed altri inconvenienti. Andrebbe privilegiato, laddove l’adozione delle misure sopracitate non si dimostra sufficiente, l’uso di “lassativi di massa” a base vegetale che favoriscono l’evacuazione e regolarizzano le funzioni intestinali, ammorbidendo e aumentando di volume le feci.
I rimedi che la nonna consiglia danno un valido contributo per vincere la stitichezza.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Arancia: la scorza d’arancia è efficace per stimolare la defecazione nei casi di costipazione ed ha anche un’azione benefica sulla colecisti stimolando la secrezione della bile (attività colagoga). La si può utilizzare per preparare un infuso o un vino. Il vino si ottiene dalla macerazione di 20 – 30 g di scorza in 200 ml di vino bianco, per 3 – 4 giorni. Se ne prendono 1 – 2 bicchierini al dì in un poco d’acqua. E’ una bevanda tonica, stimolante, carminativa (elimina i gas intestinali).
□ Avena: i semi di avena, torrefatti e ridotti in polvere, possono essere adoperati per preparare un caffè nutriente e lassativo, utile a coloro che soffrono di stitichezza cronica.
□ Carciofo (o Cynara scolymus): per le sue proprietà coleretiche e colagoghe (aiuta cioè la secrezione della bile, che diventa più abbondante e fluida, stimolando rispettivamente il fegato e la colecisti), la pianta di carciofo si rivela particolarmente indicata per combattere la stitichezza in quanto la bile è naturalmente lassativa; inoltre è in grado di risolve anche i problemi digestivi che spesso complicano la stipsi. Preparare un decotto con le foglie ed i gambi, entrambi freschi, nel modo seguente: mettere alcune foglie ed alcuni gambi in 1 litro d’acqua, far bollire lentamente per circa 15 min, filtrare ed eventualmente dolcificare a piacere. Assumerne una tazza al mattino a digiuno ed un’altra la sera prima di andare a letto.
□ Cicoria: per vincere la stitichezza e regolarizzare la funzione intestinale, bere la mattina a digiuno e la sera un bicchiere di un infuso di cicoria preparato nel seguente modo: in 1 litro di acqua bollente immergere 20 – 30 g di foglie di cicoria fresca, tagliuzzate minuziosamente, lasciandole in infusione per circa 30 min. Sarebbe meglio adoperare la cicoria selvatica piuttosto che quella coltivata, in quanto le proprietà benefiche sono più esaltate nella prima. E’ possibile aggiungere alla dose suddetta zucchero a piacere, per rendere la bevanda più gradevole. La cicoria è una pianta che ha proprietà coleretiche e colagoghe.
□ Fragola, Liquirizia, Malva e Tarassaco: per l’intestino pigro risulta efficace l’infuso preparato con una miscela di tali piante (20 g di fragola, 30 g di liquirizia, 30 g di malva e 20 g di tarassaco) in 500 ml d’acqua bollente; berne 2 tazze al dì dopo i pasti.
□ Lino: si prepara un infuso con i semi di lino frantumati, nella dose di 1 cucchiaino per ogni tazza d’acqua bollente da lasciare in infusione tutta la notte. Al mattino si beve il tutto. Si assume per più mattine.
□ Mais: altro rimedio efficace per chi soffre di costipazione intestinale, consiste nell’utilizzare i semi di mais, torrefatti e ridotti in polvere, per preparare una specie di caffè lassativo, da prendere la mattina a digiuno, con zucchero e latte, per 4 – 5 giorni di seguito.
□ Malva: il suo uso regolarizza le funzioni intestinali.
□ Prugne consumate fresche o secche o anche cotte in acqua zuccherata hanno un effetto emolliente. Per aumentarne l’efficacia si possono aggiungere piccole quantità di senna (pianta arbustiva di origine orientale) durante la cottura in acqua.
□ Rabarbaro: la pianta agisce a livello dell’intestino crasso stimolando le contrazioni peristaltiche della sua muscolatura, favorendo così lo svuotamento. Preparare un decotto con 2 g di rizoma in 200 ml d’acqua, far bollire 2 min, lasciare in infusione 10 min e filtrare. Berne 2 tazze al dì, una la mattina e l’altra la sera. Da assumere saltuariamente, ma con una certa regolarità.
□ Rosa canina: si utilizzano un po’ di petali, che sono purgativi, insieme a un po’ di senna per preparare un infuso tanto efficace quanto innocuo per tutti e specialmente per i bambini.
□ Rosmarino: l’infuso di foglie e fiori (3 g in 200 ml d’acqua bollente, lasciare in infusione 10 min e filtrare), da bere alla dose di una tazza al mattino ed un’altra la sera, combatte efficacemente la stitichezza in quanto aiuta la peristalsi intestinale ed esercita un’azione colagoga e coleretica.
□ Saponaria: si prepara il decotto con il 30 – 60 g di foglie e fusto in 1 litro d’acqua, dolcificato a piacere con zucchero o miele, da assumere alla dose di 2 bicchieri al dì.
□ Tarassaco (o Dente di leone): si prepara l’infuso o il decotto, 50 g di radici e foglie in 1 litro d’acqua, e se ne bevono 2 – 3 tazze al dì. Sono ottime anche le foglie cotte e condite all’insalata. Ha proprietà coleretiche e colagoghe.
Elena dice
Grazie infinite per il suo prezioso aiuto e per il grande lavoro!!! Oggi ho scoperto questo sito è sono rimasta affascinata.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, grazie per gli apprezzamenti. Seguiti a visitare il sito che è in continuo aggiornamento e dove quindi potrà trovare nuove ed interessanti pubblicazioni, comprese le risposte ai commenti dei visitatori. Cordiali saluti.
Alessia dice
Dottoressa secondo lei la polidatinatura aiuta contro stipsi?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessia, se intendeva dire la «polidatina», si tratta di una molecola naturale, estratta dalle radici della pianta Fallopia japonica, che ha elevate proprietà antiossidanti, anti radicali liberi, antinfiammatorie, antivirali e antibatteriche, per cui esercita diverse attività biologiche protettive della salute umana. Le vengono attribuite anche proprietà antitumorali, ma non ha proprietà lassative. Sostanze diverse con nome assonante non ne conosco. Cordiali saluti.
marj dice
Dottoressa buongiorno
ho la necessità di chiederle quale rimedio esiste per una ernia iatale ? A Mio figlio di anni 39 dopo una gastro (fatta perchè ha avuto un epiosodio di melena) è stata diagnosticata in’ernia iatale .E’
un soggetto magrissimo ,particolarmente inquieto con abitudini alimentari scorrette.
Dottoressa Sono graditi i suoiconsigli preziosi
Grazie la ringrazio in antiocipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marj, qualsiasi rimedio può essere in grado soltanto di trattare i sintomi che l’ernia iatale potrebbe eventualmente produrre, ma certamente non può avere la presunzione di risolvere la patologia. Pertanto se l’ernia iatale non provoca disturbi allora ci si può anche astenere da qualsiasi trattamento. Se invece provoca i classici sintomi, dal più semplice bruciore di stomaco e rigurgito fino alla malattia da reflusso gastroesofageo, allora sono da prendere in considerazione diversi rimedi e trattamenti. Relativamente all’omeopatia i principali rimedi omeopatici utili allo scopo sono consultabili all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio per il reflusso tra i rimedi potenzialmente adatti troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Ovviamente, nel rispetto della “legge dei simili”, il rimedio che assomiglia di più alla propria sintomatologia sarà in grado di produrre i risultati migliori. In diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, per cui risulta indicato per disfagia esofagea, pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali, aerofagia, meteorismo, colite, colon irritabile, coliche addominali, costipazione, stitichezza ed altro. Tale gemmoterapico espleta anche un’importante attività drenante. Per quanto riguarda la fitoterapia classica dia un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella presente sezione del sito. Ovviamente bisognerà potersi aiutare anche con un’alimentazione appropriata e un corretto stile di vita. A migliore garanzia è sempre opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Isabel dice
Salve
ho una bimba di quasi 3 anni. de la nascita ha sempre avuto problemi per fare la caca.
nei primi mesi di vita ha stato anche 15 giorni senza fare. adesso a volte può stare 2/3 giorni senza fare. ha una grande emorroidi di fuori al canale anale. quando fa la caca raramente sanguina, ma li viene la paura di farle, ha volte ha prurito, allora si trattiene e non vuole fare più la caca. lei ha lo stimolo. per andare en bagno a volte me lo chiedi pure 10 volte durante il giorno, ma arrivata in bagno non fa. soltanto riesci a fare quando non ce la fa più. quando a sanguinato le ho dato castaninum 5ch per rinforzare le vene anali, dopo di che non a ritornato a sanguinare. cosa mi consiglia di fare? ho provato tisane. mangia benne. beve acqua. se innervosirci facilmente, quando diventa tropo nervosa non riesci a calmarsi subito, se li sgrido si innervosirci ancora di più, a punto di cominciare a gridare. cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Isabel, sarebbe opportuno cercare di curare in modo efficace entrambi i disturbi, cioè sia le emorroidi che la stitichezza, perché è molto probabile che il problema della stitichezza risulti aggravato dalla presenza delle emorroidi a causa del blocco psicologico che subentra per la paura di sentire dolore durante l’evacuazione. I rimedi omeopatici più frequentemente adoperati per il trattamento e la decongestione delle emorroidi sono Aesculus hippocastanum e Hamamelis. Il primo si adopera quando le emorroidi sono brucianti, pruriginose e raramente sanguinano, il secondo invece quando sanguinano. Potrebbe essere anche utile associare il gemmoterapico Aesculus hippocastanum M.G. D1 (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, che è particolarmente indicato per le emorroidi e per le vene varicose in quanto migliora la circolazione venosa periferica e combatte la fragilità capillare. Inoltre detto gemmoterapico, come tutti i gemmoterapici, espleta anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori (tra cui l’intestino), liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica od a qualsiasi altra terapia. In molti casi si sono dimostrate altresì utili le applicazioni locali con una pomata fitoterapica a base del mix di piante come Hamamelis virginiana, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Ratanhia. Dia un’occhiata anche all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” nella medesima sezione del sito. Per quanto riguarda la stitichezza, dalla sintomatologia descritta, verrebbe da pensare ad un importantissimo rimedio omeopatico come Nux vomica. Infatti Nux vomica si adopera nella stitichezza cronica quando nonostante lo stimolo non si riesce a defecare, vi può essere gonfiore e/o dolore di pancia, il soggetto è nervoso ed ha il sonno agitato. Anche qui potrebbe essere utile associare qualche gemmoterapico, in gocce, come Ficus carica M.G. D1 per migliorare la peristalsi intestinale e Vaccinum vitis idaea M.G. D1 per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale. Relativamente alla fitoterapia classica i preparati (ed i consigli) del presente articolo sono tutti utili per contrastare la stitichezza e per regolarizzare le funzioni dell’intestino. Infine le riepilogo di seguito gli alimenti maggiormente consigliati, in ordine alfabetico, per combattere la stitichezza e l’intestino pigro, da selezionare opportunamente in relazione all’età della bimba: albicocca, alghe, anguria, arachidi, arancia, asparagi, avena, barbabietola, bietola, broccoli, brodo, carciofo, carota, cavolo, ciliegia, cipolla, crusca, fagioli, farro, fico, finocchio, fragola, kiwi, lampone, lattuga, lenticchie, lievito di birra, mandorle, mela (meglio con la buccia ben lavata), melanzana, melone, mirtilli, more, nocciole, noci, olio extravergine di oliva, pane integrale, patata, peperone, pera, pesca, piselli, polline, pomodoro, porro, prugna, riso integrale, sedano, segale, semi di lino, spinaci, tamarindo, tarassaco, uva, zucca, zucchine, zuppa di verdura. Sarebbe anche opportuno bere molta acqua, preferibilmente lontano dai pasti e la mattina al risveglio. Considerata anche l’età della bimba, il consiglio però è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita potrà essere in grado di prescrivere la terapia personale più appropriata e seguire adeguatamente la bambina durante la cura. Cordiali saluti.
Bianca dice
Gentile dott.ssa, le espongo il mio caso. Soffro di stitichezza cronica. Il mio colon è risultato mega e emidolico. Le chiedo: va bene che provi gli infusi con i semi di lino. Fino ad oggi, inutile dirlo, ho provato di tutto… quasi sempre senza nessun risultato apprezzabile. La ringrazio per la cortese risposta che vorrà darmi.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Bianca, i preparati fitoterapici del presente articolo sono tutti validi per contrastare la stitichezza, tra cui senz’altro l’infuso di semi di Lino, la cui maggiore o minore efficacia dipende dalla reattività e sensibilità del singolo organismo. Un altro preparato fitoterapico, che in molti casi si è dimostrato molto utile, è il succo di Aloe vera (il succo e non il solo gel), da reperire eventualmente in erboristeria. Un ulteriore aiuto potrebbe venire dalla fitoterapia rinnovata con i suoi rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che oltre ad avere delle proprie specifiche attività terapeutiche offrono il vantaggio di esercitare un’importante attività di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori (tra cui l’intestino), liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione di un’eventuale altra terapia in corso. I gemmoterapici che solitamente vengono adoperati in caso di stitichezza cronica sono Ficus carica (Fico) M.G. D1, per ristabilire una fisiologica peristalsi intestinale e Vaccinum vitis idaea (Mirtillo rosso) M.G. D1, per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Anna dice
La mia mamma di 92 anni ha difficoltà ad evacuare dovuta a mobilità scarsa ed altri problemi dovuti all’età .Ho provato aluminia compositum in gocce e mi chiedevo se può dare problemi se presa per un lungo periodo ? Quale il dosaggio migliore ? Ha altri rimedi da consigliarmi ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Alumina è senz’altro un ottimo rimedio omeopatico della stitichezza, soprattutto quando questa è dovuta a mancanza di peristalsi dell’intestino. Solitamente vengono utilizzate le basse diluizioni, ad es. 4 o 5CH, in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì, in genere per un periodo abbastanza lungo (anche alcuni mesi) per ottenere dei risultati duraturi. Potrebbe essere utile associare un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione di una cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che vengono scelti in base all’indicazione terapeutica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere, ad esempio, a gemmoterapici come Ficus carica (Fico) M.G. D1 e Vaccinum vitis idaea (Mirtillo rosso) M.G. D1 per ristabilire una fisiologica peristalsi intestinale e regolarizzare ogni funzionalità. Anche la fitoterapia classica potrebbe fornire il suo contributo, ad esempio, con i preparati (ed i consigli) dell’antica tradizione del presente articolo, quali l’infuso di scorza d’arancia o la premuta d’arancia, il decotto di carciofo, l’infuso di cicoria, l’infuso di malva, l’infuso di rosmarino, l’infuso o il decotto di tarassaco, tanto per citare le preparazioni più casalinghe. Anche il succo di Aloe vera, da reperire eventualmente in erboristeria, può essere molto valido per vincere la stitichezza e per regolarizzare le funzioni intestinali. Ovviamente tutto quanto sopra sarebbe preferibile che lo stabilisse un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi a migliore garanzia, considerato anche il fattore dell’età. Cordiali saluti.
Catello dice
Salve il mio proplema e molto grave nn mi viene proprio lo stimolo e riesco ad andare di corpo solo con i lassativi. Oppure se nn li prendo vado una volta a settimana spero ke puo aiutarmi grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Catello, i rimedi omeopatici per trattare l’intestino pigro sono diversi tra cui si ricordano Alumina per la defecazione difficile dovuta a mancanza di peristalsi dell’intestino, Opium per stipsi con atonia senza alcun stimolo, Lycopodium per stipsi che deriva da scarsa produzione biliare, Graphites in caso di stipsi abituale con assenza di stimolo, Plumbum per stipsi dolorosa con spasmi e feci durissime, Hydrastis nella stipsi da abusi di lassativi, Magnesia carbonica per stipsi con atonia intestinale e frequenti spasmi dolorosi, Sulphur come rimedio di fondo per molti stitici cronici e spesso anche con emorroidi, Nux vomica per stipsi con mal di pancia senza riuscire a defecare, ecc. Il rimedio che assomiglia di più produrrà i migliori risultati. Inoltre potrebbe essere utile associare un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione di una cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che vengono scelti in base all’indicazione terapeutica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere, ad esempio, a gemmoterapici come Ficus carica (Fico) M.G. D1, per ristabilire una fisiologica peristalsi intestinale e Vaccinum vitis idaea (Mirtillo rosso) M.G. D1, per regolarizzare completamente la funzionalità intestinale. La fitoterapia classica potrebbe anch’essa fornire il suo contributo con i preparati (ed i consigli) del presente articolo. Anche il succo di Aloe vera, da reperire eventualmente in erboristeria, può essere molto valido per vincere la stitichezza e per regolarizzare le funzioni intestinali. Ovviamente la migliore garanzia è costituita dalla diagnosi e dalla prescrizione del medico ed in particolare del medico omeopata se decidesse di percorrere la strada dell’omeopatia e dei rimedi naturali. Cordiali saluti.
laura dice
Grazie per le indicazioni che possono essere tutte utili. Ho 57 anni. Il mio problema è l’intestino crasso pigro e quindi insufficiente mobilità intestinale. Sono intollerante a diverse sostanze ma tra quelle da lei citate solo al carciofo, liquirizia, prugna. Inoltre anche al lattosio. Mi sento particolarmente intossicata in questo periodo. Il mio sistema immunitario ha delle carenze. Vorrei capire come posso aiutarmi. Grazie per l’ascolto e complimenti per il sito.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, le possibilità di trattare con efficacia l’intestino pigro esistono sia in omeopatia che in fitoterapia. Relativamente all’omeopatia i rimedi più indicati sono, ad esempio, Alumina per la defecazione difficile dovuta a mancanza di peristalsi dell’intestino; Nux vomica in caso di sensazione di svuotamento incompleto; Opium per stipsi con atonia senza alcun stimolo; Lycopodium per stipsi che deriva da scarsa produzione biliare; Graphites in caso di assenza di stimolo, ecc. Potrebbe anche essere utile effettuare un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione terapeutica dei rimedi omeopatici. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) e nel caso specifico si potrebbe ricorrere a Ficus carica M.G. D1, per ristabilire una fisiologica peristalsi intestinale e Vaccinum vitis idaea (Mirtillo rosso) M.G. D1, per regolarizzare la funzionalità intestinale. Relativamente alla fitoterapia classica, anche qui le possibilità sono diverse. I preparati (ed i consigli) del presente articolo sono molto validi per contribuire a regolarizzare le funzioni intestinali, quali ad es., per citare quelli più casalinghi, l’infuso di scorza d’arancia o la premuta d’arancia, l’infuso di cicoria, l’infuso di malva, l’infuso di rosmarino, l’infuso o il decotto di tarassaco, oppure il succo di Aloe vera da reperire in erboristeria. Per quanto riguarda lo stato di intossicazione e quindi la depurazione del fegato che aiuterebbe l’attività dell’apparato digerente, una tisana depurativa per eccellenza è quella di Cardo mariano. Tale pianta ha la capacità di promuovere la salute e la funzionalità epatica, è in grado di stimolare la rigenerazione epatica dopo un danno da sostanze tossiche, ha importanti proprietà antiossidanti che proteggono le cellule epatiche dai danni indotti dai radicali liberi. Tra gli alimenti più indicati per depurare il fegato troviamo: carciofo, cardo mariano, broccoli, cavolfiore, cavolo, asparagi, ortaggi a foglia verde, carote, barbabietole, aglio, lievito, cereali integrali, curcuma, olio extravergine di oliva, limone, pompelmo, mela, mirtillo. Infine per quanto riguarda il sistema immunitario il modo più naturale per rafforzarlo è di adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici e probiotici. Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Uncaria tormentosa, Astragalo, Ribes nigrum, ecc. Come vede le possibilità d’intervento sono tante e diverse, per la qual cosa occorre sempre la valutazione medica. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
FRANCESCA dice
salve Dottoressa, mio figlio che ha 8 anni ha due problemi, uno è quello della stitichezza, con feci molto dure e enormi (la pediatra sospetta un megacolon) tanto da liberarsi una volta a settimana, ho tentato di tutto, anche i fiori di bach. L’altro che è un soggetto allergico: agli acari della polvere, fioritura ulivo, epitelio cane e gatto. E’ stato anche 3 volte ricoverato per complicazioni a causa dell’asma, con tutto quello che ne deriva (cortisone, aerosol ecc.) In ospedale mi hanno detto che doveva fare un vaccino di desensibilizzazione per anni. Io già sono contraria ai farmaci tradizionali, si figuri ai vaccini, anche se quelli obbligatori li ha dovuti fare. E’ già da anni che do anche un antistaminico. Penso che il fegato dio mio figlio non reggerà per molto a questi farmaci. Non c’è qualche rimedio omeopatico per ovviare a tutto ciò e che gli eviti questi attacchi d’asma a causa dell’allergia? La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, i rimedi omeopatici in grado di trattare entrambi i disturbi del suo bambino esistono, però l’omeopatia riesce a produrre dei risultati utili solo se si individuano i rimedi che rispecchiano quanto più possibile la totalità dei sintomi del paziente, cioè quelli che assomigliano di più al paziente in tutte le sue manifestazioni. Solo ed esclusivamente essi esplicheranno l’azione terapeutica desiderata. Relativamente alla stitichezza, tra i rimedi più adoperati, ad esempio, troviamo: Alumina, particolarmente indicato per la stipsi dei bambini e per la defecazione difficile dovuta a mancanza di peristalsi dell’intestino; Silicea, indicato per stipsi con feci molto dure che escono con grande difficoltà e spesso con tenesmo; Plumbum, per stipsi dolorosa con spasmi e feci molto dure; Opium, per stipsi con atonia senza alcun stimolo e feci durissime; Lycopodium, per stipsi che deriva da scarsa produzione biliare, Nux vomica, per stipsi con la sensazione di non essersi svuotati del tutto, Hydrastis, per stipsi da abuso di lassativi; Graphites, per stipsi abituale senza stimolo; eccetera. Tenga anche in considerazione i tanti preparati fitoterapici ed i suggerimenti del presente articolo, che possono essere di grande aiuto per contrastare il disturbo e regolarizzare le funzioni intestinali. Per quanto riguarda l’asma dovuta alle allergie, anche in tal caso l’omeopatia può essere in grado di trattare con successo la problematica, però occorrerà individuare l’approccio terapeutico giusto e la strategia terapeutica più adatta al caso in esame. Il percorso può essere laborioso ed anche lungo, può richiedere più di una stagione per la risoluzione del problema, può andare avanti per gradi, dove ciascun grado potrebbe richiedere un suo particolare adattamento terapeutico. Uno dei possibili protocolli terapeutici si muove lungo due linee di azione: con la prima si affronta la fase acuta tramite rimedi omeopatici sintomatici (scelti cioè sulla base della sintomatologia che si manifesta, ossia il tipo di asma del bambino), quasi sempre a bassa diluizione e con la seconda si affronta la fase sistemica, legata più che altro al bagaglio genetico e comportamentale, tramite rimedi omeopatici costituzionali che assomigliano al paziente nella sua totalità psico-fisica, quasi sempre a più alta diluizione, in grado di correggerne il “terreno”, che stimolino le difese dell’organismo e la reattività tipica del paziente, che facciano prevenzione, che correggano il comportamento anomalo e spropositato del sistema immunitario nei confronti di alcune sostanze (allergeni) normalmente innocue. Ad esempio nella prima linea di azione si potrebbe ricorrere ai rimedi omeopatici di cui all’articolo “Asma” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, con la sintomatologia più somigliante. Nella seconda linea di azione si ricorrerà a rimedi costituzionali che saranno scelti dopo un’attenta analisi omeopatica del bambino e del suo biotipo, per un’azione profonda e sistemica. Inoltre negli ultimi tempi, a ulteriore supporto di detta terapia, si stanno sempre più affermando dei nuovi rimedi omeopatici immunofarmacologici per la cura di fondo delle allergie. Come vede le possibilità di cura esistono, però a migliore garanzia le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, l’unico in grado di prescrivere una terapia personalizzata per entrambi i disturbi (rimedi, diluizioni, posologie, eventuali adattamenti in corso d’opera, durate delle cure, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Cordiali saluti.
gaetano dice
salve dottoressa,io ho una domanda ma per la stitichezza nei bambini dai 3 anni in su si può dare l’infuso di semi di lino?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gaetano, l’infuso di semi di lino è un valido preparato per contrastare la stitichezza e per i bambini piccoli ovviamente occorrerà ridurre opportunamente le dosi. Ma sono altrettanto validi (anche qui si ridurranno adeguatamente le quantità) l’infuso di scorza d’arancia o la premuta d’arancia, il decotto di carciofo, l’infuso di cicoria, l’infuso di malva, l’infuso di rosmarino, l’infuso o il decotto di tarassaco, tanto per citare le preparazioni più casalinghe, oppure qualche cucchiaino di olio di vasellina eventualmente dolcificato con miele, oppure ancora il succo di Aloe vera da reperire in erboristeria. Si ricordi però che è sempre opportuno il parere del medico. Cordiali saluti.