Con il termine non specializzato di reumatismo si indicano vari disturbi relativi a organi interni, muscoli, ossa e articolazioni. In genere però per reumatismo si intendono le malattie che interessano le articolazioni (artrosi, reumatismi extra articolari che riguardano tendini e muscoli, artrite, ecc.). I reumatismi sono quasi sempre cronici.
L’artrite è un’infiammazione articolare caratterizzata da calore, tumefazione, arrossamento, dolore, rigidità, che colpisce prevalentemente le articolazioni dotate di maggiore movimento (ginocchia, polsi, gomiti, dita di mani e piedi, anche, spalle). Le cause possono essere di origine metabolica, traumatica, infettiva ed altro. Una forma particolare è l’artrite reumatoide che è un tipo di artrite autoimmune, cioè dovuta ad attacchi del sistema immunitario nei confronti delle articolazioni. Colpisce a tutte le età e può riguardare tutte le articolazioni. Il dolore si avverte anche a riposo.
L’artrosi invece è la lenta degenerazione della cartilagine articolare. A differenza dell’artrite raramente sono presenti gonfiore e calore; il dolore subentra con il movimento e cala con il riposo; le articolazioni più colpite sono quelle che sostengono il peso del corpo, come anche e ginocchia. Interessa prevalentemente le persone anziane, ove la malattia si manifesta a seguito dell’usura della cartilagine di un’articolazione, che diventa sottile fino a scomparire del tutto, con il risultato che le superfici ruvide delle ossa strofinano una contro l’altra procurando dolore e rigidità. Nei casi più gravi può subentrare la deformazione dell’articolazione. La patologia può essere anche dovuta ad un eccesso di movimenti specifici ed a contusioni o ripetuti microtraumi.
La gotta è una malattia caratterizzata da elevati livelli di uricemia nel sangue. Ciò può essere dovuto ad un aumento di produzione di acido urico o ad una insufficiente espulsione dello stesso con le urine oppure da entrambi i fenomeni. Depositi di cristalli di acido urico si formano nei tessuti periarticolari provocando infiammazioni molto dolorose delle articolazioni che possono evolvere in artrite cronica. Tali depositi possono formarsi anche nei reni provocando calcoli renali e nei tessuti sottocutanei dando luogo a dei noduli (tofi). In passato l’insorgenza della gotta era associata ad un eccesso di proteine animali nella dieta, dovuto soprattutto ad un elevato consumo di carne. Per questo la malattia veniva definita l’artrite dei ricchi. Oggi invece si ritiene che la gotta abbia una forte dipendenza genetica, pur convenendo che un’alimentazione sbagliata aumenta enormemente il rischio di contrarre la malattia. I sintomi sono dolori articolari intermittenti generalmente associati a gonfiore, rossore e calore, che comportano difficoltà di deambulazione. Le articolazioni più interessate sono quelle di mani e piedi ed in modo particolare l’articolazione dell’alluce. Nelle forme croniche compaiono anche i tofi in sede extrarticolare, come nel tendine di Achille e nella parte esterna dell’orecchio.
La nevralgia è il dolore acuto causato da un nervo danneggiato in qualsiasi parte del corpo. Es. la nevralgia del trigemino. La nevrite invece è l’infiammazione di un nervo o un gruppo di nervi. Può essere di natura traumatica, infettiva, tossica ed altro. Spesso il termine si adopera per indicare una degenerazione di uno o più nervi.
La sciatica (o sciatalgia) è l’intenso dolore alla gamba dovuto all’irritazione del nervo ischiatico (o sciatico). Le cause generalmente sono attribuibili alla compressione delle radici dei fasci del nervo sciatico nella zona lombare, dovuta all’artrosi della colonna vertebrale.
I rimedi che la nonna qui propone sono di valido aiuto per contrastare i dolori dovuti a reumatismi, artriti, artrosi, gotta, nevralgie, sciatica ed altro, donando sollievo e restituendo benessere.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Cavolo cappuccio, Broccoli, Cavolfiore: le foglie del cavolo cappuccio o dei broccoli o del cavolfiore si dimostrano utili per il trattamento di dolori reumatici, di nevralgie e di sciatica. L’acqua di cottura di queste foglie può essere bevuta a intervalli regolari o utilizzata per preparare degli impacchi caldi sulle parti dolenti.
□ Felce maschio: in caso di dolore reumatico improvviso, porre sulla parte dolente un pugno di foglie verdi fresche; queste dapprima peggiorano e poi migliorano efficacemente. Si può aggiungere all’acqua del bagno il decotto delle radici (dosi a piacere perché non vi è alcun danno da temere) o all’acqua del pediluvio. Sono utilissime anche le frizioni da effettuare con la tintura che si prepara mettendo in un contenitore di vetro una certa quantità di foglie tagliuzzate, si copre di alcool, si chiude e si espone al sole o in luogo caldo per 4 – 6 giorni. Si filtra e si conserva in contenitori di vetro ambrato muniti di tappi ermetici.
□ Frassino: il decotto di foglie tagliuzzate (5 g per 200 ml d’acqua), da bere nella quantità di 1 tazza 2 volte al dì, mattino e sera, è utile per le malattie gottose, reumatiche e artritiche. La cura deve essere effettuata fino a guarigione, anche per 2 – mesi.
□ Frumento: altrettanto efficace si rivela la crusca di frumento (o grano), riscaldata e posta in sacchetti da applicare sulle parti interessate.
□ Iperico (o Hypericum perforatum o Erba di San Giovanni): la nonna usava con grande successo questa tintura contro i reumatismi. Si pongono i fiori di iperico triturati in una bottiglia di vetro trasparente e li si copre con alcool. Si chiude ermeticamente e si lascia macerare al sole per un mese, finché la tintura diventa di un bel colore rosso. Si filtra e si comprime bene il residuo, quindi si aggiungono 4 g di canfora per 250 ml di liquido. Con tale tintura si friziona la parte affetta da reumatismo.
□ Limone: strofinare la guancia affetta da nevralgia facciale con mezzo limone.
□ Luppolo: per calmare i dolori vanno benissimo i cataplasmi fatti con le foglie. Se le foglie sono fresche, si appongono direttamente sulla parte dolente, previa spalmatura di una piccola quantità di olio, oppure si mettono tra due garze sottili. Se le foglie sono secche, vanno schiacciate ed impastate con acqua calda fino alla consistenza desiderata e poi applicate come prima.
□ Menta piperita: per le nevralgie facciali sono utili i suffumigi utilizzando la menta piperita.
□ Olivo: per i reumatismi è indicato il decotto concentrato delle foglie di olivo (30 g per 150 ml d’acqua) da assumere alla dose di 1 bicchiere un’ora prima dei pasti principali.
□ Origano: per il torcicollo si rivela estremamente utile un cataplasma, fatto con le foglie di origano scaldate a bagnomaria, da apporre sul collo o sulle parti doloranti in genere.
□ Pepe di Caienna: mescolare il pepe con olio di trementina o olio extravergine di oliva e massaggiare la parte dolente.
□ Primula: l’infuso (2 – 3 g di foglie e fiori in 200 ml d’acqua bollente) assunto per molto tempo alla dose di una tazza una volta al dì, è utilissimo per reumatismi, gotta e artrite.
□ Ribes nero: per la cura dei dolori reumatici va bene l’infuso di foglie (50 g per 150 ml d’acqua bollente) bevuto alla dose di una tazza ogni sera.
□ Ruta: massaggiare con olio di ruta la parte dolente oppure fare impacchi con l’infuso o il decotto delle foglie (se fresche 2 g per 100 ml d’acqua, se secche 1 g per 100 ml d’acqua).
□ Salice bianco: la corteccia dei rami possiede dei derivati salicilici che hanno le stesse proprietà dell’aspirina (per questo motivo la pianta è detta l’albero dell’aspirina), per cui è efficace contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori reumatici, i dolori articolari, l’artrosi. Si può utilizzare il decotto che si prepara facendo bollire per 10 min in 1 litro d’acqua 20 – 25 g di corteccia essiccata e frantumata; si lascia a bagno per 10 min; si filtra spremendo il residuo; se ne bevono 2 – 3 tazze al giorno di cui una prima di andare a dormire.
□ Spirea ulmaria (detta anche Regina dei prati): i preparati con questa pianta sono un eccellente diuretico, perciò molto utili in caso di renella, e portentosi nel trattamento dell’artrite acuta e della gotta. Si utilizza l’infuso e non il decotto in quanto con la bollitura si perdono gran parte delle proprietà curative dovute all’acido salicilico. L’infuso si prepara con 5 g di foglie e sommità fiorite in 250 ml d’acqua bollente; se ne beve 1/2 litro al giorno. In alternativa si può preparare uno sciroppo in questo modo: in un recipiente si mettono 200 g di foglie e sommità fiorite sminuzzate, su cui si versano 2 litri d’acqua portati quasi all’ebollizione (circa 90°C); si chiude con coperchio e si lascia in infusione 12 ore; si filtra spremendo bene il residuo; si dolcifica aggiungendo zucchero in quantità doppia del peso del liquido e si mescola bene. Di questo sciroppo se ne prendono 100 – 200 ml al dì. Sia nell’infuso che nello sciroppo per rendere il sapore più gradevole si può aggiungere qualche foglia di menta.
□ Timo: l’infuso preparato con 2 – 5 g di foglie di timo in 150 ml di acqua, o meglio l’olio di timo, con cui massaggiare la parte interessata, è utile per i dolori nevralgici e sciatici.
□ Veronica: l’infuso di fiori e foglie (5 g in 200 ml d’acqua bollente) è utile per reumatismi e gotta, assumendone 1 tazzina 2 volte al dì, mattino e sera, oppure 1 cucchiaio da minestra ogni 2 ore.
Giorgia dice
Buonasera Dottoressa, grazie mille x i suggerimenti di ieri ! Ho ancora bisogno di lei. mia sorella incinta all’ottavo mese lamenta da tre giorni forti dolori continui, picchi e scariche dietro il cranio lato DX, testa pesante e dolorante al minimo movimento e dolore intorno agli occhi, naso e zona trigemino, ha il muco giallo e vischioso che non scende. Cosa le consiglia di assumere? Ancora grazie x i suoi preziosi consigli. Buona serata e cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, un rimedio omeopatico che potrebbe rivelarsi adatto è Belladonna, che presenta una sintomatologia molto simile a quella descritta. Sulle parti dolenti potrebbe essere anche utile applicare delle fette di patata cruda con una fasciatura o con altro sistema, che è il classico rimedio della nonna, oggi alquanto snobbato, che produce sempre un sollievo apprezzabile e duraturo. Per facilitare l’espettorazione si possono applicare sulla parte alta della schiena, all’altezza dei bronchi, dei cataplasmi caldi di semi di lino o di crusca di frumento, ovviamente dopo cottura.
Cordiali saluti.
giovanna dice
do.ssa sono sempre giovanna volevo anche aggiungere chex le vertigini mi da punture di acidumphosphoricum omaccord la risaluto di nuovo con cordialita’
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, le vertigini sono un sintomo che può avere diverse origini e nel suo caso potrebbe assumere un ruolo importante la cervico-artrosi. In tal caso un rimedio omeopatico come Rhus toxicodendron, che è il grande rimedio dell’artrosi, potrebbe dare il suo contributo. Tenga comunque presente che il Cocculus che lei assume è già un rimedio specifico tra i più utilizzati per il trattamento delle vertigini. Phosphoricum acidum invece le è stato probabilmente prescritto per l’esaurimento nervoso e per i disturbi ossei e quindi indirettamente anche per le vertigini. Potrebbe essere utile associare la classica triade anti-artrosica costituita dai gemmoterapici M.G. D1 Pinus montana + Ribes nigrum + Vitis vinifera. Gli organoterapici potrebbero essere Disci cervicales (Dischi cervicali) e Medullos (Midollo osseo). La litoterapia dechelatrice potrebbe suggerire Feldspath quadratique o Obsidienne, entrambi D8. Ne parli sempre con il medico omeopata prima di modificare l’attuale percorso terapeutico o di aggiungere altri rimedi ed acquisisca la sua approvazione. E’ comunque importante sottolineare che, al di là del contributo che possono dare le terapie, bisogna anche imparare a convivere con le vertigini, assumendo una serie di accorgimenti, di comportamenti, di posture, di posizioni che possano evitare di scatenare il disturbo o che lo possano limitare al massimo, come, ad esempio, non fare movimenti bruschi, non affaticare la vista, non tenere conversazioni prolungate, non esporsi ai rumori violenti, ecc. ecc. Cordiali saluti.
giovanna dice
gen.ma dott.sa Ritaho seguito i suoi consigli x il marito e’ andato alla grande nel senso che ho usato medicine con conponenti che lei miha consigliato di rus tox, precisamente bh201 della biopharmaceutici,non ha piu’ male.Adesso le chiedox me che sono sotto srtes x la situazionedel marito 83enne con demenza senile e sono da sola (76 anni) e ho vertigini e instabilita nel deanbulare.I’omeopata mi dice che e’ stres,(pero io penso potrebbe essere anche il cervicale?ladiagnosi e’cervico unco-artrosi con rettilineizzazione tendenza all’inversione della fisiologica lordosi riduzioni intersomatici elettivamente dic5.c6 e c6 c7 evidenziazioni dei solchi vascolari venosi della teca cranica quadro di iperostosifrontale interna) Le evidenzio un’altro problema,cioe tac cerebrale senza MDC presenza di alcune puntiformi aree lacunari a carico dei nuclei della base bilateralmente da minimi danni vascolari ischemici pregressi sistema ventricolare in asse e di volume regolare modesto approfondimento dei solchi della convessita’ e delle cisterne della base.Questa diagnosi dal 2004 e’ stabile.quindi acosa posso attribuire queste vertigini? Il neurologo esclude problemi neurologici.Avendo le carotidi con ostruzioni del 50×100 miavevano consigliato la cardioaspirina ma l’omeopata mi fa prendere lachesis mutus che mi fluidifica il sangue e gingo biloba e xle vertigini, la cocculus della heel.secondo Lei da cosa provengono le mie vrttigini? mi da unconsiglio. aspetto come senpre una sua gradita risposta. con cordialitaGiovanna
giovanna dice
gen. dot. Rita sono Giovanna mio marito 83enne con demenza alzaimer e’ caduto ha tanto dolore a tirarsi su’ dal letto infatti in questi giorni o conprato un letto elettrico. gli accertamenti in ospedale sono(colonna lonbo sacrale lonbalgia acuta in spondiloartrosi) gli hanno dato targin 5mgx 7 giorni d.aspettocon ansia una sua rispostaal 16/06/ad oggi ha ancora tanto male . mi consigli lei qulche cosa x il suo caso di omeopatico aspetto con ansia una sua risposta Giovanna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, il rimedio omeopatico principe per tutti i tipi di traumi è Arnica montana, validissimo nel trattare proprio gli effetti delle cadute. Relativamente al trattamento di fondo per la spondiloartrosi di suo marito, tenga presente che i due grandi rimedi omeopatici potenzialmente indicati sono Bryonia e Rhus toxicodendron, che hanno però delle modalità decisamente inverse. Bryonia è indicato in caso di dolori che migliorano con il riposo e peggiorano con il movimento, che sono acuti e pungenti e sono altresì migliorati dalla pressione. Rhus tox è invece indicato in caso di dolori che migliorano con il movimento (all’inizio del movimento però sono molto intensi) e, viceversa, peggiorano con il riposo, oppure il riposo non li migliora affatto; i dolori sono più sordi e più opprimenti, ma non pungenti ed in generale sono altresì migliorati dal calore e aggravati dal freddo umido o sdraiandosi sul lato dolente. Inoltre Rhus tox, essendo il rimedio dell’artrosi per eccellenza, agisce in maniera più specifica sui legamenti e sui tendini articolari, laddove Bryonia presenta invece un netto tropismo nei confronti delle borse sinoviali, facendo sì che possa venire prescritto sia nelle artrosi che nelle artriti. Tra i due, il rimedio che assomiglia di più sarà in grado di produrre i risultati migliori. Potrebbe essere utile associare un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo alla cura omeopatica. I drenanti che vengono utilizzati sono dei gemmoterapici (si tratta di macerati gligerici di gemme con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che per un quadro clinico di una persona anziana, sicuramente dominato dall’osteoporosi, potrebbero essere Rubus fructicosus M.G. D1, e/o Sequoia M.G. D1 e/o Vaccinium vitis ideae M.G. D1. Un’altra associazione altresì utile potrebbe essere quella con degli organoterapici individuati dall’analogia tissutale, che potrebbero essere, ad esempio, per l’artrosi lombare Disque lombaire e Nerf sciatique se vi è anche una sciatalgia, oppure per un’artrosi generalizzata Cartilago o Meduloss. Anche la litoterapia dechelatrice potrebbe intervenire, ad esempio, con un rimedio come Calcaire de Versailles, che è indicato proprio in caso di artrosi con osteoporosi di notevole entità. Come vede i rimedi per trattare adeguatamente i disturbi dolorosi di suo marito ci sono, vanno solo correttamente individuati e combinati opportunamente tra loro e per fare ciò le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che possa prescrivere la terapia personale più adatta (rimedi, diluizioni, posologie, eventuali adattamenti in corso d’opera, durata della cura, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Cordiali saluti.
LILI ROSSI dice
Salve dottoressa Rita , sono molto felice di aver ricevuto sue risposte. Leggendo qui scopro un mondo nuovo per me. Spero che sarà un rimedio per il mio problema di dermatite atopica ho eczema .Dottori non sono certi . Uno dice eczema altro dermatite atopica. Ho provato con moltissime farmaci .Calmano un pò ma poi di nuovo. provato con cortisone. Si passa ma tra 3 sett, di nuovo si infiamma. Il posto dove ho questo disturbo e dove comincino capelli nella nuca. Mi prude e molto fastidioso . Ho paura che si estenderà nella testa . Posso usare prodotto omeopatico? e qualle? Grazie di cuore per prezioso aiuto che lei da sempre.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lili, l’omeopatia guarda più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia, per cui, giusto per semplificare e per rendere più comprensibile il concetto, diventa più importante considerare, tra le altre cose, la sintomatologia da cui poi procedere per individuare il rimedio più somigliante. La malattia viene considerata solo per stabilire la strategia terapeutica da adottare e per conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. Pertanto sia che si tratti di eczema da contatto che di dermatite atopica, la terapia omeopatica da utilizzare resta praticamente la stessa. Una delle terapie frequentemente utilizzate prevede il ricorso iniziale a rimedi omeopatici acuti, che possano da subito alleviare i sintomi, e successivamente, od anche in contemporanea, a rimedi costituzionali per una cura di fondo e di terreno, probabilmente a più alta diluizione. Tra i rimedi sintomatici più utilizzati troviamo ad es. Belladonna se la manifestazione cutanea è simile ad un eritema con rossore, calore e prurito; Apis, se il rossore è meno intenso e la pelle è meno liscia che in Belladonna; Rhus toxicodendron se la pelle è dolente ed infiammata con piccole vescichette pruriginose a capocchia di spillo; Cantharis se le vescicole sono più grandi; Graphites se vi è una secrezione giallastra, viscosa e densa; Arsenicum album se vi è una desquamazione simile a forfora; e così via. Tra i rimedi costituzionali più utilizzati troviamo ad es. Calcarea carbonica, Silicea, Sulphur, Lycopodium ed altri ancora. Ovviamente un “lavoro” del genere lo può fare solo un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi se si vuole dare una risposta risolutiva al problema. Cordiali saluti.
Laura dice
Buonasera
Dottoressa Rita , sono molto interessanti le informazioni scritte in queste pagine.
Ho 44 anni ho la sclerodermia ( sclerosi sistemica diffusa) , la malattia ha iniziato a presentarsi a 19 anni .
quest’anno non fa freddissimo ma ho problemi con la circolazione , dolori hai polmoni, si sono presentate delle infezioni alle dita e in poco tempo stanno peggiorando e si stanno allargando.
Sto cercando di curarle con lavaggi tintura madre calendula e crema alla calendula , ma non vedo dei miglioramenti .
Sto prendendo carbo vis-hp vcar , per i dolori apis mellifica 7ch,
Ribes nigrum gemme 1 ch
Potrebbe darmi dei consigli per aiutare la circolazione e far guarire le ulcere ,
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, relativamente all’insufficienza circolatoria, che è la principale indicazione del complesso Carbo vis hp, i rimedi omeopatici unitari più utilizzati sono Aesculus hippocastanum e Hamamelis, invece come fitoterapici sono molto validi quelli reperibili in erboristeria che contengono un mix di erbe molte delle quali sono le stesse di cui all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per quanto riguarda le ulcere, i rimedi omeopatici potenzialmente indicati sono tanti e diversi, tra cui individuare quello che presenta una sintomatologia più somigliante. Ad esempio, tra i rimedi frequentemente utilizzati troviamo: Kali bichromicum, se l’ulcera è profonda, ha i bordi netti e solitamente si presenta come coperta da una pellicola; Mercurius solubilis, se l’ulcerazione è infetta ed è a bordi irregolari; Carbo vegetabilis, se l’ulcerazione ha un essudato maleodorante; Nitric acidum, se l’ulcera ha bordo irregolare; Arsenicum album, se l’ulcera è superficiale, è sanguinante ed ha i bordi rossi. Possono essere utili applicazione locali con una pomata alla Calendula, come d’altronde lei già sta facendo, dopo aver deterso le parti con la tintura madre di Echinacea, per un’azione lenitiva, antisettica, cicatrizzante, antinfiammatoria, ecc. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
letizia dice
Salve dottoressa Rita , sono molto felice di aver ricevuto sue risposte. Farò tesoro di tutto quello che mi ha detto . Posso sapere a cosa serve HIPERICUM CH 6 ? Come posso disintossicarmi da tutti i farmaci assunti fino ad oggi? In farmacia mi hanno consigliato di prender le gocce di CARDO MARIANO . Lei cosa mi suggerisce? GRAZIE ANTICIPATAMENTE E A PRESTO SALUTI Letizia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Letizia, Hypericum (per l’occasione, se non l’avesse già fatto, si legga l’articolo omonimo nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”) è uno dei principali rimedi omeopatici per la terapia del dolore, per la depressione, per le nevriti, per le cicatrizzazioni, per i disturbi respiratori, digestivi e circolatori, soprattutto se di origine nervosa. Una bassa diluizione, come la 6CH, agisce prevalentemente sui sintomi. Relativamente alla disintossicazione confermo che le gocce di tintura madre di Cardo mariano sono un ottimo depurativo per l’organismo, esercitando un’azione benefica e rigenerante su fegato e pancreas, per cui il consiglio del farmacista è corretto ed appropriato. Solo per informarla, in omeopatia invece il rimedio equivalente che generalmente si utilizza è Nux vomica. Cordiali saluti.
letizia dice
Salve dottoressa Rita della volpe , ho 46 anni e da 4 anni ho la fibromialgia e sto molto male . Mi hanno suggerito di provare a curare questa malattia con prodotti omeopatici ma non so con quali.Potrebbe aiutarmi . grazie e spero presto saluti letizia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Letizia, come lei certamente saprà la fibromialgia è una sindrome che è tuttora oggetto di studi nella medicina convenzionale, ove si è ancora nel campo delle ipotesi e pertanto al momento non esiste una terapia univoca di provata efficacia. Su una cosa però si è d’accordo e cioè che la patologia richiede più di un trattamento terapeutico, che può prevedere l’uso congiunto di farmaci, di dieta alimentare appropriata, di esercizio fisico ed altro. L’omeopatia che, com’è noto, guarda più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia, può fornire un contributo con rimedi che possano agire non solo sul piano fisiologico ma anche su quello psicologico, che inevitabilmente accompagna situazioni debilitanti di questo tipo. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad un medico omeopata che potrà esaminare a fondo la situazione e prescrivere una cura ritagliata sui suoi sintomi e sulla sua persona. Ad esempio, solo a titolo informativo, in qualche caso sono stati utilizzati rimedi omeopatici come Bryonia per i dolori muscolari e articolari, Sanguinaria per l’azione su muscoli ed articolazioni, Ignatia amara per un’azione riequilibrante su vari organi ed apparati e per molte reazioni psico-somatiche, Gelsemium per un’azione sui nervi sensitivi e sui nervi motori e quindi per i disturbi della trasmissione di stimoli, Acidum phosphoricum per la stanchezza fisica e psichica, ecc. Per quanto riguarda la dieta alimentare, anche se non c’è ne una specifica, è preferibile limitare gli zuccheri, ridurre i grassi ed il sale, incrementare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali, evitare alcool e caffè, bere molta acqua. Relativamente all’esercizio fisico è consigliabile un’attività continuativa ma non troppo intensa e praticare, nei limiti del possibile, aerobica, stretching, massaggi, nuoto. Cordiali saluti.
Sardella Maria Paola dice
Gentilissima dottoressa Rita, innanzitutto Le faccio tantissimi complimenti per il Suo sito veramente completo e con molti approfondimenti utili. Sono un’appassionata di cure naturali da molti anni e sin da ragazza ho sognato di poter studiare il mondo della natura e i rimedi starordinari che vi possiamo trovare; purtroppo la vita mi ha condotto altrove e ho fatto altri studi, ma questa passione è sempre dentro di me. Le presento ora la mia situazione: circa 6 anni fa ho avuto forti vertigini posizionali, curate con manovre, non passavano, fino a quando un otorino mi ha diagnosticato la fibromialgia adducendo come causa di tutti i miei disturbi l’ansia. Da allora ho iniziato con l’aiuto di una psicologa tecniche di rilassamento e sto un po’ meglio. Questa estate però ho avuto 2 influenze intestinali e da quel tempo ancora oggi non sto bene. Sono diventata intollerante al glutine e lo sono anche al latte(ho fatto il breth test) la mia alimentazione è diventata un incubo:non so più cosa mangiare e sto bene solo con alimenti senza glutine. Nel frattempo sto prendendo i fermenti “Biodofilus” della Solgar e prendendoli 2 volte al giorno sto meglio. Ho letto nel Suo sito il profilo dell’ARGENTUM NITRICUM e devo dire che sembra la mia fotocopia! Purtroppo non conosco dottori omeopati validi nella mia zona (abito in Alba Adriatica-Teramo), Le chiedo approfittando della Sua gentilezza un consiglio……
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Paola, le intolleranze alimentari sono trattate dall’omeopatia in un percorso che passa attraverso sia la rieducazione alimentare che il supporto della medicina omeopatica. Necessariamente per poter intraprendere ciò occorre rivolgersi ad un medico omeopata. Le consiglio, anche se Argentum nitricum le somiglia molto, di evitare il “fai da te” e di affidarsi a mani esperte. Le posso suggerire di fare riferimento ad una farmacia con vendita omeopatica per poter essere indirizzata verso un bravo omeopata, che certamente esisterà nella sua zona. La ringrazio per gli apprezzamenti riguardanti il sito. Cordiali saluti.
valeria dice
genti.ma Dottssa
Sono valeria ci siamo sentite alcune volte volevo chiederle per l’artrosi sto assumendo rhus tox 5ch volevo sapere se c’e l’equivalente in gocce o con qualcosa che nn contega lattosio perche sono intollerante al lattosio e alla lunga mi provoca fastidio Grazie
Valeria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, esistono anche le gocce che sono preparate in veicolo idro-alcolico e sono generalmente riservate alle basse diluizioni, come lo è una 5CH. Possono essere sciolte in un poco d’acqua, in modo da quantizzare un sorsetto, oppure essere assunte direttamente sotto la lingua. In entrambi i casi il liquido va trattenuto in bocca per almeno un minuto ed è preferibile scuotere energicamente più volte il boccettino contenente le gocce prima di ogni assunzione. Cordiali saluti.
ANTONIO dice
SE Cè UNA NEWS LETTER MI PIACEREBBE ISCRIVERMI E RICEVERE I VOSTRI AGGIORNAMENTI GRAZIE
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egr. Antonio, per ricevere gli aggiornamenti del sito può aggiungere ai suoi contatti la nostra pagina facebook, utilizzando il link http://www.facebook.com/profile.php?id=100000913860811. Cordiali saluti.