La pelle (o cute) costituisce l’involucro esterno del nostro corpo a protezione dei tessuti e degli organi interni. Infatti rappresenta la prima barriera di difesa contro le infezioni da microrganismi che possono provenire dall’ambiente esterno. Inoltre protegge dalle radiazioni dei raggi solari perché dotata di particolari pigmenti come la melanina. Ha anche l’importante funzione di regolazione termica ed è un organo particolarmente sensibile attraverso cui, grazie alla presenza dei recettori nervosi, si sviluppa il senso del tatto. E’ composta dall’epidermide, che è lo strato più superficiale, dal derma, che è lo strato intermedio separato dall’epidermide dalla membrana basale, e dall’ipoderma o tessuto adiposo, che è lo strato più profondo avente la funzione di riserva energetica, di isolante termico e di cuscinetto contro i traumi. Si calcola che mediamente la superficie cutanea di un individuo adulto misura circa 2 m2, il suo peso varia da 2,5 a 4,5 kg e lo spessore va da un minimo di 0,5 mm (palpebre) ad un massimo di 5 mm (pianta del piede). Il pH della pelle è acido e oscilla tra 4,2 e 5,6. La composizione della pelle è approssimativamente di 70% acqua, 25% proteine, 2% grassi, 0,5% minerali ed il restante 2,5% altre sostanze. Nel derma si trovano il collagene e l’elastina, che sono delle fibre proteiche, responsabili, la prima della resistenza delle pelle, la seconda della morbidezza e dell’elasticità. L’organismo smette di produrre elastina con il raggiungere della maturità (circa 30 anni), per cui già da questa età incomincia il fenomeno dell’invecchiamento. Nel derma sono altresì presenti la ghiandole sebacee, le ghiandole sudoripare, i bulbi piliferi, i vasi sanguigni e le terminazioni nervose. La pelle, se danneggiata (tagli, ferite, ecc.), tende a guarire formando una cicatrice, spesso con perdita di pigmentazione.
La pelle subisce dei progressivi cambiamenti che dipendono dall’età. Nell’adolescenza possono comparire foruncoli, comedoni (piccole masse di sebo e cheratina all’interno dei follicoli, noti come punti neri se aperti o punti bianchi se chiusi), pelle lucida a causa di una maggiore produzione di sebo per i cambiamenti ormonali. Dai 25 ai 30 anni la pelle appare nella sua forma migliore, anche se già incomincia a perdere elasticità e idratazione. Intorno ai 40 anni appaiono le prime rughe, specie intorno agli occhi ed alla bocca (le cosiddette “rughe di espressione”), dove i movimenti muscolari sono più ricorrenti. Dai 50 anni in poi la pelle diventa sempre più secca, disidratata, poco elastica e con più rughe, in quanto le fibre di collagene tendono ad irrigidirsi ed a perdere acqua; incomincia ad essere sempre più sottile e fragile per la progressiva diminuzione dell’attività di rigenerazione cellulare.
Per rallentare questi fenomeni naturali, rendere la pelle meno vulnerabile e mantenerla quanto più è possibile tonica, soda e giovane, è necessario averne estrema cura. Le precauzioni da adottare possono essere così sintetizzabili: 1) tenere sempre acida l’epidermide per non favorire malattie e altri problemi (non usare saponi molto alcalini); 2) evitare stress fisici e meccanici che possono comportare il danneggiamento o la diminuzione di produzione delle fibre di collagene (infortuni, aumenti o cali di peso rapidi, esposizione prolungata al sole, ecc.); 3) adottare una dieta alimentare che comprenda frutta e verdura, cioè ricca delle vitamine antiossidanti A, C, E (rigenerano le cellule e le proteggono dall’azione nociva dei radicali liberi, che danneggiano anche il collagene; la vitamina C inoltre è indispensabile per la sintesi del collagene stesso); 4) fare attenzione alle sostanze fotosensibilizzanti contenute in molti farmaci, cosmetici ed alimenti, che possono provocare disturbi alla pelle quando ci si espone al sole; 5) pulire periodicamente la pelle per mantenere un adeguato livello di igiene tale da impedire il diffondersi di elementi patogeni e per rimuovere le cellule morte in modo da stimolare la produzione di collagene. Se però il lavaggio dell’epidermide viene fatto in maniera intensa o con detergenti aggressivi si può avere anche l’asportazione dello strato sebaceo, strato protettivo superficiale che mantiene la pelle morbida e soffice, lasciando la stessa temporaneamente indifesa.
Nonostante queste precauzioni, la pelle può essere soggetta ad una serie di alterazioni e di malattie di diversa natura. Le principali sono:
• Dermatite • Orticaria • Crosta lattea • Acne • Psoriasi • Lichen planus • Erisipela
• Impetigine • Foruncolosi • Verruche • Herpes labiale • Herpes zoster • Micosi • Candidosi
• Tigna • Scabbia • Pediculosi • Vitiligine • Efelidi • Efflorescenze • Smagliature
I rimedi della nonna di seguito proposti risultano efficacissimi per una risposta positiva alle varie problematiche che possono interessare la pelle.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.
□ Arancia: il succo di arancia amara, cui aggiungere un po’ di sale, è utile per lavaggi della pelle nei casi di lentiggini e di macchie scure. Praticarli spesso.
□ Arnica: gli impacchi preparati con il liquido del decotto di fiori oppure i cataplasmi con la parte solida dello stesso, applicati in loco, sono utili per assorbire i lividi ed i gonfiori superficiali dovuti a traumi.
□ Avena: la farina è utile come frizione esfoliante (pulente) per il corpo e come lavaggio calmante per pelle secca ed eczemi.
□ Calendula: le applicazioni di pomata o delle foglie fresche pestate in cataplasmi, esplicano azione antinfiammatoria, antisettica e cicatrizzante per i traumi della pelle.
□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.
□ Equiseto (nome comune Coda cavallina): il decotto per uso esterno (70 g di rami verdi con foglie in 500 ml d’acqua) è efficace nei casi di efflorescenze (eruzioni) della pelle e del viso. Lavare la parte interessata più volte con il decotto oppure effettuare impacchi bagnando una garza nel decotto caldo, avendo cura di rinnovarla continuamente quando si raffredda, in quanto il calore favorisce l’azione delle erbe.
□ Farfaro: le foglie ammorbidite in acqua calda, applicate localmente, tolgono l’infiammazione e, se rinnovate spesso, portano a completa guarigione, nei casi di erisipela e di altre malattie simili.
□ Fumaria: lo sciroppo di tale pianta è eccellente contro la crosta lattea e contro i vermi intestinali. Si prepara mettendo a bollire lentamente per 30 min, 60 g di fumaria sminuzzata (tutta la pianta tranne le radici); filtrare e poi sciogliere 800 g di zucchero; filtrare nuovamente e conservare. Assumere alla dose di 1 cucchiaio 3 – 4 volte al dì. Le parti aeree della pianta applicate sulla pelle schiariscono le lentiggini e le macchie cutanee.
□ Issopo: per facilitare l’assorbimento di lividi, sono utili gli impacchi fatti con l’infuso di foglie e fiori (2 g in 100 ml d’acqua bollente).
□ Lupino: per guarire dalle malattie della pelle, specie da quelle croniche e pruriginose (es. lichen planus, eczema, ulcere, crosta lattea ed in particolare scabbia) è utile un decotto con semi di lupino, al quale si può aggiungere un po’ di aceto. Il decotto si prepara con 30 g di semi in 1 litro di acqua, da far bollire per circa 5 – 10 min e da lasciare a bagno per altrettanti 5 – 10 min, per poi filtrare. Per uso interno si assume la dose di 1 cucchiaio 3 – 4 volte al dì e per uso esterno si applica localmente il succo e si friziona, oppure si fanno dei cataplasmi con i semi del filtraggio.
□ Olmo: il decotto di corteccia di olmo, sia per via interna che per via esterna, è utile per curare le malattie della pelle (eczema, impetigine, ecc.).
□ Tarassaco: è un ottimo depurativo il decotto di radice e foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da far bollire a lungo. Berne 2 – 3 tazze al dì. L’azione si migliora se si aggiungono cicoria, bardana, centaurea, saponaria. E’ utilissimo anche per le malattie eruttive della pelle. Il decotto dei fiori (un pugno di fiori in 1 litro d’acqua) con cui lavarsi il viso la mattina e la sera, è indicato per schiarire le efelidi e le altre macchie della pelle.
□ Tormentilla (o Potentilla): per le mani e le labbra screpolate può essere molto utile l’unguento di tale pianta. Macerare 1 cucchiaio di rizoma di tormentilla, essiccato e sminuzzato, in 250 ml d’alcool per 24 ore. Filtrare e mescolare, scaldando a bagnomaria, con 250 g di burro o strutto. Amalgamare bene e usare l’unguento all’occorrenza.
□ Trifoglio fibrino (o Menyanthes trifoliata o Trifoglione d’acqua): l’infuso di foglie (5 g in 200 ml d’acqua bollente) utilizzato per impacchi è utile per tutte quelle malattie della pelle che richiedono attività depurative e antinfiammatorie.
□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime com’è noto sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe), ecc.
□ Veronica: altrettanto utili sono gli impacchi con l’infuso di fiori e foglie (10 g in 200 ml d’acqua bollente), applicati sulla parte lesa, per tutte le malattie della pelle, compreso l’herpes labiale.
□ Viola tricolore: come depurativo nei casi di malattie della pelle (eczema, impetigine, psoriasi, ecc.). Si usa sia in decotto (80 g di fusto e foglie, con e senza fiori, in 250 ml di acqua o latte) da assumere per 3 – 4 settimane, sia in infuso (2 – 4 g di fusto e foglie, con e senza fiori, in una tazza di latte bollente) addolcito con zucchero, da prendere la mattina. Sono utili inoltre, nei casi di crosta lattea, i cataplasmi da applicarsi localmente, ottenuti utilizzando la pianta pestata a poltiglia e mescolata con il latte.
marzia dice
Salve vorrei sapere se esiste qualche rimedio per far assorbire e prevenire xantelasmi che ho sotto l’occhio. Sono piccoli ma numerosi e aumentano con il tempo. So che è un inestetismo che solitamente colpisce dopo i 40 anni, ma io ne ho 28. Ne soffre anche mio padre per questo immagino sia una questione ereditaria e non dovuta al colesterolo alto come molti dicono. Anche perché dalle analisi non si evince questo problema. Grazie e buona giornata.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marzia, innanzitutto l’adozione di una dieta alimentare appropriata può contribuire alla correzione del metabolismo e quindi alla prevenzione o contenimento degli xantelasmi nelle persone predisposte. È utile quindi limitare l’apporto di zuccheri e grassi di origine animale, eliminare l’alcool, aumentare il consumo di cibi ricchi di fibre solubili (semi oleosi, frutta, verdura, ortaggi, grano saraceno, ecc.), di acidi grassi polinsaturi omega-3 (pesce azzurro, ecc.) e omega-6 (semi di girasole, germe di grano, frutta secca, ecc.), di antiossidanti vitaminici (ortaggi, frutta, verdura, ecc.), di fitosteroli (soia, trifoglio rosso, cereali, frutta, verdura, ecc.), di lecitine (soia, legumi, tuorlo d’uovo, ortaggi, verdura, ecc.). Anche un esercizio fisico regolare rappresenta un ulteriore sistema di protezione. Possono essere altresì utili i prodotti erboristici a base di tarassaco, carciofo, olivo, policosanoli, olio di fegato di merluzzo, olio di krill. Si può massaggiare delicatamente l’area interessata con un bastoncino cotonato intinto nell’olio di ricino, evitando accuratamente gli occhi, il cui acido rinoleico aiuta a ridurre e prevenire gli xantelasmi. Dopo il trattamento l’olio deve essere rimosso con acqua tiepida e sapone delicato. Allo stesso modo si può applicare sui depositi un batuffolo di cotone imbevuto in aceto di mele, stando sempre attenti agli occhi. Lo strofinamento con l’aglio produce anch’esso benefici apprezzabili, in quanto gli enzimi contenuti nell’aglio sono utili a ridurre le formazioni. Cordiali saluti.
Sara dice
Salve, vorrei chiederle (disperatamente) dei consigli, dei rimedi naturali per la mia pelle super sensibile, si arrossa per qualsiasi evento sulle guance, naso soprattutto, presenta anche delle impurità, è tendente al secco, ho 21 anni. Sto cercando dei prodotti per farmi delle creme, tonici, detergenti fai da te, ma ho paura di sbagliare.
La ringrazio in anticipo ^-^
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, per la pelle secca e sensibile in genere si rivelano utili diversi prodotti vegetali, quali, ad esempio, le applicazioni di gel di aloe vera, pomata o farina di avena, olio di semi di lino, olio di iperico, glicerina vegetale, burro di karitè. Per via generale, relativamente all’Omeopatia, i rimedi che vengono spesso utilizzati sono Alumina, Arsenicum album, Borax, Lycopodium, Petroleum, Sarsaparilla, ma ciò richiede la visita di un medico omeopata. L’alimentazione consigliata, oltre ad essere semplice e sana, deve privilegiare il consumo di frutta e verdura fresche che contengono vitamine e sali minerali, in quanto utili a mantenere la pelle sana. Cordiali saluti.
FRANCESCA dice
Buon giorno
Vorrei sapere se esiste qche rimedio omeopatico iniettabile per distendere le rughe della fronte.
Grazie
Francesca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, iniettabili no, però esistono diversi rimedi omeopatici per via interna che possono agire da coadiuvante nel tonificare la pelle, distendere le rughe e ridurne l’inestetismo, tra cui si ricordano Alumina, Arsenicum album, Borax, Lycopodium, Petroleum, Sarsaparilla. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Un buon regime generale e un buon riposo notturno sono sempre di aiuto, come pure un’alimentazione ricca di vitamina A (che combatte il disidratamento e la rugosità della pelle), di vitamina B1 (che migliora la circolazione periferica), di vitamina B2 (che combatte le screpolature della pelle), di vitamina C (che mantiene l’elasticità della pelle): dunque frutta e verdure fresche, lievito di birra, germe di grano, latte, yogurt, cereali integrali, soia, ecc. Anche il controllo delle mimiche disordinate del viso, specialmente se ripetute, possono ritardare la formazione delle rughe, quelle da molti denominate “di espressione”. Cordiali saluti.
Marcello dice
Salve, per avere un rimedio omeopatico completo contro la Pitiriasi Versicolor, e non essere costretti a prendere l’Itraconazolo, qual’ è l’entità omeopatica giusta?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marcello, i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati per la pitiriasi versicolor sono Kali iodatum, Nitricum acidum e Sepia, come trattamento di base della micosi, cui solitamente si aggiungono Mezereum, Fluoric acidum e Manganum, come trattamento sintomatico specifico. In genere sono consigliati anche altri tipi di intervento, quali ad esempio le applicazioni locali di acqua e bicarbonato per ridurre le dimensioni dell’eruzione cutanea e l’uso di rimedi naturali con effetto antimicotico, come l’aglio, la cui assunzione è un vero toccasana per le infezioni fungine; il gel di Aloe vera, da applicare localmente; il Tea Tree Oil (olio essenziale di Melaleuca), di cui si adoperano alcune gocce in un poco d’acqua per fare dei risciacqui; la Malva, di cui si può preparare l’infuso per fare dei risciacqui; lo yogurt che è un probiotico, che contiene fermenti lattici molto efficaci nell’evitare la crescita dei funghi. Relativamente all’alimentazione, le regole di base di ogni dieta alimentare per sconfiggere qualsiasi genere di funghi prevedono l’allontanamento degli zuccheri semplici, degli alcolici, dei cibi ricchi di lieviti e di conservanti. Le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
sara dice
pelle molto grassa e lucida? rimedi e step da seguire… che prodotti posso usare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, per contrastare efficacemente la pelle grassa e lucida occorre innanzitutto adottare alcuni accorgimenti e comportamenti. Non lavarsi più volte al giorno, perché un eccesso di pulizia favorisce ulteriormente la produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee della pelle. Utilizzare esclusivamente detergenti delicati e neutri (pH da 4,5 a 5,5). Evitare struccanti o detergenti senza risciacquo. Dopo la detersione del viso, è consigliabile applicare una lozione astringente priva di alcool. Prima del riposo notturno rimuovere creme o prodotti per il corpo, soprattutto se a base oleosa. Usare periodicamente prodotti cosmetici esfolianti, che rimuovono le cellule morte sullo strato superficiale della pelle, meglio se dopo aver provveduto alla dilatazione dei pori con la creazione di un ambiente di vapore (ad esempio, da acqua bollente con un po’ di bicarbonato). Non esporsi eccessivamente al sole senza le adeguate protezioni dai raggi UV ed evitarne l’esposizione dopo un trattamento esfoliante. Non utilizzare per il viso make-up aggressivi, ma cosmetici delicati. Mangiare molta frutta e verdura, in quanto ricche di antiossidanti (in particolare vitamine C ed E). Preferire i cibi ricchi di acidi grassi polinsaturi, in particolare di omega-3 (pesce azzurro, salmone), i cereali integrali, le carni bianche. Limitare il consumo delle carni rosse, dei grassi saturi e degli zuccheri semplici. Evitare l’alcool e bere molta acqua. Tenere anche un’attività fisica regolare. I rimedi naturali che si rivelano molto utili in caso di pelle grassa, da reperire già pronti in erboristeria o da preparare in casa, sono diversi. Tra essi si citano: il gel di Aloe vera, che può essere applicato sulla pelle in sostituzione della crema idratante; l’amido di mais (un paio di cucchiai in un poco d’acqua fino a formare un composto da applicare sul viso o nei punti critici, lasciare asciugare e risciacquare con acqua tiepida); una maschera per il viso di argilla verde o argilla rosa (polvere in un poco d’acqua), da far agire una decina di minuti e poi risciacquare con acqua tiepida; una maschera per il viso di mela (frullato con mezza mela, qualche cucchiaio di chicchi di avena cotti e un cucchiaio di succo di limone, da applicare per una decina di minuti e risciacquare con acqua fredda); l’aceto di vino bianco (assoluto o diluito con acqua in caso di pelle sensibile, da applicare con un batuffolo di cotone sulla pelle prima di andare a dormire); il succo di limone (da diluire con acqua in parti uguali, da applicare con un batuffolo di cotone sul viso e risciacquare prima con acqua calda e poi con acqua fredda); il sale marino (un cucchiaino in acqua tiepida da spruzzare sul viso, chiudendo gli occhi e quindi asciugare). Cordiali saluti.
Eleonora dice
Buonasera, sono una ragazza di 20 anni, soggetto allergico con dermatite atopica; da 3 anni sto curando un eczema sulla mano e sul viso con creme cortisoniche, immunosoppressori, coadiuvanti senza ottenere risultati.
Sto cercando rimedi meno invasivi e naturali che possano aiutarmi.
Quali prodotti omeopatici potrebbero fare al mio caso ?
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eleonora, l’Omeopatia non è la medicina per la cura di una patologia o di un disturbo in generale, ma è la medicina per la cura di una persona che presenta una determinata sintomatologia, composta dai sintomi comuni e dai sintomi propri individuali. Il rimedio omeopatico curativo potrà essere quindi solo quello che assomiglia al paziente, sia a livello fisico che psichico, ossia il rimedio che possiede un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare), relativo a ciò di cui si è affetti, combaciante con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Pertanto i rimedi omeopatici sintomatici che possono trattare la dermatite atopica sono diversi, tra cui si citano Apis, Arsenicum album, Arsenicum iodatum, Belladonna, Cantharis, Graphites, Hydrocotyle asiatica, Mezereum, Natrum sulphuricum, Petroleum, Rhus toxicodendron, Sulphur. Ripeto, solo il rimedio (o i rimedi) che rispecchia la globalità dei sintomi del paziente, in particolare quelli specifici della malattia, può considerarsi adatto. Sempre per un’attività terapeutica sintomatica, in diversi casi vengono associati, o utilizzati da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come: Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui risulta indicato in caso di allergia; Cedrus libani M.G. D1 particolarmente adatto al trattamento degli eczemi secchi; Ulmus campestris M.G. D1 particolarmente adatto agli eczemi umidi. Per curare completamente l’allergia e quindi evitare il ripetersi delle reazioni allergiche, quasi sempre si rende necessaria una cura omeopatica di fondo, con rimedi suggeriti dalla costituzione e dalla diatesi del paziente, a diluizioni più elevate, allo scopo di intervenire sul “terreno” legato al patrimonio genetico e comportamentale. Si tratta di rimedi omeopatici che assomigliano in tutto e per tutto al paziente, che ne traducono le predisposizioni patologiche, che ne interpretano i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici (il simillimum nella condizione ideale). Altra possibilità che si va sempre più affermando per la lotta alle allergie, utilizzabile anche in associazione alla cura omeopatica classica, è costituita dalle nuove bioterapie di ispirazione omeopatica, come la Microimmunoterapia omeopatica che utilizza, in dose diluita e dinamizzata, le stesse sostanze immuno-modulatrici che l’organismo produce per reazione immunologica agli allergeni (immunoglobuline IgE in particolare). Se intende curarsi con l’Omeopatia e le bioterapie collegate ed avere delle concrete possibilità di successo, le consiglio pertanto di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
renata dice
Grazie,secondo lei a quale diluizione sono piùefficaci,alta o bassa?Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Renata, in genere quando bisogna agire a livello sintomatico sono più adatte le basse diluizioni (ad es. quelle non superiori a 7CH), che solitamente vengono utilizzate nella misura di pochi granuli alcune volte al giorno, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
renata dice
Ho 61 anni e una pelle secchissima,rughe e rilassamento,dopo l menopausa.Mangio molta frutta e verdura,niente fritti e cibi pronti.C’è qualche integratore omeopatico che possa migliorare la situazione?Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Renata, i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati in caso di pelle secca, rugosa e stanca sono Arsenicum album, Borax, Lycopodium, Petroleum, Sarsaparilla, che si differenziano in alcuni particolari. Molto sinteticamente: Arsenicum album si adopera prevalentemente per pelle secca, rugosa, incartapecorita, squamosa; Borax per pelle secca, flaccida, rugosa, malsana; Lycopodium per pelle invecchiata, rugosa, grinzosa, tendente al giallastro; Petroleum per pelle secca, rugosa, screpolata; Sarsaparilla per pelle con rughe e pieghe. Ovviamente, per il caso specifico, sarebbe opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
vanessa dice
Medicinali omeopatici per pelli secche
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vanessa, i rimedi omeopatici per la pelle secca sono numerosi e diversi per caratteristiche, tra cui, così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”, il rimedio più adatto risulterà quello che contempla una manifestazione cutanea più somigliante alla propria. Tra i principali rimedi troviamo Arsenicum album, Belladonna, Bryonia, Calcarea carbonica, Chamomilla, China, Colchicum, Dulcamara, Eupatorium perfoliatum, Kali arsenicosum, Kali carbonicum, Ledum palustre, Lycopodium, Nux moschata, Oleander, Opium, Petroleum, Phosphorus, Plumbum metallicum, Secale cornutum, Senega, Silicea, Stramonium, Sulphur, Teucrium marum verum, Verbascum thapsum. Cordiali saluti.
Marcello Rossini dice
Salve, vorrei chiedervi gentilmente, quali tra questi rimedi omeopatici per la pelle secca e grassi prodotti da forunculi, è il più indicato:
– GRAPHITES
– SULPHUR
– PETROLEUM
– KALI BROM.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marcello, tra i rimedi omeopatici da lei indicati l’unico che risulterebbe specificamente indicato per la pelle grassa è Graphites, che tra l’altro presenta anche foruncoli con prurito, tendenza all’ulcerazione, acne, herpes, psoriasi con scarsa sudorazione, eczemi trasudanti con secrezioni cutanee giallastre, dense e viscose come il miele. Altri rimedi omeopatici particolarmente indicati per la pelle grassa sono Thuya e Natrum muriaticum. Cordiali saluti.