
Il dolore è un’esperienza sensazionale ed emozionale sgradevole associata a un danno dell’organismo in atto o potenziale. Il dolore indica che qualcosa sta funzionando male ed è quindi un segnale per il cervello affinché questo possa dare luogo ai comportamenti adeguati per cercare di neutralizzarlo, tentando di ripristinare l’integrità fisica, oppure diventa il sintomo da interpretare correttamente per giungere ad una diagnosi e stabilire la terapia. Però se persiste procura sofferenza e diventa esso stesso causa di problemi organici e psichici.
Il mal di testa, che è un sintomo e non una malattia, è un disturbo comune, relativamente frequente, di varia origine. Ad esempio può essere di origine vascolare, causato da tensione muscolare, dovuto a situazioni di stress, od altro.
Se il dolore è totale si parlerà di cefalea. Se invece il dolore è localizzato in metà testa, colpendo generalmente il lobo frontale, temporale o orbitale del cranio, si parlerà di emicrania. L’emicrania è la manifestazione dolorosa più frequente.
I rimedi della nonna qui riportati consentono di combattere in modo del tutto naturale il dolore di testa.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso si prepara con 2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente). Se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.
□ Camomilla (o Matricaria Chamomilla): sono ben note le proprietà calmanti e rilassanti dei fiori di camomilla. Se ne assume l’infuso, 3 volte al giorno, in una tazza d’acqua bollente.
□ Cardo santo: contro l’emicrania si dimostra utile l’infuso fatto con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua bollente. E’ consigliabile non superare l’assunzione di 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito. La pianta del cardo santo fu portata dall’India verso la metà del 1400 e donata a Federico III, imperatore del Sacro Romano Impero. L’imperatore la utilizzò per liberarsi da una continua emicrania di cui soffriva e per questo la pianta fu chiamata “santa” o “benedetta”.
□ Carota, Spinaci e Tarassaco: per prevenire e combattere il mal di testa è utile bere prima dei pasti una miscela di succo di carota (60%), di spinaci (20%) e di tarassaco (20%).
□ Lavanda: i fiori di lavanda sono sedativi e antispasmodici per cui per calmare il mal di testa se ne può assumere l’infuso (6 – 8 g di fiori secchi in una tazza d’acqua bollente).
□ Limone o Cipolla: applicare la scorza più superficiale del limone, tagliata in dischi, sulle guance, sulle tempie e dietro le orecchie. Va bene anche applicare sulla fronte e sulle tempie alcune fette di cipolla. Si hanno sempre buoni risultati.
□ Maggiorana (o Origanum majorana): la pianta ha proprietà antispasmodiche, antisettiche, sedative, digestive ed espettoranti. Nei casi di mal di testa, nevralgie, dolori addominali, raffreddore, tosse e per aiutare la digestione si può assumere l’infuso di foglie fresche (8 – 10 g in una tazza d’acqua bollente).
□ Melissa: l’infuso di fiori e foglie di tale pianta (un cucchiaino di foglie e fiori secchi in una tazza d’acqua bollente), che ha un gradevole aroma di limone, ha proprietà sedative e carminative ed è pertanto consigliato nei casi di mal di testa, insonnia, crampi mestruali, ma anche per migliorare la traspirazione ed abbassare la febbre.
□ Menta piperita: le foglie di menta piperita applicate sulla fronte e sulle tempie sono un efficace sollievo contro il mal di testa. Risulta altresì utile massaggiare in senso rotatorio le tempie con olio alla menta. L’olio si può preparare in casa mettendo le foglie di menta fresca in olio extravergine di oliva, nella quantità di 2-3 foglie per ogni cucchiaio d’olio, e scaldando il tutto a bagnomaria per circa mezz’ora.
□ Passiflora: la pianta è nota come sedativo naturale e per questo è particolarmente utile per combattere ogni tipo di emicrania, specie quella da stress. Si assume l’infuso (un cucchiaino di fiori in una tazza d’acqua bollente), secondo necessità.
□ Prezzemolo: per combattere il mal di testa si possono bere al mattino, a digiuno, due cucchiaini di succo di prezzemolo, oppure si possono applicare sulla fronte le foglie fresche pestate.
□ Rosmarino: la pianta possiede svariate proprietà, infatti è antisettica, balsamica, diuretica, stimolante, aperitiva, digestiva. Contro il mal di testa, soprattutto se conseguente ad un’abbuffata, risulta efficace l’infuso di foglie e fiori di rosmarino (un cucchiaino in una tazza di acqua bollente), da assumere ben caldo e concedendosi una mezz’oretta di riposo.
□ Ruta (o Ruta graveolens): massaggiare in senso rotatorio con olio di ruta la parte dolente della testa. La preparazione casalinga dell’olio è simile a quella riportata per la menta piperita.
□ Salice bianco: è un ottimo sostituto naturale dell’aspirina per il contenuto di acido acetil-salicilico, che non ha effetti collaterali. Il salice è una pianta con proprietà antinfiammatorie, antipiretiche, analgesiche, antispasmodiche, antireumatiche. Per alleviare il mal di testa si beve l’infuso di amenti (le infiorescenze) essiccati.
□ Tiglio: specifico per l’emicrania è l’infuso di fiori di tiglio (5 – 10 g in una tazza d’acqua bollente).
□ Timo: applicando sulla fronte alcune foglie fresche di timo si elimina il mal di testa.
□ Uva: mangiare un grappolo di uva matura o bere il succo d’uva, apporta sollievo al mal di testa o all’emicrania.
□ Verbena: l’infuso con le foglie (5 g in una tazza d’acqua bollente) da bere secondo necessità è un valido rimedio per ogni tipo di dolore (mal di testa, nevralgia del trigemino, lombaggini, ecc.). Vanno bene anche gli impacchi dell’infuso sulle parti dolenti.
□ Per il mal di testa dovuto a cattiva digestione si rivela utile un infuso con il mix delle seguenti piante: 4 g di fiori di tiglio, 4 g di fiori di camomilla, 4 g di foglie di melissa, 4 g di foglie di arancio, in 1 litro di acqua bollente; lasciare in infusione 15 min; filtrare, spremendo il residuo; dolcificare a piacere. Vanno bene anche gli infusi a base di anice, menta e verbena, chestimolando la secrezione dei succhi gastrici, facilitano la digestione.
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Angela dice
Buongiorno e complimenti. Mia figlia di 15 anni si sveglia spesso con un problema di cefalea associata a mal di schiena. Quando lamenta questi disturbi so già, prima di accendere la luce e vederla fisicamente, che avrà la guancia destra molto gonfia come in presenza di un ascesso. Lei sta portando l’apparecchio “fisso” su entrambe le arcate dentali. Circa 3 anni fa, ha subìto un intervento in ospedale per dente incluso, molto difficile in quanto si presentava totalmente incluso al centro del palato, in posizione orizzontale e completamente capovolto. Per tentare ora di posizionarlo ha un continuo “movimento” di spostamento degli altri denti che, sicuramente, incidono anche sulla sua postura. Quando l’avranno posizionato, dovrà poi essere ulteriormente girato di 180°. Mi spiegava l’ortodontista che, probabilmente, il gonfiore è causato dall’occlusione dei “forellini” salivari (di solito, è una situazione molto rara in una ragazzina) portata dalla posizione distesa. Infatti, di solito, la situazione si normalizza da sola verso mezzogiorno, stando in piedi. Nel frattempo, però, ha già perso il giorno di scuola, perché si vergogna a farsi vedere in questa condizione. Quando ha mal di testa ho già tentato con alcuni rimedi che avevo in casa, anche se non sono certa che siano idonei al suo caso: Arnica 15CH, a volte anche Arnica in gocce. Ho letto che anche Belladonna potrebbe essere un rimedio valido: alla 9CH va bene? Se associo anche Camomilla in granuli anziché in tisana, la potrebbe aiutare? Avrei disponibile i granuli alla 7CH. Lei ha già fatto una visita omeopatica specifica l’anno scorso. L’omeopata le aveva fatto fare una cura “costituzionale” anche se era già grandicella. I rimedi utilizzati erano Calcium fluoratum D12, Periodontium/Silicea comp, Calcarea Fluorica 15CH e Silicea 30CH a giorni alterni. Penso di farle riprendere un altro ciclo di almeno 3 mesi: non so se potrà aiutarla. Spero di sì. Penso, però, che il suo mal di testa non sia determinato solo da una situazione strutturale. Ha 15 anni e, nonostante sia abbastanza solare e non abbia paura di sorridere, l’apparecchio, la mancanza di un dente centrale e la prospettiva che il cammino prima della risoluzione del problema sarà ancora molto lungo, la “tocca” sicuramente a livello emotivo, molto più di quanto non manifesti. 2 anni fa ha fatto anche Bioginnastica, sia sottoforma di corso che sedute individuali, per il riposizionamento dell’apparato muscolo-scheletrico. Durante quel periodo, per una settimana, ha avuto un blocco completo della colonna vertebrale (NON INTENDO DETERMINATO DALLA BIOGINNASTICA.!): dalla testa al coccige non era assolutamente possibile nemmeno sfiorarla. Mi era stato consigliato sia di farle assumere per bocca che provare a farle dei leggeri massaggi con i Fiori Australiani, usando la riflessologia facciale. In questo caso lo STRESS STOP. Mi scusi se mi sono dilungata troppo, ma il suo sito mi è capitato “all’occorrenza” proprio cercando aiuto per mia figlia che, anche questa mattina, è a casa da scuola per il “solito” mal di testa e gonfiore alla guancia destra. Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, dobbiamo concentrarci soprattutto sui sintomi, perché, come lei sa, l’omeopatia è la medicina che guarda più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia e la scelta dei rimedi omeopatici terapeutici deve seguire pertanto tale criterio. L’individuazione della malattia assume importanza solo per conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica e per stabilire la giusta strategia terapeutica. In genere poi quando occorre intervenire a livello sintomatico risultano adatte le basse diluizioni, quali ad es. quelle non superiori alla 7CH. Per quanto riguarda la cefalea i rimedi omeopatici potenzialmente indicati sono tanti e vanno scelti sulla base del tipo di dolore, o meglio della sensazione che prova sua figlia, della localizzazione precisa del disturbo, dei sintomi concomitanti, delle modalità di aggravamento e di miglioramento, ecc. Tra i principali rimedi omeopatici contro il mal di testa si citano: Belladonna se la cefalea è pressante, come un chiodo fisso in testa e si aggrava con il freddo; Silicea se è periodica, inizia dalla nuca, progredisce al vertice e si fissa nella regione sopraorbitaria ed inoltre peggiora con la luce intensa; Bryonia se è lancinante, spesso più forte al mattino ed a volte dopo ogni pasto; Argentum nitricum se è accompagnata da fotofobia e sensazione di testa che scoppia; Ignatia amara se è pressante ed interessa pazienti con sintomi paradossali, che cioè migliorano in compagnia, peggiorano con le contrarietà, sono preoccupati per nulla; Actaea racemosa se il dolore dall’occipite si estende al vertice, migliora all’aria aperta e peggiora in ambiente caldo; Chamomilla se è accompagnata da sensazione di testa che scoppia, di pesantezza e di dolore come da contusione ed il paziente non sopporta il dolore; Coffea cruda se invece il paziente riesce a sopportare il dolore; Dulcamara se si presenta con l’umido; Lac caninum se vi è un’alternanza abbastanza regolare tra emicrania destra e sinistra; Sanguinaria in caso di emicrania destra, che in genere parte dalla nuca e coesistenza di arrossamento sulle guance; Kali phosphoricum se è occipitale e riguarda persone stanche ed affaticate intellettualmente; Gelsemium se è di tipo congestizio, è posteriore e termina con un’abbondante emissione di urina chiara; Cocculus se è pulsante con inclinazione al vomito, si aggrava dopo aver dormito, mangiato o bevuto ed all’aria aperta; Naja tripudians se è congestizia e battente; Phosphoricum acidum se è molto dolorosa, con sensazione di peso sulla testa e si aggrava con il movimento e con il rumore; Zincum metallicum se il dolore è localizzato alla nuca, alla parte superiore del cranio ed anche alla radice del naso; ecc. Non è esclusa inoltre la possibilità di dover ricorrere ad una cura di fondo per un’azione più profonda e sistemica. Tutti i rimedi di cui sopra possono anche contribuire, in maniera più o meno importante, a liberare sua figlia dallo stato di emotività in cui si trova. E’ considerata utile anche un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B. Inoltre sarebbe il caso di prendere l’abitudine di assumere alcune volte al giorno e soprattutto la sera una tisana rilassante e analgesica a base di camomilla, melissa, valeriana, che sono tra le erbe più efficaci e più adoperate. Ma possono essere di aiuto anche i diversi preparati fitoterapici del presente articolo. Venendo poi ai prodotti erboristici, si rivelano molto validi i gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) di Rosa canina, Pinus montana, Tilia tormentosa, Betulla linfa, Vitis vinifera, tutti M.G. D1, che esplicano anche un’importante azione di drenaggio. Per quanto riguarda il gonfiore alla guancia destra, un rimedio omeopatico che potrebbe essere adatto è Apis, che è il rimedio principe degli edemi ed ha una prevalente lateralità destra. Tra gli altri rimedi si citano: Kali carbonicum, Natrum sulphuricum, Arsenicum album, Thuya, Urtica urens. Anche stavolta la fitoterapia può venire in aiuto con più di un preparato, come ad es. quelli dell’articolo “Spegniamo le infiammazioni” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Altri fitoterapici particolarmente utili potrebbero essere le applicazioni locali con il gel di Aloe vera, una pomata alla Calendula, l’olio di Menta o di Sandalo, oppure gli impacchi con infuso di Camomilla o di Biancospino o di farina di Avena e bicarbonato di sodio o di Zenzero o di Curcumina o di radice di Liquirizia ed altro. Anche i preparati a base di cumarina (dalle sommità fiorite del Meliloto) e di bromelina (dal gambo dell’Ananas) sono validi per le proprietà antinfiammatorie e antiedematose. Ovviamente il consiglio è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che possa approfondire la situazione e prescrivere una terapia personale strettamente legata al caso di sua figlia. Cordiali saluti.
DINA dice
dimenticavo di dirle che non ho fatto alcuna visita dal medico e vorrei iniziare con dosi basse . grazie
DINA dice
dottoressa buon giorno, secondo suo consiglio sono andata a prendere BRYONIA e RHUS TOXICODENDRON ma il farmacista mi ha chiesto se in granuli ,gocce ,esattamente i nomi con varie sigle ecc… perche’ ce ne sono tantissimi tipi,se gentilmente mi scrive cosa devo ordinare. la ringrazio in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Dina, ovviamente il mio non poteva essere un consiglio, l’ho solo informata sulle possibilità che l’omeopatia può offrire in situazioni come la sua. La soluzione “cucita addosso” al singolo caso la può fornire solo un medico omeopata, dopo aver visitato e studiato il paziente, perché l’omeopatia, a differenza ad es. della medicina tradizionale, non ha rimedi generici che vanno bene per tutti, ma ogni persona può richiedere un rimedio diverso da quello di altre persone, pur se tutte affette dalla stessa patologia. In omeopatia gli effetti terapeutici si ottengono solo e soltanto se i rimedi assomigliano al paziente, sia nelle manifestazioni che nelle caratteristiche, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Anche la diluizione del rimedio deve seguire i criteri legati al singolo caso ed al livello d’intervento terapeutico richiesto. In attesa quindi della prescrizione di un medico omeopata, quando occorre intervenire a livello sintomatico, in genere si ricorre alle basse diluizioni, quali ad es. 6 o 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Maggiori informazioni che la riguardano, come suggeritole in una risposta precedente, sono contenute nell’articolo “Reumatismi” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, che sarebbe opportuno consultare. Cordiali saluti.
DINA dice
buon giorno dottoressa,tutto quello che lei mi ha scritto e’ vero, dall’ultima risonanza fatta anni fa’risultava problemi alle vertebre da lei citate,ho fatto per venticinque anni un lavoro dove tiravo su’ dei pesi,se prendo freddo al collo mi blocco o sto’ male,non ho un letto comodissimo e per finire quando mi arrabbio mi prende la testa,confermato tutto cio’ le chiedo: alternati fra loro intende un giorno uno con la sua dose ed il giono dopo l’atro e via dicendo, o tipo mattina uno e sera l’altro? io sono una che non ha problemi con il sonno ,anzi,se prendo le tisane analgesiche mi possono provocare sonno durante il giorno, unite naturalmente con i prodotti omeopatici? comunque e’ mia intenzione rifare una risonanza per vedere se il mio problema si e’ aggravato,nel frattempo le porgo i miei saluti . grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Dina, generalmente il modo più ricorrente di alternare i rimedi omeopatici consiste nell’assumere una volta uno e la volta successivo l’altro e così via. Per quanto riguarda la tisana, se ad esempio si prende l’abitudine di assumere la sera prima di andare a letto una tisana analgesica e calmante, magari anche antinfiammatoria, sicuramente non interferirà con i rimedi omeopatici e non provocherà alcuna sonnolenza il giorno successivo. Cordiali saluti.
DINA dice
GENTILISSIMA DOTTORESSA HO 46 ANNI ED HO SEMPRE SOFFERTO DI CERVICALE CHE MI CAUSA MALE IL COLLO E ALLE SPALLE,FORMICOLIO ALLE BRACCIA E VOMITO CHE DURA ANCHE UN GIORNO,MI PUO’ CONSIGLIARE QUALCOSA COME PREVENZIONE GRAZIE MILLE DINA.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Dina, innanzitutto sarebbe importante cercare di comprendere la causa della sua cervicalgia, perché una volta individuata la causa si potrebbero trovare le condizioni o per allontanarla completamente o per limitarla nei suoi effetti dannosi. Le cause di una cervicalgia sono numerose e tra le più frequenti troviamo gli errori di postura, la sedentarietà, le attività fisiche con sovraccarichi ripetuti a livello del collo, gli eccessi di alcuni tipi di attività sportiva, i colpi di freddo, i traumi, la tendenza a scaricare lo stress quotidiano assumendo posizioni rigide e contratte, il cattivo riposo notturno con materassi e cuscini non adatti, l’artrosi cervicale ed altro. Nel suo caso, dai sintomi che riferisce di avere, molto probabilmente sono coinvolte un po’ tutte le vertebre del collo, perché dalle prime due (C1 e C2) si originano soprattutto sintomi caratteristici come dolore nella parte superiore del collo, vertigini, nausea ed a volte cefalea, mentre dalle ultime due vertebre (C6 e C7) si originano soprattutto sintomi come il dolore cervicale e scapolare che si irradia lungo le braccia, accompagnato da indebolimento della forza muscolare, da formicolii ed a volte da percezione di scosse elettriche a braccia e mani. Relativamente all’omeopatia i rimedi idonei a trattare una cervicalgia sono tutti quelli che hanno come organospecificità l’apparato muscolo-scheletrico, come ad es. quelli riportati nell’articolo “Reumatismi” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, tra cui individuare il rimedio (o i rimedi) con sintomatologia più somigliante, condizione questa indispensabile per ottenere dei risultati utili. In genere l’uso di Bryonia e di Rhus toxicodendron, alternati tra loro, è in grado di produrre degli ottimi risultati. Anche l’utilizzo di qualche gemmoterapico, ad azione drenante e terapeutica, potrebbe essere molto utile, come riportato nell’articolo, quale ad es. il Ribes nigrum M.G. D1. Anche la fitoterapia classica potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, quali ad es. quelli riportati nell’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” della presente sezione del sito, come anche la radice dell’Artiglio del diavolo per realizzare dei decotti o la pomata della stessa pianta per delle applicazioni locali, oppure ancora l’olio di Arnica per praticare dei massaggi e/o l’infuso o l’estratto secco di Rosa canina, oltre alle tante tisane rilassanti e analgesiche (es. Camomilla, Escolzia, Melissa, Tiglio, Valeriana, ecc.). Infine anche l’esecuzione giornaliera di appropriati esercizi fisici, sotto la guida di un fisioterapista, è in grado di contrastare efficacemente l’insorgere o l’acuirsi di una cervicalgia, sciogliendo tensioni e stress e mobilizzando le vertebre cervicali irrigidite e contratte. Ovviamente la conferma di tutto ciò la può fornire solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Simona dice
Gentilissima Dottoressa,soffro spesso di mal di testa muscolo tensiva. Dormo coi denti stretti e ho sempre i muscoli del collo molto tesi. Lo sternocleidomasoideo è visibilmente contratto senza bisogno di toccarlo e mi sembra di avere un “chiodo” che dalla scapola sinistra mi arriva all’occhi sinistro attraversando l’occipite.
C’è qualche rimedio omeopatico che mi rilassi la muscolatura nei momenti di forte stress?
Grazie infinite per i suoi preziosi consigli!
Simona
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simona, la cefalea di tipo tensivo di cui lei soffre, che è bene ricordare è un sintomo e non una malattia, è la più frequente tra le cefalee, la cui causa non è completamente nota però si è osservato che può essere innescata da diversi fattori scatenanti: da un lato possiamo trovare lo spasmo della muscolatura della nuca o del collo, oppure la contrattura dei muscoli della masticazione dovuta al serramento dentale o bruxismo notturno, che causano un’attivazione dei recettori del dolore, dall’altro possiamo trovare lo stress, la carenza di sonno, le posture sbagliate, l’affaticamento degli occhi, ecc. Dal punto di vista omeopatico invece è più interessante conoscere il tipo di dolore, o meglio la sensazione provata dalla persona, la localizzazione precisa del disturbo, i sintomi concomitanti, le modalità di aggravamento e di miglioramento, ecc. Bisogna poi individuare la tipologia del soggetto, sempre dal punto di vista omeopatico, in cui andare a collocare il suddetto quadro sintomatologico, tenendo cioè presente che l’omeopatia è la cura per una persona che ha un certo sintomo o malattia e non per un disturbo in generale. E’ questo il “lavoro” che fa il medico omeopata e che gli consente di individuare il rimedio omeopatico più adatto, quello cioè che più facilmente darà l’effetto sperato, dopo aver visitato il paziente per inquadrare il suo biotipo omeopatico e vagliato tutti i sintomi presenti, sia fisiologici che psicologici. I rimedi omeopatici utili a superare la fase acuta di una cefalea sono tantissimi e la scelta deve essere effettuata secondo i criteri detti poc’anzi. Poi, in generale, per ottenere un buon risultato duraturo o pervenire alla risoluzione definitiva del disturbo, bisognerà procedere alla individuazione di un rimedio omeopatico di fondo, probabilmente ad alta diluizione, che possa esplicare un’azione più profonda e sistemica. Tra i rimedi omeopatici più utilizzati nelle fasi acute troviamo ad esempio: Belladonna, se la cefalea è pressante e si aggrava con il freddo; Silicea, se la cefalea è periodica, inizia dalla nuca, progredisce al vertice e si fissa nella regione sopraorbitaria ed inoltre peggiora con la luce intensa; Bryonia, se la cefalea è lancinante, spesso più forte al mattino ed a volte dopo ogni pasto; Actaea racemosa, se la cefalea migliora all’aria aperta e peggiora in ambiente caldo; Ignatia amara, quando la cefalea interessa le persone con sintomi paradossali che cioè migliorano in compagnia, peggiorano con le contrarietà, sono preoccupate per nulla; Cyclamen o Actaea spicata, quando le cefalee sono catameniali, cioè legate alle mestruazioni e quindi hanno cadenza mensile; Dulcamara, se le cefalee si presentano con l’umido; Kali phosphoricum, per le cefalee delle persone stanche e affaticate intellettualmente; Gelsemium, quando la cefalea o emicrania, sempre di tipo congestizio, è posteriore e termina con un’abbondante emissione di urina chiara; ecc. Tra i principali rimedi omeopatici di fondo possiamo trovare Sulphur, Lycopodium, Nux vomica, Natrum muriaticum, Lachesis ed altri. E’ considerata utile anche un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B. Possono essere altresì di grande aiuto i preparati fitoterapici dell’antica tradizione del presente articolo. Cordiali saluti.
lara dice
Salve io soffro di emicranie croniche quotidiane con iper abuso di farmaci. Sa consigliarmi dei rimedi efficaci per ‘svezzarmi’ dall ergotamina?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lara, combattere l’emicrania o la cefalea con rimedi naturali è possibile, ma ciò in genere richiede l’adozione di una terapia multidisciplinare fatta di diversi interventi convergenti che possano nel tempo consentire l’abbandono progressivo dei farmaci in uso. Si parte innanzitutto dall’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, semplice e non pesante, privilegiando i cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B (frutta, verdura e ortaggi andrebbero benissimo). E’ opportuno poi praticare un’attività fisica moderata e continuativa. Ai primi accenni di dolore applicare sulla testa degli impacchi freddi, eventualmente arricchiti con bioaromi. Anche il rimedio della nonna con le fette di patata, da applicare con una fasciatura sul lato dolente della testa, in genere produce un sollievo apprezzabile. Inoltre è il caso di prendere l’abitudine di assumere alcune volte al giorno e soprattutto la sera una tisana rilassante e analgesica a base di camomilla, melissa, valeriana, che sono tra le erbe più efficaci e più adoperate. Ma vanno bene anche i tanti preparati fitoterapici del presente articolo. Venendo poi ai prodotti erboristici, si rivelano molto validi i macerati glicerici di rosa canina, ribes nero, tiglio, partenio, artiglio del diavolo, o di altre piante. Infine per quanto riguarda l’omeopatia, in genere tale medicina è perfettamente in grado di superare completamente la problematica del mal di testa o di pervenire a un risultato soddisfacente e duraturo con l’adozione di una terapia ad hoc, molto personalizzata, legata cioè al paziente, alla sua situazione e alla sua sintomatologia. Tale terapia per essere veramente efficace si compone di due fasi: nella prima fase si somministrano rimedi omeopatici sintomatici, a bassa diluizione, utili a superare la manifestazione acuta; nella seconda fase (che può essere anche in contemporanea alla prima) si somministrano rimedi omeopatici di fondo, ad azione profonda e sistemica, probabilmente ad alta diluizione, per la risoluzione definitiva del problema. Una cura del genere richiede indispensabilmente il ricorso al medico omeopata, che deve inquadrare il biotipo omeopatico del paziente soprattutto per la scelta del rimedio (o dei rimedi) di fondo e deve vagliare la sintomatologia dolorosa soprattutto per la scelta del rimedio (o dei rimedi) sintomatico. Nel suo caso inoltre bisognerà valutare attentamente anche la compatibilità con gli altri farmaci che assume, per evitare il rischio che la cura omeopatica perda di efficacia. Cordiali saluti.
valentina dice
Buongiorno…scusi la domanda sciocca…per quanto riguarda la buccia di limone tagliata finemente a rondelle..si intende solo la parte gialla…o comprensiva della parte bianca?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valentina, le fette di scorza di limone da adoperare devono riguardare il più possibile la parte gialla, dove sono contenuti i preziosi oli essenziali dalle proprietà terapeutiche indicate. Cordiali saluti.
STEFANIA dice
Complimenti, sito e descrizioni molto efficaci e gradevoli.
Cordialità
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefania, grazie per gli apprezzamenti. Continui a visitare il sito per nuove ed interessanti pubblicazioni, commenti e risposte compresi. Cordiali saluti.
ilio dice
Il mio intervento è per porre un problema che affligge mia moglie -di anni 70- da sempre.
Soffre di “insufficienza venosa” che si accentua in estate, gonfiandole le caviglie e causandole dolori alle gambe.
Ha fatto tantissime cure ma senza ottenere un ben che minimo beneficio, pertanto, la mia domanda è: esiste un prodotto che può, quantomeno,alleviare questo disturbo?
Ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Ilio, tra i rimedi omeopatici più usati per il problema da lei descritto troviamo Aesculus hippocastanum, Arnica montana, Hamamelis, Calcarea fluorica, Pulsatilla. Spesso vengono anche utilizzati rimedi omeopatici complessi, come Wibotin, o Vanda 41, o in particolare Aesculus compositum. Cordiali saluti.