I rimedi naturali, tutti di origine vegetale, che la nonna qui propone sono particolarmente utili per dare risposta a disfunzioni, malesseri e problematiche che riguardano solo le donne.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Contro l’amenorrea
Con il termine amenorrea si identifica la mancanza di mestruazioni. Si parla di “amenorrea primaria” se interessa ragazze che, pur avendo superato l’età della pubertà, non hanno ancora avuto la prima mestruazione (menarca). Si parla invece di “amenorrea secondaria” se riguarda donne che, pur avendo avuto una funzione mestruale regolare, hanno un ritardo delle mestruazioni che si protrae per almeno 3 mesi. Le cause in genere sono patologiche e vanno sempre indagate. E’ possibile però che l’amenorrea sia anche la conseguenza di gravi traumi psichici.
I rimedi della nonna per combattere tale disturbo sono:
□ Assenzio selvatico (o Erba di S. Giovani o Canapaccio o Artemisia vulgaris): preparare un infuso con 30 g di foglie giovani e di fiori, entrambi sminuzzati, in 1 litro di acqua bollente, lasciare in infusione 30 min, filtrare avendo cura di spremere bene il residuo, dolcificare. Bere alla dose di 2 – 4 bicchieri al dì, iniziando la cura una settimana prima della data presunta del ciclo mestruale.
□ Cappero: preparare un decotto con 5 g di parti dell’intera pianta sminuzzate in una tazza di acqua, bollire per 10 min, filtrare comprimendo la parte solida. Bere alla dose di una tazza la sera prima di andare a letto.
□ Chelidonia maggiore (o Chelidonium majus): succo fresco della pianta in un decotto di fiocchi d’avena stimola la secrezione delle ghiandole in generale. Assumere alla dose di una tazza la sera, dopo cena.
□ Ginepro: preparare l’infuso con 15 – 20 bacche schiacciate in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 15 min, filtrare comprimendo bene la parte solida, dolcificare a piacere con zucchero o miele. Assumere tutte le sere una tazza prima di andare a letto, nel periodo che precede la presumibile comparsa del ciclo mestruale.
□ Origano: preparare l’infuso con 10 g di foglie e fiori entrambi sminuzzati in 200 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 10 – 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Bere alla dose di 1 tazza 3 volte al dì.
□ Poligala: preparare il decotto con 5 g di radice sminuzzata in 200 ml di acqua, far bollire per 10 – 15 min, filtrare comprimendo la parte solida. Assumere alla dose di 2 cucchiai da minestra 3 volte al dì.
□ Salvia: preparare l’infuso con 4 g di foglie sminuzzate in 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 15 min, filtrare spremendo bene il residuo. Assumere alla dose di 1 tazza 3 volte al dì.
Contro la dismenorrea
Con il termine dismenorrea si indicano le mestruazioni dolorose. E’ un disturbo che, nella sua forma più comune detta “primaria”, non associata cioè ad alcuna patologia della sfera ginecologica, affligge circa il 50% delle giovani donne. I dolori, dovuti a violente contrazioni dell’utero, compaiono all’inizio delle mestruazioni o alcune ore prima ed interessano il basso ventre, talvolta anche la schiena e la parte alta delle cosce. Possono presentarsi nausea, vomito, diarrea, mal di testa, vertigini, astenia.
I rimedi della nonna sono:
□ Arancio (foglie e buccia), Camomilla (fiori), Ginepro (bacche), Iperico (fiori e foglie), Melissa (fiori e foglie), Achillea (tutta la pianta), Origano (foglie), Pratolina o Margheritina (fiori e foglie), Rosmarino (foglie), Timo (fiori e foglie), Vischio (rami e foglie): gli infusi e i decotti di tali piante, dolcificati a piacere con zucchero o miele, sono calmanti del dolore e rilassanti.
□ Achillea, Camomilla, Fumaria, Ginepro e Rusco (o Pungitopo): utilissimo è il decotto preparato con un mix di tali piante (50 g di estremità fiorite di achillea, 50 g di fiori di camomilla, 50 g di parti aeree di fumaria, 50 g di bacche di ginepro, 50 g di rizoma di rusco) in 1 litro d’acqua, bollire 2 min, lasciar riposare 10 min, filtrare spremendo bene il residuo e berne 2 tazze al dì, mattino e sera, nei 14 giorni antecedenti la presunta data delle mestruazioni.
□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.
□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive ed è indicata proprio nei casi dismenorrea. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), da assumere 2 – 3 volte al dì lontano dai pasti.
□ Salice bianco: le foglie o i fiori (amenti) svolgono un’azione antispasmodica e calmante generale. Si prepara l’infuso versando in una tazza d’acqua bollente un cucchiaio di amenti essiccati, si lascia in infusione 10 min prima di filtrare. Si beve la sera prima di coricarsi come calmante del sistema nervoso e contro l’insonnia. Utile anche per combattere i disturbi legati al ciclo mestruale.
Contro l’ipermenorrea
Con il termine ipermenorrea si indica un ciclo mestruale caratterizzato da un flusso eccessivamente abbondante. Si tratta di un disturbo abbastanza diffuso che interessa almeno il 20% delle donne italiane Le cause sono di solito disfunzionali o, con minore frequenza, organiche e vanno sempre indagate. La persistenza può portare a seri problemi di anemia. L’ipermenorrea comprende tre condizioni legate all’aumento di perdite ematiche: menorragia (mestruazioni lunghe), menometrorragia (mestruazioni lunghe combinate con perdite intermestruali), metrorragia (perdite intermestruali).
I rimedi che la nonna consiglia sono:
□ Alchemilla: nei casi di ipermenorrea si utilizza l’infuso (5g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), da assumere alla dose di 3 tazze al dì lontano dai pasti.
□ Borsa del pastore (o Capsella bursa pastoris): si dimostra particolarmente utile un vino con tale pianta. In 1 litro di vino bianco si mettono a macerare, per 8 giorni, 180 g di pianta fresca (tutte le parti tranne le radici) minutamente tagliuzzate. Se ne assume 1 cucchiaio ogni ora, per poi allungare i tempi sulla base dei risultati ottenuti. Questo rimedio era molto usato nelle comunità contadine.
□ Equiseto: va bene un decotto (70 g di rami sterili secchi in 500 ml d’acqua) da assumere un po’ per volta, dapprima una tazzina da caffè e successivamente 1 cucchiaio ogni 1 – 2 ore.
□ Ortica: il decotto di tale pianta (5 – 10 g di foglie in 200 ml d’acqua) è un ottimo emostatico particolarmente indicato nei casi di mestrui abbondanti. Se ne prende 1 cucchiaio ogni ora o ogni mezz’ora o anche più spesso secondo necessità, allungando poi i tempi di somministrazione in base all’effetto ottenuto.
□ Piantaggine: decotto (5 g di tutta la pianta secca in 200 ml d’acqua) da assumere alla dose di 3 tazze al giorno.
□ Quercia: decotto (30 g di corteccia di giovani rami in 250 ml d’acqua). Poiché è amaro si può aggiungere zucchero, o vino aromatico, o acqua di menta. Se ne assume 1 cucchiaio ogni 5 – 10 – 15 min nella fase iniziale e poi, ai primi miglioramenti, si allungano i tempi. Si continua alla dose di 3 – 4 cucchiai al dì.
□ Rovo (o Rubus fruticosus): decotto (30 g di foglie fresche o 10 – 15 g di foglie secche in 500 ml d’acqua). Se ne assumono 3 – 4 tazzine al dì. Può essere dolcificato con miele rosato.
□ Tormentilla (o Potentilla): decotto (15 – 30 g di radice in 1 l d’acqua, da bollire 30 min). Se ne assume 1 cucchiaio ogni 20 min, poi ogni ora e così via.
□ Vischio: decotto (30 g di foglie e giovani rami in 1 litro d’acqua). Se ne assume una tazzina più volte al dì. Si può preparare anche un infuso aggiungendo, in parti uguali, foglie secche di equiseto (3 g di foglie di vischio + 3 g di foglie di equiseto, essiccate e ridotte in polvere, in 250 ml d’acqua bollente), oppure 1 o 2 pizzichi di polvere di ortica. Si beve a sorsi nell’arco della giornata.
Un beneficio per le mammelle
□ Fieno greco (o Trigonella foenum graecum): per gli indurimenti delle mammelle si rivelano molto efficaci i cataplasmi di farina di fieno greco. Si preparano nel modo seguente: si fa bollire una certa quantità di farina del seme di fieno greco in aceto e miele, mescolando continuamente, finché non si forma una pasta omogenea di consistenza simile alla polenta. Si filtra con una garza e si rimette a cuocere, però con solo miele. Si pone quindi la pasta fra più strati di tessuto ripiegato, si lascia leggermente raffreddare e si applica, ancora calda, sulle parti doloranti. Se occorre, si possono ripetere i cataplasmi più volte.
□ Crusca + Ruta: un decotto preparato con crusca di frumento e foglie di ruta (1 cucchiaio di crusca + 0,5 – 1 g di polvere di ruta, in 300 ml d’acqua), assunto secondo necessità, aiuta a risolvere le infiammazioni delle mammelle che si manifestano dopo il parto.
ncoletta dice
Buongiorno,ho 52 anni e avendo la spirale faccio i controlli dalla mia ginecologa normalmente da 3 4 mesi ho le mestruazioni irregolari a maggio mi sono durate circa 3 settimane poi mi anno saltato fino a settembre e ora è circa un mese che ho queste mestruazioni lunghe,quindi ho chiamato la mia dottoressa e mi ha detto che non mi devo preoccupare e d prendere il lutenyl per regolarizzarle,cè un medicinale naturale da sostituire il lutenil ?Oppure altri consigli,grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nicoletta, intanto i preparati fitoterapici del presente articolo, quelli del paragrafo “Contro l’ipermenorrea”, sono tutti idonei a contrastare l’ipermenorrea (mestruazioni abbondanti) in generale o la menorragia (mestruazioni lunghe) in particolare. Tra i preparati erboristici troviamo le tinture madri di Achillea o di Alchemilla o di Tormentilla, che sono tra le più adoperate. Invece i rimedi omeopatici maggiormente utilizzati sono Achillea millefolium, Actaea racemosa, Arnica montana, Belladonna, China, Ferrum metallicum, Hamamelis, Hydrastis, Sabina, Secale cornutum, Thlaspi bursa pastoris, Trillium. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella della paziente. Le consiglio di non prendere alcuna iniziativa personale senza un parere medico, che potrebbe essere quello di un medico omeopata se decidesse di ricorrere all’Omeopatia ed ai rimedi naturali. Cordiali saluti.
Gio dice
Salve, ho un ciclo corto, di 23giorni, con un flusso molto abbondante. Il mio ginecologo mi ha prescritto una pillola a basso dosaggio ma ho continue perdite e vedo solo peggioramenti anziché miglioramenti. In passato, dopo il parto del mio secondo figlio, ho fatto una cura con china regia 30ch, 5 granuli mattina e sera, più un tubo ogni 15gg di Natrum muriaticum 200ch. Tutto per tre mesi. Secondo lei posso ripetere questa cura o è il caso di modificarla? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gio, la risposta alla sua domanda la può fornire solo un medico omeopata che con la visita medica omeopatica potrà essere in grado di stabilire la terapia attualmente più adatta a lei. Non è affatto scontato che una cura omeopatica del passato possa essere riproposta pari pari nella situazione attuale, perché nel tempo il quadro biologico e quello clinico, sia a livello fisico che a livello psichico, possono aver subito delle modificazioni e quindi richiedere una terapia diversa, sia in termini di rimedi che di diluizioni, oppure una strategia terapeutica diversa pur con gli stessi rimedi. Il medico omeopata con la nuova visita è in grado di stabilire ciò con la dovuta precisione. Come lei sa l’omeopatia è una medicina con una personalizzazione molto spinta e se non si individuano i rimedi giusti e le diluizioni giuste per il singolo paziente, nella situazione del momento, gli effetti terapeutici non potranno essere quelli auspicati. China è un importante rimedio omeopatico che viene utilizzato nell’ipermenorrea, essendo un ottimo rimedio emostatico, un rimedio per le emorragie e quindi anche per le mestruazioni abbondanti, dove svolge una doppia funzione: contribuisce a fermare o limitare il sanguinamento e nello stesso tempo contrasta l’eventuale anemia conseguente alla perdita di sangue. China è anche un rimedio dell’astenia, della stanchezza, della spossatezza, degli esaurimenti sia fisici che psichici, soprattutto se conseguenti alla perdita di grosse quantità di liquido organico (sangue, sudore, urina, ecc.). Natrum muriaticum è un policresto omeopatico ed è un rimedio costituzionale (costituzione fosforica e temperamento linfatico-nervoso) che ha come organo-specificità il sistema nervoso vegetativo, le mucose delle vie respiratorie superiori, il cuore, la tiroide, il fegato, l’apparato gastrointestinale, la pelle, i genitali. E’ anche un rimedio dei disagi emotivi, dell’ansia per il futuro, dell’angoscia specialmente di notte, della scontrosità, della precipitazione, dell’impazienza, dell’irritabilità, alternate e sovrapposte a un moderato stato depressivo. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono specificamente utilizzati nell’ipermenorrea troviamo Achillea millefolium, Actaea racemosa, Belladonna, Ferrum metallicum, Hamamelis, Hydrastis, Secale cornutum, Thlaspi bursa pastoris. I preparati fitoterapici utili sono anch’essi diversi, come ad es. quelli del presente articolo, disponibili anche in altre forme erboristiche. Le ripeto però che a migliore garanzia sarebbe opportuno rivolgersi al medico omeopata. Cordiali saluti.
Malika dice
Gent. Dott. Della Volpe la ringrazio per la risposta.
Esiste un elenco di medici accreditati per regione(perché non conosco nessuno). Basta un qualsiasi omeopata o un ginecologo?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Malika, se non ha altri riferimenti potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche affidabili, molte delle quali hanno un’organizzazione territoriale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Un medico omeopata esperto potrebbe bastare, perché sicuramente avrà avuto modo di trattare più volte le problematiche ginecologiche. Cordiali saluti.
Malika dice
Buongiorno,
soffro di ipermennorrea(accompagnata spesso da ciclo irregolare) da quando ho avuto il ciclo, a 9 anni. Escluse cause patologiche tramite ecografia e problemi a livello sanguigno(anche se in famiglia ci sono diversi problemi a livello ematico e cardiovascolare), da parecchi anni prendo la pillola, che mi ha ridotto il ciclo e risolto i problemi di anemia e effetti vari. Ora però soffro di vestibolite vulvare(scatenata probabilmente da un’infezione) e ed molto probabile che la pillola(insieme a abitudini e igene intima sbagliata) possa essere una delle cause del problema e quindi vorrei smettere di assumerla, visto anche i rischi. esiste una soluzione efficace a questo problema invalidante? A chi mi posso rivolgere?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Malika, l’omeopatia e la fitoterapia sono in grado di trattare efficacemente sia l’ipermenorrea che la vestibolite vulvare. Potrebbe quindi rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescriverle la terapia più adatta a lei, ricorrendo a rimedi omeopatici e ad altri bioterapici, associandoli eventualmente con fitoterapici specifici. Cordiali saluti.
Francy dice
Salve Dottoressa,
soffro da diverso tempo di candida ed escherichia coli a livello vaginale, conduco una vita ed alimentazione sana, vorrei chiederle se l’helonias dioica e l’hydrastis canadensis in tintura madre, le sembrano rimedi appropriati per risolvere il problema, la ringrazio
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francy, sia Helonias omeopatico e sia Hydrastis TM (tintura madre) potrebbero essere adatti per le vaginiti micotiche o batteriche. Però per quanto riguarda l’omeopatia il rimedio (o i rimedi) più adatto a produrre l’effetto terapeutico desiderato dovrà essere individuato come quello che contempla la manifestazione più somigliante alla propria, nel rispetto della “legge dei simili”. Ad esempio tra i rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati in base alla sintomatologia predominante troviamo: Mercurius solubilis, se la leucorrea (ossia l’aumento delle secrezioni vaginali) presenta un colore giallo-verdastro ed è irritante e maleodorante, vi è bruciore e prurito, i sintomi peggiorano con il caldo del letto e migliorano con il freddo locale; Hydrastis canadensis, se la leucorrea è giallastra, vischiosa, filante, corrosiva ed i sintomi peggiorano camminando e si aggravano dopo le mestruazioni; Kreosotum, se la leucorrea è bianco-giallastra, maleodorante, irritante, acida e corrosiva, vi è bruciore, prurito e tendenza al sanguinamento, le mestruazioni sono abbondanti e di sangue scuro; Kali bichromicum, se la leucorrea è verdastra, densa e irritante, con prurito e bruciore; Hepar sulphur, se la leucorrea è abbondante, verdastra, maleodorante e irritante; Pulsatilla, se la leucorrea è giallastra, di aspetto cremoso, poco irritante ed i sintomi peggiorano con il movimento e con il fresco. Tra i preparati fitoterapici più specifici troviamo Calendula TM o Melaleuca OE (olio essenziale), noto anche come Tea Tree Oil, che possono essere adoperati per delle irrigazioni vaginali o per l’igiene intima, onde ottenere un’azione antisettica, antinfiammatoria, lenitiva, calmante, anestetica. Entrambi i preparati vanno diluiti in acqua sterilizzata, previa bollitura, e le quantità che generalmente si utilizzano sono, per mezzo litro d’acqua, 40-50 gocce per la tintura madre di Calendula e 5-10 gocce per l’olio essenziale di Melaleuca. Possono essere altresì utili applicazioni locali con l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche con una crema a base di Avena o di Echinacea o della stessa Calendula. Sarebbe ancora opportuno associare altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati e non troppo alcalini, l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti), l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti ed altro. Sarebbe comunque opportuno stare sotto controllo medico e rivolgersi ad un medico omeopata se intende seguire la strada dell’omeopatia e dei rimedi naturali. Cordiali saluti.
Paola dice
Buongiorno,
soffro di ipermenorrea ma solitamente nel giro di 4 giorni il ciclo termina.
Una volta, dopo 6 giorni, avevo ancora mestruazioni abbondanti ed essendo anemica l’omeopata mi ha consigliato la tormentilla in pastiglie.
L’ho comprata ma il ciclo è finito. Quidi giace nel cassetto inutilizzata.
Adesso sono 4 gg di ciclo molto abbondante e non accenna a smettere pertanto volevo prendere la tormentilla ma non mi ricordo la posologia.
Potrebbe aiutarmi Lei??
La ringrazio anticipatamente
Saluti
Paola
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, la Tormentilla (o Potentilla), com’è noto, è una pianta con spiccate proprietà astringenti e antiemorragiche, per cui i suoi preparati sono utilizzati anche nei casi di ipermenorrea. Se le pastiglie cui lei si riferisce (o compresse, per meglio dire) appartengono al rimedio omeopatico complesso Tormentilla heel, allora la posologia che usualmente si adopera è di 1 compressa 3 volte al dì, aumentabile nei casi acuti. Se invece appartengono al fitoterapico, allora la posologia, che dipende direttamente dalla quantità in grammi di estratto secco contenuto nella compressa, solitamente è tarata per 1 compressa 2-3 volte al dì. Ovviamente, per tutto quanto sopra, è fatta salva una diversa indicazione medica. Sarebbe quindi opportuno che lei chiedesse all’omeopata che le ha prescritto il prodotto. Cordiali saluti.
laura dice
ciao mia figlia di 11 anni alcuni giorni prima del ciclo accusa dolori alla parte bassa della piancia e mal di testa………..mi hanno consigliato della tachipirina che non prenderà sia perché io noncredo giusto riempiere bambini di tachipirina sia perchesi rifiuta di prenderla vuole solo globulini….cosa mi consiglia dottoressa? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, come indicato nel presente articolo le mestruazioni dolorose, denominate con il termine “dismenorrea”, sono un disturbo che affligge moltissime donne e nella forma più comune detta primaria, non associata cioè ad alcuna patologia della sfera ginecologica, colpisce maggiormente le giovani donne. I dolori, dovuti a violente contrazioni dell’utero, compaiono alcuni giorni prima delle mestruazioni o alcune ore prima ed interessano solitamente il basso ventre, potendosi presentare altri sintomi quali ad es. il mal di testa come nel caso di sua figlia. I rimedi omeopatici utili al trattamento della dismenorrea e sintomi associati sono diversi, tra i quali, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, occorrerà individuare il rimedio che contempla una sintomatologia quanto più possibile somigliante a quella della paziente, altrimenti i risultati saranno inferiori alle attese. Ad esempio tra i rimedi omeopatici più utilizzati troviamo: Actaea racemosa quando i dolori sono di intensità proporzionale al flusso e la cefalea si aggrava durante il mestruo; Arsenicum album se i dolori sono lancinanti; Chamomilla se i dolori interessano il basso ventre ed a volte anche la schiena; Colocynthis quando le mestruazioni sono scarse e i dolori, spasmodici simili a crampi, migliorano in posizione piegata su se stessa; Dioscorea se viceversa i dolori sono più sostenibili in posizione eretta; Cyclamen se il mestruo è di sangue scuro, Lachesis quando i dolori migliorano con la comparsa del mestruo; Magnesia phosphorica quando le mestruazioni sono di sangue scuro e in anticipo e i dolori compaiono prima del ciclo e migliorano con l’arrivo. Anche l’alimentazione potrebbe fornire il suo contributo, privilegiando i cibi con vitamine e sali minerali (soprattutto calcio, magnesio, potassio) e quelli particolarmente consigliati sono cavolo, lattuga, fico, finocchio, prezzemolo. Anche una buona tisana potrebbe alleviare i dolori, prima fra tutte la tisana di camomilla, la quale non a caso è una pianta che presenta nella denominazione botanica il termine “matricaria” (Matricaria chamomilla), da “matrice” che anticamente indicava gli annessi uterini. Cordiali saluti.
silvia dice
Buon giorno,
durante l’ovulazione e qualche giorno prima del ciclo mestruale soffro di forti mal di testa con attacchi di vomito.
L’omeopata di fiducia , anche in via preventiva, mi ha prescritto nux vomica 10ml 50% ma non vedo grossi miglioramenti.
Mi chiedo se Lei aggiungerebbe altro.
saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, la cefalea, che ricordiamolo è un sintomo e non una malattia, è un disturbo molto comune che può avere diverse origini. Dal punto di vista omeopatico è più interessante conoscere il tipo di dolore, o meglio la sensazione provata dalla persona, la localizzazione precisa del disturbo, le modalità di aggravamento e di miglioramento con tutti i sintomi concomitanti, ecc. E’ poi importante individuare il biotipo dal punto di vista omeopatico su cui andare a collocare il suddetto quadro sintomatologico. Ciò consente all’omeopata di poter effettuare la scelta del rimedio più adatto al paziente, il quale rimedio, allo scopo di ottenere un risultato duraturo o di pervenire alla risoluzione definitivo del disturbo, facendo quindi una buona prevenzione, dovrà essere un costituzionale per un’azione profonda e sistemica e quasi sempre ad alta diluizione. E’ questo il protocollo che avrà seguito il suo omeopata nello scegliere Nux vomica 200K (la diluizione l’ho desunta dal suo commento precedente) come rimedio a lei somigliante, tenuto anche conto che Nux vomica è uno dei principali rimedi omeopatici costituzionali per la cura di fondo delle cefalee anche con nausea e vomito. Ora, considerato che un’alta diluizione qual è la 200K impiega alcune settimana per iniziare ad agire, se lei sta assumendo il rimedio da meno tempo deve avere solo la pazienza di aspettare, altrimenti bisognerà rivedere l’anamnesi omeopatica. Sarebbe comunque il caso di tenere informato l’omeopata. E’ considerata sempre utile un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B ed anche avvalersi di un buon preparato fitoterapico quale, ad esempio, uno di quelli riportati nell’articolo “Addio mal di testa” della presente sezione del sito, che la invito a consultare. Cordiali saluti.
Angela2013 dice
Gent.ssima Dott.ssa,
per infezioni vaginali recidivanti da enterococco Cosa mi può consigliare? ritorna anche dopo antibiotici mirati. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, la vaginite aerobica da enterococchi purtroppo è soggetta al rischio di recidive per una serie di fattori scatenanti ed anche perché tali batteri, che normalmente popolano il tratto intestinale, nonostante siano meno virulenti di altri, risultano essere particolarmente resistenti agli antibiotici e tale resistenza tende ad aumentare ad ogni recidiva. Se lei quindi intendesse trattare efficacemente la sua vaginite con l’omeopatia, le consiglio di rivolgersi ad un omeopata per una visita medica ed un’anamnesi omeopatica accurata, in modo che possa essere individuato il rimedio omeopatico più appropriato che tenga conto anche delle modalità di manifestazione dei sintomi. Ad esempio, solo a titolo orientativo, tra i rimedi omeopatici che potrebbero essere utilizzati in base alla sintomatologia predominante troviamo: Mercurius solubilis, se la leucorrea (ossia l’aumento delle secrezioni vaginali) presenta un colore giallo-verdastro ed è irritante e maleodorante, vi è bruciore e prurito, i sintomi peggiorano con il caldo del letto e migliorano con il freddo locale; Hydrastis canadensis, se la leucorrea è giallastra, vischiosa, filante, corrosiva ed i sintomi peggiorano camminando e si aggravano dopo le mestruazioni; Kreosotum, se la leucorrea è bianco-giallastra, maleodorante, irritante, acida e corrosiva, vi è bruciore, prurito e tendenza al sanguinamento, le mestruazioni sono abbondanti e di sangue scuro; Kali bichromicum, se la leucorrea è verdastra, densa e irritante, con prurito e bruciore; Hepar sulphur, se la leucorrea è abbondante, verdastra, maleodorante e irritante; Pulsatilla, se la leucorrea è giallastra, di aspetto cremoso, poco irritante ed i sintomi peggiorano con il movimento e con il fresco. Anche la fitoterapia potrebbe fornire un valido contributo con più di un preparato, come, ad esempio, la tintura madre di Calendula che sciolta in acqua (1 o 2 cucchiai per litro d’acqua) può essere utilizzata per praticare delle lavande vaginali, utili anche per fare prevenzione, che hanno un’azione antisettica, antinfiammatoria, lenitiva, anestetica; oppure l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche una crema a base di Avena per un’azione lenitiva, calmante, antipruriginosa, disarrossante. Sarebbe ancora opportuno associare anche altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati e non troppo alcalini, l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti) e l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti, l’attività fisica ed altro. Cordiali saluti.
Lea dice
Molto ben spiegato ! Ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lea, grazie per l’apprezzamento e seguiti a visitare il sito che è in continuo aggiornamento. Cordiali saluti.