La bocca, com’è noto, è la cavità del capo che costituisce la prima parte del tubo digerente e l’inizio delle vie respiratorie. E’ limitata anteriormente dalle labbra, lateralmente dalle guance, in alto e in basso dalle arcate dentarie, dal palato e dal pavimento boccale su cui è impiantata la lingua. E’ ricoperta da una mucosa ricca di ghiandole salivari. Nella bocca avviene la prima fase della digestione grazie alla masticazione e all’azione di una particolare sostanza contenuta nella saliva, la ptialina. Tramite la lingua, che in quanto dotata delle papille gustative diventa il principale organo del gusto, si percepiscono i cinque sapori fondamentali (dolce, amaro, salato, aspro e umami). La cavità della bocca, assieme alla lingua ed alle labbra, è anche uno degli organi necessari alla fonazione, cioè alla produzione della voce.
Nella bocca si trova la dentatura, la cui funzione primaria è la masticazione del cibo. I denti sono disposti su due arcate simmetriche: l’arcata superiore e l’arcata inferiore. I denti sono costituiti complessivamente da 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari, per un totale di 32. Le radici dei denti sono coperte dalle gengive.
Per prevenire o curare in maniera del tutto naturale le affezioni ed i problemi che possono interessare la bocca, son utilissimi i rimedi della nonna di seguito proposti.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Aceto: la miscela formata da 1 cucchiaio di aceto e 10 – 15 cucchiai d’acqua tiepida, trattenuta in bocca,
- calma il dolore dei denti
- ed è utile nelle infiammazioni della bocca.
□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive. L’Amamelide è indicata nel trattamento delle infiammazioni e irritazioni locali della cute e delle mucose, come quelle della bocca e della gola. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), con cui effettuare sciacqui e gargarismi.
□ Calendula: i risciacqui con la T.M. (5 gocce in mezzo bicchiere d’acqua bollita e raffreddata, 2-3 volte al dì) sono utili per varie problematiche della bocca (gengivite, stomatite …).
□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diversi prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto con 30 – 50 g di radice secca triturata in 1 l d’acqua. Il decotto da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come
- ulcere,
- ferite,
- ustioni,
- dermatiti,
- herpes,
- punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione)
- ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature.
Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.
□ Farfaro (o Tussilago farfara): mettere alcune foglie in acqua calda finché non divengono molli e poi applicarle sul dente che duole, lasciandole per un po’. Il dolore passa quasi subito ed anche il gonfiore alle gengive.
□ Finocchio e Ononide: risciacqui per il mal di denti con il decotto di finocchio, 5 g di semi, e di ononide, 8 g di fiori, foglie e radici, in 250 ml di acqua.
□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).
□ Limone: il succo di limone, diluito in acqua (puro danneggia i denti), con cui fare sciacqui più volte al dì, è un ottimo disinfettante nei casi di afta (ulcera dolorosa all’interno della bocca causata da una rottura della mucosa), gengivite, stomatite (infiammazione delle mucose della bocca), glossite (infiammazione della lingua).
□ Malva: la radice di malva schiacciata o bollita e usata a mo’ di cataplasma da porre sulle parti gottose doloranti, sugli herpes (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra)., sui denti, sulla bocca, calma il dolore. Si può usare vantaggiosamente, allo stesso scopo, anche il decotto delle foglie, o l’infuso dei fiori, oppure le stesse foglie fresche strofinate localmente.
□ Menta piperita: in caso di mal di denti dovuto a carie, mettere 2 gocce di olio essenziale sul dente cariato. Calma il dolore.
□ Noce: il decotto delle foglie (50 g in 1 l d’acqua), da usare come colluttorio 2 volte al dì, agisce da disinfettante per bocca e gengive, nei casi di afta, gengivite, ecc.
□ Piantaggine: per calmare il mal di denti, masticare le foglie oppure fare risciacqui con il decotto di foglie (5 g in 200 ml d’acqua) o con 5 gocce di TM in ½ bicchiere d’acqua. Va bene anche una tintura così preparata: foglie di piantaggine, menta, tormentilla (o potentilla), rovo in parti uguali. Le foglie si schiacciano e si mettono in infusione, coperte da alcool o acquavite, al sole o in luogo caldo per 10 – 12 giorni. Dopodiché si filtra o si decanta e si conserva in recipiente ben chiuso. All’occorrenza si diluisce 1 cucchiaio di questa tintura con 5 – 6 cucchiai d’acqua e si fanno dei risciacqui. I dolori cessano presto.
□ Salvia: l’infuso con 5 g di foglie in 100 ml d’acqua bollente, è indicato per risciacqui nei casi di gengivite e affezioni della bocca in generale. Inoltre le foglie di salvia passate più volte sui denti e sulle gengive,
- sbiancano i denti,
- aromatizzano la bocca,
- calmano il dolore dei denti e delle gengive.
□ Verbena: il decotto di foglie e radici (5 g in 200 ml d’acqua), da usare per risciacqui più volte al dì, è disinfettante per le affezioni della bocca ed elimina l’alito cattivo.
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Anna dice
Buonasera Dottoressa, purtroppo da parecchio tempo ho bruciore nella bocca, lingua, palato, e mucose sopra e sotto palato, sono intollerante al lattosio ho diverticoli e microcristalli alla colecisti. Se mangio in particolare i pomodori si infiamma tutta la bocca interna accompagnata a volte con coliche e scariche, ho valutato con allergologia, gastroenterologo, nutrizionista, non riesco a risolvere i miei problemi. Grazie se mi risponderà.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, lei potrebbe essere affetta dalla “sindrome della bocca urente”, che è un disturbo caratterizzato da bruciore o dolore bruciante a livello orale, come se la bocca fosse ustionata, senza evidenti lesioni locali. Può interessare lingua, gengive, labbra, interno delle guance, palato o essere diffusa all’intero cavo orale. Spesso la causa non è nota ed in tal caso si parla di sindrome primaria. A volte la causa è identificata poiché legata ad una condizione patologica o morbosa ed in tal caso si parla di sindrome secondaria. Tra le cause identificate più ricorrenti troviamo: micosi orali, lichen planus del cavo orale, deficit nutrizionali (vitamine, ferro, zinco, ecc.), modificazioni ormonali, bocca secca, protesi dentarie, reflusso gastroesofageo, allergie o reazioni alimentari, danno neurologico dei nervi correlati, alcune tipologie di farmaci, irritazione orale da abitudini inappropriate (eccessivo spazzolamento della lingua, eccessivo uso di collutori, abuso di bevande alcoliche o acide, ecc.), fattori psicologici aggravanti. Ovviamente quanto detto finora è solo un’ipotesi che richiede pertanto una conferma medica. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che possono aiutare sono tutti quelli che contengono come sintomo predominante il bruciore, tra cui si citano Arsenicum album, Apis, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Phosphorus, Sanguinaria. Relativamente alla Fitoterapia, possono risultare utili diversi preparati del presente articolo, cui è possibile aggiungere applicazioni con gel di aloe vera, olio di lavanda, curcuma. Come misure di carattere generale si consiglia di evitare i cibi troppo speziati, i cibi acidi (ad es. pomodori, kiwi, ananas, agrumi), gli alimenti con menta o cannella, variare i dentifrici e bere frequentemente sorsi d’acqua per mantenere umide le mucose. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere ciò che è necessario al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Fatima dice
Buonasera io è da 2 giorni che ho male la parte più o meno mucosa orale cioè la parte interna della guancia destra ho un tipo di leucoplachia bianca e con un po di giallo/rosa sento pure dolore vorrei qualche rimedio per favore
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fatima, possono essere di giovamento le spennellature con le tinture madri di Plantago o di Hydrastis, diluite in un po’ di acqua tiepida bollita. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi possono essere: Borax, se il dolore aumenta al contatto con il cibo; Nitricum acidum, se il dolore è pungente; Mercurius solubilis, se c’è salivazione e alito cattivo; Arsenicum album, se ci sono bruciori; Sulphuricum acidum, se c’è essudato di liquido giallastro. Sarebbe comunque opportuno sottoporsi a controllo medico. Cordiali saluti.
Raffaella dice
Ciao anche io da un anno ho bruciore lingua e palato nn so che fare sono disperata tu hai trovato un rimedio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Raffaella, su questa pagina si legga la risposta del 02/08/2018 al commento della visitatrice Rosalba del 01/08/2018, che riguarda la stessa problematica. Cordiali saluti.
Carmela dice
Ho la bocca asciutta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmela, esistono diversi rimedi naturali che possono aiutare in caso di bocca secca (conosciuta anche come xerostomia, quando non c’è sufficiente salivazione) e prevenire i disturbi che ne conseguono. Tra questi si citano: decotto di zenzero, risciacqui con il gel di aloe vera sciolto in un poco d’acqua, decotto con peperoncino di cayenna, risciacqui con succo di limone e acqua, infuso di camomilla e menta, infuso di tè verde. Inoltre è importante bere acqua in modo regolare durante la giornata ed assumere cibi ricchi di vitamina C. Sarebbe comunque opportuno avere un consulto medico. Cordiali saluti.
Daniele dice
Ho un dolore dentro alla bocca tra dente e gengiva . Come posso fare
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Daniele, potrebbe effettuare risciacqui con Calendula T.M. (tintura madre), 5 gocce in mezzo bicchiere d’acqua bollita e raffreddata, 2-3 volte al dì. Cordiali saluti.
Maria dice
Buonasera.da tanto tempo soffro di bruciore e dolore in bocca.fatto mille visite.premetto che soffro di disfunzione temporo mandibolare .ho iniziato a portare l appareccchio invisilain. Ma il mio dolore è questa lingua che fa molto male .
Aiuto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, su questa pagina si legga la risposta del 02/08/2018 al commento della visitatrice Rosalba del 01/08/2018, che potrebbe riguardarla. Cordiali saluti.
Annalisa dice
Gentile dottoressa e’ da ormai un mese che soffro di un’ afta a lato delle lingua di quasi un centimetro , il decorso e’ sempre uguale appare e nel giro di una settimana scompare poi dopo una settimana riappare e così via. Premetto che sono stata vista da due dentisti è uno ha fatto anche la prova con il blu di metilene che e’ risulta negativa. Esame del sangue ok. E’ un afta che non da bruciore . Mi aiuti non so che fare. Se esiste un metodo per allungare le recidive. Grazie anticipatamete
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Annalisa, per le afte la carenza di alcune vitamine e minerali, tra cui ferro, vitamina B12 e acido folico (vitamina B9), è considerata un fattore di rischio. Negli individui predisposti, il disturbo può essere scatenato dall’assunzione di grandi quantità di cibi acidi. Di solito le afte scompaiono da sole nel giro di una o due settimane, senza altre conseguenze, ma possono recidivare. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che vengono comunemente adoperati sono Natrum muriaticum e Borax: il primo quando vi è presenza di muco amaro e salato proveniente dalla gola, il soggetto può soffrire anche di herpes e le afte possono comparire dopo un’eccessiva esposizione al sole; il secondo quando il fastidio aumenta al contatto con il cibo, la bocca è calda e secca, le afte sono sensibili e possono sanguinare. Nelle afte recidivanti spesso si richiede un trattamento omeopatico di fondo, con i rimedi suggeriti dalla propria costituzione e diatesi. Per quanto riguarda la Fitoterapia, possono essere utili il gel di Aloe vera, con cui massaggiare delicatamente le zone interessate, oppure le toccature con la tintura madre di Plantago o di Idraste, da diluire in un poco d’acqua tiepida, sterilizzata previa bollitura. Possono essere altresì valide alcune preparazioni del presente articolo. L’alimentazione consigliata è quella con cibi ricchi di vitamine (in particolare B12, acido folico C, D), di minerali (in particolare ferro e zinco) e di probiotici, evitando gli alimenti piccanti, acidi o molto salati, i grassi animali, la frutta secca e l’alcool. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Daniela dice
Buonasera Dott. Ssa
Volevo sapere se c’è qualche rimedio naturale per il lichen planus orale di cui mia mamma è affetta da diversi anni. Ha trovato un po’ di beneficio con il cortisone da mettere localmente però ora è peggiorata ed ha quasi delle abrasioni e volevo sapere se nell’attesa di andare a fare il controllo poteva magari fare degli sciacqui con la camomilla o se c’è qualcosa che può almeno momentaneamente dargli sollievo
Grazie per la risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, com’è noto, il Lichen planus orale è una dermatosi delle mucose interne della bocca a carattere infiammatorio e andamento cronico. Solitamente si manifesta con macchie biancastre o rossastre, ferite aperte talvolta sanguinolenti e gonfiore tissutale. I sintomi più comuni sono bruciore, dolore e raramente dolore. La causa della malattia è tuttora incerta e sconosciuta, dove in risposta l’organismo scatena una reazione immunologica alterata che determina l’insorgere delle lesioni: quindi la patogenesi sarebbe immunologica. A livello sperimentale si è comunque osservato che esistono una serie di fattori biologici, chimici e farmacologici che possono scatenare la malattia. Il Lichen planus colpisce prevalentemente le donne, con maggiore incidenza nella fascia di età 50-70 anni. Tra i preparati naturali, in applicazioni esterne locali, che possono risultare utili si citano il gel di aloe vera (proprietà antinfiammatorie e analgesiche) e l’olio di fegato di merluzzo (estremamente ricco di vitamine A e D, che arrecano benefici alle cellule delle mucose). L’alimentazione consigliata è quella semplice, povera di sale, con cibi ricchi di vitamine (frutta e verdura in particolare). Cordiali saluti.
Rosalba dice
Buongiorno dottoressa
Mia madre ha 72 anni e da circa tre anni che soffre di forte bruciore alla bocca arcata superiore palato e lingua. A niente sono servite le molteplici visite specialistiche di ogni tipo con strumenti appropriati ( tac total body,tac cerebrale,lastre, gastroscopia, dental San,ortopanoramica,neurologo,reumatologo, stomatologo,e purtroppo nulla non siamo venuti a capo di niente. Mi sono rimasti da approfondire visita allergologia con i test allergici e Alca test e visita ginecologica per vedere se la menopausa fosse la causa di una carenza di estrogeni.
Le è mai capitato un fatto analogo a questo? Mi può aiutare a migliorare la qualità della vita del paziente visto che tutti i pomeriggi il bruciore sale in modo esponenziale e la notte per quanto si allevia leggermente il bruciore non si dorme mai.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosalba, la sintomatologia descritta sembra appartenere alla sindrome della bocca urente, che però, non essendo stata diagnostica, rimane soltanto un’ipotesi che richiede quindi una conferma medica. Com’è noto, la sindrome della bocca urente è un disturbo caratterizzato da bruciore o dolore bruciante a livello orale, come se la bocca fosse ustionata, senza evidenti lesioni locali. Può interessare lingua, gengive, labbra, interno delle guance, palato, o essere diffusa all’intero cavo orale. La sindrome colpisce prevalentemente le donne e nella maggioranza dei casi insorge dai 50 anni di età in poi. Spesso la causa non è nota ed in tal caso si parla di sindrome primaria. A volte la causa è identificata poiché legata ad una condizione patologica ed in tal caso si parla di sindrome secondaria. Tra le cause identificate più ricorrenti troviamo: micosi orali, lichen planus del cavo orale, deficit nutrizionali (vitamine, ferro, zinco, ecc.), deficit estrogenico post-menopausa, protesi dentarie, reflusso gastroesofageo, allergie o reazioni alimentari, danno neurologico dei nervi correlati, alcune tipologie di farmaci, irritazione orale da abitudini inappropriate (eccessivo spazzolamento della lingua, eccessivo uso di collutori, abuso di bevande alcoliche o acide, ecc.), fattori psicologici aggravanti. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che possono aiutare sono tutti quelli che contengono come sintomo predominante il bruciore, tra cui si citano Arsenicum album, Apis, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Phosphorus, Sanguinaria. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la Fitoterapia, diversi preparati del presente articolo possono essere utili, cui è possibile aggiungere applicazioni con gel di aloe vera, olio di lavanda, curcuma. Come misure di carattere generale si consiglia di evitare i cibi troppo speziati e acidi, gli alimenti con menta o cannella, variare i dentifrici e bere frequentemente sorsi d’acqua per mantenere umide le mucose. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio però di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di sua madre. Cordiali saluti.
Ana dice
Buonasera dotoresa da parecchi ani o fatto sbiancamento chimico ai denti perche li aveva gialli ruggini leggermente.adesso sono diventati sensibili e mi da fastidio al fredo,caldo.come posso curarli naturale ? Con la salvia si può curare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ana, i risciacqui con un infuso di salvia possono essere utili, come pure quelli con un infuso di malva o dentifrici e gel a base di aloe vera. Cordiali saluti.