La bocca, com’è noto, è la cavità del capo che costituisce la prima parte del tubo digerente e l’inizio delle vie respiratorie. E’ limitata anteriormente dalle labbra, lateralmente dalle guance, in alto e in basso dalle arcate dentarie, dal palato e dal pavimento boccale su cui è impiantata la lingua. E’ ricoperta da una mucosa ricca di ghiandole salivari. Nella bocca avviene la prima fase della digestione grazie alla masticazione e all’azione di una particolare sostanza contenuta nella saliva, la ptialina. Tramite la lingua, che in quanto dotata delle papille gustative diventa il principale organo del gusto, si percepiscono i cinque sapori fondamentali (dolce, amaro, salato, aspro e umami). La cavità della bocca, assieme alla lingua ed alle labbra, è anche uno degli organi necessari alla fonazione, cioè alla produzione della voce.
Nella bocca si trova la dentatura, la cui funzione primaria è la masticazione del cibo. I denti sono disposti su due arcate simmetriche: l’arcata superiore e l’arcata inferiore. I denti sono costituiti complessivamente da 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari, per un totale di 32. Le radici dei denti sono coperte dalle gengive.
Per prevenire o curare in maniera del tutto naturale le affezioni ed i problemi che possono interessare la bocca, son utilissimi i rimedi della nonna di seguito proposti.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Aceto: la miscela formata da 1 cucchiaio di aceto e 10 – 15 cucchiai d’acqua tiepida, trattenuta in bocca,
- calma il dolore dei denti
- ed è utile nelle infiammazioni della bocca.
□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive. L’Amamelide è indicata nel trattamento delle infiammazioni e irritazioni locali della cute e delle mucose, come quelle della bocca e della gola. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), con cui effettuare sciacqui e gargarismi.
□ Calendula: i risciacqui con la T.M. (5 gocce in mezzo bicchiere d’acqua bollita e raffreddata, 2-3 volte al dì) sono utili per varie problematiche della bocca (gengivite, stomatite …).
□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diversi prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto con 30 – 50 g di radice secca triturata in 1 l d’acqua. Il decotto da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come
- ulcere,
- ferite,
- ustioni,
- dermatiti,
- herpes,
- punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione)
- ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature.
Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.
□ Farfaro (o Tussilago farfara): mettere alcune foglie in acqua calda finché non divengono molli e poi applicarle sul dente che duole, lasciandole per un po’. Il dolore passa quasi subito ed anche il gonfiore alle gengive.
□ Finocchio e Ononide: risciacqui per il mal di denti con il decotto di finocchio, 5 g di semi, e di ononide, 8 g di fiori, foglie e radici, in 250 ml di acqua.
□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).
□ Limone: il succo di limone, diluito in acqua (puro danneggia i denti), con cui fare sciacqui più volte al dì, è un ottimo disinfettante nei casi di afta (ulcera dolorosa all’interno della bocca causata da una rottura della mucosa), gengivite, stomatite (infiammazione delle mucose della bocca), glossite (infiammazione della lingua).
□ Malva: la radice di malva schiacciata o bollita e usata a mo’ di cataplasma da porre sulle parti gottose doloranti, sugli herpes (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra)., sui denti, sulla bocca, calma il dolore. Si può usare vantaggiosamente, allo stesso scopo, anche il decotto delle foglie, o l’infuso dei fiori, oppure le stesse foglie fresche strofinate localmente.
□ Menta piperita: in caso di mal di denti dovuto a carie, mettere 2 gocce di olio essenziale sul dente cariato. Calma il dolore.
□ Noce: il decotto delle foglie (50 g in 1 l d’acqua), da usare come colluttorio 2 volte al dì, agisce da disinfettante per bocca e gengive, nei casi di afta, gengivite, ecc.
□ Piantaggine: per calmare il mal di denti, masticare le foglie oppure fare risciacqui con il decotto di foglie (5 g in 200 ml d’acqua) o con 5 gocce di TM in ½ bicchiere d’acqua. Va bene anche una tintura così preparata: foglie di piantaggine, menta, tormentilla (o potentilla), rovo in parti uguali. Le foglie si schiacciano e si mettono in infusione, coperte da alcool o acquavite, al sole o in luogo caldo per 10 – 12 giorni. Dopodiché si filtra o si decanta e si conserva in recipiente ben chiuso. All’occorrenza si diluisce 1 cucchiaio di questa tintura con 5 – 6 cucchiai d’acqua e si fanno dei risciacqui. I dolori cessano presto.
□ Salvia: l’infuso con 5 g di foglie in 100 ml d’acqua bollente, è indicato per risciacqui nei casi di gengivite e affezioni della bocca in generale. Inoltre le foglie di salvia passate più volte sui denti e sulle gengive,
- sbiancano i denti,
- aromatizzano la bocca,
- calmano il dolore dei denti e delle gengive.
□ Verbena: il decotto di foglie e radici (5 g in 200 ml d’acqua), da usare per risciacqui più volte al dì, è disinfettante per le affezioni della bocca ed elimina l’alito cattivo.
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Giuseppe dice
Gentile dottore da un po’ di tempo ho notato all’interno della mucosa orale una serie di puntini bianchi estesi all’interno delle guance. Il medico di base ha escluso la possibilità di qualcosa di patologico e ha ipotizzato una reazione allergica per qualcosa a cui vengo a contatto. Ho anche notato che usando il dentifricio provo un senso di raggrinzimento del cavo orale. Possibile che sia qualcosa contenuto nel dentifricio a provocare questa reazione? Cosa posso fare?grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, provi a cambiare dentifricio, scegliendone uno senza fluoro, perché alcune persone sono allergiche a tale elemento. Cordiali saluti.
Erminia dice
Gentile dottore, ho da 3 mesi la boccA urente ma non ho altri sintomi. È possibile che il mio cane ha leccato il veleno per topi e poi abbia leccato in bocca a me e non riesco a guarire perché mi lecca continuamente? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Erminia, com’è noto, la sindrome della bocca urente è un disturbo caratterizzato da bruciore o dolore bruciante a livello orale, come se la bocca fosse ustionata, senza evidenti lesioni locali. Può interessare lingua, gengive, labbra, interno delle guance, palato, o essere diffusa all’intero cavo orale. La sindrome colpisce prevalentemente le donne e nella maggioranza dei casi insorge dai 50 anni di età in poi. Spesso la causa non è nota ed in tal caso si parla di sindrome primaria. A volte la causa è identificata poiché legata ad una condizione patologica ed in tal caso si parla di sindrome secondaria. Tra le cause identificate più ricorrenti troviamo: micosi orali, lichen planus del cavo orale, deficit nutrizionali (vitamine, ferro, zinco, ecc.), deficit estrogenico post-menopausa, protesi dentarie, reflusso gastroesofageo, allergie o reazioni alimentari, danno neurologico dei nervi correlati, alcune tipologie di farmaci, irritazione orale da abitudini inappropriate (eccessivo spazzolamento della lingua, eccessivo uso di collutori, abuso di bevande alcoliche o acide, ecc.), fattori psicologici aggravanti. È comunque buona norma evitare di farsi leccare dal cane, specialmente se la saliva entra in contatto con le mucose del naso e della bocca o con gli occhi, dove le difese immunitarie sono meno forti. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che possono aiutare sono tutti quelli che contengono come sintomo predominante il bruciore, tra cui si citano Arsenicum album, Apis, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Phosphorus, Sanguinaria. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la Fitoterapia, diversi preparati del presente articolo possono essere utili, cui è possibile aggiungere applicazioni con gel di aloe vera, olio di lavanda, curcuma. Come misure di carattere generale è consigliato evitare i cibi troppo speziati e acidi, gli alimenti con menta o cannella, il fumo, variare i dentifrici e bere frequentemente sorsi d’acqua per mantenere umide le mucose. Ovviamente la prescrizione a lei appropriata la può garantire solo un medico omeopata con l’esame del caso specifico. Cordiali saluti.
Luisa dice
Ho dovuto fare una terapia con cortisone e antibiotici. Ora ho la bocca la lingua k quasi sanguinante con un forte bruciore.k devo fare? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luisa, sarebbe opportuno, se non l’avesse ancora fatto, consultare il proprio medico di famiglia, per porre una diagnosi precisa. Potrebbe trattarsi di glossite o della sindrome della bocca urente, che presentano una sintomatologia simile e possono avere tra le cause scatenanti proprio l’assunzione prolungata di cortisonici e antibiotici, responsabile dell’indebolimento del sistema immunitario. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che possono aiutare sono tutti quelli che contengono come sintomo predominante il bruciore, tra cui si citano Apis, Arsenicum album, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Phosphorus, Sanguinaria. Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che “assomiglia al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la Fitoterapia, sono diversi i preparati del presente articolo che possono essere di aiuto, cui è possibile aggiungere applicazioni con gel di aloe vera, olio di lavanda, curcuma. Come misure di carattere generale è consigliato evitare i cibi troppo speziati e acidi, gli alimenti con menta o cannella, il fumo, variare i dentifrici e bere frequentemente sorsi d’acqua per mantenere umide le mucose. Se lei intenderà avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata, o con la diagnosi già acquisita, di cui in precedenza, o seguendo le indicazioni dello stesso medico che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Giuseppe dice
Buongiorno dottoressa da 4 giorni mi sento la bocca asciutta le labbra che mi si seccano un po,purtroppo sono in Svizzera e non posso andare ogni volta da un medico dato che per misurare due volte la pressione mi è costato 160 franchi ,sembra di avere le gengive infiammate perche se faccio sciacqui con colluttorio mi brucia.
Potrebbe essere dovuto ad un rapporto orale dato che 4 giorni prima ne ho avuto uno..
potete indicarmi una cura ,grazie .. .
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, talvolta la bocca secca, le labbra screpolate e il bruciore alle gengive, se compresenti, rappresentano manifestazioni che accompagnano la candidosi orale o mughetto, che è una malattia infettiva della mucosa buccale dovuta a funghi del genere Candida (il più comune è la Candida albicans). In tal caso i rimedi naturali che hanno proprietà antimicotiche sono: l’aglio, la cui assunzione è un vero e proprio toccasana per la candidosi, in particolare quella del cavo orale; il gel di Aloe vera, da applicare localmente; il Tea Tree Oil (olio essenziale di Melaleuca), di cui si adoperano alcune gocce in un poco d’acqua per fare dei risciacqui; la Malva, di cui si può preparare l’infuso per fare dei risciacqui; lo yogurt che è un probiotico, che contiene fermenti lattici molto efficaci nell’evitare la crescita dei funghi. Relativamente all’alimentazione, le regole di base di qualsiasi dieta alimentare per sconfiggere i funghi del genere Candida prevedono l’allontanamento degli zuccheri semplici, degli alcolici, dei cibi ricchi di lieviti e di conservanti. Se dovesse trattarsi di infiammazione alle gengive (gengivite), sono diversi i preparati vegetali del presente articolo che possono risultare utili, cui è possibile aggiungere il gel di Aloe vera, la tintura di Mirra, l’infuso di Camomilla, l’infuso di Tè nero, il gel a base di Tea Tree Oil, l’olio di Sesamo, per delle applicazioni locali o dei risciacqui onde ottenere un effetto antinfiammatorio, lenitivo e calmante. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Nonostante le difficoltà espresse, il ricorso al medico diventa indispensabile per una diagnosi precisa e per l’approvazione della terapia. Cordiali saluti.
Monica dice
Buon giorno dottoressa . e da giorni che ho infiammazione alla bocca che causa dolore prendendo l’occhio e ghiandola cosa posso fare ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, se non avesse già provveduto, sarebbe opportuno sottoporsi a visita dal proprio medico e/o da un odontoiatra per porre una diagnosi precisa e quindi individuare le cause specifiche dell’infiammazione alla bocca. Per un intervento sintomatico, diversi preparati del presente articolo possono essere di aiuto. Cordiali saluti.
Francesca dice
Buongiorno dottoressa …lunedi mi hanno devitalizzato il dente del giudizio inferiore destro …..è normale che ho ancora male e le gengive infiammate …. una bolla bianca sulla guancia sempre internamente …con male alla gola e orecchio …grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, potrebbe trattarsi dell’inizio di un processo infettivo, per cui sarebbe opportuno fare riferimento al dentista o, in mancanza, al proprio medico di famiglia. Cordiali saluti.
Anna dice
Buonasera dottoressa. Da 4 anni a questa parte provo sensazioni strane al palato superiore: me lo sento come “scavare”, e provo anche dolore. Non fumo, non bevo, ho eliminato cibi a rischio. Il dentista mi ha fatto fare tac, panoramiche, risonanze e quant’altro: non si rileva nulla. Nemmeno gli esami del sangue rilevano un che di strano. Al lavaggio dei denti, mi esce sangue, ma non so se esce anche dal punto in cui sento il fastidio di cui sopra. So solo che mi hanno soltanto imbottita di cortisoni e ho preso pure peso. Sinceramente sto impazzendo. Cos’ho? Infezione batterica? Qualcosa che non viene ilevato nemmeno dalla risonanza?
Grazie.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, provi a cambiare spazzolino e/o dentifricio e/o collutorio. Provi anche a massaggiare delicatamente palato e gengive con un prodotto a base di gel di Aloe o di Calendula. Cordiali saluti.
ARIANNA dice
buonasera, sono circa due settimane che mi bruciano lievemente le labbra ai lati, lievemente naso chiuso e mal di gola, cosa posso usare come rimedio?
Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Arianna, per quanto riguarda la Fitoterapia, diverse piante utili, con relative preparazioni, sono anche consultabili all’articolo “Mal di gola subito via” in questa stessa sezione del sito. Ad esempio, possono essere presi in considerazione Propoli, Malva, Salvia, Zenzero, Olivo, Eucalipto, Per quanto riguarda l’Omeopatia, i principali rimedi sono consultabili agli articoli “Mal di gola” e “Raffreddore e Rinite allergica” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, potrebbero essere adatti i rimedi omeopatici che contengono come sintomo predominante il bruciore, come Apis, Arsenicum album, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Ferrum phosphoricum, Phosphorus, ecc. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
ELIANA dice
Gent.ma Dott. della Volpe
Sono circa 20 anni che ho il lichen sulla gingiva. Prima occupava solo l’arcata di un dente ora si sta espandendo e attualmente occupa 3 denti.
Gradirei sapere se ci sono cure fitoterapiche o omeopatiche.
La ringrazio infinitamente
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eliana com’è noto, il Lichen planus è una malattia della pelle e delle mucose che ha un carattere infiammatorio e un andamento cronico. Solitamente si manifesta con pustole pruriginose. Sulle mucose, come quelle all’interno della bocca e le gengive, compare sotto forma di lesioni lineari bianche o di puntini bianchi. La causa della malattia è tuttora incerta e sconosciuta, in conseguenza della quale l’organismo scatena una erronea ed esagerata risposta immunitaria che determina l’insorgere dell’affezione: quindi la patogenesi sarebbe immunologica. A livello sperimentale si è comunque osservato che esistono una serie di fattori che possono determinare lo scatenarsi della malattia. Per quanto riguarda l’Omeopatia, tra i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati in caso di Lichen planus orale troviamo Mercurius corrosivus, Sulphur iodatum, Aurum muriaticum natronatum, Berberis vulgaris, Arsenicum album. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che più di altri assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Sempre a titolo informativo, sappia che in diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario e/o Cedrus libani M.G. D1 che è indicato nel trattamento degli eczemi secchi, delle dermatosi secche, lichenificate e pruriginose, ma anche nell’invecchiamento cutaneo, psoriasi e ittiosi. Altri preparati naturali che possono risultare utili per il trattamento del Lichen planus, in applicazioni esterne locali, sono il gel di aloe vera (proprietà antinfiammatorie e analgesiche) e l’olio di fegato di merluzzo (estremamente ricco di vitamine A e D, che arrecano benefici alle cellule della cute o delle mucose). L’alimentazione consigliata è quella semplice, povera di sale, con cibi ricchi di vitamine (frutta e verdura). Prima di ricorrere a qualsiasi terapia non tradizionale per il Lichen planus è sempre opportuno il consulto medico, per cui le consiglio di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Maria dice
Gentilissima Dott della Volpe ogni volta che mangio dolciumi (soprattutto con lo zucchero bianco ) avverto bruciore alla lingua e le labbra gonfie , meno con lo zucchero di canna. Potrebbe trattarsi di una intolleranza?. Io ho 67 anni e da qualche anno questo fastidio si fa sempre più intenso La ringrazio infinitamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, è possibile che lei sia intollerante al fruttosio, che è uno dei due monosaccaridi, ossia uno dei due zuccheri semplici (l’altro è il glucosio) che compone sia lo zucchero bianco raffinato che lo zucchero di canna grezzo. Infatti il fruttosio è uno degli alimenti cui si riconosce, con oramai certezza scientifica, la capacità di poter provocare delle intolleranze negli individui suscettibili. Il glucosio ed il fruttosio sono presenti in uguale misura (50%) sia nello zucchero bianco che nello zucchero di canna (che pertanto sono disaccaridi chimicamente uguali), per cui una reazione di minore entità nell’uso di quest’ultimo potrebbe probabilmente attribuirsi al fatto che esso è meno raffinato e quindi riesce a mantenere alcune caratteristiche naturali. Sarebbe comunque opportuno effettuare le indagini mediche per conclamare la suddetta intolleranza alimentare. Cordiali saluti.
Berny dice
e da un paio di anni che soffro di bruciore alla punta della lingua palato e labbra all’inizio mi avevano detto che era una forma di stomatite e mi prescrissero delle medicine il bruciore poi andò da solo cmq adesso mi è ritornata più forte di prima e come se avrei mangiato qualcosa di caldo e mi sono scottato dolore
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Berny, è possibile che lei soffra di “glossodinia” o “stomatopirosi”, conosciuta anche come “sindrome della bocca urente”, in quanto i sintomi che avverte sono abbastanza tipici di tale condizione patologica. Ovviamente si tratta soltanto di un’ipotesi che solo un medico può o meno confermare. Sarebbe quindi opportuno indagare in tal senso. Spesso la causa della sindrome non è nota ed in tal caso si parla di sindrome primaria. A volte la causa è identificata perché legata ad una situazione patologica ed in tal caso si parla di sindrome secondaria. Tra le cause più ricorrenti troviamo: micosi orali, lichen planus del cavo orale, deficit nutrizionali (vitamine, ferro, zinco, ecc.), deficit estrogenico post-menopausa, protesi dentarie, reflusso gastroesofageo, allergie o reazioni alimentari, danno neurologico dei nervi correlati, alcune tipologie di farmaci, irritazione orale da abitudini inappropriate (eccessivo spazzolamento della lingua, eccessivo uso di collutori, abuso di bevande alcoliche o acide, ecc.), fattori psicologici, ecc. Relativamente all’omeopatia i rimedi omeopatici che possono aiutare sono tutti quelli che contengono come sintomo predominante il bruciore, tra cui, ad esempio, Apis, Arsenicum album, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Phosphorus, Sanguinaria ed altri. Ovviamente, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia. Come misure igieniche e dietetiche di carattere generale si consiglia di evitare i cibi troppo speziati e acidi, gli alimenti con menta o cannella, il fumo, di variare i dentifrici e di bere frequentemente sorsi d’acqua per mantenere umide le mucose. Anche diversi preparati fitoterapici del presente articolo possono essere di sollievo. Comunque se lei intende curarsi con l’omeopatia sarebbe opportuno che si rivolgesse ad un medico omeopata, per la garanzia di vedersi prescrivere la terapia meglio appropriata al caso specifico. Cordiali saluti.
anna dice
Gent.ma Dott. della Volpe
potrebbe suggerirmi un rimedio per lo sbiancamento dei denti, preparato in casa? Che dirle, dopo l’assunzione di caffè forse in porzioni giornaliere piuttosto ravvicinate e il consumo di dentifrici alle erbe, ho notato un ingiallimento più accentuato dei denti. Ho letto che è la dentina che emerge quando lo smalto si consuma a causa dell’età. Non è un bel vedere e a nulla è valso l’uso quotidiano di un dentifricio come Blanx, che comunque non mi lascia in bocca lo strascico di acidi ed abrasioni varie. Ho le gengive che sanguinano facilmente e a volte avverto il sapore del sangue in bocca. La ringrazio di cuore.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, come riportato nel presente articolo, che probabilmente non avrà notato, un rimedio naturale per sbiancare i denti, disinfettare le gengive e mantenere l’alito fresco è la Salvia comune, tant’è che molti dentifrici la utilizzano come ingrediente. Basta strofinare le parti con alcune foglie fresche della pianta, dopo averle pulite delicatamente con uno straccetto umido. La Salvia ha anche proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti, balsamiche, espettoranti, digestive, adattogene, antisudorifere, toniche per la pelle, ecc. ed è perciò una pianta miracolosa per una moltitudine di malanni, tra cui anche la gengivite. Si dovrebbe tenere sempre in casa o in giardino per gli eventuali usi terapeutici ed anche, com’è noto, per quelli culinari. Cordiali saluti.