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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

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Abbasso la febbre

La febbre di per sé non è una malattia ma una risposta ad una malattia, cioè è il sintomo di un’alterazione dei parametri fisiologici dell’organismo, dovuta, nella maggioranza dei casi, ad aggressioni di virus o batteri. La febbre Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.comdiventa quindi la risposta del nostro sistema immunitario a tali aggressioni, cioè è il mezzo di difesa che l’organismo adotta per combattere l’infezione dei microbi. Specie nella stagione fredda, le cause più comuni della febbre sono proprio queste infezioni, quali ad es. raffreddore ed influenza, tipiche malattie dovute a virus, oppure faringite e bronchiti, che invece sono dovute a batteri. Durante l’infiammazione vengono prodotte alcune sostanze (citochine) che hanno l’effetto di provocare il dolore, il che spiega perché la febbre è quasi sempre accompagnata da dolori alla testa e/o dolori muscolari. Finché l’aumento di temperatura è contenuto, proprio per non privare l’organismo di questo importante mezzo di difesa, la terapia più adatta è il riposo accompagnato da alcune norme comportamentali, igieniche ed alimentari, quali ad es. consumare pasti leggeri ricchi di vitamine e di sostanze minerali (frutta e verdure), astenersi da fumo e alcool, evitare di tenere gli ambienti troppo caldi, prendere bagni di qualche grado al di sotto della temperatura corporea, bere molta acqua per compensare la disidratazione dovuta alla febbre, bere qualche tisana con specifiche attività terapeutiche, ottime quelle della nonna qui proposte.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.

   

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Cardo santo: per abbassare la febbre si dimostra particolarmente efficace l’infuso fatto con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua bollente. E’ consigliabile non superare l’assunzione di 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Centaurea minore (o Erythraea centaurium, nota anche come scaccia febbre): è efficacissimo il decotto preparato con 15 – 30 g di cime fiorite tagliuzzate in 1 litro d’acqua, far bollire per 15 – 20 min, lasciare intiepidire 10 min, filtrare spremendo bene il residuo, dolcificare a piacere con zucchero o miele. Assumere alla dose di 2 tazzine al dì, una la mattina e l’altra la sera. E’ il miglior antipiretico naturale nostrale, dopo la genziana.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra), punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Farfaro (o Tussilago farfara): le foglie ammorbidite in acqua calda e poste sul petto tolgono il calore e la febbre.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Genziana: è una pianta che, oltre alle ben note proprietà digestive, ha un’eccezionale attività febbrifuga, specie nei casi di febbre intermittente, conosciuta sin dall’antichità. Molte sono le preparazioni che si possono usare, i cui ingredienti sono facilmente reperibili in commercio. La nonna consiglia i seguenti preparati con la radice secca sminuzzata: il decotto (2 g in 100 ml d’acqua, da far bollire mezz’ora), di cui berne 2 tazzine al giorno, suddivise eventualmente in 4 somministrazioni; il macerato in vino (3 g  in 100 ml di vino, da far macerare almeno 4 ore), di cui berne 2 bicchierini al giorno.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Limone: la scorza di limone torrefatta e ridotta in polvere, ingerita, è un efficace febbrifugo.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Salice bianco: la corteccia dei rami possiede dei derivati salicilici che hanno le stesse proprietà dell’aspirina (per questo motivo la pianta è detta l’albero dell’aspirina), per cui è efficace contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori reumatici, i dolori articolari, l’artrosi. Si può utilizzare il decotto che si prepara facendo bollire per 10 min in 1 litro d’acqua 20 – 25 g di corteccia essiccata e frantumata; si lascia a bagno per 10 min; si filtra spremendo il residuo; se ne bevono 2 – 3 tazze al giorno di cui una prima di andare a dormire.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Sambuco: l’infuso dei fiori (3 g in 200 ml d’acqua bollente) da assumerne 1 tazza più volte al dì è un blando sudorifero in caso di febbre. Bene anche per in caso di raffreddamento.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Tiglio: l’infuso di tiglio (5 – 10 g di fiori in 200 ml d’acqua bollente), al quale si può aggiungere succo di limone e alcune foglie di arancio per migliorarne l’aroma e aumentarne l’efficacia, è un ottimo calmante e un blando sudorifero in caso di febbre. Da bere più volte al dì.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Trifoglio fibrino (o Menyanthes trifoliata o Trifoglione d’acqua): ha proprietà molto simili alla genziana e quindi i preparati di questa pianta sono particolarmente indicati come tonico-stimolanti della funzionalità gastrica e contro la febbre. Si prepara l’infuso di foglie, versando in una tazza d’acqua bollente un cucchiaio da dessert di foglie essiccate e sminuzzate, si lascia riposare coperto per 10 min, si filtra spremendo bene il residuo. Se ne prendono 2 – 3 tazze al giorno.

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Bocca sorridente

La bocca, com’è noto, è la cavità del capo che costituisce la prima parte del tubo digerente e l’inizio delle vie Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.comrespiratorie. E’ limitata anteriormente dalle labbra, lateralmente dalle guance, in alto e in basso dalle arcate dentarie, dal palato e dal pavimento boccale su cui è impiantata la lingua. E’ ricoperta da una mucosa ricca di ghiandole salivari. Nella bocca avviene la prima fase della digestione grazie alla masticazione e all’azione di una particolare sostanza contenuta nella saliva, la ptialina. Tramite la lingua, che in quanto dotata delle papille gustative diventa il principale organo del gusto, si percepiscono i cinque sapori fondamentali (dolce, amaro, salato, aspro e umami). La cavità della bocca, assieme alla lingua ed alle labbra, è anche uno degli organi necessari alla fonazione, cioè alla produzione della voce.

Nella bocca si trova la dentatura, la cui funzione primaria è la masticazione del cibo. I denti sono disposti su due arcate simmetriche (superiore ed inferiore) e sono costituiti complessivamente da 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari, per un totale di 32. Le radici dei denti sono coperte dalle gengive.

Per prevenire o curare in maniera del tutto naturale le affezioni ed i problemi che possono interessare la bocca, son utilissimi i rimedi della nonna di seguito proposti.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

□ Aceto: la miscela formata da 1 cucchiaio di aceto e 10 – 15 cucchiai d’acqua tiepida, trattenuta in bocca, calma il dolore dei denti ed è utile nelle infiammazioni della bocca.

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□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive ed è indicata nel trattamento delle infiammazioni e irritazioni locali della cute e delle mucose, come quelle della bocca e della gola. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), con cui effettuare sciacqui e gargarismi.

□ Calendula: i risciacqui con la T.M. (5 gocce in mezzo bicchiere d’acqua bollita e raffreddata, 2-3 volte al dì) sono utili per varie problematiche della bocca (gengivite, stomatite …).

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diversi prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 l d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Farfaro (o Tussilago farfara): mettere alcune foglie in acqua calda finché non divengono molli e poi applicarle sul dente che duole, lasciandole per un po’. Il dolore passa quasi subito ed anche il gonfiore alle gengive.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.comAbbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Finocchio e Ononide: risciacqui per il mal di denti con il decotto di finocchio, 5 g di semi, e di ononide, 8 g di fiori, foglie e radici, in 250 ml di acqua.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Limone: il succo di limone, diluito in acqua (puro danneggia i denti), con cui fare sciacqui più volte al dì, è un ottimo disinfettante nei casi di afta (ulcera dolorosa all’interno della bocca causata da una rottura della mucosa), gengivite, stomatite (infiammazione delle mucose della bocca), glossite (infiammazione della lingua).

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Malva: la radice di malva schiacciata o bollita e usata a mo’ di cataplasma da porre sulle parti gottose doloranti, sugli herpes (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra)., sui denti, sulla bocca, calma il dolore. Si può usare vantaggiosamente, allo stesso scopo, anche il decotto delle foglie, o l’infuso dei fiori, oppure le stesse foglie fresche strofinate localmente.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Menta piperita: in caso di mal di denti dovuto a carie, mettere 2 gocce di olio essenziale sul dente cariato. Calma il dolore.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Noce: il decotto delle foglie (50 g in 1 l d’acqua), da usare come colluttorio 2 volte al dì, agisce da disinfettante per bocca e gengive, nei casi di afta, gengivite, ecc.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Piantaggine: per calmare il mal di denti, masticare le foglie oppure fare risciacqui con il decotto di foglie (5 g in 200 ml d’acqua) o con 5 gocce di TM in ½ bicchiere d’acqua. Va bene anche una tintura così preparata: foglie di piantaggine, menta, tormentilla (o potentilla), rovo in parti uguali si schiacciano e si mettono in infusione, coperte da alcool o acquavite, al sole o in luogo caldo per 10 – 12 giorni; si filtra o si decanta e si conserva in recipiente ben chiuso; all’occorrenza si diluisce 1 cucchiaio di questa tintura con 5 – 6 cucchiai d’acqua e si fanno dei risciacqui. I dolori cessano presto.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Salvia: l’infuso con 5 g di foglie in 100 ml d’acqua bollente, è indicato per risciacqui nei casi di gengivite e affezioni della bocca in generale. Inoltre le foglie di salvia passate più volte sui denti e sulle gengive, sbiancano i denti, aromatizzano la bocca, calmano il dolore dei denti e delle gengive.

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com□ Verbena: il decotto di foglie e radici (5 g in 200 ml d’acqua), da usare per risciacqui più volte al dì, è disinfettante per le affezioni della bocca ed elimina l’alito cattivo.

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Bardana – Betulla

Sommario:

◊ TM di Bardana o Lappa

◊ TM di Betulla o Betula alba

Tintura Madre di BARDANA o LAPPA

Bardana o Lappa è una pianta biennale che cresce nei luoghi incolti dell’Europa e dell’Asia.BARDANA

Preparazione

Per la “droga” della Tintura Madre (TM) si usano rizomi e radici, che si raccolgono nell’autunno del primo anno di vegetazione, oppure nella primavera del secondo. Le radici si estraggono dal terreno, si tolgono le radichette laterali e si lavano; si tagliano poi in dischetti sottili trasversali e si fanno essiccare a calore moderato.

Le foglie sono utilizzate per i cataplasmi e vengono raccolte nei mesi di maggio, giugno e luglio, prima della fioritura.

La TM si prepara con un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e con gradazione della soluzione idroalcolica di 25°.

Proprietà

Azione DEPURATVA, ANTISETTICA, DIURETICA, APERITIVA, DIAFORETICA (favorire la sudorazione), ANTIREUMATICA.

Utilizzo

E’ usata nei casi di gotta, cistite, anoressia nervosa, reumatismi. Risulta altresì efficace per le eruzioni cutanee, in particolare l’acne, con pelle grassa, sia in uso interno che in applicazioni esterne. Nelle malattie della pelle a volte è associata a Romice, Trifoglio, Ortica, Piantaggine, Timo, Ginepro e Fumaria. Molto buona è risultata l’associazione con Echinacea nei casi di foruncoli e vesciche.

Dosi

La dose spesso utilizzata è di 40 gocce, 3 volte al dì, lontano dai pasti. La posologia max giornaliera è di 12 ml (circa 240 gocce).

(*) V. Note esplicative

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Tintura Madre di BETULLA o BETULA ALBA 

BETULLABetulla o Betula alba  è una pianta appartenente alla famiglia delle Betulaceae, che può raggiungere i 15 – 30 m di altezza. E’ comune nei boschi di zone temperate e fredde; ha fusto con corteccia bianca e liscia; la chioma è ovale e rada; le foglie sono acuminate, glabre e seghettate; i fiori sono unisessuali ed a forma di amenti; i frutti sono ad achenio alato. Fiorisce in aprile – maggio ed i frutti maturano da giugno ad agosto. Le due specie di betulla più comuni sono la Betula pendula, caratterizzata da rami secondari sottili e penduli e la Betula pubescens, con foglie leggermente pelose. La varietà nana è un arbusto tipico delle regioni nordiche, ove la linfa fermentata è adoperata come bevanda spumante. Dalla distillazione della corteccia della betulla si ricava un principio amaro, la Betulina, che si usa per curare alcune affezioni croniche della pelle.

Preparazione

Per la “droga” si utilizzano le gemme e le foglie. La TM deve avere rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e titolo alcolico della soluzione idroalcolica di 25°.

Proprietà

DIURETICHE, DEPURATIVE, APERITIVE, ANTICELLULITE, DRENANTI per le ritenzioni idriche periferiche.

Utilizzo

Si usa nei casi di ritenzione idrica, calcolosi e iperuricemia (per sciogliere ed eliminare gli urati e i calcoli urinari), nei casi di coliche renali, nella gotta, nei casi di cellulite e di edemi, nelle malattie della pelle, nelle difficoltà digestive.

Si associa a Equiseto, Fumaria, Ginepro, Ortica, Tarassaco, Uva ursina per una più efficace azione antiurica, diuretica, depurativa e come coadiuvante nella terapia della litiasi urinaria e delle infezioni urinarie.

Associata a Frassino, Pioppo, Berberis, Gramigna, Rusco, Ulmaria, Pilosella, Mais, Solidago, Carciofo esplica una migliore azione contro la ritenzione idrica, l’ascite, gli edemi e risulta utile nelle diete dimagranti, favorisce il drenaggio e la depurazione renale, è un ottimo coadiuvante nella terapia contro l’acido urico e la calcolosi.

Con Betula verrucosa e Viola tricolor per un’azione diuretica e disintossicante.

Con Centella asiatica, Quercia marina, Asparago, Mentha piperita e Rosmarino nei casi di cellulite.

Dosi

30 – 40 gocce, 2 – 3 volte al dì, lontano dai pasti principali. La posologia massima giornaliera è di 9 ml (circa 180 gocce).

(*) V. Note esplicative

Arnica – Artemisia

Sommario:

◊ TM di Arnica montana

◊ TM di Artemisia vulgaris o Assenzio selvatico

Tintura Madre di ARNICA MONTANA

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.comArnica montana è una pianta erbacea perenne che si trova comunemente nei pascoli e nei prati delle Alpi e dell’Appennino Ligure e nel Trentino. Cresce anche in Francia e nel resto d’Europa fino alla Svezia, sempre in zone montane.

Preparazione

Per la “droga” si utilizzano i fiori che vengono raccolti nei mesi di giugno e luglio, scegliendo quelli appena aperti. Dalle sue foglie si ricava il tabacco di montagna, usato per la pipa.

La Tintura Madre (TM) ha rapporto in peso droga:solvente di 1:10 e titolo alcolico di 45°.

Proprietà

Azione ANTIECCHIMOTICA (favorisce il riassorbimento dei coaguli sottocutanei), ANTINFIAMMATORIA dei tessuti molli, ANTISETTICA, ANTINEVRALGICA.

Utilizzo

E’ utilizzata principalmente per uso esterno, così come la pomata, nei traumi senza ferita (distorsioni, contusioni, geloni, alopecia nevrotica).

Diluendo la TM in almeno 5 parti di acqua (rapporto TM:acqua pari a 1:5), si può utilizzare per gli impacchi da effettuare nella regione del trauma.

Può trovare impiego, sempre per uso esterno, sottoforma di compresse applicate sul basso ventre, nei casi di problematiche gastro-enteriche (dolori dovuti a coliche). Toglie il dolore rapidamente.

E’ spesso associata con Amamelide e Calendula per le contusioni e distorsioni, con Ruta per le lussazioni, con Aconitum nel torcicollo, con Rhus toxicodendron negli strappi muscolari, con Achillea ed Echinacea per l’azione antiecchimotica, con Manganum gluconicum e Cobaltum gluconicum nelle mialgie, torcicollo e traumi in genere.

Dosi

Per uso esterno 2 – 3 volte al dì o secondo necessità, nel caso di traumi. Diversamente la posologia max giornaliera consigliata è di 0,3 ml.

(*) V. Note esplicative 

Abbasso la febbre - image  on https://rimediomeopatici.com

Tintura Madre di ARTEMISIA VULGARIS o ASSENZIO SELVATICO

Artemisia vulgaris o Assenzio selvatico è una pianta erbacea che cresce lungo le siepi e le macerie. E’ usata anche perARTEMISIA la produzione di liquori.

Preparazione

Per la “droga” si adopera la pianta intera. Le sommità fiorite si raccolgono nei mesi di luglio e agosto, le foglie in giugno, le radici in ottobre.

La TM si prepara con rapporto in peso droga:solvente di 1:10 e gradazione alcolica della soluzione idroalcolica di 45°.

Proprietà

Azione EMMENAGOGA (regolazione delle mestruazioni rare o scarse ed eventuali disturbi connessi), APERITIVA, TONICO MUSCOLARE, DIURETICA, SUDORIFERA, ANTIELMINTICA (capacità di uccidere i vermi parassiti intestinali), AUMENTO DÌ SECREZIONE DELLA BILE (nei disturbi di natura digestiva).

Utilizzo

E’ usata in tutti i casi in cui necessita restituire il giusto tono muscolare ai vari organi, in particolare stomaco e utero, perciò trova impiego  frequentemente nelle digestioni difficili di origine nervosa e nelle mestruazioni dolorose o soppresse. Molto usata nel passato per eliminare i nematodi dell’intestino (associata a Tanaceto).

E’ associata a Abrotano, Nux vomica, Chelidonium, Anacardium per pirosi, gastrite cronica e acida, gastralgia.

Dosi

Nei casi di cicli mestruali irregolari e dolorosi, è stata utilizzata alla dose di 30 gocce, 3 volte al dì, nella seconda decade precedente la comparsa del ciclo, anche associata ad altri rimedi ad es. Abrotano.

La posologia max giornaliera è di 6 ml (circa 120 gocce).

(*) V. Note esplicative

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