La scottatura è un arrossamento della pelle (eritema) che si verifica dopo un’eccessiva esposizione al calore. Può essere prodotta dal calore irradiato (si pensi ad es. alle scottature solari), oppure dal contatto diretto di parti del corpo con la fonte di calore. A differenza dell’ustione, la scottatura non si manifesta immediatamente ma solo dopo alcune ore quando la pelle incomincia a diventare dolorosa e rossa. Nei casi più gravi possono comparire delle vesciche e si può presentare la febbre a causa del rilascio di alcune tossine. Dopo qualche giorno inizia la desquamazione della pelle.
L’ustione è una lesione dei tessuti causata dall’esposizione degli stessi a fonti termiche, a sostanze caustiche o a sorgenti elettriche. La gravità delle ustioni è determinata dalla profondità del tessuto e dall’estensione della superficie corporea colpita. In base alla profondità si suddividono in: ustioni di primo grado, che interessano solo l’epidermide (lo strato più esterno della pelle) e che comportano la formazione di un eritema; ustioni di secondo grado, che interessano sia l’epidermide che il derma (strato intermedio della pelle) e che si manifestano con le caratteristiche bolle piene di essudato (dette flittene); ustioni di terzo grado, che interessano l’epidermide, il derma e l’ipoderma (strato più profondo della pelle) ed a volte il tessuto muscolare, i tendini, le ossa e che presentano la necrosi o la carbonizzazione dei tessuti. I sintomi generali sono dolore, bruciore (non presenti nel 3° grado per la distruzione dei recettori nervosi), febbre, infezioni e nei casi più importanti possono aversi complicazioni gastrointestinali, respiratorie e renali. In genere se la superficie corporea ustionata è superiore al 20% si parla di ustioni gravi, se superiore al 40% si parla di ustioni gravissime che possono condurre anche alla morte.
Le punture d’insetti, tra cui le più comuni sono quelle di api, vespe e zanzare, possono provocare sintomi dovuti al veleno che viene iniettato. Tali sintomi sono solitamente locali e si manifestano con dolore, prurito, arrossamento, gonfiore della zona colpita. I sintomi però possono diventare più generali nelle persone allergiche al veleno, arrivando fino allo shock anafilattico che comporta reazioni molto fastidiose e pericolose, quali difficoltà respiratorie, abbassamento della pressione arteriosa, vomito, nausea, prurito e orticaria. In caso di punture di api o vespe, la prima cosa da fare è estrarre il pungiglione e disinfettare con delicatezza la zona colpita, cercando di evitare il più possibile la diffusione del veleno. In caso di punture di zanzare, che si verificano prevalentemente nel periodo estivo, qualora l’introduzione della saliva irritante di questi insetti dovesse provocare la formazione di bolle ripiene di liquido, occorre fare attenzione che dopo la rottura le stesse non si infettino.
I rimedi che la nonna qui propone risultano efficacissimi per curare scottature, ustioni lievi, punture d’insetti ed altro, donando sollievo immediato e guarigione rapida.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Aceto e Limone: un batuffolo di cotone imbevuto in aceto, su cui si appone una fettina di limone, applicato sulle punture di api o vespe, dopo aver rimosso il pungiglione, neutralizza il veleno ed allevia il dolore e il rossore.
□ Aglio: in caso di punture di api e vespe strofinare in loco uno spicchio d’aglio. Sostituisce l’ammoniaca.
□ Aloe: prendere una foglia di aloe (buone tutte le varietà), liberarla della parte esterna e strofinare la polpa sulla pelle ustionata. Questo procedimento deve essere effettuato in un luogo dove c’è poca luce, per evitare di ridurne i benefici.
□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive ed è indicata nel trattamento delle infiammazioni e irritazioni locali delle mucose e della cute, quali punture d’insetti, piccole ustioni ed altre irritazioni. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), con cui effettuare impacchi tiepidi sulla parte lesa.
□ Amido di riso: le scottature sono efficacemente alleviate con impacchi freddi di amido di riso misto ad acqua, oppure si può applicare direttamente sulla pelle ustionata l’impasto di amido di riso e di acqua. In caso di scottature solari è utile fare un bagno tiepido sciogliendo nell’acqua un bicchiere di amido di riso.
□ Banana: la polpa di banana applicata sulle punture di api o vespe riduce l’infiammazione, alleviando prurito e dolore.
□ Bicarbonato di sodio: l’impasto di bicarbonato di sodio e acqua, applicato sulle punture di zanzare, allevia l’irritazione ed il prurito.
□ Borragine (o Consolida): la polpa di radice e foglie fresche, ridotte in poltiglia, oppure le lavande o gli impacchi di queste, entrambi preparati con l’infuso (30 – 100 g di radice e foglie, anche secche, in 1 litro d’acqua bollente), si applica più volte al dì su ferite, lesioni, graffi, piaghe, ustioni, scottature, gonfiori gottosi. E’ ancora più efficace se, oltre alle applicazioni esterne, si assume l’infuso alla dose di 1 cucchiaio 3 volte al dì. Il decotto non si usa perché con l’ebollizione il tannino (polifenolo presente in molte piante vascolari) con la mucillagine (sostanza che aiuta la pianta a trattenere l’acqua) formano un precipitato inutile.
□ Cipolla: succo di cipolla o anche fette di cipolla schiacciate, unite a un po’ di sale, applicate sulle scottature recenti, ne calmano il bruciore ed impediscono la formazione di vesciche.
□ Cipolla o Prezzemolo: per lenire il dolore ed evitare il gonfiore dovuti alle punture di api o di vespe, basta strofinare leggermente la parte offesa con del succo di cipolla oppure con del prezzemolo tritato.
□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.
□ Ghiaccio: in caso di punture di api o vespe, l’applicazione del ghiaccio, dopo aver rimosso il pungiglione e disinfettato la puntura, evita la diffusione del veleno.
□ Iperico (o Hypericum perforatum o Erba di San Giovanni): l’olio con tale pianta è utile nel trattamento di ulcere, piaghe, ferite, punture di insetti, scalfiture della pelle, ustioni, bruciature. La nonna lo preparava così. Mettere 2 pugni di sommità fiorite, insieme ai semi della pianta, in un recipiente di vetro trasparente con coperchio e versare olio di oliva fino a coprire. Esporre al sole per 3 settimane. Filtrare avendo cura di spremere bene la parte solida. Versare in altro contenitore di vetro però scuro, tappare e conservare in luogo fresco e buio. Le applicazioni con tale olio leniscono il dolore, moderano l’infiammazione, proteggono i tessuti lesi, evitano la suppurazione e favoriscono la rimarginazione.
□ Issopo: per facilitare l’assorbimento di lividi, sono utili gli impacchi fatti con l’infuso di foglie e fiori (2 g in 100 ml d’acqua bollente).
□ Lavanda: una piccola dose di olio essenziale di lavanda, applicata su punture d’insetti, allevia il prurito e calma il dolore.
□ Limone: una fettina di limone, sfregata delicatamente sulle punture di zanzare, combatte rapidamente l’irritazione ed il prurito.
□ Malva: in alternativa si possono utilizzare le foglie di malva o di malvarosa.
□ Olio di oliva: se si sbatte dell’olio di oliva con del vino bianco, si ottiene un eccellente balsamo utile per le scottature e per le bruciature, noto con il nome di “Balsamo del Vangelo” o “Balsamo del Samaritano”. La stessa proprietà la si ottiene sbattendo un albume d’uovo con due cucchiai di olio di oliva. Tali preparati vanno messi il prima possibile su scottature e bruciature.
□ Patata: l’applicazione di una fetta di patata cruda direttamente sulla scottatura, da tenere in loco per almeno un quarto d’ora, apporta notevole beneficio ed evita la formazione di vesciche. Va bene anche la patata cruda grattugiata, specie se la zona ustionata interessa il viso. E’ altresì efficace un decotto ristretto di patate anche con le proprie bucce da utilizzare, una volta raffreddato, per fare degli impacchi.
□ Piantaggine: sia la varietà major che quella lanceolata sono efficaci per la cura delle ferite, per le proprietà antinfiammatorie, astringenti, cicatrizzanti, batteriostatiche. La nonna racconta che i contadini quando nel loro lavoro si ferivano, mettevano subito sulla ferita un po’ del suo succo, oppure una fascia pulita imbevuta con esso, ottenendo una guarigione rapida senza suppurazione. Tale pratica veniva utilizzata anche per guarire dai morsi di cani, di serpenti (non velenosi), di insetti.
□ Sale da cucina: se si sfrega delicatamente con un po’ di sale la zona della puntura di zanzara, dopo averla bagnata con acqua, il prurito diminuisce in breve tempo.
□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime, com’è noto, sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare quelle delle gambe), ecc.