Il sito contiene i modi per risolvere i piccoli e grandi problemi che possono compromettere il nostro stato di salute, utilizzando esclusivamente metodi, prodotti e farmaci naturali che fanno parte del mondo dell’omeopatia e di quello dei rimedi naturali in generale. Si riportano quindi i principali rimedi omeopatici con le loro caratteristiche, i casi d’uso e le dosi, un pratico ricettario omeopatico con le cure omeopatiche per le affezioni più ricorrenti, le tinture madri con i loro principi attivi, le più importanti piante del benessere con i loro molteplici usi (alimentare, farmaceutico, cosmetico, ecc.) che sono vere e proprie cure naturali, una raccolta unica di antichi segreti che costituiscono i rimedi della nonna, gli approfondimenti utili ad una maggiore comprensione dei contenuti, un glossario preziosissimo per completezza e sinteticità dei termini scientifici (medici, botanici, chimici, omeopatici, fitoterapici, ecc.) ed altro ancora!
Rimedi omeopatici sono i farmaci adoperati in Omeopatia e che derivano da prodotti naturali.
La medicina omeopatica
La medicina omeopatica, infatti, fa uso di sostanze esclusivamente naturali e si basa sul principio che “simile è curato dal simile”, meglio noto come Legge di Similitudine. Ciò significa che i sintomi che l’individuo manifesta vengono combattuti con la stessa sostanza che li provoca nell’individuo sano. Ad esempio il veleno dell’ape provoca sulla pelle gonfiore e dolore. Apis, prodotto omeopatico ricavato dalle api, è il rimedio adatto per vincere queste manifestazioni.
Il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, ebbe modo di osservare e sperimentare che la sostanza naturale, che come detto a dosi elevate provoca nell’individuo sano una serie di sintomi, per poter però curare gli stessi sintomi nell’individuo malato, deve essere opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche, e sottoposta alla tecnica della dinamizzazione (o succussione). Da qui la nascita dei rimedi omeopatici.
Le sostanze naturali che si utilizzano per la preparazione dei rimedi omeopatici, appartengono ai tre regni della Natura: vegetale, animale e minerale.
La preparazione dei rimedi omeopatici
La preparazione dei rimedi omeopatici, detti anche farmaci omeopatici, deve seguire procedimenti codificati che osservano precisi protocolli, tali da garantirne la assoluta assenza di tossicità, la sicurezza e la preservazione dell’efficacia.
I rimedi omeopatici sono confezionati in vario modo. Si trovano in commercio sotto forma di granuli, globuli, gocce, fiale orali, compresse, capsule, ovuli, supposte, creme, pomate, colliri, dentifrici, ecc.
La regola, che in generale si segue per le cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a più bassa diluizione, mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi a media ed alta diluizione.
Curarsi con l’omeopatia
Le cure omeopatiche, oltre che ai sintomi, sono legate anche alle caratteristiche della persona, in quanto ognuno di noi è differente dall’altro nell’aspetto, nel carattere, nel comportamento, ecc., e questo comporta uno specifico e caratteristico dinamismo morboso, diverso da persona a persona. Di conseguenza i rimedi omeopatici, a fronte di una stessa malattia, possono essere molteplici ma certamente solo uno, tra i possibili prodotti omeopatici, è particolarmente efficace per quell’individuo, in accordo con i suoi sintomi fisici, le sue caratteristiche individuali e con la Legge di Similitudine.
(*) V. Note esplicative
Max dice
Gentile dott.ssa, negli ultimi tempi mi succede di urinare troppo spesso la notte e quando mi sveglio ho sete, mi hanno prescritto apis in quanto sintomo di infiammazione alla prostata o nicturia, il 5ch per tre volte al giorno per 3 giorni, ma la posologia è di tre o cinque granuli? posso assumerla per 5 giorni? che succede se sbaglio?
Ho letto che le cause dell’insorgenza della nicturia e prostatite sono dal sovrappeso, alimentazione scorretta, sedentarietà ecc, in alcune mi riscontro le chiedo oltre al rimendio omeopatico devo cambiare stile di vita?
(non sono fumatore e non bevo alcol).
La ringrazio per la sua risposta, saluti Max.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Max, tre o cinque granuli non fa molta differenza, perché in Omeopatia conta di più la ripetizione della somministrazione piuttosto che la quantità della stessa, ossia la quantità della singola dose. Quindi stia tranquillo, se sbaglia non succede niente. Per quanto riguarda la durata, generalmente le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano benefici, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti ed, ovviamente, si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Com’è noto, la prostatite (infiammazione della prostata) e/o l’ipertrofia prostatica sono causa di diversi disturbi urinari, tra cui la nicturia (bisogno di urinare di notte). Ovviamente un miglioramento del proprio stile di vita è sempre vantaggioso per la salute ed il benessere generale, come ad es. ridurre il sovrappeso, curare l’alimentazione ed evitare la sedentarietà. L’alimentazione per la prostatite deve essere semplice e sana, poco salata, ricca di vitamine A, B2, C, E, povera di grassi saturi, spezie piccanti e alcool e con più cibi contenenti zinco (semi di zucca, germe di grano, cereali integrali, semi di girasole, ecc.), quercitina (cipolle, broccoli, sedano, capperi, olive, camomilla, tè, mele, arance, mandarini, clementine, uva rossa, mirtilli, amarene, ecc.), grassi polinsaturi omega-3 (pesce azzurro, salmone, ecc.) e soia ed inoltre bere molta acqua. L’attività fisica e sessuale deve essere regolare, sempre come forma di prevenzione della prostatite, evitando gli eccessi e le attività che possano determinare traumi nella regione pelvica e perianale. Il medico omeopata che le ha prescritto Apis potrà darle conferma per il caso specifico. Cordiali saluti.
anita dice
Gentile dott.ssa, sto scrivendo un libro sulla medicina simbolico/interpretativa (metodo dr. Dahlke) applicata all’analisi grafologica;
avrei bisogno di sviluppare velocemente la parte del costituzionalismo che farà da ingresso a tutto il resto, ma non avrei intenzione di dedicarmici tanto (non è questo il mio obiettivo).
Ho trovato sul suo sito un articolo esauriente e davvero ben fatto e volevo chiederle l’autorizzazione ad utilizzarlo, naturalmente citando in maniera chiara ed evidente la fonte di provenienza.
Mi risparmierebbe tempo, fatica e sforzi di memoria.
La ringrazio per la sua risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anita, acconsento alla sua richiesta, nei termini da lei dichiarati. Le auguro buon lavoro per il libro che sta scrivendo. Cordiali saluti.
fabrizia dice
Buongiorno,
vorrei sapere dopo quanti giorni è consigliabile riprendere una cura omeopatica- che ha funzionato per sei mesi e poi per causa stress ha “ceduto le armi” (agnocasto/capsella majorana e luteinum 5ch -ho 51 anni progesterone basso che non consente alla mestruazione di chiudersi in tempi accettabili ma continua con spotting fino a 13/15 gg., numerosi fibromi) e per 4 mesi mi sono fatta bombardare- dietro prescrizione della ginecologo – da 19 compresse di Primolut Nor al mese, con zero risultati, 3 kg. in più, piedi gonfi e gamba sx tesa e gonfia..paura di trombosi per casi in famiglia..
Quindi non voglio proseguire con gli ultimi due mesi di Primolut – la ginecologa aveva detto x sei mesi a 11 compresse portate poi a 19 poichè al 6sesto giorno c’era ancora spotting
Vorrei ritentare con la cura che mi aveva prescritto l’omeopata e che, come anzidetto, per sei mesi ha funzionato..poi per grande stress ho risballato tutto..e ho ceduto – inutilmente al Primolut. Grazie,…prolissa come sempre!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fabrizia, non esiste una regola generale ma ogni situazione va letta in maniera specifica come la stessa richiede. Nella grandissima maggioranza dei casi le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano dei benefici, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti ed ovviamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Allo stesso modo si possono riprendere all’occorrenza, se si verifica un ritorno dei sintomi, senza l’obbligo perentorio di osservare una determinata pausa. Bisogna solo verificare se nella situazione clinica attuale la cura omeopatica del passato è ancora completamente rispondente, oppure occorre apportare qualche adattamento. Sarebbe pertanto opportuno riprendere i contatti con il medico omeopata che l’ha seguita in passato. Cordiali saluti.
Ramy dice
Gentile dott.ssa Rita della Volpe, mio marito soffre di oligospermia severa. Il medico omeopata gli ha prescritto Maca 500mg 2 volte al dì, Luteinum 5 CH 4 granuli per 2 volte al dì e Prefertil bustine 1 volta al dì, il tutto anticipato da Lycopodium clavatum tubodose da 200 CH, da ingerire in un’unica dose il primo giorno!Temiamo che l’unica dose da 200 CH sia troppo forte. Infine, vorremmo sapere se ci sono integratori alimentari o alimenti adatti al suo problema. Grazie. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ramy, se il medico omeopata ha prescritto i rimedi e le diluizioni in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che essi sono i più adatti al caso specifico di suo marito. Evidentemente ha ritenuto di prescrivere la 200CH perché suo marito avrà bisogno di un’azione terapeutica più profonda e sistemica, che non bisogna affatto temere. Perciò potete stare tranquilli, Per quanto riguarda l’alimentazione quella consigliabile in caso di oligospermia, che aiuta qualsiasi terapia, deve essere ricca di vitamine, in particolare di vitamina C (ortaggi e verdure come peperoni, prezzemolo, radicchio, spinaci, cetrioli, piselli, rape, cavoli, cavolfiori, asparagi, cipolle, carote, pomodori, vegetali di colore rosso-arancio in genere e frutta come arance, mandarini, limoni, cedri, pompelmi, ribes, mirtilli, lamponi, fragole, banane, frutta acidula in genere) e di acido folico (o vitamina B9, in alimenti come uova, verdura fresca, ortaggi, frutta, legumi, cereali integrali ed anche frutta secca). Inoltre si consiglia il consumo di cibi ricchi di minerali come il selenio (aglio, cereali integrali, alghe, frutti di mare) e lo zinco (alghe, barbabietole, carote, cavolo, verdure a foglia verde, lattuga, spinaci, patate, lievito di birra, pomodoro, riso, arance, mandarini, banane, ciliegie, pesche, mele, mirtilli, noci). Cordiali saluti.
anna dice
BUONGIORNO DOTTORESSA VORREI AVERE UN’INFORMAZIONE RIGUARDO ALLA SINERGIA DI QUESTI PRODOTTI OMEOPATICI,IL GIORNO 4 SETTEMBRE HO AVUTO UN FORTISSIMO MAL DI GOLA SPECIALMENTE NEL LATO SX ,CON GOLA AROSSATA ,SUDORAZIONE PROFUSA E ALTERNANZA DI BRIVIDI E CUTE CALDA ,NIENTE FEBBRE HO COMINCIATO AD ASSUMERE ARNICA MONTANA 5 CH 3 GRANULI OGNI 7 ORE ,IL GIORNO DOPO IL MAL DI GOLA E REGREDITO ED è COMPARSA UNA SINDROME INFLUENZALE CON SCOLO NASALE E DOLORI OSSEI SPECIALMENTE ALLA SCHIENA,NON SONO RIUSCITA A RECUPERARE IL BROMUM 5CH IN NESSUNA FARMACIA DELLA MIA ZONA IL GIORNO DEL MAL DI GOLA.HO CONTINUATO CON ARNICA ,OGGI 7/9 LA MIA SINDROME INFLUENZALE SI NUOVAMENTE TRASFORMATA ,NIENTE SCOLO NASALE, PERSISTE ASTENIA E SENSAZIONE DI CUTE CALDA ,NO FEBBRE ,SENSAZIONE DI ARROSSAMENTO TRACHEA,LE ED INIZIO DI TOSSE SECCA, SECONDO LEI QUALI DI QUESTI 3 RIMEDI SONO IN SINERGIA CON l’arnica montana 5ch??? belladonna5ch ,bromum 5ch,eucalyptus 5ch. nb ho 44 anni e mi curo da 20 con prodotti omeopatici,nel contempo ho cominciato l,assunzione di sciroppo stodal , grazie mille attendo sue informazioni.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Arnica montana non è tra i rimedi omeopatici più specifici per il mal di gola, ma com’è noto è il rimedio per eccellenza di tutti i traumi fisici (ed anche psichici) e per questo è particolarmente adatto per i dolori muscolari di ogni tipo, come ad es. nelle sindromi influenzali, per l’afonia di cantanti e oratori, per la tosse in seguito a grida o pianti, ecc. I principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nelle affezioni della gola sono consultabili all’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Come lei sa, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Comunque, tra quelli da lei citati, l’unico rimedio sinergico con Arnica è Belladonna. Bromum e Eucalyptus sono indifferenti. Ovviamente sarebbe meglio rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Francesca dice
Gent.ma dott.ssa
a seguito di una serie di infezioni alle vie urinarie, curate con tanti antibiotici mi è stata diagnostica l’ipertrofia di uno sfintere dell’uretra. L’urologa mi ha dato delle gocce rilassanti e degli antidolorofici. Io prendo 5 gocce di tea tree oil tre volte al giorno per evitare altre infezioni. Cosa mi può consigliare per l’ipetrofia?
La ringrazio anticipatamente per il suo interesse
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, non so che cosa si vuole intendere con “ipertrofia di uno sfintere dell’uretra”, ma verosimilmente devo ritenere che lei è affetta da incontinenza urinaria. Esistono essenzialmente tre forme di incontinenza urinaria: 1) l’incontinenza urinaria da sforzo, che consiste nella perdita di urina in conseguenza di aumenti della pressione addominale (colpi di tosse, starnuti, risate, sollevamento pesi, ecc.), la quale può essere legata a indebolimenti dei muscoli del pavimento pelvico o a quelli dell’apparato sfinterico uretrale (costituito dallo sfintere interno sul collo vescicale e dallo sfintere esterno che avvolge l’uretra). I fattori predisponenti sono diversi, quali il parto e la gravidanza, la menopausa, l’età, il prolasso dell’utero, l’obesità, ecc.; 2) l’incontinenza urinaria da urgenza, che consiste nella perdita di urina conseguente ad uno stimolo impellente di urinare, la quale può essere legata ad un’iperattività del muscolo detrusore della vescica, il cui sfintere uretrale interno ne costituisce il prolungamento. I fattori predisponenti sono diversi, quali le continue infezioni urinarie, la litiasi vescicale, l’età, una dieta ricca di sostanze irritanti, ecc.; 3) l’incontinenza urinaria mista, che è una combinazione delle due precedenti ed è la forma più frequente. L’Omeopatia potrebbe venire in aiuto con numerosi rimedi omeopatici, diversi per caratteristiche e patogenesi, tra i quali il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che nella sua patogenesi contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Perché in Omeopatia, nel rispetto della Legge di Similitudine che ne rappresenta il principio terapeutico, i rimedi curativi vengono scelti sulla base dei sintomi e non sulla base della patologia o del disturbo. Quindi se lei è affetta da incontinenza urinaria i rimedi omeopatici da utilizzare vanno ricercati tra quelli che hanno un’azione elettiva sulle basse vie urinarie, diversi dei quali sono riportati nell’articolo “Infezioni delle vie urinarie” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, tra i rimedi potenzialmente adatti all’incontinenza urinaria troviamo Belladonna, Causticum, Cina, Dulcamara, Mercurius corrosivus, Sepia od altri. Per quanto riguarda la Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici utili sia alla cura che alla prevenzione delle affezioni relative. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e dei rimedi naturali, il consiglio è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico, definendo il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’uso di eventuali bioterapici di supporto o di fitoterapici, la durata della cura, ecc. Cordiali saluti.
Francesco dice
Salve Dottoressa,
soffro da tempo di ernia iatale e reflusso gastrico, prendo da tempo omeprazolo, non ho risolto il problema, ma solamente leggermente migliorato.
Naso chiuso alla mattina, gengive infiammate, stipsi, ” tossetta “, bruciori di stomaco dopo circa due ore dopo i pasti, stanchezza e malessere generale.
Malgrado curo molto alimentazione e stile di vita la situazione non migliora cosa mi consiglia e in che dose.
Grazie
Francesco
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, i principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sull’apparato gastrointestinale e che quindi sono potenzialmente indicati per i disturbi relativi, tra cui il bruciore di stomaco, il reflusso gastroesofageo, la stipsi, ecc., sono consultabili all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello contenente la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Ad esempio, tra i rimedi omeopatici più specifici per il reflusso gastroesofageo e sintomi associati troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Molti di questi rimedi sono utili anche per la stipsi. I parametri terapeutici riportati nell’articolo (in particolare diluizione e posologia) sono inevitabilmente generici, non personalizzati, a carattere esclusivamente informativo, mentre la buona pratica omeopatica richiede che essi siano strettamente connessi alla situazione personale, in quanto legati alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, al livello di gravità e cronicità della patologia o disturbo, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Sarebbe pertanto opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, che rappresenta sempre la migliore e unica forma di garanzia. Sempre a titolo informativo, in diversi casi vengono utilizzati, in associazione o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e intestino, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, agisce sull’interfaccia epiteliale dell’intestino regolarizzando il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, aiuta a ristabilire la fisiologica peristalsi intestinale, per cui risulta indicato per disfagia esofagea, pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali, aerofagia, meteorismo, gonfiore addominale, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo, stitichezza ed altro. Un altro gemmoterapico utilizzato è Vaccinum vitis idaea M.G. D1, che spesso viene associato a Ficus carica proprio per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale, per cui diventa il rimedio del colon irritabile, del meteorismo, del gonfiore addominale, delle alterazioni dell’alvo e della stitichezza. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, diversi preparati fitoterapici (e consigli) molto utili sono riportati negli articoli “Mai più stitichezza” e “Digestione facile” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Ripeto, il consiglio è di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Valentina dice
Buongiorno Dott.ssa,
il problema che mi attanaglia ultimamente è la caduta dei capelli. Il mio dermatologo mi ha prescritto una terapia dicendomi che molto probabilmente il problema è causato dall’assunzione della pillola anticoncezionale (ho disfunzioni ormonali), ma vorrei evitare di fare uso di troppi farmaci e fare affidamento alla cura omeopatica.
I granuli di sepia potrebbero essere la soluzione? E che dose mi consiglia?
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti,
Valentina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valentina, com’è noto le cause della caduta dei capelli sono molteplici con una non trascurabile componente autoimmune e genetica che spesso si combina con altri fattori. Ad esempio si è osservato che la componente emotiva ha una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una concausa da non sottovalutare. Anche alcuni fattori esterni (alimentazione sbilanciata, shampoo non adatti, trattamenti cosmetici aggressivi, agenti chimici, ecc.) possono avere la loro parte di responsabilità. Gli stessi squilibri ormonali possono essere una causa di alopecia, come ipotizzato dal suo dermatologo. Sepia è un importante rimedio omeopatico che viene adoperato anche per contrastare la caduta dei capelli, specialmente se questa è associata ad un’accentuata sensibilità al tatto del cuoio capelluto e della radice dei capelli, prurito, formicolio, talvolta eruzioni sul vertice e sulla parte posteriore della testa. Se lei si riconosce in tale sintomatologia ed ancora meglio anche nelle caratteristiche generali del rimedio, ampiamente rilevabili dall’articolo “Sepia” nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”, allora Sepia può rivelarsi il rimedio omeopatico adatto. Ciò nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia basa il suo principio terapeutico. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, anche queste entità sono strettamente personali, non generalizzabili, in quanto dipendenti essenzialmente dalla reattività e sensibilità del singolo organismo, dal livello d’intervento terapeutico necessario e dal grado di somiglianza rimedio-paziente. Quando occorre intervenire a livello sintomatico generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. non superiori a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli più volte al dì lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. A titolo sempre informativo, tra gli altri rimedi omeopatici che trovano più spesso impiego troviamo Allium sativum, Arsenicum album, Cuprum sulphuricum, Fluoricum acidum, Kali phosphoricum, Lachesis, Lycopodium, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Selenium, Silicea, Thallium metallicum, Thuya ed altri. Per quanto riguarda la fitoterapia sono diverse le piante che possono dare un contributo per combattere l’alopecia, come ad es. quelle di cui all’articolo “Capelli a posto” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui è possibile aggiungere Betulla, Equiseto, Garofano, Nasturzio, Pilocarpo ed altre, da adoperare in frizioni nei vari formati erboristici (tintura madre, estratto fluido, succo, ecc.). Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Però il consiglio più saggio ed opportuno che le si può dare è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che, con la visita medica omeopatica, è l’unico in grado di prescriverle la terapia più adatta alla sua persona ed al suo quadro clinico, evitando così inutili o controproducenti tentativi. Cordiali saluti.
gabriella dice
salve, mi sono sottoposta ad una cura omeopatica per problemi ai piedi. Fascite e tendinite. Nonostantesia passato menodi un mese sento di stare meglio. Vorrei però sapere se posso integrare anche con terapie come la tecar. sono in contrasto tra loro o possono essere fatte entrambe.???? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gabriella, trattandosi di un trattamento esterno localizzato non dovrebbero esserci interferenze. Sarebbe comunque opportuno chiedere conferma al medico omeopata che le ha prescritto la cura omeopatica. Cordiali saluti.
Miriam dice
Gentile dottoressa,
Le scrivo perché quasi un mesetto fa un dottore omeopata mi presctisse Argentum Nitricum ch30 per dei disturbi di ansia, soprattutto presenti in prossimitá dell’esame. Essendo un soggetto molto ansioso ho timore a prendere questi granuli in quanto ho letto che possono sopraggiungere i cosiddetti ” aggravamenti omeopatici ‘. Cosa potrebbero comportarmi? E soprattutto posso iniziare a prenderli tranquillamente? Ormai ci rifletto da giorni. La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Miriam, la invito a consultare l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”, dove potrà trovare le risposte alle sue domande. Dovrebbe osservare la prescrizione del medico omeopata, senza preoccuparsi più di tanto. L’aggravamento omeopatico, quando si presenta, è transitorio e quasi mai risulta essere eccessivo e debilitante. Qualora dovesse manifestarsi e rivelarsi poco tollerabile, lo si può controllare diradando le assunzioni del rimedio o sospendendole temporaneamente. Cordiali saluti.