Il sito contiene i modi per risolvere i piccoli e grandi problemi che possono compromettere il nostro stato di salute, utilizzando esclusivamente metodi, prodotti e farmaci naturali che fanno parte del mondo dell’omeopatia e di quello dei rimedi naturali in generale. Si riportano quindi i principali rimedi omeopatici con le loro caratteristiche, i casi d’uso e le dosi, un pratico ricettario omeopatico con le cure omeopatiche per le affezioni più ricorrenti, le tinture madri con i loro principi attivi, le più importanti piante del benessere con i loro molteplici usi (alimentare, farmaceutico, cosmetico, ecc.) che sono vere e proprie cure naturali, una raccolta unica di antichi segreti che costituiscono i rimedi della nonna, gli approfondimenti utili ad una maggiore comprensione dei contenuti, un glossario preziosissimo per completezza e sinteticità dei termini scientifici (medici, botanici, chimici, omeopatici, fitoterapici, ecc.) ed altro ancora!
Rimedi omeopatici sono i farmaci adoperati in Omeopatia e che derivano da prodotti naturali.
La medicina omeopatica
La medicina omeopatica, infatti, fa uso di sostanze esclusivamente naturali e si basa sul principio che “simile è curato dal simile”, meglio noto come Legge di Similitudine. Ciò significa che i sintomi che l’individuo manifesta vengono combattuti con la stessa sostanza che li provoca nell’individuo sano. Ad esempio il veleno dell’ape provoca sulla pelle gonfiore e dolore. Apis, prodotto omeopatico ricavato dalle api, è il rimedio adatto per vincere queste manifestazioni.
Il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, ebbe modo di osservare e sperimentare che la sostanza naturale, che come detto a dosi elevate provoca nell’individuo sano una serie di sintomi, per poter però curare gli stessi sintomi nell’individuo malato, deve essere opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche, e sottoposta alla tecnica della dinamizzazione (o succussione). Da qui la nascita dei rimedi omeopatici.
Le sostanze naturali che si utilizzano per la preparazione dei rimedi omeopatici, appartengono ai tre regni della Natura: vegetale, animale e minerale.
La preparazione dei rimedi omeopatici
La preparazione dei rimedi omeopatici, detti anche farmaci omeopatici, deve seguire procedimenti codificati che osservano precisi protocolli, tali da garantirne la assoluta assenza di tossicità, la sicurezza e la preservazione dell’efficacia.
I rimedi omeopatici sono confezionati in vario modo. Si trovano in commercio sotto forma di granuli, globuli, gocce, fiale orali, compresse, capsule, ovuli, supposte, creme, pomate, colliri, dentifrici, ecc.
La regola, che in generale si segue per le cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a più bassa diluizione, mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi a media ed alta diluizione.
Curarsi con l’omeopatia
Le cure omeopatiche, oltre che ai sintomi, sono legate anche alle caratteristiche della persona, in quanto ognuno di noi è differente dall’altro nell’aspetto, nel carattere, nel comportamento, ecc., e questo comporta uno specifico e caratteristico dinamismo morboso, diverso da persona a persona. Di conseguenza i rimedi omeopatici, a fronte di una stessa malattia, possono essere molteplici ma certamente solo uno, tra i possibili prodotti omeopatici, è particolarmente efficace per quell’individuo, in accordo con i suoi sintomi fisici, le sue caratteristiche individuali e con la Legge di Similitudine.
(*) V. Note esplicative
Vincenzo dice
Salve Dottoressa Della Volpe, volevo un consiglio da Lei.L’otorino mi ha consigliato conium maculatum ch 15 o ch 30 per le vertigini vorrei della delucidazioni a riguardo di questo rimedio omeopatico la ringrazio della collaborazione.
distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Vincenzo, Conium maculatum è uno dei rimedi omeopatici che viene abbastanza spesso prescritto in caso di vertigini, soprattutto quando queste compaiono girando la testa di lato, girando gli occhi, anche solo leggermente, stendendosi, girandosi nel letto, alzandosi, qualche volta tali da provocare una vera e propria perdita di equilibrio. E’ un rimedio omeopatico cosiddetto “ad azione locale”, che cioè interviene in patologie ben determinate e su sintomi ben specifici, Cordiali saluti.
GIOVANNA dice
Buongiorno dottoressa, è possibile associare ribes nigrum all’argentum nitricum, al lac caninum e al natrum muriaticum. Non tutte insieme ma a distanza una dall’altra di 5 giorni (mezza dose alla 200 ch). La cura con le mezze dosi alla 200 ch la sto già facendo, ora vorrei prendere il ribes nigrum per una fastidiosa allergia e vorrei sapere se ci sono incompatibilità tra i rimedi.
Grazie e Buona Pasqua
Giovanna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, fermo restando i contenuti della risposta precedente, il Ribes nigrum, specialmente nella forma galenica di gemmoterapico, cioè di macerato glicerico con diluizione D1, viene frequentemente associato alla cura omeopatica come rimedio di supporto, oltre ad avere le proprie attività terapeutiche, essendo un ottimo cortisone-like, con proprietà antinfiammatoria e antistaminica ed un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui risulta particolarmente indicato in caso di allergia. Sarebbe però consigliabile rivolgersi ad un medico omeopata per la garanzia di una terapia corretta per lei. Cordiali saluti.
Stefano dice
Buongiorno Dottoressa,
mi piacerebbe mettermi in contatto con lei per una consulenza.
Potrebbe gentilmente farmi avere un suo recapito telefonico al seguente indirizzo?
grazie,
Stefano
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefano, come potrà rilevare dalla sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di omeopatia che cerca di fornire con il presente sito web un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, disinteressata e responsabile su ciò che l’omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile. Eventuali richieste di chiarimento, pertanto, potranno essere inoltrate soltanto tramite il canale dei commenti. Cordiali saluti.
sara dice
salve dottoressa, da cinque anni soffro di acufene all’orecchio destro e da due di vertigini, instabilità, nausea, senso di ovattamento e ipoacusia (che peggiora sempre più) insieme all’acufene perenne all’orecchio destro e da qualche mese anche all’orecchio sinistro, con conseguente abbassamento dell’udito. Ho fatto tutti i controlli possibili:visite, analisi (sangue, urine, feci, test audiometrici, vestibolari, manovre, risonanza magnetica, etc.) otorini e ospedali vari su tutto il territorio nazionale con la diagnosi di sindrome di Meniere. Parallelamente ai controlli e ai dottori ho fatto diverse cure tutte allopatiche che non mi hanno portato nessun beneficio e solo effetti collaterali. So che devo rivolgermi ad un buon omeopata di zona, ma visto che per ora non lo trovo, lei che rimedi omeopatici proporrebbe per questi sintomi? Grazie mille!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, come lei si sarà resa conto è proprio la sindrome di Meniere la responsabile di tutti i suoi disturbi, come acufeni, vertigini, mancanza di equilibrio, nausea, ipoacusia e ciò che ne consegue. Le cause esatte della malattia sono a tutt’oggi sconosciute, anche se si è osservato che è sempre concomitante un accumulo di endolinfa (idrope) nel labirinto con la conseguente alterazione del segnale nervoso tra orecchio e cervello. Purtroppo la malattia non ha una cura specifica risolutiva, però è possibile ricorrere a diversi interventi terapeutici in grado attenuarne i sintomi e quindi di migliorare la qualità di vita del paziente. L’omeopatia è certamente una medicina che dispone di rimedi capaci di fare ciò, in maniera dolce e non invasiva, a condizione però che si individui la terapia giusta e la giusta strategia terapeutica. I rimedi omeopatici che vengono prevalentemente utilizzati nel trattamento dell’idrope endolinfatica sono Chenopodium anthelminticum, Chininum sulphuricum, Cocculus, Conium maculatum, Glonoinum, Natrum salicylicum, Phosphorus, Secale cornutum. Nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto a produrre i risultati migliori sarà quello con la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Tale scelta dovrà avvenire tenendo conto, oltre che dei sintomi generali come quelli da lei descritti, anche dei sintomi caratteristici propri del paziente, quali ad es. sensazioni, percezioni, modalità delle manifestazioni, circostanze di aggravamento e di miglioramento, sintomi concomitanti, riflessi psicologici, ecc. Ovviamente si tratta solo di possibili riferimenti di massima, ma da qui a stabilire la cura omeopatica più appropriata ce ne vuole. Solo la visita medica omeopatica può riuscire in tale intento, per cui sarebbe importante che lei riuscisse a trovare un bravo medico omeopata, altrimenti difficilmente si raggiungerà lo scopo. Il medico omeopata saprà prescriverle la terapia personalizzata maggiormente adatta, fatta di rimedi, di scelta delle loro diluizioni (scelta anch’essa strategica per il successo della terapia), di posologie, di durate o cicli di cura, di eventuali bioterapici di supporto, ecc. Infine sarebbe da non sottovalutare l’importanza di un corretto stile di vita che potrebbe contribuire a mitigare la malattia, come ad es. adottare una dieta alimentare iposodica, moderare il consumo di alcool e caffè, non fumare, tenere un regolare esercizio fisico moderato, evitare ogni affaticamento fisico e intellettuale, il rumore, il vento, l’altitudine, ecc. Cordiali saluti.
anna dice
Salve dottoressa sono anna sono 6 mesi che non o il ciclo mi parlano di amenorrea come si cura cosa devo mangiare
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, se non l’avesse ancora fatto, ma sono sicuro di sì, sarebbe opportuno che si sottoponesse ad indagine medico-ginecologica per accertare la causa della sua amenorrea secondaria, se patologica oppure soltanto di natura psicologica in conseguenza ad es. di forti traumi psichici. Dopo ovviamente si pensa alla terapia. L’omeopatia offre delle ottime possibilità di cura con tantissimi rimedi e quindi con ampie possibilità di scelta del rimedio omeopatico più somigliante a sé stessi, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, come richiesto dalla “legge dei simili” che costituisce il principio terapeutico di tale medicina. Solo a titolo informativo, fra i rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati troviamo Aconitum napellus, Actaea racemosa, Calcarea carbonica, Chamomilla, Ferrum metallicum, Gelsemium, Graphites, Ignatia amara, Lycopodium, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Pulsatilla, Sepia, Staphysagria, ecc. Dia anche un’occhiata all’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici che possono aiutare. Per quanto riguarda l’alimentazione, questa deve essere particolarmente sana ed equilibrata, rafforzata nei cibi ricchi di vitamine (specialmente vitamine C, E) e di oligoelementi (specialmente manganese, cobalto, rame), ma contenuta negli zuccheri semplici e nei grassi. Sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata per la terapia più appropriata al proprio caso ed alla propria persona. Cordiali saluti.
filippo dice
Salve D.ssa Della Volpe, volevo un consiglio da Lei. Sono un 78enne che prende la cardioaspirina, una compressa da 100 mg al giorno per fluidificare il sangue perchè denso.
Siccome ho anche valori alti di uricemia (7,4) per la quale prendo allopurinolo una compressa da 300 mg per 10 volte al mese.
Purtroppo mi è stato detto che la cardioaspirina fa alzare i valori di acido urico nel sangue, per cui per da una parte è utile dall’altra è dannosa.
Le chiedo ci sarebbe un alternativa omeopatica o fitoterapica per fluidificare il sangue?
Io ho letto su una rivista che la bromelina estratta dal gambo dell’ananas è utile nel fluidificare il sangue; è vero?
Per abbassare i valori di acido urico nel sangue è utile questo farmaco omotossicocologico denominato Lithiumeel compresse.
La ringrazio tantissimo per la cortese risposta chiarificatrice.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Filippo, sarebbe opportuno, se non l’avesse ancora fatto, che ne parlasse con il medico che le ha prescritto la cardioaspirina, per fargli valutare l’intero quadro clinico e quindi se è il caso di modificare qualcosa o di ricorrere a un anticoagulante diverso. Per quanto riguarda l’omeopatia non esiste alcun rimedio omeopatico che possa provocare una maggiore fluidificazione del sangue, perché l’azione terapeutica dei rimedi omeopatici consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione o di regolazione dell’organismo. L’omeopatia è cioè una medicina che riesce solo a guarire da patologie o da disfunzioni ma non a procurarle, quindi sarebbe inefficace per un’attività del genere perché la maggiore fluidificazione del sangue è una “disfunzione” indotta, che nei soggetti a rischio serve per evitare le problematiche circolatorie. L’azione di anticoagulazione non può essere che chimica, come ad es. nel caso della cardioaspirina. Per quanto riguarda la fitoterapia, le erbe che possono favorire la fluidificazione del sangue sono peperoncino, zenzero, pepe di Cayenna, curry, cannella, paprika, papaya, rosmarino, partenio, salice bianco, iperico, ecc. Diverse varietà di frutta e verdura hanno un buon contenuto di salicilati (gli stessi dell’aspirina) che riducono la coagulazione del sangue, come arance, mandarini, prugne, albicocche, ananas, more, mirtilli, ribes nero, fragole, lamponi, uva, olive, cicoria, ravanelli, pomodori, ecc. Tra gli alimenti troviamo l’ananas proprio perché la bromelina, contenuta maggiormente nel gambo, ha proprietà inibitorie sulla coagulazione del sangue. Il Lithiumeel compresse, che è un rimedio complesso omotossicologico, più precisamente un composto semplice, costituito cioè da un mix sinergico di rimedi omeopatici in diluizioni decimali, risulterebbe indicato per tutti i disturbi artritico-reumatici e quindi solo in presenza di gotta potrebbe indirettamente contribuire alla lontana a contenere i livelli di uricemia. Però come tutti i composti semplici sarebbe indicato per le patologie acute e non per quelle croniche. Per contrastare l’iperuricemia spesso viene utilizzato un rimedio omeopatico come Lycopodium e/o dei gemmoterapici (o gemmoderivati, sono macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Fraxinus excelsior M.G. D1, Betula pubescens M.G. D1, Betula verrucosa M.G. D1, oppure la tintura made di Ortica. Anche l’alimentazione assume un ruolo importante nell’iperuricemia, avendo cura di evitare o moderare il consumo di cibi ricchi di composti azotati (purine e in misura minore proteine), di ridurre l’introduzione di grassi ma di aumentare quella degli omega-3, di ridurre il fruttosio (quest’ultimo presente nei dolci e nella frutta zuccherina ed essiccata), di eliminare o moderare l’apporto di alcool e birra, di introdurre molta acqua, meglio se oligominerale per favorire l’eliminazione dell’acido urico con le urine. Inoltre sarebbe opportuno che l’alimentazione fosse improntata alla moderazione calorica, evitando eccessi ed abbuffate, atteso che l’eliminazione graduale del peso superfluo apporta grossi benefici. Altrettanto utile sarà un’attività fisica regolare e continuativa. In conclusione le consiglio di non prendere alcuna iniziativa senza l’approvazione del medico, che potrà essere un medico omeopata se lei intende ricorrere all’omeopatia ed ai rimedi naturali. Cordiali saluti.
roberto dice
Bona sera D.ssa Della Volpe
due anni fa, ho avuto una diagnosi di rosacea – fenomeno tutto localizzato sul naso – al di la dell’inestetismo, la patologia non mi si era presentata con alcun disturbo. I farmaci che mi furno prescritti erano delle creme da applicare sul naso e dintorni, esse erano: metronidazolo e acido azealico. Con l’applicazione di queste creme, vi è stato soltanto un leggero contenimento del rossore. A distanza di due anni, vi è stata una progressione dei sintomi che riguardano il disturbo: Maggiore rossore, sensazione di tensione, calore ed eruzioni pustolose. Le chiedo D.ssa se la rosacea può essere affrontata omeopaticamente. La ringrazio per l’attenzione che vorrà rivolgermi. RA
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati per il trattamento di una rosacea sono Abrotanum, Agaricus muscarius, Arsenicum album, Carbo animalis, Causticum, Eugenia jambosa, Graphites, Nux vomica, Rhus toxicodendron, che nei confronti della dermatosi e della sua localizzazione al naso contengono tutti una sintomatologia abbastanza somigliante e soltanto differente in alcuni dettagli. Tali sottili differenze sono così sintetizzabili: Abrotanum, pelle rugosa e grassa; Agaricus muscarius, prurito, rossore e bruciore, come i geloni; Arsenicum album, gonfiore e bruciore; Carbo animalis, gonfiore rosso e doloroso; Causticum, gonfiore con dolore urente; Eugenia jambosa, sensibilità dolorosa ai margini delle pustole; Graphites, sensazione di bruciore nella parte interna del naso; Nux vomica, tensione attorno al naso con gonfiore; Rhus toxicodendron, naso congestionato, gonfio e caldo. In molti casi viene associato, o utilizzato da solo, un qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Junglas regia (Noce) M.G. D1 che è particolarmente indicato per l’acne rosacea e per tutte le dermatosi pustolose. Tale gemmoterapico effettua anche un’importante azione drenante. Relativamente alla fitoterapia classica i preparati erboristici che vengono generalmente adoperati sono a base di piante come Agrimonia, Amamelide, Centella asiatica, Edera, Ippocastano, Mirtillo, Rosa canina, Vite rossa, ecc., od anche le applicazioni locali di decotti o creme alla liquirizia, oppure di crema al tè verde o a base di Chrysanthellum indicum. Sarebbe altresì importante adottare alcuni accorgimenti, quali ad es. usare detergenti delicati privi di sapone, lavarsi con acqua tiepida, evitare le temperature estreme, non esporre la faccia troppo tempo al sole, non strofinare o toccare la pelle, incrementare il consumo di cibi ricchi di vitamine del gruppo B, evitare gli alcolici, i cibi piccanti o speziati ed i cibi troppo caldi. Anche lo stress emotivo sarebbe da evitare perché è uno dei fattori scatenanti. Ovviamente la terapia più adatta al caso specifico potrà prescriverla solo un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Rino dice
Gentile dott.ssa sono Rino lo scorso 18 Dicembre 2014 mi ha già dato delle indicazioni di rimedi omeopatici per il trattamento del reflusso gastroesofageo. A distanza di circa 8 mesi di terapia con IPP persiste tutta la sintomatologia; dolore epigastrico, arsura, scottatura della lingua, bruciore e soprattutto AFFANNO, con conseguenziale stato ansioso per l’insuccesso della terapia. Vorrei interrompere con gli IPP e assumere i rimedi omeopatici già da lei indicati. Nello specifico, intendo assumere il Ficus Carica (gocce), Asa Foetida (5 ch) e Iris Versicolor (5 ch). Le chiedo in che posologia esse sono sufficienti nel mio caso o è opportuno aggiungere Aloe…, carbone vegetale, Nux Vomica, ecc. La ringrazio di vero cuore
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Rino, come le avevo suggerito nella risposta precedente, sarebbe opportuno, anzi sarebbe indispensabile che lei si rivolgesse ad un medico omeopata che con la visita omeopatica sarà in grado di prescriverle la terapia più appropriata. Lei già proviene da un insuccesso terapeutico e facendo da solo con l’omeopatia molto probabilmente ne raccoglierà un altro. L’omeopatia è una medicina molto personalizzata che richiede un approfondito esame e studio del paziente, del suo quadro clinico, della sua sintomatologia, delle sue caratteristiche morfologiche, fisiologiche, psicologiche e di tutte quelle peculiarità che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo (costituzione, temperamento, carattere, ereditarietà, familiarità, sintomatologia, sensazioni, stile di vita, alimentazione, ambiente, lavoro, relazioni sociali, ecc. ecc.). Il medico omeopata sulla base di tale analisi sarà in grado innanzitutto di individuare i rimedi omeopatici più adatti, scelta questa fondamentale per il buon esito della terapia. Ma non basta. Dovrà anche individuare le diluizioni dei rimedi, scelta anche questa importante e strategica, ossia dovrà ricercare quelle più attive per il paziente, tenendo conto delle specificità dei rimedi, della reattività dell’organismo in esame e del livello di azione terapeutico necessario. Dopodiché dovrà stabilire la posologia conseguente, tenendo anche conto della durata di copertura terapeutica. Potrà altresì decidere dell’opportunità di affiancare i rimedi omeopatici con dei bioterapici di supporto, come gemmoterapici e/o organoterapici, oppure con oligoelementi gluconati, fitoterapici ed altro. Dovrà altresì stabilire le modalità con cui procedere alla riduzione graduale dei farmaci tradizionali fino al loro definitivo abbandono. Dovrà anche monitorare ed interpretare i segnali che provengono dal campo durante la terapia, per definire gli eventuali aggiustamenti da apportare. E probabilmente altro ancora. Come vede il quadro è abbastanza articolato e per certi versi anche complesso, per cui non è pensabile che si possa provvedere con l’automedicazione, con il “fai da te”, con gli interventi occasionali o per tentativi, ma occorre la competenza e l’esperienza di un medico omeopata, innanzitutto perché è un medico e poi perché come omeopata è l’unico in grado di prescrivere la terapia più adatta a lei, secondo i corretti canoni omeopatici e medici. Cordiali saluti.
isabella dice
Gent.ssima Dott.ssa mio marito in seguito a varie visite spec.,gli è stato diagnosticato un sistema nervoso traumatizzato soprattutto a causa dell’ambiente fam.di provenienza in cui tutti soffrivano di problemi legati sempre ai nervi.Da giovane si è curato con benzodiazepine,poi con Prozac e En in gocce e di recente sempre sotto controllo medico,sereupin e levobren,dando risultati positivi nel breve termine,infatti i sintomi almeno i più evidenti permangono e sono 3;Dispepsia,ormai cronica trattata per anni con domperidone sciroppo.Ipersensibilità,a sostanze eccitanti,allo sforzo fisico e al freddo.Infine i frequenti cambiamenti del Viso,da completamente disarmonico,sciupato,contrassegnato da occhi sporgenti,scavature profonde che nell’insieme lo rendono di molto più vecchio quale in realtà non è avendo solo 40 anni e con analisi del sangue sempre perfette a un Viso disteso e pieno che ne dimostra anche 10 anni in meno rispetto ai suoi coetanei.
Abbiamo visitato di recente un neurologo che ha proposto un cura sintomatica e un omeopata/fitoterapeuta che ha detto che questi casi non li tratta perché troppo complessi e ci ha consigliato di rivolgerci a un bravo neurologo.Che ne pensa Dottoressa della situazione clinica di mio marito,è cosi disperata? e cosa farebbe al mio posto?
Un affettuoso saluto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Isabella, la situazione clinica di suo marito non è così disperata da non poter avere soluzioni. Non esistono casi troppo complessi del tipo segnalato che l’omeopatia non possa affrontare, ma esistono solo i casi individuali che richiedono una propria specifica terapia, dopo un approfondito esame e studio del paziente, del suo quadro clinico, delle sue caratteristiche morfologiche, fisiologiche, psicologiche e di tutte quelle peculiarità che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo (costituzione, temperamento, carattere, ereditarietà, familiarità, sintomatologia, sensazioni, stile di vita, alimentazione, ambiente, relazioni sociali, ecc. ecc.). Innanzitutto vi dovete rivolgere a un bravo medico omeopata, ossia a un medico laureto in Medicina e Chirurgia, iscritto all’Ordine dei Medici e iscritto a uno dei Registri accreditati dei Medici Omeopati, con una buona esperienza in campo omeopatico. L’omeopatia dispone di una ricchezza di rimedi e di patogenesi in grado di curare numerosissimi disturbi fisici e psichici, anche (e forse soprattutto) di natura psicosomatica. L’abilità sta nell’individuarli correttamente. Giusto per informarla, consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi” e relativamente alle disfunzioni del digerente consulti l’articolo “Disturbi gastrici” nella medesima sezione del sito. Ad esempio, tra i principali rimedi omeopatici che possono aiutare a superare sia i disturbi digestivi e sia i disturbi emotivi troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Chamomilla, Ignatia amara, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Pulsatilla, Sepia. A solo titolo orientativo, dalla breve descrizione fornita di suo marito, le posso dire che diversi casi analoghi sono stati trattati con successo alternando i rimedi Nux vomica e Lycopodium. Ovviamente questa è soltanto un’ipotesi che solo il medico omeopata, con la visita omeopatica, potrà o meno confermare. Il medico omeopata dovrà poi stabilire le diluizioni dei rimedi, scelta questa anch’essa importante e strategica, ossia quelle più attive per il paziente, tenendo conto delle specificità dei rimedi, della reattività dell’organismo in esame e del livello di azione terapeutico necessario. Dopodiché dovrà stabilire la posologia conseguente, tenendo anche conto della durata di copertura terapeutica. Potrà altresì decidere dell’opportunità di affiancare i rimedi omeopatici con dei bioterapici di supporto, come gemmoterapici e/o organoterapici, oppure con oligoelementi gluconati, fitoterapici ed altro. Dovrà altresì stabilire le modalità con cui procedere alla dismissione graduale dei farmaci tradizionali. Dovrà anche monitorare ed interpretare i segnali che provengono dal campo durante la terapia, per definire gli eventuali aggiustamenti da apportare. Come vede le possibilità terapeutiche esistono, bisogna solo individuare le cura giusta e la giusta strategia terapeutica lungo un percorso che solo un bravo medico omeopata potrà tracciare con la dovuta precisione e sicurezza. Cordiali saluti.
Franca dice
Grazie per la risposta molto esaudiente, purtroppo ho provato quasi tutti i rimedi suggeriti, le chiedo però una precisazione ho visto che tra le cose da evitare mette anche il tè anche questa bevanda, che tra l’altro sarebbe l’unica delle elencate che consumo può far male?
Dovo posso trovare l’indicazione per un buon medico omeopata a Trento?
Grazie per la cortesia e la pazienza!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Franca, quando dice “ho provato quasi tutti i rimedi suggeriti” probabilmente non intende riferirsi ai rimedi omeopatici, perché sono talmente tanti e diversi nelle caratteristiche che è praticamente impossibile che possano risultare tutti adatti per lo stesso organismo. Il medico omeopata vedrà. Relativamente al tè, come diceva Paracelso (il noto medico naturalista e filosofo del Rinascimento) “è la dose che fa il veleno”, per cui una tazza di buon tè non potrà mai creare problemi. Infine per quanto riguarda l’indicazione di un medico omeopata, se non ha altri riferimenti potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e associazioni omeopatiche affidabili, molte delle quali hanno un’organizzazione territoriale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.