Il sito contiene i modi per risolvere i piccoli e grandi problemi che possono compromettere il nostro stato di salute, utilizzando esclusivamente metodi, prodotti e farmaci naturali che fanno parte del mondo dell’omeopatia e di quello dei rimedi naturali in generale. Si riportano quindi i principali rimedi omeopatici con le loro caratteristiche, i casi d’uso e le dosi, un pratico ricettario omeopatico con le cure omeopatiche per le affezioni più ricorrenti, le tinture madri con i loro principi attivi, le più importanti piante del benessere con i loro molteplici usi (alimentare, farmaceutico, cosmetico, ecc.) che sono vere e proprie cure naturali, una raccolta unica di antichi segreti che costituiscono i rimedi della nonna, gli approfondimenti utili ad una maggiore comprensione dei contenuti, un glossario preziosissimo per completezza e sinteticità dei termini scientifici (medici, botanici, chimici, omeopatici, fitoterapici, ecc.) ed altro ancora!
Rimedi omeopatici sono i farmaci adoperati in Omeopatia e che derivano da prodotti naturali.
La medicina omeopatica
La medicina omeopatica, infatti, fa uso di sostanze esclusivamente naturali e si basa sul principio che “simile è curato dal simile”, meglio noto come Legge di Similitudine. Ciò significa che i sintomi che l’individuo manifesta vengono combattuti con la stessa sostanza che li provoca nell’individuo sano. Ad esempio il veleno dell’ape provoca sulla pelle gonfiore e dolore. Apis, prodotto omeopatico ricavato dalle api, è il rimedio adatto per vincere queste manifestazioni.
Il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, ebbe modo di osservare e sperimentare che la sostanza naturale, che come detto a dosi elevate provoca nell’individuo sano una serie di sintomi, per poter però curare gli stessi sintomi nell’individuo malato, deve essere opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche, e sottoposta alla tecnica della dinamizzazione (o succussione). Da qui la nascita dei rimedi omeopatici.
Le sostanze naturali che si utilizzano per la preparazione dei rimedi omeopatici, appartengono ai tre regni della Natura: vegetale, animale e minerale.
La preparazione dei rimedi omeopatici
La preparazione dei rimedi omeopatici, detti anche farmaci omeopatici, deve seguire procedimenti codificati che osservano precisi protocolli, tali da garantirne la assoluta assenza di tossicità, la sicurezza e la preservazione dell’efficacia.
I rimedi omeopatici sono confezionati in vario modo. Si trovano in commercio sotto forma di granuli, globuli, gocce, fiale orali, compresse, capsule, ovuli, supposte, creme, pomate, colliri, dentifrici, ecc.
La regola, che in generale si segue per le cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a più bassa diluizione, mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi a media ed alta diluizione.
Curarsi con l’omeopatia
Le cure omeopatiche, oltre che ai sintomi, sono legate anche alle caratteristiche della persona, in quanto ognuno di noi è differente dall’altro nell’aspetto, nel carattere, nel comportamento, ecc., e questo comporta uno specifico e caratteristico dinamismo morboso, diverso da persona a persona. Di conseguenza i rimedi omeopatici, a fronte di una stessa malattia, possono essere molteplici ma certamente solo uno, tra i possibili prodotti omeopatici, è particolarmente efficace per quell’individuo, in accordo con i suoi sintomi fisici, le sue caratteristiche individuali e con la Legge di Similitudine.
(*) V. Note esplicative
Fabio dice
Gentile Dr.ssa, secondo la sua conoscenza ed esperienza è possibile che problemi ai cosiddetti denti del giudizio (tipo inclusione) possano riperquotersi anche sul sistema immunitario causando ad es. allergie e/o intolleranze alimentari? Quantomeno, possono renderci più cagionevoli nei confronti di malattie dell’apparato respiratorio? Questo naturalmente riferito alle persone più predisposte. La ringrazio. Fabio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, non mi risulta che le problematiche generate dai denti del giudizio, tra cui quelle dovute alla loro occlusione, possano ripercuotersi sul sistema immunitario, semmai possono essere fonte di penetrazione di batteri, localmente in gengiva o al loro interno, con possibili infezioni del cavo orale. Cordiali saluti.
anna maria dice
gentilissima dott.della volpe,
desidererei sapere quale antidolorifico,disinfiammante naturalmente omeopatico è adatto per il menisco,grazie .cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna Maria, un rimedio omeopatico contro i dolori di qualsiasi origine e contro le infiammazioni è Hypericum. Se il problema al menisco è di natura traumatica, allora il rimedio omeopatico principe è Arnica montana, che potrebbe essere associato anche a Hypericum per produrre il miglior risultato, considerato che i due rimedi sono sinergici. Se invece si tratta di un problema reumatico, allora la invito a consultare l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici a ciò potenzialmente indicati. Ho usato l’avverbio “potenzialmente” per ricordare un concetto fondamentale della medicina omeopatica e cioè che un rimedio omeopatico produce gli effetti terapeutici desiderati solo se assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Cordiali saluti.
anna dice
gent.ma dr.ssa della Volpe
a seguito dell’assunzione per 6 mesi di Enantone per collocare a riposo le ovaie, mia figlia lamenta bruciori vaginali. Volendo sostituire alle irrigazioni e agli ovuli prescritti dal ginecologo, uno o più rimedi omeopatici, dai quali in passato ho tratto io grandi benefici, potrebbe consigliargliene qualcuno?
Ricordo che Colocyntis è molto efficace ma solo in presenza di perdite ematiche, è non è questo il caso specifico….La ringrazio e La saluto con affetto e rispetto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, come lei sospetta, è probabile che sua figlia sia andata incontro ad una vaginite irritativa dovuta proprio all’assunzione dell’Enantone che, determinando un calo di estrogeni, ha reso le pareti vaginali sottili e secche e conseguentemente provocato sintomi come bruciore e prurito vaginale. I rimedi omeopatici più adatti per vaginiti di tale natura sono Cantharis, Anacardium orientale, Nitricum acidum, Borax, Calcarea carbonica, Pulsatilla. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con più di un preparato, come ad es. diluendo la tintura madre di Calendula o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), che possono essere adoperati per delle irrigazioni vaginali o per l’igiene intima, onde ottenere un’azione antisettica, antinfiammatoria, lenitiva, calmante, anestetica. Entrambi i preparati vanno diluiti in acqua sterilizzata, previa bollitura, e le quantità che generalmente si utilizzano sono, per mezzo litro d’acqua, 40-50 gocce per la tintura madre di Calendula e 5-10 gocce per l’olio essenziale di Melaleuca. Possono essere altresì utili applicazioni locali con l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche con una crema a base di Avena o di Echinacea o della stessa Calendula. Sarebbe ancora opportuno associare altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati e non troppo alcalini, l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti), l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti ed altro. Sarebbe comunque opportuno stare sotto controllo medico. Cordiali saluti.
LAURA dice
Salve, fino a poco tempo fa utilizzavo un prodotto omeopatico della BOIRON, CEPHIL, per il mal di testa in genere. Ora è irreperibile, mi piacerebbe un preparato che lo possa sostituire. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, anche se il prodotto da lei citato è stato classificato come omeopatico, in realtà non appartiene al mondo dell’omeopatia classica, essendo costituito da un mix di rimedi alcuni dei quali anche allopatici (cioè farmaci tradizionali). E’ quindi impossibile indicarle un rimedio sostitutivo, perché il prodotto si presentava unico nel suo genere. Ed è anche praticamente impossibile indicarle un rimedio omeopatico, perché, com’è noto, in omeopatia i rimedi vengono scelti in base alla somiglianza con il paziente, nei sintomi e nelle caratteristiche, nel rispetto della “legge dei simili”, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Dia comunque un’occhiata all’articolo “Addio mal di testa” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione che potrebbero aiutare. Cordiali saluti.
ELENA dice
Buongiorno dottoressa! Sono separata da 11 anni, sono sempre stata equilibrata e positiva, ma da 3/4 anni, da che i figli sono cresciuti e via da casa per la maggior parte dell’anno, mi sono accorta di essere peggiorata nei miei atteggiamenti di paura e insieme di ricerca della solitudine. Da una parte sono così abituata a stare sola che mi sono adeguata, ma spesso invece mi pesa, e mi immalinconisco e piango. Più mi sento sola più mi chiudo, e più mi manca la forza per attuare soluzioni che ho ben presenti….stare con gli altri, organizzare, fare attività sportive, passeggiare, andare in giro….. Il cibo, soprattutto ‘cibo spazzatura’ poi è la mia consolazione! Con conseguenza di sovrappeso, che mi porta in un circolo vizioso di odio verso me stessa, e di diete restrittive, e poi di sgarri che provocano ulteriori sgarri fino a entrare in periodi di noncuranza del mio aspetto! sempre in modo non eccessivo per fortuna, ma davvero mi rendo conto di non riuscire ad uscirne! Sarà depressione probabilmente, mi manca la forza per reagire, mi manca la gioia di vivere, il desiderio e la capacità di fare progetti. C’è qualche rimedio che potrebbe essermi utile?
Sono in menopausa, sto facendo da un anno la TOS con buoni risultati, e prendo la melatonina di sera per dormire. Soffro da anni di cervicalgia (ho due protrusioni).
Grazie se potrà rispondermi! Elena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, in genere l’omeopatia riesce ad ottenere dei buoni risultati nella cura della depressione e dell’ansia insieme, che spesso convivono in quanto la loro linea di demarcazione è sempre molto sottile, a condizione però che si individui la terapia giusta e la giusta strategia terapeutica, legate intimamente al caso personale. I rimedi omeopatici potenzialmente indicati a ciò sono diversi e tutti con differenti caratteristiche, tra cui individuare, così come richiede il principio terapeutico della legge dei simili, il rimedio (o i rimedi) che rispecchia meglio la totalità dei sintomi del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Individuato il rimedio (o i rimedi), bisognerà scegliere la sua diluizione, quella cioè più attiva per il paziente, in base al grado di profondità della patologia e alla capacità di reazione del proprio organismo e quindi al livello di azione terapeutica. Vi è poi da stabilire la posologia, l’eventuale alternanza di rimedi per coprire tutta la sintomatologia, gli eventuali adattamenti durante la cura, la durata della stessa, la verifica di compatibilità con altri farmaci, ecc. Questo “lavoro” lo può svolgere solo il medico omeopata, al quale è indispensabile rivolgersi se si vuole curare correttamente il proprio disturbo secondo i canoni omeopatici e medici. Dalla breve descrizione fornita (ovviamente non sufficiente), verrebbe da pensare a tre importanti rimedi omeopatici, precisamente Sepia, Ignatia amara e Lycopodium. Sepia, che è il rimedio della depressione legata alla menopausa, corrisponde a una donna che sembra alimentarsi di tristezza, di malinconia, di pessimismo, di stanchezza, che soffre d’insonnia, che vede tutto nero (proprio come l’inchiostro della seppia, da cui il rimedio ha origine), che pensa in negativo e che tutto le pesa. Ha anche un modo esagerato di reagire ad ogni piccolissimo stimolo, per cui entra facilmente in ansia per qualsiasi cosa, però, poiché è un soggetto molto stanco, non ha la resistenza necessaria per sopportare la situazione di stress. Questa donna stanca e depressa soffre di solitudine e non ama rimanere sola, perché ha bisogno della presenza dei suoi cari, prova indifferenza per le cose della vita, non sa più gioire, non ha più entusiasmi, non si interessa più a nulla, perché è come se si sentisse inadeguata e pertanto si percepisce vuota, inutile e costretta a soffrire per sempre. Però di tutto questo si rende conto e ne soffre, ma non riesce a fare nulla. Ignatia amara riguarda una persona che deve essere sollevata da un’emotività, da un’ansia, da uno stato depressivo reattivo doloroso ed è perciò indicato quando vi è una perturbazione a livello dell’asse cortico-diencefalico, causata da un trauma psicologico che provoca nell’organismo uno stress la cui espressione clinica è il più delle volte la depressione reattiva. Per tale motivo Ignatia è uno dei migliori rimedi omeopatici, se non il migliore, per la cura dell’ansia e della depressione di tipo “esogeno”, cioè provocate o innescate da avvenimenti esterni vissuti in maniera traumatica, quali ad es. lutti, dispiaceri, delusioni, contrarietà, insuccessi, emozioni perturbanti, trauma affettivo, shock emotivo, ecc., tali da instaurare una situazione di instabilità emotiva. Lycopodium si riferisce a un soggetto debole e depresso, che tende a nascondere la sua depressione, che è molto emotivo e piange con facilità, che soffre di un invecchiamento precoce (fisico e/o intellettivo), che non ama stare da solo, che si sottovaluta ed ha paura di non essere in grado di far fronte alle proprie responsabilità, le quali possono diventare anche pesanti considerato che è un ambizioso. Nel soggetto ogni cosa va progressivamente rallentando e ciò si riflette, oltre che sul piano mentale, anche sul piano fisico delle funzioni organiche e metaboliche. Potrebbe essere utile effettuare, prima della cura omeopatica o anche congiuntamente ad essa, un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione terapeutica dei rimedi omeopatici. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) e nel caso specifico si potrebbe ricorrere a Tilia tormentosa M.G. D1, che è un buon regolatore del sistema nervoso, un buon tranquillante, del tutto privo di tossicità, indicato per vari stati di eccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, insonnia. Ovviamente come si allenta la tensione psichica così si riduce il desiderio irresistibile per alcune categorie di alimenti o di mangiare oltre il necessario e si rende vano anche il bisogno di divagare con il cibo e di ricorrere al suo “effetto consolatorio”. In conclusione, ripeto, poiché la cura omeopatica potrebbe essere abbastanza laboriosa, articolata e lunga, richiedendo una vera e propria strategia terapeutica, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata se vuole dare una risposta risolutiva al suo malessere emotivo. Cordiali saluti.
vincenzo dice
Gent.ma dott.ssa della Volpe,mia moglie da circa un anno soffre di vertigini da posizione sentito il parere dell’otorino la causa è gli otoliti spostati e l’unica cura sarebbe la manovra liberatoria,le ha prescritto il vertisec 24,e,levopraid 25 il riallineamento dell’Atlante può risolvere questo problema.in attesa di una risposta la saluto. n.b.per la pulizia del fegato mi hanno consigliato un infuso di 4 bacche di cardamomo e 25 gr zenzero in mezzo litro di acqua che ne pensa grazie .
distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Vincenzo, fermo restando che la manovra liberatoria e/o il riallineamento dell’Atlante secondo indicazione medica potrebbero risolvere il disturbo, se lei volesse provare a controllare le vertigini con l’omeopatia le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, perché i rimedi omeopatici in grado di contrastare le vertigini sono tantissimi e tra essi occorrerà scegliere il rimedio (o i rimedi) che rispecchia meglio la totalità dei sintomi del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Non è escluso poi che debba farsi ricorso a qualche organoterapico specifico, a supporto e a completamento della terapia omeopatica con i rimedi classici. Per quanto riguarda la depurazione del fegato, pur se il cardamomo e lo zenzero potrebbero fornire indirettamente un contributo, tenga presente che la tisana depurativa per eccellenza è quella di Cardo mariano. Tale pianta ha la capacità di promuovere la salute e la funzionalità epatica, è in grado di stimolare la rigenerazione epatica dopo un danno da sostanze tossiche, ha importanti proprietà antiossidanti che proteggono le cellule epatiche dai danni indotti dai radicali liberi. Tra gli alimenti più indicati per depurare il fegato troviamo: carciofo, cardo mariano, broccoli, cavolfiore, cavolo, asparagi, ortaggi a foglia verde, carote, barbabietole, aglio, lievito, cereali integrali, curcuma, olio extravergine di oliva, limone, pompelmo, mela, mirtillo. E’ comunque sempre consigliabile il parere del medico. Cordiali saluti.
lidia berruti dice
Gent.ma dott.ssa della Volpe, mi hanno diagnosticato un herpes che colpisce la gengiva dell’incisivo sin. Il tutto è cominciato nel 1994 quando ho avuto un incidente d’auto e ho battuto il viso contro il parabrezza. Si è formato un ematoma alla radice degli incisivi e da allora più o meno ad ogni cambio di stagione, (ma prevalentemente al primo sole)si forma una pustola sulla gengiva e il dolore prende il nervo del dente. A volte è spuntata una pustola anche sulla parete del palato. Il dentista lo ha trattato per anni con il “Bacacil” ma non mi dava nessun giovamento nemmeno con trattamenti di 10 gg. Ogni due anni faccio una panoramica per controllare se il nervo del dente è vivo e pare, dai risultati, che lo sia ancora. Due anni fa ho fatto una cura con il “Famvir” ma menneno questo farmaco ha prodotto risultati soddisfacenti. Alla prima esposizione al sole eccolo lì a rispuntare fuori come una rondine a primavera. Quest’anno è particolarmente feroce. Ho il frenulo del labbro superiore circondato da un enorme gonfiore e la parte dietro i denti (nel palato) si è gonfiata tantissimo e non riesco nemmeno a mangiare. Sto prendendo da una settimana l’Enantyum per calmare il dolore e cerco di tenere disinfettato il cavo orale con sciacqui continui, ma non passa. Mi può aiutare con qualche consiglio omeopatico perché sono stanca di farmaci, per di più inefficaci.
La ringrazio in anticipo e Le porgo i miei più cordiali saluti. Lidia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lidia, purtroppo la presenza nell’organismo del virus dell’Herpes simplex hominis non assicura di per stessa l’immunità, per cui dallo stato latente si può sempre passare allo stato attivo. La fase attiva in genere è scatenata da sforzi fisici o psichici, da disturbi digestivi, da esposizione al sole, da malattie e da febbre. I rimedi omeopatici che possono essere utili al trattamento dell’infezione sono diversi ed ovviamente, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, il risultato migliore lo produrrà il rimedio che contempla una sintomatologia la più somigliante a quella del paziente. Il rimedio omeopatico più importante degli eczemi acuti e dell’herpes è Rhus toxicodendron, quando le vescicole sono piene di liquido sieroso trasparente e vi può essere prurito che migliora con le applicazioni calde. Seguono: Cantharis, le cui vescicole sono un po’ più grandi di Rhus tox, più brucianti e meno pruriginose, con miglioramenti sia con applicazioni fredde che calde; Hypericum, che è il rimedio principe delle irritazioni e delle infiammazioni dolorose dei nervi sensitivi (è il rimedio delle nevriti) ed anche dell’herpes proprio perché in tessuti ricchi di nervi, inoltre il rimedio aiuta anche per supportare psicologicamente il disagio emotivo e lo stato depressivo che spesso si accompagnano; Sulphur, soprattutto se vi è sensazione di bruciore e l’herpes, recidivante, si alterna con altri disturbi, quali ad es. emicranie, disturbi digestivi, diarree, ipertensione arteriosa, ecc.; Graphites, specie se l’herpes interessa un soggetto pletorico e flemmatico; Arsenicum album, quando le vescicole sono di colore scuro, sono brucianti e tuttavia migliorano con le applicazioni calde; Ranunculus bulbosus, quando le vescicole contengono un liquido tendente al bluastro; Anacardium orientale, se vi è prurito che diminuisce con applicazioni di acqua calda; Natrum muriaticum, quando le eruzioni erpetiche compaiono di preferenza durante o a seguito di malattia; eccetera. Potrebbe essere molto utile, prima di iniziare la terapia omeopatica o anche congiuntamente, effettuare un’attività di “drenaggio” che stimoli gli organi emuntori (in particolare fegato, reni e pelle), liberi l’organismo dalle tossine e favorisca l’azione dei rimedi omeopatici. In caso di herpes solitamente si utilizzano come drenanti i gemmoterapici (o gemmoderivati) Ribes nigrum M.G. D1 e Ulmus campestris M.G. D1, che sono dei macerati glicerici (o macerati glicerinati) con diluizione del principio attivo alla prima decimale hahnemanniana. Anche diverse piante con specifica attività antivirale potrebbero completare il trattamento, effettuando dei risciacqui con i loro estratti da reperire in erboristeria (quali le tinture madri sciolte in acqua), come ad es. Echinacea, Iperico, Ginseng, Melissa, Liquirizia ed altre. Infine, come una recente ricerca fitofarmacologica ha evidenziato, le foglie fresche (o il loro estratto secco) del Sambucus nigra (o semplicemente sambuco) hanno capacità inibitorie nei confronti del virus dell’influenza e dell’Herpes simplex. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Fabio dice
Gentile D.ssa, spesso in farmacia richiedendo un rimedio omeopatico alle basse diluizioni (es. Thuja 5ch) mi viene chiesto se deve essere in granuli o globuli. Io so che i globuli è possibile torvarli solo dalla 200 ch in su. Mi conferma il tutto?
Ne approfitto per un altro dubbio. Qualche volta mi è capitato di lasciare inavvertitalente dei rimedi omeopatici nelle immediate vicinanze di un cellulare acceso. Questa disattenzione pregiudica fortemente l’efficacia del rimedio o il tutto è anche legato al tempo di esposizione che nel mio caso è stato spesso di 1 o 2 ore? La ringrazio. Un cordiale saluto. Fabio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, la linea di demarcazione tra granuli e globuli, relativamente alle diluizioni, non è univocamente definita, dipende un po’ dalle case farmaceutiche. In genere i granuli prevedono tutte le diluizioni (anche se diverse aziende li producono solo alle basse e alle medie diluizioni), mentre i globuli sono riservati alle medie e alte diluizioni (dalla 9CH a salire) e solitamente sono contenuti in un tubo-dose per un’unica somministrazione o, come qualche omeopata prescrive, per più somministrazioni. Per quanto riguarda il secondo quesito, sarebbe meglio evitare l’esposizione diretta dei rimedi omeopatici a campi elettromagnetici di forte intensità e per un tempo prolungato, in quanto, secondo l’orientamento di recenti studi, l’attività terapeutica del rimedio omeopatico (dove, ricordiamolo, la sostanza di origine è fortemente diluita) potrebbe essere attribuita ad un’informazione elettromagnetica, ad una sorta di background elettromagnetico, che il rimedio veicola per attivare i sistemi di regolazione dell’organismo che portano alla guarigione. Quindi per non alterare questa informazione sarebbe opportuno tenere a debita distanza i rimedi omeopatici dalle fonti elettromagnetiche di una certa potenza e per prudenza anche dai cellulari, che avendo però una bassa potenza di emissione-ricezione non dovrebbero procurare danni rilevanti, tanto più se l’esposizione è stata occasionale e per qualche ora. Cordiali saluti.
silvia dice
Buon giorno,
vorrei da Lei un parere circa il dare o meno fluoro (sia in dentifricio che in pastiglie) ai bambini.
Da quando abbiamo iniziato un percorso omeopatico per nostra figlia abbiamo seguito scrupolosamente tutte le indicazioni del medico.
Premetto che mia figlia ha un terreno costituzionale incline alla carie ma ora che ha sei anni e gia’ tre carie su denti permanenti mi viene il dubbio che forse l’aver sospeso la somministrazione di pastiglie di fluoro non l’abbia del tutto aiutata…
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, l’uso di integratori a base di fluoro deve essere fatto con estrema cognizione e comunque secondo indicazione medica, perché i danni provocabili da un eventuale eccesso (fluorosi) possono essere superiori a quelli di un’eventuale carenza. Considerato che il fabbisogno quotidiano di fluoro richiesto dall’organismo è abbastanza basso (si ritiene ottimale un quantitativo di circa 1 mg/die), questo viene facilmente coperto da una dieta alimentare adeguatamente varia. Infatti il fluoro si trova in diversi alimenti, in particolare nel pesce, frutti di mare, patate, cereali, the, aranciata, carote, spinaci e altri vegetali. Fonti di assunzione di fluoro sono anche alcune acque minerali e l’uso del dentifricio. Per mantenere i denti sani e prevenire le carie, un ruolo importantissimo lo devono svolgere la corretta igiene orale e il moderato consumo di dolciumi (anche se ciò con i bambini può risultare problematico). Inoltre, a meno che non sia indispensabile, somministrare pastiglie di fluoro ai bambini è ritenuto da più parti un intervento diseducativo, perché insegna loro ad assoggettare la propria salute ai farmaci. Cordiali saluti.
mariangela dice
Salve dott.ssa
Le scrivo per mia figlia che da qualche anno soffre di dismenorrea, caratterizzata da forti dolori al basso ventre e da mal di testa (questo anche qualche giorno prima del ciclo e dopo). Ho letto del rimedio actaea racemosa 6ch, ma occore prenderlo qualche giorno prima del ciclo o soltanto al momento dei dolori?
Saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mariangela, Actaea racemosa è indubbiamente uno dei principali rimedi omeopatici per la dismenorrea, essendo tra quelli che ha una maggiore azione elettiva nei confronti di tale disturbo, però, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, occorrerà verificare che il rimedio rispecchi al meglio la sintomatologia di sua figlia, altrimenti i risultati saranno inferiori alle attese. Actaea racemosa presenta (e quindi in questi casi è maggiormente indicato) dolori proporzionali al flusso, intensi ed estenuanti, simili a spasmi del basso ventre che possono andare da un’anca all’altra; si può osservare una certa lateralità sinistra; le mestruazioni sono solitamente abbondanti ed a volte irregolari; potrebbe esserci una cefalea che si scatena o si aggrava durante le mestruazioni. Se la sintomatologia di sua figlia risulta essere abbastanza corrispondente, allora il rimedio potrebbe essere adatto, altrimenti occorrerà individuarne un altro (o altri). Ad esempio, tra gli altri rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati per la dismenorrea e sintomi associati, troviamo: Arsenicum album quando i dolori sono lancinanti, il mestruo è abbondane ed escoriante, a volte anticipato; Chamomilla se i dolori interessano il basso ventre ed a volte anche la schiena; Colocynthis quando le mestruazioni sono scarse e i dolori, spasmodici simili a crampi, migliorano in posizione piegata su se stessa; Dioscorea se viceversa i dolori sono più sostenibili in posizione eretta; Cyclamen se il mestruo è di sangue scuro; Lachesis quando i dolori migliorano con la comparsa del mestruo; Magnesia phosphorica quando i dolori compaiono prima del ciclo e migliorano con l’arrivo, il mestruo è di sangue scuro e in anticipo; eccetera. In attesa della prescrizione di un medico omeopata, ci si potrebbe orientare verso le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì. Una delle possibili modalità potrebbe essere di iniziare una settimana prima dell’arrivo delle mestruazioni. Anche l’alimentazione potrebbe fornire il suo contributo, privilegiando i cibi con vitamine e sali minerali (soprattutto calcio, magnesio, potassio) e quelli particolarmente consigliati sono cavolo, lattuga, fico, finocchio, prezzemolo. Anche una buona tisana potrebbe alleviare i dolori, prima fra tutte la tisana di camomilla, la quale non a caso è una pianta che presenta nella denominazione botanica il termine “matricaria” (Matricaria chamomilla), da “matrice” che anticamente indicava gli annessi uterini. Dia anche un’occhiata all’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici molto validi per tali problematiche femminili. Cordiali saluti.