Il sito contiene i modi per risolvere i piccoli e grandi problemi che possono compromettere il nostro stato di salute, utilizzando esclusivamente metodi, prodotti e farmaci naturali che fanno parte del mondo dell’omeopatia e di quello dei rimedi naturali in generale. Si riportano quindi i principali rimedi omeopatici con le loro caratteristiche, i casi d’uso e le dosi, un pratico ricettario omeopatico con le cure omeopatiche per le affezioni più ricorrenti, le tinture madri con i loro principi attivi, le più importanti piante del benessere con i loro molteplici usi (alimentare, farmaceutico, cosmetico, ecc.) che sono vere e proprie cure naturali, una raccolta unica di antichi segreti che costituiscono i rimedi della nonna, gli approfondimenti utili ad una maggiore comprensione dei contenuti, un glossario preziosissimo per completezza e sinteticità dei termini scientifici (medici, botanici, chimici, omeopatici, fitoterapici, ecc.) ed altro ancora!
Rimedi omeopatici sono i farmaci adoperati in Omeopatia e che derivano da prodotti naturali.
La medicina omeopatica
La medicina omeopatica, infatti, fa uso di sostanze esclusivamente naturali e si basa sul principio che “simile è curato dal simile”, meglio noto come Legge di Similitudine. Ciò significa che i sintomi che l’individuo manifesta vengono combattuti con la stessa sostanza che li provoca nell’individuo sano. Ad esempio il veleno dell’ape provoca sulla pelle gonfiore e dolore. Apis, prodotto omeopatico ricavato dalle api, è il rimedio adatto per vincere queste manifestazioni.
Il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, ebbe modo di osservare e sperimentare che la sostanza naturale, che come detto a dosi elevate provoca nell’individuo sano una serie di sintomi, per poter però curare gli stessi sintomi nell’individuo malato, deve essere opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche, e sottoposta alla tecnica della dinamizzazione (o succussione). Da qui la nascita dei rimedi omeopatici.
Le sostanze naturali che si utilizzano per la preparazione dei rimedi omeopatici, appartengono ai tre regni della Natura: vegetale, animale e minerale.
La preparazione dei rimedi omeopatici
La preparazione dei rimedi omeopatici, detti anche farmaci omeopatici, deve seguire procedimenti codificati che osservano precisi protocolli, tali da garantirne la assoluta assenza di tossicità, la sicurezza e la preservazione dell’efficacia.
I rimedi omeopatici sono confezionati in vario modo. Si trovano in commercio sotto forma di granuli, globuli, gocce, fiale orali, compresse, capsule, ovuli, supposte, creme, pomate, colliri, dentifrici, ecc.
La regola, che in generale si segue per le cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a più bassa diluizione, mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi a media ed alta diluizione.
Curarsi con l’omeopatia
Le cure omeopatiche, oltre che ai sintomi, sono legate anche alle caratteristiche della persona, in quanto ognuno di noi è differente dall’altro nell’aspetto, nel carattere, nel comportamento, ecc., e questo comporta uno specifico e caratteristico dinamismo morboso, diverso da persona a persona. Di conseguenza i rimedi omeopatici, a fronte di una stessa malattia, possono essere molteplici ma certamente solo uno, tra i possibili prodotti omeopatici, è particolarmente efficace per quell’individuo, in accordo con i suoi sintomi fisici, le sue caratteristiche individuali e con la Legge di Similitudine.
(*) V. Note esplicative
Alberto dice
Gentile dottoressa Della Volpe,
mio figlio, che ha 4 anni e fin da neonato ha avuto un difficile rapporto con il sonno, è da sei mesi che, pur addormentandosi serenamente, alle due/tre di notte si sveglia e chiama la mamma, affinché vada a fargli compagnia per il resto della notte. Non ha mai avuto il bisogno del lettone, nemmeno da infante ed è questa una sua peculiarità. Vuole restare nel suo letto. E’ un bambino buono, sensibile e affettuoso. Figlio unico, sanissimo, che non ha mai preso un farmaco in vita sua, se non qualche rimedio omeopatico al bisogno. A proposito di questi, l’omeopata della città dove vivevamo prima, un’anno fa prescrisse Natrum Muriaticum 30 CH al mattino e Chamomilla Vulgaris 30 CH alla sera.
Questi episodi nottorni tuttavia sono diventati una consuetudine. In sei mesi, ha dormito senza svegliarsi solo una volta. Se o il papà o la mamma non dormono con lui, si sveglierebbe ogni ora, proprio come faceva quando aveva un anno.
Si sveglia sempre sereno ed è un bambino felice. Per questo fatichiamo a capire cosa lo svegli e cosa lo porti ad avere la necessità di contatto o semplice presenza notturna.
Ci sono rimedi specifici per questo tipo di insonnia infantile, che somiglia tanto alla paura dell’abbandono e al bisogno di “controllare” che non rimanga solo? Conosco molte famiglie che hanno problemi simili, ma con bambini che si alzano e vanno nel lettone dei genitori, ma non ne conosco nessuno che abbia la necessità di imporre a un genitore di dormire nel suo spazio. E’ una richiesta molto particolare, la sua, non trova?
Scrivo qui perché i disturbi del sonno non sono nell’elenco delle affezioni.
Un caro saluto.
Alberto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Alberto, i rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti nell’insonnia dei bambini sono Chamomilla e Belladonna. Il primo, che è il rimedio pediatrico per eccellenza, si adopera prevalentemente per i bambini nervosi e sensibili, che esigono attenzione, che preferiscono gli ambienti o le persone a loro familiari, che hanno disturbi del sonno, che si svegliano nel cuore della notte e per riaddormentarsi richiedono il contatto fisico della mamma. Belladonna, invece, in caso di bambini insonni e/o con risvegli notturni nonostante la voglia di dormire e/o con incubi dopo il primo sonno e/o con sussulti al momento di addormentarsi o durante il sonno, che devono essere rassicurati. Le consiglio comunque di non fare da solo, ma di riferirsi ancora a un medico omeopata, che potrà aiutare anche a comprendere la causa della difficoltà a mantenere il sonno, la quale potrebbe avere origine da comportamenti errati appresi dal bambino. Cordiali saluti.
Erminia dice
Buongiorno dottoressa,
Ogni qualvolta affronto un periodo critico o di stress, ecco che sulle labbra fa capolino l’herpes.
L’altro ieri si è persa la mia cagnolina che, fortunatamente, è stata trovata dopo 6 ore…durante le quali ero disperata.
Stamattina ho entrambe le labbra e parte del naso invase dall’herpes, ho dolore e bruciore.
Ho freddo e avverto malessere generale.
Ho assunto la dose unica di APIS 200CH una sola volta.
Ha consigli?
Grazie infinite
Erminia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Erminia, la riattivazione del virus dell’herpes simplex è sempre favorita da deficit delle difese immunitarie, che possono verificarsi in situazioni particolarmente stressanti sul piano emotivo o psichico. Pertanto la prima prevenzione da mettere in atto è rafforzare il sistema immunitario e ciò lo si può fare cominciando dall’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, orientata anche ad abbassare l’infiammazione e lo stress ossidativo, riducendo quindi il consumo degli zuccheri semplici e dei grassi saturi (grassi idrogenati in particolare) e privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare A/betacarotene, gruppo B, C, D, E), minerali (in particolare calcio, magnesio, zinco), acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), cereali integrali, prebiotici e probiotici. Relativamente alla manifestazione, i rimedi omeopatici sintomatici che vengono comunemente utilizzati sono: Apis (particolarmente indicato nella fase iniziale dell’herpes, con senso di pizzicore, lieve tumefazione, arrossamento), Rhus toxicodendron (herpes labiale estremamente doloroso e pruriginoso, con vescicole a capocchia di spillo, su fondo arrossato, talvolta scatenato da sforzo eccessivo o da tempo freddo e umido), Cantharis (herpes labiale bolloso che può comparire dopo esposizione prolungata al sole e che migliora con le applicazioni fredde), Arsenicum album (herpes con bruciore intenso in pazienti ansiosi, irrequieti e freddolosi), Hepar sulphur (in soggetti molto freddolosi con sensibilità sproporzionata al dolore dell’herpes), Lycopodium (herpes umido, bruciante, doloroso, pruriginoso, corrosivo, con croste, farinoso, talvolta sanguinante), Sulphur (forte sensazione di bruciore e l’herpes si alterna con altri disturbi, quali ad es. emicranie, disturbi digestivi). In caso di herpes simplex recidivante il rimedio omeopatico più spesso utilizzato per un trattamento di fondo è Natrum muriaticum, in particolare quando l’herpes è scatenato dall’esposizione al sole, da affaticamento e da stress, in soggetti predisposti, emotivamente sensibili, oppure Sepia in caso di herpes labiale con screpolature o che si manifesta durante il mestruo. Per quanto riguarda la Fitoterapia, possono essere altresì utili le applicazioni locali con la tintura madre di Calendula (una parte sciolta in tre parti di acqua), o di altre piante aventi una specifica attività antivirale, come ad es. Echinacea, Iperico, Ginseng, Melissa, Liquirizia. Infine, una recente ricerca fitofarmacologica ha evidenziato che le foglie fresche (od anche essiccate) del Sambucus nigra hanno capacità inibitorie nei confronti del virus dell’influenza e dell’herpes simplex. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia giusta per lei. Cordiali saluti.
Cinzia dice
Buongiorno,
Gent.le Dottoressa mi hanno parlato della Amygdala Comm. Amara come una possibile cura per le crisi di panico, per questo volevo un suo cortese commento al riguardo.
grazie
Cinzia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cinzia, il rimedio omeopatico Amygdala communis amara è maggiormente adatto in caso di convulsioni, similmente all’altro rimedio omeopatico Hydrocyanicum acidum che si ottiene anch’esso trattando l’acido cianidrico. Trattasi comunque di rimedi minori, di rimedi ad “azione locale”, ossia che intervengono in malattie ben determinate o su sintomi ben particolari e non di rimedi ad “azione generale”, che posseggono un’azione polivalente e profonda, più confacente al trattamento dei disturbi emotivi o psichici. Se vuole avere una panoramica dei principali rimedi omeopatici di quest’ultima categoria, che vengono più spesso utilizzati, consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrà trovare anche diverse notizie di possibile interesse. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Fabio dice
Gentile Dottoressa, le già chiesto consiglio sulla duplicazione casalinga dei rimedi omeopatici in soluzione idroalcolica.
Nel caso di rimedi cinquantamillesimali LM in fiale posso avvantaggiarmi di questa procedura? So che nel caso delle gocce o granuli LM (anche lei me lo ha confermato) se ne può usufruire una sola volta.
Esempio pratico: Kalium carbonicum 0,6 LM fiale 2 ml. Verso il contenuto di una fiala in un flacone da 50 ml riempito all’80% di soluzione idroalcolica a 40 gradi e dinamizzo con 100 succussioni (Vale anche per le LM?). Assumo poi di tale rimedio 10 gtt. 2 – 3 volte al dì Giunti quasi al termine del rimedio la replicazione non è più possibile. E’ giusto tutto ciò?
Qualche medico omeopata afferma che il fenomeno dell’aggravamento omeopatico è talmente raro che quando si hanno reazioni negative al rimedio queste, al 90% sono dovute all’incompatibilità del rimedio stesso. Mentre in rete ho letto che l’aggravamento omeopatico è una manifestazione tutt’altro che rara. Cosa ne pensa? La ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, credo di essermi già espressa sull’argomento: la riproduzione casalinga delle diluizioni omeopatiche, in particolare delle diluizioni cinquantamillesimali LM, sarebbe il più possibile da evitare, in quanto passibile inevitabilmente di errori e di imprecisioni che possono pregiudicare l’efficacia del rimedio omeopatico. Comunque il procedimento da lei esposto potrebbe avere una sua validità, con i limiti precisati. Per quanto riguarda l’aggravamento omeopatico, consulti l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”, dove possono trovare risposta le perplessità espresse. Cordiali saluti.
Antonella dice
Gentilissima dottoressa
In casi lievi di attacchi ischemici, il rimedio Cocculus indicus può essere utile?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, Cocculus indicus è un rimedio omeopatico che può intervenire nei disturbi dell’irrorazione sanguigna periferica. L’attacco ischemico transitorio (TIA) presuppone invece una riduzione temporanea del flusso di sangue al cervello, causata da un’anomalia vascolare a livello dei vasi arteriosi cerebrali. Esso richiede indispensabilmente il consulto ed il presidio medico. Cordiali saluti.
Bianca dice
Gentile Dottoressa. Sono la mamma di un bambino di due anni e mezzo, da quando ci siamo trasferiti in Germania, gennaio del 2017 ogni mese fa una bronchite a settembre è stato ricoverato per broncopolmonite adesso lo hanno diagnosticato con asma bronchiale. In un anno e tre mesi che è stato malo solo 3 volte gli hanno datto l’antibiotico. Ancora adesso si ammala ogni mese di bronchite gli viene con tosse secca che poi diventa grassa quando respira si sente il fischietto e qualche volta ha la febbre 38. La dottoressa ha detto che ha i bronchi pieni di muco. Vorrei provare qualche rimedio omeopatico perché sono davvero disperata. Rimango in attesa della sua risposta grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Bianca, intanto la invito a consultare gli articoli riguardanti l’apparato respiratorio nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nelle varie problematiche, con le relative sintomatologie di copertura. Ad esempio, a titolo esclusivamente informativo, i rimedi da prendere in considerazione potrebbero essere Hydrastis (espettorato verde-giallastro, denso, vischioso, aderente, difficile da espellere, con miglioramento generale all’aperto), Kali bichromicum (espettorato simile con miglioramento generale al caldo), Pulsatilla (espettorato simile con miglioramento generale all’aria fresca), oppure anche altri rimedi omeopatici laddove maggiormente somiglianti. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia giusta per il suo bambino. La prevenzione dovrà essere orientata al potenziamento del sistema immunitario, che non è ancora completamente maturo e quindi sufficientemente forte da poter respingere tutti gli attacchi degli agenti patogeni esterni. Verosimilmente con la crescita, migliorando i meccanismi di difesa, i problemi tendono a regredire fino a scomparire completamente. Le difese immunitarie si rafforzano innanzitutto con l’alimentazione, che, compatibilmente con l’età del piccolo, deve essere sana ed equilibrata, orientata anche ad abbassare l’infiammazione e contenere lo stress ossidativo, riducendo quindi il consumo degli zuccheri semplici e dei grassi saturi (grassi idrogenati in particolare) e privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare A/betacarotene, gruppo B, C, D, E), minerali (in particolare calcio, magnesio, zinco), acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), cereali integrali, prebiotici e probiotici. Cordiali saluti.
Concetta dice
Buon pomeriggio sono Concetta e da 3 mesi soffro di ansia panici sto tanto male i medicamenti che mi da il mio medico mi scatenano di piu i disturbi sono scorahiate lei cosa mi poyrebbe consigliare di prodotti omiopatici che mi potrebero aiutare la ri grazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Concetta, la risposta rimane la stessa e quindi o si fida dell’operato della dottoressa omeopata o, se non completamente soddisfatta, si rivolge ad un altro medico omeopata di provata esperienza. Cordiali saluti.
Elisa dice
Gentile Dottoressa, sono alla 37 settimana di gravidanza e l’altro giorno un ostetrica al corso ha consigliato l’assunzione di un complesso omeopatico per la preparazione al parto di nome Apermus contenente Pulsatilla DH6, Caulophyllum DH6, cimicifuga DH8. Il mio omeopata, medico molto preparato, ha una formazione unicista ha ammesso di non conoscere il prodotto e nemmeno a fondo le specifiche per preparare il corpo al parto quindi mi ha detto di chiedere un secondo parere perché lui per formazione si concentrerebbe su un solo rimedio ad esempio caulophyllum. Potrebbe aiutarmi? Leggendo qua e la pare che questo complesso Apermus sia stato efficace per molti parti.
Grazie mille.
Cordiali Saluti.
Elisa
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, è utile precisare che Apermus non è un rimedio dell’Omeopatia classica, bensì è un rimedio complesso dell’Omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira (in particolare alla sua scuola complessista), adotta principi, orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. In particolare, il complesso Apermus è un composto semplice, costituito cioè da un mix di rimedi omeopatici unitari sinergici in basse diluizioni decimali (come da lei riportato: Pulsatilla D6, Caulophyllum D6, Cimicifuga D8) e sarebbe indicato per la preparazione al parto nell’ultimo periodo di gestazione e per l’agevolazione dello stesso. Relativamente all’Omeopatia classica, quella propriamente detta, quella vera e propria, gli obiettivi che essa si pone per il parto sono: attenuare la paura o il timore, facilitare il travaglio, contenere gli eventuali danni immediati, prevenire o limitare le eventuali conseguenze. Un piano terapeutico che trova spesso applicazione consiste in: per la preparazione Arnica montana e Actaea racemosa (nelle due settimane che precedono la data presunta del parto); per il travaglio Caulophyllum (dall’inizio del travaglio); per il post-partum Arnica montana e China. Provi a chiedere al suo medico omeopata se ciò può essere per lei adatto. Cordiali saluti.
Francesca dice
Gentile Dottoressa
Soffro di carenza di ferro da sempre, spesso ho preso medicinali allopatici che mi creano disturbi allo stomaco, c’è un rimedio in omeopatia?
Grazie
Francesca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, l’Omeopatia può fornire un contributo per combattere l’anemia da carenza di ferro (o anemia sideropenica) e sintomi associati, ma solo come coadiuvante, quindi a supporto di una terapia farmacologica prescritta dal medico (che pertanto potrebbe essere opportunamente ridotta) e di un’alimentazione appropriata. I rimedi omeopatici in tal caso potrebbero essere Aceticum acidum, Arsenicum album, China, Ferrum arsenicosum, Helleborus niger, Natrum muriaticum, Pulsatilla ed altri. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio maggiormente adatto sarà quello che assomiglia di più alle caratteristiche del paziente. Anche la Fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo, come ad es. i preparati erboristici a base di Urtica dioica, da utilizzare sempre dietro parere medico. L’alimentazione infine, com’è noto, assume un ruolo fondamentale ed in caso di anemia sideropenica essa vede, a giudizio del medico, il consumo di cibi ricchi di ferro, meglio di ferro eme (o ferro emico), contenuto negli alimenti di origine animale, che è di più facile assorbimento da parte dell’intestino, di vitamina C (acido ascorbico), di vitamina B9 (acido folico) e di vitamina B12 (cobalamina). Per tutto quanto detto finora, se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere ciò che è necessario al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Roberto dice
Gentile dottoressa, per la ipertrofia prostatica benigna ci sono rimedi omeopatici validi? Il trattamento farmacologico rimane fondamentale, ma da consulti medici fatti con alcuni urologi mi è sembrato di capire che cure omeopatiche non ve sono. Volevo un suo parere. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e conoscere la cura omeopatica in grado di trattare la sua ipertrofia prostatica benigna, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che con l’esame del caso specifico potrà senz’altro prescrivergliela. Perché l’Omeopatia può riuscire nello scopo, a condizione però che si individui il rimedio giusto, ossia il rimedio omeopatico che più di altri “assomiglia al paziente”, vale a dire il rimedio che contempla una sintomatologia simile a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Tra i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati per l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) troviamo Argentum nitricum, Pareira brava, Sabal serrulata, Conium maculatum, Chimaphila umbellata, Sulphur. Molto sinteticamente: Argentum nitricum si adopera quando ci sono dolori brucianti e fitte che migliorano con le applicazioni fredde e peggiorano quando ci si preoccupa del proprio malessere; Pareira brava per le forme cronicizzate quando sono presenti blocchi urinari ripetuti, minzione molto difficoltosa e dolorosa, stimolo urinario continuo, forti dolori simili a coliche renali; Sabal serrulata quando vi sono i sintomi tipici, quali frequenti minzioni notturne, diminuzione della forza del getto, pesantezza perianale ed i dolori migliorano con la pressione e con il calore; Conium maculatum se vi è anche sclerosi e indurimento, pesantezza al perineo, minzione dolorosa e getto intermittente, disturbi sessuali; Chimaphila umbellata se vi è anche ritenzione urinaria, sensazione di fastidio al perineo che peggiora quando ci si siede, minzione dolorosa, urine scarse e nauseabonde con muco denso ed a volte sangue; Sulphur in presenza di bruciore all’uretra ed alla prostata stessa, con i sintomi che peggiorano con la postura eretta prolungata, dopo il bagno e dopo aver bevuto alcool. Nelle forme cronicizzate può essere utile un trattamento omeopatico di fondo (Thuya, Baryta carbonica, Staphysagria…). In diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali alla prima diluizione decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Sequoia gigantea M.G. D1 e/o Vaccinum vitis idaea M.G. D1. Sempre a titolo informativo, anche la Fitoterapia classica potrebbe apportare i suoi benefici, con diversi preparati vegetali reperibili in erboristeria, quali ad es. quelli a base di Serenoa repens, Aloe vera, Cernilton dal polline delle api, Pygeum africanum, Ortica, Estratto di polline di fiori, ecc., da assumere sempre dietro parere medico. Sarebbe importante curare anche l’alimentazione che dovrebbe essere semplice e sana, poco salata, ricca di vitamine (in particolare vitamine A, B2, C, E), povera di grassi saturi, di proteine animali, di spezie piccanti e di alcool e con più cibi contenenti zinco (semi di zucca, germe di grano, cereali integrali, semi di girasole, ecc.), quercitina (cipolle, broccoli, sedano, capperi, olive, camomilla, tè, mele, arance, mandarini, clementine, uva rossa, mirtilli, amarene, ecc.), acidi grassi polinsaturi omega-3 (pesce azzurro, salmone, ecc.) e soia ed inoltre bere molta acqua. Infine generalmente si raccomanda di praticare attività sportive moderate, escludendo quelle che possono causare traumi alla zona pelvica e perianale. Il medico omeopata saprà consigliarla al meglio. Cordiali saluti.