Il sito contiene i modi per risolvere i piccoli e grandi problemi che possono compromettere il nostro stato di salute, utilizzando esclusivamente metodi, prodotti e farmaci naturali che fanno parte del mondo dell’omeopatia e di quello dei rimedi naturali in generale. Si riportano quindi i principali rimedi omeopatici con le loro caratteristiche, i casi d’uso e le dosi, un pratico ricettario omeopatico con le cure omeopatiche per le affezioni più ricorrenti, le tinture madri con i loro principi attivi, le più importanti piante del benessere con i loro molteplici usi (alimentare, farmaceutico, cosmetico, ecc.) che sono vere e proprie cure naturali, una raccolta unica di antichi segreti che costituiscono i rimedi della nonna, gli approfondimenti utili ad una maggiore comprensione dei contenuti, un glossario preziosissimo per completezza e sinteticità dei termini scientifici (medici, botanici, chimici, omeopatici, fitoterapici, ecc.) ed altro ancora!
Rimedi omeopatici sono i farmaci adoperati in Omeopatia e che derivano da prodotti naturali.
La medicina omeopatica
La medicina omeopatica, infatti, fa uso di sostanze esclusivamente naturali e si basa sul principio che “simile è curato dal simile”, meglio noto come Legge di Similitudine. Ciò significa che i sintomi che l’individuo manifesta vengono combattuti con la stessa sostanza che li provoca nell’individuo sano. Ad esempio il veleno dell’ape provoca sulla pelle gonfiore e dolore. Apis, prodotto omeopatico ricavato dalle api, è il rimedio adatto per vincere queste manifestazioni.
Il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, ebbe modo di osservare e sperimentare che la sostanza naturale, che come detto a dosi elevate provoca nell’individuo sano una serie di sintomi, per poter però curare gli stessi sintomi nell’individuo malato, deve essere opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche, e sottoposta alla tecnica della dinamizzazione (o succussione). Da qui la nascita dei rimedi omeopatici.
Le sostanze naturali che si utilizzano per la preparazione dei rimedi omeopatici, appartengono ai tre regni della Natura: vegetale, animale e minerale.
La preparazione dei rimedi omeopatici
La preparazione dei rimedi omeopatici, detti anche farmaci omeopatici, deve seguire procedimenti codificati che osservano precisi protocolli, tali da garantirne la assoluta assenza di tossicità, la sicurezza e la preservazione dell’efficacia.
I rimedi omeopatici sono confezionati in vario modo. Si trovano in commercio sotto forma di granuli, globuli, gocce, fiale orali, compresse, capsule, ovuli, supposte, creme, pomate, colliri, dentifrici, ecc.
La regola, che in generale si segue per le cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a più bassa diluizione, mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi a media ed alta diluizione.
Curarsi con l’omeopatia
Le cure omeopatiche, oltre che ai sintomi, sono legate anche alle caratteristiche della persona, in quanto ognuno di noi è differente dall’altro nell’aspetto, nel carattere, nel comportamento, ecc., e questo comporta uno specifico e caratteristico dinamismo morboso, diverso da persona a persona. Di conseguenza i rimedi omeopatici, a fronte di una stessa malattia, possono essere molteplici ma certamente solo uno, tra i possibili prodotti omeopatici, è particolarmente efficace per quell’individuo, in accordo con i suoi sintomi fisici, le sue caratteristiche individuali e con la Legge di Similitudine.
(*) V. Note esplicative
Stephany dice
Salve dottoressa..
Dopo 4 anni , sono approdata su questo articolo che mi ha incuriosito. “Sulphur”
Inizio col dirle che dopo un aborto , ho iniziato a soffrire di un acne nella zona del mento , che più che definirla acne vera e propria , sembrasse più un infiammazione localizzata ai lati della bocca. Il tutto ormai peggiora quando sono sotto stress. Ho fatto una miriade di visite, provato una miriade di terapie, ma nulla funziona. Ho 27 anni e non avevo mai sofferto di acne. La mia ricerca continua nel trovare una soluzione , ecco perché mi sono lasciata persuadere che forse questo potrebbe essere un rimedio mai considerato prima. Non conoscendo nessun omeopata nella mia zona , mi chiedevo se potesse darmi qualche consiglio è qualche spiegazione in più su tutto questo. La ringrazio in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stephany, l’Omeopatia, che bada più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia in sé, potrebbe essere di aiuto per la risoluzione della problematica, a condizione però che si individui il rimedio giusto, ossia quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Ad esempio, a titolo esclusivamente informativo, i rimedi omeopatici che vengono spesso prescritti per le eruzioni diverse sul viso sono Pulsatilla (localizzazione prevalente al mento), Sepia (intorno alla bocca), Graphites (lesioni ai lati della bocca), Sulphur (eruzione dolorosa intorno al mento, eruzione erpetica agli angoli della bocca). Le manifestazioni croniche o recidivanti possono richiedere un trattamento omeopatico di fondo, con rimedi costituzionali. Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Se non ha alcun riferimento potrebbe fare una ricerca in rete su siti di associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata, che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.
Ugo dice
Gentile Dottoressa,
le sarei davvero grato se avesse qualche consiglio utile per combattere la patologia con la quale convivo ormai da diversi anni: il reflusso gastroesofageo.
Inizialmente, era caratterizzato esclusivamente da un forte bruciore mentre, da un anno a questa parte, risento di fortissimi dolori al petto che si irradiano fino alla schiena (zona interscapolare) e la gola è spesso indolensita, come se fossi influenzato. Dalle varie gastroscopie risulta sempre che ho una lesione all’esofago, più o meno accentuata. Ho provato cure a base di pantorc 40 mg (anche 80 mg) e gaviscon advance, l’ultima è durata circa un anno. Da tre mesi ho provato a ridurre la dose a 20 mg, ma i fastidi sono sempre notevoli.
Vorrei interrompere l’assunzione del pantorc per tentare la strada dell’omeopatia e da circa due mesi ho associato allo stesso il ficus carica, con scarsi risultati; da due giorni sto assumendo anche la sanguinaria canadensis 4HC ed ho interrotto l’assunzione del pantorc.
Al momento, ovviamente, non risento di benefici.
Caratterialmente pare sia una persona molto precisa, ansiosa e con il desiderio di controllare tutto (così mi ha detto un osteopata durante alcune sedute ed ha anche aggiunto che ho un blocco al livello del torace impressionante).
Inoltre, sono circa 10 anni che vivo situazioni emotivamente molto provanti e gli ultimi 2 sono stati caratterizzati da cambiamenti lavorativi molto stressanti, psicologicamente e fisicamente.
Qualche anno fa sono anche risultato positivo al test dell’helicobacter pylori, ma riprovando successivamente il risultato era negativo.
Non so se le informazioni fornite le saranno utili, però spero vivamente possa aiutarmi, se non a risolvere, almeno ad arginare questo Problema.
Ringraziandola anticipatamente per l’attenzione, porgo distinti saluti.
Ugo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Ugo, la invito a consultare l’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti nel trattamento dei vari disturbi del digerente, tra cui il reflusso gastroesofageo e sintomi associati (gastralgia, dolori al torace che possono irradiarsi alla zona interscapolare, bruciori, rigurgiti acidi, angina di gola, ecc.). Come potrà rilevare, i rimedi omeopatici potenzialmente idonei sono Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Tali rimedi sono in grado di controllare anche la componente psicologica. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. L’associazione alla cura omeopatica del gemmoterapico Ficus carica M.G. D1 in genere produce dei buoni risultati, atteso che il preparato ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico, esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose ed agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale. Relativamente alla Fitoterapia, sono diverse le piante che possono risultare utili a sconfiggere il reflusso gastroesofageo, come ad es. gel di Aloe vera, semi di Pompelmo, gambo di Ananas, Liquirizia, Rabarbaro, Boswellia, Malva ed altre. Risulta comunque importante adottare un’alimentazione adeguata, semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di caffeina (presente in molte bibite), alcool e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, ecc. Inoltre sarebbe utile ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possono aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio però di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Ugo dice
Gentile Dottoressa,
la ringrazio molto per le parole che mi ha riservato e per il tempo dedicatomi.
Non so se sia possibile, però gradirei sapere se fosse disposta a visitarmi.
Se si, le chiedo cortesemente di indicarmi la modalità più idonea affinché possa contattarla.
Sempre nel caso in cui il nostro incontro fosse possibile, a titolo informativo, gradirei sapere la città in cui potrebbe ricevermi.
Grazie ancora
Ugo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Ugo, come potrà rilevare nella sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di Omeopatia, che con questo sito web cerca di fornire un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che il mondo dell’Omeopatia e del Naturale può fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, delucidazioni e riflessioni, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile, cui consiglio sempre di rivolgersi per la diagnosi e la prescrizione. Cordiali saluti.
Ugo dice
Gentile Dottoressa,
capisco perfettamente quanto mi ha scritto e, quanto prima, provvederò a contattare un dottore che possa visitarmi.
Nell’attesa però, se non le arreco un disturbo eccessivo, data la sua personale esperienza e passione, gradirei sapere le sostanze che, a suo avviso, potrebbero essere più efficaci per la patologia esposta (reflusso gastroesofageo – ormai cronico).
Al momento, come le ho scritto in precedenza, sto assumendo la sanguinaria canadensis 4CH (una pasticca 3 volte al giorno) da circa due settimane ed il ficus carica gocce, di cui non conosco la diluizione, in quanto il flaconcino è preparato da una farmacia che non vi scrive tale informazione (due pipette 3/4 volte al giorno) da circa due mesi. Da due settimane, inoltre, ho sospeso completamente l’assunzione del pantorc 20 mg.
Non so esattamente se quanto sto assumendo, per tipologia, quantità e diluizione delle sostanze, sia appropriato alla mia situazione.
Purtroppo, il bruciore all’esofago e il dolore all’altezza dello sterno, che di riflesso si ripercuote sulla zona interscapolare, è presente tutto il giorno e anche la notte, con intensità variabili.
Nella sua prima risposta mi ha elencato molte sostanze che potrebbero essere utilizzate per contrastare la patologia da cui sono affetto, però mi farebbe una grande cortesia se avesse la bontà di indicarmi quelle che, in base alle informazioni che le ho fornito, assumerebbe se fosse nella mia condizione, con relativa dose di assunzione, diluizione e/o altro.
Se avesse bisogno di qualche altra informazione sarò ben lieto di fornirgliela.
La ringrazio ancora per la generosa disponibilità e attenzione.
Cordialmente
Ugo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Ugo, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, come lei riferisce di voler fare, con tutte le riserve e la prudenza invocabili, un rimedio da prendere in considerazione potrebbe essere Nux vomica, con cui sembrerebbe avere diversi punti di contatto, sia a livello fisico che psichico. Nux vomica è un grandissimo policresto omeopatico, uno dei principali rimedi psicosomatici, il rimedio omeopatico più prescritto in assoluto, in particolare per i vari disturbi dell’apparato digerente, tra cui il reflusso gastroesofageo e sintomi associati. Ha la capacità di potersi rispecchiare in numerose persone ed in moltissimi quadri clinici. Il noto omeopata statunitense Ernest A. Farrington diceva: «Se potessi portare un solo rimedio su di un’isola deserta, sceglierei Nux vomica». Il profilo psicologico del rimedio corrisponde ad un soggetto stressato e provato dalle difficoltà dell’esistenza (lavoro, affari, famiglia, ecc.), nervoso, impaziente, irritabile, ansioso, con un’ansia che maschera un sottofondo di depressione permanente, con senso della perfezione, scrupolosità, meticolosità, desiderio di tenere tutto sotto controllo, iperestesia generale, ecc. Le modalità generali sono di aggravamento dopo aver mangiato o dopo eccessi alimentari, al mattino, dopo un lavoro mentale, con il freddo e di miglioramento con un breve sonno, con il tempo umido. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, come primo approccio, per un intervento prevalentemente sintomatico e nell’attesa di ricorrere al medico omeopata, spesso ci si orienta verso le basse o le medio-basse diluizioni (ad es. fino a 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Ovviamente restano validi i contenuti delle risposte precedenti. Cordiali saluti.
antonella dice
buonasera. soffro da anni di attacchi di panico e agorafobia vorrei iniziare una cura con granuli omeopatici in quanto i medicinali non hanno funzionato. e ne ho provate di cure!!! avrebbe cortesemente un consiglio???? grazie e cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, è utile precisare che l’Omeopatia, a differenza ad es. della medicina tradizionale, non è la medicina per la cura di una patologia o di un disturbo in generale, ma è la medicina per la cura di una persona affetta da una determinata sintomatologia, considerata nella sua totalità psico-fisica. L’Omeopatia è quindi una medicina olistica che valorizza la connessione corpo-mente, che pone al centro della terapia il malato e non la malattia e poiché i malati, in quanto persone, sono tutti diversi, ossia hanno manifestazioni morbose diverse, anche le cure omeopatiche saranno diverse, a fronte della stessa patologia o dello stesso disturbo. Il principio terapeutico di riferimento è la Legge di Similitudine, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, sia a livello fisico che psichico, ossia deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) che combaci con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Il quadro clinico (sintomatologia) da considerare per la scelta del rimedio omeopatico giusto si comporrà non solo dei segni comuni della patologia (ad es. nella fattispecie i generici attacchi di panico e agorafobia) ma anche (e forse soprattutto) dei sintomi individuali, quelli propri, quelli diversi dagli altri pazienti (ad es. modalità delle manifestazioni, localizzazione precisa, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento o di miglioramento, sensazioni, ulteriori riflessi psicologici, ecc.). Se non si adotta tale criterio, gli effetti terapeutici non saranno quelli auspicati. La invito, pertanto, a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti per la cura delle varie condizioni patologiche di tipo emotivo o psichico, come gli attacchi di panico, l’agorafobia ed i disturbi d’ansia in generale e dove potrà trovare diverse notizie di possibile interesse. Le note descrittive che accompagnano ciascun rimedio sono una sintesi del relativo quadro patogenetico e possono fare da guida per l’individuazione del rimedio omeopatico adatto. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
lari georgeta Balahura dice
Buon giorno dottoressa
Ho un bambino di 2 ani e 4 mesi e volevo chiedervi come posso rinforzare il suo sistema imunitario.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lari Georgeta Balahura, per rinforzare il sistema immunitario si parte innanzitutto dall’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di beta-carotene (il noto precursore della vitamina A), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Ribes nigrum, Propoli, Uncaria tormentosa, Eleuterococco, Astragalo, Curcuma, Rosa canina, ecc., da utilizzare previa approvazione medica specifica. Cordiali saluti.
domenico dice
da oltre un anno ho mi ritrovo con un linfonodo dx della parotide dietro l’orecchio, l’ultima ecografia evidenzia la grossezza di quasi due cm. Premetto che nel 2007 sono stato operato dal lato dx per un tumore di Wartin. Il mio medico curante che è anche omeopata mi ha consigliato di non fare nulla. Chiedo
se ne vale la pena prendere del sulfur per farlo regredire, perché mi sento molto preoccupato.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Domenico, com’è noto, i linfonodi fanno parte del sistema linfatico e lavorano in collaborazione con il sistema immunitario per combattere gli agenti patogeni. La loro funzione principale è di fare da filtro biologico, filtrando la linfa e quindi partecipando all’assorbimento e alla distruzione di tossine, batteri, virus e germi, tramite i linfociti in particolare (globuli bianchi). Per tale motivo si ingrossano, diventano reattivi e le cause più comuni sono i processi infiammatori e infettivi. Però un linfonodo reattivo può persistere ingrossato per molto tempo, anche per anni, pur non essendoci più in atto alcuna patologia. Può essere solo la spia di qualcosa che è già accaduto. Probabilmente è questa la diagnosi del suo medico curante, confortato anche dall’esito dell’ecografia. Comunque, se lei vuole sentirsi maggiormente tranquillo potrebbe sottoporsi a visita medica specialistica, ad es. da un otorinolaringoiatra, presso la struttura ASL di appartenenza. Una volta avuta ogni rassicurazione si potrà pensare ad un rimedio omeopatico come Sulphur, che potrebbe infatti rivelarsi adatto, sempre dietro parere del suo medico curante che è anche omeopata. Cordiali saluti.
Marika dice
Dottoressa buona sera, le scrivo per conto di mia mamma… Deve fare un’operazione importante ai denti, ovvero deve fare un “trapianto” di osso. Volevo chiederle se c’è qualcosa per sentir meno dolore e per la coagulazione del sangue… Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marika, il rimedio omeopatico che viene frequentemente prescritto prima e dopo un intervento chirurgico è Arnica montana, che è il rimedio per eccellenza di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici. Una possibile cura, che richiede comunque l’approvazione di un medico omeopata, potrebbe prevedere l’impiego di Arnica da tre giorni a una settimana prima dell’intervento e per una settimana circa dopo l’intervento, potendosi orientare verso le basse o medio-basse diluizioni (ad es. fino a 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Cordiali saluti.
simona dice
Buongiorno dottoressa,
Mi è stato prescritto Ignazia amara da prendere una volta alla settimana in una volta sola. Volevo chiedere se l utilizzo del dentifricio alla menta influisce sull efficacia anche se utilizzato dopo circa un ora dall assunzione. La durata della cura sarà 8 settimane, al momento non noto particolari benefici. Grazie cordialmente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simona, tra gli incompatibili dei rimedi omeopatici ci sono gli aromi forti, come la menta, per cui i dentifrici che la contengono vanno adoperati lontano dall’assunzione ed un’oretta può essere sufficiente. Non abbia fretta che se Ignatia amara è il rimedio giusto per lei, come così sarà essendo stato prescritto da un medico omeopata, i risultati arriveranno. Non si preoccupi adesso di giudicare la cura, perché si potrebbe dare una valutazione negativa ingiustificata. Tenga solo informato l’omeopata di come evolve la situazione clinica e tenga comunque presente che quando è in gioco la componente psicologica, gli effetti terapeutici significativi si manifestano in tempi mai brevi, come pure mai brevi saranno i tempi del trattamento, dove facilmente si possono alternare alti e bassi e dove ciò è tanto più pronunciato quanto più il disturbo è radicato e cronicizzato. Cordiali saluti.
Eleonora dice
Salve dottoressa, ho 16 anni e da un anno si presentano delle bolle enormi ed estremamente dolorose nella parte intima. Le spiego meglio:
Non so se si presentano per la troppa cioccolata o per le schifezze varie, però per esempio adesso ho una bolla sulla vagina, si trova sopra rispetto il labbro destro e mi impedisce di camminare per quanto è dolorosa! Il mio medico mi ha dato una crema che ha sempre funzionato, ma io vorrei sapere la causa.. perché si presentano queste bolle nella parte intima?
Grazie in anticipo.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eleonora, potrebbe trattarsi dell’herpes genitale, che è un’infezione causata dal virus herpes simplex e caratterizzata dalla comparsa di bolle e vescicole. Ma potrebbe anche trattarsi di una vulvovaginite, infettiva o non infettiva, la quale può presentarsi anch’essa con bolle e vescicole, pur se meno frequentemente. Si tratta comunque di forme patologiche che tendono a perpetrarsi ed a recidivare quando si abbassano le difese del sistema immunitario, come ad esempio in caso di affaticamento, stress emotivo, trattamenti farmacologici, processi febbrili, ecc., ma anche in caso di alterazioni ormonali, assunzione di alcuni alimenti, ipersensibilità o reazioni irritative della mucosa vulvare e vaginale, scorretta igiene intima, ecc. Ovviamente il medico che le ha prescritto la crema potrà essere più preciso sul suo caso specifico ed al quale sarà opportuno porre la domanda. Cordiali saluti.
Caterina dice
Gentile Dott.ssa vorrei chiederle un parere su una cura che mi è stata prescritta da un omeopata a cui mi sono rivolta per problemi di ansia. Gelsemium 30 k 200 k mk 1, 1 dose ogni settimana seguendo la scala ascendente; ddm metile 1 cpr mattina e 1 pomeriggio per 2 mesi; rame oro argento 1 misurino al mattino per 4 settimane. E’ passato un mese dall’assunzione e l’ansia è aumentata a dismisura con forti tremori ,nausea, scarso appetito, tachicardia. Conosco l’aggravamento omeopatico per altre cure fatte in passato ma non mi è mai successo con sintomi così forti. Nel frattempo alla comparsa dei primi sintomi avevo contattato il medico, inizialmente mi aveva detto che il tutto era un segnale positivo alla cura, successivamente mi ha suggerito di aiutarmi con delle gocce di EN o Lexotan, cosa che io non ho fatto. Le sarei grata se mi desse un opinione. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, intanto la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso adoperati nei vari disturbi emotivi o psichici. Ciò le potrà consentire, tra l’altro, di cogliere il grado di somiglianza con Gelsemium. DDM Metile è un integratore alimentare che risulterebbe utile per le depressioni lievi e moderate e per i disturbi dell’umore. Il complesso di oligoelementi Rame-Oro-Argento viene utilizzato in caso di anergia (soggetto poco reattivo, atonico, astenico), stanchezza globale, malinconia, ombrosità, episodi di aggressività, ossessioni morbose, depressione, stress, disturbi della memoria, ecc. Logicamente si deve ritenere che se il medico omeopata le ha prescritto la cura in parola, dopo averla visitata, è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che essa è la più adatta al suo caso specifico. Ovviamente sorprenderà che a distanza di un mese la cura non abbia ancora sortito gli effetti auspicati ed intanto la patologia sembra volgere al peggioramento. Le ipotesi da fare, in linea del tutto generale, sono diverse. Una prima verifica da effettuare è accertarsi che non ci sia di mezzo qualche sostanza incompatibile che possa ostacolare l’azione terapeutica del rimedio omeopatico (caffè, mentolo, eucalipto, canfora, oli essenziali, altre sostanze aromatiche forti, farmaci contrari, cure odontoiatriche, esalazioni di prodotti chimici, ecc.). In tal caso, dopo aver allontanato la sostanza incompatibile, si attenderà qualche ora e si riprenderà la cura omeopatica dall’inizio. Altra ipotesi da fare, non completamente escludibile, è che possa trattarsi del temporaneo aggravamento omeopatico, che per le patologie croniche e radicate può manifestarsi anche più tardi, più intenso e per più tempo, con severità proporzionalmente crescenti all’aumentare della sensibilità dell’organismo, della diluizione del rimedio omeopatico, della profondità della patologia, dell’entità di eventuali danni tissutali, nonché del grado di somiglianza rimedio-paziente. Com’è noto, l’aggravamento omeopatico, quando si presenta, consiste nella temporanea esasperazione dei sintomi da curare o nella temporanea ricomparsa dei sintomi del proprio passato patologico ed è terapeutico, nel senso che sta ad indicare la reazione positiva dell’organismo allo stimolo della cura omeopatica e che quindi la stessa è quella giusta. L’aggravamento omeopatico però comporta il solo temporaneo peggioramento dei sintomi da curare ma non dello stato di salute generale: questo, che comprende i sintomi generali e la percezione interna della propria salute, fin dall’inizio della terapia è destinato a migliorare o comunque a non arretrare, a prescindere da ciò che può succedere transitoriamente, come detto, ai sintomi patogenetici da curare. Può essere questa la discriminante da leggere per comprendere se trattisi davvero di un fenomeno del genere. Bisogna altresì considerare che, quando è in gioco la componente psicologica, gli effetti terapeutici significativi si manifestano in tempi mai brevi, come pure mai brevi saranno i tempi del trattamento, dove facilmente si possono alternare alti e bassi e dove ciò è tanto più pronunciato quanto più il disturbo è radicato e cronicizzato. L’ultima ipotesi da fare, quella meno auspicabile (ma certamente rimediabile), è che il rimedio omeopatico non sia adatto o completamente adatto a lei e/o che la scala delle diluizioni non sia la più attiva per lei. In tal caso il peggioramento che lei avverte potrebbe appartenere al quadro evolutivo della patologia, in assenza di terapia adeguata. Di ciò ne dovrà inevitabilmente parlare con il medico omeopata. Il consiglio, pertanto, è di fare il punto della situazione con il medico e di vagliare con lui tutte le possibili ipotesi. Cordiali saluti
Silvana dice
Gentile Dott. vorrei poter ricevere qualche consiglio suoi mio problema, di recente ho scoperto di soffrire di diverticolite tramite una colonscopia, dopo tanti disturbi intestinali con stipsi a cui non ero mai stata soggetta. Dopo varie cure antibiotiche e mesalazina, non mi sento ancora a posto, vorrei sapere se c’è una cura omeopatica abbastanza efficace per questi disturbi. Grazie molte per la sua gentilezza. Silvana.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvana, il trattamento più efficace della diverticolosi del colon, che com’è noto è la semplice presenza dei diverticoli, è incentrato sulla prevenzione delle relative complicazioni, come le infiammazioni e le infezioni dei diverticoli, ossia la diverticolite. All’origine dell’anomalia, oltre ad una predisposizione genetica, è opinione diffusa che vi sia una dieta troppo squilibrata, eccessivamente ricca di grassi e zuccheri ed eccessivamente povera di fibre e acqua. Diventa quindi importante aumentare il consumo di fibre (in particolare frutta, verdura e cereali integrali, da limitare però durante la fase acuta della diverticolite) e di liquidi, che in quantità adeguate favoriscono la motilità intestinale, interrompendo lo sviluppo dei diverticoli e riducendo il ristagno del contenuto intestinale negli stessi con abbassamento del possibile rischio di infiammazioni. I rimedi omeopatici potenzialmente utili a trattare una diverticolosi/diverticolite sono tutti quelli che si mostrano adatti nelle coliche addominali e nelle infiammazioni. Ad esempio tra i rimedi omeopatici riportati nell’articolo “Disturbi gastrici” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi” potrebbero essere appropriati Arsenicum album, Asa foetida, Belladonna, Bismuthum subnitricum, Carbo vegetabilis, Chamomilla, Ignatia amara, Nux moschata, Nux vomica, Phosphoricum acidum. Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. A titolo sempre informativo, in diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali alla prima diluizione decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 che regolarizza motilità e secrezione gastro-duodenale ed il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, per cui risulta indicato in vari disturbi dell’apparato gastro-intestinale, quali distonie neurovegetative, turbe dispeptiche, dolore addominale, crampi addominali, coliche, gonfiore addominale, stipsi o dissenteria, alterazioni dell’alvo, ecc., che sono sintomi comuni a diverse patologie, tra cui la diverticolite. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.