Il sito contiene i modi per risolvere i piccoli e grandi problemi che possono compromettere il nostro stato di salute, utilizzando esclusivamente metodi, prodotti e farmaci naturali che fanno parte del mondo dell’omeopatia e di quello dei rimedi naturali in generale. Si riportano quindi i principali rimedi omeopatici con le loro caratteristiche, i casi d’uso e le dosi, un pratico ricettario omeopatico con le cure omeopatiche per le affezioni più ricorrenti, le tinture madri con i loro principi attivi, le più importanti piante del benessere con i loro molteplici usi (alimentare, farmaceutico, cosmetico, ecc.) che sono vere e proprie cure naturali, una raccolta unica di antichi segreti che costituiscono i rimedi della nonna, gli approfondimenti utili ad una maggiore comprensione dei contenuti, un glossario preziosissimo per completezza e sinteticità dei termini scientifici (medici, botanici, chimici, omeopatici, fitoterapici, ecc.) ed altro ancora!
Rimedi omeopatici sono i farmaci adoperati in Omeopatia e che derivano da prodotti naturali.
La medicina omeopatica
La medicina omeopatica, infatti, fa uso di sostanze esclusivamente naturali e si basa sul principio che “simile è curato dal simile”, meglio noto come Legge di Similitudine. Ciò significa che i sintomi che l’individuo manifesta vengono combattuti con la stessa sostanza che li provoca nell’individuo sano. Ad esempio il veleno dell’ape provoca sulla pelle gonfiore e dolore. Apis, prodotto omeopatico ricavato dalle api, è il rimedio adatto per vincere queste manifestazioni.
Il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, ebbe modo di osservare e sperimentare che la sostanza naturale, che come detto a dosi elevate provoca nell’individuo sano una serie di sintomi, per poter però curare gli stessi sintomi nell’individuo malato, deve essere opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche, e sottoposta alla tecnica della dinamizzazione (o succussione). Da qui la nascita dei rimedi omeopatici.
Le sostanze naturali che si utilizzano per la preparazione dei rimedi omeopatici, appartengono ai tre regni della Natura: vegetale, animale e minerale.
La preparazione dei rimedi omeopatici
La preparazione dei rimedi omeopatici, detti anche farmaci omeopatici, deve seguire procedimenti codificati che osservano precisi protocolli, tali da garantirne la assoluta assenza di tossicità, la sicurezza e la preservazione dell’efficacia.
I rimedi omeopatici sono confezionati in vario modo. Si trovano in commercio sotto forma di granuli, globuli, gocce, fiale orali, compresse, capsule, ovuli, supposte, creme, pomate, colliri, dentifrici, ecc.
La regola, che in generale si segue per le cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a più bassa diluizione, mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi a media ed alta diluizione.
Curarsi con l’omeopatia
Le cure omeopatiche, oltre che ai sintomi, sono legate anche alle caratteristiche della persona, in quanto ognuno di noi è differente dall’altro nell’aspetto, nel carattere, nel comportamento, ecc., e questo comporta uno specifico e caratteristico dinamismo morboso, diverso da persona a persona. Di conseguenza i rimedi omeopatici, a fronte di una stessa malattia, possono essere molteplici ma certamente solo uno, tra i possibili prodotti omeopatici, è particolarmente efficace per quell’individuo, in accordo con i suoi sintomi fisici, le sue caratteristiche individuali e con la Legge di Similitudine.
(*) V. Note esplicative
laura dice
Buonasera, mi chiamo laura ed ho un bimbi di quasi 4 anni che sono 48 ore che ha febbre.il primo gg ha avuto sempre 37.6 poi salita a 39 di notte e data tachipirina oltre a belladonna 5ch ogni 2 ore dinamizzata. Il secondo giorni di mattina no febbre poi di pomeriggio salita a 38 per tutto il pomeriggio e salita fino a 38.5 di sera. Sono quindi passata a belladonna 30 ch. Ora durante la notte e scesa a 38. E anche raffreddato naso chiuso ma non fuoriesce musco dal maso ed habtosse grassa. Lei continuerebbe con belladonna 30ch o cambierebbe terapia? Grazie in anticipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Belladonna è un rimedio omeopatico che viene adoperato nei processi infiammatori e nelle sindromi influenzali che si presentano con le caratteristiche del rimedio, ossia in modo acuto, improvviso e violento e con la tipica triade delle sindromi infiammatorie (Rubor, Calor, Dolor: rossore, calore, dolore). Inoltre Belladonna presenta la secchezza delle mucose, la febbre spesso elevata accompagnata da eccitazione nervosa e congestione vascolare, la sudorazione abbondante, le pulsazioni in tutto il corpo e soprattutto alla testa, il viso rosso e congestionato, il naso ostruito la notte e talvolta con secrezione fluida di giorno, la tosse prevalentemente secca con bruciore, rossore e dolore di gola. Le modalità generali sono di aggravamento con la luce, con i rumori, a qualsiasi impressione sensoriale, di notte, all’aria fredda, con il movimento, al tatto e di miglioramento con il calore e con il riposo. Se il suo bambino è riconoscibile in tale sintesi, almeno nelle linee essenziali, allora Belladonna può considerarsi il rimedio omeopatico adatto, altrimenti occorrerà individuarne un altro maggiormente somigliante. Ad esempio, a titolo esclusivamente informativo, tra i rimedi omeopatici che contengono specificamente sia il naso chiuso che la tosse grassa troviamo Antimonium tartaricum, Causticum, Corallium, Hepar sulphur, Kali bichromicum, Pulsatilla, Sambucus nigra, Sulphur ed altri. Ripeto, solo il rimedio (o i rimedi) che rispecchia la globalità dei sintomi del paziente e le relative modalità di manifestazione sarà quello adatto. Con l’occasione dia un’occhiata agli articoli d’interesse nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata per il suo bambino. Cordiali saluti.
Michela dice
Salve Dottoressa volevo chiederle un consiglio. Per far chiudere una fistola perianale sto usando tre rimedi omeopatici. Silicea 15 Ch ,5 granuli 2 volte al giorno. Pyrogenium 5ch ,4 granuli 2 volte al giorno, e Hepar sulfur 30ch 4 granuli due volte al giorno .
In un mese di cura sembrava tutto risolto, all’esterno non sutendente e anche al tatto non c’era più la parte inspessita. Ora il “puntino” è nuovamente duro al tatto e se lo spremo inizia ad uscire nuovamente una o due gocce di”liquido” ..che non posso definire pus ne maleodorante. E’ inodore, e o roseo o giallognolo ma tendente al trasparente.
Cosa posso fare ? Dovrei aggiungere calcarea sulfurica? In che dosaggio per far chiudere del tutto la fistola ma avitando che sfoghi all’interno? La ringrazio. Cordiali saluti.
Michela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, il percorso di guarigione di una fistola è sempre molto lungo ed articolato, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia del paziente che l’evoluzione della formazione patologica. Questo è solo uno dei tanti buoni motivi per cui è opportuno non fare da soli ma rivolgersi ad un medico omeopata. Per il trattamento di un ascesso o di una fistola indubbiamente Silicea si dimostra uno dei migliori rimedi omeopatici, essendo il rimedio delle suppurazioni croniche che sembrano avere mai fine, però il criterio di individuazione di un rimedio omeopatico deve avvenire, com’è noto, nel rigoroso rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Pertanto un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. Anche Hepar sulphur è un rimedio che viene prescritto in caso di ascesso o fistola, inizialmente a basse diluizioni per ottenere la rottura dell’ascesso e successivamente a medie diluizioni per la regressione dello stesso o della eventuale fistola che nel frattempo si è formata. Pyrogenium invece si dimostra più indicato per le suppurazioni dentarie, sinusiti, otiti, ecc. A titolo esclusivamente informativo, tra gli altri rimedi omeopatici che vengono adoperati in caso di ascesso o di fistola perianale troviamo Aurum muriaticum, Belladonna, Berberis vulgaris, Cactus grandiflorus, Calcarea sulphurica, Fluoricum acidum, Hydrastis, Mercurius solubilis, Nitricum acidum, Sulphur (o Sulphur iodatum), Thuya. Possono essere molto utili i lavaggi locali giornalieri con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, ecc. Sono diverse le piante che sviluppano al loro interno varie sostanze (principi attivi) che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre a mantenere un’importante azione antinfiammatoria. Tra le più note e utilizzate si citano Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Ovviamente si tratta di preparati da assumere sempre dietro parere medico. Dia anche un’occhiata all’articolo “Per maturare foruncoli e ascessi” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Sarebbe altresì importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese immunitarie, come ad esempio limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Ripeto, il consiglio più opportuno che le si può dare è di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
sabrina dice
Buongiorno Dottoressa, le scrivo perchè sto seguendo una dieta dove assumo alcuni farmaci omeopatici.
Purtroppo il mio omeopata che mi ha preparato questa dieta non è più contattabile e uno dei farmaci la SVELTUNDA che prendevo non si trova più, ed era per me molto efficace perchè ho problemi di metabolismo lento. Ora mi hanno consigliato l’MS22 che dovrebbe essere simile. Le chiedo un parere potrebbe sostituire la sveltunda?
La ringrazio anticipatamente
Sabrina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, MS 22 è un rimedio complesso omotossicologico, in preparazione omeopatica, che troverebbe indicazioni come dimagrante, depurativo, anticellulitico, attivatore del ricambio, drenante e per il trattamento di acne, affezioni cutanee varie, edemi, turbe del climaterio, emorroidi e vene varicose. Se può essere o meno sostitutivo nel suo caso specifico, sarebbe opportuno che lo decidesse un medico omeopata esaminando l’intero quadro clinico. Cordiali saluti.
Laura dice
Gentile dott ssa le scrivo per un parere in quanto la mia bimba di tre anni sta prendendo da 1 mese e mezzo belladonna 30 CH , spongia tosta 15 CH, Kalium muriaticum 15 ch, 2 fiale alla settimana di manganese.rame… Oltre ad un vaccino batterico per frequenti infezioni alle vie respiratorie che l’avevano molto debilitata per l’uso frequente di antibiotici. Ora sta meglio, anche se ci sembra molto agitata, come non l’abbiamo mai vista. Ha iniziato anche con tic strani… Può essere che sia troppo pesante quello che sta prendendo? La ringrazio di cuore
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, in genere le cure omeopatiche atte a risolvere gli stati acuti o sub-acuti proseguono finché si registrano benefici e, ovviamente, si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Nel corso dei miglioramenti può essere opportuno ridurre l’intensità della cura omeopatica, prima in termini di allungamento progressivo dei tempi di somministrazione e poi, come detto poc’anzi, di sospensione del rimedio (o dei rimedi) con l’indicazione clinica oramai stabilmente superata. Tali aggiustamenti devono tener conto della diluizione del rimedio, in modo da restare sempre sotto copertura terapeutica fino alla guarigione, ricordando quindi che quanto più è alta la diluizione tanto più lunga sarà tale copertura. Mediamente una 15CH ha una copertura terapeutica di circa una settimana e la 30CH di circa un paio di settimane. Ciò a meno di casi specifici legati alla situazione personale del paziente e quindi secondo prescrizione medica. Sarebbe pertanto opportuno contattare il medico omeopata che ha prescritto la cura. Cordiali saluti.
Daniele dice
Gentilissima dott.Rita della volpe sono un uomo di 55 anni altezza 1,70 costituzione normale.Le chiedo un suo aiuto o perlomeno un consiglio.Soffro di ansie soprattutto x il futuro…paure alcune volte soffro di attacchi di panico (soprattutto quando coricandomi mi viene un bel sonnellino)che riesco a gestire sia con i fiori di bach,ma soprattutto alzandomi dal letto distraendomi e cercare di fare qualcosa.soffro di stanchezza…poca voglia di fare…..di depressione tristezza con pianto che non esce mai.Sono ipersensibile ai rumori….perdo tempo con l’ordine e la pulizia….sono soggetto a gelosie e sospettosita’ in amore che mi fanno troncare i rapporti portandomi ad uno srato depressivo.Ho consultato degli omeopati che mi hanno prescritto il primo calcarea carbonica e dopo sulfur con scarsi risultati.il secondo licopodium tuya staphisagria medhorrinum insieme a acidum phoshoricum (ovviamente uno o due alla volta)anche qui non ho notato risultati apprezzabili.purtroppo data la mia impossibilità economica non posso avvalermi di altri consulti (anche perché nella mia zona gli omeopati ce ne sno pochissimi).le chiedo gentilmente se può darmi delle indicazioni.La ringrazio anticipatamente…..Daniele
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Daniele, come precisatole nella precedente occasione, l’efficacia di una cura omeopatica è legata indissolubilmente alla individuazione del rimedio giusto e poi agli altri parametri che completano la terapia (diluizione, posologia, tempi di cura, ecc.), altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Com’è noto, il principio terapeutico di riferimento, che deve fare da guida per la scelta del rimedio omeopatico giusto, è la Legge di Similitudine, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, ossia deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) simile al quadro clinico del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. Vi è poi da scegliere la diluizione del rimedio, quella più attiva per il paziente, anch’essa molto personale, in quanto legata alla reattività e sensibilità individuale del paziente allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disfunzione o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. La posologia diventa una conseguenza. Coma segnalatole la volta scorsa, i principali rimedi omeopatici, oltre a gemmoterapici e organoterapici, che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi o psichici, sono riportati nell’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. I sintomi-guida da utilizzare ai fini della individuazione del rimedio omeopatico giusto, comprese le loro modalità di manifestazione, devono essere considerati con il seguente ordine gerarchico: 1. Sintomi che colpiscono la volontà (amore, odio, gelosia, avversioni, desideri, ecc.). 2. Sintomi che colpiscono la sfera razionale (ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, ossessioni, ecc.). 3. Sintomi che colpiscono la memoria. 4. Sintomi fisici che riguardano l’intero corpo e sintomi generali. 5. Sintomi fisici che riguardano singole parti del corpo e sintomi locali. 6. Sintomi minori che non sono sintomi-chiave. Volendo dare la giusta priorità alla gelosia ed alla mania per l’ordine, oltre all’ansia, alla depressione ed altro, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere, ad esempio, Arsenicum album, Lachesis, Natrum muriaticum, Silicea od anche altri. Tenga però presente che il rimedio (o i rimedi) adatto può essere prescritto solo con la visita medica omeopatica, dove il medico attribuisce importanza fondamentale alla raccolta dei sintomi descritti dal paziente, che egli vaglia, elabora e gerarchizza, secondo lo schema precedente, in modo da estrapolare, da tutto il racconto del paziente e dagli altri elementi clinici, oggettivi o osservati direttamente, gli aspetti chiave che gli permettono di prescrivere la terapia appropriata. Pertanto il ricorso ad un bravo medico omeopata si rende indispensabile se lei vuole avere delle concrete possibilità di superare i suoi disturbi con l’Omeopatia. Cordiali saluti.
paola dice
buongiorno, Dott.Rita,sono paola ho 55 anni,da più di 1 anno prendo il plavix per fluidificare il sangue,ho il 40% di ostruzione delle vene per via del fumo,ad agosto dell’anno scorso ho avuto forti crampi senza acidità allo stomaco ma con molte eruttazioni,ho preso il nux vomica in gocce ma non ha fatto niente,il medico mi ha dato il debridat sciroppo e il pantropazolo,ho preso il debridat per quasi tutto agosto prima di mangiare e,i crampi allo stomaco sono passati,ora i crampi sono tornati in più con gonfiore dopo pasto e sempre eruttazioni,ho ripreso il debridat ma è servito a poco,ho iniziato a prendere l’argilla alimentare prima di mangiare e i dolori sono quasi scomparsi,ma rimane sempre il gonfiore dopo mangiato e le eruttazioni,anche 1 po di nausea,ho letto il bugiardino del pantropazolo e sinceramente non voglio prenderlo,mi sono sempre curata con l’omeopatia,vorrei sapere cosa posso fare per questo problema,aggiungo che ho molte allergie alimentari e per questo ho 1 alimentazione poco varia,in questi giorni ho eliminato i latticini ma,i crampi anche se minori sono continuati,ieri non ho preso il plavix e oggi non ho dolori allo stomaco,però sono costretta a prenderlo,la ringrazio per 1 sua risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, sarebbe importante continuare con le indagini mediche per comprendere la causa precisa della sua gastralgia e del suo gonfiore addominale. Ad esempio, la gastralgia (che ricordiamo è il dolore vivo all’epigastrio e dintorni, solitamente di tipo acuto, trafittivo, spastico, crampiforme) può avere diverse cause, tra cui le più frequenti sono la gastrite (infiammazione della mucosa dello stomaco, i cui crampi e dolori non sono in rapporto con i pasti), l’ulcera gastrica (erosione della mucosa dello stomaco), l’ulcera duodenale (lesione della mucosa del primo tratto del duodeno), l’ulcera peptica (lesione della mucosa e della sottomucosa di esofago, stomaco e duodeno), la malattia da reflusso gastroesofageo, ecc. Il gonfiore addominale, quando non dovuto ad alcuna patologia a carico dell’apparato digerente, molto spesso è legato ad errori alimentari e di stile di vita. Spesso si associa ad altri sintomi gastrointestinali, come meteorismo, eruttazioni, nausea, aerofagia, crampi addominali, flatulenza, stitichezza o diarrea, ecc. Sia la gastralgia che il gonfiore addominale possono essere senz’altro dovuti alle intolleranze o allergie alimentari. Ovviamente l’individuazione della causa consentirebbe di allontanare o limitare la stessa o di evitare i fattori scatenanti, di indirizzare più correttamente la terapia e di conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. Ciò premesso, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sull’apparato gastrointestinale e che vengono più spesso utilizzati nelle problematiche relative, è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. A titolo informativo per i disturbi che lei avverte i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Argentum nitricum, Asa foetida, Bismuthum subnitricum, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia. Ma possono essere presi in esame anche altri rimedi, l’importante, ripeto, che vi sia la corrispondenza con la propria sintomatologia. Sempre a titolo informativo, in diversi casi viene utilizzato, in associazione alla cura omeopatica o in esclusiva, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1, che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, per cui risulta indicato in caso di gastralgia, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gonfiore addominale, aerofagia, meteorismo, alterazioni dell’alvo ed altro. Sarebbe utile inserire nell’alimentazione, che deve essere semplice e sana, alimenti come finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il gonfiore addominale ed assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche da evitare la sedentarietà. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia un’occhiata agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Comunque il consiglio più opportuno che le si può dare è di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Federica dice
Gentile Dott.ssa Rita Della Volpe,
sono Federica, ho 27 anni. Il mio ciclo è molto irregolare a causa delle ovaie multifollicolari, tendente all’amenorrea. Può darmi qualche suggerimento in merito?
Resto in attesa di un suo cortese riscontro.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, relativamente all’Omeopatia i rimedi per trattare l’amenorrea, nel suo caso dovuta all’ovaio multifollicolare (detto anche multicistico), sono diversi, tra i quali il rimedio omeopatico adatto sarà quello che più di ogni altro assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico e quanto maggiore è la somiglianza rimedio-paziente tanto migliori saranno i risultati. A titolo informativo tra i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati troviamo Actaea racemosa, Bryonia, Calcarea carbonica, Chamomilla, Ferrum metallicum, Gelsemium, Graphites, Ignatia amara, Lachesis, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Pulsatilla, Sepia, Silicea, Staphysagria, Sulphur. Sempre a titolo informativo in diversi casi vengono adoperati, in associazione alla cura omeopatica o in esclusiva, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come ad es. Rubus idaeus M.G. D1 che è indicato per diversi disturbi dell’apparato genitale femminile e diverse alterazioni della funzione mestruale e per l’ovaio multifollicolare o policistico, oppure Salix alba M.G. D1 che è particolarmente indicato per l’amenorrea. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia un’occhiata all’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. L’alimentazione consigliata è quella sana ed equilibrata, rafforzata nei cibi ricchi di vitamine (specialmente vitamine C, E) e di oligoelementi (specialmente manganese, cobalto, rame), ma contenuta negli zuccheri semplici e nei grassi. Le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico, spettando a lui la decisione se avvalersi dell’Omeopatia e/o della Gemmoterapia o della Fitoterapia. Cordiali saluti.
Chiara dice
Salve vorrei sapere se l’omeopatia si può usare anche per bimbi di tre mesi.
In particolare la mia bimba ha il naso abbastanza intasato e ha iniziato a fare anche qualche colpo di tosse.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, le cure omeopatiche possono essere effettuate a qualsiasi età, in quanto non esistono limiti o condizioni particolari di tal genere. È sempre però opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, meglio se anche pediatra. Quindi, a titolo esclusivamente conoscitivo, le ricordo che i principali rimedi omeopatici sintomatici che hanno un’azione elettiva sulle prime vie respiratorie e che vengono più spesso adoperati nei disturbi relativi, sono consultabili agli articoli della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, come ad es. “Raffreddore e Rinite allergica” e/o “Tosse”. Tenga però presente che il nasino chiuso è una condizione che si verifica spesso nel periodo invernale, soprattutto nei primi mesi di vita, ove le coane (cavità che mettono in comunicazione le narici con la bocca) sono ancora ristrette e l’organismo produce una maggiore quantità di muco come forma di difesa contro gli agenti esterni che penetrano attraverso le narici. Potrebbe essere pertanto necessario liberare il nasino con le apposite pompette aspiramuco oppure con una soluzione fisiologica o con l’acqua termale tramite l’apposito inalatore, per rimuovere muco, impurità e sostanze nocive, allo scopo di favorire la respirazione e prevenire i malanni stagionali. Il medico saprà. Cordiali saluti.
Antonella dice
Buonasera dottoressa,
Che cosa consiglia per l’emmoroidi di terzo grado?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, i rimedi naturali utili a trattare le emorroidi si possono trovare sia in campo omeopatico che in ambito fitoterapico. Per quanto riguarda l’Omeopatia i rimedi sono diversi, tra i quali, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui la stessa Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia specifica somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ad esempio, tra i rimedi omeopatici più spesso utilizzati troviamo: Aesculus hippocastanum, quando le emorroidi sono brucianti e pruriginose, dolorose, sanguinano raramente o non sanguinano affatto, il paziente avverte una sensazione di pienezza rettale ed i disturbi migliorano con le applicazioni fredde; Muriaticum acidum, quando le emorroidi si presentano bluastre e molto dolorose, aggravate anche dal minimo contatto, con sanguinamento scarso o assente ed i disturbi migliorano con le applicazioni calde; Hamamelis, come il precedente quando però si produce un sanguinamento; Pulsatilla, se le emorroidi sono protuse, sanguinanti, pruriginose, brucianti e dolorose come se fossero escoriate; Aloe socotrina, quando le emorroidi si presentano a grappolo, il paziente a volte non riesce a trattenere le feci e il muco ed i disturbi migliorano con il freddo; Lachesis, se i sintomi peggiorano con il caldo; Ratanhia, se il dolore si presenta soprattutto dopo l’evacuazione. Sempre a titolo informativo, in diversi casi viene adoperato, in associazione alla cura omeopatica o da solo, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come ad es. Aesculus hippocastanum M.G. D1, che è particolarmente indicato per le emorroidi e per le varici, in quanto migliora la circolazione venosa periferica e combatte la fragilità capillare, oppure Sorbus domestica M.G. D1, che è indicato nelle turbe della circolazione venosa in generale e nelle emorroidi o varici in particolare. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica tra le piante più preziose e adoperate troviamo Centella asiatica, Amamelide, Vite rossa, Mirtillo nero, Ippocastano ed altre, sotto forma di diversi preparati (pomata, tintura madre, estratto, infuso, decotto, ecc.). Dia perciò un’occhiata all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico, spettando a lui la decisione se ricorrere all’Omeopatia e/o alla Gemmoterapia o alla Fitoterapia. Cordiali saluti.
anna maria dice
gentile dott.Rita Dalla Volpe ,ho una nipotina di 9 anni che pretica lo sci,ma prima di ogni gara ,piange,ha paura e sente le “farfalle” allo stomaco.Come posso aiutarla ? ho provato con Gelsemium 30 ch, ma per ora senza risultato.Grazie Anna Maria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna Maria, come potrà notare, la risposta al suo primo commento di pari contenuto è presente da sabato scorso su questa pagina, dove lei ha rilasciato entrambi i commenti. Cordiali saluti.
marianna dice
Buongiorno, vorrei cortesemente un suo parere in merito ad una cura prescrittami da un medico omeopata. Da più di un anno faccio uso di Tapazole per cronicizzazione di ipertiroidismo (morbo di basedow). A breve dovrei sospendere la cura di Tapazole per verificare la recidività della patologia,nel cui caso dovrei poi procedere ad intervento chirurgico, o assunzione di iodio radiottivo. Ovviamente nessuna delle due soluzioni mi alletta, e per questo avevo pensato di cominciare una cura omeopoatica, per provare a vedere se riesco ad evitare entrambi le soluzioni, con un riallineamento dei valori ormonali, al momento della sospensione del medicinale allopatico.L’ecogrofia purtroppo mostra comunque una ghiandola un pò ingrossata, ma un tentativo vorrei farlo. Oltre l’eliminazione del glutine dalla mia dieta, mi ha prescritto NATRIUM CHLORATUM 6D DHU 1 cp tre vlt sl dì, NATRIUM MURIATICUM XMK una monodose al mese. Inoltre 15 gg 3 vl al dì una formula K2F (melatonina D15-Ipofisi D6, Tiroide MK.XM e altre voci ). Sinceramente sono un pò perplessa, perchè non ho idea di che cosa si tratti. Lei sarebbe così gentile da farmi capire qualcosa in merito?. Tengo a precisare, che al momento del ritiro della cura, ho parlato con la sua assistente, per cui non ho avuto modo di chiedere delucidazioni. Grazie. buona giornata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marianna, se il medico omeopata con la visita le ha prescritto i rimedi in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che essi sono i più adatti alla sua persona ed al suo quadro clinico. Infatti Natrum muriaticum (o anche Natrum chloratum, trattandosi dello stesso rimedio che si ottiene dal cloruro di sodio, cioè dal sale comune diluito e dinamizzato secondo il metodo hahnemanniano) è un rimedio omeopatico unitario che viene utilizzato nel Morbo di Basedow (che è la più comune causa di ipertiroidismo, su base autoimmune), considerato che la sintomatologia provocata dallo stesso morbo, sia a livello fisico che psichico, è praticamente tutta contenuta nella patogenesi del rimedio (leggi l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici rappresentativi dell’instaurarsi e dello svilupparsi di una malattia o di una disfunzione o di un disturbo). La Legge di Similitudine, su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, consente al rimedio di essere curativo laddove esiste la suddetta somiglianza rimedio-paziente, ossia la somiglianza tra il quadro patogenetico del rimedio ed il quadro clinico del paziente. K2F è un rimedio omeopatico complesso che non appartiene all’Omeopatia classica, bensì all’Omotossicologia che è una medicina di ispirazione omeopatica. È costituito da un’opportuna combinazione di diversi organoterapici (precisamente Epifisi, Melatonina, Ipofisi, Ipotalamo, Tiroide, Timo, Pancreas, Ovaio, Corpo luteo, Surrene), in formulazione simil-homaccord (o in accordo di potenza), dove ogni componente è presente in più diluizioni a scalare (precisamente D6/D12/D30/D200): bassa diluizione (D6) per stimolare la funzione d’organo, media diluizione (D12 e D30) per modularla, alta diluizione (D200) per rallentarla. Gli organoterapici fanno uso di estratti cellulari, tissutali, ghiandolari o ormonali di organi sani di animali allevati biologicamente (maiale, in particolare, in quanto la specie suina è simile anatomicamente e biochimicamente alla specie umana), diluiti e dinamizzati secondo il metodo hahnemanniano, che agiscono sull’organo omonimo malato o su interi apparati o sistemi d’organo correggendone il funzionamento, grazie all’innescarsi di un meccanismo immunitario che libera l’organo dai complessi a base dei suoi stessi auto-anticorpi inibitori in eccesso. Si tratta cioè di un’applicazione del Principio d’Identità (“l’organo agisce sull’organo”). Il rimedio complesso K2F, grazie alla sua composizione e formulazione, è indicato per ridare equilibrio e funzionalità alle principali ghiandole del corpo, tra le quali la tiroide. Tenga periodicamente informato il medico omeopata sull’andamento della cura, per dargli la possibilità di valutare sempre meglio la situazione. Cordiali saluti.