Premessa
In quest’articolo si forniranno alcuni approfondimenti riguardanti le diverse diluizioni omeopatiche, se ne descriveranno sinteticamente le caratteristiche e le tecniche di preparazione, si riporteranno gli effetti terapeutici legati alla loro classificazione e si tenterà un confronto tra le diluizioni hahnemanniane e quelle korsakoviane, che si ritiene molto utile per gli studiosi ed i praticanti dell’omeopatia. Per comodità si riproporranno alcune nozioni e informazioni già sviluppate in altre parti del sito.
Il ceppo omeopatico
Il ceppo omeopatico è l’elaborazione preventiva della sostanza attiva di base (di natura vegetale, animale o minerale), da cui trae origine il rimedio omeopatico, prima di essere sottoposta alle operazioni di diluizione e di dinamizzazione. Tale elaborazione, che si rende indispensabile per portare correttamente in soluzione il principio attivo, si differenzia a seconda dell’origine della materia prima utilizzata. In linea del tutto generale, se la sostanza attiva è solubile in acqua e in alcool (è il caso ad es. delle sostanze vegetali) si ricorre alla Tintura Madre, se la sostanza attiva è solida non solubile (come spesso succede alle sostanze minerali e animali) si ricorre alla Triturazione. Maggiori informazioni sono contenute nell’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della presente sezione del sito.
La diluizione
La diluizione è una delle due fasi importanti (l’altra è la dinamizzazione, di cui in seguito) del processo di preparazione dei rimedi omeopatici. Consiste nel ridurre in dosi infinitesimali il ceppo omeopatico, da cui trae origine il rimedio stesso, rendendo così possibile l’azione terapeutica secondo la Legge di similitudine. Il solvente che si utilizza per le diluizioni è una soluzione idroalcolica (etanolo + acqua distillata) con un’opportuna titolazione o anche la sola acqua distillata. Ad esempio per quanto riguarda le diluizioni hahnemanniane, il ceppo omeopatico viene diluito nel rapporto 1:10 per le diluizioni dette decimali (contrassegnate dalla sigla D) o nella misura di 1:100 per le diluizioni dette centesimali (contrassegnate dalla sigla CH) o nella misura di 1:50.000 per le diluizioni dette cinquantamillesimali (contrassegnate dalla sigla LM).
La dinamizzazione
La dinamizzazione è l’altra fase importante del processo di preparazione dei rimedi omeopatici. Consiste in un’azione di forte agitazione e di percussione del flacone in cui è contenuto la diluizione omeopatica (succussioni in senso verticale). Le succussioni canoniche che vengono impresse sono pari a 100, prendendo spunto da quelle effettuate dallo stesso Hahnemann, che come si racconta, soleva sbattere 100 volte il suo contenitore sulla Sacra Bibbia. Ad ogni passaggio di diluizione deve seguire una dinamizzazione. La dinamizzazione conferisce al rimedio il potere omeopatico, il “quid energetico” in concordanza con la Legge di similitudine, che costituisce la base di azione del rimedio. Questo è il motivo per cui molti Autori, riferendosi ad un rimedio, preferiscono parlare di dinamizzazione piuttosto che di diluizione. Un sinonimo di dinamizzazione, molto usato dalla scuola tedesca ed anglosassone, è il termine “potenza”, proprio a ricordare il potere energetico posseduto dal rimedio omeopatico. Nel presente sito, come del resto è consuetudine in Italia, verrà utilizzato il termine unico “diluizione” sottintendendo che sia comprensivo anche della dinamizzazione.
Le diluizioni hahnemanniane decimali D e centesimali CH
Come già accennato le diluizioni dei rimedi omeopatici contrassegnate dalla sigla D o dalla sigla DH (in Italia solitamente si adopera la D), sono le diluizioni decimali hahnemanniane (rapporto soluto/soluzione = 1/10), dal nome del padre dell’omeopatia classica Samuel Hahnemann (1755-1843, medico tedesco). Le diluizioni omeopatiche contrassegnate dalla sigla C o dalla sigla CH (in Italia solitamente si adopera la CH), sono le diluizioni centesimali hahnemanniane (rapporto soluto/soluzione = 1/100). La cifra numerica che segue o precede una delle suddette sigle indica quante volte è stata operata la relativa diluizione. Ad esempio la diluizione (o la potenza) D6 sta a significare che la sostanza di origine o, per meglio dire, il ceppo omeopatico è stato diluito 6 volte nel rapporto 1:10 e dinamizzato ad ogni passaggio. Invece la diluizione (o la potenza) 6CH sta a significare che il ceppo omeopatico è stato diluito 6 volte nel rapporto 1:100 e dinamizzato ad ogni passaggio.
Con il metodo hahnemanniano il numero dei flaconi da impiegare per ottenere una determinata diluizione, deve essere pari alla cifra numerica che esprime il livello della diluizione stessa. Ritornando all’esempio precedente, per preparare una D6 o una 6CH occorrono in entrambi i casi 6 flaconi nuovi. Tale numero potrebbe rappresentare un fattore critico del metodo, soprattutto per le alte ed altissime diluizioni.
In genere le diluizioni D hanno un’azione più morbida e modulante, invece le diluizioni CH un’azione più mirata e incisiva, per cui nei pazienti piuttosto sensibili possono essere consigliabili le diluizioni D.
Le diluizioni korsakoviane K
Le diluizioni korsakoviane, dal nome del loro ideatore Simeon Nicolaievitch Korsakov (1788-1853, consigliere di stato russo), connotate dalla sigla K, si preparano utilizzando sempre lo stesso flacone e per questo sono anche denominate “del flacone unico”. In tale unico flacone vengono eseguite tutte le diluizioni e le dinamizzazioni necessarie, impiegando come solvente dell’acqua distillata. Un possibile metodo di preparazione consiste nel riempire di ceppo omeopatico (ad es. di tintura madre) un flacone da 100 ml che poi si svuota per aspirazione. Sulle pareti del flacone si presuppone che sia rimasta adesa una quantità di sostanza pari a 1/100 del suo precedente contenuto. Dopo di che si riempie lo stesso flacone con acqua distillata, la cui quantità è pari a 99 volte la quantità di sostanza rimasta sulle pareti del flacone, si effettuano le 100 succussioni e si ottiene così la prima diluizione korsakoviana 1K. Si prosegue sempre con le stesse modalità per le diluizioni successive 2K, 3K, 4K e così via. Anche qui la cifra numerica che precede la sigla K indica quante volte è stata operata la diluizione.
Il metodo korsakoviano risulta essere molto semplice e poco dispendioso (utilizza un solo flacone e come solvente dell’acqua distillata), per cui si presta meglio al raggiungimento delle altissime diluizioni, ma risulta essere alquanto impreciso e ciò costituisce il suo limite.
Equivalenza tra diluizioni hahnemanniane e korsakoviane
Le diluizioni hahnemanniane CH e le diluizioni korsakoviane K, pur essendo entrambe centesimali (ricordiamoci che anche la diluizione korsakoviana è da ritenersi centesimale in quanto, come già detto, si presuppone che la quantità di soluzione aderente le pareti del flacone, dopo lo svuotamento ad ogni passaggio, rappresenti 1/100 del suo precedente contenuto), hanno tecniche di preparazione così diverse da rendere problematico ogni tentativo di comparazione. Tale difficoltà nasce essenzialmente dal fatto che nella diluizione korsakoviana non vi è mai una reale scomparsa delle molecole della sostanza di origine (che invece nella hahnemanniana avviene al di sopra di 12 CH), che la diluizione korsakoviana possiede una dinamizzazione molto più forte rispetto alla diluizione hahnemanniana di analoga concentrazione ed infine che il metodo korsakoviano è poco standardizzabile, in quanto presenta difficoltà nel controllare e mantenere costanti le varie fasi di cui si compone, in particolare il rapporto tra soluto e solvente. Per quest’ultimo motivo le diluizioni korsakoviane sono state escluse da diverse Farmacopee omeopatiche ufficiali, com’è avvenuto in Francia e in Germania. Molti Autori, comunque, nonostante ciò, hanno tentato di stabilire un rapporto di equivalenza tra le diluizioni hahnemanniane e quelle korsakoviane, con risultati però non sempre coincidenti. Ad ogni buon fine, solo a titolo orientativo e con tutte le limitazioni accennate, si può dire che approssimativamente è possibile accettare la tabella di equivalenza, a lato riportata, in funzione della sola concentrazione molecolare e quindi della sola diluizione.
Però è importante ricordare che tali equivalenze possono essere ritenute valide soltanto dal punto di vista delle sole diluizioni e non dal punto di vista delle dinamizzazioni, poiché la diluizione korsakoviana, come già accennato, ha una dinamizzazione molto più forte della corrispondente diluizione hahnemanniana. Ad esempio, con le canoniche 100 succussioni in senso verticale ad ogni passaggio, la 9CH subisce 900 succussioni (9 x 100), mentre la 1.000K subisce 100.000 succussioni (1.000 x 100). Di conseguenza la diluizione korsakoviana possiede un potere energetico notevolmente superiore alla corrispondente diluizione hahnemanniana e per questo la sua azione terapeutica è più potente e duratura.
Più correttamente un’eventuale equivalenza tra le diluizioni hahnemanniane e korsakoviane andrebbe valutata dando rilevanza alla dinamizzazione, che, come visto, assume un ruolo prevalente rispetto alla mera diluizione della sostanza di origine, essendo quella che conferisce il noto quid energetico, che rappresenta la base d’azione terapeutica del rimedio omeopatico. Ad esempio, con tale precisazione, una 1.000CH può ritenersi abbastanza equivalente a una 1.000K (o MK), avendo la stessa dinamizzazione.
Effetti terapeutici delle diluizioni
Anche se in omeopatia non esiste la regola generale, in quanto gli effetti terapeutici dei rimedi omeopatici, gli inizi e le durate degli stessi dipendono, oltre che dalle caratteristiche proprie di ciascun rimedio, dalla capacità di reazione del singolo organismo, esiste comunque il seguente criterio, valido in molti casi, che può orientare l’omeopata nella scelta della diluizione.
● Basse diluizioni (quelle fino alla 7CH): hanno effetto rapido o rapidissimo, agiscono per qualche ora e devono essere assunte a distanza ravvicinata (ogni quarto d’ora, ogni mezz’ora, ecc.) per risolvere una patologia dalla sintomatologia acuta, per i sintomi locali e per il lesionale. Sono adatte anche per espletare un’attività di “drenaggio”, che stimola gli organi emuntori (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle), libera l’organismo dalle tossine e lo rende più recettivo alla cura omeopatica.
● Medie diluizioni (ad es. la 9CH o la 15CH): hanno un effetto più lento, cioè abbisognano di 3-4 giorni per agire e coprono poi un tempo terapeutico di circa 10 giorni. Si usano soprattutto per le patologie organiche acute e subacute e per il funzionale.
● Medio-alte diluizioni (ad es. la 30CH che è una diluizione centrale, importantissima): impiegano alcuni giorni (5, 7, 10, 15 gg.) per esprimere la loro efficacia e poi mantengono i loro effetti terapeutici per circa 20-30 giorni. Si utilizzano prevalentemente per le malattie subcroniche e croniche, per i sintomi generali e per il funzionale, ma hanno effetto anche sui sintomi acuti e sullo psichismo.
● Alte diluizioni (ad es. la 200CH o la 200K): impiegano un buon numero di giorni per agire (15, 20, 30 gg.) e coprono un tempo terapeutico di circa 1 mese o oltre. Hanno un’azione più sistemica e profonda. Generalmente si usano nelle patologie croniche ed in quelle che coinvolgono la componente psicologica del soggetto.
● Altissime diluizioni (prime fra tutte la 1.000CH, la MK e la XMK): agiscono sullo stato mentale e psichico, sulla diatesi e sul substrato di terreno del soggetto. Sono rimedi profondi, impiegano molti giorni per esprimersi (20, 30, 40 gg.) e durano poi terapeuticamente un tempo abbastanza lungo.
Le diluizioni hahnemanniane cinquantamillesimali LM
Un discorso a parte meritano le diluizioni cinquantamillesimali hahnemanniane, connotate dalla sigla LM. Per preparare una cinquantamillesimale si parte da un globulo o da una goccia di una diluizione data, generalmente dalla 6CH alla 60CH, e si mescola a 500 parti di solvente. Questo viene poi succusso e diluito ad ogni passaggio avendo così un rapporto costante di 1:50.000 (500 x 100) ed il rimedio in tal modo preparato si esprime con 6LM, o 12LM, o 18LM, o 24LM, o 30LM, o 50LM, o 60LM, che sono le diluizioni più usate in questa scala. In generale, contrariamente ad una diffusa errata opinione, le cinquantamillesimali non sono altissime diluizioni, bensì normali diluizioni basse-medie-alte, fondamentalmente corrispondenti alle diluizioni centesimali di base.
L’uso delle cinquantamillesimali era stato preconizzato da Hahnemann (nella sesta edizione dell’Organon le definisce prossime alla perfezione, descrivendole per la prima volta), soprattutto perché si possono ripetere anche giornalmente nel corso delle affezioni croniche, senza incorrere nell’aggravamento omeopatico “iatrogeno”, che farebbe insorgere temporaneamente dei nuovi sintomi come conseguenza dello sviluppo del potere patogeno del rimedio. L’unica accortezza da adottare è di scuotere energicamente più volte il flacone contenente il rimedio, che in questi casi assume la forma liquida, prima di ogni assunzione allo scopo di variarne la potenza.
Ma le diluizioni cinquantamillesimali evitano o limitano l’entità anche dell’aggravamento omeopatico “terapeutico”, comunque indice prognostico di prossima guarigione, che comporterebbe un’esacerbazione temporanea dei sintomi da curare, tanto più sensibile quanto più elevata è la similitudine rimedio-paziente. Le cinquantamillesimali, in forza della loro dispersione, permettono di addolcire l’impatto energetico del rimedio e quindi di diminuire l’entità dell’aggravamento.
Maggiori informazioni in merito sono contenute nell’articolo “Aggravamento omeopatico” della presente sezione del sito.
Le diluizioni cinquantamillesimali LM hanno un’azione terapeutica più dolce e graduale, pur mantenendosi energiche, per cui vengono soprattutto prescritte a pazienti deboli o particolarmente sensibili.
Classificazione delle diluizioni D, CH, K, LM
In conclusione, si riepiloga la classificazione delle diluizioni omeopatiche, ovvero il quadro delle varie diluizioni omeopatiche suddiviso nelle classi che hanno comportamenti terapeutici simili, mantenendo comunque le differenze finora esaminate.
Se si considera che la dinamizzazione assume per certi versi un ruolo preminente nell’azione terapeutica, rispetto alla pura e semplice diluizione della sostanza di origine, le diluizioni D, CH, K, LM possono essere analogamente classificate in base al valore della cifra numerica che le accompagna, la quale traduce il livello della dinamizzazione, oltre ovviamente il livello della diluizione nella tipologia di appartenenza. Si ricorda che le diluizioni con la stessa cifra numerica hanno la stessa dinamizzazione, ossia lo stesso numero di succussioni.
Pertanto, dal punto di vista dell’effetto clinico, tutte le tipologie di diluizioni omeopatiche possono così classificarsi:
► «basse» le diluizioni fino a 7 (D o CH o K o LM);
► «medie» quelle superiori a 7 fino a 15 (D o CH o K o LM);
► «medio-alte» quelle superiori a 15 fino a 30 (D o CH o K o LM);
► «alte» quelle superiori a 30 fino a 200 (D o CH o K o LM);
► «altissime» quelle superiori a 200 (D o CH o K o LM).
Ad esempio, una 7CH si avvicina maggiormente a una D7, che non a una D14 (che equivarrebbe a una 7CH in base alla mera diluizione). Esse infatti hanno la stessa dinamizzazione, avendo subito un uguale numero di succussioni, pari a 7 x 100 = 700 e quindi hanno effetti terapeutici simili.
Gisella dice
Gentile dottoressa mia madre soffre di demenza senile , spesso diventa aggressiva ha 83 anni, sta bene di salute, un omeopata mi ha consigliato hyosciamus niger 30 lm 10 gocce 3 volte al di da aggiungere ad altri farmaci chimici cioè alla terapia che lei sta facendo. Cosa ne pensa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gisella, se il medico omeopata, nel visitare sua madre, ha fatto tale prescrizione è perché avrà avuto le sue buone ragioni, oggettivamente valide. Infatti, Hyosciamus niger è un rimedio omeopatico che viene adoperato in caso di forte agitazione nervosa, ipereccitabilità, disturbi nervosi spasmodici, affaticamento e nervosismo, tendenza al delirio, tendenza alla violenza, inquietudini prolungate, insonnia con agitazione, confusione mentale con alternanza di eccitazione e prostrazione, specie negli anziani. Cordiali saluti.
Giuseppina dice
Buonasera , ho una figlia autistica è pur di non dare psicofarmaci ho provato di tutto e più volte cure omeopatiche . L ‘ ultimo omeopata che c’è l’ha in cura ha prescritto un rimedio costituzionale alla 200 ch e tanti altri rimedi a seconda del problema alla potenza xmk tutti in gocce .Ad esempio per il mal di pancia mi fa dare più volte il rimedio tot alla potenza xmk
Di recente parlando con un altro medico omeopata mi ha detto che la xmk è una potenza molto forte e che per lo stesso problema avrebbe dato la 200ch però in granuli
Sinceramente mi trovo in difficoltà , le chiedo gentilmente di potermi dare un parere, grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giuseppina, come potrà rilevare su questa pagina, le altissime diluizioni, qual è una XMK, in genere si utilizzano per intervenire sui processi mentali, sulla diatesi e sul terreno. Invece le alte diluizioni, qual è una 200CH, vengono generalmente adoperate per le patologie croniche e per quelle che coinvolgono la componente psicologica. Verosimilmente sarà stata la visita medico-omeopatica a indurre il medico omeopata a fare quel tipo di prescrizione. Le forme farmaceutiche dei rimedi omeopatici in gocce e in granuli sono completamente equivalenti. Cordiali saluti.
Paolo dice
Buongiorno Dottoressa , un rimedio alla diluizione 1000CH con quale frequenza può essere assunto dato che impiega circa un mese per agire ?
Bisogna attendere ulteriori settimane ?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, in genere le altissime diluizioni, qual è una 1000CH, richiedono un’unica somministrazione, eventualmente da ripetere se i sintomi si ripresentano in maniera significativa, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. Cordiali saluti.
Stefy dice
Buongiorno, mia madre soffre di una neuropatia periferica agli arti inferiori e sintomatiche piaghe al tallone di difficile guarigione. So che il rhus toxicodendrum ad altissima diluizione è indicato nella neuropatia. Si intende dose unica 1000 CH? Quante volte va ripetuta? O meglio granuli da 200 CH?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefy, come riportato su questa pagina, la 1000CH è un’altissima diluizione in genere utilizzata per intervenire sui processi mentali, sulla diatesi e sul terreno. La 200CH è un’alta diluizione generalmente adoperata per le patologie croniche ed in quelle che coinvolgono la componente psicologica. Entrambe di solito richiedono un’unica somministrazione (preferibilmente in monodose), da ripetere se i sintomi si ripresentano in maniera significativa, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. Ovviamente la prescrizione giusta per sua madre la può garantire, previa visita, solo un medico omeopata, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Giuseppe dice
Buonasera Dottoressa , quando si individua il proprio rimedio costituzionale qual è la diluizione ed il dosaggio ( monodose o più assunzioni giornaliere ) più appropriato affinchè possa agire efficaciemente ?
Grazie
Giuseppe
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, la diluizione ed il conseguente dosaggio di un rimedio omeopatico, costituzionale o meno, dipende da ciò che effettivamente bisogna curare o correggere. In generale, le basse diluizioni (quelle fino a 7CH) si adoperano per gli stati acuti, il lesionale e il drenaggio, in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-6 volte); le medie diluizioni (9-30CH) per il sub-cronico, il funzionale ed i sintomi generali, sempre 3-5 granuli da qualche volta al dì a una volta a settimana; le alte diluizioni (da 200CH a salire) per il cronico, il mentale e il terreno, monodose o 3-5 granuli in un’unica somministrazione, eventualmente da ripetere ad una certa distanza se i sintomi si ripresentano in maniera significativa. Ciò salvo diverso parere del medico omeopata per il caso specifico. Cordiali saluti.
Elisabetta dice
Buonasera!Sono Elisabetta in riferimento alla sua risposta per quanto riguarda il sulfur per la pitiriasi come prodotto omeopatico va bene.Ma chiedo gentilmente la terapia che mi ha consigliato alla 9ch per 3 v al giorno devo farla se si dovesse ripresentare……altrimenti a pare lo zinco e la vitamina c non prendo altro.In attesa di una sua risposta la ringrazio !
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisabetta, sì, se si dovesse ripresentare, ai primi sintomi. Ovviamente non si tratta di un consiglio, ma di quello che può essere praticato in genere, salvo il caso specifico. Cordiali saluti.
Filomena dice
Gentile dottoressa, grazie per la risposta riguardo la traduzione del rimedio prescritto in Inghilterra come 1M, che in Italia sarebbe MK1 o 1000K
In Italia la farmacia ha dato a mia madre 3 flaconcini da 2 grammi l’uno
Così chiamata “monodose”
Così come prescritta in UK dovrebbe prendere una dose la prima sera, seconda dose la mattina successiva è la terza ed ultima dose la sera di quella stessa giornata.
Le mie sorelle pensano che sia una dose troppo alta..
Mi aiuta per favore a capire questo dilemma, dobbiamo iniziare questa cura al più presto, ma ci stiamo perdendo nella traduzione delle potenze dei rimedi.
Cordiali saluti
Filomena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Filomena, in genere le alte diluizioni, qual è una 1MK, richiedono un’unica somministrazione (preferibilmente in monodose), da ripetere se i sintomi si ripresentano in maniera significativa, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. Cordiali saluti.
Filomena dice
Salve, io vivo in Inghilterra e mi è stato chiesto di usare per mia madre in Italia Nat Mur 1M mi potrebbe dire per favore qual’e’ l’equivalente in Italia?
Grazie mille in anticipo
Regards
Filomena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Filomena, si tratterebbe di Natrum muriaticum 1MK (o 1000K). Cordiali saluti.
Elisabetta dice
Buonasera!Per gentilezza volevo sapere quale prodotto mi consiglia per una pitiriasi diagnosticata a ottobre 2022 il dermatologo mi prescrisse delle compresse in più delle cremeDopo circa 2 mesi il fungo era scomparso.Mi consigliò di ripetere la stessa cura se si dovesse ripresentare.Per il momento prendo lo zinco e un integratore con melissa in più la vitamina C.Chiedo gentilmente se il sulfur che ho usato già anni fa per una dermatite va bene Mi fu prescritto alla Xmk 2 tappini ogni 7 gg migliorati senza nessun farmaco.Magari se va bene Sulfur mi consigli lei il dosaggio come prevenzione. Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisabetta, Sulphur è uno dei principali rimedi omeopatici che viene adoperato per combattere tutte le forme di pitiriasi e quindi anche la pitiriasi versicolor, cui lei sembrerebbe interessata. Per un intervento sintomatico-funzionale, in genere ci si orienta verso le medio-basse diluizioni (ad es. 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti, salvo diverso parere di un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi per il caso specifico. Come fattori di prevenzione è utile evitare di sudare eccessivamente, limitare l’esposizione al sole, indossare abiti in fibre naturali, non applicare lozioni grasse sulla pelle. Relativamente all’alimentazione, le regole di base di ogni dieta alimentare per sconfiggere qualsiasi genere di funghi prevedono l’allontanamento degli zuccheri semplici, degli alcolici, dei cibi ricchi di lieviti e di conservanti. Cordiali saluti.
Paola dice
Buongiorno,durante un viaggio in Argentina mi ha visitata una dottoressa omeopata -allieva del nostro famoso dott. Negro- che mi ha prescritto Nux Vomica granuli in 3LM,4LM,5LM ,6LM,&LM e 8 LM senza spiegarmi il perche’ di questo strano dosaggio.
Vorrebbe gentilmente spiegare l’utilita’ terapeutica di prendere tutto questo? Posso invece trovare un equivalente nelle centesimali?
Vorrei anche sapere dove posso comprare in italia IODUM 10.000 e IODUM 50.000. La mia farmacia vende solo prodotti Boiron fino alla 1000…..
Molte grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, l’assunzione di diluizioni/dinamizzazioni/potenze viepiù crescenti consente, in generale, da un lato di ridurre i tempi di guarigione, in particolare dei casi cronici o più ostinati di malattia, potendo ripetere il rimedio omeopatico giornalmente e dall’altro lato di scongiurare o attenuare ogni possibile fenomeno transitorio di aggravamento, cioè sia l’aggravamento omeopatico vero e proprio e sia l’aggravamento iatrogeno. Come potrà rilevare dal presente articolo, le cinquantamillesimali LM sono diluizioni molto particolari e praticamente non ammettono equivalenti. Come comunicatole in precedenza, le centesimali CH che si avvicinano di più, ma non è mai la stessa cosa, sono quelle che recano lo stesso numero delle LM, avendo la stessa dinamizzazione. Per trovare le diluizioni con fattore di diluizione 10.000 o 50.000 dovrebbe ricorre alle Korsakoviane K. Cordiali saluti.