Le infezioni delle vie urinarie e più spesso quelle delle basse vie urinarie, riguardanti cioè la vescica e/o l’uretra, sono i processi infiammatori piuttosto comuni che colpiscono tutte le fasce di età e rappresentano, dopo le infezioni dell’apparato respiratorio, le affezioni più frequenti del genere umano.
Per vie urinarie si intende il complesso degli organi cavi e dei condotti attraverso cui defluisce l’urina, che com’è noto è il prodotto della escrezione dei reni con la quale vengono eliminate dall’organismo le scorie dannose presenti nel sangue, soprattutto l’urea, generate dal metabolismo. Le vie urinarie iniziano all’interno del seno renale, con il sistema dei calici (minori e maggiori) che confluiscono nella pelvi renale o bacinetto renale di ciascun rene. Da qui, tramite un restringimento ad imbuto, si prosegue nell’uretere, che è il condotto che convoglia l’urina, continuamente prodotta dal rene, all’interno della vescica dove viene raccolta prima di essere espulsa. Dalla vescica parte l’ultimo condotto, l’uretra, di lunghezza maggiore negli uomini (in media 16 cm conto i 3 cm delle donne), che convoglia l’urina verso l’esterno con l’atto della minzione.
Si parla quindi di cistite quando l’infiammazione, acuta, subacuta o cronica, colpisce la mucosa vescicale. Essa rappresenta l’infezione più diffusa delle basse vie urinarie, riguardando circa l’80% dei casi. La causa dell’infezione è quasi sempre dovuta ad enterobatteri del tipo Escherichia coli, che normalmente popolano l’ultimo tratto dell’intestino. Tali germi possono raggiungere la vescica dall’esterno, per “via ascendente”, passando attraverso l’uretra. La patologia quindi, per la diversa anatomia, colpisce prevalentemente il sesso femminile e l’insorgenza è spesso dovuta a carenza di igiene. Si calcola che circa il 40-50% delle donne è destinato a soffrire di un episodio acuto di cistite nel corso della vita e di queste poco meno della metà presenterà recidive. Il divario con il sesso maschile tende a colmarsi con il passare degli anni in quanto l’ipertrofia prostatica, frequente nell’uomo anziano, favorisce il ristagno dell’urina nella vescica e la conseguente insorgenza di infezioni. I sintomi sono dolore e bruciore durante la minzione, senso di peso, bisogno continuo di urinare, difficoltà ad urinare, a volte sangue e pus nelle urine. Più propriamente i sintomi della cistite si manifestano con una o più delle seguenti disfunzioni:
• disuria: minzione difficoltosa;
• stranguria: minzione dolorosa;
• pollachiuria: aumento del numero di minzioni giornaliere caratterizzate da scarse emissioni di urina;
• nicturia: necessità di alzarsi ripetutamente di notte per urinare; solitamente si accompagna a dolore in regione ipogastrica o lombare;
• tenesmo vescicale: stimolo doloroso, urgente e continuo di urinare seguito da una ridotta emissione di urina con getto debole e con la sensazione di incompleto svuotamento della vescica;
• iscuria: ritenzione dell’urina causata dall’impossibilità a svuotare la vescica; le cause più comuni sono anche l’ipertrofia prostatica, i restringimenti dell’uretra, i calcoli della vescica, alcuni tumori; si ha l’iscuria paradossa quando oltre alla ritenzione è presente anche una forma di incontinenza urinaria (che non va confusa con l’incontinenza urinaria vera è propria), per cui la vescica (sempre piena) può progressivamente distendersi fino a che l’urina contenuta raggiunge una pressione tale da fuoriuscire involontariamente goccia a goccia;
• ematuria: presenza di sangue nelle urine; si parla di microematuria se il quantitativo di sangue è modesto e non modifica la colorazione delle urine, per cui è rilevabile unicamente con le strisce reattive o con l’esame microscopico; si parla invece di macroematuria se il quantitativo di sangue è tale da conferire alle urine una colorazione che va dal marrone al rosso.
• piuria: presenza di pus nelle urine che diventano torbide, sedimentose e di colore tendente al bianco.
Si parla di uretrite quando l’infiammazione, acuta o cronica, colpisce l’uretra. L’infezione generalmente è causata da agenti patogeni (batteri, virus, funghi) che colonizzano l’uretra per “via ascendente” dall’esterno a seguito di contatto sessuale, o per “via discendente” dalla vescica ad esempio in corso di cistite, o ancora per via ematica da infezioni in altre sedi. I sintomi sono dolore e bruciore, che diventano più intensi durante la minzione (disuria, stranguria), urgente e frequente bisogno di urinare (pollachiuria), ritenzione urinaria (iscuria), a volte sangue e/o pus nelle urine (ematuria, piuria). L’infezione più grave e contagiosa è causata dal batterio gonococco che può provocare nelle donne delle perdite vaginali anomale, ma soprattutto negli uomini una secrezione uretrale purulenta, prima sieromucosa, a gocce trasparenti o biancastre, poi abbondante, densa, cremosa, di colore giallo e giallo-verdastro (uretrite gonococcica o blenorragia o gonorrea); gli altri sintomi sono congestione, bruciore, dolore, febbre. L’uretrite colpisce prevalentemente il sesso maschile perché la maggiore lunghezza dell’uretra fa aumentare la probabilità che la stessa possa essere interessata da infezioni ed il più delle volte è di origine discendente. Nelle donne prevale l’uretrite per via ascendente.
Per prevenire le suddette infezioni delle vie urinarie è importante osservare alcune regole comportamentali:
– bere molta acqua nell’arco della giornata;
– urinare spesso e non trattenere l’urina per lungo tempo;
– rispettare le norme di igiene intima;
– le donne devono lavarsi i genitali procedendo dall’avanti all’indietro soprattutto dopo l’eliminazione delle feci, usando detergenti a pH fisiologico (4 o 5) ed evitando i deodoranti;
– adottare una dieta alimentare appropriata, cioè ricca di liquidi e fibre ma povera di zuccheri e grassi, in modo da evitare la stitichezza.
Per il trattamento delle infezioni delle basse vie urinarie – cistite e/o uretrite – sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili all’articolo “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Apis 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Cistite con albuminuria e tenesmo vescicale caratterizzato da fitte addominali, bruciore alla minzione e dolori molto vivi che vanno verso il basso. Prima dei fenomeni urinari compaiono gli edemi. Anche in caso di iscuria. Soggetto irritabile che si lascia cadere gli oggetti dalle mani. Aggravamento con il calore e con il contatto. Miglioramento con applicazioni fredde e dopo la minzione. Lateralità dx molto marcata.
Argentum nitricum 4CH: 3 granuli ogni 3 ore e poi 3 granuli 2 volte al dì. Bisogno urgente di urinare con emissione di abbondante urina chiara, dolori brucianti, soprattutto durante la minzione e sensazione di avere una spina o una scheggia nel condotto urinario.
Arsenicum album 4CH: 3 granuli ogni 3 ore. Cistite con albuminuria dagli edemi localizzati e con bruciore intenso alla minzione, alleviato da applicazioni calde. A volte è presente ematuria. Soggetto prostrato ma anche agitato, astenico, freddoloso, che sta peggio dalle 1 alle 3 di notte.
Belladonna 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Debolezza vescicale. Frequente stimolo di urinare. Possibile incontinenza ed emissione involontaria di urina, anche di notte o mentre si dorme. Spasmi della vescica. E’ il rimedio delle infiammazioni acute, improvvise e violente con secchezza delle mucose.
Benzoicum acidum 4CH: 3 granuli ogni 3 ore. Infezioni croniche delle basse vie urinarie. Miglioramento dopo la minzione.
Camphora 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Ritenzione di urina, per cui la vescica è piena ma non riesce a svuotarsi. Tenesmo vescicale abituale, talvolta con ematuria. Peggioramento con il freddo.
Cannabis sativa 5CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Infezioni acute delle basse vie urinarie. Cistite caratterizzata da bruciore uretrale che tende a irradiarsi verso la vescica ed a volte da tenesmo vescicale. Dolore durante o alla fine della minzione. Disuria. Desiderio di defecare durante la minzione. Anche in caso di iscuria e di uretrite gonococcica.
Cantharis 5CH: 3 granuli ogni ora. Cistite, sia acuta che cronica, con ematuria, albuminuria, disuria, stranguria, pollachiuria, iscuria, tenesmo vescicale seguito da emissione di urina goccia a goccia. Uretrite. Dolore e bruciore prima, durante e dopo la minzione. Sintomi molto intensi, spesso a insorgenza improvvisa. Bisogno frequente e irresistibile di urinare. Peggioramento bevendo e urinando. Nella cistite cronica l’indicazione principale è la piuria.
Causticum 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Debolezza vescicale con parziale emissione involontaria di urina dopo uno sforzo. Disuria. Incontinenza urinaria notturna specie durante il primo sonno, più frequente d’inverno. Ritenzione di urina (iscuria) dopo il parto, dopo un trauma o dopo un intervento chirurgico. Peggioramento con il freddo secco. Miglioramento con il tempo umido.
Chimaphila umbellata 4CH: 3 granuli ogni 3 ore. Come coadiuvante nelle cistiti e/o uretriti, acute o croniche, con ematuria. Difficoltà ad urinare (disuria): occorre sforzarsi a lungo prima che inizi la minzione. Ritenzione urinaria causata da ipertrofia prostatica.
Cina 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Bisogno frequente di urinare. Incontinenza urinaria mattutina, durante la luna piena, soprattutto se le urine risultano abbondanti e si scuriscono rapidamente.
Colocynthis 6CH: 1 granulo ogni 10-15 min, allungando i tempi in base al miglioramento. Cistite con dolori taglienti che migliorano con la pressione, il riposo, il calore, dopo la minzione e che peggiorano con il movimento. Tenesmo vescicale con bruciore alla minzione.
Conium maculatum 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Cistite con tenesmo vescicale.
Dulcamara 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Cistite subacuta che peggiora con il freddo umido. Vescica irritabile delle donne. In genere il rimedio è particolarmente indicato per i disturbi della vescica dovuti a ipersensibilità al freddo.
Hepar sulphur 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Cistite purulenta con atonia della vescica ed emissione lenta delle urine. Sensazione che la vescica non si svuoti completamente.
Hyosciamus niger 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Iscuria paradossa dovuta a contrattura o paralisi degli sfinteri uretrali. Ritenzione di urina nelle donne dopo il parto.
Iodum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Incontinenza di urina in donne anziane con albuminuria.
Lilium tigrinum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Sensazione di pressione nella vescica con costante desiderio di urinare, giorno e notte, accompagnato da bruciore e tenesmo vescicale, specialmente in donne isteriche. Cistite cronica. Peggioramento di notte, al caldo, stando troppo in piedi. Miglioramento camminando all’aria aperta.
Mercurius corrosivus 5CH: 3 granuli ogni ora. Cistite con tenesmo vescicale caratterizzato da dolori violenti e fuoriuscita di urina a gocce, albuminuria, piuria. Bruciore notevole nell’uretra. Il bisogno di urinare non è alleviato dalla minzione. Aggravamento notturno con nicturia.
Nitricum acidum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Cistite acuta con emissione di urina torbida e di cattivo odore (simile a urina di cavallo) in soggetti freddolosi. Disuria.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Cistite con stranguria, tenesmo vescicale e dolore vescicale che si irradia alla schiena. Al minimo sforzo durante la minzione l’urina cessa di scorrere. Bruciore intenso ed a volte ematuria. Sensibilità al freddo.
Pareira brava 5CH: 3 granuli ogni mezz’ora e poi ogni 3 ore. Cistite ove il paziente urina poco e con fatica, con disuria, stranguria, ematuria, piuria. Uretrite con dolori violenti all’uretra e, nei maschi, al glande durante la minzione. Il rimedio è usato anche per prevenire la formazione di renella e per le conseguenze dell’ipertrofia prostatica.
Phosphorus 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Infezione delle vie urinarie con bruciore e tendenza ad ematuria in soggetti i cui sintomi si manifestano dapprima con esaltazione di tutte le sensazioni e poi con indebolimento fino all’annullamento, come se le riserve vitali si esaurissero improvvisamente (tale e quale al fiammifero). E’ presente sete di acqua fredda.
Sabal serrulata 5CH: 3granuli 2 volte al dì. Cistite. Nicturia e ritardo o diminuzione della forza del getto, dovuti a ipertrofia prostatica. Disuria, iscuria. Il rimedio è definito il “catetere omeopatico”.
Sarsaparilla 5CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Cistite con frequente stimolo ad urinare, disuria, tenesmo vescicale, ematuria, piuria (le urine contengono muco e pus). Dolore che aumenta alla fine della minzione.
Sepia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Pollachiuria determinata da prolasso vescicale e/o uterino con urina che lascia un sedimento color rosso mattone. Sensazione di pressione sulla vescica e nella regione pelvica con bisogni frequenti e imperiosi di urinare. Urina torbida e fetida. Incontinenza urinaria nel primo sonno. Uretrite gonococcica. Peggioramento con il riposo e con il freddo. Miglioramento con l’esercizio fisico intenso.
Staphysagria 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Cistite con pollachiuria, bruciore quando si urina e sensazione che l’urina scorra nell’uretra. “Cistite da luna di miele” (insorge dopo un rapporto sessuale). Peggioramento al minimo contatto. Miglioramento dopo la minzione. Anche in caso di iscuria dopo un trauma o dopo un intervento chirurgico.
Terebenthina 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Tendenza alle infezioni croniche delle basse vie urinarie.
Thuya 5CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Cistite da ritenzione quando il disturbo cronico è riconducibile ad una vecchia infezione o ad un’infiammazione. Uretrite con tendenza a processi proliferativi. Dolori taglienti alla fine della minzione, getto interrotto, difficoltà di emissione delle ultime gocce. Ipertrofia prostatica. Peggioramento con il clima freddo e umido.
Esperienze
Esperienza n. 1. Cistite acuta con dolori e bruciori nella vescica e nell’uretra, bisogno urgente e continuo di urinare ed emissione di urina goccia a goccia. Bruciori persistenti ed in alcun modo alleviati. Il soggetto è stato trattato con Cantharis 5CH + Cannabis sativa 5CH + Mercurius corrosivus 5CH nel seguente modo: 3 granuli del primo rimedio, dopo un’ora tre granuli del secondo rimedio e dopo un’altra ora 3 granuli del terzo; pausa di due ore e ripetizione del ciclo; allungamento progressivo dei tempi di somministrazione con i miglioramenti.
Esperienza n. 2. Maschio anziano affetto da cistite e uretrite con stranguria e tendenza a calcolosi, dolori alla minzione, gambe gonfie e doloranti, ipertrofia prostatica. Il soggetto è stato trattato con Pareira brava 5CH, 3 granuli ogni 3 ore.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Irene dice
Buongiorno Dottoressa
Da qualche mese sono soggetta a frequenti attacchi di cistite, con comparsa dopo circa 1 al massimo 2 mesi dalla fine della cura antibiotica. I sintomi compaiono all’improvviso e si riconducono a bisogno impellente di urinare, a distanza di neanche 5 minuti, bruciore durante la minzione, sensazione di non svuotare mai la vescica, sangue nell’urina. Ho provato ad assumere anche fermenti lattici e integratori. Non so più che fare
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Irene, relativamente all’Omeopatia, i rimedi di questa pagina da prendere in considerazione potrebbero essere Cannabis sativa, Cantharis, Conium maculatum, Lilium tigrinum, Phosphorus, Sarsaparilla, Staphysagria, Terebenthina, tenendo presente che i rimedi omeopatici più comuni contro le infezioni delle vie urinarie sono Cantharis e Staphysagria e che il rimedio molto usato per la cistite delle donne è Sarsaparilla. Relativamente ai fitoterapici, consulti la pagina “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, tra cui si citano il Cranberry-Mirtillo rosso americano, il Mirtillo rosso, l’Uva ursina, il D-Mannosio, che sono tra i più adoperati. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Sara dice
Buongiorno dott.ssa,
sono una signora di Torino (45 anni e in menopausa), con la tendenza innata a trattenere le urine ma anche con stitichezza e disbiosi. Ho sofferto spesso di cistiti ed infezioni renali ( protratte anche nel tempo). Stanotte non mi sono alzata ad urinare per sonno, nonostante la necessità , e stamattina mi sono svegliata con male alla schiena in corrispondenza dei reni . Trovo sollievo a stare seduta con la schiena contro il termosifone . Ho anche dolore al basso ventre. Cosa posso prendere?
Grazie dell’attenzione
Sara
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, un rimedio omeopatico da prendere in considerazione potrebbe essere Chamomilla, che è per eccellenza il rimedio dei dolori di qualsiasi origine e localizzazione, mal tollerati dal paziente. Altri rimedi omeopatici da prendere in esame potrebbero essere Actaea racemosa, Arnica montana, Belladonna, Hypericum, Kalium sulphuricum, Nux vomica, Rhus toxicodendron, Ruta graveolens, Sepia… A conferma della migliore somiglianza, consulti l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato osteo-articolare e muscolare o per i dolori in generale. Tra essi Sepia è anche un ottimo rimedio omeopatico della sindrome menopausale. Relativamente ai fitoterapici, dia un’occhiata all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi.
Guido dice
Salve,
Ho 54, mi è stata diagnosticata una disuria iniziale prevalentemente durante la notte. In pratica ho difficoltà ad urinare la mattina presto, di solito mi sveglio tra le 4 e le 6 del mattino e per urinare mi devo sedere e starci un po’. Durante il giorno non ho un flusso forte ma non ho grosse difficoltà a svuotare completamente la vescica. A seguito delle visite fatte è stata riscontrata una prostata un po’ ingrossata ma nella norma per la mia età ed un iperplasia del labbro posteriore del collo vescicale; mi è stato prescritto omnic 0.4mg che prendo da qualche mese.
Vorrei sapere se può consigliarmi un rimedio omeopatico che possa sostituire l’ omnic o che possa prendere in aggiunta.
Grazie
Guido
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Guido, come potrà rilevare, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Chimaphila umbellata, Conium maculatum, Pareira brava, Sabal serrulata… Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Paola dice
Buonasera dottoressa, ho una cistite che non passa da circa 3 settimane, sembra diminuire ma si ripresenta a ondate: fastidio costante all’uretra con senso di bruciore, dolore addominale, bruciore anche in vagina. Peggiore spesso il pomeriggio. Durante la minzione non sento bruciore, anzi forse mi sento sollevata. Sento invece più dolore poco prima di andare in bagno, quando ho lo stimolo. Ho provato con nux vomica 30 ch ogni ora ma non ho avuto particolari benefici. Prendo vari rimedi della nonna, uva ursina, crawnberry, d mannosio e tanta acqua, ma non risolvono, migliorano solo la situazione a giorni alterni.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, il bruciore costante all’uretra fa pensare a rimedi omeopatici come Cannabis sativa o Staphysagria, che sono particolarmente indicati nelle uretriti. Però per scrupolo sarebbe opportuno controllare la diagnosi, perché potrebbe trattarsi di cistite/uretrite, ma potrebbe anche trattarsi di un’infezione vaginale da candida (o candidosi), che, potendo coinvolgere l’ultimo tratto dell’uretra, procura una sintomatologia supplementare che assomiglia molto a quella di una cistite, ma cistite non è. Il tempo trascorso (3 settimana) lascia infatti lo spazio a qualche dubbio. Una volta stabilita la diagnosi precisa si potrà individuare la terapia conseguente, tradizionale o naturale, sempre dietro parere del medico. Cordiali saluti.
Roberto dice
Buongiorno dottoressa,
Ho 54 anni dall’età di 30 anni, mi curo con l’omeopatia.
Da circa 2-3 settimane, sto avendo problemi con continue minsioni frequenti durante la giornata e di notte mi sveglio un paio di volte per urinare.
Il problema si rende praticamente insopportabile per il fatto di non riuscire a trattenere lo stimolo, al punto che quando mi trovo fuori, spesso sono costretto “a correre” in bagno per evitare di farmela addosso.
Premetto che quando urino, non avverto alcun dolore e, altro particolare che ho notato, il fatto che quando sono seduto sulla tazza del wc, prendendomela comoda,magari leggendo una rivista, in posizione rilassata, mi accorgo che emetto continuamente piccole quantità.
Altro particolare, che mi sta succedendo di notte, il fatto di svegliarmi ad intervalli di 3-4 ore massimo e una volta sveglio, avverto il bisogno di andare ad urinare (non so se mi sveglio x urinare oppure, dopo essermi svegliato, con la testa mi scatta il meccanismo di dovermi alzare x andare in bagno). Il vero problema, di notte, è la difficoltà poi a riaddormentarmi, xché la testa inizia a pensare tutti gli avvenimenti “negativi” che si succedono nella giornata e/o nell’ultimo periodo, distogliendo il sonno.
Aaddirittura, quando proprio passano le ore e non riesco a riprendere sonno, sono costretto ad alzarmi e andare sul divano a guardare il TV, attendendo l’alba …
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, i sintomi sembrano caratteristici dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB) o adenoma della prostata, per cui sarebbe opportuno sottoporsi ad un controllo medico per averne o meno conferma. I rimedi omeopatici di questa pagina che potrebbero essere presi in considerazione sono tutti quelli che contemplano sintomi come stimolo urgente di urinare, pollachiuria, nicturia, iscuria paradossa (ad es. Argentum nitricum, Belladonna, Cantharis, Causticum, Cina, Hyosciamus niger, Lilium tigrum, Sabal serrulata, Sepia…). Se dovesse trattarsi di IPB, tra i rimedi omeopatici potenzialmente idonei troviamo Argentum nitricum, Pareira brava, Sabal serrulata, Baryta carbonica, Conium maculatum, Chimaphila umbellata, Sulphur, Thuya… Per quanto riguarda l’insonnia, tra i rimedi omeopatici spesso utilizzati si citano: Aconitum napellus (insonnia provocata da un’esperienza sconvolgente), Arsenicum album (insonnia a causa di agitazione nervosa, come quella che tipicamente compare dopo un episodio critico), Coffea (per chi si sveglia intorno alle 3 di notte, insonnia dovuta a eccessiva attività mentale), Gelsemium (insonnia dovuta ad ansia da prestazione), Ignatia amara (insonnia che compare dopo un dispiacere, contrarietà, eccessiva preoccupazione, in soggetto dall’umore variabile, ipersensibile, che si turba molto per un’offesa o una delusione), Kali phosphoricum (insonnia causata da affaticamento mentale), Nux vomica (insonnia caratterizzata da risveglio notturno, verso le 3, in soggetto ossessionato dal lavoro, ambizioso, competitivo e tenace, impaziente e irritabile). Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Lisa dice
Gentilissima Dottoressa,
Che piacere leggere di omeopatia nel suo sito, è davvero interessante.
Non trovo però alcuna informazione sulla candida vaginale (nel mio caso del tipo più difficile “glabrata e krusei ) sono anni che cerco di risolvere senza risultato alcuno. Mi piacerebbe un approccio diverso ma non saprei a chi rivolgermi potrebbe darmi qualche consiglio? Grazie
Lisa
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lisa, per la candida vaginale saranno i sintomi specifici della paziente e le relative modalità di manifestazione a fare da guida per l’individuazione del rimedio omeopatico giusto. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve “assomigliare al paziente”, ovvero deve contenere una sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Le candidosi vaginali sono generalmente caratterizzate da arrossamento della mucosa vaginale, perdite biancastre, prurito e bruciore, in misura variabile da persona a persona, per cui, come detto, saranno tali sintomi ad indicare la scelta del rimedio omeopatico giusto. Ad esempio: in caso di bruciore intenso i rimedi omeopatici maggiormente adoperati sono Cantharis (anche sensazione di bruciore durante la minzione) e Kreosotum (anche perdite particolarmente irritanti); se è il prurito a risultare intenso i rimedi diventano Caladium (bisogno continuo di grattarsi) e Hydrocotyle asiatica (prurito intollerabile); se le perdite sono molto abbondanti il rimedio più comune è Alumina (soprattutto per perdite diurne); in caso di perdite bianche troviamo invece Borax (come la chiara d’uovo), Sabina (come amido), Luesinum (come acqua), Silicea (lattiginosa). Trattandosi di un’affezione recidivante, il trattamento va completato con una cura omeopatica di fondo per il terreno, con l’adozione dei rimedi omeopatici suggeriti dalla propria costituzione e diatesi, onde evitare che le manifestazioni possano ripetersi successivamente. Sarebbe inoltre opportuno associare anche altri tipi di intervento, quali ad esempio: una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati a pH fisiologico (4 o 5), l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti), l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti, l’esercizio fisico ed altro. Relativamente all’alimentazione, le regole di base di qualsiasi dieta alimentare per sconfiggere i funghi del genere Candida prevedono l’allontanamento degli zuccheri semplici, degli alcolici, dei cibi ricchi di lieviti e di conservanti. L’alimentazione consigliata è quindi quella semplice e sana, ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata. Grazie per l’apprezzamento. Cordiali saluti.
Paola dice
Salve dottoressa. Due mesi fa ho curato una cisite e da allora ho fastidi all uretra. Non ho bruciori ma un leggero dolorino che va fino sopra al pube. Aumenta con l esigenza di urinare e qualche volta anche alla fine della minzione. Premetto che ho una gran paura di assumere altri antibiotici, cerco di star lontana da farmaci. Puo aiutarmi? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, potrebbero essere adatti i rimedi omeopatici che contemplano la stranguria, come Cantharis, Nux vomica, Pareira brava. Relativamente ai fitoterapici, consulti la pagina “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Valentina dice
Buonasera dottoressa ho 37 anni, è da febbraio che soffro di cistite . Da quando si è presentata mi hanno curata con tre tipi diversi di antibiotici perché come passava si ripresentava la cistite alla sospensione dell’antibiotico. Dopo l’ultimo antibiotico sembrava fosse tutto passato anche se gli antibiotici mi hanno causato una candida glabrata che sto provando a curare . Purtroppo a distanza di 3 mesi è ritornata la cistite a 24 ore da un rapporto avuto con mio marito( ci tengo a precisare che l’insorgenza delle volte precedenti si scatenava con il primo rapporto sessuale dopo l’antibiotico). I dolori si presentano violenti è improvvisi, con un forte dolore prima di urinare e la sensazione di nn poter trattenere l’urina . Il dolore continua dopo la minzione accompagnato da dolori pulsanti alla vescica . L’urina si presenta torbida ma abbondante , il dolore è insostenibile, soprattutto tra una minzione e l’ altra, a volte il dolore si irradia anche nella zona lombare .Ho provato a trattarla con staphysagria 1 M per tre giorni , due compresse ogni 8 ore per tre giorni purtroppo ho avuto solo un lieve miglioramento dei sintomi ma nn la loro scomparsa . Vorrei sapere cosa ne pensa. Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valentina, come potrà rilevare, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione, che contemplano una sintomatologia simile alla sua, sono essenzialmente Cantharis, Nux vomica, Pareira brava. Le cistiti croniche o recidivanti, espressione di un particolare «terreno» individuale, richiedono quasi sempre l’associazione di un trattamento omeopatico di fondo con l’adozione di rimedi come Thuya, Sepia, Silicea, Medorrhinum… Relativamente ai fitoterapici, consulti la pagina “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, tra cui si citano il Cranberry-Mirtillo rosso americano, il Mirtillo rosso, l’Uva ursina, il D-Mannosio, che sono tra i più adoperati. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Mary dice
Buongiorno! Soffro ormai da due mesi di una cistite che da subito ho curato con antibiotico xché molto acuta, non essendo guarita del tutto, d’accordo con la farmacista di fiducia, fatto cure con prodotti fitoterapici, appena terminate è riaffiorato il problema. Dopo ricerca in internet ho iniziato cura con equiseto TM, 40 g x 2 volte al giorno, ma non vedo miglioramenti. Le elenco i sintomi: bisogno di urinare più spesso quando sono a letto, 4/5 minzioni che quasi puntualmente devo fare ad ogni ora, dolore che si allevia dopo la minzione, non riuscendo a riposare abbastanza, la mattina mi alzo provata e come se avessi perso sostanze nutritive attraverso la pipi, dolore arcata palpebrale già dal mattino che peggiora con a volte mal di testa la sera, l’urina ha un odore simile a quella che si fa dopo aver mangiato gli asparagi. Il benzoicum, tra i rimedi elencati qui sopra, mi sembra l’unico. Però le chiedo gentilmente di aiutarmi a trovare quello che ritiene piu giusto x me. La ringrazio di cuore! Cordialmente Mary
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mary, sono diversi i rimedi omeopatici del presente articolo che potrebbero essere idonei, ma quelli che sembrerebbero maggiormente contemplare una sintomatologia simile alla sua sono Apis, Benzoicum acidum, Colocynthis, Staphysagria. Le cistiti croniche o recidivanti, espressione di un particolare «terreno» individuale, richiedono quasi sempre l’associazione di un trattamento omeopatico di fondo con l’adozione di rimedi come Thuya, Sepia, Silicea, Medorrhinum… Relativamente ai fitoterapici, dia un’occhiata all’articolo “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Loredana dice
Salve dottoressa, a febbraio mi sono sottoposta ad intervento di carcinoma al rene sx, a distanza di circa tre mesi, l’esito dell’esame urine e’ il seguente:presenza di emoglobina 0.06 estera di leucocitaria positiva, emazie 50, leucociti43, batteri 36, cellule epiteliali 18. Urinocoltura negativa, come si evidenzia ci sarebbe una leggera infezione, la scrivente vorrebbe un rimedio omeopatico che possa aiutare a disinfettare le vie urinarie e la vescica; grazie per l’attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Loredana, il presente articolo riporta i principali rimedi omeopatici che vengono prescritti nelle infezioni e disturbi vari del tratto urinario, con una sintesi delle relative sintomatologie di copertura. Il rimedio omeopatico adatto va selezionato in base ai sintomi del paziente, variabili da individuo a individuo e da caso a caso, ovvero in base alla migliore somiglianza tra la sintomatologia del paziente e quella contemplata dal rimedio stesso. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Solo così si potranno ottenere i risultati auspicati. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.