Le infezioni delle vie urinarie e più spesso quelle delle basse vie urinarie, riguardanti cioè la vescica e/o l’uretra, sono i processi infiammatori piuttosto comuni che colpiscono tutte le fasce di età e rappresentano, dopo le infezioni dell’apparato respiratorio, le affezioni più frequenti del genere umano.
Per vie urinarie si intende il complesso degli organi cavi e dei condotti attraverso cui defluisce l’urina, che com’è noto è il prodotto della escrezione dei reni con la quale vengono eliminate dall’organismo le scorie dannose presenti nel sangue, soprattutto l’urea, generate dal metabolismo. Le vie urinarie iniziano all’interno del seno renale, con il sistema dei calici (minori e maggiori) che confluiscono nella pelvi renale o bacinetto renale di ciascun rene. Da qui, tramite un restringimento ad imbuto, si prosegue nell’uretere, che è il condotto che convoglia l’urina, continuamente prodotta dal rene, all’interno della vescica dove viene raccolta prima di essere espulsa. Dalla vescica parte l’ultimo condotto, l’uretra, di lunghezza maggiore negli uomini (in media 16 cm conto i 3 cm delle donne), che convoglia l’urina verso l’esterno con l’atto della minzione.
Si parla quindi di cistite quando l’infiammazione, acuta, subacuta o cronica, colpisce la mucosa vescicale. Essa rappresenta l’infezione più diffusa delle basse vie urinarie, riguardando circa l’80% dei casi. La causa dell’infezione è quasi sempre dovuta ad enterobatteri del tipo Escherichia coli, che normalmente popolano l’ultimo tratto dell’intestino. Tali germi possono raggiungere la vescica dall’esterno, per “via ascendente”, passando attraverso l’uretra. La patologia quindi, per la diversa anatomia, colpisce prevalentemente il sesso femminile e l’insorgenza è spesso dovuta a carenza di igiene. Si calcola che circa il 40-50% delle donne è destinato a soffrire di un episodio acuto di cistite nel corso della vita e di queste poco meno della metà presenterà recidive. Il divario con il sesso maschile tende a colmarsi con il passare degli anni in quanto l’ipertrofia prostatica, frequente nell’uomo anziano, favorisce il ristagno dell’urina nella vescica e la conseguente insorgenza di infezioni. I sintomi sono dolore e bruciore durante la minzione, senso di peso, bisogno continuo di urinare, difficoltà ad urinare, a volte sangue e pus nelle urine. Più propriamente i sintomi della cistite si manifestano con una o più delle seguenti disfunzioni:
• disuria: minzione difficoltosa;
• stranguria: minzione dolorosa;
• pollachiuria: aumento del numero di minzioni giornaliere caratterizzate da scarse emissioni di urina;
• nicturia: necessità di alzarsi ripetutamente di notte per urinare; solitamente si accompagna a dolore in regione ipogastrica o lombare;
• tenesmo vescicale: stimolo doloroso, urgente e continuo di urinare seguito da una ridotta emissione di urina con getto debole e con la sensazione di incompleto svuotamento della vescica;
• iscuria: ritenzione dell’urina causata dall’impossibilità a svuotare la vescica; le cause più comuni sono anche l’ipertrofia prostatica, i restringimenti dell’uretra, i calcoli della vescica, alcuni tumori; si ha l’iscuria paradossa quando oltre alla ritenzione è presente anche una forma di incontinenza urinaria (che non va confusa con l’incontinenza urinaria vera è propria), per cui la vescica (sempre piena) può progressivamente distendersi fino a che l’urina contenuta raggiunge una pressione tale da fuoriuscire involontariamente goccia a goccia;
• ematuria: presenza di sangue nelle urine; si parla di microematuria se il quantitativo di sangue è modesto e non modifica la colorazione delle urine, per cui è rilevabile unicamente con le strisce reattive o con l’esame microscopico; si parla invece di macroematuria se il quantitativo di sangue è tale da conferire alle urine una colorazione che va dal marrone al rosso.
• piuria: presenza di pus nelle urine che diventano torbide, sedimentose e di colore tendente al bianco.
Si parla di uretrite quando l’infiammazione, acuta o cronica, colpisce l’uretra. L’infezione generalmente è causata da agenti patogeni (batteri, virus, funghi) che colonizzano l’uretra per “via ascendente” dall’esterno a seguito di contatto sessuale, o per “via discendente” dalla vescica ad esempio in corso di cistite, o ancora per via ematica da infezioni in altre sedi. I sintomi sono dolore e bruciore, che diventano più intensi durante la minzione (disuria, stranguria), urgente e frequente bisogno di urinare (pollachiuria), ritenzione urinaria (iscuria), a volte sangue e/o pus nelle urine (ematuria, piuria). L’infezione più grave e contagiosa è causata dal batterio gonococco che può provocare nelle donne delle perdite vaginali anomale, ma soprattutto negli uomini una secrezione uretrale purulenta, prima sieromucosa, a gocce trasparenti o biancastre, poi abbondante, densa, cremosa, di colore giallo e giallo-verdastro (uretrite gonococcica o blenorragia o gonorrea); gli altri sintomi sono congestione, bruciore, dolore, febbre. L’uretrite colpisce prevalentemente il sesso maschile perché la maggiore lunghezza dell’uretra fa aumentare la probabilità che la stessa possa essere interessata da infezioni ed il più delle volte è di origine discendente. Nelle donne prevale l’uretrite per via ascendente.
Per prevenire le suddette infezioni delle vie urinarie è importante osservare alcune regole comportamentali:
– bere molta acqua nell’arco della giornata;
– urinare spesso e non trattenere l’urina per lungo tempo;
– rispettare le norme di igiene intima;
– le donne devono lavarsi i genitali procedendo dall’avanti all’indietro soprattutto dopo l’eliminazione delle feci, usando detergenti a pH fisiologico (4 o 5) ed evitando i deodoranti;
– adottare una dieta alimentare appropriata, cioè ricca di liquidi e fibre ma povera di zuccheri e grassi, in modo da evitare la stitichezza.
Per il trattamento delle infezioni delle basse vie urinarie – cistite e/o uretrite – sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili all’articolo “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Apis 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Cistite con albuminuria e tenesmo vescicale caratterizzato da fitte addominali, bruciore alla minzione e dolori molto vivi che vanno verso il basso. Prima dei fenomeni urinari compaiono gli edemi. Anche in caso di iscuria. Soggetto irritabile che si lascia cadere gli oggetti dalle mani. Aggravamento con il calore e con il contatto. Miglioramento con applicazioni fredde e dopo la minzione. Lateralità dx molto marcata.
Argentum nitricum 4CH: 3 granuli ogni 3 ore e poi 3 granuli 2 volte al dì. Bisogno urgente di urinare con emissione di abbondante urina chiara, dolori brucianti, soprattutto durante la minzione e sensazione di avere una spina o una scheggia nel condotto urinario.
Arsenicum album 4CH: 3 granuli ogni 3 ore. Cistite con albuminuria dagli edemi localizzati e con bruciore intenso alla minzione, alleviato da applicazioni calde. A volte è presente ematuria. Soggetto prostrato ma anche agitato, astenico, freddoloso, che sta peggio dalle 1 alle 3 di notte.
Belladonna 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Debolezza vescicale. Frequente stimolo di urinare. Possibile incontinenza ed emissione involontaria di urina, anche di notte o mentre si dorme. Spasmi della vescica. E’ il rimedio delle infiammazioni acute, improvvise e violente con secchezza delle mucose.
Benzoicum acidum 4CH: 3 granuli ogni 3 ore. Infezioni croniche delle basse vie urinarie. Miglioramento dopo la minzione.
Camphora 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Ritenzione di urina, per cui la vescica è piena ma non riesce a svuotarsi. Tenesmo vescicale abituale, talvolta con ematuria. Peggioramento con il freddo.
Cannabis sativa 5CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Infezioni acute delle basse vie urinarie. Cistite caratterizzata da bruciore uretrale che tende a irradiarsi verso la vescica ed a volte da tenesmo vescicale. Dolore durante o alla fine della minzione. Disuria. Desiderio di defecare durante la minzione. Anche in caso di iscuria e di uretrite gonococcica.
Cantharis 5CH: 3 granuli ogni ora. Cistite, sia acuta che cronica, con ematuria, albuminuria, disuria, stranguria, pollachiuria, iscuria, tenesmo vescicale seguito da emissione di urina goccia a goccia. Uretrite. Dolore e bruciore prima, durante e dopo la minzione. Sintomi molto intensi, spesso a insorgenza improvvisa. Bisogno frequente e irresistibile di urinare. Peggioramento bevendo e urinando. Nella cistite cronica l’indicazione principale è la piuria.
Causticum 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Debolezza vescicale con parziale emissione involontaria di urina dopo uno sforzo. Disuria. Incontinenza urinaria notturna specie durante il primo sonno, più frequente d’inverno. Ritenzione di urina (iscuria) dopo il parto, dopo un trauma o dopo un intervento chirurgico. Peggioramento con il freddo secco. Miglioramento con il tempo umido.
Chimaphila umbellata 4CH: 3 granuli ogni 3 ore. Come coadiuvante nelle cistiti e/o uretriti, acute o croniche, con ematuria. Difficoltà ad urinare (disuria): occorre sforzarsi a lungo prima che inizi la minzione. Ritenzione urinaria causata da ipertrofia prostatica.
Cina 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Bisogno frequente di urinare. Incontinenza urinaria mattutina, durante la luna piena, soprattutto se le urine risultano abbondanti e si scuriscono rapidamente.
Colocynthis 6CH: 1 granulo ogni 10-15 min, allungando i tempi in base al miglioramento. Cistite con dolori taglienti che migliorano con la pressione, il riposo, il calore, dopo la minzione e che peggiorano con il movimento. Tenesmo vescicale con bruciore alla minzione.
Conium maculatum 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Cistite con tenesmo vescicale.
Dulcamara 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Cistite subacuta che peggiora con il freddo umido. Vescica irritabile delle donne. In genere il rimedio è particolarmente indicato per i disturbi della vescica dovuti a ipersensibilità al freddo.
Hepar sulphur 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Cistite purulenta con atonia della vescica ed emissione lenta delle urine. Sensazione che la vescica non si svuoti completamente.
Hyosciamus niger 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Iscuria paradossa dovuta a contrattura o paralisi degli sfinteri uretrali. Ritenzione di urina nelle donne dopo il parto.
Iodum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Incontinenza di urina in donne anziane con albuminuria.
Lilium tigrinum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Sensazione di pressione nella vescica con costante desiderio di urinare, giorno e notte, accompagnato da bruciore e tenesmo vescicale, specialmente in donne isteriche. Cistite cronica. Peggioramento di notte, al caldo, stando troppo in piedi. Miglioramento camminando all’aria aperta.
Mercurius corrosivus 5CH: 3 granuli ogni ora. Cistite con tenesmo vescicale caratterizzato da dolori violenti e fuoriuscita di urina a gocce, albuminuria, piuria. Bruciore notevole nell’uretra. Il bisogno di urinare non è alleviato dalla minzione. Aggravamento notturno con nicturia.
Nitricum acidum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Cistite acuta con emissione di urina torbida e di cattivo odore (simile a urina di cavallo) in soggetti freddolosi. Disuria.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Cistite con stranguria, tenesmo vescicale e dolore vescicale che si irradia alla schiena. Al minimo sforzo durante la minzione l’urina cessa di scorrere. Bruciore intenso ed a volte ematuria. Sensibilità al freddo.
Pareira brava 5CH: 3 granuli ogni mezz’ora e poi ogni 3 ore. Cistite ove il paziente urina poco e con fatica, con disuria, stranguria, ematuria, piuria. Uretrite con dolori violenti all’uretra e, nei maschi, al glande durante la minzione. Il rimedio è usato anche per prevenire la formazione di renella e per le conseguenze dell’ipertrofia prostatica.
Phosphorus 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Infezione delle vie urinarie con bruciore e tendenza ad ematuria in soggetti i cui sintomi si manifestano dapprima con esaltazione di tutte le sensazioni e poi con indebolimento fino all’annullamento, come se le riserve vitali si esaurissero improvvisamente (tale e quale al fiammifero). E’ presente sete di acqua fredda.
Sabal serrulata 5CH: 3granuli 2 volte al dì. Cistite. Nicturia e ritardo o diminuzione della forza del getto, dovuti a ipertrofia prostatica. Disuria, iscuria. Il rimedio è definito il “catetere omeopatico”.
Sarsaparilla 5CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Cistite con frequente stimolo ad urinare, disuria, tenesmo vescicale, ematuria, piuria (le urine contengono muco e pus). Dolore che aumenta alla fine della minzione.
Sepia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Pollachiuria determinata da prolasso vescicale e/o uterino con urina che lascia un sedimento color rosso mattone. Sensazione di pressione sulla vescica e nella regione pelvica con bisogni frequenti e imperiosi di urinare. Urina torbida e fetida. Incontinenza urinaria nel primo sonno. Uretrite gonococcica. Peggioramento con il riposo e con il freddo. Miglioramento con l’esercizio fisico intenso.
Staphysagria 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Cistite con pollachiuria, bruciore quando si urina e sensazione che l’urina scorra nell’uretra. “Cistite da luna di miele” (insorge dopo un rapporto sessuale). Peggioramento al minimo contatto. Miglioramento dopo la minzione. Anche in caso di iscuria dopo un trauma o dopo un intervento chirurgico.
Terebenthina 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Tendenza alle infezioni croniche delle basse vie urinarie.
Thuya 5CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Cistite da ritenzione quando il disturbo cronico è riconducibile ad una vecchia infezione o ad un’infiammazione. Uretrite con tendenza a processi proliferativi. Dolori taglienti alla fine della minzione, getto interrotto, difficoltà di emissione delle ultime gocce. Ipertrofia prostatica. Peggioramento con il clima freddo e umido.
Esperienze
Esperienza n. 1. Cistite acuta con dolori e bruciori nella vescica e nell’uretra, bisogno urgente e continuo di urinare ed emissione di urina goccia a goccia. Bruciori persistenti ed in alcun modo alleviati. Il soggetto è stato trattato con Cantharis 5CH + Cannabis sativa 5CH + Mercurius corrosivus 5CH nel seguente modo: 3 granuli del primo rimedio, dopo un’ora tre granuli del secondo rimedio e dopo un’altra ora 3 granuli del terzo; pausa di due ore e ripetizione del ciclo; allungamento progressivo dei tempi di somministrazione con i miglioramenti.
Esperienza n. 2. Maschio anziano affetto da cistite e uretrite con stranguria e tendenza a calcolosi, dolori alla minzione, gambe gonfie e doloranti, ipertrofia prostatica. Il soggetto è stato trattato con Pareira brava 5CH, 3 granuli ogni 3 ore.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Arianna dice
Salve dott.ssa,ho 44anni soffro da tanti anni di artrite, in seguito all’assunzione di un farmaco:arvenum chi mi ha infiammato tantissimo sia la vescica che l’uretra. Nel corso degli anni il medico di base mi ha fatto assumere i fermenti lattici codec,dicendomi che era l’unico modo per cicatrizzare la mucosa,visto che mai ho avuto infezioni alle vie urinarie.ora è rimasta infiammata l’ultima parte dell’uretra,mi può dire cortesemente, cosa posso prendere per liberarmi di questo disturbo molto fastidioso e che mi causa ritenzione idrica.grazie,buona serata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Arianna, i rimedi omeopatici che vengono spesso prescritti nelle infezioni delle basse vie urinarie con ritenzione idrica sono Causticum e Staphysagria, ma ci sono anche Apis, Cannabis sativa, Cantharis, Hyosciamus niger, Pareira brava, Sabal serrulata, Terebenthina… Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio che contempla la sintomatologia maggiormente somigliante a quella del paziente produrrà i risultati migliori. Anche la Fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, validi sia per la cura che per la prevenzione delle infezioni, come all’articolo “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, tra cui si citano il Cranberry-Mirtillo rosso americano, il Mirtillo rosso, l’Uva ursina, il D-Mannosio, che sono tra i più adoperati. Il consiglio comunque è di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Paoletta dice
Gentile dott. mia mamma 85 anni ė frequentemente soggetta a cistiti e sopratutto incontinenza urinaria giirnaluera e notturna.
Esami perfetti nessuna patologia ma il fastidio permane e il cistalgan non ha risolto.
Come potrei affrontare con il giusto rimedio questa fase?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paoletta, tra i rimedi omeopatici del presente articolo che vengono più spesso utilizzati per l’incontinenza urinaria troviamo Belladonna, Causticum, Cina, Dulcamara, Mercurius corrosivus, Sepia… Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contempla la sintomatologia simile a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia giusta per sua madre. Cordiali saluti.
Luisa dice
Gentile Dottoressa,
ho sofferto periodicamente di un disturbo che forse erroneamente individuo come cistite. Ora che curo maggiormente la dieta si manifesta più sporadicamente. I sintomi si manifestano quando l’intestino è irritato o mangio cibi per me sbagliati. Non è tanto il bisogno di urinare quanto la necessità di alleviare la fastidiosa sensazione di un peso nella parte bassa dell’utero. Nel tentativo di espellerlo, ho contrazioni con feci. Il problema è sempre migliorato significativamente con l’assunzione del cranberry juice, biologico e nei casi più acuti con antibiotici specifici per cistiti. Mi chiedevo se esiste un rimedio omeopatico che risponda a questi sintomi. La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luisa, un rimedio omeopatico che potrebbe fronteggiare una sintomatologia simile alla sua è Sepia, oppure Aloe socotrina particolarmente per l’incontinenza fecale. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire, previo esame del caso specifico, solo un medico omeopata, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
enrico dice
Dott. buongiorno , ho fatto degli esami delle urine che hanno evidenziato alcune “anomalie” :
esterasi leucocitaria : ++ valore rif : assente
leucociti : 90 : minore di 20
cellule epiteliali squamose : 39 : minore di 20
peso specifico : 1031 : 1005 – 1030
quando urino sento un bruciore , non fortissimo.
cosa potrei usare?
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Enrico, sono numerosi i rimedi omeopatici del presente articolo che contemplano il bruciore durante la minzione (Apis, Argentum nitricum, Arsenicum album, Belladonna, Cannabis sativa, Cantharis, Lilium tigrinum, Mercurius corrosivus, Phosphorus, Staphysagria…). Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia simile a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata. Cordiali saluti.
Gabriela dice
Salve ,ho 50 anni e mi capita spesso di avere infezione urinaria da Ecolli,come sintomi sensazione di dover urinare e sopratutto cativo odore dell”urine.Sono stuffa di prendere antibiotici c’è quacosa di omeopatico che poù curare questa patologia?Grazie!!!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gabriela, nel presente articolo sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti per trattare i vari disturbi delle basse vie urinarie (cistite, uretrite), con le relative sintomatologie di copertura: si tratta cioè di rimedi che rispondono bene in un’alta percentuale di casi. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contempla la sintomatologia simile a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Quindi, nella circostanza, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Argentum nitricum, Belladonna, Cantharis, Cina, Dulcamara, Sarsaparilla… Per le urine maleodoranti si prestano meglio rimedi come Nitricum acidum o Sepia. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.). Cordiali saluti.
Sabrina dice
Buongiorno, volevo chiederle se può consigliarmi un rimedio omeopatico per mia figlia che ha 15 anni. Le succede spesso di dover urinare, quando è a scuola anche ogni ora. Le abbiamo fatto fare tutte le analisi, non risulta niente, lei non ha dolore o bruciore,probabilmente è un fattore psicologico. La ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, a livello di ipotesi, se tutti gli esami urologici hanno dato esito negativo, si potrebbe pensare a un disturbo di natura diversa, come ad esempio la cosiddetta “sindrome da vescica iperattiva”. Con tale termine empirico si indica una condizione clinica caratterizzata da un insieme di sintomi urologici in assenza di una comprovata infezione urinaria o di altre patologie a carico dell’apparato urinario. La sindrome solitamente si manifesta con uno o più dei seguenti sintomi: urgenza minzionale, aumento del numero di minzioni giornaliere (pollachiuria), alzate notturne per la necessità di urinare (nicturia), incontinenza urinaria da urgenza, ossia perdita involontaria di urina accompagnata o immediatamente preceduta da urgenza, distensione dell’addome, dolore al basso ventre. Il vero sintomo chiave della sindrome da vescica iperattiva rimane però lo stimolo urgente di urinare, che è sempre presente. Le cause della sindrome possono essere le più diverse, molte delle quali sono ancora ignote, però il disturbo è spesso associato ad anomale e involontarie attività del muscolo detrusore vescicale, che ha la funzione di contrarsi durante la minzione per determinare l’espulsione dell’urina, il quale nella sindrome risulta essere privo di un controllo adeguato. I fattori di rischio sono molti, tra cui si ricordano l’eccesso di peso, l’assunzione di alcune tipologie di farmaci, l’eccessiva assunzione di liquidi o di diuretici, l’eccessivo consumo di bevande alcoliche o contenenti caffeina, l’alterata sensibilità della parete vescicale, i disturbi neurologici, ecc. Anche la componente psicologica può avere una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una causa o una concausa da tenere in seria considerazione. Ovviamente, come detto, si tratta soltanto di un’ipotesi che richiede un’indagine ed una conferma medica. Ciò premesso, il rimedio omeopatico che viene più spesso prescritto nei vari disturbi del tratto urinario, tra cui il bisogno frequente di urinare, è Cantharis, ma ci sono anche Argentum nitricum, Belladonna, Cina, Dulcamara… A fronte di una causa prevalentemente emozionale o nervosa, i rimedi omeopatici possono diventare Gelsemium o Ignatia amara. Le consiglio, pertanto, di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia giusta per sua figlia. Cordiali saluti.
Annalisa dice
Buongiorno, a agosto ho avuto una cistite emorragica trattata con monuril dopo un mese circa ho ricominciato a avere dolori dopo aver urinato con peggioramento durante il giorno. Da un mese mi sto curando con Cantharis 9CH 3 granuli 3 volte al dì. La situazione é migliorata ma rimane il dolore all’uretra quando ho lo stimolo di urinare quindi prima di andare in bagno, é una fitta/fastidio, cosa potrei integrare alla mia cura con il cantharis? Grazie infinite!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Annalisa, considerato che Cantharis 9CH è stato comunque di beneficio, la sua azione si può ravvivare con il passaggio a una diluizione superiore (iniziando, ad esempio, con 15 o 30CH), che in genere si giustifica quando, dopo un certo periodo di sollievo dei sintomi, il paziente torna a soffrire di nuovo, sebbene in maniera più blanda, oppure, dopo un iniziale miglioramento, entra in una fase di stallo in cui, benché attenuati, persistono gli stessi sintomi che hanno indotto la prima prescrizione. In diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali fresche con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Calluna vulgaris M.G. D1 che è particolarmente indicato per gli stati infiammatori o infettivi delle vie urinarie, cistiti e uretriti, cistiti recidivanti ed altro. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia giusta per lei. Cordiali saluti.
Cipriana dice
Gentile Dottoressa,
Mi capita, quando al mattino di alzo dal letto, e solo in quel caso, di avere delle perdite di urina. L’omeopatia può aiutarmi? Graziue
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cipriana, l’Omeopatia può venire in aiuto a condizione che si individui il rimedio “giusto”, ossia il rimedio omeopatico che più di altri “assomiglia al paziente”, vale a dire il rimedio che contempla la sintomatologia simile a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Tra i rimedi omeopatici del presente articolo che vengono spesso prescritti in caso d’incontinenza urinaria troviamo Belladonna, Causticum, Cina, Dulcamara, Mercurius corrosivus, Sepia. Ripeto, solo il rimedio maggiormente somigliante potrà produrre i risultati attesi. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia a lei appropriata. Cordiali saluti.
Desirè dice
Buongiorno,
Mi servirebbe sapere se ci sono rimedi per la Clamidia
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Desirè, è utile precisare che i rimedi omeopatici non vengono scelti in base al nome della patologia o dell’agente patogeno, bensì in base alla migliore somiglianza tra le manifestazioni, segni e sintomi posseduti dal paziente (quadro clinico) e quelli contemplati dal rimedio (quadro patogenetico). Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Sarà pertanto la sintomatologia del paziente a suggerire l’individuazione del rimedio omeopatico giusto, ossia, ripeto, del rimedio il cui quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio omeopatico è in grado di curare) sia sovrapponibile al quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Ad esempio per la clamidia, in caso di perdita vaginale anomala i rimedi omeopatici possono essere Cantharis (anche sensazione di bruciore durante la minzione), Kreosotum (perdite particolarmente irritanti e maleodoranti, con prurito e bruciore, tendenza al sanguinamento), Alumina (perdite soprattutto diurne), Borax (perdite biancastre), Mercurius solubilis (perdite di colore giallo-verdastro, con prurito e bruciore), Hydrastis canadensis (perdite giallastre, vischiose, filanti, corrosive), Kali bichromicum (perdite verdastri, dense, irritanti, con prurito e bruciore), Hepar sulphur (perdite verdastri, abbondanti, maleodoranti e irritanti), Pulsatilla (perdite giallastre, cremose e poco irritanti). Se prevale il prurito intimo i rimedi omeopatici possono diventare Ambra grisea, Aurum sulphuratum, Caladium, Chininum sulphuricum, Ferula glauca, Grindelia, Hamamelis, Lac caninum, Lilium tigrinum, Platinum, Ruta, Tarentula, Urtica urens, Zincum metallicum. Si tenga sotto stretto controllo medico perché una clamidia trascurata o presa alla leggera può comportare complicazioni molto serie ed anche danni all’apparato riproduttivo. Pertanto, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia giusta. Cordiali saluti.
lidia dice
buongiorno, ho 34 anni, ho partorito da 9 giorni, e subito dopo il.parto ho.avuto un globo vescicale, a seguito di svuotamento con.catetere è sopraggiunta una cistite emorragica molto grave con.coaguli in vescica, oggi sarò dimessa dall’ ospedale con un po di ristagno vescicale, ma i medici dicono.che posso imparare a governare lo.svuotamento della.vescica da sola, mettendo un promemoria e provando ad urinare ogni due ore. quale rimedio potrebbe aiutarmi? va considerato.che allatto al.seno.
grazie in.anticipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lidia, i rimedi omeopatici del presente articolo sono tutti potenzialmente idonei a trattare i vari disturbi del tratto urinario, tra i quali quello adatto sarà il rimedio che contempla la sintomatologia somigliante a quella del paziente. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico e quanto maggiore è la suddetta somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Le note descrittive che accompagnano ciascun rimedio sono una sintesi dei relativi sintomi-chiave e possono fare da guida per l’individuazione del rimedio omeopatico giusto. Ad esempio, a titolo informativo, potrebbero essere presi in considerazione rimedi come Sabal serrulata e Staphysagria od anche altri. I rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali, sono sicuri in qualsiasi condizione, anche in allattamento, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo la prescrizione di un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.