Si valuta che circa il 60% della popolazione italiana soffre di disturbi gastrici dopo aver mangiato, che nella maggioranza dei casi sono occasionali o transitori e consistono essenzialmente in bruciore, acidità di stomaco, eruttazioni, flatulenza, sensazione di dolore, ecc. Le situazioni croniche in genere sottendono patologie molto più importanti ed in questi casi i disturbi aumentano di intensità e di durata, al punto da limitare o inibire le capacità lavorative e sociali delle persone che ne sono affette.
Il fenomeno ha senz’altro tra i suoi fattori predisponenti alcuni comportamenti negativi che accompagnano la nostra esistenza, quali lo stress sia fisico che emozionale, i ritmi frenetici della vita, gli stili alimentari sbagliati comportanti l’uso di cibi troppo conditi e consumati in fretta, le cattive abitudini personali come il fumo e l’alcool, l’abuso di alcune tipologie di farmaci come gli antinfiammatori, ecc.
I disturbi gastrici più comuni sono essenzialmente i seguenti.
L’aerofagia che è la difficoltà digestiva consistente nella eccessiva deglutizione di aria durante i pasti che provoca un rigonfiamento gassoso dell’addome, il più delle volte doloroso, con conseguente meteorismo e frequenti eruttazioni e flatulenze. Spesso è semplicemente la conseguenza di cattive abitudini alimentari, come l’uso eccessivo di bevande gassate, di bicarbonato e di chewingum, o il consumo troppo frettoloso dei pasti.
Il meteorismo che è l’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, che causa spasmo e distensione dell’addome.
La flatulenza che è la miscela di gas intestinali rilasciata all’esterno attraverso l’ano, accompagnata solitamente da un suono caratteristico e da un odore sgradevole. Può essere la manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere dovuta ad un aumento dei processi fermentativi o putrefattivi, che provocano un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale, in conseguenza dell’assunzione di alcune tipologie di alimenti o di farmaci.
L’eruttazione che è l’espulsione rumorosa, attraverso la bocca, dei gas presenti nello stomaco. Può essere una manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere associata ad una indigestione o ad altri disturbi gastrici.
La pirosi che è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.
La dispepsia che è l’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, comunemente chiamata digestione difficile, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro-sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica, borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica, come ad es. con la gastrite acuta e cronica, o funzionale, come ad es. con l’ulcera gastrica.
La gastrite che è l’infiammazione, acuta o cronica, della mucosa dello stomaco. Spesso è causata da cattive abitudini alimentari, quali l’abuso di alcool, spezie e cibi irritanti per la mucosa gastrica. La forma acuta è caratterizzata da lesioni erosive, per cui generalmente i sintomi sono acidità, bruciore e crampi allo stomaco, nausea e vomito. La forma cronica manca della componente erosiva, per cui in genere è silente ed i sintomi sembrano quelli della cattiva digestione. Può degenerare in ulcera peptica o in patologie molto più gravi.
L’ulcera gastrica che è l’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi la perforazione della parete dello stomaco. Le cause della malattia non sono completamente note. L’ipotesi più accreditata è quella di una diminuzione della resistenza della mucosa gastrica all’aggressività del succo gastrico che è particolarmente acido. Quasi sempre l’ulcera gastrica è preceduta dalla gastrite, in cui la mucosa infiammata ha una ridotta capacità di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. In moltissimi casi si riscontra la presenza del batterio Helicobacter pyroli al di sotto della mucosa che provoca una reazione infiammatoria e una lesione del tessuto epiteliale locale. Altri fattori predisponenti possono essere gli abusi di alcool, caffeina, fumo, grassi, farmaci ed altro, come pure la matrice genetica e particolari condizioni emotive. I sintomi sono dolore epigastrico che si vivacizza con l’assunzione di cibo, nausea, vomito, anemia sideropenica (da carenza di ferro) legata alle emorragie.
L’ulcera duodenale che è la lesione in uno o più punti della mucosa del duodeno, più frequentemente del primo tratto del duodeno e per questo è detta anche ulcera bulbare. E’ molto più frequente dell’ulcera gastrica. Anche stavolta si ritiene che la causa della malattia sia strettamente collegata ad un’ipersecrezione acida della mucosa gastrica unita ad una ridotta capacità della mucosa duodenale di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica, con la differenza che il dolore è sempre migliorato dall’assunzione di cibo. Si parla di ulcera gastroduodenale quando sono interessati stomaco e bulbo duodenale, cioè il tratto digerente superiore.
L’ulcera peptica è la lesione singola o multipla che colpisce oltre la mucosa e sottomucosa del tratto digerente superiore, come stomaco e bulbo duodenale, anche la seconda parte del duodeno e l’esofago, in quest’ultimo caso soprattutto in presenza di reflusso acido. Gli uomini ne sono maggiormente colpiti rispetto alle donne (rapporto 3:1). I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica e dell’ulcera duodenale. Anche l’infezione dal batterio Helicobacter pyroli, più diffusa ove sussistono condizioni di scarsa igiene ambientale, è causa della malattia.
Per gastralgia si intende il dolore vivo all’epigastrio (regione del torace compresa tra l’estremità inferiore dello sterno e le due arcate costali), con possibile irradiazione alle zone circostanti, che solitamente è di tipo acuto, trafittivo, spastico, crampiforme. La gastralgia può essere dovuta a diverse cause, tra cui le più frequenti sono la gastrite, l’ulcera gastrica, l’ulcera duodenale, l’ulcera gastroduodenale, l’ulcera peptica.
Per trattare i vari disturbi gastrici sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Abies nigra 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia e gastrite con sensazione di avere un corpo solido a livello dell’epigastrio e di freddo allo stomaco. La gastralgia (dolore vivo all’epigastrio) compare sempre dopo aver mangiato ed è causata da abusi di tè o di tabacco. Stipsi con bruciore del retto.
Anacardium orientale 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Gastrite ed ulcera duodenale con sensazione di vuoto allo stomaco, di nausea e vomito. Il dolore sopraggiunge a digiuno e migliora dopo aver mangiato. La digestione è lenta e con sensazione di pienezza. Alito cattivo, gusto sgradevole, secchezza della bocca e della gola, lingua bianca e ruvida, stipsi nervosa. Miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando.
Antimonium crudum 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Indigestione, dispepsia, gastrite acuta con eruttazioni e dolori all’epigastrio. Colite, diarrea. E’ il rimedio della nausea, del vomito e dei disturbi digestivi in seguito ad abusi alimentari. La lingua è ricoperta da una patina bianca ed il soggetto ha una sensazione di pienezza e di avversione per qualsiasi cibo. Aggravamento con il caldo, l’acqua ed il cibo. Miglioramento all’aria aperta e con il riposo.
Argentum nitricum 6CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica con bruciore all’epigastrio, acidità, aerofagia, reflusso gastroesofageo, flatulenza, meteorismo, fitte allo stomaco come da schegge di vetro, diarrea emotiva. Nausee dopo ogni pasto con sforzi infruttuosi di vomitare. Flatulenza eccessiva. Eruttazioni brucianti immediatamente dopo i pasti, che alleviano momentaneamente. Desiderio di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato. E’ un rimedio utile nei casi di disturbi gastrici dovuti a tensione psichica prima di affrontare una qualsiasi difficoltà. Miglioramento con la pressione, all’aria aperta e con l’aria fredda. Aggravamento con il caldo e con l’ingestione di dolci che però il soggetto desidera.
Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica con dolore violento e bruciante che migliora solo con applicazioni calde. Colite, enterite acuta, emorroidi, ragadi anali. Il soggetto è agitato ed inquieto, ha senso di debolezza generale, eruttazioni frequenti e le mucose secche. Possibile desiderio di dolciumi. Il dolore allo stomaco si manifesta soprattutto dopo aver mangiato e/o durante la notte. E’ aggravato dal cibo ed ha sete di acqua fredda che però spesso vomita.
Asa foetida 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Meteorismo, dispepsia, gastrite con eruttazioni accompagnate da spasmi esofagei, forte distensione dello stomaco e dell’intestino. Peristalsi eccessiva e tendenza alla diarrea. Le eruttazioni sono continue ed esplosive. La flatulenza e le feci sono particolarmente maleodoranti. Aggravamento notturno.
Belladonna 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Gastrite e ulcera gastroduodenale con dolore violento ed improvviso. Coliti con coliche accompagnate da stitichezza. Il soggetto ha rigurgiti frequenti, senso di pienezza e di dilatazione, pirosi, nausea e voglia di vomitare soprattutto all’inizio di un pasto o all’aria aperta. Il dolore allo stomaco è aggravato dalla pressione.
Bismuthum subnitricum 5CH: 3 granuli ogni 2 ore. Gastrite, ulcera gastrica. Dolore allo stomaco con nausea dopo ogni pasto e stimolo a vomitare. Gusto amaro, bruciore con senso di riempimento e molte eruttazioni di odore putrido, borborigmi. Coliche intestinali, diarrea. I sintomi migliorano bevendo acqua fredda e peggiorano mangiando. I dolori, che si irradiano al rachide, migliorano stirandosi e piegandosi all’indietro.
Calcarea carbonica 4CH: 3 granuli da 1 a 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, disturbi digestivi dei lattanti durante la dentizione con dermopatia. Rigurgiti acidi, reflusso gastroesofageo, nausea e vomito acido, eruttazioni rumorose e continue dopo ogni pasto, pirosi, meteorismo, dolore e senso di pressione allo stomaco anche a digiuno. Diarrea acida, coliche epatiche, calcolosi biliare. Desiderio di dolciumi.
Carbo animalis 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Pirosi, rigurgiti, crampi allo stomaco, flatulenza, gonfiore dopo i pasti, sensazione di peso anche a digiuno, atonia gastrica, dispepsia, gastrite. Disgusto verso gli alimenti grassi che non vengono digeriti. Stipsi o diarrea fetida, emorroidi.
Carbo vegetabilis 4CH: 4 granuli dopo i pasti. Gastrite, dispepsia, atonia gastrica, disturbi gastrici vari. Stitichezza o diarrea con feci fetide e sensazione di bruciore, emorroidi. Pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, flatulenza eccessiva, meteorismo, crampi allo stomaco con bruciori, gonfiore alla parte superiore dell’addome (sopra l’ombelico), sensibilità all’epigastrio, sensazione di pressione. E’ uno dei migliori rimedi per la flatulenza. Possibile desiderio di dolciumi.
Chamomilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, disturbi gastrici vari, gastralgia psicogena, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, gonfiore addominale, flatulenza, meteorismo, coliche flatulenti molto dolorose, gastroenteriti infantili. Soggetto irritabile e nervoso, intollerante al dolore.
China 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, eruttazioni, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, flatulenza, borborigmi, gusto amaro, ipotonia gastrica, sensazione di gonfiore addominale, sensibilità all’epigastrio. Le eruttazioni e la flatulenza non danno alcun sollievo. Spesso diarree spossanti dopo ogni pasto. Desiderio di dolciumi. Peggioramento con freddo, correnti d’aria, umidità.
Hydrastis 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Dispepsia, gastrite, indigestione da atonia gastrica specie negli anziani. Stipsi con disturbi epatici. Lingua gialla e gonfia che mantiene l’impronta dei denti, gusto pepato. Gli alimenti quali pane e legumi provocano eruttazioni acide. Senso di debolezza e di vuoto allo stomaco costante, con sensazione di svenimento. Dolore all’ipocondrio destro.
Ignatia amara 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Disturbi gastrici in soggetti nevrotici, emotivi, malinconici, instabili. Dispepsia, aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo. Senso di vuoto, di debolezza e crampi allo stomaco a digiuno. Coliche addominali, spasmi delle vie biliari, stipsi con stimoli inefficaci, possibile diarrea, emorroidi pruriginose. I sintomi peggiorano con il freddo, dopo il pasto, con il movimento prolungato. Migliorano con il caldo moderato, durante il pasto, con il cambio di posizione.
Iris versicolor 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo. Epatopatie, pancreatite. Bruciori violenti al tubo digerente, rigurgiti acidi, salivazione, dolori di stomaco, emicrania, vampate di calore alla testa, rossore del viso. I sintomi si presentano nei giorni di riposo lavorativo.
Kalium bichromicum 5 CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica. Dolore trafittivo che si irradia al rachide e che migliora mangiando. Nausea, vomito e bruciore di stomaco dopo mangiato e dopo aver bevuto birra. Le eruttazioni danno sollievo. Senso di pienezza e di pressione allo stomaco.
Kalium carbonicum 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Atonia e insufficienza gastro-epatica. Dispepsia di persone anziane. Rigurgiti frequenti e acidità di stomaco con sensazione di pienezza, di pressione e di grande gonfiore all’epigastrio subito dopo i pasti, reflusso gastroesofageo. Meteorismo e flatulenza eccessiva. Ogni alimento assorbito, solido o liquido, sembra mutarsi in gas. Eruttazioni acide al mattino o dopo mezzanotte. Nausee costanti che peggiorano stando coricati e dopo ogni emozione. Bocca molto secca. Dolori che si irradiano all’inguine. Coliche flatulenti, stipsi con falsi stimoli. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento con il freddo e dopo il pasto. Miglioramento con il caldo e durante la giornata.
Lycopodium 4CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, astenia gastrica, eruttazioni acide, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, borborigmi, meteorismo, flatulenza, gonfiore addominale maggiormente avvertito nella parte bassa dell’addome. Problemi digestivi per insufficienza epatica, stipsi spastica, emorroidi sanguinanti. Senso di sazietà e di pienezza dopo pochi bocconi, nonostante l’appetito. Desiderio di dolciumi. I cibi elaborati, le carni grasse, le cipolle, le ostriche, i crostacei, il vino sono mal tollerati. I dolori di stomaco sono migliorati dal calore del letto e di sera. Sintomi periodici.
Nitricum acidum 9CH: 3 granuli una volta al dì. Dispepsia. Gastrite. Ulcera peptica gastroduodenale con possibili sanguinamenti. Bruciori e dolori di stomaco pungenti come schegge. Dolori all’ano, ragadi anali, emorroidi estremamente dolorose. Peggioramento durante e dopo i pasti, con latte e cibi grassi, di notte. I soggetti ricchi di pigmenti sono più reattivi al rimedio.
Nux moschata 5 CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica. Gastrite acuta. Gastroenterite. Flatulenza estrema, secchezza della bocca, singhiozzo, sonnolenza invincibile, assenza di sete. Sensazione di masso allo stomaco e gonfiore all’epigastrio principalmente dopo i pasti. Stipsi e diarrea si alternano.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Disturbi gastrici in soggetti irritabili con uno stile di vita contraddistinto da esagerazioni. Dispepsia, gastrite acuta o cronica, ulcera gastroduodenale su basi spastiche. Stipsi spastica, colite spastica, possibile diarrea, emorroidi sanguinanti. Eruttazioni, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, singhiozzo, nausea, vomito, dolori e bruciori di stomaco, senso di pesantezza e di gonfiore all’epigastrio, flatulenza, meteorismo, sonnolenza dopo i pasti, lingua bianco-giallastra, alito cattivo al risveglio. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento dopo i pasti.
Phosphoricum acidum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica in soggetti sottoposti a forte stress fisico e mentale e colpiti da depressione. Frequente sensazione di peso allo stomaco, digestione lenta, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, diarrea indolore non debilitante. Miglioramento con il calore o dopo un breve sonno.
Phosphorus 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastroduodenale. Senso di vuoto allo stomaco. Dolore a digiuno. Fame impellente anche di notte. Desiderio di cibo freddo che però viene vomitato. Lingua ricoperta da patina bianca. Bruciore intenso all’epigastrio accompagnato da frequenti crisi di vomito. Flatulenza e meteorismo. Stipsi e diarrea si alternano. Miglioramento temporaneo mangiando, soprattutto dopo l’assunzione di bevande fredde.
Pulsatilla 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Dispepsia e gastrite con gusto cattivo, bocca appiccicosa, assenza di sete. Epatopatie, gastroenterite. Sensazione di pienezza e di pressione all’epigastrio per lungo tempo dopo i pasti. Tendenza al vomito, lingua secca e ricoperta da una patina. Flatulenza e meteorismo. Miglioramento all’aria aperta e con il movimento. Peggioramento durante il riposo e con il calore nonostante la freddolosità che è una caratteristica.
Rauwolfia 4CH: 4 granuli 1-2 volte al dì. Dispepsia, gastrite, gastroenterite. Pirosi, sensazione di pienezza e di pressione allo stomaco dopo i pasti, inappetenza, spasmi gastrici, gusto piccante in bocca, flatulenza maleodorante. Peggioramento con il calore. Miglioramento con il movimento all’aria aperta.
Robinia pseudoacacia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia fermentativa. Pirosi dovuta ad una ipersecrezione di acido cloridrico, con possibili vomiti e cefalea. Eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, sensazione di pressione allo stomaco, coliche flatulenti. Migliora mangiando e peggiora di notte.
Sabadilla 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Indigestione, gastrite, gastroenterite. Pirosi, vomito e dolori gastrici. Periodicità dei sintomi. Peggiora all’aria fresca, con l’umidità, con il riposo e di notte. Migliora con il calore.
Sanguinaria 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e reflusso gastroesofageo con tosse secca notturna. Sensazione di bruciore a stomaco ed esofago, unita a secchezza di bocca e gola, sete, nausea, aerofagia, alternanza di stipsi e diarrea. Emorroidi. La sintomatologia si completa con emicranie e ondate di calore, rossore della pelle, caratteristiche del rimedio. Miglioramenti con l’emissione di eruttazioni e gas intestinali.
Sepia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Gastrite ed enterite. Dispepsia con flatulenza, pirosi, nausea soprattutto mattutina e all’odore di cucina. Ptosi dello stomaco che provoca sensazioni di vuoto e di stiramenti dolorosi. Gonfiore addominale con borborigmi e flatulenza. Sensazione di pesantezza pelvica a ogni movimento, sensazione di vuoto dopo l’evacuazione. Stipsi ed anche stipsi delle donne incinte. Lingua sporca. Bocca amara ed a volte con gusto di salato. Possibile desiderio di dolciumi. Può essere presente intolleranza per il latte, indigeribilità dei grassi ed a volte del pane. Fegato ingrossato, dolente, pesante e sensibile. Cistifellea dolorosa alla palpazione. Emorroidi. Stipsi con sensazione di “palla nel retto”. Peggioramento con il freddo e nel dopo pranzo.
Sulphur 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia. Alito fetido e lingua con patina biancastra, a volte con vescicole sulla punta. Afte. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Epatopatie. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Flatulenza e meteorismo. Desiderio di dolciumi. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Stipsi o evacuazioni dure, nodose e insufficienti. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
Sulphuricum acidum 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e ulcera gastroduodenale. Debolezza di stomaco, bruciori, eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, alitosi. Dolori epigastrici e retrosternali. Il bruciore non migliora con il pasto. Peggioramento con il freddo umido e con bevande fredde. Miglioramento con il calore e con bevande calde. E’ il rimedio dei disturbi gastrici dovuti agli abusi di alcool.
Esperienze
Esperienza n. 1. Soggetto con dolore nella regione epatica, con digestione particolarmente difficile, ipocondriaco e sempre di cattivo umore, trattato con Nux vomica 4CH Lycopodium clavatum 4CH, assunti a giorni alterni alla dose di 4 granuli 3 volte al dì, per 2 mesi.
Esperienza n. 2. Dispepsia, bruciore e dolore di stomaco, aerofagia, eruttazioni continue ed esplosive, disturbi da meteorismo, in un soggetto caratterizzato da ansia anticipatoria, aggravato di notte e dal caldo. Si è praticato il trattamento con Argentum nitricum 6CH, alternato con Asa foetida 6CH, alla dose di 3 granuli per volta a distanza di 4 ore l’una dall’altra, per una settimana. Successivamente 3 granuli dell’uno al mattino e 3 granuli dell’altro rimedio alla sera, per 2 mesi.
Esperienza n. 3. Soggetto facilmente irritabile, stressato dal superlavoro, debole di concentrazione, affetto da pirosi, aerofagia, flatulenza, sonnolenza dopo i pasti e insonnia di notte, digestione difficile, spasmi gastrici, vertigini, cefalee congestive. E’ stato trattato con Nux vomica 4CH e Rauwolfia 4CH, 3 granuli ogni 3 ore, alternando i rimedi. Dopo 3 giorni i tempi di somministrazione sono stati portati a 6 ore per altri 3 giorni. Dopo si è passati ad un rimedio al mattino e l’altro alla sera per 2 mesi.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Chiara dice
Gentile dottoressa, mio figlio ha 5 mesi e mezzo da quando ho iniziato lo svezzamento sostituendo un pasto con la frutta ha iniziato ad inarcare la schiena buttando indietro la testa, suda dalla testa piange e diventa rosso in volto..non riesco a completare il pasto nel caso della frutta. La stessa reazione l’ha alla sera durante l’allattamento al seno. Durante il giorno è raro che faccia fatica ad alimentarsi.
La pediatra mi ha detto che potrebbe trattarsi di reflusso e potrebbe avere un esofagite.. ovviamente sono supposizioni. Consideri che ha sofferto di colite, e in teoria dovrebbero essere sparite.
Al mattino capita che abbia una risalita del latte che fuoriesce dalla bocca, ma è come fosse acqua, non è tipo ricotta per capirci. Capita che abbia il singhiozzo di frequente..
Consideri che sta mettendo due dentini, che sto trattando alla sera con una supposta di viburcol e pomeriggio metà supposta.
È un bimbo solare che sorride a tutti, ma vederlo così soffrire mi piange il cuore, anche perché fa fatica ad alimentarsi, sta diventando pesante la situazione.
Cosa mi consiglia come rimedio omeopatico?
Grazie mille,
Saluti
Chiara
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, con tutte le cautele del caso, un rimedio omeopatico da prendere in considerazione potrebbe essere Chamomilla, che è il rimedio pediatrico per eccellenza, in grado di trattare diversi disturbi nervosi e gastrointestinali, come meteorismo, colichette gassose del neonato, reflusso gastroesofageo, ecc. Ovviamente la prescrizione giusta per il suo bimbo la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Francesca dice
Gentile dott. ssa,
mediante gastroscopia e biopsia mi è stata diagnosticata duodenite erosiva con villi disgregati e sono in attesta della valutazione immunoistologica. Nel frattempo vorrei sapere quale dei rimedi possa essere più indicato. Ho senza dubbio subito forti stress nell’ultimo anno con forti arrabbiature. Ho sempre bruciori e pesantezza, dolori e difficoltà digestive, alvo alternato, sono molto dimagrita e sono piuttosto demoralizzata con forte ansia di anticipazione.
Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, con tutte le cautele del caso, un rimedio omeopatico da prendere in considerazione potrebbe essere Argentum nitricum, che sembrerebbe avere diverse somiglianze psico-fisiche. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Sara dice
Gentile Dottoressa,
sono una ragazza di 21 anni. Spesso ho vertigini, pressione bassa e debolezza.
Soffro di gastrite che si scatena nei momenti di forte stress. Normalmente si presenta con fitte allo stomaco e reflusso. Però mi è successo, in momenti di forte agitazione e adrenalina (sul palcoscenico essendo cantante), che lo stomaco iniziasse a bruciare moltissimo, la gola secca che brucia molto e mal di testa. Immagino quindi si possa trattare di reflusso faringolaringeo.
Sono quindi indecisa se assumere Argentum Nitricum o Sanguinaria e in quali dosi.
La ringrazio in anticipo,
Buonasera
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, tra i due rimedi omeopatici da lei citati si potrebbe prendere in considerazione Argentum nitricum che sarebbe in grado di controllare anche la componente psicologica. Per quanto riguarda la posologia, in genere ci si orienta verso una diluizione medio-bassa (ad es. 9CH), che oltre al sintomatico ha un’attenzione anche al funzionale e solitamente si utilizza in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Maria dice
Gentile dottoressa, essendo soggetto poliallergico ho assunto vari rimedi naturali per eradicare hp. Adesso sto bene, non posso verificare l’avvenuta eradicazione causa Covid non mi fanno il breath test. Quasi ogni sera quando mi corico inzio ad eruttare continuamente anche per ore ma senza dolori e rigurgiti. Cosa posso assumere? Grazie infinite per la risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, sono diversi i rimedi omeopatici del presente articolo che possono essere di aiuto, tra cui il più adatto sarà quello che contempla la sintomatologia maggiormente somigliante e quanto più è calzante tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ad esempio, potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come Antimonium crudum, Argentum nitricum, Arsenicum album, Asa foetida, Bismuthum subnitricum, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, China, Kalium bichromicum, Lycopodium, Nux vomica, Sanguinaria…, tenendo presente che proprio per l’eruttazione tra questi vengono più spesso utilizzati Carbo vegetabilis, China, Lycopodium e Nux vomica. Potrebbe essere molto utile inserire nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente l’eruttazione, bere abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso, abolire le bevande gassate, masticare lentamente e a lungo, consumare pasti moderati, specie la sera ed assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come le tisane di semi di finocchio, semi di coriandolo, semi di anice, semi di cumino, di zenzero, di melissa ed altre. Anche il carbone vegetale potrebbe fornire il suo contributo. Sarebbe altresì opportuno evitare la sedentarietà. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Katty dice
Dottoressa salve, io soffro di gastrite crónica e di ernia iatale, prendo lucen di 40mg però continuo con i dolore al petto molto forte, ho fatto elettrocardiogramma e me hanno detto che tutto e a posto, che i dolore e per la gastrite…cosa me consiglia di prendere
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Katty, relativamente all’Omeopatia, per la gastrite e l’ernia iatale il rimedio adatto va scelto in base ai sintomi del paziente, variabili da persona a persona e da caso a caso, come ad es. gastralgia, bruciori, rigurgiti acidi, eruttazioni, reflusso gastroesofageo, esofagite, angina di gola, disfonia, tosse, oppressione toracica, cambiamento del ritmo cardiaco, dispnea, ecc. La scelta va poi perfezionata portando in conto la sintomatologia individuale, quella propria, come ad es. tipologia dei disturbi, localizzazione precisa, modalità delle manifestazioni, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento e di miglioramento, sensazioni, desideri, riflessi psicologici, ecc. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve contenere nella propria patogenesi una sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. I rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Relativamente ai fitoterapici, esistono anche diverse piante che possono essere utili per sconfiggere il disturbo principale dell’ernia iatale, ossia il reflusso gastroesofageo, come ad es. gel di Aloe vera, semi di Pompelmo, gambo di Ananas, Liquirizia, Rabarbaro, Boswellia, Malva ed altre. Diventa altresì importante adottare un’alimentazione adeguata, semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare vitamine A, gruppo B, C, E), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di caffeina (presente in molte bibite), alcool e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, consumando pasti moderati, ecc. Inoltre sarebbe utile ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possono aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Francesca dice
Dottoressa colon irritabile e flatulenza continua cosa posso prendere?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, il rimedio omeopatico utile a trattare la sindrome del colon irritabile va scelto sulla base del tipo di manifestazione (dolore addominale, crampi addominali, gonfiore addominale, flatulenza, meteorismo, dispepsia, stitichezza, diarrea, ecc.) e perfezionando la scelta portando in conto la sintomatologia individuale (modalità dei disturbi, localizzazione precisa, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento e di miglioramento, sensazioni, riflessi psicologici, ecc.). Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Anche la componente psicologica potrebbe avere una precisa responsabilità, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress, potrebbero essere una concausa da non sottovalutare. Ad esempio, potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come Carbo vegetabilis, China, Lycopodium, Ignatia amara, Nux vomica… Sarebbe utile annotare puntualmente, come lei sicuramente starà già facendo, tutti quei cibi che provocano un peggioramento dei sintomi, per cercare di evitarli. Tra gli alimenti più a rischio, che non sono però uguali per tutti, si ricordano latte, alcuni tipi di verdura (es. cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano), alcuni tipi di frutta (es. pesche, pere, prugne, banane), marmellata, miele, oltre spezie, alcool, caffè, tè, bibite gassate. Potrebbe essere altresì utile consumare alimenti a basso contenuto di grassi ed evitare i pasti abbondanti. Si potrebbero inserire nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il gonfiore addominale, la flatulenza, il meteorismo, ecc. ed assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come le tisane di semi di finocchio, semi di coriandolo, semi di anice, semi di cumino, di zenzero, di melissa ed altre. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Camilla dice
Cara dottoressa, da mesi soffro di REFLUSSO, BRUCIORE ALL’ESOFAGO , FORTE PIROSI , eruttazioni, borborigmi, la digestione mi sembra lenta , inoltre gonfiore addominale e a volte meteorismo, questa condizione mi genera molta ansia e ora anche depressione.
Dieci mesi fa, fine marzo 2020, ho eradicato helicobatter pilory e di seguito fatto cura con gastroprotettori , sono stata bene per due mesi luglio e agosto , poi ho ricominciato a stare male nonostante non risulti piu’ helicobatter.
Continuano a darmi rimedi gastroprotettori e stimolanti della digestione per accellerare lo svuotamento dello stomaco. Io ho avversita’ per le medicine anche perche’ non migliorano i miei disturbi.
Grazie per i consigli che vorra darmi .
Cari saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Camilla, sono diversi i rimedi omeopatici di questa pagina che potrebbero essere utili per trattare i sintomi che lei avverte: aiutandosi con le note descrittive che accompagnano ciascun rimedio – sintesi delle relative patogenesi – è possibile individuare quello che contempla la sintomatologia maggiormente somigliante (segni, sintomi e modalità di manifestazione), ovvero quello che rispecchia meglio la globalità dei sintomi. Ad esempio, potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come Argentum nitricum, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum… Relativamente ai fitoterapici, esistono varie piante che possono risultare utili a sconfiggere il reflusso e sintomi concomitanti, come gel di aloe vera, semi di pompelmo, gambo di ananas, liquirizia, rabarbaro, boswellia, malva ed altre. Anche l’alimentazione dovrà svolgere il suo ruolo, preferendola semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di caffeina (presente in molte bibite), alcool e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente ed a lungo, consumando pasti moderati, ecc. Inoltre sarebbe utile ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possono aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Potrebbe essere altresì molto utile inserire nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il gonfiore addominale, il meteorismo, ecc. ed assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come le tisane di semi di finocchio, semi di coriandolo, semi di anice, semi di cumino, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Roberto dice
Salve Dott. ssa,
Mi chiedevo se lei avesse delle idee riguardo la mia sintomatologia :
Ho un’edema sotto l’occhio destro. È sempre lì ormai da più di 10 anni e si gonfia di più quando mangio certi cibi. Inoltre tendo ad avere digestione lenta, gonfiore addominale, stanchezza cronica e flusso urinario irregolare che sembra peggiorare quando mangio cibi che gonfiano l’ edema ( glutine, mais, lattosio e altro) Inoltre ho difficoltà con le fibre perchè sembrano gonfiarmi l intestino ancora di più. Spesso peró ho anche feci dure e secche che sembrano irritare la pelle attorno all’ano.
La notte mi sveglio verso le 3 o le 4 e resto sveglio per un bel pó. Quando ci sono cambiamenti di tempo ho spesso stanchezza, sonnolenza e tensione muscolare.
Quale rimedi le sembrano più adatti alla Mia situazione?
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, per l’edema trovano spesso applicazione rimedi omeopatici come Apis, Arsenicum album, Belladonna, Kali carbonicum, Rhus toxicodendron, Urtica urens, Tellurium metallicum… Per il gonfiore addominale, la dispepsia, la stitichezza ed altri disturbi gastrointestinali i rimedi omeopatici da prendere in considerazione sono sostanzialmente tre: Carbo vegetabilis (gonfiore localizzato allo stomaco), Lycopodium (gonfiore localizzato alla parte inferiore dell’addome), China (gonfiore totale, a stomaco e ventre). Relativamente all’insonnia, tra i rimedi omeopatici spesso impiegati si citano: Aconitum napellus (insonnia provocata da un’esperienza sconvolgente), Arsenicum album (insonnia a causa di agitazione nervosa, come quella che tipicamente compare dopo un episodio critico), Coffea (per chi si sveglia intorno alle 3 di notte, insonnia dovuta a eccessiva attività mentale), Gelsemium (insonnia dovuta ad ansia da prestazione), Ignatia amara (insonnia che compare dopo un dispiacere, contrarietà, eccessiva preoccupazione, in soggetto dall’umore variabile, ipersensibile, che si turba molto per un’offesa o una delusione), Kali phosphoricum (insonnia causata da affaticamento mentale), Nux vomica (insonnia caratterizzata da risveglio notturno, verso le 3, in soggetto ossessionato dal lavoro, ambizioso, competitivo e tenace, impaziente e irritabile). Per quanto riguarda i sintomi con il cambiamento del tempo, in particolare la stanchezza, tra i rimedi omeopatici potenzialmente idonei troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Graphites, Kali phosphoricum, Sepia, Silicea… Ritornando ai disturbi gastrointestinali e sintomi concomitanti, anche l’alimentazione deve svolgere il proprio ruolo, preferendola semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), masticando lentamente ed a lungo, inserendo nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il gonfiore addominale, riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, bevendo abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. Inoltre potrebbe essere molto utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà. Le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Alessandro dice
Dottoressa salve, sono un ragazzo di 27 anni. Da mesi soffro di dolori di stomaco come se fossero dei pizzichi all’interno, alternati da alcuni dolori simili a dei crampi, ho tentato la terapia con inibitori di pompa protonica, ma quando li assumo mi cala la concentrazione, ho le vertigini e sento come se respirassi a fatica. Quindi cerco di evitarli ma non riesco ad uscire da questo tunnel, può consigliarmi quale terapia omeopatica seguire? Le anticipo che sono un ragazzo ansioso e la gastrite mi tormenta da anni, il primo attacco di panico l ho avuto proprio durante un episodio di gastrite.
La ringrazio per l’ attenzione e la saluto cordialmente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Alessandro, le note descrittive che accompagnano ciascun rimedio omeopatico del presente articolo, pur sintetiche, possono fare da guida per l’individuazione della sintomatologia più simile e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Ad esempio, a titolo esclusivamente informativo, per una gastralgia, che ha tra le cause più frequenti la gastrite, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Abies nigra, Carbo animalis, Carbo vegetabilis, Chamomilla, Ignatia amara… Ma potrebbero essere presi in esame anche altri rimedi, l’importante, ripeto, è che vi sia una buona corrispondenza rimedio-paziente a livello sintomatologico. Sempre a titolo informativo, in diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali fresche con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, per cui risulta indicato in caso di gastralgia, gastrite, turbe dispeptiche funzionali ed altro. Le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Gentile dottoressa, ho 32 anni e da 4 mesi soffro ininterrottamente di bocca amara. Unico sintomo. Nient’altro. Ho già fatto analisi ed eco addome che non hanno rilevato nulla. Sono in attesa di gastroscopia ma non so più dove sbattere la testa. Oltretutto questo disturbo che non mi abbandona mai sta letteralmente condizionando la mia vita
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, la bocca amara è una sensazione che può essere ascrivibile a diverse cause, quali: circostanze particolari (ad es. farmaci, alimenti e bevande, stress…), abitudini scorrette (ad es. scarsa igiene orale, tabagismo…), o disturbi digestivi (ad es. reflusso gastroesofageo, disagi epatici…). È quindi importante continuare con le indagini mediche al fine di pervenire a una diagnosi precisa. Tra i rimedi omeopatici utili a combattere la bocca amara troviamo Agaricus muscarius, Bismuthum subnitricum, China, Ipeca, Sepia. Potrebbe essere altresì utile ricorrere ad alcune preparazione vegetali per attenuare la percezione del gusto amaro ed aiutare fegato e colecisti, come ad es. infuso di cicoria, infuso di ortica, tisana di carciofo, decotto di tarassaco. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere ciò che è necessario al suo caso specifico. Cordiali saluti.