La presente sezione è configurata come un ricettario omeopatico: sono riportate in ordine alfabetico le AFFEZIONI più ricorrenti a ciascuna delle quali corrisponde una scheda contenente i principali RIMEDI OMEOPATICI in grado di curarla, con le relative diluizioni e dosi indicative, nonché una sintesi delle caratteristiche più significative al fine di indirizzare meglio la scelta.
Sono altresì riportate, laddove condotte, alcune esperienze di casi reali risolti positivamente.
La forma di prodotti omeopatici utilizzata nel ricettario è quella in “granuli”, che è la più pratica e la più comune.
I singoli rimedi possono essere consultati utilizzando i link associati, che rimandano alle relative schede contenute nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”, o accedendo direttamente a queste.
In omeopatia ha senso utilizzare un ricettario solo per fronteggiare gli eventi acuti per i quali si ravvisa la necessità di effettuare un primo intervento curativo. Trattasi in genere di affezioni che possono presentarsi improvvisamente, accompagnate da fastidio, disagio, dolore, ansia e fenomeni secondari importanti quanto il principale. In questi casi si può ricorrere all’uso di rimedi selezionati solo in base al quadro sintomatologico, che pertanto hanno basse diluizioni e quindi un’azione più superficiale, per cui anche se non si ottenesse il risultato desiderato o si sbagliasse la scelta non avrebbero alcun effetto negativo a livello organico.
Appena possibile occorre rivolgersi al medico omeopata che valuterà se quanto è stato fatto può ritenersi sufficiente oppure esiste qualcosa di più profondo su cui indagare onde “personalizzare” al meglio la cura.
Infatti più volte abbiamo avuto modo di dire le cure omeopatiche, agendo secondo la Legge di Similitudine, vanno praticate con rimedi omeopatici che devono somigliare il più possibile al paziente, non solo nei sintomi fisici ma anche nelle altre caratteristiche individuali. Il principio fondamentale è che l’omeopatia è la medicina del malato più che della malattia, per cui l’approccio terapeutico è di tipo globale nel senso che viene esaminato il paziente nella sua totalità psico-fisica, considerando perciò, non solo il quadro sintomatologico, ma anche l’ambiente in cui vive, le sue pulsioni, i comportamenti, gli stili di vita, i desideri, le emozioni, ecc. ecc. Occorre tenere conto di tutti gli aspetti peculiari che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa malattia. Non si prescinde mai dal considerare che se un organo non è funzionale, esso comunque vive in una persona, in un organismo dove fisico e mente sono fortemente legati ed è in questa struttura che va ricercata la non funzionalità.
La visita che pertanto il medico omeopata conduce diventa una sorta di investigazione tesa ad individuare ed esaminare tutti gli elementi che possono condurre ad una diagnosi corretta (processo di individualizzazione). Si parte dall’esame del quadro sintomatologico, dove diventano importanti le fasi di valorizzazione e di gerarchizzazione dei sintomi, per poi procedere alla scoperta delle altre caratteristiche individuali di cui si è detto in precedenza, mediante domande, osservazione, ascolto, storia clinica, accurata visita del paziente e quant’altro. Si va quindi verso la ricerca di qualcosa di più profondo, di quello che cioè costituisce il terreno dell’individuo, che in senso lato può essere assimilato all’eredità acquisita con la nascita, accresciuta da tutto ciò che il soggetto accumula con il suo vissuto. La malattia deve poter essere integrata nella storia complessiva dell’individuo (trascorso ereditario + vissuto) e nelle sue caratteristiche biologiche.
Si individueranno quindi in modo particolare la costituzione, che correla le caratteristiche morfologiche, fisiologiche e psicologiche dell’individuo alle sue potenzialità patologiche, il temperamento, che è strettamente legato alla costituzione e rappresenta l’insieme delle caratteristiche congenite dell’individuo sotto lo stretto controllo della psiche, il carattere, che è il modo di reagire e di formarsi dell’individuo in risposta agli stimoli esterni e la diatesi (o miasma), anch’essa legata alla costituzione, che è la modalità propria di sviluppo e di evoluzione della malattia verso la quale esiste una predisposizione acquisita o congenita.
Tra i diversi rimedi omeopatici potenzialmente in grado di curare quella malattia, sarà, quindi, possibile individuare il rimedio e quindi la cura omeopatica più adatta alla persona che ne è affetta. La scelta, cioè, deve essere fatta cercando di sovrapporre il più possibile l’insieme dei sintomi del paziente e delle altre caratteristiche individuali (di cui al processo di individualizzazione), con le caratteristiche del rimedio omeopatico. Il rimedio che si sceglie dovrà possedere una complessità di sintomi, fisici e psicologici, simili a quelli che presenta il paziente, in modo che possa diventare curativo sulla base della Legge di Similitudine (“similia similibus curantur”).
L’essenza e la straordinaria originalità dell’omeopatia è che “ogni rimedio è una persona”, capace cioè di impersonificare il malato in tutte le sue manifestazioni.
Tanto più il rimedio corrisponde al paziente, cioè tanto più è simile a lui, tanto maggiore sarà il suo effetto terapeutico. Il rimedio omeopatico perfettamente simile al paziente è chiamato simillimum, che è quello teorizzato e preferito da Hahnemann. Tale rimedio è molto personalizzato, è <<l’abito su misura>> e per questo può essere prescritto alle alte ed altissime diluizioni. La sua azione terapeutica è sistemica, profonda e veloce. La Scuola di Medicina Omeopatica Unicista, rimasta fedele al pensiero di Hahnemann, che prescrive un solo rimedio alla volta, utilizza proprio il simillimum.
In omeopatia, quindi, non esiste un farmaco generale per una determinata malattia, ma farmaci diversi per organismi diversi che ne sono affetti.
La regola, che in generale si segue nelle cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a bassa diluizione (in genere fino a D8 e 5CH), la cui azione è più superficiale (sono i cosiddetti sintomatici), mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi ad alta diluizione (in genere oltre D24 e 12CH), la cui azione è più profonda (sono i cosiddetti costituzionali o di fondo). Più grande è la sovrapponibilità di cui si è detto in precedenza, più il rimedio omeopatico si avvicina al simillimum e quindi più può essere prescritto alle alte diluizioni ed agire più in profondità.
E’ bene ricordare che la guarigione avviene seguendo un iter scandito da una legge ben precisa di eliminazione dei sintomi: dall’alto al basso, dall’interno all’esterno ed in ordine inverso rispetto alla loro apparizione. Spariranno prima i sintomi comparsi più recentemente e successivamente, con una eventuale nuova prescrizione, quelli che hanno un’origine più remota nel tempo. Il miglioramento avviene prima a livello mentale poi a livello fisico.
E’ possibile che all’inizio della cura alcuni sintomi peggiorino: si verifica cioè quello che viene chiamato l’aggravamento omeopatico. Tale aggravamento, che in genere non deve preoccupare perché del tutto naturale, è tanto più sensibile quanto più il rimedio somministrato è simile al paziente, cioè quanto più esso si avvicina al simillimum e quanto più è lungo il periodo di cura.
Può accadere, inoltre, che nel corso della cura il rimedio omeopatico prescelto debba essere sostituito, o per la comparsa di nuovi sintomi o per migliorarne e completarne l’azione (in tal caso si ricorre al complementare), oppure che debbano essere modificate la dose e/o la diluizione dello stesso. Questo si verifica soprattutto con la Scuola di Medicina Omeopatica Pluralista, che prescrive più rimedi alternati tra loro.
Per ulteriori informazioni consultare gli articoli riguardanti l’omeopatia nella sezione del sito “Approfondimenti”.
I rimedi omeopatici si assumono lontano dai pasti (in genere mezz’ora prima o due ore dopo) e non necessariamente di notte. Quelli per via orale vengono trattenuti sotto la lingua, per un minuto se sono liquidi, fino a completo scioglimento se sono granuli o globuli. Se il rimedio è stato preparato in soluzione acquosa (ad es. granuli sciolti in acqua), prima dell’assunzione occorre effettuare il travaso rapido del liquido dal contenitore di origine ad un altro contenitore idoneo per un numero pari di volte (in genere si ritengono sufficienti 20 – 30 travasi). Se invece il preparato è in gocce, occorre agitare più volte energicamente il contenitore prima dell’assunzione. Tali manovre servono per modificare la potenza del rimedio onde scongiurare o attenuare il fenomeno dell’aggravamento omeopatico prima citato. Durante la cura è bene evitare l’uso di cibi o bevande dai sapori forti, come caffè, menta, alcool, spezie piccanti, ecc.
Ribadiamo infine che per intraprendere qualsiasi terapia è assolutamente indispensabile rivolgersi al medico. Pertanto le informazioni contenute nel presente sito sono solo di carattere divulgativo e non intendono sostituirsi alle diagnosi ed alle prescrizioni del medico.
Loredana dice
Gentile dottoressa da pochi giorni sto facendo una cura omeopatica mi e”stata diagnosticata una nevrosi con somatizzazione allo stomaco Sto assumendo nux vomica 7lm.9lmfg dynamis una capsula ogni sera poi gastro fee cemon 10 gocce 3 volte al giorno poi un cucchiaino di basenpulver ai pasti 3 volte al giorno e tabacum 6ch 3 granuli 3 /4 volte al giorno. Ma il mio problema e”che non ho fame non riesco a digerire niente ho una dispensa che mi fa”sentire male sempre nausea e senso di svenimento insomma Sto male e forti mal di testa se non digerisco cosa posso fare ?mi aiuti Grazie
Ho bisogno di parlare con lei Grazie mille come fare??
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Loredana, se, come immagino, la terapia è stata prescritta da un medico omeopata, aspetti ancora un po’ e quindi lo informi degli eventuali cambiamenti, ovvero di come sta cambiando il quadro clinico, facendo con lui il punto della situazione. Pochi giorni di cura possono essere insufficienti per avere dei risultati significativi e per incominciare a trarre le prime conclusioni. Per quanto riguarda l’ultima domanda (che per comodità ho riportato in coda a questo stesso suo commento), tenga presente che questo sito web nasce con lo spirito di fornire un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che il mondo dell’Omeopatia e del Naturale può fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti si intendono offrire notizie e spunti utili, delucidazioni e riflessioni, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, tenendo però ben presente che il medico rimane la figura centrale di riferimento, imprescindibile e insostituibile, cui è necessario rivolgersi per la diagnosi e la prescrizione. Pertanto eventuali richieste di chiarimenti o di interpretazioni, che rientrino nel suddetto spirito di servizio, possono essere inoltrate esclusivamente tramite il canale dei commenti, onde veicolare, nel rispetto della privacy, un’informazione utile a tutti. Cordiali saluti.
monica dice
Gent.le Dott.ssa Rita Dalla Volpe la ringrazio per la risposta celere e chiara . tra i rimedi omeopatici da lei descritti due, sono quelli che più si avvicinano al mio problema, ossia: Arsenicum album perchè predomina il bruciore, oppure il Sulphur sempre bruciore e sensazione di sabbia agli occhi soprattutto al risveglio la mattina, gli occhi probabilmente hanno poca lacrimazione, si asciugano con la sensazione di corpo estraneo. Inoltre, giustamente, mi consiglia di associare un gemmoterapico con attività simili ad un antistaminico, per il terzo consiglio sto già provvedendo da tempo, vitamine, sali minerali come il magnesio integratori di omega 3 e 6 ma con scarsi risultati.
Se volessi organizzare un appuntamento nel suo studio? dove la trovo?
Sempre grazie dei preziosi consigli
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, com’è rilevabile dalla sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico, bensì una biologa appassionata e studiosa di Omeopatia che con questo sito web cerca di fornire un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che il mondo dell’Omeopatia e del Naturale può fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, delucidazioni e riflessioni, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile, cui consiglio sempre di rivolgersi per la diagnosi e la prescrizione. Cordiali saluti.
Monica dice
Gent.le Dott.ssa Rita Dalla Volpe leggo spesso i consigli che dà ai pazienti e consiglia a loro i rimedi che possono essere d’aiuto al loro problema, come la sottoscritta preferiscono “fin dove è possibile”curarsi con l’omeopatia. E’ un mese e mezzo circa, che sto utilizzando il rimedio Silicea, 6ch consigliatomi per un disturbo allergico agli occhi. Soffro da anni di un’allergia non definita alle mucose degli occhi che s’infiammano come niente, ho spesso prurito, bruciore eccc che cerco di placare con il sodio cromoglicato e devo dire che momentaneamente funziona, ma non è risolutivo. Il rimedio Silicea è invece stato utile per i miei dolori alla cervicale e nelle spalle e come ha scritto in un articolo i dolori di Silicea sono pungenti come da aghi e si aggravano all’aria aperta, d’inverno con il freddo.’E’ proprio vero i miei dolori dietro le spalle erano proprio così e mi sono accorta del miglioramento alla cervicale quasi subito iniziata la cura con Silicea ma per l’allergia agli occhi non ho sortito nessun effetto.
Può consigliarmi un rimedio che secondo lei potrebbe essere utile al problema allergico alle mucose degli occhi?
Grazie in anticipo del suo tempo e in atesa la saluto con simpatia.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, tra i rimedi omeopatici che hanno un’azione più specifica sulle infiammazioni degli occhi, con i sintomi che ne derivano come lacrimazione, prurito, bruciore, ecc., tipici delle reazioni allergiche, troviamo: Allium cepa (occhi arrossati con lacrimazione non irritante), Euphrasia (lacrimazione eccessiva e irritante), Belladonna (occhi molto arrossati, caldi, lucenti e sensibili alla luce), Apis (occhi arrossati, caldi e presenza di gonfiori), Arsenicum album (se predomina il bruciore), Sulphur (bruciore intenso e sensazione di avere della sabbia negli occhi), Pulsatilla (desiderio di strofinare gli occhi e presenza di secrezioni dense). Ovviamente stiamo parlando di rimedi sintomatici, in grado cioè di affrontare la fase acuta della reazione allergica, ma non la causa della stessa, ossia l’allergia, per la qual cosa occorrerà affiancare una cura omeopatica di fondo che possa intervenire sul «terreno» del paziente, legato al patrimonio genetico e comportamentale e che quindi possa “educare” il sistema immunitario a non avere una reazione spropositata nei confronti di sostanze (allergeni) normalmente innocue. In diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo antinfiammatorio con attività simil-cortisonica e simil-antistaminica, un buon regolatore del sistema immunitario e perciò particolarmente indicato in caso di allergia. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia uno sguardo all’articolo “Vediamoci chiaro” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Il consiglio rimane sempre quello di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Elisa dice
Buongiorno dott.ssa,
il mio bambino di due anni e mezzo non dorme! ovvero, dorme dalle 21 all’1 circa dopodichè si sveglia disperato, autonomamente viene in camera nostra e vuole dormire in mezzo a noi nel nostro letto, vuole la ciuccia di succo di frutta (diluito; ne beve anche due…) e tutta la notte è agitato, dorme male, pizzica, scalcia e fa i capricci…io e mio marito non sappiamo più come uscirne…sono due anni e mezzo che non si dorme! durante il giorno è molto capriccioso (è capace di fare il piagnisteo anche per due ore) fintanto che non gli si da ciò che viuole e poi presi dalla disperazione cediamo. A scuola le maestre mi dicono spesso che dorme poco (al massimo un’oretta), che è geloso dei compagni e che ha una gran tendenza a comandare. A casa è molto geloso di noi genitori (abbiamo un altro figlio di 5 anni), fa tutto quello che fa il fratello e vuole tutto quello che ha suo fratello e piange e scalcia e si arrabbia fino a che il grande non cede..se non cede inizia a perseguitarlo con morsi e pizzichi…un vero despota! siamo davvero in balia di un piccolo dittatore! finora abbiamo provato, sotto consiglio della nostra omeopata, fiori di bach, nux vomica, stramonio e ora stiamo provando con lachesis ma ad ora non abbiamo ottenuto alcun risultato! il pediatra ci aveva prescritto pure la melatonina…ha funzionanto una notte e poi basta! è un bambino molto vivace e attivo, chiaccerone, a volte esibizionista, mangia molto e con voracità, ha la tendenza ad avere la pancia sempre molto gonfia e con episodi di meteorismo ‘importanti’…ha qualche consiglio da darmi gentilmente soprattutto per farlo dormire?
Grazie
Elisa
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, già l’anno scorso, precisamente il 19/07/2016, lei ha rilasciato un commento che tratta la stessa problematica sulla pagina “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella presente sezione del sito, cui ho dato risposta il giorno seguente (link: https://rimediomeopatici.com/affezioni-rimedi/ansia-depressione-attacchi-di-panico/comment-page-4/#comments). La informavo su Chamomilla che è il rimedio omeopatico in grado di trattare i disturbi nervosi con caratteristiche di irritabilità, specialmente nei bambini, i quali si calmano solo se vengono accontentati, coccolati e accuditi. L’agitazione e il capriccio dominano infatti il quadro del bambino che richiede Chamomilla. Egli essenzialmente è:
– brontolone, va in collera non appena lo si avvicina o lo si contraddice;
– capriccioso, sempre scontento, prepotente. Desidera, ad esempio, un giocattolo, lo reclama con violenza e non appena lo ottiene poco dopo lo rigetta per reclamarne un altro che subirà la stessa sorte;
– agitato, non sta mai fermo, impaziente;
– insonne, ha sonno ma non riesce a dormire, richiede il contatto fisico della madre per addormentarsi, ma mai senza difficoltà.
Inoltre, sempre a titolo informativo, sappia che l’associazione con il gemmoterapico Tilia tormentosa M.G. D1, quand’anche da lei già utilizzato, in genere produce i risultati migliori, atteso che il preparato è un regolatore del sistema nervoso, un ottimo tranquillante, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, agitazione, nervosismo, insonnia. Si ricordi anche del bagnetto caldo serale. Ovviamente non prenda alcuna iniziativa senza il parere della dottoressa omeopata. Cordiali saluti.
Mario dice
Gentile Dott.ssa sono stato dal medico e dal dentista per via di gengive gonfie e sanguinanti ho fatto una cura antibiotica e il coluttorio erreflog ma non è cambiato nulla, lei cosa mi consiglia?
Grazie infinite
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, relativamente all’Omeopatia, il rimedio omeopatico più spesso prescritto in caso di gengive gonfie e facilmente sanguinanti è Phosphorus. Tra gli altri rimedi omeopatici altresì adoperati troviamo Silicea (gengive infiammate, arrossate, dolenti e gonfie; grande sensibilità con le bevande fredde), Arsenicum album (gengive gonfie, dolenti, brucianti e sanguinanti; miglioramento con le bevande calde), Mercurius solubilis (gengive gonfie, spugnose e sensibili), Sulphur (gengive gonfie, dure, arrossate e brucianti), Hepar sulphur (gengive gonfie, sanguinanti e dolenti al tatto), Belladonna (gengive arrossate, tumefatte e dolenti in modo pulsante). Relativamente alla Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Bocca sorridente” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui è possibile aggiungere il gel di Aloe vera, la tintura di Mirra, l’infuso di Camomilla, l’infuso di Tè nero, il gel a base di Tea Tree Oil, l’olio di Sesamo, per delle applicazioni locali o dei risciacqui onde ottenere un effetto antinfiammatorio, lenitivo e calmante. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Carmela dice
Gentile dottoressa ,
la ringrazio per l’attenzione prestatami e vorrei cogliere l’occasione e approfittare della sua gentilezza per avere un parere su un altro prodotto fitoterapico: Olivis.
Questo preparato l’ho assunto per qualche tempo con ottimi risultati fino a quando mi sono imbattuta in un forum nel quale si sosteneva che nel prodotto fosse presente la Reserpina inserita nel composto senza essere dichiarata nell’etichetta. Per quanto ne sappia , questo elemento si ricava da un’altra pianta per cui non mi spaventa la sua assunzione, il problema si pone perchè pare incrementi la produzione di Prolattina che per me è assolutamente sconsigliata.
Saprebbe dirmi se è vero che la Reserpina agisce in questo senso? Quali sono le sue ulteriori controindicazioni?. Secondo lei il prodotto Olivis è sicuro?
La ringrazio infinitamente e le invio cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmela, Olivis è un integratore contenente i principi attivi di diverse piante che troverebbe indicazione per l’ipertensione lieve, ossia per quella che, previa valutazione medica, non necessita ancora del trattamento farmacologico. La notizia che il composto possa contenere la Reserpina tra gli ingredienti non dichiarati sta tuttora circolando e senza i dovuti chiarimenti qualche perplessità la pone. La Reserpina è un alcaloide di origine vegetale, estratto da varie specie di Rauwolfia, piante legnose tropicali. È stata utilizzata in passato nella terapia farmacologica dell’ipertensione e di alcune psicosi, ma oggi viene sostituita da prodotti più efficaci e con effetti collaterali molto più contenuti. Tra gli effetti indesiderati della Reserpina troviamo l’iperprolattinemia (aumento della concentrazione della prolattina nel sangue), ma anche congestione nasale, disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, intolleranza gastrica, ulcera gastrica, dolore addominale, diarrea), aumento di peso, mal di testa, capogiri, disfunzioni sessuali, brachicardia, dolori al petto, gonfiori di piedi e caviglie, depressione, sonnolenza, incubi, ecc. Cordiali saluti.
Carmela dice
Gentile dottoressa,
ho 65 anni e avrei bisogno del suo aiuto per migliorare la mia condizione di ipertesa.
Dico migliorare perchè la mia condizione è parzialmente coperta da due farmaci che tra gli effetti collaterali provocano ipotensione : Parlodel e Dostinex
Questi medicinali mi sono indispensabili in quanto pratico il Metodo Di Bella per un carcinoma mammario operato 6 anni fa .
Di fatto accade che , assumendo i medicinali a pranzo e a cena i valori pressori nel pomeriggio oscillano tra 130/140 la massima e la minima tra 70 e 80. Quando il martedì e il sabato aggiungo il Dostinex, i valori scendono ulteriormente. Il problema si pone al mattino perché si attestano tra 80/90 la minima e160/170 la massima e ,a volte, anche di più scatenando crisi di ansia che non fanno altro che peggiorare la situazione!.
Ho assunto il Plaunac e Cardura ma con esiti disastrosi per gli effetti collaterali.
Ho pensato che qualche rimedio omeopatico potrebbe risolvere il mio problema e ieri ho acquistato la tintura madre di Biancospino della Boiron dal momento che sono una persona molto ansiosa e sono stata operata da 2 mesi per un impianto PMK a causa di una aritmia.
Ieri pomeriggio avevo il cuore particolarmente agitato e ho provato il Biancospino assumendone(con beneficio) 20 gocce. Ho assunto di nuovo 20 gocce prima di dormire e sono stata bene tutta la notte. Questa mattina ho pensato di assumerle di nuovo ma dopo averlo fatto ho avuto l’impressione di una reazione avversa.
E’ sbagliato il dosaggio? Una volta cominciata la cura ,devo essere costante nelle assunzioni o posso prendere al bisogno?
Per l’ansia mi hanno consigliato anche la Passiflora Incarnata, potrei , eventualmente associarla ( in orari diversi) con il Biancospino? Quale dosaggio?
Ho bisogno di ferro ma sono allergica. Potrebbe andare bene Ferrumplus della Hering?
Tutti i farmaci del Metodo Di Bella sono finalizzati alla soppressione degli ormoni della crescita e della prolattina. Nel Biancospino e nella Passiflora ci sono sostanze che potrebbero agire in senso contrario?
La ringrazio per l’attenzione e per i suggerimenti che spero vorrà darmi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmela, il Biancospino è una pianta dalle numerose proprietà benefiche, tra le quali si citano l’azione ipotensiva, tonica cardiaca, antisclerotica, vasodilatatrice coronarica, tonica vasale. La pianta inoltre si rivela utile per chi soffre di ansia, nervosismo, angoscia, agitazione e insonnia. La posologia in genere consigliata della tintura madre (la quale ovviamente non è un rimedio omeopatico, bensì un fitoterapico) è di 30-40 gocce 3 volte al dì dopo i pasti ed alla sera. Il Biancospino non ha effetti collaterali e controindicazioni particolari, tuttavia va usato con prudenza se la frequenza cardiaca è inferiore a 60 battiti al minuto (brachicardia) e nei disturbi della conduzione dello stimolo elettrico del cuore. Inoltre gli estratti di Biancospino possono interagire con alcuni farmaci, quali beta-bloccanti e digitale, potendo potenziarne l’effetto. La Passiflora incarnata è una pianta con potere calmante e sedativo, per cui trova indicazione come ipotensivo, sedativo, antispasmodico, analgesico e per tutte quelle patologie psicologiche e nervose che richiedono un effetto rilassante, dall’ansia alla tachicardia, passando per l’insonnia. La posologia generalmente consigliata della tintura madre è di 30-40 gocce 3-4 volte al dì dopo i pasti ed alla sera prima di coricarsi. Anche stavolta non ci sono notizie di effetti collaterali e controindicazioni specifiche nell’uso della Passiflora alle dosi consigliate, tuttavia si richiede sempre una certa attenzione per l’azione sedativa che esplica. Inoltre l’uso è vietato in concomitanza con farmaci ansiolitici (in particolare le benzodiazepine o i superati barbiturici), antidepressivi, gli psicofarmaci in generale ed i sonniferi. Ciò premesso, sarebbe comunque opportuno procedere con un solo preparato, verificandone nel medio termine i reali benefici. Le consiglio comunque di avvalersi di un’approvazione medica relativamente al suo caso specifico, anche per quanto riguarda il Ferrum Plus (anche tale prodotto non è un rimedio omeopatico, bensì un oligolito). Cordiali saluti.
maria dice
Gentile Dottore,
mi è stato prescritto da un suo Collega il mercurius solubis alla 200k, la mia bimba di 5 anni aveva avuto una notte di febbre, ma il guiorno seguente è svanito tutto, era solo un pò spossata ma senza febbe, alito pesante, e leggera tosse grassa.
dopo la somministrazione del rimedio, la sera ha cominciato con 37 di febbre, e questa mattina 39.
potrebbe essere causato dal rimedio?
Grazie in anticipo per la risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, è difficile dire se trattasi o meno del temporaneo aggravamento omeopatico dovuto all’assunzione di Mercurius solubilis, anche se in linea di principio non si può completamente escludere. Se così fosse i sintomi dovrebbero incominciare a regredire in un tempo ragionevolmente breve (più la malattia è di vecchia data, più tempo ci vuole), senza lasciare alcuna conseguenza. Va però annotato che la 200K è una diluizione alta e come tutte le alte diluizioni impiega generalmente diversi giorni per entrare in azione. Quindi non si può neanche escludere che la febbre appartenga al quadro evolutivo dell’affezione che sta interessando la sua bimba. Sarebbe pertanto opportuno, se non l’avesse ancora fatto, informare il medico omeopata di quanto accade. Cordiali saluti.
David dice
Gentile dottoressa, mia figlia di 10 anni in coincidenza dell’inizio dell’anno scolastico ( o della diminuizione della temperatura?) presenta un’arrossamento praticamente identico all’eritema solare solo sul palmo di entrambe le mani. Ha prurito e nella zona del polso la pelle è diventata più secca ed arida ed è ruvida al tatto. Le normali creme da farmacia idratanti e non, non hanno dato benefici significativi e duraturi. Anche creme erboristiche a base di aloe ed altre piante non hanno sortito effetto soddisfacente. La visita dermatologica ci solo fatto prescrivere altre creme idratanti ma non hanno risolto il problema, l’unica cosa che ci ha detto il dermatologo è che non si tratta di una dermatite da contatto.
La bambina và bene a scuola ma non è certo la sua maggior ambizione :) inoltre in classe ci sono dei problemi con alcuni compagnetti che sono un pò prepotenti e lei subisce perchè molto educata.
La rtingrazio per la sua attenzione.
David.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio David, dalla descrizione fornita sembrerebbe trattarsi di una forma di dermatite atopica, su base allergica o irritativa, la quale, com’è noto, è una malattia cronica infiammatoria della pelle con intenso prurito, rossore e secchezza cutanea. È una sindrome multifattoriale, poiché le cause che la scatenano sono molteplici e di varia natura, dove intervengono fattori immunologici e non immunologici. I primi sono costituiti dagli allergeni da inalazione, da contatto o alimentari, i secondi da irritanti esterni, infezioni, stress, sudorazione. La genetica e le condizioni ambientali giocano un ruolo fondamentale nella dermatite atopica, lavorando quasi in simbiosi, talché potenziano l’iperattività infiammatoria della pelle verso gli allergeni o gli irritanti. La dermatite atopica si distingue dalle altre dermatiti perché le manifestazioni cutanee non coincidono con le aree in cui una data sostanza è venuta a contatto con la pelle. La malattia esordisce spesso in età pediatrica, ha una maggiore incidenza nei mesi invernali e nella maggioranza dei casi tende a scomparire spontaneamente durante l’adolescenza. Sarebbe quindi opportuno chiedere ulteriori chiarimenti al dermatologo anche per verificare una tale ipotesi. Ad ogni modo, l’Omeopatia, che bada più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia in sé, potrebbe essere di aiuto per affrontare e risolvere la problematica, a condizione però che si individui il rimedio omeopatico giusto, ossia quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. I rimedi omeopatici che vengono spesso prescritti in caso di eritema sono: Belladonna (arrossamento accompagnato da calore e prurito), Apis (rossore meno intenso, pelle meno liscia che in Belladonna, miglioramento con le applicazioni fredde), Hamamelis (eritema di colore rosso scuro). In diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui è indicato anche in caso di allergia o Cedrus libani M.G. D1 particolarmente adatto al trattamento degli eczemi secchi. Per alleggerire la situazione si possono adoperare pomate o creme a base di Calendula o di Avena o di Aloe vera che hanno proprietà antipruriginose, lenitive, calmanti, analgesiche, disarrossanti, antisettiche, antinfiammatorie, ecc. Sarebbe opportuno associare anche altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), riducendo, in particolare, il consumo di dolci e di zuccheri semplici, evitare di grattare le zone interessate per non aggravare ulteriormente il problema, ecc. Ovviamente tutto quanto detto finora richiede la conferma e l’approvazione di un medico, di un medico omeopata se intenderà avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di sua figlia. Cordiali saluti.
Erika dice
Gentile Dottoressa,
Soffro di disidrosi da anni alla mano destra e dermatite seborroica sul cuoio capelluto che mi porta a grattarmi in continuazione, ultimamente la disidrosi è aumentata anche sotto la piante del piede.
Sto prendendo da poche giorni mezereum 5ch, volevo anche integrare con lycopodium 9ch, le sembra corretto?
Cordialmente
Erika
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Erika, in caso di disidrosi, che ricordiamolo è una forma di eczema caratterizzata da piccole vescicole, localizzate soprattutto sul bordo laterale delle dita di mani e piedi, con tendenza alla recidiva stagionale in primavera e autunno, i rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti sono Anagallis arvensis e Primula obconica. Per la dermatite seborroica, che ricordiamolo è un’infiammazione della pelle caratterizzata da arrossamenti, prurito e perdita di squame untuose, che colpisce soprattutto il cuoio capelluto, che presenta diversi fattori scatenanti (cambio di stagione, caldo eccessivo, umidità, variazioni ormonali, stipsi, detersione con agenti irritanti, ansia, stress, ecc.), il rimedio omeopatico che viene più spesso prescritto è Selenium, specialmente quando vi è anche grande astenia. Tra gli altri rimedi omeopatici troviamo: Phosphoricum acidum (capelli grassi, forfora e possibile alopecia), Oleander (seborrea accompagnata da prurito intenso e lesioni al cuoio capelluto), Viola tricolor (eruzione a croste di tipo eczematoso), Graphites (secrezione gialla, viscosa e densa come il miele), Mezereum (essudato che fuoriesce dalle croste, prurito intenso che peggiora a letto), Arsenicum album (desquamazione somigliante a forfora oppure a piccoli lembi, prurito bruciante che peggiora di notte), Arsenicum iodatum (pelle indurita e desquamazione a lembi, prurito molto intenso). La Fitoterapia per la dermatite seborroica suggerisce frizioni al cuoio capelluto con le tinture madri di Ortica, Olmo e Alchemilla o con il succo di Equiseto o con l’olio di Ginepro (di quest’ultima pianta è valido anche lo shampoo). L’alimentazione consigliata è quella semplice e sana (fibre, vitamine, sali minerali), riducendo il consumo di zuccheri semplici e di grassi saturi ed incrementando quello degli acidi grassi polinsaturi (pesce azzurro, ricco di omega-3). Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico. Cordiali saluti.