DESCRIZIONE DI SECALE CORNUTUM
Il rimedio omeopatico Secale cornutum (ergot in francese) si ottiene dalla Tintura degli speroni freschi raccolti proprio prima della mietitura della S.c.
La parola sperone indica il Claviceps purpurea che è un fungo ascomicete del genere Claviceps, parassita delle graminacee. Il fungo si sviluppa sotto forma di piccole escrescenze nere allungate, simili a speroni e a forma di corna, sulla spiga della pianta di Segale infetta, che viene perciò detta cornuta.
La pianta infetta contiene dei principi attivi del fungo, degli alcaloidi (ergotine) che sono estremamente tossici. L’intossicazione da ergotine è detta ergotismo.
CURIOSITA’ e APPROFONDIMENTI
In passato l’ergotismo fu causa di frequenti e anche paurose epidemie. Si hanno notizie a partire dall’anno 857. Da allora le intossicazioni a carattere epidemico si susseguirono numerosissime in Francia, in Germania, in Russia, in Inghilterra e in altri paesi Nord-Europei. Le ultime due gravi epidemie si ebbero in Russia nel 1926 e in Irlanda nel 1929. Oggi l’ergotismo può considerarsi scomparso o quasi, anche grazie alle cure impiegate nelle colture dei cereali.
Si distinguono due forme cliniche di ergotismo: la gangrenosa e la convulsiva.
I due quadri nosologici non sempre si mantengono nettamente distinti. S’iniziano con sintomi comuni: debolezza generale, dolori alle regioni lombari e alle estremità, nausea, vomito, diarrea, sete intensa, ottundimento intellettuale e anche caratteristico senso di formicolio, specie agli arti.
Allorché la malattia assume la forma gangrenosa, le estremità, specie in corrispondenza delle regioni distali, diventano, dopo alcuni giorni, tumefatte, violacee, presentando alterazioni dell’aspetto flogistico, e sono sede di urenti dolori. In seguito la cute di queste regioni assume un colorito sempre più scuro, fin quasi nero; la parte si fa fredda, si essicca, si raggrinza, sembra mummificarsi, perde ogni sensibilità e può amputarsi spontaneamente in corrispondenza delle articolazioni. Le lesioni sono sostenute da uno spasmo delle pareti arteriose, cui segue grave degenerazione ialina. A questo si aggiunge una lesione dell’intima che favorisce la formazione di trombi, che possono occludere completamente il lume. I vasi assumono un aspetto vitro omogeneo.
La forma convulsiva s’instaura più lentamente della precedente ed ha decorso più conico. Già i sintomi premonitori assumono più carattere nervoso: si hanno parestesie, atassia, fenomeno di Romberg, scomparsa dei riflessi profondi. Dopo alcune settimane compare la sindrome tipica: accessi convulsivi e spasmi tonici, specie degli arti, i quali assumono posizioni particolari e sono così fortemente flessi in tutte le articolazioni da ostacolare la circolazione nelle parti distali, che divengono edematose e cianotiche. Lo spasmo può colpire anche il diaframma e i muscoli laringei, provocando dispnea e, nei casi gravi, morte per asfissia. Le crisi convulsive si ripetono a distanza di qualche giorno o anche quotidianamente, spesso nella stessa ora, e sono accompagnate da violenti dolori. Negli intervalli si prova, in genere, un relativo benessere, con intenso e caratteristico senso di fame.
L’esame anatomopatologico rivela degenerazione e sclerosi delle vie sensitive, del tutto simili a quelle che si osservano alle intossicazioni croniche da piombo, da arsenico e da alcol.
In alcuni casi compaiono disturbi psichici, i quali possono, in taluni casi, anche manifestarsi tardivamente. Nelle forme lievi si ha difficoltà nell’elaborazione del pensiero e anche deficienza di iniziativa. Nei casi gravi e avanzati il soggetto appare confuso, spesso anche in stato di stupor, che, a volte, è interrotto da improvvise crisi di agitazione motoria. Possono inoltre manifestarsi allucinazioni visive elementari e idee deliranti accompagnate da angoscia. Talora possono residuare per lungo tempo: cefalea, vertigini, stato ansioso, irritabilità e anche disposizione agli accessi convulsivi.
CARATTERISTICHE e USO
L’ingestione della pianta infetta provoca intossicazione. Il soggetto Secale c. ha una costituzione fosfo-sulfurica.
Organospecificità: SNC, sistema nervoso vegetativo, sistema vascolare, apparato gastrointestinale, parete vascolare intima e muscolaris, utero.
Le due grandi sfere d’azione del rimedio sono rappresentate dall’utero, ove provoca emorragie (metrorragie) con sangue nero e senza coaguli, e dall’arterite degli arti inferiori. S. c. ha una tendenza emorragica e tutte le sue manifestazioni patologiche possono accompagnarsi a perdite sanguigne ed emorragie.
Principali indicazioni cliniche: Aborto, minaccia di. Aborto spontaneo. Acufene. Albuminuria. Ambliopia Apparato digerente: bruciori allo stomaco, gastrite, ulcera, disfagia, singhiozzo, rigurgiti, nausea, vomito, ematemesi; coliche, borborigmi, diarrea, tenesmo. Arteriosclerosi. Arterite delle articolazioni. Asfissia. Astenopia. Balbuzie. Cataratta. Colera; infantile. Congelamento. Convulsioni. Corea. Crampi anche al diaframma. Cuore, palpitazione del. Diabete. Diarrea. Disfagia. Dispnea. Emicrania. Emorragie retiniche. Endoarterite obliterante e coronarica. Ematuria. Emorragia post-partum. Emorragie. Epatomegalia. Epilessia. Epistassi. Favi. Foruncoli. Gangrena secca. Gastrite. Geloni. Ghiandole gonfie e tendenti alla suppurazione. Idrope endolinfatica e sindrome di Meniere. Intorpidimento. Insufficienza circolatoria. Ipermenorrea. Ipertensione. Latte, soppresso. Metrorragia. Morbo di Reynaud. Placenta, ritenuta. Ronzii ed eco. Singhiozzo. Spasmi. Secchezza oculare. Spasmo del diaframma. Strabismo. Trombosi. Ulcere. Degenerazione delle unghie, Vertigini.Vescicole cutanee. Paralisi della vescica.
Il soggetto S. è scoraggiato, malinconico e soprattutto ansioso, ha paura della morte.
In certi casi il paziente ha una forte debolezza generale, un affievolimento del sensorio e delle facoltà mentali; in altri casi, al contrario, predomina uno stato di eccitazione con eccessi di furore e crisi maniacali.
Una modalità chiave del rimedio è la “tendenza a scoprirsi”.
Secale c. esercita un’azione costrittiva e spastica sulle fibre muscolari lisce in particolar modo quella sulle fibre muscolari della tunica delle arterie, con tendenza alla gangrena.
L’azione costrittiva e spastica domina la patogenesi del rimedio ed ha come effetto quello di rendere spastici i vasi sanguigni, riducendovi la circolazione, per sopprimerla infine del tutto e sfociare nel processo di gangrena secca. Talora si assiste anche alla formazione di trombi che possono occludere completamente il lume.
AZIONE DI SECALE CORNUTUM SULL’UTERO
A livello dell’utero Secale è utile nella metrorragia, nell’ipermenorrea, nell’endometriosi (irregolarità dei cicli mestruali con sanguinamenti anomali), nelle emorragie post-partum, nei casi di placenta ritenuta. S. arresta le emorragie, calma i dolori ed i bruciori, risollevando in ogni caso l’ammalata.
Aggravamento con il caldo, aggravamento dell’emorragia con il movimento, miglioramento con applicazioni fredde.
AZIONE DI SECALE CORNUTUM SUGLI ARTI
Gli spasmi vasomotori più frequenti sono quelli che si verificano a livello delle arterie degli arti. La gangrena può interessare l’intero arto oppure solo una estremità, ad esempio un dito della mano o del piede. Lo spasmo si accompagna a pelle ruvida, cianosi, raffreddamento delle estremità come nei geloni e nei casi di congelamento. Il soggetto ha la sensazione di formicolii o di pizzicore o di intorpidimento, perdita di sensibilità, crampi violenti al polpaccio; in uno stadio più avanzato egli avverte dolori talvolta atroci con la sensazione di bruciore.
Secale c. è utile nei casi di geloni, congelamento, geloni, endoarterite obliterante, morbo di Reynaud, asfissia, gangrena secca degli anziani.
L’arto del soggetto Secale è aggravato da applicazioni calde esternamente ed è al contrario migliorato dal freddo e dall’aria fresca esterna.
Se il malato fa un bagno caldo l’estremità dell’arto diviene color blu-ardesia ed anche atrocemente dolente. Ciò distingue l’ammalato Secale da quello Arsenicum, che per quanto lo riguarda è migliorato dal calore e dalle applicazioni calde.
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