DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Sulphur si ottiene dalla triturazione con alcool puro di cristalli di zolfo ridotti in polvere, successivamente portati ad ebollizione, filtrati e sottoposti a diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Lo zolfo (nome latino sulphur) è l’elemento chimico di simbolo S, appartenente al VI gruppo del sistema periodico. Conosciuto fin dalla preistoria, fu per la prima volta studiato da Antoine Lavoisier che nel 1777 convinse definitivamente la comunità scientifica a classificarlo come elemento e non come composto.
Lo zolfo è una sostanza cristallina trasparente di colore giallo, inodore, con caratteristiche essenzialmente non metalliche. E’ insolubile in acqua, poco solubile in alcool e solubile in etere, nella benzina e negli oli. Brucia all’aria con fiamma azzurra e odore irritante, producendo il diossido di zolfo (SO2, meglio noto come anidride solforosa).
Lo zolfo è abbastanza abbondante in natura (0,1%), dove esiste allo stato elementare (zolfo nativo) nelle vicinanze di regioni vulcaniche, come ad esempio in Sicilia ed in Giappone, o in giacimenti come quelli in Louisiana e Texas (USA), che sono tra i più vasti esistenti. Lo si trova pure allo stato combinato, soprattutto come solfuro (es. pirite FeS2, galena PbS, blenda ZnS) e come solfato (es. gesso CaSO4∙2H2O, barite BaSO4). Il caratteristico odore di uova marce è dovuto al solfuro d’idrogeno (H2S, noto anche come acido solfidrico o idrogeno solforato), rinvenibile in sorgenti minerali.
Lo zolfo ed i suoi composti trovano applicazione in molti processi industriali, di cui il più importante è la produzione di acido solforico (H2SO4) per batterie elettriche e detergenti, ma anche nella produzione di fertilizzanti, polvere da sparo, insetticidi e fungicidi (anticrittogamici), disinfettanti, lassativi e nel processo di vulcanizzazione della gomma. Altri usi sono nelle teste dei fiammiferi e nei fuochi d’artificio. I solfiti vengono usati per sbiancare la carta e come conservanti nella frutta secca e nei vini (qui sottoforma di diossido di zolfo SO2, con la sigla E220).
La presenza di SO2 nell’atmosfera è dovuta principalmente ai processi di combustione dell’industria e delle centrali elettriche che utilizzano combustibili fossili (carbone, olio combustibile di petrolio, gasolio). Tale gas è un forte irritante degli occhi, della gola e delle prime vie respiratorie ed inoltre reagendo con l’ossigeno ed il vapore acqueo dell’aria forma acido solforico (H2SO4), che precipitando al suolo dà luogo alle famose piogge acide tanto dannose per l’ambiente a causa dell’acidificazione dei terreni e delle risorse idriche.
Oltre che in omeopatia, lo zolfo è molto utilizzato in naturopatia ed in cosmetica per le sue riconosciute proprietà antinfiammatorie, astringenti e disintossicanti. Il sapone allo zolfo, ad esempio, è un classico per i problemi della pelle grassa.
Ma il ruolo importante lo zolfo lo svolge nella vita animale e vegetale, dove diventa un elemento indispensabile ed essenziale, in quanto responsabile della catalizzazione di reazioni biochimiche cellulari ed extracellulari di fondamentale importanza biologica. Nell’organismo umano, ove costituisce lo 0,25% della massa totale, è presente in tutte le cellule ed in particolare in due amminoacidi proteinogenici, la cisteina e la metionina, e di conseguenza in molte proteine. E’ contenuto nella cheratina, sostanza proteica necessaria per la salute ed il benessere di pelle, unghie e capelli. Per questo motivo è denominato anche il “minerale della bellezza”. Lo zolfo è contenuto anche nelle vitamine del gruppo B, quali tiamina (vitamina B1) e biotina (vitamina B8). Nel fegato stimola la produzione della bile ed aiuta nell’attività di disintossicazione. E’ presente nel tessuto connettivo (ad es. nelle articolazioni) e nell’insulina, ormone prodotto dal pancreas per la regolazione del livello di glucosio nel sangue. E’ necessario per la corretta struttura ed attività biologica degli enzimi, particolari proteine aventi la funzione di catalizzatori biologici. Svolge infine nell’organismo altre importanti funzioni a livello immunologico, neurologico, polmonare, renale, muscolare e scheletrico.
Gli alimenti più ricchi di zolfo sono uova (che ne hanno il più alto contenuto), legumi, cavoli, gemme di grano, carne, pesce, molluschi bivalve, formaggio e latte.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Sulphur è uno dei principali policresti omeopatici. La sua diatesi è psorica ed è un rimedio adatto a tutte le costituzioni, ma soprattutto a quella sulfurica. Il temperamento è sanguigno.
Il soggetto Sulphur è un auto-intossicato, in quanto, risultando alterato il metabolismo dello zolfo, non riesce ad espellere naturalmente le tossine prodotte nell’organismo, che in condizioni normali vengono espulse tramite gli organi emuntori quali reni, fegato, polmoni e pelle. In presenza di tale anomalia risulta compromessa la normale attività fisiologica ed i sintomi sono quelli tipici dell’intossicazione generale in cui l’organismo si trova. Tutti i sintomi tendono alla cronicità e questa è una delle caratteristiche chiave del rimedio.
Pertanto il soggetto Sulphur può presentare tipicamente problemi di insufficienza renale, infezioni delle vie urinarie, epatomegalia (fegato ingrossato), stasi a livello della vena porta (è la grossa vena che convoglia nel fegato il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente) con congestione epatica ed emorroidi, stasi della vena cava inferiore (è la grossa vena che drena verso il cuore il sangue che ritorna dalla metà inferiore del corpo) con varici alle gambe, adeniti acute e croniche (infiammazione dei linfonodi), suppurazione dei tessuti, eretismo cardio-circolatorio, ipertensione, problemi digestivi, patologie respiratorie.
Ma il vero punto debole di Sulphur è la pelle, che com’è noto è una delle principali vie di eliminazione delle tossine ed alla quale arrivano, nello stato di intossicazione generale in cui si trova il soggetto, tutti i rifiuti e le sostanze tossiche non eliminate altrove. La pelle pertanto si presenta malsana, secca, rugosa, raggrinzita e dominata da varie affezioni con eruzioni ed eczemi, oltre che da una sudorazione abbondante e fetida. L’odore sgradevole delle escrezioni è una delle caratteristiche di Sulphur, riconducibile a tutti i composti solforati, quali il solfuro d’idrogeno (H2S).
Proprio perché l’intossicazione è lenta anche la sintomatologia è a decorso lento e graduale, per cui ogni patologia compare lentamente ed altrettanto lentamente scompare.
Considerato inoltre che lo zolfo brucia, anche Sulphur brucia, per cui il soggetto ha sensazioni di bruciore sulla pelle e sulle mucose (bocca, intestino, ecc.), il sudore è bruciante (e maleodorante), le secrezioni sono brucianti, ha vampate di calore, le piante dei piedi a letto bruciano e questo è un altro sintomo caratteristico e peculiare del rimedio. Di giorno il soggetto diventa termicamente instabile, per cui una parte del corpo (testa) si fa calda ed un’altra si fa fredda (mani e piedi).
In Sulphur sono frequenti le cosiddette alternanze morbose tra varie patologie, come tra quelle cutanee, respiratorie, venose, muscolo-scheletriche o gastrointestinali, per cui ad esempio eczema, asma, emorroidi, cefalea, reumatismo o diarrea si alternano tra di loro, nel senso che scompare l’una e compare l’altra, in genere con una periodicità di 7 o 8 giorni.
E’ altresì presente una certa irregolarità dei sintomi, dovuta all’intossicazione ed alle improvvise reazioni dell’organismo nel tentativo di ripristinare la corretta eliminazione delle tossine. Pertanto ad esempio il soggetto sarà stitico o diarroico, anoressico o bulimico, mangerà molto e digerirà tutto oppure mangerà poco e digerirà male, e così via. Si presenteranno cioè i sintomi più contraddittori, per cui si può dire che «c’è tutto in Sulphur» e questo qualche volta rende più difficile la sua prescrizione.
Il soggetto che richiede il rimedio può essere di due tipi: un magro ossigenoide o un grasso pletorico, che corrispondono rispettivamente ai biotipi “sulfurico magro” e “sulfurico grasso”.
Il magro ossigenoide presenta un’accelerazione delle reazioni biochimiche di ossidazione (l’aggettivo ossigenoide sta proprio per un eccesso di ossigenazioni) e conseguentemente un aumento della quantità di scorie che il suo organismo non riesce ad eliminare con lo stesso ritmo con cui le produce. Diventa pertanto un auto-intossicato che cerca di eliminare i rifiuti, ad esempio, con la diarrea mattutina. E’ un soggetto sottile, magro, con pelle avvizzita e mucose arrossate ai bordi degli orifizi (bocca, narici, palpebre, orecchie, ano, ecc.).
Il grasso pletorico presenta invece un rallentamento delle ossidazioni e persino dell’intero metabolismo (l’aggettivo pletorico sta per una sovrabbondanza di effetti nocivi), con il risultato che si forma un altro genere di intossicazione. Il soggetto sarà, cioè, più corpulento, psorico, iperteso, sentirà sempre caldo, suderà abbondantemente al minimo calore, avrà congestioni e sensazioni di bruciore un po’ dappertutto, sarà diarroico o stitico a seconda se viene o no utilizzata tale via di eliminazione delle scorie.
Dal punto di vista neurologico il soggetto Sulphur è per lo più pigro e disordinato, apatico e trasandato, fino allo stato depressivo. A volte appare come un megalomane o preda di manie religiose. Spesso soffre di vertigini e di cefalea nevralgica di tipo congestivo. Non sopporta il calore, soprattutto quello all’interno di un ambiente chiuso. Ha sete intensa. Ha desiderio o ripugnanza per alcune categorie di cibo, a seconda del loro contenuto di zolfo: in effetti poiché è turbato il metabolismo dello zolfo, l’organismo non sa più trasformare e assimilare gli alimenti solforati, ossia quelli ricchi di proteine, per i quali proverà un’avversione (es. carne e latte), mentre al contrario sarà attirato da glucidi e lipidi che sono privi di zolfo (es. alimenti zuccherati, grassi animali e vegetali).
Il Sulphur omeopatico agisce aumentando i processi di eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo, accumulatesi eccessivamente, come abbiamo visto, per un’alterazione del metabolismo dello zolfo, al punto tale da determinare progressivamente uno stato di intossicazione generale. In questo modo Sulphur elimina, depura, purifica. E’ questa in sintesi la semplice chiave di lettura del rimedio. Sulphur è il “netturbino”, l’operatore ecologico dell’organismo che spazza via i rifiuti tossici mantenendo pulite tutte le strutture cellulari. Sulphur quindi «fa uscire» le tossine, per cui il rimedio agisce secondo una “tendenza centrifuga”, cioè dall’interno all’esterno dell’organismo.
Il rimedio è utilizzato anche come “rivelatore dei sintomi”, quando ad una malattia non corrisponde alcun rimedio ben definito, quando cioè i sintomi della malattia non sono ben marcati: in tal caso Sulphur fa apparire qualche caratteristica che indica il rimedio da somministrare.
E’ usato anche quando l’ammalato si trova nel cosiddetto “stato psorico”, cioè quando egli dimostra scarsa reattività alla cura di un rimedio, seppure ben scelto e correttamente somministrato: in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio di agire.
E’ altresì adoperato, dopo una malattia, per eliminare le tossine residue presenti nell’organismo o quando il paziente tarda ad entrare nella fase di convalescenza.
Tutti i sintomi peggiorano al caldo umido, in un letto troppo caldo ma anche al clima troppo freddo. Migliorano al caldo secco, all’aria aperta, con il sudore. La lateralità del rimedio è generalmente sinistra.
I principali sinergici (complementari) di Sulphur sono Aconitum, Aloe, Antimonium tartaricum, Ipeca, Nux vomica, Psorinum, Pulsatilla, Rhus tox, Silicea.
I principali antidoti (ma che aiutano nelle terapie)sono Aconitum, Camphora, Chamomilla, China, Mercurius solubilis, Pulsatilla, Rhus tox, Sepia, Thuja.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Sulphur si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Pelle secca, raggrinzita, screpolata, squamosa. Sudorazione maleodorante. Eruzioni cutanee di ogni tipo, fenomeni suppurativi e prurito intenso. Foruncoli. Acne. Esantema e malattie esantematiche. Eczema. Orticaria. Herpes. Erisipela. Verruche callose. Pitiriasi. Ulcere pruriginose e fistolose. Piaghe. Ecchimosi.
2) APP. DIGERENTE. Afte. Alito fetido e lingua con patina biancastra. Dispepsia di ogni genere. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Gonfiore addominale. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
3) APP. CARDIOVASCOLARE. Congestioni localizzate venose e arteriose. Stasi venose. Vampate di calore. Eretismo cardio-circolatorio. Aterosclerosi. Ipertensione arteriosa. Varici. Emorroidi.
4) SISTEMA LINFATICO. Ipertrofia e infiammazione dei linfonodi.
5) APP. URINARIO. Infezioni delle vie urinarie. Pollachiuria. Tenesmo vescicale. Ritenzione urinaria.
6) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite acuta o cronica. Rinite allergica. Rinorrea acquosa e irritante. Tosse spasmodica. Asma con attacchi soprattutto notturni.
7) SISTEMA NERVOSO. Apatia mentale. Lieve depressione ciclica. Tendenza a svegliarsi tardi al mattino. Sonnolenza diurna spesso associata a insonnia notturna. Vertigini. Cefalea nevralgica di tipo congestivo.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Possibile dismenorrea, con ciclo mestruale irregolare ed intermittente. Disturbi della menopausa.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Possibile prostatite. Ipertrofia prostatica in età adulta.
10) ORECCHIO. Otite con otorrea purulenta. Parotite. Prurito all’orecchio esterno. Escoriazione dietro le orecchie.
11) OCCHIO. Oftalmie brucianti. Congiuntiviti e lacrimazione, legate anche allo stato allergico. Prurito, solletico e bruciore alle palpebre. Orzaiolo.
12) APP. MUCOLOSCHELETRICO. Lombalgie e sacralgie. Reumatismi. Crampi muscolari. Bruciore alle piante dei piedi.
DOSI
In tutti i casi diluizione 7CH, 3 granuli o 5 gocce da una a tre volte al dì. In particolare nei casi di malattie esantematiche e di parotite solo nella fase terminale della malattia.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Patrizia dice
Buongiorno Dottoressa, ho una bimba di 4 anni che dal settembre scorso (inizio scuola materna) si è ammalata molto spesso tanto da dover assumere 7 cure antibiotiche, 4 negli ultimi 3 mesi. Ha avuto 3 otiti, scarlattina, streptococco, placche in gola, oltre ai vari raffreddori e febbri. Ora è ancora raffreddata e ha avuto febbre a 39, in questi giorni è molto stanca, la vedo dimagrita ed è molto nervosa, tanto da avete un sonno particolarmente agitato e con sudorazione fredda (solo da qualche notte) sopratutto appena addormentata. Le volevo gentilmente chiedere se potrebbe esserle d’aiuto prendere il Sulfur (ho in casa il 30ch in granuli) magari da abbinandolo anche ad altri rimedi e la quantità corretta x una bambina della sua età.
La ringrazio e mi scusi se mi sono dilungata troppo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Patrizia, le affezioni delle vie respiratorie possono essere abbastanza ricorrenti in età pediatrica, dove il sistema immunitario non è ancora completamente maturo e quindi sufficientemente forte da poter respingere tutti gli attacchi degli agenti patogeni esterni. Con la crescita, rafforzandosi i meccanismi di difesa, i problemi tendono a regredire fino a scomparire completamente. La migliore prevenzione da mettere in atto è perciò aiutare il sistema immunitario ad aumentare le proprie difese e ciò lo si può fare in modo assolutamente naturale iniziando dall’alimentazione, che, compatibilmente con l’età della sua bimba, deve essere sana ed equilibrata, orientata anche ad abbassare l’infiammazione e contenere lo stress ossidativo, riducendo quindi il consumo degli zuccheri semplici e dei grassi saturi (grassi idrogenati in particolare) e privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare A/betacarotene, gruppo B, C, D, E), minerali (in particolare calcio, magnesio, zinco), acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), cereali integrali, prebiotici e probiotici. Un possibile aiuto può venire anche dall’Omeopatia ed i principali rimedi omeopatici che vengono spesso utilizzati sono Sulphur e Silicea, da privilegiare in base al miglior grado di somiglianza rimedio-paziente. Sulphur è per eccellenza il rimedio ripulitore in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine ed è l’eliminatore “numero uno” che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel profondo per spingerli all’esterno. Viene classicamente prescritto quando il paziente presenta le caratteristiche costituzionali del rimedio, che si traducono nella cosiddetta “sintomatologia psorica”, contraddistinta da una mancanza di reattività all’aggressione patologica, associata a forte astenia, a predisposizione agli eczemi, ad alternanza di disturbi vari che si spostano da un apparato all’altro e che vedono sempre la pelle come localizzazione preferenziale, a relazioni intercorrenti tra malattie interne ed affezioni della pelle. Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, capace di trattare un gran numero di affezioni/disturbi e quindi di regolarizzare diversi squilibri, di potenziare le difese immunitarie, di incrementare la resistenza alle malattie, di contribuire a irrobustire l’organismo, di aumentare la resistenza fisica, di migliorare lo stato di salute generale, ecc. Per quanto riguarda il dosaggio, questo è lo stesso sia per i bambini che per gli adulti. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere ciò che è necessario al caso specifico della sua bambina. Cordiali saluti.
Paolo dice
Dovendo assumere sulphur 200 in soluzione unica per 2 volte oggi è tra 21 giorni quanti granuli devo assumere ogni volta?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, in genere la dose standard di un rimedio omeopatico è di 3-5 granuli ad ogni assunzione. Se invece trattasi di monodose o tubo-dose, in globuli, allora la singola dose è l’intera confezione ad ogni assunzione. Cordiali saluti.
Monica dice
Gentile Dottoressa ,
E’ possibile associare Sulphur 6CH a arsenicum album gocce ? Si tratta di dermatite atopica
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, Sulphur e Arsenicum album sono rimedi omeopatici non incompatibili tra loro, per cui possono coesistere, salvo diverso parere medico per il caso specifico. Consulti anche l’articolo “Dermatite, Eczema, Dermatosi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Cordiali saluti.
Isabella dice
Gentile dott.ssa Volpe, mio figlio per una dermatite seborroica sta seguendo una terapia con natrum muriaticum alla 30CH però i risultati sono scarsissimi, un giorno sembra ridursi il giorno dopo aumenta cosi valesinper il prurito. Segue una corretta alimentazione e utilizza shampoo neutro. Studia tanto. Le volevo chiedere se può prendere sulfur alla 30CH . Cordiali saluti . Isabella
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Isabella, Sulphur è un importantissimo rimedio omeopatico costituzionale in grado di trattare un gran numero di affezioni, tra cui quelle cutanee, a condizione ovviamente di ritrovare i segni della sua patogenesi. Questi si riferiscono sempre ad una pelle secca, ruvida, con eruzioni secche, squamosa, pruriginosa, bruciante. La dermatite seborroica invece è configurabile come un eczema umido e quindi Sulphur per la manifestazione specifica potrebbe rivelarsi meno adatto, anche se sul piano generale un contributo lo potrebbe comunque fornire. A titolo informativo, il rimedio omeopatico più prescritto per la dermatite seborroica è Selenium, ma ci sono anche Oleander, Viola tricolor, Graphites, Mezereum … A tal proposito consulti l’articolo “Dermatite, Eczema, Dermatosi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi a ciò preposti e dove potrà trovare diverse notizie di possibile interesse. Ovviamente la prescrizione giusta per suo figlio la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Rosaria dice
Buonasera dottoressa… Le scrivo per sapere se sulfur potrebbe essere il rimedio giusto per mia nipote di un anno e mezzo che presenta un calazio incistato Sulla palpebra destra. Dopo mesi di cure con antibiotici e cortisone il problema nn si è risolto anzi aggravato…. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosaria, Sulphur è indubbiamente uno dei più importanti rimedi omeopatici, è un grandissimo rimedio costituzionale, è il policresto che viene più frequentemente prescritto, per cui può essere impiegato per coprire una vasta gamma di sintomi e quindi per trattare un gran numero di affezioni e problematiche, come rilevabili dalla sua patogenesi. È anche il miglior rimedio ripulitore in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine. Pertanto, sul piano specifico, Sulphur è un rimedio che può trovare indicazione nel caso di calazio, laddove, ripeto, si ritrovino i segni dalla sua patogenesi, ovvero esista una buona somiglianza rimedio-paziente. In tali condizioni, infatti, Sulphur è il rimedio che consente di praticare una cura omeopatica di fondo, al fine di scongiurare le ricadute. Invece, da un punto di vista più strettamente sintomatico, i rimedi omeopatici che vengono comunemente utilizzati per il trattamento dei calazi, che rispondono meglio in un’alta percentuale di casi, sono Staphysagria (calazi ripetitivi che sul finire lasciano dei piccoli noduli sulle palpebre) e Pulsatilla (calazi talvolta accompagnati da arrossamento della sclera e della congiuntiva), che in genere vengono somministrati anche insieme o alternati tra loro. Però sull’opportunità d’uso di un rimedio, sulla diluizione e sulla posologia, è necessario che si esprima un medico omeopata con la visita. Inoltre è da tenere presente che, poiché il calazio è una cisti (precisamente un lipogranuloma) dovuta alla infiammazione di una delle ghiandole sebacee localizzate lungo i bordi delle palpebre (ghiandole di Melbomio), a causa dell’ostruzione del dotto escretore, il calore diventa pertanto uno dei segreti da utilizzare per la relativa cura. L’applicazione di un panno caldo sull’occhio interessato può essere quindi molto utile, od anche gli impacchi caldi con un infuso di camomilla o di malva o gli impacchi di foglie di cavolo fresche scottate al vapore, oppure un delicato lavaggio con acqua calda, sterilizzata previa bollitura, cui si può aggiungere un poco di acido borico, per un’azione antisettica, antinfiammatorie e cicatrizzante. Cordiali saluti.
STEFANIO dice
Mi scusi la mia non conoscenza ma cosa intende per,( la cura omeopatica risolutiva deve essere di terreno – ovvero di fondo e sistemica – ed in tal senso il soggetto Sulphur si mostrerà particolarmente sensibile all’azione curativa del rimedio). Se un soggetto è sulphur il rimedio è sulphur a prescindere so bene che la pelle è la maggiore espressione di eliminazione delle tossine però così giovamento riguardo alla dermatite forse bisognerà aspettare un bel pò di tempo e comunque tenere sotto controllo il prurito diventa difficile. Grazie comunque.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefanio, se vuole sapere qualcosa in più sull’Omeopatia le suggerisco di leggere gli articoli che la possono interessare nella sezione del sito “Approfondimenti”. In campo omeopatico per «terreno» si intende l’insieme degli aspetti costituzionali dell’individuo, ossia l’insieme delle sue caratteristiche personali (morfologiche, fisiologiche, psicologiche), in grado di influenzarne la reattività e delle sue predisposizioni patologiche. In sostanza il «terreno» è paragonabile all’ereditarietà aggiungendo ciò che il soggetto accumula durante il suo vissuto. Una cura omeopatica di terreno, utilizzando i rimedi costituzionali del paziente, espleta un’azione profonda e sistemica (generale) capace di trattare il paziente nella sua unità biologica e quindi di potenziare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo (sistemi immunitario, nervoso, endocrino, linfatico), incrementando la resistenza alle malattie, migliorando lo stato di salute generale, irrobustendo l’organismo, mantenendo gli equilibri corporei, migliorando l’atteggiamento mentale, ecc. Non è detto che un soggetto Sulphur debba utilizzare esclusivamente il rimedio Sulphur, dipende dal quadro clinico del paziente e dall’obiettivo che si prefigge la cura omeopatica. La Legge di Similitudine, su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, deve sempre guidare nella scelta del rimedio omeopatico giusto, ma ogni volta bisogna stabilire come applicarla a quel determinato paziente. Quando occorre un intervento esclusivamente sintomatico, per trattare un sintomo od un gruppo di sintomi, in occasione, ad esempio, di manifestazioni non legate a predisposizioni genetiche e ambientali, meno radicate e cronicizzate, allora il rimedio omeopatico curativo va individuato sulla base della mera similitudine con la sintomatologia del paziente, ossia sulla base della somiglianza tra il quadro patogenetico del rimedio (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) ed il quadro clinico del paziente. In tali casi è la patogenesi del rimedio che detta legge e non gli aspetti costituzionali o il biotipo omeopatico. Quando invece si ha a che fare con malattie croniche o recidivanti, sia fisiche che psichiche, con reazioni allergiche, con predisposizioni patologiche o con vari episodi patologici legati da un comune denominatore, allora si deve utilizzare (o affiancare alla cura del tipo precedente) una cura omeopatica di fondo con i rimedi della costituzione del paziente per intervenire sul terreno. Un rimedio omeopatico del primo tipo (sintomatico) può anche coincidere con un rimedio omeopatico del secondo tipo (costituzionale) ed il «simillimum», laddove individuabile, ne rappresenta la sintesi massima. In tal caso se, ad esempio, il rimedio unico dovesse essere Sulphur, il terreno del soggetto Sulphur sarà più sensibile di altri all’azione del rimedio omeopatico. Il medico omeopata curante potrà meglio ragguagliarla in merito al suo caso specifico. Cordiali saluti.
STEFANIO dice
Buona sera, può un soggetto Sulphur guarire da dermatite atopica con relativo prurito e altri sintomi corrispondenti sotto elencati. L’omeopata ha detto che siccome Sulphur è il miglior rimedio ripulitore in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine ed è l’eliminatore “numero uno” che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel profondo per spingerli all’esterno e soprattutto dalla pelle, mi ha detto che è difficile guarire dalla dermatite in quanto l’eliminazione delle tossine avviene per lo più attraverso la pelle ed ha aggiunto che per l’omeopatia la pelle è secondaria. Volevo possibilmente un suo parere.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefanio, anche una pelle sana espelle le tossine, anzi probabilmente riesce a farlo meglio, così come normalmente avviene. Il concetto è che qualsiasi problema cutaneo va rispettato e non soppresso, proprio perché la pelle rappresenta un’importante via di eliminazione di sostanze tossiche e prodotti del metabolismo. Pertanto, la cura omeopatica risolutiva deve essere di terreno – ovvero di fondo e sistemica – ed in tal senso il soggetto Sulphur si mostrerà particolarmente sensibile all’azione curativa del rimedio. Cordiali saluti.
SUSANNA dice
BUon giorno,
da quando sono entrata in menopausa la pelle è diventata l’organo bersaglio preferito. Già prima avevo pruriti localizzati in alcune parti del corpo, ma ora la situazione è peggiorata. C’è ipersensibilità spiccata, soprattutto delle mucose. Ho anche un sospetto herpes genitale esterno (senza bolle ne croste ma solo arrossamento e fastidio).
SULPHUR mi può aiutare?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Susanna, Sulphur è indubbiamente uno dei più importanti rimedi omeopatici ed è il policresto più prescritto, per cui può essere impiegato per il trattamento di un gran numero di affezioni e problematiche in cui si ritrovano i segni della sua patogenesi. È il miglior rimedio ripulitore in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine ed è l’eliminatore “numero uno” che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel profondo per spingerli all’esterno. Sul piano più generale viene classicamente prescritto quando il paziente presenta le caratteristiche costituzionali del rimedio, che si traducono nella cosiddetta “sintomatologia psorica”, contraddistinta da una mancanza di reattività all’aggressione patologica, associata a forte astenia, a predisposizione agli eczemi, ad alternanza di disturbi vari che si spostano da un apparato all’altro e che vedono sempre la pelle come localizzazione preferenziale, a relazioni intercorrenti tra malattie interne ed affezioni della pelle. Sul piano più specifico Sulphur quindi è un rimedio che trova indicazione nel trattamento delle manifestazioni cutanee pruriginose, con prurito molto intenso che spinge a grattarsi fino a sanguinare, che cresce con il grattamento, con il calore del letto, con l’acqua fredda ed è migliorato dal clima freddo. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono altresì adoperati troviamo: Apis (prurito che migliora con le applicazioni fredde), Urtica urens (peggiora con le applicazioni fredde), Rumex crispus (si manifesta svestendosi o esponendosi all’aria fresca), Ignatia amara (di origine nervosa), Nux vomica (in soggetto con le caratteristiche del rimedio), Natrum sulphuricum (si manifesta scoprendosi e/o quand’è presente una dermatosi desquamante), Dolichos pruriens (in persone di età e/o che migliora se con il grattamento la pelle sanguina). Tuttavia è bene ricordare che qualsiasi terapia per il prurito non potrà che essere sintomatica, prescindendo dalle cause effettive. Invece sarebbe molto importante cercare di risalire alle origini del prurito, in modo da poter mettere in atto le cure appropriate a eliminare stabilmente le cause stesse. Il prurito nella sua manifestazione può essere anche il segno clinico collaterale di molte patologie specifiche e aspecifiche. Tra le patologie specifiche più ricorrenti si ricordano eczematosi, herpes, orticaria, diabete, gotta, stitichezza, scabbia o parassitosi diverse, intossicazioni o allergie alimentari, allergie da contatto, secchezza cutanea e anche stati d’ansia. Sarebbe pertanto opportuno un controllo medico. Sono sempre consigliabili alcuni tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), riducendo, in particolare, il consumo di dolci e di zuccheri semplici, una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati a pH fisiologico (4 o 5), l’uso di indumenti idonei a contatto con la pelle (di cotone e traspiranti, morbidi e di colore chiaro), cambiarsi spesso per evitare il contatto prolungato di indumenti umidi sulla pelle, evitare di grattare le zone interessate per non aggravare ulteriormente il problema, ecc. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
susanna dice
Il ginecologo ha fatto pap test, pap test in loco per eventuale cellule anomale e ricerca herpes e tampone: tutto negativo per fortuna.La zona è arrossata e pruriginosa, solo in un punto della vulva destra. Conoscendomi, il mio stress al momento ha trovato in quel punto il modo di esprimersi, visto che il colon irritabile al momento è abbastanza tranquillo..insomma…mai un momento di benessere perchè così deve essere una persona ansiosa e ipocondriaca….non so se mi sono spiegata…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Susanna, fermo restando i contenuti della risposta precedente, il prurito intimo è un disturbo abbastanza comune e, quando non è dovuto a cause patologiche, può essere ascrivile a diversi fattori, quali ad esempio un’igiene intima sbagliata, un’alimentazione squilibrata ricca di zuccheri, sale e grassi, l’utilizzo quotidiano di salva-slip, l’uso di biancheria intima sintetica, l’abitudine ad un abbigliamento troppo aderente (jeans, leggins, collant), ecc. È anche abbastanza ricorrente nelle donne in età di menopausa o in età prossima ad essa od anche prima delle mestruazioni, a causa dei cambiamenti ormonali. Non è neanche da sottovalutare il ruolo giocato dallo stress emotivo, come ansie, paure, ecc. Relativamente ai fitoterapici, possono essere molto utili dei lavaggi locali diluendo in acqua tiepida, sterilizzata previa bollitura, la tintura madre di Calendula o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), nelle opportune quantità (poche gocce per l’olio essenziale), che hanno importanti proprietà antipruriginose, lenitive, calmanti, disarrossanti, antisettiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, ecc. Oppure i lavaggi esterni possono essere fatti con bicarbonato sciolto in acqua tiepida. Altresì validi possono rivelarsi gli impacchi con gli infusi di Bardana o di Tarassaco o di Echinacea o di Centella asiatica o di Consolida, od ancora, sempre in uso esterno, l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche una crema idratante a base di Avena o di Calendula. I rimedi omeopatici per il prurito intimo sono numerosi e diversi per caratteristiche, tra cui, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle sensazioni, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. In caso di prurito intimo ed anche vulvare, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati sono Ambra grisea, Aurum sulphuratum, Caladium, Chininum sulphuricum, Ferula glauca, Grindelia, Hamamelis, Kali bichromicum, Lac caninum, Lilium tigrinum, Platinum, Ruta, Tarentula, Urtica urens, Zincum metallicum. In caso di prurito intimo ed anche vaginale i rimedi omeopatici diventano Aurum muriaticum, Caladium, Graphites, Grindelia, Hydrocotyle asiatica, Medorrhinum, Mentha piperita, Mitchella, Ruta. Resta comunque il consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà trovare la terapia giusta per lei, contestualizzandola nel quadro clinico generale. Cordiali saluti.
Rita dice
Gentile dottoressa ho la pressione alta e l’omeopata mi ha prescritto 6 do si di sulfur6lm alternato da arnica 5ch mattino e sera. dalle rilevazioni strumentali e dalle analisi non ci sono altri problemi e purtroppo la pressione alta e un regalo di famiglia scoperto durante la menopausa…..
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rita, se il medico omeopata, visitandola, le ha prescritto i rimedi in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che essi sono i più adatti alla sua persona ed alla sua condizione clinica. Infatti, come potrà rilevare dall’articolo “Ipertensione arteriosa” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi” (link: https://rimediomeopatici.com/affezioni-rimedi/ipertensione-arteriosa/), Arnica montana e Sulphur sono rimedi omeopatici che trovano entrambi prescrizione nei casi di pressione alta. Cordiali saluti.
Teresa dice
Gentile dott
Mi è stato consigliato sulphur 6 lm dose unica e poi a seguire x 40 giorni sulphur 35k. L’omeopata mi ha prescritto questa terapia xké non riesco a stare lontana dai dolci.ingrassano in poco tempo di 7kg. Che ne pensa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teresa, se il medico omeopata le ha prescritto Sulphur è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che il rimedio è il più adatto a lei, sia a livello fisico che psichico. Infatti Sulphur viene frequentemente adoperato quando sussiste il desiderio irresistibile e violento per i dolci e per gli alimenti dolci in genere. È uno dei più importanti rimedi omeopatici, se non il più importante, è il policresto più prescritto (i policresti sono i grandi rimedi dell’Omeopatia, che possiedono un’azione generale capace di sviluppare un’attività terapeutica profonda e polivalente atta a curare moltissime patologie, disfunzioni o disturbi e di coprire una vasta gamma di sintomi, tutti legati dalla diatesi di riferimento), per cui può essere impiegato per il trattamento di un gran numero di affezioni e problematiche in cui si ritrovano i segni della sua patogenesi. Sulphur pertanto è anche il rimedio omeopatico che viene utilizzato per accelerare il metabolismo. Ovviamente, con il contributo significativo della cura omeopatica, bisognerà anche sforzarsi ad esercitare un maggior controllo di sé e dei propri impulsi, in modo da avviare un percorso sinergico e virtuoso. Il medico omeopata curante potrà fornirle ogni ulteriore delucidazione in merito al suo caso specifico. Cordiali saluti.