DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Sulphur si ottiene dalla triturazione con alcool puro di cristalli di zolfo ridotti in polvere, successivamente portati ad ebollizione, filtrati e sottoposti a diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Lo zolfo (nome latino sulphur) è l’elemento chimico di simbolo S, appartenente al VI gruppo del sistema periodico. Conosciuto fin dalla preistoria, fu per la prima volta studiato da Antoine Lavoisier che nel 1777 convinse definitivamente la comunità scientifica a classificarlo come elemento e non come composto.
Lo zolfo è una sostanza cristallina trasparente di colore giallo, inodore, con caratteristiche essenzialmente non metalliche. E’ insolubile in acqua, poco solubile in alcool e solubile in etere, nella benzina e negli oli. Brucia all’aria con fiamma azzurra e odore irritante, producendo il diossido di zolfo (SO2, meglio noto come anidride solforosa).
Lo zolfo è abbastanza abbondante in natura (0,1%), dove esiste allo stato elementare (zolfo nativo) nelle vicinanze di regioni vulcaniche, come ad esempio in Sicilia ed in Giappone, o in giacimenti come quelli in Louisiana e Texas (USA), che sono tra i più vasti esistenti. Lo si trova pure allo stato combinato, soprattutto come solfuro (es. pirite FeS2, galena PbS, blenda ZnS) e come solfato (es. gesso CaSO4∙2H2O, barite BaSO4). Il caratteristico odore di uova marce è dovuto al solfuro d’idrogeno (H2S, noto anche come acido solfidrico o idrogeno solforato), rinvenibile in sorgenti minerali.
Lo zolfo ed i suoi composti trovano applicazione in molti processi industriali, di cui il più importante è la produzione di acido solforico (H2SO4) per batterie elettriche e detergenti, ma anche nella produzione di fertilizzanti, polvere da sparo, insetticidi e fungicidi (anticrittogamici), disinfettanti, lassativi e nel processo di vulcanizzazione della gomma. Altri usi sono nelle teste dei fiammiferi e nei fuochi d’artificio. I solfiti vengono usati per sbiancare la carta e come conservanti nella frutta secca e nei vini (qui sottoforma di diossido di zolfo SO2, con la sigla E220).
La presenza di SO2 nell’atmosfera è dovuta principalmente ai processi di combustione dell’industria e delle centrali elettriche che utilizzano combustibili fossili (carbone, olio combustibile di petrolio, gasolio). Tale gas è un forte irritante degli occhi, della gola e delle prime vie respiratorie ed inoltre reagendo con l’ossigeno ed il vapore acqueo dell’aria forma acido solforico (H2SO4), che precipitando al suolo dà luogo alle famose piogge acide tanto dannose per l’ambiente a causa dell’acidificazione dei terreni e delle risorse idriche.
Oltre che in omeopatia, lo zolfo è molto utilizzato in naturopatia ed in cosmetica per le sue riconosciute proprietà antinfiammatorie, astringenti e disintossicanti. Il sapone allo zolfo, ad esempio, è un classico per i problemi della pelle grassa.
Ma il ruolo importante lo zolfo lo svolge nella vita animale e vegetale, dove diventa un elemento indispensabile ed essenziale, in quanto responsabile della catalizzazione di reazioni biochimiche cellulari ed extracellulari di fondamentale importanza biologica. Nell’organismo umano, ove costituisce lo 0,25% della massa totale, è presente in tutte le cellule ed in particolare in due amminoacidi proteinogenici, la cisteina e la metionina, e di conseguenza in molte proteine. E’ contenuto nella cheratina, sostanza proteica necessaria per la salute ed il benessere di pelle, unghie e capelli. Per questo motivo è denominato anche il “minerale della bellezza”. Lo zolfo è contenuto anche nelle vitamine del gruppo B, quali tiamina (vitamina B1) e biotina (vitamina B8). Nel fegato stimola la produzione della bile ed aiuta nell’attività di disintossicazione. E’ presente nel tessuto connettivo (ad es. nelle articolazioni) e nell’insulina, ormone prodotto dal pancreas per la regolazione del livello di glucosio nel sangue. E’ necessario per la corretta struttura ed attività biologica degli enzimi, particolari proteine aventi la funzione di catalizzatori biologici. Svolge infine nell’organismo altre importanti funzioni a livello immunologico, neurologico, polmonare, renale, muscolare e scheletrico.
Gli alimenti più ricchi di zolfo sono uova (che ne hanno il più alto contenuto), legumi, cavoli, gemme di grano, carne, pesce, molluschi bivalve, formaggio e latte.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Sulphur è uno dei principali policresti omeopatici. La sua diatesi è psorica ed è un rimedio adatto a tutte le costituzioni, ma soprattutto a quella sulfurica. Il temperamento è sanguigno.
Il soggetto Sulphur è un auto-intossicato, in quanto, risultando alterato il metabolismo dello zolfo, non riesce ad espellere naturalmente le tossine prodotte nell’organismo, che in condizioni normali vengono espulse tramite gli organi emuntori quali reni, fegato, polmoni e pelle. In presenza di tale anomalia risulta compromessa la normale attività fisiologica ed i sintomi sono quelli tipici dell’intossicazione generale in cui l’organismo si trova. Tutti i sintomi tendono alla cronicità e questa è una delle caratteristiche chiave del rimedio.
Pertanto il soggetto Sulphur può presentare tipicamente problemi di insufficienza renale, infezioni delle vie urinarie, epatomegalia (fegato ingrossato), stasi a livello della vena porta (è la grossa vena che convoglia nel fegato il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente) con congestione epatica ed emorroidi, stasi della vena cava inferiore (è la grossa vena che drena verso il cuore il sangue che ritorna dalla metà inferiore del corpo) con varici alle gambe, adeniti acute e croniche (infiammazione dei linfonodi), suppurazione dei tessuti, eretismo cardio-circolatorio, ipertensione, problemi digestivi, patologie respiratorie.
Ma il vero punto debole di Sulphur è la pelle, che com’è noto è una delle principali vie di eliminazione delle tossine ed alla quale arrivano, nello stato di intossicazione generale in cui si trova il soggetto, tutti i rifiuti e le sostanze tossiche non eliminate altrove. La pelle pertanto si presenta malsana, secca, rugosa, raggrinzita e dominata da varie affezioni con eruzioni ed eczemi, oltre che da una sudorazione abbondante e fetida. L’odore sgradevole delle escrezioni è una delle caratteristiche di Sulphur, riconducibile a tutti i composti solforati, quali il solfuro d’idrogeno (H2S).
Proprio perché l’intossicazione è lenta anche la sintomatologia è a decorso lento e graduale, per cui ogni patologia compare lentamente ed altrettanto lentamente scompare.
Considerato inoltre che lo zolfo brucia, anche Sulphur brucia, per cui il soggetto ha sensazioni di bruciore sulla pelle e sulle mucose (bocca, intestino, ecc.), il sudore è bruciante (e maleodorante), le secrezioni sono brucianti, ha vampate di calore, le piante dei piedi a letto bruciano e questo è un altro sintomo caratteristico e peculiare del rimedio. Di giorno il soggetto diventa termicamente instabile, per cui una parte del corpo (testa) si fa calda ed un’altra si fa fredda (mani e piedi).
In Sulphur sono frequenti le cosiddette alternanze morbose tra varie patologie, come tra quelle cutanee, respiratorie, venose, muscolo-scheletriche o gastrointestinali, per cui ad esempio eczema, asma, emorroidi, cefalea, reumatismo o diarrea si alternano tra di loro, nel senso che scompare l’una e compare l’altra, in genere con una periodicità di 7 o 8 giorni.
E’ altresì presente una certa irregolarità dei sintomi, dovuta all’intossicazione ed alle improvvise reazioni dell’organismo nel tentativo di ripristinare la corretta eliminazione delle tossine. Pertanto ad esempio il soggetto sarà stitico o diarroico, anoressico o bulimico, mangerà molto e digerirà tutto oppure mangerà poco e digerirà male, e così via. Si presenteranno cioè i sintomi più contraddittori, per cui si può dire che «c’è tutto in Sulphur» e questo qualche volta rende più difficile la sua prescrizione.
Il soggetto che richiede il rimedio può essere di due tipi: un magro ossigenoide o un grasso pletorico, che corrispondono rispettivamente ai biotipi “sulfurico magro” e “sulfurico grasso”.
Il magro ossigenoide presenta un’accelerazione delle reazioni biochimiche di ossidazione (l’aggettivo ossigenoide sta proprio per un eccesso di ossigenazioni) e conseguentemente un aumento della quantità di scorie che il suo organismo non riesce ad eliminare con lo stesso ritmo con cui le produce. Diventa pertanto un auto-intossicato che cerca di eliminare i rifiuti, ad esempio, con la diarrea mattutina. E’ un soggetto sottile, magro, con pelle avvizzita e mucose arrossate ai bordi degli orifizi (bocca, narici, palpebre, orecchie, ano, ecc.).
Il grasso pletorico presenta invece un rallentamento delle ossidazioni e persino dell’intero metabolismo (l’aggettivo pletorico sta per una sovrabbondanza di effetti nocivi), con il risultato che si forma un altro genere di intossicazione. Il soggetto sarà, cioè, più corpulento, psorico, iperteso, sentirà sempre caldo, suderà abbondantemente al minimo calore, avrà congestioni e sensazioni di bruciore un po’ dappertutto, sarà diarroico o stitico a seconda se viene o no utilizzata tale via di eliminazione delle scorie.
Dal punto di vista neurologico il soggetto Sulphur è per lo più pigro e disordinato, apatico e trasandato, fino allo stato depressivo. A volte appare come un megalomane o preda di manie religiose. Spesso soffre di vertigini e di cefalea nevralgica di tipo congestivo. Non sopporta il calore, soprattutto quello all’interno di un ambiente chiuso. Ha sete intensa. Ha desiderio o ripugnanza per alcune categorie di cibo, a seconda del loro contenuto di zolfo: in effetti poiché è turbato il metabolismo dello zolfo, l’organismo non sa più trasformare e assimilare gli alimenti solforati, ossia quelli ricchi di proteine, per i quali proverà un’avversione (es. carne e latte), mentre al contrario sarà attirato da glucidi e lipidi che sono privi di zolfo (es. alimenti zuccherati, grassi animali e vegetali).
Il Sulphur omeopatico agisce aumentando i processi di eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo, accumulatesi eccessivamente, come abbiamo visto, per un’alterazione del metabolismo dello zolfo, al punto tale da determinare progressivamente uno stato di intossicazione generale. In questo modo Sulphur elimina, depura, purifica. E’ questa in sintesi la semplice chiave di lettura del rimedio. Sulphur è il “netturbino”, l’operatore ecologico dell’organismo che spazza via i rifiuti tossici mantenendo pulite tutte le strutture cellulari. Sulphur quindi «fa uscire» le tossine, per cui il rimedio agisce secondo una “tendenza centrifuga”, cioè dall’interno all’esterno dell’organismo.
Il rimedio è utilizzato anche come “rivelatore dei sintomi”, quando ad una malattia non corrisponde alcun rimedio ben definito, quando cioè i sintomi della malattia non sono ben marcati: in tal caso Sulphur fa apparire qualche caratteristica che indica il rimedio da somministrare.
E’ usato anche quando l’ammalato si trova nel cosiddetto “stato psorico”, cioè quando egli dimostra scarsa reattività alla cura di un rimedio, seppure ben scelto e correttamente somministrato: in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio di agire.
E’ altresì adoperato, dopo una malattia, per eliminare le tossine residue presenti nell’organismo o quando il paziente tarda ad entrare nella fase di convalescenza.
Tutti i sintomi peggiorano al caldo umido, in un letto troppo caldo ma anche al clima troppo freddo. Migliorano al caldo secco, all’aria aperta, con il sudore. La lateralità del rimedio è generalmente sinistra.
I principali sinergici (complementari) di Sulphur sono Aconitum, Aloe, Antimonium tartaricum, Ipeca, Nux vomica, Psorinum, Pulsatilla, Rhus tox, Silicea.
I principali antidoti (ma che aiutano nelle terapie)sono Aconitum, Camphora, Chamomilla, China, Mercurius solubilis, Pulsatilla, Rhus tox, Sepia, Thuja.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Sulphur si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Pelle secca, raggrinzita, screpolata, squamosa. Sudorazione maleodorante. Eruzioni cutanee di ogni tipo, fenomeni suppurativi e prurito intenso. Foruncoli. Acne. Esantema e malattie esantematiche. Eczema. Orticaria. Herpes. Erisipela. Verruche callose. Pitiriasi. Ulcere pruriginose e fistolose. Piaghe. Ecchimosi.
2) APP. DIGERENTE. Afte. Alito fetido e lingua con patina biancastra. Dispepsia di ogni genere. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Gonfiore addominale. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
3) APP. CARDIOVASCOLARE. Congestioni localizzate venose e arteriose. Stasi venose. Vampate di calore. Eretismo cardio-circolatorio. Aterosclerosi. Ipertensione arteriosa. Varici. Emorroidi.
4) SISTEMA LINFATICO. Ipertrofia e infiammazione dei linfonodi.
5) APP. URINARIO. Infezioni delle vie urinarie. Pollachiuria. Tenesmo vescicale. Ritenzione urinaria.
6) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite acuta o cronica. Rinite allergica. Rinorrea acquosa e irritante. Tosse spasmodica. Asma con attacchi soprattutto notturni.
7) SISTEMA NERVOSO. Apatia mentale. Lieve depressione ciclica. Tendenza a svegliarsi tardi al mattino. Sonnolenza diurna spesso associata a insonnia notturna. Vertigini. Cefalea nevralgica di tipo congestivo.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Possibile dismenorrea, con ciclo mestruale irregolare ed intermittente. Disturbi della menopausa.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Possibile prostatite. Ipertrofia prostatica in età adulta.
10) ORECCHIO. Otite con otorrea purulenta. Parotite. Prurito all’orecchio esterno. Escoriazione dietro le orecchie.
11) OCCHIO. Oftalmie brucianti. Congiuntiviti e lacrimazione, legate anche allo stato allergico. Prurito, solletico e bruciore alle palpebre. Orzaiolo.
12) APP. MUCOLOSCHELETRICO. Lombalgie e sacralgie. Reumatismi. Crampi muscolari. Bruciore alle piante dei piedi.
DOSI
In tutti i casi diluizione 7CH, 3 granuli o 5 gocce da una a tre volte al dì. In particolare nei casi di malattie esantematiche e di parotite solo nella fase terminale della malattia.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
elena dice
buongiorno gen.ma dott.sa spero riesca ad aiutarmi..
mio figlio -18 anni – soffre da tempo in paticolar modo maggio giugno di rinite allergica con parecchi starnuti e naso che cola, oltre il grosso problema dell’eczema, ne soffre in pratica tutto l’anno, in questo momento e’ particolarmente “pieno”la localizzazione in genere e’ interno braccia, incavo ginocchio, viso fra naso e bocca, ma anche palpebre, purtoppo in questo momento diciamo si e’ esteso anche se in forma lieve su tutto il corpo, la pelle e’ ruvida, ha sempre prurito ovunque anche se cerca di contenersi, e’ allergico a pollini ma non ha allegie da contatto, e’ un ragazzo tranquillo, riflessivo, fuma (questo non lo aiuta sicuramente)…e’ magro, ha la testa calda e piedi e mani fredde spesso bagnate, gli odori pero’ non sono fetidi, ha un po di brufoli e grani miglio sul viso, posso provare a fargli fare una cura con sulfur secondo lei? e’ una problematica cronica quindi sarebbe forse il caso di dargli un alta somministrazione o un tubo monodose settimanale? non lo riconosco in tutte le caratteristiche sulfur, ma in buona parte si.
la ringrazio anticipatamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, è probabile, come lei certamente saprà, che suo figlio sia affetto da dermatite atopica che è un eczema cronico o cronico-recidivante ed è una sindrome multifattoriale generalmente associata ad altre malattie atopiche quali proprio la rinite allergica. Infatti i sintomi cutanei avvertiti da suo figlio sono abbastanza caratteristici di tale malattia. Ovviamente si tratta soltanto di un’ipotesi che solo un medico potrà o meno confermare. Relativamente all’eczema, Sulphur può essere un rimedio omeopatico adatto, considerato che è il rimedio-chiave della Psora, che, com’è noto, in campo omeopatico è la diatesi hahnemanniana derivante da un’intossicazione profonda e permanente che blocca le difese emuntorie e immunitarie dell’organismo (esprime la tendenza verso manifestazioni sintomatiche a carattere esonerativo limitate alla cute ed alla parte superficiale delle mucose). Sulphur è il rimedio eliminatore “numero uno”, è il rimedio ripulitore, purificatore, in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine dall’organismo e pertanto è il rimedio che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel profondo per spingerli all’esterno. Nel trattamento degli eczemi, specialmente nel corso degli attacchi acuti, occorre però valutare con grande attenzione il suo utilizzo per evitare il rischio di incorrere in delle crisi emuntorie. E’ pertanto buona norma, prima di somministrare Sulphur (iniziando per prudenza con le basse diluizioni), effettuare un buon drenaggio del paziente tramite rimedi che stimolino il fegato, i reni e la pelle in particolare ed eventualmente associare i rimedi omeopatici richiesti a livello patogenetico dalle caratteristiche specifiche dell’eczema. Ad esempio tra i principali rimedi omeopatici sintomatici per gli eczemi troviamo: Belladonna se la manifestazione cutanea è simile ad un eritema con rossore, calore e prurito; Apis se il rossore è meno intenso e la pelle è meno liscia che in Belladonna; Rhus toxicodendron se la pelle è dolente ed infiammata con piccole vescichette pruriginose a capocchia di spillo; Cantharis se le vescicole sono più grandi; Graphites se vi è una secrezione giallastra, viscosa e densa; Mezereum quando l’essudato fuoriesce al di sotto delle croste e il prurito è intenso; Petroleum se le vescicole compaiono su pelle secca e rugosa, associate o seguite da croste e fessurazioni; Arsenicum album se vi è una desquamazione simile a forfora; Arsenicum iodatum quando la pelle è indurita e la desquamazione avviene a lembi, il prurito è molto intenso; Natrum sulphuricum quando le squame si presentano larghe, sottili e trasparenti da far intravedere il derma sottostante rosso acceso; Hydrocotyle asiatica quando esiste un aumento di spessore della cute; ecc. In diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la fitoterapia classica e l’omeopatia), in gocce, come Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui è molto indicato anche in caso di allergie; Cedrus libani M.G. D1 particolarmente adatto al trattamento degli eczemi secchi; Ulmus campestris M.G. D1 particolarmente adatto agli eczemi umidi. Tali gemmoterapici espletano anche l’importante attività drenante di cui in precedenza. Ovviamente tutto quanto detto finora richiede la conferma e l’approvazione di un medico omeopata, con valutazioni da fare sul caso specifico, per cui è opportuno ricorrere ad un tale professionista per la terapia ad hoc, che possa avere riguardo per il quadro clinico complessivo e per la problematica allergica. Cordiali saluti.
Martina dice
Gentile Dottoressa Rita,
da 5 mesi ho un problema alle tonsille che è stato inizialmente diagnosticato come faringite cronica causata da reflusso sia dal mio medico di famiglia che da un otorinolaringoiatra (diagnosi iniziale senza esami). Non fidandomi della diagnosi di reflusso e constatando come non migliorava coi vari farmaci prescritti allo scopo ho preteso un tampone faringeo con antibiogramma e mi è stato trovato haemophilus influenzae che il mio medico di famiglia ha ritenuto di curare con antibiotico per 10 giorni. Dopo una settimana dalla fine della cura antibiotica, il bruciore in gola è ricominciato seppure lieve; ho controllato per curiosità le tonsille e ho notato del deposito bianco, proprio come il primo giorno di faringite 5 mesi fa, anche se di entità minore.
Ho pensato quindi di provare con l’omeopatia nella speranza di risolvere definitivamente e ho iniziato ad assumere Mercurius Solubilis 30 ch, 5 granuli 3 volte al giorno, rimedio che mi era già stato prescritto anni fa per altri problemi da un omeopata. Un altro rimedio di cui ho letto per questo genere di patologia, credo il mio costituzionale, è Silicea, che mi è stato prescritto varie volte nel corso della vita per diversi problemi, ma dopo aver effettuato svariate letture e ricerche mi sono convinta di provare Merc. Sol. per il problema alle tonsille perché mi sembra ad hoc.
Aggiungo che per tutto l’inverno ho sofferto di varie problematiche alle alte vie respiratorie (sinusite, tantissimo naso chiuso, raffreddore etc).
Dopo due giorni dall’inizio della terapia con Merc. Sol. ho avuto un ritorno di raffreddore poi sparito poche ore dopo, anche il lieve mal di gola è sparito. Ho pensato fosse un buon segno! E ho continuato la cura. Oggi, a 6 giorni dalla terapia, sento una sensazione di nodo alla gola da tutto il giorno. Per questo sto pensando di provare Sulfur 30ch, rimedio che so adatto ai casi cronici più resistenti, oltre a diminuire la posologia.
Ho letto un po’ ovunque voci discordanti sulla diluizione 30ch e molte fonti riportano la posologia che ho assunto. Lei però dà indicazioni diversissime. Potrebbe darmi un parere per lo meno sulla posologia?
Purtroppo non ho ovviamente modo di consultare un omeopata fidato, soprattutto in questi giorni di festa.
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Martina, proprio qualche ora fa su questa pagina ho risposto ad un commento di contenuto analogo di un’altra visitatrice, che la invito a leggere. Se vuole avere una panoramica dei rimedi omeopatici più specifici per le affezioni delle prime vie respiratorie, la invito altresì a consultare l’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la soluzione migliore è sempre quella di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Elisa dice
Buongiorno Dottoressa,
vorrei chiederle un parere riguardo alla mia esperienza con sulfur 30 ch. Premetto che vivo all’estero perciò in farmacia ho trovato solo questa diluizione. Mi ritrovo in quasi tutte le caratteristiche ma più che altro volevo fare una sorta di detox per la pelle. Ho iniziato a prenderlo lunedì scorso, 3 granuli 2-3 volte al giorno.. il secondo giorno ho avuto una mattinata di pianto continuo..poi niente per una settimana.. ho smesso di prendere il rimedio per 3 giorni e adesso sono due giorni che la diuresi è molto aumentata e ho sempre sete.. e in più ho una gengivite con tutto il palato gonfio e dolente. Pensa che sia tutto correlato? Adesso non so se continuare con il rimedio magari una volta a settimana oppure smettere perché gli effetti sono un po’ troppo forti con questa diluizione. La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, è difficile dare una risposta precisa che solo un medico omeopata con la visita può riuscire a fare. Quello che si può dire è che, essendo Sulphur l’antipsorico per eccellenza, il rimedio omeopatico purificatore, in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine, bisogna valutare sempre con grande attenzione il suo utilizzo e la durata del trattamento onde evitare il rischio di incorrere in delle crisi emuntorie, a meno che non si effettui un buon drenaggio dell’organismo tramite rimedi che sostengano fegato, reni e pelle in particolare. Inoltre vi è ancora da considerare che la 30CH è una diluizione medio-alta che generalmente impiega qualche giorno per agire pienamente ed ha una copertura terapeutica di qualche settimana. Per evitare il rischio di un aggravamento iatrogeno (consistente, ricordiamolo, nella comparizione temporanea di nuovi sintomi contenuti nel rimedio come sviluppo del suo potere patogeno) è sempre opportuno che la distanza tra le assunzioni rispetti il più possibile il tempo di copertura terapeutica. Infatti generalmente le somministrazioni di una diluizione 30CH possono andare da una a settimana ad una ogni due o tre settimane, a meno di casi specifici legati alla situazione personale del paziente. Infatti l’attività clinica delle diluizioni omeopatiche può cambiare in funzione della reattività e sensibilità individuale del paziente, di cui bisognerà tener conto nel prescrivere la posologia giusta. E’ quindi molto probabile che lei sia incorsa proprio nell’aggravamento iatrogeno, atteso che tutti i nuovi sintomi che lei avverte appartengono alla patogenesi di Sulphur. Se così fosse questi nuovi sintomi dovrebbero regredire fino a scomparire del tutto in un tempo ragionevolmente breve (generalmente da qualche giorno a qualche settimana), senza lasciare alcuna conseguenza. Nel frattempo sarebbe opportuno sospendere l’assunzione di Sulphur e per il futuro sarebbe molto meglio che l’opportunità d’uso del rimedio, la diluizione e la posologia le stabilisse un medico omeopata. Cordiali saluti.
monica dice
Salve, sono la mamma di un bambino di 5 anni con dermatite atopica. Da 18 giorni è in cura con il Sulphur 6kmk. Da qualche giorno, all’asilo, senza un apparente motivo, picchia i compagni, sputa, dice parolacce, istiga. Lo scorso anno ebbe un simile atteggiamento dopo 2 giorni di cortisone che sospendemmo immediatamente. Solitamente è un bambino tranquillo, certo è vero che non riposa come dovrebbe per via del prurito e a volte è un po’ nervoso ma non degenera mai e non è violento. La dottoressa che ci ha prescritto il Sulphur, ieri, in un primo momento mi ha detto di sospenderlo, poi mi ha invitato a prendere un appuntamento con il mio compagno per un colloquio sulla gestione del comportamento e sull’educazione di nostro figlio! Devo escludere, secondo lei un effetto collaterale? Sono molto confusa e preoccupata… ieri ho chiesto anche un parere al pediatra ufficiale e mi ha parlato di sospetta sindrome di iperattività! Confido in un suo consiglio. Grazie in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, è da escludere che Sulphur omeopatico possa essere la causa del comportamento eccessivamente esuberante del suo bambino, neanche nell’ambito di un suo potenziale effetto iatrogeno. Infatti, come avrà potuto rilevare dall’articolo, Sulphur dal punto di vista neurologico è un soggetto per lo più apatico e trasandato, fino ad arrivare allo stato depressivo. Sarebbe pertanto il caso di indagare in altra direzione, compresa quella sospettata dal pediatra, anche se bisogna essere assolutamente certi che possa trattarsi della “sindrome di iperattività” o “disturbo da deficit di attenzione e iperattività” (ADHD) e che invece non possa trattarsi di situazioni occasionali da attribuire ad estemporanee vivacità caratteriali. Per diagnosticare l’ADHD non basta che il bambino sia vivace, impulsivo ed agitato, ma occorre che siano presenti, per un periodo abbastanza lungo (generalmente non inferiore a sei mesi), i sintomi chiave della sindrome, che sono essenzialmente il deficit di attenzione (facile distraibilità), l’impulsività (risposta immediata senza riflettere a qualsiasi stimolo), l’iperattività (il non riuscire a stare fermi). A ciò si accompagnano la perdita di concentrazione, la ridotta capacità di apprendimento, il non rispetto delle regole base di comportamento, l’instabilità, l’impazienza, la sensazione di tensione interna da scaricare, il rapido raggiungimento di elevati livelli di stanchezza e di noia, l’incapacità di portare a termine qualsiasi attività, ecc. Tali sintomi tipicamente si manifestano in più di un contesto di vita del bambino: famiglia, scuola, società. Il medico specialista per una diagnosi precisa, senza equivoci, è il neuropsichiatra infantile. Cordiali saluti.
luca dice
Buongiorno dottoressa, soffro di attacchi d’asma solo nel periodo che va da aprile a luglio. Questi si verificano al mattino appena sveglio o la sera prima di andare a dormire. Altri attacchi possono insorgere in qualunque momento della giornata. Il medico mi ha prescritto surfur 200k 10 gocce appena inizia la crisi. Da ripetere al bisogno dopo 20 minuti. Posso avere un suo parere? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Luca, i principali rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati in caso di asma sono consultabili all’articolo “Asma” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Come potrà rilevare Sulphur è uno dei rimedi che viene prescritto. Cordiali saluti.
Isabella dice
Gentilissima d.ssa,le ho già scritto nei mesi scorsi,ora sono qui per chiederle conferma,se per un granuloma gengivale Sulphur può essere d’aiuto e quale la giusta diluizione.La ringrazio vivamente per i suoi attenti consigli.Serena serata.Isabella.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Isabella, anche per un granuloma gengivale possono considerarsi validi i contenuti della risposta del 13/12/2014 sulla presente pagina, ovviamente salvo diversa valutazione e prescrizione medica. Cordiali saluti.
Veronika dice
la ringrazio molto per la risposta davvero molto esaustiva e d’aiuto. Approfitto della sua cortesia chiedendole ancora una delucidazione a riguardo sempre della ghiandola del Bartolino. Ho avuto modo di leggere che il Conium maculatum potrebbe essere d’aiuto in caso di indurimento della stessa che tende a cronicizzarsi. Le sarei molto grata se potesse darmi una sua opinione/consiglio a riguardo. Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Veronika, Conium maculatum potrebbe essere adatto, considerato che è un rimedio omeopatico indicato nell’indurimento ghiandolare ed in particolare nell’indurimento delle ghiandole mammarie. Proprio per l’indurimento ghiandolare andrebbe posto in relazione (quella che in omeopatia viene chiamata “diagnosi differenziale”) con rimedi come Aconitum napellus, Alumen, Baryta muriatica, Bryonia, Calcarea fluorica, Petroleum, Rhus toxicodendron, Silicea, Staphysagria. La scelta migliore potrà ricadere sul rimedio omeopatico che contiene la sintomatologia individuale più somigliante, valorizzando ad es. sensazioni, percezioni, causalità, modalità della manifestazione, posizioni maggiormente disturbanti, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento e di miglioramento, riflessi psicologici, ecc. Ovviamente la dovuta precisione la può fornire solo un medico omeopata. Cordiali saluti.
Veronika dice
Gentile Dottoressa, vorrei chiedere, un eccesso di zolfo nel corpo può portare dei problemi o risultare dannoso? nell’assunzione quindi di questo rimedio è sconsigliata l’assunzione di cibi che lo contengono? se si ha solo un’infiammazione (nel mio caso della ghiandola del bartolini gonfia ma non dolorante) ma non infezioni o nessun altro sintomo che faccia pensare ad un intossicazione nel corpo, può essere ugualmente d’aiuto?
Grazie mille. Un cordiale saluto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Veronika, i rimedi omeopatici non introducono sostanze, in quanto non ne contengono a livello ponderale ma solo a livello infinitesimale. Sulphur, ad esempio, è un rimedio omeopatico che si ottiene dai cristalli di zolfo, ma il suo contenuto di zolfo è pressoché nullo per effetto delle forti diluizioni che subisce la soluzione idroalcolica di partenza per la preparazione del rimedio. Il principio attivo o terapeutico di un rimedio omeopatico sta nel bio-messaggio che lo stesso veicola, il quale stimola ed incanala correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo (essenzialmente il sistema immunitario, il sistema endocrino ed il sistema nervoso). Non c’è quindi alcuna azione chimica. Di conseguenza Sulphur non innalza minimamente i contenuti di zolfo nell’organismo. Per quanto riguarda la sua problematica, com’è noto, può succedere che una o entrambe le ghiandole di Bartolini (o anche di Bartolino) possano infiammarsi o infettarsi a causa dell’ostruzione del dotto, dovuto a diversi motivi o semplicemente ad un aumento della densità delle secrezioni prodotte, che, impedendo alle secrezioni stesse di uscire all’esterno, provoca l’ingrossamento della ghiandola formando una vera e propria cisti. Con il progressivo aumento di volume della cisti e dell’infiammazione si ha l’aggravarsi del dolore ed il rischio che l’accumulo delle secrezioni mucose possa infettarsi, diventando purulento e dando quindi luogo alla formazione di un ascesso, cioè all’infezione della ghiandola (la cosiddetta “bartolinite”). A titolo informativo il più importante rimedio omeopatico ed il più adoperato in caso di cisti, ascessi, fistole e suppurazioni croniche è Silicea. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle cisti che tendono a trasformarsi in ascessi troviamo Belladonna, Hepar sulphur, Mercurius solubilis, Sulphur (o Sulphur iodatum). Possono essere molto utili i lavaggi locali giornalieri, con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antinfiammatoria, antisettica, ecc. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici, moderare l’introito delle proteine, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Sarebbe però opportuno, per il caso specifico, affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
Luca dice
Gentile dottoressa, leggevo un suo commento circa il fatto che Sulphur possa essere anche un rimedio anche per chi ha problemi di eiculazione precoce.
Se questi problemi fossero principalmente meccanici (ipersensibilità ad esempio) e un pò meno psicologici (anche se una componente sicuramente c’è), Sulphur risulta comunque adatto o ne consiglia altri?
Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Luca, quando è nelle loro possibilità, i rimedi omeopatici curano innanzitutto i sintomi ed ovviamente per fare ciò devono curare la causa della patologia o del disturbo, indipendentemente dalla sua natura. Tant’è che la scelta del rimedio omeopatico curativo ricade su quello che contiene la sintomatologia più somigliante alla propria, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. A tutto il resto, ossia alla guarigione senza sintomi, provvede il rimedio, sempre che, ripeto, ciò rientri nelle sue possibilità. Come avrà avuto modo di rilevare leggendo il commento da lei citato, altri rimedi omeopatici, oltre Sulphur, che vengono più spesso utilizzati in caso di eiaculazione precoce sono Argentum nitricum, Kali phosphoricum, Lycopodium, Phosphorus. Ma ce ne potrebbero essere anche altri da individuare sulla base di una migliore somiglianza, sia sintomatologica (sensazioni, percezioni, causalità, modalità, sintomi concomitanti, condizioni al contorno, ecc.) che psicologica. Sarebbe perciò opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
emiliano dice
Dott.ssa vorrei un consiglio riguardo l’assunzione di sulphur …sto uscendo da una forte bronchite ma ho ancora dei sintomi lievi di asma bronchiale, ne ho sofferto in precedenza, adesso riesco a controllarla…sono un ex fumatore , soffro di reflusso gastroesofageo con cui mi aiuto ad alleviarlo con argentum nitricum 30 ch…faccio il tassista perciò sono a diretto contatto con lo smog cittadino , non ho problemi solo nei periodi estivi e autunno , primo inverno…la ringrazio della cortesia.
buon lavoro.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Emiliano, Sulphur è un rimedio ripulitore, purificatore, in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine dall’organismo, è cioè il rimedio che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel profondo per spingerli all’esterno. Non a caso è l’eliminatore “numero uno”, il re degli anti-psorici, il rimedio chiave della psora, che, com’è noto, è la diatesi hahnemanniana (esprime la tendenza verso manifestazioni sintomatiche a carattere esonerativo limitate alla cute ed alla parte superficiale delle mucose) derivante da un’intossicazione profonda e permanente che blocca le difese emuntorie e immunitarie dell’organismo. Ovviamente, come lei sa, i risultati saranno tanto migliori quanto più ci si ritrova nelle caratteristiche del rimedio, ossia quanto più si ritrovano i segni della sua patogenesi contemporaneamente alle peculiarità della psora. In tal caso Sulphur potrà essere utile per trattare un gran numero di affezioni – cutanee, emicraniche, polmonari, intestinali, ecc. L’opportunità dell’uso del rimedio e la scelta della relativa diluizione, per il caso specifico, sarebbe opportuno che le stabilisse un medico omeopata. Cordiali saluti.