DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
La silice è il biossido di silicio avente formula chimica SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato. Dopo l’ossigeno è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
La silice è di fondamentale importanza per moltissimi animali e piante in quanto è utilizzata come impalcatura per lo sviluppo delle strutture scheletriche.
Era conosciuta fin dai tempi più antichi e veniva utilizzata correntemente per la fabbricazione del vetro.
Ancora oggi la silice è impiegata dall’industria del vetro, la quale assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti. E’ altresì adoperata nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento. Altri utilizzi ne vedono l’impiego come materiale refrattario nei forni, come composto di isolanti termici ceramici, come abrasivo, come mescola nei pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare la tenuta sul bagnato ed altro ancora.
I cristalli di quarzo possiedono un’importante proprietà, la piezoelettricità, scoperta nel 1880 dai fratelli Jacques e Pierre Curie, che oggi viene utilizzata per tantissime applicazioni industriali. La piezoelettricità è la capacità di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico (effetto diretto) e viceversa di vibrare ad una frequenza costante, impostabile dal particolare taglio del cristallo, se sottoposti ad una sollecitazione elettrica (effetto inverso). L’effetto diretto consente la realizzazione di diversi strumenti ed apparecchiature, dal semplice accendigas da cucina, agli strumenti sismici, ai microfoni, ai dispositivi musicali, ai rivelatori di pressione, ecc. L’effetto inverso, combinato con quello diretto, trova la sua più nota applicazione nella fabbricazione degli orologi al quarzo, ove la misura dello scorrere del tempo è determinata dalle oscillazioni di un cristallo di quarzo.
La silice è anche la materia prima per la produzione del silicio elementare che, per la sua natura di semiconduttore, è ampiamente usato dall’industria elettronica per la costruzione di transistor, circuiti integrati, chip ed altri componenti elettronici. Cristalli di silicio costituiscono il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione dei moduli fotovoltaici atti a convertire l’energia solare in energia elettrica.
La silice per l’uso omeopatico viene ottenuta come precipitato di un processo chimico che utilizza del quarzo puro in polvere.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse è il maggiore fra tutti, atteso che il silicio ed il suo ossido, contenuti nell’organismo umano in quantità infinitesimali, svolgono un ruolo importantissimo attraverso le trasformazioni biologiche a bassa energia (il cosiddetto “effetto Kervran”). La silice è presente nei tessuti connettivi, per la qual cosa agisce su pelle, tendini, legamenti, corde vocali, cartilagini, ossa, mucose, ecc. ed è fondamentale per gli scambi nutritizi cellulari dell’organismo, per la qual cosa una sua carenza può determinare astenia fisica e mentale, nonché un rallentamento dello sviluppo nei bambini.
Per una migliore comprensione delle caratteristiche del rimedio è utile ricercare la sua “similitudine” con la sabbia dei litorali marini di cui, per l’appunto, la silice è il principale costituente.
Pertanto il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. E’ longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
E’ un soggetto perennemente stanco, sia fisicamente che cerebralmente (e questo richiama la sua costituzione). Qualsiasi attività lo stanca facilmente, è privo di energia, astenico, ancor prima di iniziare la giornata ha già esaurito le sue forze, ha grosse difficoltà di concentrazione, si sente stressato. Nello stesso tempo è uno sfiduciato per eccellenza (probabilmente Silicea è il più sfiduciato di tutta la Materia Medica), ripone poca fiducia in sé stesso e negli altri. Ciò lo rende tendenzialmente apatico, depresso, abulico, senza volontà, privo di qualsiasi stimolo ad agire, annoiato dalla vita e dal mondo che lo circonda. Si sente inadeguato, insicuro, indifeso, per cui teme che chiunque possa essere nei suoi confronti offensivo, aggressivo e pericoloso. Di conseguenza rivela una vera e propria fobia degli oggetti appuntiti (aghi, spilli, forbici, coltelli, ecc.), al punto che la sola vista gli provoca uno stato di ansia e di tensione. Il sonno è agitato e disturbato da incubi.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo temperamento è quindi prevalentemente nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico, alla rabbia la calma, all’aggressività l’indifferenza e viceversa.
Inoltre il soggetto Silicea è molto freddoloso, sente sempre freddo, spesso è scosso da brividi anche durante l’esercizio fisico, ha piedi e mani gelidi, le donne avvertono ancora più freddo nel periodo mestruale. Prende freddo alla minima corrente d’aria e questo gli procura angine, dolori, nevralgie, cefalee. Sta bene solo al caldo o esponendosi al sole e ciò ricorda proprio la spiaggia d’estate (continua la similitudine).
Questo biotipo stanco, sfiduciato, nervoso e freddoloso suda abbondantemente, ha cioè una traspirazione eccessiva alla testa, alle mani e soprattutto ai piedi ove il sudore si manifesta con un odore insopportabile. Facilmente è affetto dal cosiddetto “piede d’atleta”, termine con il quale si indica una micosi che colpisce prevalentemente i piedi degli atleti che frequentano luoghi umidi come piscine e docce comuni. D’altro canto poiché è sabbia, Silicea inevitabilmente tiene tutto il giorno i piedi a macerare nell’acqua di mare e ciò crea le condizioni per l’attecchimento e la proliferazione dei funghi (ritorna la similitudine).
Ma la caratteristica fondamentale del soggetto Silicea, ossia il sintomo chiave più importante, è la spiccata tendenza alla suppurazione, talché ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il grande rimedio dei processi di suppurazione cronica (Hepar sulphur lo è per le suppurazioni recenti), che cioè si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione. E’ il caso ad esempio degli ascessi che non si svuotano completamente e che ricompaiono formando delle fistole (tipica è quella anale). Si può pertanto affermare che Silicea è pus (cronico).
Altri segni di richiamo sono la voglia di cibi e bevande freddi (nonostante la freddolosità), l’avversione per il latte, la sensazione di avere un capello sulla punta della lingua, le labbra secche e screpolate, la pelle delicata, la stipsi ostinata, le mestruazioni abbondanti accompagnate da sensazioni di freddo.
I sintomi peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
I principali sinergici (complementari) di Silicea sono Calcarea carbonica, Pulsatilla, Sanicula, Thuya.
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Camphora, Fluoricum acidum, Hepar sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Silicea si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Eczemi, foruncoli, piaghe suppuranti, ascessi cronici, fistole, psoriasi, unghie deformate o incarnite con macchie biancastre, micosi. Sudorazione abbondante alla testa, al collo, alle mani, ai piedi ove è particolarmente fetida.
2) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite o rinite cronica con rinorrea purulenta. Sinusite. Adenopatie infantili. Laringite con raucedine cronica. Tosse con espettorato muco-purulento. Tracheiti. Bronchiti con tendenza alla suppurazione. Asma bronchiale.
3) ORECCHIO. Otiti frequenti con ostruzione della tromba d’Eustacchio. Otorrea purulenta.
4) OCCHI. Dolore, prurito e bruciore agli occhi, specie al mattino, come da presenza di sabbia. Infiammazione degli occhi. Fistola lacrimale. Orzaiolo. Annebbiamento del cristallino.
5) DENTI. Parodontite. Ascessi gengivali. Odontalgia da cibo caldo o da introduzione di aria fredda in bocca.
6) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Dolori dorsali e articolari, alle dita della mano o alle piante dei piedi. Stanchezza cronica, astenia. Fratture che guariscono molto lentamente.
7) SISTEMA NERVOSO. Nervosismo, irritabilità, cambio repentino di umore, ipersensibilità agli stimoli esterni, esagerazione dei riflessi, episodi di sonnambulismo e di epilessia, sonno disturbato, nevralgie, cefalee croniche.
8) APP. DIGERENTE. Stipsi cronica con la caratteristica che le feci escono un poco per poi risalire nel retto (feci a molla). Fistola anale. Disgusto marcato per gli alimenti caldi. Vomito e diarrea nei neonati dopo la poppata. Stati di denutrizione dovuti a cattiva assimilazione.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni abbondanti con sensazione di freddo in tutto il corpo. Perdite intermestruali. Possibile blenorragia.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Blenorragia. Erezione notturna senza libido.
11) APP. URINARIO. Tenesmo vescicale. Stranguria. Iscuria. Possibili infezioni delle vie urinarie con urine torbide purulenti.
12) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni ad ogni movimento. Polso impercettibile.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 2-3 granuli 1-3 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative

Sabrina dice
Gent.ma Dott.ssa grazie infinite per la sua risposta. Mi e’ sorto un dubbio e spero che Lei, cosi gentile, possa aiutarmi.
Il chirurgo mi ha detto che la fistola tende a spurgare, non sempre, perché c’è una ghiandolina posizionata alla fine della fistola stessa che è diventata cronicamente infiammata. Mi chiedevo se silicea oltre che sulla fistola agirebbe anche su questa ghiandolina sfiammandola.
Quindi se la fistola si chiude ma rimane la ghiandolina ci sarà saltuariamente perdita di siero o sangue?
Spero di essere stata chiara.
Cordialità e grazie in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, Silicea è anche il rimedio per l’infiammazione, il gonfiore e la suppurazione di qualsiasi ghiandola, per cui quella da lei citata una volta disinfiammata non dovrebbe creare alcun problema. Chieda però conferma al medico. Cordiali saluti.
Sabrina dice
Gent.ma Dott.ssa
La ringrazio per la sua risposta in cosi breve tempo e ne approfitto per chiedere se silicea va bene per tutti i tipi di fistole, in quanto da un esame più approfondito, la mia e’ una fistola vaginale. E se si continuo con la stessa modalità di assunzione 3 x 3 granuli 9ch? Ora sono quasi al mese di assunzione.
Grazie infinite.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, le confermo che Silicea omeopatico è indicato per le fistole in ogni sede. Per il resto valgono le informazioni generali contenute nella risposta precedente. Cordiali saluti.
Sabrina dice
Gent.ma Dott.ssa
Le avevo scritto il 12 luglio per una fistola perianale. Dopo controllo come mi aveva suggerito Lei, il chirurgo mi ha raschiato il punto da cui fuoriusciva del siero. Ci ha messo un po a cicatrizzare, specialmente nel solito punto ma poi si è chiusa. L intervento l ho fatto il 16 luglio ed ho cominciato ad assumere silicea 9ch 3 granuli x 3 volte al di. L ho assunta per tre settimane e sto continuando ancora, ma da due giorni ho notato che il solito punto si è arrossato un po’, nn esce nulla neanche a schiacciare, per ora. Silicea la sto assumendo da tre settimane dal 31 agosto, cosa mi consiglia vado avanti. L omeopata mi aveva detto almeno per 1 mese e mezzo o due. Premetto che è un omeopata di farmacia ma credo che comunque sia a conoscenza dei rimedi. La ringrazio e attendo la sua risposta.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, le posso solo fornire delle informazioni di carattere generale, perché, com’è noto, in omeopatia ogni entità terapeutica è strettamente legata al singolo caso personale in quanto dipendente dalla capacità di reazione dell’organismo, dalla profondità della patologia e dal livello d’intervento terapeutico richiesto. Il più delle volte le cure omeopatiche, finché si registrano benefici, possono proseguire senza porsi dei limiti temporali troppo stringenti e si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente, stabile e duraturo. Comunque per le situazioni cronicizzate o recidivanti qualche mese di cura è più che plausibile. Potrebbe essere utile associare una pomata alla Calendula per un’azione lenitiva, calmante, antisettica, antinfiammatoria, cicatrizzante, ecc. o eventualmente uno dei preparati fitoterapici dell’antica tradizione di cui all’articolo “Per maturare foruncoli e ascessi” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare. Sarebbe anche opportuno tenere un’alimentazione sana ed equilibrata che rafforzi le difese del sistema immunitario, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici e probiotici. Continui a tenersi sotto controllo medico. Cordiali saluti.
tania dice
ho 62 anni e da tre mesi dolori all’anca sinistra; soffro di displasia congenita dell’anca sinistra con artrosi iniziale e condrosi + modico versamento sulla testa femore; la risonanza magnetica di controllo ci dirà se c’è una iniziale necrosi della testa del femore e gli esami del sangue (non ancora fatti) se c’è un problema reumatico; soffro di osteopenia e assumo Clasteon + vitamina D; una farmacista mi ha consigliato Silicea 30Ch, 5 granuli 2 volte al giorno per due settimane e poi passare a 5 Ch; la sto prendendo ma vorrei sapere se le pare opportuno e per quanto tempo?grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tania, Silicea è indubbiamente un importantissimo rimedio omeopatico costituzionale che interviene nella mineralizzazione dello scheletro osseo. Per tale motivo potrebbe essere adatto per il suo disturbo. In merito alla durata di un eventuale trattamento, questa dipende dai risultati che si conseguono e finché si registrano benefici si può generalmente continuare senza porsi dei limiti temporali stringenti, smettendo al raggiungimento di una condizione soddisfacente, stabile e duratura. Sarebbe però meglio che tutto ciò lo confermasse un medico omeopata. Cordiali saluti.
Laura dice
Gentile dott.ssa le scrivo per togliermi un dubbio.
Sto assumendo Silicea 6 ch 3 granulini 3 volte al gg per problemi di sudorazione forte .
Mi ritrovo molto nella descrizione di silicea in quanto sono una donna molto ansiosa , con poca autosta, risento molto del cambiamento climatico dovuto al cambio di stagione e sono timida.
Sono diventata madre da 5 mesi e allatto esclusivamente al seno la mia bimba. L’ Assunzione di silicea può in qualche modo interferire con l’allattamento ?
Grazie mille per la sua gentilezza. Laura
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, i rimedi omeopatici non dovrebbero interferire con l’allattamento e provocare quindi il passaggio di sostanze, in quanto praticamente non contengono sostanze (ne contengono solo a livello infinitesimale) e perciò non determinano alcun drogaggio farmacologico. Acquisisca però un parere medico. Cordiali saluti.
Marisa dice
Gentile dottoressa, le scrivo perché da tempo soffro di continui disturbi di pancia dovute ad intolleranze alimentari causati da stress e ansia. Inizialmente sono stata curata con ignatia e poi argentum nitricum. Alla seconda visita il mio omeopata trovandomi migliorata dal punto di vista ansioso, mi ha cambiato la cura perché ho perso peso. Prendo abrotanum 1granulo la mattina e uno la sera e due volte alla settimana silicea al posto di abrotanum ma i fastidi alla pancia con conseguente diarrea non sono migliorati. Premetto che sono una ragazza esile ansiosa e mi rivedo molto nella figura descritta da silicea. La mia domanda e’ che prendo un dosaggio basso oppure devo ancora pazientare xche’ ho iniziato la cura da 15 giorni? Grazie x la gentile risposta. Marisa
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marisa, se il suo medico omeopata le ha cambiato la cura, prescrivendole dei nuovi rimedi è perché avrà fatto le sue valutazioni e quindi li ha ritenuti, al punto in cui è arrivata, più adatti al suo caso ed alla sua persona. Attenda ancora con pazienza e non manchi di informare l’omeopata di come evolve la situazione, per fornirgli ulteriori spunti di approfondimento. Cordiali saluti.
Vale dice
Gentile Dott.ssa, ho quasi 27 anni e da qualche tempo soffro di una qualche forma di depressione, unita ad ansia per gli esami e tristezza in generale. Piango spesso durante il giorno ed ho un ciclo irregolare (almeno 35/40 giorni). Un’altra cosa che mi sembra importante è che a 20 anni ho fatto una dieta povera di sodio e carboidrati e cisì sono riuscita a perdere tutto il peso in eccesso che avevo. Da allora tendo a mantenere un’alimentazione bilanciata e sana, ho quasi completamente eliminato il sale e le farine bianche, e naturalmente lo zucchero raffinato. Stavo bene e sembrava addirittura che il mio metabolismo si fosse accelerato e che il ciclo si stesse regolarizzando (anche grazie al magnesio). Qualche settimana fa, in prossimità di un esame importante, tutti i sintomi come ansia e depressione si sono acuiti e mia madre mi ha consigliato di prendere un tubetto di silicea, su consiglio di mia cugina che aveva visto buoni risultati su una sua amica. Penso di aver fatto male a prenderlo, soprattutto dopo aver letto le informazioni sul “tipo silicea”. Da allora mi sento sempre gonfia, nonostante il ciclo sia passato, e faccio fatica a smaltire la ritenzione idrica dopo un pasto abbondante, anzi, ho l’impressione di ingrassare ogni giorno di più e la cosa peggiore è che non riesco a perdere peso, mentre prima mi sarebbe bastato fare una settimana di dieta un po’ più ferrea, unita alla corsa, per perdere fino a 4 chili. Cosa posso fare? Questo gonfiore a cosa crede sia dovuto? La prego mi risponda, sto peggio adesso che mi vedo deforme allo specchio e tutti i miei sforzi sembrano vani… sto malissimo!
Cordiali saluti e grazie in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vale, non bisogna mai accettare i consigli degli altri nell’assumere un farmaco ed in modo particolare quando si tratta di un farmaco omeopatico, perché l’omeopatia è una medicina che, come suol dirsi, “veste su misura”, per cui il rimedio omeopatico adatto a superare una determinata patologia è strettamente personale e può essere diverso da persona a persona pur se affette dalla stessa patologia. Inoltre l’altra imprudenza commessa ha riguardato l’assunzione di un tubo monodose, che in genere ha una diluizione medio-alta, perché con tali diluizioni se non esiste una buona somiglianza con il rimedio si possono avere inconvenienti e disturbi che possono rendere problematico qualsiasi altro percorso di guarigione. Se dovesse trattarsi dell’aggravamento iatrogeno dovuto all’assunzione di Silicea, allora i nuovi disturbi dovrebbero regredire fino a scomparire del tutto nel giro di qualche settimana, senza lasciare alcuna conseguenza. Laddove l’aggravamento fosse particolarmente intenso e insopportabile, si potrebbe prendere in esame la possibilità di utilizzare un antidoto omeopatico, che potrebbe essere ad es. Camphora o Fluoricum acidum. Il gonfiore e la ritenzione idrica possono comunque essere contrastati con rimedi naturali dalle proprietà depurative e diuretiche, come ad esempio i preparati fitoterapici dell’antica tradizione di cui all’articolo “Ok con depurativi e diuretici” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per quanto riguarda l’ansia e la depressione i rimedi omeopatici in grado di trattarla sono diversi e quello più adatto deve essere individuato, com’è noto, sulla base della migliore somiglianza sia fisiologica che, soprattutto, psicologica. Ad esempio uno dei principali rimedi omeopatici la cui ansia e depressione si acuiscono in vista degli impegni futuri ritenuti importanti è Argentum nitricum. Potrebbe anche essere utile associare un’attività di drenaggio con dei gemmoterapici (o gemmoderivati: si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) e nel caso specifico si potrebbe ricorrere a Tilia tormentosa M.G. D1, che è un buon regolatore del sistema nervoso, un buon tranquillante, del tutto privo di tossicità, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, insonnia. Le consiglio però di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Sabrina dice
Mi hanno consigliato silicea 3 granuli 3 volte al giorno per una fistola perianale, chiedo cortesemente il dosaggio e aggiungo che ho rimosso la ciste fistolizzata da 1 mese. Ma si è formato buchino distante da ano, precisamente su grande labbra a sinistra, che spurga siero e sangue in dosi minime. Può essere utile la silicea? Ma può essersi riformata la fistola? Non ho mai avuto ascessi.
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, Silicea è un ottimo rimedio omeopatico per ascessi, cisti, fistole e suppurazioni croniche. L’esperienza clinica mostra buoni risultati con le diluizioni 7 o 9CH, che solitamente si utilizzano nella misura di 3 granuli 3 volte al dì, salvo diversa prescrizione del medico omeopata. E’ possibile che la fistola si sia riformata, per cui il pus e il materiale infiammatorio ha abbandonato il vecchio percorso per sbucare in un punto adiacente. Le consiglio comunque di sottoporsi a visita medica. Cordiali saluti.
Simona dice
Gentilissima Dott.ssa, devo prendere una monodose da 200CH del mio rimedio omeopatico. Scusa la domanda stupoda, ma proprio non capisco…c’é chi mi dice di prendere solo in tappino del flacconcino, chi invece mi dice che per monodose si intende tutto il tubetto. Qual’é la giusta versione?
Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simona, ovviamente dipende dalla prescrizione dell’omeopata che è strettamente legata alla situazione personale. Alcuni omeopati prescrivono l’assunzione dell’intera monodose, altri invece la suddividono in più somministrazioni. Tenga però presente che in omeopatia, in genere, conta di più il numero delle somministrazioni che la quantità della singola dose. Cordiali saluti.
Danilo dice
Gent.ma Dott.ssa, soffro da qualche tempo di una fistola perianale che da ormai un mesetto continua a spurgare in modo quasi continuo. Mi hanno consigliato l’uso di Silicea 200ch globuli una dose ogni 20 giorni e Antimonium crudum 6ch 3 granuli per tre volte al giorno.
Mi domando, la somministrazione di Silicea 200ch globuli, come va assunta? E non sarebbe meglio prendere una quantità costante giornalmente?
Mille grazie per l’attenzione, un caro saluto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Danilo, Silicea è un rimedio omeopatico particolarmente indicato per ascessi, cisti, fistole e suppurazioni croniche, però l’uso di una diluizione alta, qual è la 200CH, è consigliabile solo se esiste un buon grado di somiglianza psicofisica con il rimedio, altrimenti potrebbero aversi degli inconvenienti. Questo è solo uno dei tanti buoni motivi per cui è sempre opportuno rivolgersi ad un medico omeopata e non raccogliere dei consigli generici che in omeopatia non funzionano, perché la scelta dei rimedi (e quindi delle diluizioni) deve rincorrere le propria sintomatologia, la quale è vero che ha dei sintomi comuni, ma è altrettanto vero che ha dei sintomi caratteristici propri di ciascun paziente, che quasi sempre sono diversi da individuo a individuo anche con la stessa malattia o disturbo. L’esperienza clinica mostra buoni risultati con diluizioni più basse, come ad es. 7 o 9CH, che solitamente si utilizzano nella misura di 3 granuli 3 volte al dì e comunque secondo indicazione medica. Per rispondere alla domanda sulle modalità di assunzione dei globuli, questi usualmente sono contenuti in un tubo monodose e, al pari dei granuli, vanno lasciati sciogliere lentamente sotto la lingua, lontano dai pasti. Cordiali saluti.