DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
La silice è il biossido di silicio avente formula chimica SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato. Dopo l’ossigeno è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
La silice è di fondamentale importanza per moltissimi animali e piante in quanto è utilizzata come impalcatura per lo sviluppo delle strutture scheletriche.
Era conosciuta fin dai tempi più antichi e veniva utilizzata correntemente per la fabbricazione del vetro.
Ancora oggi la silice è impiegata dall’industria del vetro, la quale assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti. E’ altresì adoperata nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento. Altri utilizzi ne vedono l’impiego come materiale refrattario nei forni, come composto di isolanti termici ceramici, come abrasivo, come mescola nei pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare la tenuta sul bagnato ed altro ancora.
I cristalli di quarzo possiedono un’importante proprietà, la piezoelettricità, scoperta nel 1880 dai fratelli Jacques e Pierre Curie, che oggi viene utilizzata per tantissime applicazioni industriali. La piezoelettricità è la capacità di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico (effetto diretto) e viceversa di vibrare ad una frequenza costante, impostabile dal particolare taglio del cristallo, se sottoposti ad una sollecitazione elettrica (effetto inverso). L’effetto diretto consente la realizzazione di diversi strumenti ed apparecchiature, dal semplice accendigas da cucina, agli strumenti sismici, ai microfoni, ai dispositivi musicali, ai rivelatori di pressione, ecc. L’effetto inverso, combinato con quello diretto, trova la sua più nota applicazione nella fabbricazione degli orologi al quarzo, ove la misura dello scorrere del tempo è determinata dalle oscillazioni di un cristallo di quarzo.
La silice è anche la materia prima per la produzione del silicio elementare che, per la sua natura di semiconduttore, è ampiamente usato dall’industria elettronica per la costruzione di transistor, circuiti integrati, chip ed altri componenti elettronici. Cristalli di silicio costituiscono il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione dei moduli fotovoltaici atti a convertire l’energia solare in energia elettrica.
La silice per l’uso omeopatico viene ottenuta come precipitato di un processo chimico che utilizza del quarzo puro in polvere.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse è il maggiore fra tutti, atteso che il silicio ed il suo ossido, contenuti nell’organismo umano in quantità infinitesimali, svolgono un ruolo importantissimo attraverso le trasformazioni biologiche a bassa energia (il cosiddetto “effetto Kervran”). La silice è presente nei tessuti connettivi, per la qual cosa agisce su pelle, tendini, legamenti, corde vocali, cartilagini, ossa, mucose, ecc. ed è fondamentale per gli scambi nutritizi cellulari dell’organismo, per la qual cosa una sua carenza può determinare astenia fisica e mentale, nonché un rallentamento dello sviluppo nei bambini.
Per una migliore comprensione delle caratteristiche del rimedio è utile ricercare la sua “similitudine” con la sabbia dei litorali marini di cui, per l’appunto, la silice è il principale costituente.
Pertanto il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. E’ longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
E’ un soggetto perennemente stanco, sia fisicamente che cerebralmente (e questo richiama la sua costituzione). Qualsiasi attività lo stanca facilmente, è privo di energia, astenico, ancor prima di iniziare la giornata ha già esaurito le sue forze, ha grosse difficoltà di concentrazione, si sente stressato. Nello stesso tempo è uno sfiduciato per eccellenza (probabilmente Silicea è il più sfiduciato di tutta la Materia Medica), ripone poca fiducia in sé stesso e negli altri. Ciò lo rende tendenzialmente apatico, depresso, abulico, senza volontà, privo di qualsiasi stimolo ad agire, annoiato dalla vita e dal mondo che lo circonda. Si sente inadeguato, insicuro, indifeso, per cui teme che chiunque possa essere nei suoi confronti offensivo, aggressivo e pericoloso. Di conseguenza rivela una vera e propria fobia degli oggetti appuntiti (aghi, spilli, forbici, coltelli, ecc.), al punto che la sola vista gli provoca uno stato di ansia e di tensione. Il sonno è agitato e disturbato da incubi.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo temperamento è quindi prevalentemente nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico, alla rabbia la calma, all’aggressività l’indifferenza e viceversa.
Inoltre il soggetto Silicea è molto freddoloso, sente sempre freddo, spesso è scosso da brividi anche durante l’esercizio fisico, ha piedi e mani gelidi, le donne avvertono ancora più freddo nel periodo mestruale. Prende freddo alla minima corrente d’aria e questo gli procura angine, dolori, nevralgie, cefalee. Sta bene solo al caldo o esponendosi al sole e ciò ricorda proprio la spiaggia d’estate (continua la similitudine).
Questo biotipo stanco, sfiduciato, nervoso e freddoloso suda abbondantemente, ha cioè una traspirazione eccessiva alla testa, alle mani e soprattutto ai piedi ove il sudore si manifesta con un odore insopportabile. Facilmente è affetto dal cosiddetto “piede d’atleta”, termine con il quale si indica una micosi che colpisce prevalentemente i piedi degli atleti che frequentano luoghi umidi come piscine e docce comuni. D’altro canto poiché è sabbia, Silicea inevitabilmente tiene tutto il giorno i piedi a macerare nell’acqua di mare e ciò crea le condizioni per l’attecchimento e la proliferazione dei funghi (ritorna la similitudine).
Ma la caratteristica fondamentale del soggetto Silicea, ossia il sintomo chiave più importante, è la spiccata tendenza alla suppurazione, talché ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il grande rimedio dei processi di suppurazione cronica (Hepar sulphur lo è per le suppurazioni recenti), che cioè si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione. E’ il caso ad esempio degli ascessi che non si svuotano completamente e che ricompaiono formando delle fistole (tipica è quella anale). Si può pertanto affermare che Silicea è pus (cronico).
Altri segni di richiamo sono la voglia di cibi e bevande freddi (nonostante la freddolosità), l’avversione per il latte, la sensazione di avere un capello sulla punta della lingua, le labbra secche e screpolate, la pelle delicata, la stipsi ostinata, le mestruazioni abbondanti accompagnate da sensazioni di freddo.
I sintomi peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
I principali sinergici (complementari) di Silicea sono Calcarea carbonica, Pulsatilla, Sanicula, Thuya.
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Camphora, Fluoricum acidum, Hepar sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Silicea si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Eczemi, foruncoli, piaghe suppuranti, ascessi cronici, fistole, psoriasi, unghie deformate o incarnite con macchie biancastre, micosi. Sudorazione abbondante alla testa, al collo, alle mani, ai piedi ove è particolarmente fetida.
2) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite o rinite cronica con rinorrea purulenta. Sinusite. Adenopatie infantili. Laringite con raucedine cronica. Tosse con espettorato muco-purulento. Tracheiti. Bronchiti con tendenza alla suppurazione. Asma bronchiale.
3) ORECCHIO. Otiti frequenti con ostruzione della tromba d’Eustacchio. Otorrea purulenta.
4) OCCHI. Dolore, prurito e bruciore agli occhi, specie al mattino, come da presenza di sabbia. Infiammazione degli occhi. Fistola lacrimale. Orzaiolo. Annebbiamento del cristallino.
5) DENTI. Parodontite. Ascessi gengivali. Odontalgia da cibo caldo o da introduzione di aria fredda in bocca.
6) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Dolori dorsali e articolari, alle dita della mano o alle piante dei piedi. Stanchezza cronica, astenia. Fratture che guariscono molto lentamente.
7) SISTEMA NERVOSO. Nervosismo, irritabilità, cambio repentino di umore, ipersensibilità agli stimoli esterni, esagerazione dei riflessi, episodi di sonnambulismo e di epilessia, sonno disturbato, nevralgie, cefalee croniche.
8) APP. DIGERENTE. Stipsi cronica con la caratteristica che le feci escono un poco per poi risalire nel retto (feci a molla). Fistola anale. Disgusto marcato per gli alimenti caldi. Vomito e diarrea nei neonati dopo la poppata. Stati di denutrizione dovuti a cattiva assimilazione.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni abbondanti con sensazione di freddo in tutto il corpo. Perdite intermestruali. Possibile blenorragia.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Blenorragia. Erezione notturna senza libido.
11) APP. URINARIO. Tenesmo vescicale. Stranguria. Iscuria. Possibili infezioni delle vie urinarie con urine torbide purulenti.
12) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni ad ogni movimento. Polso impercettibile.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 2-3 granuli 1-3 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative

eva dice
Salve Dott.ssa,
vorrei sapere se la tinta per i capelli o le meches, possono interferire con l’assunzione del Silicea, che mi è stato indicato da un medico omeopata, per un problema di Acne che mi assilla dall’età di 26 anni (1° gravidanza), ad oggi (ne ho 41 e 3 gravidanze fatte complessivamente).
Il mio dottore, mi ha tolto: menta, caffè, oli essenziali e qualsiasi prodotto abbia odore forte e la vicinanza del rimedio a onde elettromagnetiche.
Vorrei da lei un parere e un consiglio su questo quesito.
Cordialmente la saluto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eva, in linea del tutto generale le tinture per capelli non dovrebbero interferire con l’assunzione dei rimedi omeopatici, però, anche per altri motivi, sarebbe meglio evitare i coloranti chimici e adoperare prodotti naturali, come ad esempio quelli che fanno uso di estratti vegetali. Per il suo caso specifico chieda comunque conferma al medico omeopata. Cordiali saluti.
Rossella dice
Salve dottoressa, mi ritrovo sotto molti aspetti nel tipo Silicea..da qualche mese combatto con un ascesso perianale che si e’ fistolizzato. Posso assumere questo rimedio omeopatico per aiutare la guarigione? In che diluizione? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rossella, se lei assomiglia abbastanza a Silicea, allora a maggior ragione il rimedio potrebbe essere adatto, atteso che è leader per le suppurazioni croniche. Infatti Silicea è particolarmente indicato nei casi di ascessi che tardano a guarire, di suppurazioni che si trascinano senza fine e di fistole. I risultati migliori in genere si ottengono con l’impiego della diluizione 7 o 9CH, che solitamente viene utilizzata in ragione di 3 granuli 3 volte al dì. Potrebbe essere utile associare una pomata alla Calendula od anche uno dei preparati fitoterapici di cui all’articolo “Per maturare foruncoli e ascessi” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare. Sarebbe altresì importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di aiuto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici, moderare l’introito delle proteine, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici e probiotici, ecc. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Iris dice
Vorrei chiedere gentilmente per quale motivo non ho ricevuto risposta alla mia richiesta di chiarimenti sull’interleukin 10. Forse non avrei dovuto citare la ditta produttrice? Il mio commento, dopo un breve periodo di attesa, è stato cancellato. Ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Iris, la risposta al suo commento la trova, già dalle ore 12:48 di oggi, in calce all’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”, dove lei ha rilasciato il commento, che non è stato affatto cancellato. Cordiali saluti.
vili dice
il mio ginecologo non sa…il mio dottore di famiglia non sa…se lei e un omeopata posso fidarmi di lei, se mi dice che questi prodotti sono ben tolerati in gravidanza, allora posso prenderli tranquilla…
vili dice
…ho fatto questa domanda qui perche pensavo che Lei e il medico, quale altro medico????..se non un omeopata come lei o sbaglio??
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vili, come riportato nella pagina del sito “Chi sono” (cliccando quindi sul relativo pulsante), non sono un medico, bensì una biologa, appassionata e studiosa di omeopatia e di medicina naturale in generale. Per quanto mi risulta e per quel che è riportato in letteratura, i rimedi omeopatici si rivelano sicuri in gravidanza e questo essenzialmente si spiega perché non sono in grado di produrre effetti collaterali, intesi nel senso tradizionale del termine, in quanto contengono sostanze fortemente diluite e la loro azione consiste unicamente nello stimolare e incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo. Questo però non significa che possono essere adoperati senza cautela, perché se si dovesse assumere un rimedio sbagliato e/o una diluizione sbagliata, soprattutto se trattasi di una diluizione alta, si potrebbero avere disturbi alquanto fastidiosi oppure nessun beneficio. Com’è noto, il principio terapeutico su cui si fonda l’omeopatia, ossia la legge dei simili, è che un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, deve cioè rispecchiare il più possibile la totalità dei sintomi del paziente, sia fisiologici che psicologici, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ecco perché il ricorso al medico omeopata rappresenta sempre la migliore garanzia, il quale dall’esame completo del paziente, dal vaglio di tutti i sintomi, dall’analisi della sua situazione particolare, che nel suo caso includerà la gravidanza, sarà in grado di prescrivere una terapia strettamente personale (rimedi, diluizioni, posologie, durata della cura, eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Cordiali saluti.
vili dice
Gentile Dott.ssa
vorrei sapere se silicea, sepia, argentum nitricum
gelsemium si possono usare in gravidanza x l’ansia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vili, normalmente i rimedi omeopatici sono ben tollerati in gravidanza, però è sempre meglio acquisire il parere del medico. Cordiali saluti.
Monica dice
Gentile Dott.ssa Rita,
ma è normale che quando si cambia un componente di questa terapia si possono manifestare i sintomi della malattia?
da quando abbiamo cambiato l’r33 con la silicea, sia ieri che oggi ha avuto una mini crisi di pochi secondi,,,
Puo’ essere x il cambio di terapia?
Volevo capire se devo preoccuparmi?
La ringrazio
cordiali saluti
monica
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, potrebbe anche essere che la mini crisi sia dovuta all’assunzione di R33, nell’ambito dell’aggravamento omeopatico, considerato che il rimedio è un complesso omeopatico indicato specificamente proprio per l’epilessia e le crisi epilettiformi. Se così fosse il fenomeno si dovrebbe esaurire in un tempo ragionevolmente breve e non ripresentarsi. Ma potrebbe anche non essere così e la mini crisi sarebbe ancora lo strascico della malattia non completamente superata o tenuta sotto controllo. Senza preoccuparsi più di tanto sarebbe opportuno sentire il parere del veterinario omeopata. Cordiali saluti.
Monica dice
Buonasera Dott.ssa,
la mia cagnolina di 2 anni,è epilettica.
Ora siamo in cura dal veterinario omeopata che inizialmente per due mesi ci aveva prescritto x due mesi:
i fiori di bach : 4 gocce 2 volte al di’
wala : 4 granuli 2 volte al di’
R33: 4 GOCCE 2 VOLTE AL DI’
Le crisi erano diminuite , anche i secondi della crisi si sono ridotti, ma comunque non erano scomparse .
Allora il veterinario ci ha prescritto un’altra cura :
i fiori di bach : 4 gocce 2 volte al di’
wala : 4 granuli 2 volte al di’
silicea: 5 gocce al di’ dimezzate nella gg
La cagnolina è paurosa , agitata quando sente rumori forti, persone che urlano, è irrequieta quando è sola..
La mia domanda è: LA SILICEA PUO’ CURARE L’EPILESSIA?
PUO’ FAR SCOMPARIRE LE CRISI?
LA DOSE PRESCRITTA E’ CORRETTA?
Ringrazio per la risposta
cordiali saluti
monica
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, non deve essere considerato Silicea da solo, ma inserito insieme agli altri rimedi in un percorso terapeutico. In omeopatia non esiste il rimedio per curare una certa malattia, ma esiste il rimedio per un certo organismo affetto da una certa malattia, con tutta la sintomatologia conseguente. Silicea è un rimedio omeopatico che potrebbe appartenere a un programma di cura per l’epilessia, essendo un rimedio costituzionale ed anche un policresto, soprattutto quando viene scelto sulla base della somiglianza con l’organismo malato per correggerne il terreno. Aspetti a vedere come va e non si preoccupi troppo della dose che ha un valore relativo, ma informi il veterinario ad ogni cambiamento che si verifica. Cordiali saluti.
Simona dice
Buongiorno Dott.sa, la disturbo per chiederle un consiglio riguardo la mia situazione. Mi ritrovo abbastanza nel soggetto Silicia. Ho problemi di ritenzione idrica e cellulite e mi è stato consigliato l’assunzione di Silicia 9ch 3 granuli x 2 volte al giorno. Non avendo trovato inficazioni specifiche in merito avrei piacere di un suo parere.
Ringraziandola anticipatamente, colgo l’occasione per porgerle i miei più cari auguri per ina Buona Pasqua.
Simona
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simona, se lei si ritrova abbastanza in Silicea, allora il rimedio omeopatico potrebbe essere adatto a lei ed anche se non è molto specifico per il trattamento della ritenzione idrica e della cellulite, comunque potrebbe esserle di aiuto considerato che è un policresto, cioè un importante rimedio, ad azione ampia e profonda, con un’attività riequilibrante utile a curare diverse patologie ed a coprire una vasta gamma di sintomi. Tenga altresì presente che il fenomeno della ritenzione idrica lo si può contrastare efficacemente anche con diversi preparati fitoterapici, che possono benissimo essere associati, come quelli riportati nell’articolo “Ok con depurativi e diuretici” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare. Ovviamente anche l’alimentazione deve essere appropriata, cioè con pochissimo sale, con alimenti integrali, con poche proteine, con pochi grassi, senza spezie e cibi piccanti, con pochi zuccheri e dolciumi, con molte fibre e vitamine ed inoltre è opportuno bere molta acqua. Lo stesso dicasi per una costante e moderata attività fisica. Cordiali saluti.
sara dice
Salve dottoressa, sono un tipo silicea ma ho letto che la silicea fa eliminare dal proprio corpo tutto quello che è estraneo ad esso come schegge, vetri ed ecc… Io ho un dente ricostruito su un mio dente, ci può essere pericolo di perdita se prendo la silicea ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, non mi risulta assolutamente che Silicea omeopatico possa provocare quanto da lei segnalato. Semmai Silicea è un ottimo rimedio contro le suppurazioni dovute all’asportazione di corpi estranei, come schegge di vetro, spine, ecc. Qualcuno, ma non tutti gli autori sono d’accordo, attribuisce a Silicea la capacità di facilitare l’espulsione di corpi estranei che possono però creare infezioni e quindi suppurazioni, ma non di altro. Si tratta perciò della solita leggenda metropolitana. Può stare tranquilla. Cordiali saluti.