DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
La silice è il biossido di silicio avente formula chimica SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato. Dopo l’ossigeno è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
La silice è di fondamentale importanza per moltissimi animali e piante in quanto è utilizzata come impalcatura per lo sviluppo delle strutture scheletriche.
Era conosciuta fin dai tempi più antichi e veniva utilizzata correntemente per la fabbricazione del vetro.
Ancora oggi la silice è impiegata dall’industria del vetro, la quale assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti. E’ altresì adoperata nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento. Altri utilizzi ne vedono l’impiego come materiale refrattario nei forni, come composto di isolanti termici ceramici, come abrasivo, come mescola nei pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare la tenuta sul bagnato ed altro ancora.
I cristalli di quarzo possiedono un’importante proprietà, la piezoelettricità, scoperta nel 1880 dai fratelli Jacques e Pierre Curie, che oggi viene utilizzata per tantissime applicazioni industriali. La piezoelettricità è la capacità di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico (effetto diretto) e viceversa di vibrare ad una frequenza costante, impostabile dal particolare taglio del cristallo, se sottoposti ad una sollecitazione elettrica (effetto inverso). L’effetto diretto consente la realizzazione di diversi strumenti ed apparecchiature, dal semplice accendigas da cucina, agli strumenti sismici, ai microfoni, ai dispositivi musicali, ai rivelatori di pressione, ecc. L’effetto inverso, combinato con quello diretto, trova la sua più nota applicazione nella fabbricazione degli orologi al quarzo, ove la misura dello scorrere del tempo è determinata dalle oscillazioni di un cristallo di quarzo.
La silice è anche la materia prima per la produzione del silicio elementare che, per la sua natura di semiconduttore, è ampiamente usato dall’industria elettronica per la costruzione di transistor, circuiti integrati, chip ed altri componenti elettronici. Cristalli di silicio costituiscono il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione dei moduli fotovoltaici atti a convertire l’energia solare in energia elettrica.
La silice per l’uso omeopatico viene ottenuta come precipitato di un processo chimico che utilizza del quarzo puro in polvere.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse è il maggiore fra tutti, atteso che il silicio ed il suo ossido, contenuti nell’organismo umano in quantità infinitesimali, svolgono un ruolo importantissimo attraverso le trasformazioni biologiche a bassa energia (il cosiddetto “effetto Kervran”). La silice è presente nei tessuti connettivi, per la qual cosa agisce su pelle, tendini, legamenti, corde vocali, cartilagini, ossa, mucose, ecc. ed è fondamentale per gli scambi nutritizi cellulari dell’organismo, per la qual cosa una sua carenza può determinare astenia fisica e mentale, nonché un rallentamento dello sviluppo nei bambini.
Per una migliore comprensione delle caratteristiche del rimedio è utile ricercare la sua “similitudine” con la sabbia dei litorali marini di cui, per l’appunto, la silice è il principale costituente.
Pertanto il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. E’ longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
E’ un soggetto perennemente stanco, sia fisicamente che cerebralmente (e questo richiama la sua costituzione). Qualsiasi attività lo stanca facilmente, è privo di energia, astenico, ancor prima di iniziare la giornata ha già esaurito le sue forze, ha grosse difficoltà di concentrazione, si sente stressato. Nello stesso tempo è uno sfiduciato per eccellenza (probabilmente Silicea è il più sfiduciato di tutta la Materia Medica), ripone poca fiducia in sé stesso e negli altri. Ciò lo rende tendenzialmente apatico, depresso, abulico, senza volontà, privo di qualsiasi stimolo ad agire, annoiato dalla vita e dal mondo che lo circonda. Si sente inadeguato, insicuro, indifeso, per cui teme che chiunque possa essere nei suoi confronti offensivo, aggressivo e pericoloso. Di conseguenza rivela una vera e propria fobia degli oggetti appuntiti (aghi, spilli, forbici, coltelli, ecc.), al punto che la sola vista gli provoca uno stato di ansia e di tensione. Il sonno è agitato e disturbato da incubi.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo temperamento è quindi prevalentemente nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico, alla rabbia la calma, all’aggressività l’indifferenza e viceversa.
Inoltre il soggetto Silicea è molto freddoloso, sente sempre freddo, spesso è scosso da brividi anche durante l’esercizio fisico, ha piedi e mani gelidi, le donne avvertono ancora più freddo nel periodo mestruale. Prende freddo alla minima corrente d’aria e questo gli procura angine, dolori, nevralgie, cefalee. Sta bene solo al caldo o esponendosi al sole e ciò ricorda proprio la spiaggia d’estate (continua la similitudine).
Questo biotipo stanco, sfiduciato, nervoso e freddoloso suda abbondantemente, ha cioè una traspirazione eccessiva alla testa, alle mani e soprattutto ai piedi ove il sudore si manifesta con un odore insopportabile. Facilmente è affetto dal cosiddetto “piede d’atleta”, termine con il quale si indica una micosi che colpisce prevalentemente i piedi degli atleti che frequentano luoghi umidi come piscine e docce comuni. D’altro canto poiché è sabbia, Silicea inevitabilmente tiene tutto il giorno i piedi a macerare nell’acqua di mare e ciò crea le condizioni per l’attecchimento e la proliferazione dei funghi (ritorna la similitudine).
Ma la caratteristica fondamentale del soggetto Silicea, ossia il sintomo chiave più importante, è la spiccata tendenza alla suppurazione, talché ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il grande rimedio dei processi di suppurazione cronica (Hepar sulphur lo è per le suppurazioni recenti), che cioè si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione. E’ il caso ad esempio degli ascessi che non si svuotano completamente e che ricompaiono formando delle fistole (tipica è quella anale). Si può pertanto affermare che Silicea è pus (cronico).
Altri segni di richiamo sono la voglia di cibi e bevande freddi (nonostante la freddolosità), l’avversione per il latte, la sensazione di avere un capello sulla punta della lingua, le labbra secche e screpolate, la pelle delicata, la stipsi ostinata, le mestruazioni abbondanti accompagnate da sensazioni di freddo.
I sintomi peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
I principali sinergici (complementari) di Silicea sono Calcarea carbonica, Pulsatilla, Sanicula, Thuya.
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Camphora, Fluoricum acidum, Hepar sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Silicea si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Eczemi, foruncoli, piaghe suppuranti, ascessi cronici, fistole, psoriasi, unghie deformate o incarnite con macchie biancastre, micosi. Sudorazione abbondante alla testa, al collo, alle mani, ai piedi ove è particolarmente fetida.
2) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite o rinite cronica con rinorrea purulenta. Sinusite. Adenopatie infantili. Laringite con raucedine cronica. Tosse con espettorato muco-purulento. Tracheiti. Bronchiti con tendenza alla suppurazione. Asma bronchiale.
3) ORECCHIO. Otiti frequenti con ostruzione della tromba d’Eustacchio. Otorrea purulenta.
4) OCCHI. Dolore, prurito e bruciore agli occhi, specie al mattino, come da presenza di sabbia. Infiammazione degli occhi. Fistola lacrimale. Orzaiolo. Annebbiamento del cristallino.
5) DENTI. Parodontite. Ascessi gengivali. Odontalgia da cibo caldo o da introduzione di aria fredda in bocca.
6) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Dolori dorsali e articolari, alle dita della mano o alle piante dei piedi. Stanchezza cronica, astenia. Fratture che guariscono molto lentamente.
7) SISTEMA NERVOSO. Nervosismo, irritabilità, cambio repentino di umore, ipersensibilità agli stimoli esterni, esagerazione dei riflessi, episodi di sonnambulismo e di epilessia, sonno disturbato, nevralgie, cefalee croniche.
8) APP. DIGERENTE. Stipsi cronica con la caratteristica che le feci escono un poco per poi risalire nel retto (feci a molla). Fistola anale. Disgusto marcato per gli alimenti caldi. Vomito e diarrea nei neonati dopo la poppata. Stati di denutrizione dovuti a cattiva assimilazione.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni abbondanti con sensazione di freddo in tutto il corpo. Perdite intermestruali. Possibile blenorragia.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Blenorragia. Erezione notturna senza libido.
11) APP. URINARIO. Tenesmo vescicale. Stranguria. Iscuria. Possibili infezioni delle vie urinarie con urine torbide purulenti.
12) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni ad ogni movimento. Polso impercettibile.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 2-3 granuli 1-3 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Filomena dice
Gentile Dottoressa,
ho 60 anni e sto assumento come prevenzione all’osteoporesi tre tubi dose di Silicea 200 ch da prendere uno ogni sei settimane e ripetere il ciclo annualmete.
Pensa sia sufficente come trattamento o sarebbe necessario integrarlo con altri rimedi.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Filomena, come lei sa in Omeopatia le terapie sono molto individuali ed anche la risposta dell’organismo, variabile da caso a caso, risente di ciò. Saranno i futuri controlli clinici a stabilire se il trattamento è stato sufficiente ed in linea con le attese. A titolo esclusivamente conoscitivo, sappia che in diversi casi, per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi, viene associato qualche rimedio della Gemmoterapia, come Abies pectinata M.G. D1, Pinus montana M.G. D1 (specifico per l’osteoporosi post-menopausa), Rubus fructicosus M.G. D1, oppure qualche rimedio della Litoterapia dechelatrice, come Calcaire di Versailles D8 (specifico per l’osteoporosi senile). Per quanto riguarda la Fitoterapia, esistono diversi preparati che possono venire in aiuto, come quelli a base di piante quali Equiseto, Gramigna, Tarassaco, Altea, Frassino, Achillea, ecc., da assumere sempre dietro parere medico. Le consiglio pertanto di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico e potrà seguirla durante la cura. Come le sarà noto, l’alimentazione e l’attività fisica svolgono un ruolo molto importante nel contrasto all’osteoporosi. L’alimentazione andrà preferita sana, corretta ed equilibrata, con poco sodio (contenuto maggiormente nel sale), con meno proteine animali e con più proteine vegetali (una dieta con troppi alimenti di origine animale e quindi troppo proteica aumenta la perdita di calcio con le urine), con meno o senza bevande alcoliche e caffeina, moderata nel consumo di cibi integrali, ricca di calcio (ad es. latte, formaggi, yogurt, pesce azzurro, cavolo, broccoli, legumi, sesamo, noci, mandorle, ecc.), di frutta fresca, di verdure a foglia verde scuro (diminuendo il consumo di alcune verdure come spinaci e barbabietole che, contenendo molti ossalati, riducono l’assorbimento intestinale del calcio), di ortaggi, di vitamine C e D, in particolare del calciferolo o vitamina D3 (ad es. uova, salmone, burro, latte, ecc.). Inoltre è altresì importante un’adeguata esposizione al sole per la sintesi cutanea di detta vitamina ed una regolare attività fisica che se praticata all’aperto coniuga entrambe le esigenze. L’attività fisica stimola la formazione ed il mantenimento della struttura ossea, oltre a rinforzare la massa muscolare che protegge l’osso stesso dagli effetti dei traumi. Cordiali saluti.
Massimiliano dice
Scusate tutti
Per precisare: arnica compositum, echinacea compositum e belladonna hommaccor sono fiale della Heel, che faccio a rotazione una al di.
Massimiliano dice
Salve dottoressa. Sono sofferente per un Crohn diagnosticato a dicembre 2016, dopo che per quasi trent’anni la mia MICI è stata curata come una RCU. Adesso non faccio altro che fistolizzare. Una raccolta ascessuale contigua al moncone rettale di dieci centimetri, ha prodotto la terza fistola in dieci mesi, le prime due si sino risolte spontaneamente, la terza hanno inciso l’addome, ma siccome al di sotto vi era un’ansa Intestinale, probabilmente ha fistolizzato ed ora si è trasformata in una seconda stomia, non con la stessa portata però. Sto curandomi con arnica compositum, echinacea compositum e belladonna hommaccord ma non riesco ancora a risolvere. Mi sento stanco, sfiduciato, stressato, reagisco nervosamente quasi con irascibilità. Anemico, piastrinemia, malnutrizione, malassorbimento per i numerosi interventi patiti, sotto peso di diciotto chili, costretto ad idratazione permanente perché portatore di ileostomia… insomma una situazione ai limiti del sopportabile.
Non trovo un omeopata che possa aiutarmi, ne ho girato tanti… possibile non ci sia nulla da fare? Volevo prendere Silicea, ma non vorrei mischiare troppe cose omeopatiche, visto quello che già prendo di cui ho parlato prima. SOS… grazie. Massimiliano
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimiliano, le consiglio di impegnarsi per individuare un bravo medico omeopata, che sia anche aperto alle nuove bioterapie di ispirazione omeopatica, le quali potrebbero dare una risposta alla sua patologia. Com’è noto, le cause del Morbo di Crohn, che è un tipo di malattia infiammatoria cronica dell’apparato digerente, non sono ancora completamente chiare, però si è dimostrato che le alterazioni indotte derivano da una continua e inappropriata attivazione del sistema immunitario. Pertanto la Microimmunoterapia Omeopatica, che è figlia dell’Omeopatia, potrebbe essere di aiuto. Infatti tale medicina si pone lo scopo di riequilibrare il sistema immunitario non in equilibrio, utilizzando in dosi diluite e dinamizzate secondo il metodo hahnemanniano, ossia omeopatizzate, sia sostanze immuno-modulatrici (citochine, interferone, immunoglobuline) formate per reazione immunologica, sia frammenti di DNA e RNA e sia principi attivi immunoregolatori (bioterapici, allopatici omeopatizzati). Di conseguenza per ciascuna patologia occorrerà individuare oculatamente i farmaci microimmunoterapici, ossia le sostanze che una volta omeopatizzate saranno in grado di produrre l’azione specifica necessaria. Queste, come detto in precedenza, possono essere sia endogene (prodotte dall’organismo umano) e sia esogene (esterne all’organismo). Occorrerà poi scegliere con la dovuta precisione il valore della diluizione, che per tale tipologia di farmaci assume un ruolo fondamentale, perché è quella che determina e indirizza l’attività terapeutica. In genere le basse diluizioni (ad es. 3CH, 4CH, 5CH) sono stimolanti, le medie diluizioni (ad es. 6CH, 7CH) sono regolatrici e le alte diluizioni (ad es. da 9CH a salire) sono inibenti. Tuttavia ciò non ha valore assoluto, nel senso che la soglia di variabilità dell’attività clinica delle diluizioni microimmunoterapiche può cambiare in funzione della sensibilità individuale del paziente. Di conseguenza, per tutto quanto detto finora, per l’impatto sul sistema immunitario, sull’apparato-bersaglio e sull’intero organismo, una cura con la Microimmunoterapia Omeopatica non può essere effettuata in proprio, ma richiede indispensabilmente il ricorso ad un medico omeopata che esercita una tale disciplina. Probabilmente è una strada che vale la pena di percorrere, dietro la vigilanza medica. Infine, aprendo una parentesi sui prodotti da lei utilizzati, le sarà noto che essi non sono rimedi unitari dell’Omeopatia classica, bensì sono rimedi complessi dell’Omotossicologia. Arnica Compositum sarebbe prevalentemente indicato per i processi infiammatori e degenerativi legati a stati infiammatori, in particolare dell’apparato di sostegno e locomotore, con la posologia di una fiala al dì nei casi acuti, altrimenti una fiala 3-1 volte a settimana. Echinacea Compositum per la stimolazione dei sistemi difensivi, con un dosaggio commisurato alla gravità ed alla risposta del paziente, in genere una fiala 3-1 volte a settimana. Belladonna Homaccord per le infiammazioni locali, con la posologia di una fiala al dì nei casi acuti, altrimenti una fiala 3-1 volte a settimana. Cordiali saluti.
Massimiliano dice
Salve dott.ssa della Volpe
Ho letto a proposito della Microimmunoterapia che è un trattamento unico od associato ad altre terapie legate a disfunzioni del sistema immunitario attraverso la stimolazione – modulazione – freno (ma non blocco) della risposta immunitaria con citochine ed acidi nucleici diluiti e dinamizzati secondo il metodo omeopatico, efficace, non gravata da effetti colleterali e sicura per il paziente. La microimmunoterapia si prefigge di rieducare e sostenere le reazioni del sistema immunitario del paziente, rivolgendosi all’etiologia della malattia, ovvero allo squilibrio iper-ipo delle funzioni immunitarie, da quello relativamente modesto, come derivante da uno scorretto regime alimentare protratto o a quello più complesso e grave, come per presenza di tossici ambientali ed alterazioni del Sistema PNEI, fino alle malattie geriatriche, virali, batteriche, micotiche, croniche, neurologiche, autoimmuni, neoplastiche, HIV, ecc. La microimmunoterapia non si sostituisce al sistema immunitario, non lo blocca, non lo forza, non sovverte le sue funzioni: lo informa razionalmente, fisiologicamente.
Il problema sta nella non facile reperibilità di un bravo medico omeopatico, ne ho provati diversi, ma non ho trovato ancora quello capace di aiutarmi concretamente… non è semplice… alla fine l’unica strada percorribile resta l’allopatia, con mio sommo dispiacere.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimiliano, è proprio così, come avevo sintetizzato nella risposta precedente: la Microimmunoterapia Omeopatica utilizza in pratica le stesse sostanze della immunoterapia classica, ma a dosi infinitesimali dinamizzate, diventando quindi una terapia immunitaria non aggressiva, a dosi non tossiche, senza effetti collaterali. Diventa anche una immunoterapia “più ampia”, dove all’equilibrio del sistema immunitario concorrono sia sostanze endogene (quelle che l’organismo umano produce nei processi fisiologici e fisiopatologici) e sia principi attivi esogeni, entrambi rigorosamente omeopatizzati. Per quanto riguarda la reperibilità di un bravo medico omeopata, se proprio non ha alcun riferimento, potrebbe fare una ricerca in rete per siti sicuri ed associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una buona farmacia con vendita omeopatica che possa essere in grado di indirizzarla verso un medico dalle auspicate caratteristiche. Cordiali saluti.
Cristina dice
Per osteoporosi sto usando silicia 9 ch granuli 2 granuli tutti i giorni insieme a d base 50.000 ui al mese.può bastare il dosaggio della silicia giornaliera? Grazie mille per la sua risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, la singola dose standard è di 3-5 granuli, qualunque sia la diluizione, che garantisce un’ottimale “superficie di scambio” tra il rimedio omeopatico e l’organismo ricevente. Anche 2 granuli possono risultare sufficienti, a condizione che si sfrutti bene la via sub-linguale, posizionando correttamente i granuli sotto la lingua, lasciandoli sciogliere lentamente, facendo ciò lontano dai pasti (in genere mezz’ora prima o un’ora dopo) e lontano dall’uso di sostanze fortemente aromatiche, come menta, spezie in genere, dentifricio, caffè, ecc. Per quanto riguarda la frequenza, sempre in linea del tutto generale, la diluizione 9CH viene somministrata 1-3 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica per il caso specifico. Come le sarà noto, l’alimentazione e l’attività fisica svolgono un ruolo molto importante nel contrasto all’osteoporosi. L’alimentazione andrà preferita sana, corretta ed equilibrata, con poco sodio (contenuto maggiormente nel sale), con meno proteine animali e con più proteine vegetali (una dieta con troppi alimenti di origine animale e quindi troppo proteica aumenta la perdita di calcio con le urine), con meno o senza bevande alcoliche e caffeina, moderata nel consumo di cibi integrali, ricca di calcio (ad es. latte, formaggi, yogurt, pesce azzurro, cavolo, broccoli, legumi, sesamo, noci, mandorle, ecc.), di frutta fresca, di verdure a foglia verde scuro (diminuendo il consumo di alcune verdure come spinaci e barbabietole che, contenendo molti ossalati, riducono l’assorbimento intestinale del calcio), di ortaggi, di vitamine C e D, in particolare del calciferolo o vitamina D3 (ad es. uova, salmone, burro, latte, ecc.). Inoltre è altresì importante un’adeguata esposizione al sole per la sintesi cutanea di detta vitamina ed una regolare attività fisica che se praticata all’aperto coniuga entrambe le esigenze. In effetti i minerali che concorrono alla formazione delle ossa sono soprattutto il calcio e il fosforo, che devono stare nel giusto rapporto (circa 1:1), ed è la vitamina D a permettere il loro assorbimento a livello intestinale e quindi la relativa deposizione a livello del tessuto osseo. Mentre l’assunzione del fosforo necessario al fabbisogno giornaliero non desta alcuna preoccupazione, in quanto il minerale è presente in moltissimi alimenti, non si può dire la stessa cosa per il calcio e per la vitamina D. L’alimentazione deve perciò opportunamente propendere per i cibi ricchi di calcio e di vitamina D, anche se per quest’ultima il fabbisogno giornaliero è difficilmente raggiungibile con la sola alimentazione e quindi occorrerà una corretta esposizione alla luce solare. La vitamina C inoltre contribuisce alla produzione della matrice ossea, per cui un’eventuale carenza può contribuire all’insorgere dell’osteoporosi. L’attività fisica stimola la formazione ed il mantenimento della struttura ossea, oltre a rinforzare la massa muscolare che protegge l’osso stesso dagli effetti dei traumi. Cordiali saluti.
Teodora dice
Buon giorno mi chiamo Tea, e sto facendo una cura molto lunga con pulsatilla Injeel fiale prima di andare a dormire 3 volte a settimana, per colpa di un forte stress mi si sono bloccate le mentsruazioni già un anno fa, ho 39 anni, purtroppo dopo Pochi messi circa 6mesi ho smesso perché mi eranno tornate le menstruazioni ma ha quanto pare troppo presto ho interotto la cura, dopo qualche mese ho ripresso ma non ha la stessa eficaccia adesso prendo 2 fiale alla sera ma scarsi risultati mi sa dare qualche consilio, devo continuare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teodora, come le sarà noto, Pulsatilla Injeel fiale non è un rimedio unitario dell’Omeopatia classica, bensì è un rimedio complesso dell’Omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira (in particolare alla scuola complessista), adotta principi, orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. I complessi Injeel sono preparati unitari con più diluizioni a scalare (bassa, media, alta): bassa diluizione per il tropismo tissutale, media diluizione per il tropismo organico e metabolico, alta diluizione per gli aspetti psico-comportamentali. Sarebbero quindi farmaci utili sia per le patologie acute che per quelle croniche. Pulsatilla Injeel fiale è costituito da Pulsatilla 2/30/200/1000D. Ora, se tale complesso ha perso di efficacia si può solo dedurre che ha esaurito la sua azione terapeutica, avendo già fatto tutto il possibile e quindi attualmente, con un quadro clinico nel frattempo variato, probabilmente occorrerà adottare un rimedio diverso. Relativamente all’Omeopatia, quella propriamente detta, quella vera e propria, i rimedi omeopatici unitari idonei a trattare un’amenorrea sono abbastanza numerosi, diversi per patogenesi, tra i quali quello adatto sarà il rimedio che più di ogni altro “assomiglia alla paziente”, ovvero quello che rispecchia meglio la condizione psico-fisica della paziente, le causalità e le modalità delle manifestazioni, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Tra i rimedi omeopatici più comunemente utilizzati si citano: Natrum muriaticum in caso di amenorrea dopo depressione nervosa; Colocynthis dopo una collera o arrabbiatura; Aconitum napellus dopo paura o colpo di freddo; Pulsatilla dopo aver preso freddo ai piedi o per effetto di anemia e per irregolarità del ciclo mestruale sia relativamente alla comparsa che alla durata e quantità; Sepia per amenorrea in donna matura o per ciclo mestruale breve e irregolare, con frequenti ritardi; Calcarea carbonica in caso di amenorrea con leucorrea dopo un bagno freddo o lavandosi con acqua fredda, oppure di amenorrea in paziente dalla costituzione carbonica; Senecio per amenorrea senza una ragione o fattori scatenanti apparenti. Anche la Fitoterapia propone diverse piante e preparati, come all’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. L’alimentazione consigliata è quella sana ed equilibrata, rafforzata nei cibi ricchi di vitamine (specialmente vitamine C ed E) e di oligoelementi (specialmente manganese, cobalto, rame), ma contenuta negli zuccheri semplici e nei grassi saturi. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia a lei appropriata. Cordiali saluti.
Barbara dice
Buona sera, sto usando la silicea in fialette ( sono tre scatole che salgono con la percentuale gradualmente per ogni scatola con 20 fialette) la sto dando ai bambini per rinforzare un il sistema immunitario e “ripulirlo” un po’ ( tutto sotto consiglio di un omeopata) ma ogni volta che i bimbi prendono un paio di fialette si comincia con raffreddore, tosse ecc… una domanda: visto che è periodo invernale magari meglio sarebbe smettere e ricominciare in primavera? Lei che ne pensa? la mia dottoressa mi ha risposto che la devo contattare quando decido di ricominciare la terapia ma non mi ha risposto a questa domanda….
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, la forma omeo-farmaceutica in questione appartiene alle cosiddette forme “potenziate”, che fanno uso di contenitori numerati con potenze/diluizioni viepiù crescenti, da assumere secondo l’ordine numerico. Esse consentono da un lato di ridurre i tempi di guarigione, in particolare dei casi cronici o più ostinati di malattia, potendo ripetere il rimedio omeopatico giornalmente e dall’altro di scongiurare o attenuare ogni possibile fenomeno transitorio di aggravamento, cioè sia l’aggravamento omeopatico vero e proprio e sia l’aggravamento iatrogeno. Una siffatta cura permette quindi di utilizzare progressivamente dosaggi sempre più infinitesimali del rimedio omeopatico – scelto comunque sul massimo grado di similitudine con il paziente – in modo da accordarsi perfettamente alla componente infinitesimale dell’essere umano, come raccomandava Hahnemann. Pertanto si può solo ritenere che ciò che accade ai suoi bambini sia del tutto provvisorio, come reazione residuale allo stimolo del rimedio omeopatico, oppure, molto più verosimilmente, che trattasi di pure coincidenze. Le consiglio, pertanto, di fare il punto della situazione con la dottoressa omeopata. Cordiali saluti.
Claudia dice
Buona sera dottoressa ma silicea va bene anche in caso di uretrite? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, come riportato nel presente articolo, Silicea è un rimedio omeopatico che può rivelarsi idoneo a trattare un’infezione delle basse vie urinarie (uretrite e/o cistite), laddove la sintomatologia corrisponde a quella brevemente descritta (punto 11 del paragrafo “Uso del rimedio”). Per una panoramica dei principali rimedi omeopatici che trovano più frequentemente applicazione nei vari disturbi del tratto urinario, consulti l’articolo “Infezioni delle vie urinarie” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta la può garantire solo un medico omeopata con l’esame del caso specifico. Cordiali saluti.
Veronica dice
Gentile Dottoressa, dopo che mio figlio a soli 7 mesi ha avuto la sindrome di Kawasaki ed ipogammaglobulinemia mi sono consultata con vari medici fino al medico omeopata-immunologo, che mi ha consigliato un rinforzo delle difese immunitarie con Silicea. Io non ho mai utilizzato cure omeopatiche e mi chiedevo se possono essere d’aiuto per mio figlio soprattutto per l’ipogammaglobulinemia e se comportano rischi visto che assume cardio aspirina. Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Veronica, bisogna partire dalla considerazione che se il medico omeopata-immunologo ha prescritto Silicea è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che il rimedio omeopatico è il più adatto al caso specifico del suo bambino. Infatti Silicea è un importantissimo rimedio costituzionale che agisce a livello dell’intero organismo e nello specifico è in grado di contribuire a potenziare le difese immunitarie, laddove dovesse verificarsi una qualche immunodeficienza. Per quanto riguarda i rischi, come il medico avrà avuto modo di accennare o di fare intendere, i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e sono sicuri in qualsiasi condizione, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
Marilena dice
Buongiorno Dott.ssa della Volpe,
ricorro ancora ai suoi preziosi consigli!
Mia mamma, 87 anni a breve, è una donna assai ipersensibile e con testa lucida nonostante l’età. soffre di depressione ed ansia da tempo ed ultimamente, dopo un intervento di cataratta all’occhio destro, lamenta un continuo disturbo come avesse sabbia in entrambi gli occhi. Visitata più volte dall’oculista non ha trovato giovamento dalle svariate cure ( a quanto pare l’operazione è riuscita e non ci sono danni di nessun tipo, tranne secchezza lacrimale ). Questo fastidio le aumenta notevolmente l’ansia dato che non può guardare la tv senza disturbi visivi e non legge più per non stancar la vista. Comprensibilmente l’umore peggiora! con l’età e la difficoltà a deambulare per una discopatia cronica alla zona lombare non ha molte vie di svago…ultimamente lamenta anche stipsi resistente al Levolac . Come farmaci per l’ansia assume 1 prazene da 10mg la mattina, 10 gocce di valpinax per 2 volte al dì e L72 30 gocce 2 volte al dì e Argentum nitricum 9 ch 2 volte al dì. La sua costituzione è fosforica. Ha lavorato sulla spiaggia per 25 anni ed ancora oggi ha nostalgia del mare e adora il sole mentre detesta il freddo.
lei pensa che Silicea potrebbe esserle d’aiuto dato che vediamo pochi risultati dalle altre terapie?Nel complesso è una donna sana priva di malattie sistemiche ma che non accetta i malanni dell’età! Grazie infinite per la Sua attenzione. Cari saluti Marilena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marilena, Silicea è indubbiamente un grandissimo rimedio costituzionale, forse il maggiore fra tutti, capace di trattare un gran numero di disturbi e quindi di regolarizzare diversi squilibri, di potenziare le difese immunitarie, di incrementare la resistenza alle malattie, di contribuire a irrobustire l’organismo, di aumentare la resistenza fisica, di migliorare lo stato di salute generale, di controllare la componente emotiva, di migliorare l’atteggiamento psichico ed altro. È il rimedio del terreno psoro-tubercolinico e la sua azione diventa più profonda quando viene associato ai grandi rimedi anti-psorici, come ad esempio Sulphur, che contiene proprio la sensazione bruciante e dolorosa di avere della sabbia negli occhi. Sul piano più generale è fondamentalmente il rimedio delle tre «esse», ovvero «sfiducia» estrema, «sudorazione» abbondante e tendenza alla «suppurazione». Pertanto se sua madre è sostanzialmente riconoscibile nelle caratteristiche psico-fisiche di Silicea, come ampiamente rilevabili dal presente articolo e qui appena sintetizzate, allora il rimedio può rivelarsi adatto. Un altro importante rimedio omeopatico da prendere in considerazione potrebbe essere Baryta carbonica, che è un ottimo rimedio geriatrico in grado di aiutare l’anziano in molti dei guai dovuti all’età, quali ad esempio i disturbi vascolari, i dolori reumatici, l’ipertensione arteriosa dovuta all’arteriosclerosi, le vertigini che sono spesso collegate all’artrosi cervicale o al deficit della circolazione cerebrale dovuto all’aterosclerosi, la depressione del soggetto anziano che ha paura di tutto e manca di fiducia in sé stesso, le perdite di memoria che solitamente riguardano gli avvenimenti recenti, ecc. Per un’eventuale diagnosi differenziale con altri rimedi omeopatici può essere utile la consultazione dell’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove per ciascun rimedio è sintetizzato il relativo quadro patogenetico. Ovviamente rimane sempre il consiglio di non fare da sole, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia a misura del caso specifico di sua madre. Cordiali saluti.
Simonetta dice
Buongiorno.
Sto usando da qualche giorno Silicea per un’infiammazione ad un dente che sto curando al posto di un normale antibiotico. Il senso si astenia lo da lo stesso l’antibiotico omeopaico?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simonetta, non dovrebbe, soprattutto se la posologia è quella giusta, tenendo comunque presente che anche uno stato infiammatorio o infettivo può causare astenia. In ogni caso, un eventuale effetto iatrogeno dovrebbe gradualmente scomparire, senza lasciare alcuna conseguenza. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo la visita di un medico omeopata, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.