DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
La silice è il biossido di silicio avente formula chimica SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato. Dopo l’ossigeno è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
La silice è di fondamentale importanza per moltissimi animali e piante in quanto è utilizzata come impalcatura per lo sviluppo delle strutture scheletriche.
Era conosciuta fin dai tempi più antichi e veniva utilizzata correntemente per la fabbricazione del vetro.
Ancora oggi la silice è impiegata dall’industria del vetro, la quale assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti. E’ altresì adoperata nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento. Altri utilizzi ne vedono l’impiego come materiale refrattario nei forni, come composto di isolanti termici ceramici, come abrasivo, come mescola nei pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare la tenuta sul bagnato ed altro ancora.
I cristalli di quarzo possiedono un’importante proprietà, la piezoelettricità, scoperta nel 1880 dai fratelli Jacques e Pierre Curie, che oggi viene utilizzata per tantissime applicazioni industriali. La piezoelettricità è la capacità di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico (effetto diretto) e viceversa di vibrare ad una frequenza costante, impostabile dal particolare taglio del cristallo, se sottoposti ad una sollecitazione elettrica (effetto inverso). L’effetto diretto consente la realizzazione di diversi strumenti ed apparecchiature, dal semplice accendigas da cucina, agli strumenti sismici, ai microfoni, ai dispositivi musicali, ai rivelatori di pressione, ecc. L’effetto inverso, combinato con quello diretto, trova la sua più nota applicazione nella fabbricazione degli orologi al quarzo, ove la misura dello scorrere del tempo è determinata dalle oscillazioni di un cristallo di quarzo.
La silice è anche la materia prima per la produzione del silicio elementare che, per la sua natura di semiconduttore, è ampiamente usato dall’industria elettronica per la costruzione di transistor, circuiti integrati, chip ed altri componenti elettronici. Cristalli di silicio costituiscono il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione dei moduli fotovoltaici atti a convertire l’energia solare in energia elettrica.
La silice per l’uso omeopatico viene ottenuta come precipitato di un processo chimico che utilizza del quarzo puro in polvere.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse è il maggiore fra tutti, atteso che il silicio ed il suo ossido, contenuti nell’organismo umano in quantità infinitesimali, svolgono un ruolo importantissimo attraverso le trasformazioni biologiche a bassa energia (il cosiddetto “effetto Kervran”). La silice è presente nei tessuti connettivi, per la qual cosa agisce su pelle, tendini, legamenti, corde vocali, cartilagini, ossa, mucose, ecc. ed è fondamentale per gli scambi nutritizi cellulari dell’organismo, per la qual cosa una sua carenza può determinare astenia fisica e mentale, nonché un rallentamento dello sviluppo nei bambini.
Per una migliore comprensione delle caratteristiche del rimedio è utile ricercare la sua “similitudine” con la sabbia dei litorali marini di cui, per l’appunto, la silice è il principale costituente.
Pertanto il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. E’ longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
E’ un soggetto perennemente stanco, sia fisicamente che cerebralmente (e questo richiama la sua costituzione). Qualsiasi attività lo stanca facilmente, è privo di energia, astenico, ancor prima di iniziare la giornata ha già esaurito le sue forze, ha grosse difficoltà di concentrazione, si sente stressato. Nello stesso tempo è uno sfiduciato per eccellenza (probabilmente Silicea è il più sfiduciato di tutta la Materia Medica), ripone poca fiducia in sé stesso e negli altri. Ciò lo rende tendenzialmente apatico, depresso, abulico, senza volontà, privo di qualsiasi stimolo ad agire, annoiato dalla vita e dal mondo che lo circonda. Si sente inadeguato, insicuro, indifeso, per cui teme che chiunque possa essere nei suoi confronti offensivo, aggressivo e pericoloso. Di conseguenza rivela una vera e propria fobia degli oggetti appuntiti (aghi, spilli, forbici, coltelli, ecc.), al punto che la sola vista gli provoca uno stato di ansia e di tensione. Il sonno è agitato e disturbato da incubi.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo temperamento è quindi prevalentemente nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico, alla rabbia la calma, all’aggressività l’indifferenza e viceversa.
Inoltre il soggetto Silicea è molto freddoloso, sente sempre freddo, spesso è scosso da brividi anche durante l’esercizio fisico, ha piedi e mani gelidi, le donne avvertono ancora più freddo nel periodo mestruale. Prende freddo alla minima corrente d’aria e questo gli procura angine, dolori, nevralgie, cefalee. Sta bene solo al caldo o esponendosi al sole e ciò ricorda proprio la spiaggia d’estate (continua la similitudine).
Questo biotipo stanco, sfiduciato, nervoso e freddoloso suda abbondantemente, ha cioè una traspirazione eccessiva alla testa, alle mani e soprattutto ai piedi ove il sudore si manifesta con un odore insopportabile. Facilmente è affetto dal cosiddetto “piede d’atleta”, termine con il quale si indica una micosi che colpisce prevalentemente i piedi degli atleti che frequentano luoghi umidi come piscine e docce comuni. D’altro canto poiché è sabbia, Silicea inevitabilmente tiene tutto il giorno i piedi a macerare nell’acqua di mare e ciò crea le condizioni per l’attecchimento e la proliferazione dei funghi (ritorna la similitudine).
Ma la caratteristica fondamentale del soggetto Silicea, ossia il sintomo chiave più importante, è la spiccata tendenza alla suppurazione, talché ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il grande rimedio dei processi di suppurazione cronica (Hepar sulphur lo è per le suppurazioni recenti), che cioè si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione. E’ il caso ad esempio degli ascessi che non si svuotano completamente e che ricompaiono formando delle fistole (tipica è quella anale). Si può pertanto affermare che Silicea è pus (cronico).
Altri segni di richiamo sono la voglia di cibi e bevande freddi (nonostante la freddolosità), l’avversione per il latte, la sensazione di avere un capello sulla punta della lingua, le labbra secche e screpolate, la pelle delicata, la stipsi ostinata, le mestruazioni abbondanti accompagnate da sensazioni di freddo.
I sintomi peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
I principali sinergici (complementari) di Silicea sono Calcarea carbonica, Pulsatilla, Sanicula, Thuya.
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Camphora, Fluoricum acidum, Hepar sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Silicea si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Eczemi, foruncoli, piaghe suppuranti, ascessi cronici, fistole, psoriasi, unghie deformate o incarnite con macchie biancastre, micosi. Sudorazione abbondante alla testa, al collo, alle mani, ai piedi ove è particolarmente fetida.
2) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite o rinite cronica con rinorrea purulenta. Sinusite. Adenopatie infantili. Laringite con raucedine cronica. Tosse con espettorato muco-purulento. Tracheiti. Bronchiti con tendenza alla suppurazione. Asma bronchiale.
3) ORECCHIO. Otiti frequenti con ostruzione della tromba d’Eustacchio. Otorrea purulenta.
4) OCCHI. Dolore, prurito e bruciore agli occhi, specie al mattino, come da presenza di sabbia. Infiammazione degli occhi. Fistola lacrimale. Orzaiolo. Annebbiamento del cristallino.
5) DENTI. Parodontite. Ascessi gengivali. Odontalgia da cibo caldo o da introduzione di aria fredda in bocca.
6) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Dolori dorsali e articolari, alle dita della mano o alle piante dei piedi. Stanchezza cronica, astenia. Fratture che guariscono molto lentamente.
7) SISTEMA NERVOSO. Nervosismo, irritabilità, cambio repentino di umore, ipersensibilità agli stimoli esterni, esagerazione dei riflessi, episodi di sonnambulismo e di epilessia, sonno disturbato, nevralgie, cefalee croniche.
8) APP. DIGERENTE. Stipsi cronica con la caratteristica che le feci escono un poco per poi risalire nel retto (feci a molla). Fistola anale. Disgusto marcato per gli alimenti caldi. Vomito e diarrea nei neonati dopo la poppata. Stati di denutrizione dovuti a cattiva assimilazione.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni abbondanti con sensazione di freddo in tutto il corpo. Perdite intermestruali. Possibile blenorragia.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Blenorragia. Erezione notturna senza libido.
11) APP. URINARIO. Tenesmo vescicale. Stranguria. Iscuria. Possibili infezioni delle vie urinarie con urine torbide purulenti.
12) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni ad ogni movimento. Polso impercettibile.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 2-3 granuli 1-3 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative

Giuliana dice
Buonasera
Mia figlia di 31 anni soffre dell’età dello sviluppo di irsutismo su gambe viso e braccia. Dopo alcuni anni di cura tradizionale con pillola anticoncezionale e dopo alcuni anni di microcisti alle ovaie ora ha abbandonato la cura per un suo rifiuto. Il mestruo è regolare e le cisti sono quasi totalmente assenti , ma sul corpo persiste e peggiora la sua forma di irsutismo al viso e corpo. Le è stato indicato Silicea 5ch per tre volte al dì per due mesi. È la prima volta che si rivolge al l’omeopatia sperando che sia la soluzione per poter recuperare fiducia in sé e sentirsi a proprio agio nella vita intima e sociale. Il dosaggio ormonale non ha riscontrato disfunzioni. È sulla strada giusta con Silicea 5ch? Le chiedo se è finalmente con un rimedio adatto al suo disagio d’isutismo. Mia figlia è magrolina e freddolosa. Buona e dolce e vorrei poterla vedere serena con il propria corpo. Grazie. Giuliana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giuliana, se sua figlia si riconosce nelle caratteristiche psico-fisiche di Silicea, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio omeopatico può considerarsi giusto per lei e quindi aiutarla a riacquistare fiducia, ridurre il disagio e sentirsi meglio con se stessa e con gli altri. Invece per quanto riguarda l’irsutismo, inteso come disturbo fisico, il discorso si fa diverso. L’Omeopatia classica da sola non offre molte possibilità per la cura dell’irsutismo, poiché, a differenza di quanto normalmente avviene, non dispone di una ricchezza di rimedi e di patogenesi specificamente adatti a contrastare un tale disturbo, ossia di rimedi che evidenzino esplicitamente i sintomi patogenetici che il fenomeno comporta. Può essere di validissimo aiuto sul piano più complessivo, ottimizzando le prestazioni di tutto il corpo, migliorando lo stato di salute generale e predisponendo l’organismo ad un intervento terapeutico maggiormente mirato. Silicea infatti è un grandissimo rimedio costituzionale, un importantissimo policresto omeopatico (i policresti sono i grandi rimedi dell’Omeopatia, che possiedono un’azione generale capace di sviluppare un’attività terapeutica profonda e polivalente atta a curare moltissime patologie, disfunzioni o disturbi in generale e di coprire una vasta gamma di sintomi), in grado quindi di regolarizzare diversi squilibri, di potenziare le difese del sistema immunitario, di irrobustire l’organismo, di aumentare la resistenza fisica e, come già detto, di migliorare l’atteggiamento psichico. L’associazione con farmaci omeopatici di diversa provenienza, ossia appartenenti a medicine diverse, però sempre di ispirazione omeopatica, può invece riuscire ad ottenere dei risultati migliori, in linea con le attese. In molti casi, infatti, si ricorre alla Ormonoterapia omeopatica, che utilizza in dosi diluite e dinamizzate, ossia preparate con il metodo omeopatico, diversi tipi ormoni che sono gli stessi su cui occorre intervenire a scopo terapeutico. Gli ormonoterapici che in genere trovano impiego per combattere l’irsutismo sono orientati ad abbassare la sintesi di testosterone e/o aumentare quella degli estrogeni e/o inibirne la conversione in diidrotestosterone (DHT). Vengono utilizzati perciò i relativi ormoni omeopatizzati, scegliendo oculatamente le diluizioni, quelle idonee a superare l’inestetismo. Per tutto quanto detto finora, se Silicea è stato prescritto da un medico omeopata, allora si è innanzitutto certi che il rimedio è giusto per sua figlia e che probabilmente il suo uso è da inquadrarsi in un contesto più ampio, come del tipo di quello descritto. Se invece non dovesse essere così, allora sarà opportuno rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia specifica per sua figlia e di adottare la strategia terapeutica che il caso richiede. In alternativa o in associazione alla terapia farmacologica, ci si può indirizzare anche verso le moderne tecniche di epilazione (elettrodepilazione, luce pulsata, laser, terapia fotodinamica, diatermia, ecc.), ovviamente sempre su parere medico. Può essere comunque molto utile una costante attività fisica (però non ripetitiva) ed un’appropriata alimentazione, sana ed equilibrata, che eviti i carboidrati raffinati allo scopo di scongiurare aumenti di produzione di insulina e quindi di ormoni androgeni, che tenga il fegato in ordine consumando più frutta e verdura, meno grassi e fritture e bevendo molta acqua. Per un effetto estetico, si possono applicare localmente preparati vegetali a base di estratti di soia o di oli essenziali di rosmarino e di menta, che aiutano ad allungare i tempi di ricrescita dei peli. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Buongiorno dottoressa, per male orecchio dopo una febbre ho dato alla mia bambina di tre anni , secondo prescrizione medica, più o meno una volta al giorno per tre giorni camomilla vulgaris 30ch al bisogno 3 granuli. Stamani le è venuto uno sfogo sul petto e sul viso con rossore e bollicine e dopo la visita la dottoressa mi ha dato Silicea 30ch 5 granuli solo una volta e poi risentirsi dicendomi che era uno sfogo alimentare. A me sembra strano che non dia legato alla febbre che ha avuto e al successivo male alle orecchie e che sia solo alimentare. Ha un consiglio? Ringraziandola Alessandra
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, evidentemente se la dottoressa omeopata ha fatto la diagnosi in parola, dopo la visita, è perché ha avuto le sue buone ragioni. In ogni caso Silicea è un rimedio omeopatico che viene prescritto anche per le eruzioni eritematose su viso o altre parti del corpo ed è un grandissimo rimedio costituzionale capace di trattare un gran numero di disturbi. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Salve
Può essere usato in gravidanza?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, i rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche in gravidanza, non hanno controindicazioni o effetti collaterali, in quanto non introducono praticamente sostanze, grazie all’estrema diluizione (le sostanze sono presenti a livello pressoché infinitesimale) e la loro azione non è chimica. Il rimedio omeopatico è solo un veicolo di informazione, quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Michela dice
Salve Dottoressa vorrei chiederle come mai Silicea che prima usavo con successo per far riassorbire un ascesso perianale fistolizzato …e che continuavo a prendere anche dopo la scomparsa all’esterno (per cercare di cicatrizzare internamente e chiudere il tratto della fistola) adesso all’improvviso prendendola mi fa uscire ascessi dentali o banali ascessi nell’inguine, ne crea sempre nuovi ..poi sospendendo Silicea scompaiono dopo 2 giorni. Sia sulla cute che nei denti. Prendevo 15 Ch 5 granuli due volte al giorno e poi 30 Ch. Ma appunto finalizzati a far richiudere il tratto fistoloso internamente ..ma dato che mi crea questa reazione non posso più. Qual’è la causa secondo lei? Che ormai il corpo è saturo?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, fermo restando i contenuti della risposta precedente sulla home-page del sito, non è possibile escludere, da quanto descritto, che lei ogni volta sia incorsa nel temporaneo aggravamento iatrogeno, dovuto ad un uso inappropriato ed eccessivo di Silicea. L’aggravamento iatrogeno consiste nella temporanea comparizione di sintomi contenuti nella patogenesi del rimedio omeopatico, come sviluppo del suo potere patogenetico e può verificarsi per un uso troppo ripetuto del rimedio in relazione alla sensibilità e reattività del proprio organismo (con l’occasione si legga l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”). Un rimedio omeopatico è in grado di curare determinati sintomi, quelli cioè contenuti nella sua patogenesi, ma è in grado anche di provocarli in caso di abuso nelle somministrazioni. È come se si effettuasse una sorta di proving, come conseguenza della Legge di Similitudine, “similia similibus curantur”, ossia i simili si curano con i simili. In base a tale legge, la sostanza che a dosi ponderali (equivalente ad un’assunzione eccessivamente ripetuta del rimedio omeopatico) provoca nell’individuo sano i sintomi di una malattia, è viceversa capace di curarli se assunta opportunamente diluita dall’individuo malato. Prendere due volte al giorno una 15CH o una 30CH, che hanno rispettivamente coperture terapeutiche di circa una e due settimane, può rivelarsi ridondante e quindi causare l’inconveniente in parola (gli ascessi). Un medico omeopata quando prescrive una posologia, tiene conto proprio dei suddetti fattori relativamente al caso specifico. Comunque il fenomeno è solo transitorio ed infatti scompare completamente senza lasciare alcuna conseguenza. Silicea potrebbe essere ancora un rimedio omeopatico adatto (ma ce ne sono anche altri), però con le diluizioni e le posologie a lei più adeguate, su prescrizione medica. A titolo esclusivamente informativo, sappia che diversi casi di ascessi perianali che non si svuotano del tutto, che ricompaiono formando delle fistole, sono stati trattati ottenendo degli ottimi risultati con l’impiego di Silicea 7CH (in genere 3 granuli tre volte al dì) o 9CH (in genere 3 granuli una volta al dì). Il medico omeopata saprà cosa è meglio per lei. Cordiali saluti.
Margherita dice
Buongiorno Dottoressa, ho 55 anni , dopo una moc ho saputo di avere l’osteoporosi, un medico omeopata mi ha prescritto Silicea 018LM PL da assumere per 20gg. Ora mi chiedevo , finita la scatola, quando dovro’ iniziare la nuova e per quanto tempo ?
Grazie in anticipo per la risposta … infinitamente grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Margherita, dipende dalla situazione personale, dallo stato di avanzamento della condizione patologica e dall’entità degli effetti che produce la cura omeopatica. In genere i trattamenti dell’osteoporosi sono soggetti a cicli di cura. Sarebbe pertanto opportuno chiedere le delucidazioni del suo caso specifico al medico omeopata. Cordiali saluti.
Nadia dice
Gentile dottoressa vorrei sapere se Homeogene 9 Boiron e’ associabile a Silicea 6ch Se si come si possono distribuire nell’arco della giornata? La ringrazio in anticipo e mi scuso per il disturbo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nadia, fermo restando che le cure omeopatiche sono molto personali, non generalizzabili, i rimedi omeopatici possono essere sempre associati, a meno che non siano incompatibili (ma non è questo il caso) ed è preferibile assumerli a intervalli separati, alternandoli tra loro nell’arco della giornata, lontano dai pasti. Cordiali saluti.
sergio dice
Buongiorno dottoressa,nel ringraziarla per l’interessante sito, vorrei sapere se la silicea e’adatto per la disintossicazione da metalli come l’alluminio in quanto ho letto che si smaltisce mediante l’assunzione di acido silicico (Silica)
Grazie
Sergio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Sergio, grazie alla Legge di Similitudine, le proprietà terapeutiche di Silicea, come del resto di tutti i rimedi omeopatici, derivano dalla sua sostanza di origine, che è la silice, ossia il biossido di silicio e non l’acido silicico. Pertanto il rimedio non si rivela adatto per le intossicazioni da alluminio, ma lo si rivela per altri tipi di intossicazione. Infatti Silicea omeopatico è un ottimo rimedio per la silicosi (tipica malattia professionale dei vetrai e dei ceramisti, causata dall’inalazione prolungata alla polvere di biossido di silicio) e per gli effetti iatrogeni delle vaccinazioni. Per le intossicazioni da alluminio o da altri metalli pesanti i rimedi omeopatici potenzialmente utili vanno individuati in base alla sintomatologia specifica provocata dall’intossicazione stessa. Mi compiaccio per l’interesse che trova nel sito. Cordiali saluti.
Pasquina dice
Buona sera dottoressa è il secondo anno che soffro di sinusite. Ho letto che la silicea mi può aiutare, ho comprato la silicea 9 ch vorrei sapere se va bene e per quanto tempo devo assumerle e il dosaggio giornaliero grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Pasquina, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati in caso di sinusite, tra cui Silicea, è consultabile all’articolo “Sinusite” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Silicea è un importante rimedio omeopatico che viene adoperato anche per il trattamento di una sinusite, a condizione però che se ne ravvisi la somiglianza. Pertanto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, se lei si riconosce nelle caratteristiche e nella sintomatologia specifica di Silicea, come rilevabili dal presente articolo e sinteticamente riportate nell’articolo sopra richiamato, allora il rimedio può considerarsi adatto. Per quanto riguarda la diluizione, che comunque è molto personale in quanto legata alla situazione clinica del paziente ed alla reattività dell’organismo, una medio-bassa diluizione, qual è la 9CH, in genere viene adoperata in ragione di pochi granuli (3 possono essere sufficienti), 1-2 volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Sempre a titolo informativo, sappia che in diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui sarebbe indicato anche per un’eventuale allergia e/o Magnolia denudata M.G. D1 che è particolarmente indicato nelle affezioni infiammatorie o allergiche delle prime vie respiratorie, nelle riniti acute e croniche, nella rinite ipertrofica e nelle sinusiti subacute e croniche. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Rino dice
salve dottoressa
sono rino e ho 59 anni sportivo,
2 mesi fa ha esordito un male molto forte all’anca sinistra, con zoppia.
radiografie: coxo altrosi bilaterale
dopo qualche giorno risonanza: algodistrofia al collo e testa femore
Terapia: 1 mese di magnetoterapia + punture di Difosfonal (prima ravvicinate poi 1 alla settimana.
Condizioni sono nel frattempo migliorate ma ancora avverto male anche se diverso (probabilmente
legati più all’artrosi che all’algodistrofia).
Sintetizzando io sono un Nux Vomica (così diceva il mio vecchio omeopata) che ancora assumo
in alcuni momenti (soprattutto di nervosismo e difficile digestione ecc).
Mi chiedevo se Calcarea carbonica, Silicea o Phosphorus potrebbero fare al caso mio per aiutare l’osso
a calcificare ecc oppure se mi consiglia altro???
Ps so benissimo che in omeopatia non si ragiona col criterio sintomo-rimedio ma…….
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Rino, proprio invocando il suo post scriptum, se Nux vomica è il suo simillimum, o è un rimedio molto vicino ad esso, allora non c’è cosa più logica che continuare ad utilizzarlo e non cercarne un altro. D’altronde Nux vomica, che è un grandissimo policresto ed è il rimedio omeopatico più prescritto in assoluto, viene spesso adoperato nei dolori dell’apparato osteo-articolare, tra cui l’articolazione coxofemorale (anca), laddove chiaramente esiste la somiglianza. Per una panoramica dei principali rimedi omeopatici sintomatici che trovano frequentemente utilizzo, consulti l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata con la visita (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.). Cordiali saluti.
grazia dice
Ho dimenticato di indicare che ho 42 anni.